Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 1 maggio 2013

L'ideologia del « meticciaggio » rischia di diluire la nostra Fede

I blog stranieri sono una miniera di informazioni e di riflessioni, che ci aiutano ad affrontare con maggiore consapevolezza la realtà del nostro tempo, cogliendo ciò che ci accomuna ed elaborandone le tendenze e gli sviluppi per cercare possibili soluzioni. Il discorso di oggi è collegato con le riflessioni di ieri sulle critiche del rabbino al papa e loro implicazioni più ampie espresse in molte precedenti riflessioni. Il testo che traduco e pubblico di seguito, aggiungendovi alcune considerazioni, è tratto da Le forum Catholique. Esso nasce dall'analisi della realtà sociale che si va delineando in Francia e che ormai evidenzia i suoi prodromi in tutti i Paesi europei compreso il nostro.

L'ideologia del meticciaggio [incontro tra diverse culture che genera mescolanze] è un'arma di distruzione massiccia nei confronti dei popoli radicati e delle culture che li hanno forgiati. Essa ha per obiettivo la loro sparizione, né più né meno, proclamando la neutralità dello Stato nei confronti delle religioni e rifiutando che gli Stati cristiani difendano la Chiesa privilegiandola in rapporto alle altre religioni, secondo la dottrina tradizionale. La Chiesa conciliare evidentemente ha una grande responsabilità nell'applicazione dell'ideologia del meticciaggio, poiché si tratta di consentire che lo stato non si faccia carico di difendere ciò che è a fondamento dell'identità dei popoli. Ma chi sono gli altri principali ispiratori e promotori dell'ideologia del meticciaggio e perché? 

« Sono un cosmopolita convinto. Amo il meticciaggio e detesto il nazionalismo. Non vibro alla Marsigliese, Spero che un giorno in quadro nazionale sarà soprassato. E uno dei principali meriti dell'Europa, ai miei occhi, è di funzionare come macchina di raffreddamento di questa passione nazionale » (BHL, Nouvel observateur 4 ottobre 2007) 

La mondializzazione democratica « non passerà soltanto attraverso la tecnologia, ma anche per la reinvenzione di modi di vita nuovi, ispirati da quelli dei primi popoli. Ciò esigerà il ripensare le culture e l'organizzazione del lavoro nelle città e della politica; inventare un governo planetario ; una democrazia trans-umana… si delineerà allora, al di là di disordini immensi, come la promessa d'un meticciaggio planetario, d'una terra ospitale per tutti i viaggiatori della vita … » ( Edgar Morin, Terre-patrie

« Ciò che bisognerebbe fare per evitare il peggio è semplice a dirsi: mettere le scienze e la tecnologia al servizio della giustizia; approfittare del loro formidabile potenziale per sopprimere ogni povertà , cancellare i sistemi gerarchici, favorire la sanità e l'educazione, eliminare i depositi di armi, aprirsi alle culture degli altri, favorire ogni meticciaggio, imparare a pensare globalmente. » (Jacques Attali, Dizionario del XX secolo

« La Francia dovrebbe perseguire la sua via singolare, quella del meticciaggio delle culture piuttosto che l'esclusione dell'altro » (Guy Sorman, Il mondo è la mia tribù

L’origine di questo discorso ideologico e religioso, come spiegato nel 1883 dal giornale The Jewish World : « la dispersione degli ebrei ha fatto di essi un popolo cosmopolita. Essi sono il solo popolo veramente cosmopolita e, in questa qualità, essi devono agire e agiscono come un dissolvente di ogni distinzione di razza e di nazionalità. Il grande ideale del giudaismo non è che i giudei un giorno si radunino in qualche angolo di terra a scopi separatisti, ma che il mondo intero sia imbevuto dell'insegnamento ebraico e che, in una fraternità universale delle nazioni, tutte le razze e le religioni separate spariscano. » [Traduzione a cura di Chiesa e post concilio]
Ovvio che se questo è l'intento - ormai abbastanza evidente nella evocazione del cosiddetto Nuovo Ordine Mondiale persino nella Chiesa (vedi discorso del Card. Sodano alla vigilia dell'elezione del nuovo Papa. Non mancano altri riferimenti sparsi [vedi anche]) -, ciò non può avvenire che diluendo fino a far sparire le differenze col cristianesimo e anzi riassorbendolo da parte dell'ebraismo, come apertamente affermato anche dal rabbino Benamozegh[1], recentemente ripreso ai nostri giorni. [vedi anche] Sembrerebbe un fenomeno irreversibile e ineludibile. Per quanto ci riguarda non potremo adeguarci e, se saremo costretti a subire, soffriremo col Signore e nel Signore, che di certo non ci abbandonerà. Egli è venuto a tirar fuori il meglio da ogni uomo, liberando e donando la pienezza d'umanità ad ognuno, non a livellare le differenze (che in lui diventano ricchezze) secondo un modello prefabbricato, alla fine antropocentrico di conio giudaico che arriva a piegare Dio alla volontà (hybris) dell'uomo, invece che teocentrico secondo il principio che vede l'uomo ordinato al suo Creatore e non viceversa. Ed è la Chiesa, non il singolo fedele o il singolo uomo, che è universale = cattolica. Ma è una universalità che, in quanto portatrice del Signore e indirizzata a tutti, non cancella le culture, le purifica e le perfeziona.

Ma siamo realisti, amici miei! Pensate che questo fenomeno del cosiddetto meticciato, nel momento in cui coinvolgesse le fedi, potrebbe riuscire a scalfire identità granitiche come quelle del giudaismo e dell'islamismo? È invece la nuova chiesa-dialogante[2]  che sta mettendo a serio rischio la cristianità. E tuttavia sappiamo, de fide, che sarà il Signore a far sì che portae inferi non praevalebunt!
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1. Da notare che per Benamozegh i cristiani sono un non-popolo, cioè la negazione teorica e pratica di ogni nazionalità». Quest'affermazione di Benamozegh si basa sul trinomio Dio-Popolo-Terra, che configura l'appartenenza etnica al popolo sacerdotale da cui Israele non si è mai staccato; ma non è vero che il cristianesimo è un non-popolo: esso è il Corpo Mistico di Cristo - la cui appartenenza non è etnica ma teologale e implica l'irruzione del Soprannaturale: Incarnazione - che il concilio ha diluito nel generico "popolo di Dio", di conio vetero-testamentario... Anzi il Cristianesimo come Corpo Mistico di Cristo è il Popolo dei Salvati, dei Redenti da Cristo Signore, che porta a compimento l'intera Storia della Salvezza iniziata con Abramo. 
Invece, l'ebraismo talmudico-rabbinico ci considera noachidi, cioè eredi del Patto di Noè (i gentili da non buttar via ma comunque al di sotto di loro), patto non appartenente alla Storia della Salvezza iniziata con Abramo, che essi considerano il loro "padre nella fede"... In è effetti è anche il nostro, ma perché ha creduto nel Cristo venturo. Ed è proprio qui che gli ebrei hanno concluso la prima Alleanza, sfociata definitivamente nella Nuova ed Eterna Alleanza in Cristo Signore... Ma, nella Chiesa di oggi, chi è che mette in chiaro questi principi ineludibili per la purezza e per la salvaguardia della nostra Fede?
2. Chiesa-dialogante, non più docente né annunciante, nonostante si parli tanto di "nuova evangelizzazione" che, però, è tanto "nuova" da essere "altra"!

26 commenti:

Anonimo ha detto...

Perchè concentrarci sui problemi?
Preghiamo per noi e per la Chiesa piuttosto.

Anonimo ha detto...

Si possono ingannare molti per un certo tempo MA NON TUTTI per tutto il tempo.

La preghiera è indispensabile, ma altrettanto indispensabile è riconoscere i problemi per trovare i rimedi, se possibile. Sempre nella fiducia nella Provvidenza a mai nella disperazione o nella resa. Ogni Male, anzi IL MALE è stato già vinto da Cristo Signore.

In ogni caso non parliamo solo di problemi, che pure affrontiamo nell'ottica di fede, proponiamo anche testi di nutrimento e di formazione.

Anonimo ha detto...

Cristo vince, Cristo regna, Cristo impera; lo riconoscano oppure no!

Anonimo ha detto...


Udienza di oggi:

http://it.radiovaticana.va/news/2013/05/01/udienza_generale._il_papa:_i_politici_facciano_ogni_sforzo_pe/it1-687955

rocco e il cane ha detto...

ciao mic,

ma che senti bob marley?? you can fool some people sometime but you can't fool all the people all the time! (get up stand up). :)

Anonimo ha detto...

A proposito di questo articolo:
E' la Chiesa, non il singolo fedele o il singolo uomo, che è universale = cattolica. Ma è una universalità che, in quanto portatrice del Signore e indirizzata a tutti, non cancella le culture, le purifica e le perfeziona.

Anonimo ha detto...

ma che senti bob marley??

Da qualche parte lo avevo sentito, mi è venuto in mente mentre scrivevo e lo sentivo giusto. Ti ringrazio per avermi rivelato la fonte ;)

rocco e il cane ha detto...

e' il melting pot culturale dove tutto è possibile ma nulla è vero.

il melting pot però è come un fiume dove navigano insieme vasi di ferro e vasi di coccio... come nella democrazia laicista e aconfessionale di matrice giacobina rivoluzionaria : alla fine vale la legge del più forte.

E' secondo me un perfetto esempio di pensiero del lupo mascherato da agnello. tale atteggiamento , i napoletani, che hanno di certo la capacità di sintesi in poche parole, lo chiamano "da chiagn'e futt'".

W S.Giuseppe artigiano.

rocco e il cane ha detto...

"E' la Chiesa, non il singolo fedele o il singolo uomo, che è universale = cattolica. Ma è una universalità che, in quanto portatrice del Signore e indirizzata a tutti, non cancella le culture, le purifica e le perfeziona."

accendo e confermo!!

Anonimo ha detto...

confesso però che non conoscevo bob marley...
Vedete il rischio di usare degli slogan?
Io ovviamente l'ho preso alla lettera e riferito alla situazione che ho descritto.

rocco e il cane ha detto...

io bob marley l'ho ascoltato per una vita...poi ho imparato l'inglese!

in merito alla tua involontaqria citazione credo comunque che sia un proverbio conosciuto in tutto il mondo che marley ha inserito nella sua canzone, quindi non credo che ti sia venuto in mente per la canzone, o forse il tuo subconscio aveva registrato di sfuggita una delle poche cose vere scritte nei suoi testi!

Anonimo ha detto...

il melting pot però è come un fiume dove navigano insieme vasi di ferro e vasi di coccio..

E' vero. Tutto però dipende dall'uso che ne facciamo noi. Anche se, come in questo caso, l'uso di una frase ad effetto può acquistare a seconda della sensibilità e delle conoscenze dell'ascoltatore un significato diverso da quello voluto.

E' per questo che dobbiamo sempre pregare il Signore perché sorvegli, oltre al nostro cuore anche la "porta delle nostre labbra", anche informatiche.

rocco e il cane ha detto...

il melting pot però è come un fiume dove navigano insieme vasi di ferro e vasi di coccio

alla Chiesa Cattolica vogliono appunto sostituire il m.p. culturale , minestrone dove tutto è confuso.

mentre la Chiesa e' perfettamente come scrivi: E' la Chiesa, non il singolo fedele o il singolo uomo, che è universale = cattolica. Ma è una universalità che, in quanto portatrice del Signore e indirizzata a tutti, non cancella le culture, le purifica e le perfeziona.
Cristo nella Chiesa ci rende tutti vasi diamantini, prefezionati . la Chiesa è il vero fiume dove non vale la legge del più forte, e ognuno conserva la sua unicità.
era questo più o meno il senso che avevo dato alla lettura, e dai tuoi commenti credo che anche tu condivida il mio pensiero.

rosa ha detto...

I tre brani citati nell'articolo sono di pensatori e politici francesi tutti ebrei (sefarditi). Il "meticciato" ed il "multikulti" piace molto agli intellettuali ebrei perchè diluendo la rappresentanza nazionale, religiosa, culturale della maggioranza, le minoranze (etniche, religiose, culturali ecc.) si sentono meno a rischio (se l'unica minoranza visibile è quella ebraica potrà essere più facile usarla come "capro espiatorio", se le minoranze sono tante, sarà più difficile).
Rosa

Anonimo ha detto...

La frase in originale:

"You can fool all the people some of the time, and some of the people all the time, but you cannot fool all the people all the time."
è di Abramo Lincoln
Rosa

Anonimo ha detto...

era questo più o meno il senso che avevo dato alla lettura, e dai tuoi commenti credo che anche tu condivida il mio pensiero.

Certamente.
Il problema non sta nemmeno nelle istanze di 'mondializzazione', che possono anche essere giustificate dalle tendenze storiche e vanno incanalate nel'alveo giusto senza assolutizzarle e dunque ideologizzarle. Cioè se le intendiamo come inserimento nel fiume (la Chiesa) che ci fa essere come alberi "trapiantati" lungo corsi d'acqua: udor zòn= l'acqua della Vita che è il Signore... (Sl 1, Ap 22,17 ecc.)

Anonimo ha detto...

I tre brani citati nell'articolo sono di pensatori e politici francesi tutti ebrei (sefarditi). Il "meticciato" ed il "multikulti" piace molto agli intellettuali ebrei...

Infatti l'articolo li considera frutto di ideologie...

Antoine Delacroix ha detto...

Innanzitutto complimenti a mic per questo articolo e per le sue come sempre acute e profonde osservazioni (la mia non è "captatio benevolentiae" né "flattery", lo garantisco).

Vorrei contribuire con la mia riflessione. Il paradosso è, a mio avviso, che tutte le citazioni riportate sopra sono ispirate da giuste istanze di un'apertura mentale, culturale e umana che di per sé molto nobile, e credo addiritura che la maggioranza di esse siano state pronunciate in buona fede pur non essendo scevre di in pizzico di narcisismo romantico e semplicista.

Credo che il Cattolico dovrebbe essere capace di sottolineare come questo sentimento di transculturalità sia ben presente nella sua cultura, identità e spiritualità:

"Il mio regno non è di questo mondo".

"In Cristo non c'è più schiavo né libero, né ebreo ne greco".

"Esci dalla tua terra e va dove io t'indicherò".

Chi non odia suo padre e sua madre, chi non lascia tutto e non mi segue, non è degno di me, dice il Signore.

Insomma, mi sembra che il precursore di queste istanze sia stato proprio il Cristianesimo, ma con le giuste premesse.

In breve: giuste istanze di apertura culturale e umana sono state saccheggiate dai partigiani del nuovo ordine morale per farle macerare nel calderone di una relativistica perdita d'identità sotto il giogo dei burattinai che ben conosciamo.

La cosa intelligente da farsi sarebbe ribadire che la chiusura in un provincialismo culturale non è sana e non è quanto promosso dalla Chiesa e dalla Tradizione, ma che allo stesso tempo non c'è apertura culturale senza un forte radicamento nella propria identità e una chiara coscienza di essa - che, nel caso del Cristianesimo, è identità nel Cristo, radicamento in Lui. Gettarsi nel calderone senza l'anteriore presa di coscienza della propria identità significa - mi si passi una dura metafora - vendere l'anima al diavolo.

Amicus ha detto...

Nel caso non fosse stata ancora notata, segnalo la traduzione in italiano dell'interessante ed acuto intervento del p. Bouchacourt, superiore FSSPX del Distretto dell'America del Sud, sul 'Vescovo di Roma' Bergoglio:
http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV497_Bouchacourt_Una_nuova_era%3F.html

Anonimo ha detto...

Carissimi,
gli amici di(Lettera Napoletana) stanno diffondendo un appello nato in Brasile, affinchè papa Bergoglio celebri una Messa Tridentina.I link relativi sono:
www.change.org, www.change.org e
http://chn.ge/ZZ9kkf .
Cosa ne pensate? Credo che sia un impegno non solo inutile, ma perfino controproducente. Lo vedete a celebrare così? Se lo fa con la grossolanità con cui celebra il NOVUS O., mi fa venire i brividi. Per non parlare che sarebbe capace di celebrare seguendo il lezionario ed il calendario bugniniano.

Anonimo ha detto...

E' una iniziativa che ritengo del tutto inappropriata.
Andiamo avanti promuovendo nei nostri contesti il Santo Sacrificio e ringraziamo il Signore se rimarra' lo statu quo, sperando in un ricambio generazionale di vescovi e sacerdoti.

Anonimo ha detto...

Grazie della segnalazione, Amicus,
e' un testo da pubblicare.

Amicus ha detto...

"gli amici di(Lettera Napoletana) stanno diffondendo un appello nato in Brasile, affinchè papa Bergoglio celebri una Messa Tridentina...Cosa ne pensate?"

Per fargliene passare la voglia (o beata ingenuità...)invia loro questo video, segnalato l'altro ieri da hpoirot, con l'ineffabile card. Bergoglio che distribuisce con nonchalance le Sacre Particole a mo' di gadgets a chi allunga meglio la mano.
E' importante riproporlo come promemoria (repetita iuvant):
http://www.gloria.tv/?media=436431

Anonimo ha detto...

Ho letto in un discorso di Ratzinger la fine della cristianità e l'inizio della modernità. Sapete quale?

Anonimo ha detto...

Ho fatto una ricerca e visto che ne parla Socci nel suo ultimo articolo, ma lo fa costruendo un suo personale discorso, citando un "intervento memorabile a Parigi".
Mi riprometto di verificare sull'originale, perche' a volte si puo' rischiare di prendere come conclusivo uno dei tanti elementi analitici che Ratzinger e' solito prendere in considerazione nei suoi articolati discorsi per sviluppare un percorso sui temi che di volta in volta si propone. Quindi occorre guardare l'insieme ed estrarre gli elementi della sintesi.
Devo pensare che Socci lo abbia fatto. Ma preferisco verificare prima di trarre una conclusione.

Oltretutto mi pare che un'affermazione così netta, se non ricordo male, contrasti con il succo della "Spe Salvi".

Anonimo ha detto...

Però è un dato di fatto che la Chiesa post-conciliare pare segnare la fine della cristianità tradizionale, proprio perchè, in dialogo con la modernità, non ne respinge gli errori.