Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

martedì 13 ottobre 2015

Danilo Quinto. Occupatevi della salvezza delle anime

Dopo un anno e mezzo (!) di lavoro (?) del consiglio pastorale diocesano - l’organismo di consulenza composto dai vescovi ausiliari, da sacerdoti e religiose e da un gran numero di laici, soprattutto impegnati nel sociale, presieduto da Agostino Vallini, cardinal vicario del Papa per la Diocesi di Roma) - è stata redatta una «Lettera alla Città di Roma».

Considerata l’importanza dell’avvenimento, con largo anticipo è stata annunciata la conferenza stampa di presentazione, che si terrà il 5 novembre al Palazzo del Laterano; la sera, nella basilica di San Giovanni in Laterano, è invece prevista la presentazione della stessa lettera ai rappresentanti delle istituzioni, del mondo dell’università e della scuola, della società civile e del laicato cattolico romano.

Mentre attendiamo con ansia il contenuto della missiva, dalle anticipazioni fornite alla stampa, notiamo che non mancano le citazioni di argomenti di gran «moda»: le «nuove povertà» e le questioni legate all’accoglienza e all’integrazione - non si sa se nella stesura finale verranno usati altri termini divenuti ormai «à la page», del tipo «Chiesa in uscita», «ospedale da campo», «periferie esistenziali» - e apprendiamo che Vallini esorta a «Ripartire dalle molte risorse religiose e civili presenti a Roma» (!), auspica la «formazione di una nuova classe dirigente nella politica» (!), perché Roma sia «stimolata a rinascere, ad avere una scossa» (!).

Sull’ultimo punto, si conferma la grande audience di cui gode «L’Eredità» - la trasmissione nella quale si alternano Carlo Conti, Amadeus e Fabrizio Frizzi – dalla quale il Vicario di Roma evidentemente mutua il termine «scossa». Gli ha risposto – forse sbrigativamente, vedremo nei prossimi giorni come sarà giudicato, pardon, come sarà «attenzionato» di misericordia di matrice bergogliana – il prefetto di Roma, Franco Gabrielli, che ha dichiarato ai giornalisti: «Roma è una città che sta in piedi da oltre duemila anni». Forse Gabrielli voleva dire che Roma ne ha viste tante da quel «Quo Vadis» che Cristo rivolse a Pietro sulla strada dell’Appia. Deve rimembrarlo anche Vallini, per il quale «la rinascita di Roma passa anche (!!!) attraverso la fede». I tre punti esclamativi li abbiamo aggiunti noi. «Il Giubileo» - ha proseguito il Vicario - «rappresenterà anche in questo senso una grande occasione». Come a dire: «Lasciateci celebrare in pace il Giubileo. Trovate un candidato degno delle “molte risorse religiose e civili presenti a Roma” e “formate una nuova classe dirigente nella politica”. Poi, vi sarà la fede, che aiuterà».

È questo il punto, caro cardinale Vallini. Impegnati come siete a seguire le vicende – anche politiche – del mondo, trattate la fede come un corollario, un appendice, una cosa di cui vi «dovete» occupare in mezzo ad un mare di altre incombenze. Siete imbarazzanti. Vi occupate di cose che non vi riguardano e volete perfino divenire soggetti della politica, alla quale date o negate credito a seconda delle convenienze. Non dite una parola – pubblica - quando il Sindaco della città eterna celebra i matrimoni tra persone dello stesso sesso o partecipa alle serate del Gay Village o apre i cortei del Gay Pride, ma vi preoccupate del fatto che la città resti senza un Sindaco in occasione dell’Anno Santo Straordinario. Parlate, ora, di «macerie» («L’Osservatore Romano») o di «infausto biennio» («Avvenire»). Invocate la necessità di «dire con chiarezza le cose come stanno» (Giuseppe Marciante, il vescovo ausiliare). Denunciate che «Ne va della faccia di tutti noi italiani, non solo dei romani. Un disastro nell'accoglienza per il Giubileo di Roma ci infangherebbe tutti. Roma merita un sindaco che l'ami, ma non basta. Una Capitale ha bisogno disperato di una classe dirigente figlia della migliore politica». D’accordo, avete avuto il «via libera», con quella frase che Bergoglio – con cipiglio – dice sull’aereo che lo riporta a Roma dagli Stati Uniti («Io non ho invitato il sindaco Marino, chiaro?»), ma siete ugualmente bizzarri e un po’ servili. Dei disastri vi siete accorti solo ora? Che cos’è per voi la «migliore politica»? A quale «migliore politica» vi richiamate? A quella di persone piantate nella fede cattolica e, in quanto tali, credibili? Dove sono? Chi sono? Avete anche voi candidati da «lanciare» o da «promuovere»? Ce li fate conoscere? Che cosa «realmente» v’importa e vi interessa?

Fossi in voi, cari ecclesiastici e cari giornalisti cattolici, non mi occuperei della politica e dei «disastri» di Roma. Mi concentrerei – prima che sia troppo tardi – sul numero dei battesimi, delle cresime, dei matrimoni in Chiesa, delle vocazioni (un migliaio in meno rispetto a due anni fa), che sono da due anni in calo in Italia. Cercherei di comprendere perché, nonostante la tanta attrazione che riscuote l’attuale pontificato, l’88,5% degli studenti italiani si avvale della facoltà di non seguire l’ora di religione. I dati – contenuti in una ricerca di «Fondazione Critica Liberale» e «Cgil Nuovi Diritti», sono stati diffusi da «Repubblica» il 3 ottobre scorso – meriterebbero qualche approfondimento, molto più delle questioni politiche. Come mai una Chiesa che accoglie, che integra, che comprende, che giustifica, che si apre al mondo e che lo «serve» con una nuova idea di misericordia, si ritrova sempre più povera di militanti della fede, di sacramentati nel matrimonio e in Gesù Cristo? Come mai, in base ai dati diffusi dalla Prefettura della Casa Pontificia, nel 2013 l' udienza papale media è stata seguita da 51.617 persone, nel 2014 da 27.883, nel 2015 (fino al mese di agosto) da 14.818 persone?

Caro cardinale Vallini e cari ecclesiastici cattolici, leggere la vostra opinione su questa realtà sarebbe molto più interessante rispetto a quella che esprimete sulle vicende legate a Marino, al Pd, al «mondo di mezzo», alle buche nelle strade, agli autobus che non ci sono, alle metropolitane che si fermano o ai rifiuti che strabordano dai cassonetti. Ve lo volete proprio far dire? Per essere «credenti» e «credibili», occupatevi un po’ meno delle misere cose mondane. Occupatevi del Cielo e della salvezza delle anime, se vi avanza del tempo.
Danilo Quinto

10 commenti:

T. ha detto...

Semplice ! Come bere un bicchier d'acqua .
http://www.papalepapale.com/strega/sinodo-dei-vescovi-e-gia-stato-tutto-detto-2000-anni-fa/

Catholicus SSM ha detto...

Meraviglioso articolo, caro Danilo; si vede che viene da una persona che non appartiene alla cerchia degli adulatori, degli opportunisti, dei pavidi. Quanto ci sarebbe bisogno di persone come lei all'interno della gerarchia ecclesiastica (o anche dei semplici sacerdoti), ma non si trovano nemmeno col lanternino di Diogene. Io non ho degnato di una lettura la Laudato sì (ben altra cosa è il Cantico delle creature di S. Francesco), ma rileggo con piacere le encicliche di Pio XII, di San Pio X, di Pio IX. E' più che evidente che ormai non c'è più niente da aspettarsi da questa gerarchia in materia di fede, di Novissimi, di evangelizzazione delle genti. Per sentir parlare di politica non c'è bisogno dei preti, delle omelie domenicali, delle bandiere arcobaleno in chiesa; parlano più spesso i leghisti di religione (di radici cristiane dell'Italia e dell'Europa) di quanto non ne parlino i preti, il che è tutto dire. Grazie di esserci e di aiutarci a mantenere salda la nostra fede i questi tempi tenebrosi, caro Danilo, il Signore la ricompensi col centuplo.

Felice ha detto...

Sempre bravo Danilo Quinto!Il Vicariato non ha detto una parola quando Marino ha concesso la trascrizione in Municipio dei "matrimoni" gay, quando ha sponsorizzato con soldi pubblici le manifestazioni gay, quando ha negato ai partecipanti della Marcia per la Vita persino l'uso delle toilletes mobili, e ora, perché è diventato mediaticamente impresentabile, Marino viene scaricato, probabilmente per non guastare il "giubileo" prossimo venturo.... In fondo per un "giubileo" farlocco come questo, andava bene anche un sindaco come Marino!

Josh ha detto...

d'accordo con l'art. postato da T.
Abbiamo già tutto, dottrina e pastorale, da 2000 anni.
Il resto è cospirazione.....

hr ha detto...

Il suggerimento inascoltato di Quinto mi ricorda le parole di monsignor Vincenzo Paglia al finto Matteo Renzi nello scherzo telefonico ascoltato nel programma La zanzara:
“Matteo, sei bravissimo”, “i miei complimenti per tutto”, “davvero complimenti, andate avanti, vai, tieni duro“.
http://www.libertaepersona.org/wordpress/2015/10/segni-dei-tempi/

Cosa capite? ha detto...

Io niente:

http://www.forli24ore.it/news/forli/0041330-divorziati-risposati-gay-e-conviventi-apertura-dalla-diocesi-modena

Anonimo ha detto...

A loro non importa nulla delle anime, conta che il comune cacci i soldi, ce li abbia o no, per il giubilazzo, lo showbyz è ciò che interessa, loro ci mettono la star, il resto gli altri, il circo fatebenefratelli deve esibirsi comunque e quantunque, chissenefrega se nonostante la pop(e)star la gente fugge dalle chiese, si converte a qualsiasi cosa spacciata per religione o al nulla subliminale, la piazza è semivuota? Tamburi ed araldi, venghino signori, venghino, lo sciò va avanti e la cc affonda nell'inconsistenza e nel piacionismo passeggero,tanto dio se c'è, perdona tutti, buon per i maschi che credono al paradiso delle Urì, chissà se ne passano un po' anche agli ex cristiani, in fondo 72 sono troppe anche per i supereroi islamici, ci sia Marino o no, Roma è sempre un bordello peggio di quello dell'epoca di Alessandro VI, che però, mai si sognò di toccare la Dottrina......ta semeia ton kairos.

Alba ha detto...

http://www.iltimone.org/32271,News.html
Grazie Mamma !!

Angheran70 ha detto...

Sempre bravo Danilo Quinto!Il Vicariato non ha detto una parola quando Marino ha concesso la trascrizione in Municipio dei "matrimoni" gay


Nozze gay: scontro Marino-prefetto, critiche da CEI e Vicariato

Anonimo ha detto...

Non puoi permetterti di criticarlo che rischi di perdere il posto. Non puoi sottrarti al coro unanime di elogio, soprattutto esterno al mondo cattolico, che rischi di essere considerato impresentabile e poco gradito alle gerarchie vaticane. Così il giornalista Danilo Quinto si è visto interrompere la sua collaborazione con l’agenzia SIR – organo di stampa sostenuto direttamente dalla Cei – per aver mosso rilievi sul messaggio e l’operato di Papa Francesco. «Prendo atto della posizione sul Papa che è in netta opposizione a quella del SIR. Ti comunico che, essendo venuto meno il rapporto fiduciario con il direttore, si ritiene conclusa la tua collaborazione con l’Agenzia SIR», questo lo sbrigativo testo dell’sms con il quale il direttore dell’agenzia stampa cattolica ha comunicato la fine della collaborazione al giornalista.
...

http://www.lintraprendente.it/2015/07/critica-il-papa-e-non-collabora-piu-con-la-cei/