Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 28 ottobre 2015

Piero Vassallo. L’Occidente dopo l’occidentalismo. Un nuovo inizio per la Russia

Il doveroso rifiuto del relativismo professato da Oswald Spengler, non vieta di apprezzare il frammento di autentica predizione, natante in quel fiume di oscuri oroscopi, che è intitolato Tramonto dell’Occidente: la tradizione illuministica è esausta. Aggiornata dai pensatori californiani, la filosofia dei lumi inglesi si è puntualmente rovesciata nell’obitorio libertino/sessantottino.

Il devastante incendio pederastico, lesbico, stragista e suicidario, che divampa in America e nelle nazioni americanizzate, non può essere contrastato e spento dai princìpi sulfurei della filosofia di stampo illuministico, filosofemi che hanno messo in moto le macchine delle desolazioni in corsa rovinosa nell’emisfero crepuscolare.

L’Occidente è l’area geografica nella quale le difese immunitarie sono debilitate e/o intossicate da avventurose teologie sudamericane e da rigurgiti ideologici contenenti estenuate frusaglie neopagane e/o progetti elucubrati da infantili escursionisti nelle praterie abitate dalle vane e desolate allucinazioni intorno alla magica [truffaldina] mano del mercato [la setta massonica e la congrega degli usurai].

Di qui la fragilità e l’insignificanza delle destre liberali/occidentaliste e l’obbligo di uscire dalla desolazione confusionaria per cercare una nuova capitale politica dei princìpi del diritto naturale, viventi solamente nella lontananza dal pensiero inglese.

Di qui, infine, l’obbligo di considerare seriamente l’insorgenza cristiana in atto nella Russia, la nazione, che dopo aver attraversato l’infernale deserto del marxismo, ha ritrovato la propria indeclinabile identità.

Al proposito conviene riflettere sull’orgogliosa affermazione di Putin: “Mentre l’Europa rinuncia alle proprie radici, la Russia è uno degli ultimi guardiani della cultura europea, dei valori cristiani e della vera civiltà”.

(Per inciso: non è un caso che Stalin, per destare l’animo guerriero dei russi, nell’inverno del 1941 abbia fatto appello – strumentale – alla fede ortodossa. Il machiavellismo del dittatore georgiano non diminuisce il valore della risposta cristiana dei soldati russi. L’impostura staliniana contiene – inconsciamente – l’ammissione dell’invincibilità della fede cristiana in guerra contro il neopaganesimo. Un fatto, questo, che ha destato l’acuta attenzione di Putin, critico implacabile dello stalinismo e tuttavia capace di condividere il patriottismo, al quale il dittatore sovietico si appellava).

Nel 2013, svolgendo il tema della diversità della Russia, Putin affermò infatti: “Molta gente nei paesi europei si vergogna ed ha paura di parlare di convinzioni religiose. Si stanno eliminando le feste religiose o si sta cambiando il loro nome, nascondendo l’essenza della celebrazione”.

In Russia, invece, si fortifica l’identità nazionale, basata sui valori tradizionali, che possiede la Chiesa ortodossa. Il tema dell’opposizione della Russia cristiana al nichilismo trionfante nell’Ovest liberale/crepuscolare, è sviluppato in un magistrale saggio, Vladimir Putin uno statista singolare, scritto dall’illustre teologo padre Alfredo Saenz e pubblicato a cura di don Ennio Innocenti e Francesco Caloi, nella collana della Sacra Fraternitas Aurigarum in Urbe.

Opportunamente padre Saenz avvia la sua riflessione sulla Russia post-comunista citando il giudizio di Solzhenitsyn su Putin: “Ha uno spirito penetrante, capisce subito e non ha alcuna sete di potere. Il Presidente capisce tutte le enormi difficoltà che ha ereditato. Bisogna mettere in risalto la sua straordinaria prudenza ed il suo equilibrato giudizio”. 

Fulminante, ad esempio, è il giudizio di Putin sul progetto egemonico/pedagogico elucubrato dai vertici missionari d’America: “Gli Stati Uniti falliranno come l’Unione Sovietica cercando d’imporre il loro modello al resto del mondo”.

Di seguito padre Saenz cita numerosi segnali della fedeltà al Cristianesimo dimostrata da Putin.

Particolarmente interessante (e istruttivo per i teologi ubriacati dall’ecumenismo conciliare e/o depistati dal perdonismo sudamericano) il dialogo di Putin con il Re dell’Arabia saudita, il quale chiedeva di poter acquistare un vasto apprezzamento di terra per costruire una grande mosche nella capitale della Russia.

“Non è problema, gli rispose Putin, ma ad una condizione: che lei autorizzi la costruzione nella sua capitale di una grande chiesa ortodossa”. “Non può essere” ribatté il re. “Perché?” domandò Putin. “Perché la sua religione non è quella vera e non possiamo permettere che s’inganni il popolo”. Putin replicò: “Io penso lo stesso della sua religione e tuttavia permetterei di edificare il suo tempio se ci fosse reciprocità. Così lasciamo stare questo argomento”.

Il confronto della fermezza di Putin con la flaccidità dell’Europa occidentale e del clero ecumenico al cospetto delle imperiose pretese degli islamici è sconfortante e allarmante.

Nella lettera aperta agli editori dell’opuscolo, infine don Ennio Innocenti elenca le fonti del pensiero di Putin: il ministro dello zar Nicola II, il geniale e audace riformatore Otr Arkadevic Stolypin (1862-1911), vittima del nichilismo rivoluzionario, e il filosofo spiritualista Nicolaj Aleksandrovic Berdaiev (1874-1948) quest’ultimo giudicato autore di testi d’ispirazione certamente cristiana “non immune da qualche seria riserva”.

Alle fonti filosofiche e storiche di Putin l’occidente, purtroppo, non ha altro da opporre che le suggestioni neo-gnostiche e neo-sodomitiche, striscianti nel cuore di una civiltà  estenuata e alterata dalla rincorsa di effimere chimere.

Don Innocenti conclude la sua puntuale disamina riconoscendo che “Putin non è affatto in condizione d’inferiorità rispetto agli USA”..

L’opuscolo in questione può essere richiesto alla Sacra Fraternitas Aurigarum Urbis, Via Capitan Bavastro 136 – 00154 Roma – mail  fraternitasaurigarum@gmail.com

8 commenti:

Anonimo ha detto...

La Russia non difenderà l'Europa, difenderà i suoi interessi, l' Europa ha già firmato la sua fine facendosi schiavizzare dall'impero del male demoliberal schiavista e strangolante in ogni senso, sì, solo Dio può sapere come andrà a finire, neppure il diavolo che sta facendo un ottimo lavoro, lo sa.

mic ha detto...

Si dà il caso che in questo momento ciò che difende la Russia coincida anche con gli interessi dell'Europa, che governanti miopi (è un eufemismo) hanno accantonato da un pezzo.

Anonimo ha detto...


1. Mussolini come Putin. L'Arabia Saudita chiese al Duce il permesso di costruire una moschea a Roma e lui rispose: ve lo concedo se mi fate costruire una chiesa cattolica in Arabia Saudita, a casa vostra. Non se ne fece niente, ovviamente. Il fatto e' noto, e' stato citato piu' volte. Dovevano essere i Papi usciti dal Concilio, quelli del "dialogo", a tradire, incoraggiando addirittura la costruzione del piu' grande centro islamico proprio a Roma! E senza contropartita alcuna.
2. E' vero che la Russia e' oggi l'unico Stato che in pratica si ispira ai valori cristiani o comunque ad una loro valida difesa (anche se non ha ancora messo al bando l'aborto come reato, mi sembra, pur cercando di limitarlo al massimo). In sede storica, la Russia sovietica e' stata tra le principali responsabili del caos attuale in Occidente, che non puo' esser imputato solo alla decadenza spaventosa dell'ideale "liberale" americano. Per decenni, la Russia sov., controllando, anche grazie anche ai soldi, in tutti i modi la cultura tramite i partiti comunisti, ha propagandato la dissoluzione della "famiglia borghese" e dello Stato in quanto valore, oltre che della religione. Il vile e falso attacco teatrale a Pio XII come se fosse stato complice del nazismo, fu opera di un autore tedesco comunista. E non fu un'operazione cui collaborarono i servizi dell'Est?
Non dobbiamo allora fidarci della Russia attuale? Dobbiamo fidarci, certamente, e appoggiarne la battaglia in difesa della religione cristiana, pur senza dimenticare che si tratta sempre di scismatici, ostili all'autorita' del Papa (lasciamo stare la decadenza attuale del Papato). Bisogna pero' non dimenticare il recente passato e tenerlo ben presente, anche per non cadere in pericolose illusioni, pur dovendo constatare che "il REgno del Male" e' ora in Occidente.
3. Nessuna Russia ci togliera' le castagne dal fuoco. La Russia, come sempre, fara' in primo luogo i suoi interessi, la cosa e' perfettamente logica. Interviene in Siria soprattutto per difendere Assad agli sgoccioli piu' che per colpire l'Isis, anche se questa scelta appare strategicamente corretta poiche' i gruppi che attaccano Assad sono comunque collegati alla galassia terroristica islamica. E per arrivare all'Isis bisogna prma batterli.
4. La campagna sembra pero' in una fase di stallo perche' la tecnologia americana prontamente fornita da Obama ai ribelli ha dimostrato ancora una volta tutto il suo valore, bloccando i carri siriani con gravi perdite. parvus

Anonimo ha detto...

OT : Vatican Insider, Melloni 'A Bologna chiesa da consolare.....

Rr ha detto...

Parvus,
di cosa succede in Siria non sappiamo veramente nulla di certo e di vero, perché fin dall'inizio è stata tutta una gran propaganda ( che non è una novità).
.Assad usa i gas, e non era vero, li usavano i ribelli ( il gas di solito lo usano sempre quelli alleati delle vittime, quasi mai i perpetratori delle orrrende azioni). I ribelli sono oppositori al regime, invece sono dei mercenari non siriani pagati da Arabia Saudita, Qatar e USA ed Israele. Le notiize sulla Siria arrivano dai portavoce dell' opposizione, poi si scopre che "i" portavoce sono in realtà un unico Siriano che vive in Inghilterra da 15 anni (ed e andato in Inghilterra solo per studiare), che non mette piede in Siria da 10 anni e che la sua rete di informatori "in loro " e' molto, come dire, fantasiosa. Ma lui è ascoltato dai nostri media più che i vescovi e patriarchi che vivono da sempre li e che conoscono la realtà meglio , ma che non si sono mai schierati contro Assad.
Poi arriva l'ISIS, che di islamico ha la facciata, la bamdiera, la religione dei mercenari che lo compongono, ammesso che ci credano veramente, e lal ferocia, ma i soldi, le armi, le attezzature, el automobili, l' intelligence, i video, la propaganda, ecc, sono fomite da Americani e non solo.
Assad è 4 anni sul punto di cadere, ma non cade mai. Aleppo è semidistrutta, am a Damaco vivono come se niente fosse.. l' ISIS è in
rotta, grazie ai Russi, ma l' esercito siriano non riesce a riconquistare zone di territorio, però a suo tempo ha ripeso Malan- o Malun?
L' ISIS ed i ribelli fan strage di Cristiani, ma tutta Europa si preoccupa dei musulmani che arrivano via mare e via terra dalla Siria, anche se in TV si vedono prevalentemente Negri ben pasciuti , giovani e soli, e gli altri, piu che Siriani, sembrano zingari dell' Est Europa.
La Russia, Putin? Ovviamente fanno i loro interessi, il problema vero è che noi non facciamo i nostri, ma quelli di chi sta ben tranquillo oltreoceano, a Wall Street, a Washington ( in particolare lungo la J street) ed alla City.
Rr

seraafino ha detto...

Ciò che non riuscito nè a Putin, nè a Mussolini è parzialmente riuscito al Patriarca copto, eletto un paio di anni fa.
Ha ottenuto il permesso per Messe in case private per i lavoratori Egiziani a La Mecca.

RAOUL DE GERRX ha detto...

"L’Amérique ne veut pas d’amis, seulement des esclaves" — un discours important de Hassan Nasrallah, secrétaire général du Hezbollah libanais :

http://www.egaliteetreconciliation.fr/Hassan-Nasrallah-l-Amerique-ne-veut-pas-d-amis-seulement-des-esclaves-35767.html

irina ha detto...

Il Presidente Putin qui ha molti amici sinceri.
Questo è un fatto.
Possiamo fare un elenco dei meriti e demeriti,delle intenzioni e delle azioni del Presidente Putin.
Possiamo fare un elenco dei meriti e demeriti, delle intenzioni e delle azioni dei
nostri governanti che rispondono prima a chi governa loro e dopo, molto dopo a quelli che loro dovrebbero governare.
Possiamo fare questi due elenchi. E' doveroso farli.Li ho fatti.
Il Presidente Putin qui ha un'amica sincera.