Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 15 febbraio 2017

Danilo Quinto. A gloria di coloro che soffrono

"Alcuni poi sono pelagiani: vogliono tornare all’ascesi, fanno penitenze, sembrano soldati pronti a tutto per la difesa della fede e di buoni costumi… e poi scoppia lo scandalo del fondatore o della fondatrice… Noi sappiamo, vero?".
Il messaggio che papa Francesco dà nel colloquio con i superiori degli ordini religiosi, pubblicato nel numero 4mila de «La Civiltà Cattolica» con la firma del direttore, padre Antonio Spadaro – diffuso anche dal Corriere della Sera dello scorso 9 febbraio - non lascia spazio ad equivoci. Sia rispetto a quello che vuole fare intendere con quella domanda insinuante e subdola – “Noi sappiamo, vero?” – sia rispetto all’ammonimento che dà: non fate credere di essere altro da quello che siete. Altro che penitenze, ascesi, soldati della fede: la vostra vera natura è quella di dare scandalo. 

La trascrizione del colloquio è interamente da leggere, perché sono molti i punti che colpiscono, come le battute dette tra il serio e il faceto, del tipo: "Per vivere in pace ci vuole un sano menefreghismo", parole che corrispondono - come sempre - esattamente a quelle pronunciate da Gesù Cristo: "Vi lascio la pace. Vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi". Ma le parole con le quali viene liquidata la forma e la sostanza dell’essere cattolici, sono tra le più agghiaccianti che abbia mai letto di questo pontefice.

Ho appena terminato di leggere un libro che parla di un grande santo, Luigi Maria Grignion da Montfort. E’ la sua biografia, scritta in maniera straordinaria da un sacerdote, raffinato e colto, letterato ed editore del ‘900, Don Giuseppe De Luca. Gli fu commissionata dalla Postulazione Generale Monfortana e fu pubblicata nella sua prima edizione nel 1953. 
La Provvidenza ha voluto che prima di leggere le parole dette dal papa, leggessi questa biografia, che mi è stata donata da un caro amico sacerdote. Ero, quindi, preparato, a comprendere che cosa vuol dire ascesi, penitenza, difesa della fede.

L’ascesi. “La prima impressione che io ho avuto leggendo per una prima volta una biografia di Luigi” – scrive De Luca – “è stata questa (che fu poi il suo grido e il suo motto): Dio solo (…). Entrava in solitudine, per stare con Dio. Taceva e contemplava Dio; parlava, e insegnava Iddio. I lunghi viaggi a piedi, erano la via per camminare, tranquillo e solo, con Dio. Le pause in romitaggi e chiese, erano come tanti gorghi nitidi, per immergervisi e sprofondarvisi, perdervisi in Dio. Dio era il compagno, era lo sposo, era l’amico, era il padre, era la luce, era il pane, era l’amore, era tutto. Fuor di Dio, nulla. Da tanto possesso di Dio, così continuato e sempre più aumentato e affocato, nasceva in lui la penitenza, la povertà, l’infaticabilità”.

La penitenza. “Tutte le penitenze più pesanti furono le sue: fatiche, le più brutte della casa; cilici, discipline, astinenze, poco sonno. Quando si ammalò a morte, la prima cosa che fece fu svestirsi del cilicio e nasconderlo, perché nessuno, curandolo, dovesse avvedersene”. De Luca cita un altro biografo, Blain: “Egli si dava ogni giorno delle discipline tremende, che atterrivano il suo vicino di stanza (…). Gli altri strumenti di penitenza, fasce, cilici, catenelle, bracciali, erano in proporzione di queste discipline e, benché io non sappia con precisione con qual ordine si succedessero, posso dire che si succedevano continuamente, e che egli non ne toglieva uno se non per sostituirlo con un altro, onde portare continuamente, come dice l’Apostolo, la mortificazione di Gesù sul suo corpo”.

La difesa della fede. “Per tanto amore di Dio, per tanto dominio sopra il ‘corpus peccati’, straripava in lui la carità: una carità che non solamente livella, ma capovolge le stratificazioni sociali. L’uomo non era ai suoi occhi se non ciò che egli stesso era e cioè un amico di Dio: o ciò che egli poteva ogni momento essere e cioè un nemico di Dio. Guardava gli uomini soltanto così, soltanto per questo. Non vedeva leggi, costumanze, convenienze. Irrompeva tra loro con questa sola domanda: ami Iddio? No? E perché non lo ami? Con questo solo grido: tu offendi Iddio? Sì? E perché l’offendi? Per le strade, nelle case, persin nelle case più sudice e nei luoghi più viziati, egli entrava con questa domanda, con questo grido. Non si arrestava innanzi a tormenti e guai che gliene venissero: purchè potesse, così com’era stato chiamato lui, a sua volta chiamare. Come era Gesù per natura, voleva essere lui per grazia e adozione: e cioè la parola del Padre. Gesù non era venuto per altro che a essere questa parola: oh, non poter essere altro, anche lui”. 

Quali spazi si aprono per le nostre povere anime leggendo queste parole. I tre secoli che ci separano da Luigi Maria Grignion da Monfort, che visse tra il 1673 e il 1716, ci hanno portato, per Grazia di Dio, tanti altri santi che hanno praticato l’ascesi, la penitenza e che sono stati soldati della fede. Aggrappiamoci a loro, allora e ai tanti santi che ci sono certamente oggi, che vivono nel nascondimento e nel silenzio, spesso perseguitati - Noi sappiamo, vero? - espiando su questa terra, in nome e a gloria del Sacrificio di Nostro Signore Gesù Cristo e condividendo la Sua Croce, i peccati che derivano dagli scandali che provocano altri. 

34 commenti:

mic ha detto...

http://www.antoniosocci.com/precisazione-sul-post-dell8-febbraio-quale-marcia-indietro-al-contrario-un-passo-avanti-bisogna-capire-verso/#more-5336

mic ha detto...

http://vigiliaealexandrinae.blogspot.it/2013/11/don-giussani-il-sillabo-e-lora-presente.html

Pietro C. ha detto...

Leggendo i commenti del Vdr come vengono riportati, la prima idea che me ne faccio è quella luterana: l'uomo comunque sia non può avere la PRESUNZIONE di cambiare, quindi l'ascesi è uno sforzo che indica solo orgoglio, oltre che idealismo.
È meglio che l'uomo faccia vedere da subito quel che è in modo che Dio lo giustifichi, non che illuda se stesso pensando di cambiare.
Peccato che questa antropologia non sia affatto né quella Cattolica né quella originaria patristica dove, al contrario, l'uomo con la sinergia del suo sforzo e della grazia divina PUO' cambiare. I mezzi per cambiare sono proprio quelli che il Vdr disprezza. Ma, in fondo, chi è che NON VUOLE veder cambiare in meglio l'uomo se non il Maligno?

tralcio ha detto...

Interessante il richiamo a San Luigi Grignion de Montfort.

Quel che di lui oggi ci consola e ci edifica di una purissima devozione mariana, non fu privo di strani corsi storici, che possono darcene l’impronta “di Cielo”.

Innanzitutto il suo stesso testo non ebbe (come San Luigi stesso scrisse) alcuna notorietà quando egli era vivo, ma “risorse” intatto, più di cent’anni dopo, da un baule in cui era scampato prima alle pretese gianseniste e poi ai lumi ragionevoli della rivoluzione francese.
Scrisse infatti il santo, consapevole:
“Prevedo molte belve arrabbiate, che arriveranno con furia per strappare con i loro denti diabolici questo piccolo scritto e colui del quale lo Spirito Santo si è servito per scriverlo, o almeno per avvolgerlo nelle tenebre e nel silenzio di un baule, affinché non venga Lui conosciuto; costoro anzi attaccheranno e perseguiteranno quelli e quelle che lo leggeranno e cercheranno di metterlo in pratica”.

Ma San Luigi ci lascia un’altra profetica intuizione, riguardo al ruolo di Maria al “redde rationem” e riguarda i servi, schiavi di Maria (Trattato della vera devozione a Maria, n. 56-57-59).
“Porteranno nel cuore l'oro dell'amore, nello spirito l"incenso della preghiera e nel corpo la mirra della mortificazione. In ogni luogo saranno il buon odore di Gesù Cristo per i poveri e per i piccoli, mentre saranno odore dì morte per i grandi, i ricchi e i superbi mondani, Senza attaccarsi a nulla, né stupirsi di nulla, né mettersi in pena per nulla, spanderanno la pioggia della Parola di Dio e della vita eterna, tuoneranno contro il peccato, grideranno contro il mondo, colpiranno di fronte il diavolo e i suoi seguaci. Saranno veri Apostoli degli ultimi tempi”. "Saranno veri discepoli di Gesù Cristo. Seguendo le orme della sua povertà, umiltà, disprezzo del mondo e carità, insegneranno la via stretta di Dio nella pura verità, secondo il santo Vangelo, e non secondo i canoni del mondo; senza soggezione dì nessuno e senza guardare in faccia ad alcuno; senza risparmiare, ascoltare o temere alcun mortale, pur potente che sia. Avranno in bocca la spada a due tagli della Parola di Dio e porteranno sulle spalle lo stendardo insanguinato della Croce, il Crocifisso nella mano destra, la corona del Rosario nella sinistra, i sacri nomi di Gesù e Maria nel cuore, la modestia e la mortificazione di Gesù Cristo in tutta la loro condotta".

Ascesi, penitenza, difesa della fede... Roba da "pelagiani"?

Eh, penitenza, penitenza, penitenza...

Che è anche un sacramento, oggi tradotto solo con "perdono" e "riconciliazione"...

Ci perdoniamo noi, facciamo tutto noi... Pelagiani...

E non si vedono nemmeno le code al confessionale... Facciamo direttamente noi con Dio! E poi tutti "abbiamo diritto", abbiamo titolo, non possiamo essere esclusi.
L'Eucaristia come appartenenza e accoglienza. Sacrificio? Roba da pelagiani...

Ci consoli che per essere apostoli degli ultimi tempi bisogna prevedere molto belve arrabbiate contro. E attendere con pazienza i tempi del Signore. La Madonna non usa i mass media e gli Spadaro... La spada a due tagli è la Parola di Dio, Maria dice "fate quello che vi dirà"... Non facciamogli dire quel che ci pare. Manco uno iota.

mic ha detto...

Manco uno iota...

Anonimo ha detto...

E intanto il degrado indotto aumenta:

https://www.loccidentale.it/articoli/144587/ragazze-in-vendita-il-medioevo-nel-regno-unito

Storico ha detto...

scritta in maniera straordinaria da un sacerdote, raffinato e colto, letterato ed editore del ‘900, Don Giuseppe De Luca.
Il famoso Don Giuseppe De Luca? Quel Don Giuseppe De Luca? L'Amico di letterati, scienziati e politici di ogni colore?
Famoso per una bellissima frase :"la borghesia prima e più che una classe sociale, è una categoria dello spirito. Fin dai giorni dei poemi omerici, fin nei consigli di guerra di allora, I COMBATTENTI si dovettero confrontare con i borghesi. IL contrario del borghese non è il rivoluzionario. O meglio, è il VERO rivoluzionario: il SANTO [...] Chi davvero vuol combattere la Borghesia, SI FACCIA SANTO" .

Anonimo ha detto...

A proposito di Confessione , mi e' capitato di trovare al confessionale un confessore di lingua inglese , a mala pena parlava in italiano , avra' capito quel che dicevo o non avra' capito ? Nel darmi l'assoluzione su cosa si sara' basato sul tono di voce ?
Frastornata , imbarazzata , imbambolata , non mi sono resa conto che mi ha liquidato senza darmi la penitenza .

Anonimo ha detto...

Siamo seri, dov'è tutto questo enorme popolo di divorziati risposati che pretende ed esige di fare la Comunione senza rinnegare completamente le proprie scelte sbagliate? dov'è tutto questo enorme popolo di donne che non riescono a sentirsi realizzate se non ottengono il diaconato? dov'è tutto questo gigantesco popolo di sacerdoti che possono salvare il proprio ministero solo se si concede loro di sposarsi? ecc.)

Il problema è che hanno smesso di spiegare i motivi per cui bisogna credere che nel Santissimo Sacramento c'è la presenza reale di Nostro Signore, hanno smesso di dirti perché è così importante confessarsi, hanno smesso di dirti che la storia della Chiesa è tappezzata di santi in tutti i secoli, hanno smesso di spiegarti i motivi per cui la Chiesa ha fatto fiorire arti e mestieri (dalle immense cattedrali alla solennità del gregoriano), ha letteralmente inventato gli ospedali, l'anagrafe, l'istruzione di massa, ecc., ha reinventato il diritto, la scienza, ecc.

Anonimo ha detto...

«Quello che devi fare fallo al più presto» (in S. Giovanni 13,27)

Rr ha detto...

Gente fallita che vuole che anche gli altri falliscano, cosi da non essere gli unici. Poiché loro non sono stati in grado di elevarsi, allora nessun altro si può elevare. Una reductio ad infera, invece che ad supera.
Non hanno ricevuto la Grazia (o meglio l'hanno disattesa), quindi nessuno altro può riceverla. Anzi non c'è.
Se è veroche omnia munda mundis, è anche vero il contrario, omnia immunda immundis.
Noi sappiamo, vero ?

Anonimo ha detto...


Per curiosita', quand'è che la Chiesa avrebbe "inventato l'istruzione di massa"?
che abbia promosso l'arte e la cultura, non c'è dubbio. Non però "di massa", se solo pensiamo alle plebi cristiane rimaste analfabete per tanti secoli. PP

Gederson Falcometa ha detto...

"Alcuni poi sono pelagiani: vogliono tornare all’ascesi, fanno penitenze, sembrano soldati pronti a tutto per la difesa della fede e di buoni costumi… e poi scoppia lo scandalo del fondatore o della fondatrice… Noi sappiamo, vero?".

La catteristica del "pensiero" marxista è trasformare le cose attraverso la praxis. Questo significa attualizare una delle loro possibilità e escludere tutte l'altre. Così Bergoglio fa al parlare così, l'ascese e le penitenze può ci fare a diventare soldati pronti a tutto per la difesa della fede e dei buoni costumi può portare alla santità ma se qualcuno pensa come Bergoglio questo ci può portare solo allo scandalo e al peccato.

Il pensiero di Papa Francesco, è come quello dei luterani*, è una deformazione del pelagianesimo. Infatti Pelagio credeva che l'uomo nasce senza il peccato originale. Quindi, in questo pensiero deforme quelli che vogliono praticare delle buone opere, come i cattolici, pur affermando che l'uomo nasce con il peccato originale nella questione di diritto farebberò la negazione di questo stesso peccato nella questione di fatto, al volere compiere delle buone opere per la salvezza. Così i cattolici, come dicono Bergoglio e i luterani, sarebberò veramente dei pelagiani. Però, in questo punto il problema se approfondisce e dice rispetto all'efficacia del battesimo, perchè se per Pelagio l'uomo nasce senza il peccato originale, questo per noi cattolici è cancellato quando siamo stati battezatti. Quindi, Francesco al accusare quelli che vogliono fare delle buone opere facendo ascese, penitenze e come soldati diffendono la fede nega l'efficacia del battesimo. Considera in uguale condizione l'uomo battezato e quello non battezato. Infatti per i modernisti considerano i sacramenti solo dei simboli, e questo è evidente per me ogni volta che Francesco parla dei pelagiani.

Indietro a questo sta anche e principalmente ilproblema della dottrina della salvezza. Per questo ho parlato dei luterani. Infatti se l'uomo, battezato o no, stanno "irrimediabilmente corroto dal peccato" i cristiani non ricevono nessuno grazia con il battesimo, così deve seguire il consiglio di Lutero:

«Esto peccator et pecca fortiter, Sii peccatore e fortemente pecca, ma con ancora maggiore fermezza credi e rallegrati in Cristo…Durante questa vita dobbiamo peccare» (W.M.L. de Wette, Luther, M., Briefe, Sendshreiben und Bedenken vollstandig Gesammelt, Berlino, 1825-1828, cit., II, p. 37).

Dopo questo non può pensare più in buone opere, perchè la sua malatia non c'e cura, è irremediabile. Quindi, i luterani, come Bergoglio, solo possono considerare la dottrina cattolica pelagiana. Anche il loro giudizio è un peccato, una volta che è un giudizio fatto delle persone irremediabilmente corroti dal peccato originale!

Anonimo ha detto...

"Noi sappiamo, vero ?" Chissà perchè, ma ricorda molto il cap.XIX dei Promessi Sposi (dialogo tra il Conte zio e il Padre Provinciale (non a caso)dei Cappuccini:" E poi, noi che vediamo... noi che prevediamo... noi che ci tocca..." Infatti gli tocca cancellare con un colpo di spugna i Francescani dell'Immacolata che "vogliono tornare all’ascesi, fanno penitenze"; ma per allontanare il loro fondatore non si è limitato a mandarlo a predicare un po' più lontano.

Anonimo ha detto...

http://www.corrispondenzaromana.it/notizie-dalla-rete/una-precisazione-sul-post-dell8-febbraio-ma-quale-marcia-indietro-al-contrario-un-passo-avanti-ma-bisogna-capire-verso-dove/

irina ha detto...

@ Rr

Invidia. Vuole la distruzione dell'oggetto posseduto da altri e/o la morte dell'invidiato. Vedere San Matteo 27,18.

Luisa ha detto...


A proposito dell`"effetto Francesco":

http://www.corrispondenzaromana.it/leffetto-francesco/

E.P. ha detto...

Il compagno Stachanov delle 16:17 è furbo: a lui non la si fa. Tutto il mondo sa che l'istruzione di massa è stata inventata dal compagno Stalin - sia gloria imperitura a lui e alla sua opera - subito dopo l'invenzione del trattore.

L'invenzione delle universitas medievali, l'educazione dei fanciulli, la buona stampa in opposizione ai librorum prohibitorum, sono parimenti state inventate tutte dal sommo Lenin - sia gloria imperitura a lui - artefice della Rivoluzione dei soviet.

Anonimo ha detto...

La Chiesa, Corpo mistico di Cristo, lo sappiamo, vivrà fino all’ultimo istante… La Chiesa, che nasce sotto le fiamme della Pentecoste, è … sempre qua, ancora vivente, anche se, come oggi, sembra eclissata, moribonda. …il nemico…attacca la Verità…….…Nella tempesta, nella tormenta postconciliare che viviamo in pieno, che Dio ci dia sempre di essere cattolici, certo, umili, peccatori come siamo e desiderosi di conversione, ma incrollabili, invincibili, oserei dire perfino in qualche modo insensibili in questa tempesta. Così erano i primi fedeli dopo la Pentecoste. Non dimentichiamo che in una tempesta è la superficie dell’oceano che è agitata, il fondo resta calmo e questo fondo à la Verità, la dottrina cattolica immutabile.
E noi è con la preghiera che dobbiamo tuffarci in questo fondo, dov’è la pace e l’amore di Dio, là dov’è la Sua luce, al fine di diffondere intorno a noi la calma e la forza di Dio, nonché una fede scevra da ogni compromesso….

..Si dimentica facilmente che i nemici della Chiesa, per potenti che siano …disconoscono la sua potenza spirituale. L’evangelizzazione del mondo … non è cominciata con degli Alleluia, ma con un martirio… I più pesanti ostacoli alla conversione dei Gentili furono rimossi e le conquiste divennero più rapide e più numerose. Questo ci dimostra come la nostra fede non è mai vana, né la nostra speranza, né la nostra carità….

…Potremmo passare delle ore a ricordare le tempeste e le bonacce che ha sopportato la Chiesa. Si può volere la pace, si può pregare per la pace, si può chiedere di avere un papa della pace, ma senza dimenticare anche che se si vuole la pace bisogna preparare la guerra. Leggete la storia della Chiesa. Leggete quella degli ultimi secoli. Essa si è cementata con le persecuzioni, esattamente come la Redenzione si è compiuta con la croce….…Prima del trionfo dei mietitori è necessario che l’aratro laceri la terra cristiana con un solco insanguinato…E’ dunque nel tumulto dei massacri, nel gran disordine del mondo nel caos, che la Provvidenza prepara i trionfi. Quando Dio vuol fare vedere che un’opera è tutta nelle Sue mani, riduce tutti all’impotenza, poi agisce.

Nella peggiore delle tempeste, Dio riserva ai suoi un rifugio, in cui possono pregare, agire, attendere e preparare la rinascita. La Fraternità Sacerdotale San Pio X dovrà rimanere questo rifugio di preghiera, d’azione e di attesa di una rinascita della Chiesa nella tempesta che continua. Essa dovrà anche ricordarsi per tutto il tempo che Dio le darà vita che se i martiri hanno vinto le tempeste ordite dall’Impero romano, le hanno vinte non con mezzi umani, non con gli intrighi, né con la tattica dei generali o l’abilità dei politici, ma col sacrificio della loro vita."

(continua)

Anna

Anonimo ha detto...

".. Allora, malgrado la tempesta che scuote la Chiesa, che scuote la barca di Pietro, che scuote anche la Fraternità San Pio X, che le nostre anime restino intatte, che non siano mai lasciate all’attacco perfido vilmente tollerato dagli pseudo profeti della pseudo Chiesa, come scrive … Padre Calmel!

La presenza di Maria, nel bel mezzo della peggiore tempesta della Chiesa – il Calvario – dritta ai piedi della croce, ci mostra la sua perfetta unione al sacrificio redentore di suo Figlio, al fine di meritare, in Lui, la grazia ..per perseverare, per sollevarsi, per santificarsi nelle prove peggiori, quelle dello sfiancamento nella battaglia, della resistenza all’autodistruzione.
Tenendosi eretta ai piedi della croce di suo Figlio, lei, la cui anima fu lacerata dalla spada del dolore, ci fa capire senza esitazione che sarà capace di sostenerci nelle prove più grandi.

Nella Chiesa di Gesù Cristo in preda al modernismo perfino nei suoi capi, a tutti i gradi della gerarchia, la sofferenza delle anime, la morsa infuocata dello scandalo raggiunge una vastità sconcertante; questo dramma è senza precedenti; una tempesta senza precedenti, ma la grazia del Figlio di Dio è più grande di questo dramma.E la Santissima Vergine Maria, in questo dramma, ottiene ogni grazia.
Allora, che noi si segua il consiglio di Papa Leone IV, quando fortificava il popolo italiano di fronte ai Saraceni. Consiglio che oggi bisogna adattare alla nuova religione conciliare:
“Deponete ogni timore – diceva il Papa – e combattete con coraggio contro i nemici della fede”.

http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV1855_Beauvais-FSSPX_Tempesta_scuote_Chiesa.html

Anna

Anonimo ha detto...


"@ I clericali che non sanno (evidentemente) leggere quello ch'è scritto

Si stava commentando l'affermazione che la Chiesa avrebbe inventato "l'istruzione di massa".
Lasciamo stare il compagno Stalin, che non c'entra per nulla e restiamo ai fatti.
Cosa c'entrano le universitates medievali? Forse ci andavano i contadini? Erano pur sempre scuole di elite, i contadini restavano analfabeti. Si sta parlando o no delle masse, delle plebi? Gli avranno insegnato il catechismo, ai fanciulli, nelle campagne, oralmente. Poco male, dal punto di vista della fede. Ma certo non era quello che si intende oggi con "istruzione di massa", cioè la scolarizzazione di tutti, maschi e femmine, dall'asilo in poi.
E la "buona stampa" chi la leggeva, le plebi ignoranti? Per tanti secoli l'istruzione è stata monopolio del clero, in tutta Europa. Niente di male in ciò, sia chiaro. I dati della alfabetizzazione per l'Italia, alla fondazione del Regno d'Italia nel 1861, erano comunque i seguenti: Lombardia, Piemonte, Liguria, percent. di analfabeti: 50-54%; Mezzogiorno continentale: quasi 87 %, Sicilia 89%, Emilia-Romagna 78%, Toscana 74%; Marche-Umbria 83-84%, media nazionale: 75%. Anche il Veneto non scherzava. (Belgio, Francia, Impero asburgico 40-50%, Regno Unito e Galles 30%, Prussia e Scozia 20%, Svezia sotto il 10%) (Encicl. Treccani/www.treccani.it/la costruzione delleconomia unitaria). PP (L'Unificazione), pp. 17-18/53-54).

E.P. ha detto...

Quell'ultimo articolo di Socci è strano (peraltro negli ultimi vent'anni Socci lo è sempre stato): parte dal presupposto che esista un qualche vantaggio a tacere che "il re è nudo".

Ora, i manifesti hanno spiegato anche ai somari la vera essenza della "misericordia in senso gesuitico".

La finta pagina dell'Osservatore Romano, che aveva come target principale il clero e le curie, ha dimostrato anche ai preti più asini dove va a parare il bergoglismo.

Se Socci stesso ammette che quel Potere va fabbricando equivoci all'esplicito proposito di spazzare via ciò che rimane di cattolico, non è che una "provocazione" in più o una in meno cambino realmente la situazione (del resto il lupo non è mai a corto di pretesti contro l'agnello). "Provocazione", poi, sottintende che il destinatario abbia qualche ragione.

Socci teme che i vertici potrebbe creare uno scisma dall'alto, come se si sentisse ancora nel 2012. Lo scisma c'è già, che ci piaccia o no. Quanti altri "pretesti" sono necessari per accertarsene?

La nostra sola speranza è in un miracolo: che un gesuita rinsavisca e confermi nella fede i suoi fratelli.

Solo che ho il sospetto che il gesuita stesso non sia molto convinto di essere Papa. Infatti, se è così convinto - per esempio - delle vaccate che ha firmato nell'Amoris Laetitia, perché non le impone con l'autorità del successore di Pietro? «Dichiari magistero infallibile quel che ha scritto Coccopalmerio. Ci vuol così poco… Eppure non lo fa. Invece, si arrabbia e insulta. Strano.»

Anonimo ha detto...

Affermare l'infallibilità implica affermare il primato del Papa sulla Chiesa ossia sulla vera Chiesa contro le altre false religioni.
Inoltre implica affermare che la Verità è immutabile e perenno.
E tutto questo è proprio quanto vuole smontare.

Anonimo ha detto...

La misericordia soffia sul Card Burke:
https://anonimidellacroce.wordpress.com/2017/02/15/ultimora-burke-spedito-in-missione-di-fra-cristoforo/
https://www.ewtn.co.uk/news/holy-see/card-burke-sent-to-island-of-guam-12-155-km-from-rome

Anonimo ha detto...

http://opportuneimportune.blogspot.it/2017/02/les-liaisons-bergueilleuses.html?m=1

Siamo a questi livelli? Aiuto!

Anonimo ha detto...

avete letto l'ultima misericordiosa bravata del regime ?
Il card. Burke spedito a 12.000 km da Roma !
:((

https://www.ewtn.co.uk/news/holy-see/card-burke-sent-to-island-of-guam-12-155-km-from-rome

Rr ha detto...

Burke va a dirimere un caso di pedofilia(cioè pederastia) a carico di uno sconosciuto vescovo cattolico nella lontanissima Guam, sotto amministrazione USA. Non si danno casi simili precedenti, neanche quand'era Capo della Signatura apostolica.
A me sembra un trappolone gigante. Oppure lo vogliono lontano 24ore almeno di aereo da Roma e dall'Europa in genere.
Perché è l'Europa il cuore della Fede, checche' ne pensino in Sudamerica. Nel bene e nel male.

irina ha detto...

Il Cardinale R.L.Burke è già partito? O Dovrà partire?

irina ha detto...

Da quello che ho capito è già là. Preghiamo per lui deve valutare un caso di pedofilia che coinvolge il vescovo della capitale.

Per la protezione dalle forze oscure (preghiera medioevale)
Signore, manda tutti i santi Angeli e Arcangeli. Manda il santo Arcangelo Michele, il santo Gabriele, il santo Raffaele, affinché siano presenti e difendano e proteggano questo tuo servo, Tu che lo plasmasti, cui desti un’anima e per il quale Ti degnasti di profondere il Tuo sangue. Lo proteggano, lo illuminino quando è sveglio, quando dorme, lo rendano così tranquillo e sicuro da ogni manifestazione diabolica, che nessun essere che abbia maligno potere possa in lui entrare giammai. Né osi offendere o ferire la sua anima, il suo corpo, il suo spirito o atterrirli o solleticarli con la tentazione.

mic ha detto...

E' vero è già là. Ho pubblicato l'articolo con alcuni dettagli e la traduzione dalla fonte segnalata.

OS ha detto...

sono completamente d'accordo con e.periferico delle 20:12.

anche perché si moltiplicano da più parti gli inviti ad essere prudenti, a non provocare, a non recriminare. proprio ora...



E.P. ha detto...

Il commento del zelatore delle 18:35 fa suo il metodo di Giuseppe Stalin, Padre di tutti i Lavoratori, cercando di spaccare il capello in quattro per dimostrare che la Chiesa ha torto e l'enciclopedia Treccani - che parla di tassi misurati di alfabetizzazione secondo norme e metodi stabiliti dal mondo laico - smentirebbe l'opera bimillenaria della Chiesa in campo educativo.

Poi magari questo stesso tipo di commentatori crede come dogma rivelato che San Lutero Protettore degli Eretici avrebbe davvero affisso ben 95 tesi alla cattedrale di Wittenberg e i contadini di passaggio si fermavano lì a leggerle (tutti dotti esperti di latino e di teologia e dotati di un mucchio di tempo per leggere e meditare) e a gridare: "perbacco, ma ha ragione! rivoluziò-rivoluziò!"

Di solito i commenti così ciecamente ideologizzati, che credono di poter "dimostrare" tesi preconcette a suon di acrobazie verbali, non meritano spazio sul blog, poiché per affermare un concetto generale occorrono poche parole, per dire un'idiozia occorrono ancor meno parole, ma per spiegare il primo e demistificare la seconda occorre un vero fiume di dimostrazioni - tanto più articolato quanto più il soggetto confonde l'amor proprio con la verità, fermo restando che non c'è peggior sordo di chi non vuole ascoltare.

Dal punto di vista umano, il problema serio della Chiesa è che sebbene riesca ad andare avanti anche se i suoi membri (e ancor più i suoi capi) sono dei peccatori, subisce invece grandissimo danno non dalle persecuzioni o dalle divisioni ma dall'annacquamento della sua opera e ancor più della sua fede.

p.s.: le università medievali non erano elitarie; il garantismo giuridico - cioè il giusto processo - l'ha inventato l'inquisizione (indovinate: quella spagnola o quella romana?); al di fuori del cristianesimo la malattia era considerata una punizione soprannaturale (per cui solo la Chiesa poteva inventare - ed ha inventato - gli ospedali); solo col monachesimo (e con i villaggi sorti attorno alle abbazie) le tecniche agricole fecero i primi passi avanti (peraltro solo nella Chiesa il lavoro aveva dignità); solo nella Chiesa (chissà perché!) si sono potute affermare diffusamente (e continuativamente) le arti; prima di Napoleone non esisteva l'anagrafe (e Napoleone la "inventò" sequestrando i registri delle parrocchie)...

Ma evidentemente l'apologetica è peggio che fumo negli occhi per coloro che hanno deciso che la Chiesa (magari a causa di Bergoglio) debba essere azzittita e azzerata.

Anonimo ha detto...


\ Ci vorrebbe la moderazione, in tutti i sensi.

EP : non entro nel merito delle sue "argomentazioni" perche'non ne vale la pena. Come si puo'discutere con chi non ha timore di scrivere: "tassi misurati di alfabetizzazione secondo norme e metodi stabiliti dal mondo laico". Quindi falsi perche' "laici"? E come no, lo stato di ignoranza nel quale versavano da secoli le plebi cristiane se lo sono inventati i laici, i massoni, ci mancherebbe..
Lei dice che commenti come i miei "non meritano spazio su questo blog". In verita',un problema di questo blog, per tanti versi ottimo, e'che commenti come quelli che a volte fa lei,e mi riferisco anche a quello pieno di scurrilita'che ha pubblicato in appendice all'articolo su Burke a Guam, passino (credo) senza la moderazione, in libero e incontrollato accesso. PP

E.P. ha detto...

No, non ho detto "false": ne ho contestato la validità, non la veridicità, perché chi cerca di confrontare mele e pere o sta difendendo la sua cretineria o la sua ideologia.
Ma pazienza: succede anche tutte le volte che mi illudo di poter ragionare con degli analfabeti funzionali che conoscono solo il linguaggio degli insulti.