Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 26 febbraio 2017

don Elia. Dittatura protestante


Terzo peccato contro lo Spirito Santo: impugnare la verità conosciuta
(dal catechismo).

Il papa a Lund
Vien da pensare che tutte le diocesi cattoliche e le facoltà teologiche abbiano ricevuto da Roma un ordine tassativo e ineludibile, secondo il più tradizionale stile centralistico della Curia, ma in senso esattamente opposto: quest’anno sembra obbligatorio celebrare il cinquecentesimo anniversario della “riforma” luterana. Ovunque un pullulare di convegni, settimane intensive, incontri ecumenici con pastori e pastore… tutto, ovviamente, con un unico intento celebrativo e apologetico (al contrario), quasi si trattasse di una sorta di nemesi storica che dovesse riparare le esecrabili condanne del Concilio di Trento (le quali – sia detto per inciso – sono dogmi di fede e non si possono contestare, sotto pena di scomunica). Si direbbe che, senza i cosiddetti “riformatori” protestanti, la Chiesa non avrebbe mai ritrovato la verità del Vangelo, smarrita per strada, né la sua vera identità, deformata fin dall’epoca costantiniana.

In ogni regime totalitario che si rispetti, bisogna riscrivere la storia in funzione della giustificazione e del mantenimento del potere impostosi con la rivoluzione. Fino a quattro anni fa non avremmo mai immaginato che qualcosa del genere potesse accadere nella Chiesa Cattolica; eppure è proprio ciò che sta avvenendo sotto i nostri occhi. Approfittando del calo generale del livello culturale, nonché della spaventosa ignoranza crassa che regna in seminari e conventi, tutto uno stuolo di docenti e pubblicisti si è lanciato in una gara indecorosa di elogi a Lutero e compagni, con una concomitante demolizione della coeva storia cattolica. La falsificazione od omissione dei dati storici è talmente grossolana da lasciare sbalorditi, specie se operata in ambienti accademici. È pur vero che già da decenni, anche a casa nostra, si distorce la realtà storica a favore dei protestanti e a detrimento della Chiesa, ma quest’opera di volgare mistificazione non aveva ancora raggiunto un tale grado di aggressività e spudoratezza.

In realtà abbiamo tutte le ragioni per credere che l’anima di Lutero (e, con ogni probabilità, quelle di altri “riformatori” come lui) si trovi all’Inferno. A conferma di ciò, c’è la visione della beata Serafina Micheli; ma per convincersene – pur riconoscendo che in questo campo non possiamo avere certezze assolute, prima del giudizio universale – è sufficiente considerare i tratti salienti della vita dell’eresiarca. Entrato nel convento agostiniano di Erfurt per sfuggire alla giustizia dopo aver ucciso in duello un compagno d’università, il giovane Martino perseverò in una vocazione che non aveva, fino ad accedere al sacerdozio. Questa situazione provocò in lui un terribile conflitto interiore, alimentato dall’incapacità di osservare la continenza perfetta cui lo obbligava il suo stato. Dopo ben dodici anni di tormento apparentemente senza soluzione, il professore di Sacra Scrittura credette un giorno di aver trovato la via d’uscita.

Un versetto della Lettera ai Romani, da lui sempre inteso in senso negativo, si schiuse d’un tratto alla sua mente angustiata. Nel Vangelo si rivela, certo, la giustizia di Dio, ma non una giustizia che condannerebbe il peccatore senza appello, bensì quella che rende giusto colui che crede (cf. Rm 1, 17). Come racconterà egli stesso, in quel momento sentì riaprirsi per sé la porta del Paradiso. Le conclusioni che trasse da questa inattesa illuminazione, tuttavia, non potevano venire dallo Spirito Santo, ma da un altro spirito. Ad un’intuizione fondamentalmente vera (se inserita in un quadro cattolico del rapporto tra natura e grazia) egli associò infatti una serie di false convinzioni che minano alla base tutto l’edificio della fede: la negazione del libero arbitrio, la visione della totale peccaminosità dell’uomo, una concezione estrinseca della grazia e della giustificazione, il misconoscimento degli effetti del Battesimo e degli altri Sacramenti… L’uomo giusto rimarrebbe peccatore, ma agli occhi del Padre sarebbe coperto dai meriti di Cristo. Poiché bisogna appoggiarsi esclusivamente sulla fede nella grazia divina, le opere buone risultano non soltanto non necessarie, ma dannose: più l’uomo pecca, anzi, più sarebbe sommerso dalla misericordia divina. Nulla di più empio… Vi viene in mente qualcuno?

Ma com’è possibile che da un punto di partenza giusto Lutero sia sprofondato nell’errore in modo così vistoso? La risposta è semplice: il demonio è abilissimo nel fuorviare le menti mescolando qualcosa di vero a un insieme di menzogne, oppure spingendo a trarre conclusioni errate da premesse inizialmente valide. Che cosa gli diede tanto agio con il frate agostiniano di Erfurt? Come egli stesso confesserà, il suo conflitto esistenziale lo aveva portato fino ad odiare la giustizia di Dio; il terreno per l’azione diabolica era pertanto ben preparato, visto che a nessuno è lecito odiare un attributo divino (cosa che equivale a odiare Dio stesso nel Suo modo di essere). Lutero, prima di farsi ingannare, avrebbe certo avuto la possibilità di convertirsi rinnovando l’adesione al suo stato di vita, come una vocazione non liberamente abbracciata, ma sempre suscettibile di essere scelta in modo nuovo, come una forma di espiazione dei propri peccati. Per fare questo ci sarebbe voluta una buona dose di umiltà; invece l’orgoglio lo lanciò in un’insensata ribellione contro la Chiesa, ritenuta responsabile dei suoi problemi. Una parte dei principi tedeschi prese la palla al balzo per opporsi al papa e all’imperatore… e il caso personale si trasformò in arma politica ed economica.

Sotto la spinta della superbia, il ribelle finì col rimettere tutto in discussione pur di non ammettere i propri errori, di cui lo aveva pur convinto, nel 1518, il cardinal Caietano nei colloqui di Augusta. Trascinato di male in peggio, Lutero si abbandonò all’odio, alla volgarità e alla lussuria cercando di soffocare il lucignolo fumigante della sua coscienza nelle intemperanze e nei bagordi, finché una notte, vinto dal disgusto di se stesso, decise di farla finita con un pezzo di corda. Intanto la cristianità occidentale andava in pezzi, con tutto il corteo di atrocità, distruzioni e violenze che segnarono il successivo secolo e mezzo. Milioni di fedeli degli Stati protestanti, obbligati per legge ad accettare l’eresia, furono privati dei mezzi ordinari della grazia, sebbene si credesse inizialmente di essere in continuità con la Chiesa delle origini. Intanto le sedicenti “chiese” riformate si frantumavano sempre di più, perseguitandosi a vicenda in modo efferato… e il diavolo mieteva soddisfatto la sua messe di dannati.

Si fermarono qui gli effetti deleteri della rivoluzione protestante? Purtroppo no, ma per parlare delle sue ulteriori conseguenze bisognerà attendere la prossima settimana. Per ora ci basti tenere a mente dove conduce la disobbedienza alla Chiesa e l’ostinato attaccamento al proprio giudizio privato. Ma se oggi sono proprio le autorità ecclesiastiche ad essersi in buona parte protestantizzate…? Non facciamoci scrupolo a gridarlo sui tetti, ma rimaniamo dentro la comunione gerarchica. Se un Pastore non ha più la fede cattolica, è lui a porsi fuori del Corpo mistico, ma questo non può dichiararlo se non un’istanza superiore. Perciò rimaniamo liberi, in coscienza, di non ascoltarlo e persino di resistergli, qualora insegni o comandi cose chiaramente contrarie alla legge divina; ma non provochiamo deliberate rotture. Il diavolo sa giocare anche sulle motivazioni più nobili per separare le anime da Cristo opponendole all’unica Chiesa e soffiando sul fuoco del giusto sdegno per farlo degenerare in aperta rivolta. Il Cuore immacolato di Maria sia la nostra scuola di umiltà e di perseveranza, e non correremo questo rischio.

17 commenti:

Anonimo ha detto...

visioni di Anna Katharina Emmerick

“Vidi anche il rapporto tra i due papi… Vidi quanto sarebbero state nefaste le conseguenze di questa falsa chiesa. L’ho veduta aumentare di dimensioni; eretici di ogni tipo venivano nella città (di Roma). Il clero locale diventava tiepido, e vidi una grande oscurità” (13/5/1820)... “Vidi una strana chiesa che veniva costruita contro ogni regola… Non c’erano angeli a vigilare sulle operazioni di costruzione. In quella chiesa non c’era niente che venisse dall’alto… C’erano solo divisioni e caos. Si tratta probabilmente di una chiesa di umana creazione, che segue l’ultima moda…” (12/9/1820) ... “Ogni sorta di abomini venivano perpetrati là. I sacerdoti permettevano tutto e dicevano la Messa con molta irriverenza. Vidi che pochi di loro erano ancora pii, e solo pochi avevano una sana visione delle cose. Tutte queste cose diedero tanta tristezza” (27/9/1820). “Poi vidi che tutto ciò che riguardava il Protestantesimo stava prendendo gradualmente il sopravvento e la religione cattolica stava precipitando in una completa decadenza. La maggior parte dei sacerdoti erano attratti dalle dottrine seducenti ma false di giovani insegnanti, e tutti loro contribuivano all’opera di distruzione. In quei giorni, la fede cadrà molto in basso, e sarà preservata solo in alcuni posti, in poche case e in poche famiglie che Dio ha protetto dai disastri e dalle guerre” … “Stavano costruendo una Chiesa grande, strana, e stravagante. Tutti dovevano essere ammessi in essa per essere uniti ed avere uguali diritti: evangelici, cattolici e sette di ogni denominazione” (22/4/1823). “Ho visto di nuovo la strana grande chiesa. Non c’era niente di santo in essa… “La Messa era breve. Il Vangelo di San Giovanni non veniva letto alla fine” (12/7/1820)… “Vidi la Chiesa di San Pietro in rovina, e il modo in cui tanti membri del clero erano essi stessi impegnati in quest’opera di distruzione – ma nessuno di loro desiderava farlo apertamente davanti agli altri. Gesù mi dice che la Chiesa sembrerà in completo declino. Ma sarebbe risorta” (4/10/1820). “Vidi ancora una volta la Chiesa di Pietro era minata da un piano elaborato dalla setta segreta, mentre le bufere la stavano danneggiando… Ma vidi anche che l’aiuto sarebbe arrivato quando le afflizioni avrebbero raggiunto il loro culmine. Vidi di nuovo la Beata Vergine ascendere sulla Chiesa e stendere il suo manto su di essa. Vidi un Papa che era mite e al tempo stesso molto fermo… Vidi un grande rinnovamento e la Chiesa che si liberava in alto nel cielo”. “La Chiesa si trova in grande pericolo. Dobbiamo pregare affinché il Papa non lasci Roma; ne risulterebbero innumerevoli mali se lo facesse. Ora stanno pretendendo qualcosa da lui”.

Ma Dio aveva altri progetti...
SURSUM CORDA!

irina ha detto...

Don Elia,grazie. Buona Domenica.
Preso atto,nel mio piccolo, del moltiplicarsi di iniziative cultural-protestanti, comunque si resta, a chi domanderà si risponderà, nella piena fiducia che Maria Santissima ci terrà una mano sulla testa per non dire spropositi. In questo periodo escono naturali, di getto.

Anonimo ha detto...

....purchè dire la Verità, nella sua "impietosa luce" (v. G. Biffi) non significhi "uno sproposito" da evitare per quieto vivere, cara irina. Oggi che milioni di coscienze sono addormentate nell'eresia e apostasia seminate dall'alto, come male sotto forma di bene! (=fraternità universal/massonica). Ricordiamo quando Gesù disse a Pietro: "Vade retro satana! perchè parli secondo gli uomini e non secondo Dio", poichè l'apostolo Lo voleva distogliere dalla via della Passione e Croce, già tracciata davanti a Lui.

Luisa ha detto...

Insomma se ho ben capito, resistiamo, disobbediamo, ma facciamolo con discrezione, se possibile in silenzio, possiamo gridare il nostro giusto sdegno sui tetti ma teniamolo sotto controllo e restiamo umili, non siamo noi a poter decidere che un Pastore è eretico, anche se le sue parole e azioni sconvolgono e tradiscono la fede cattolica. Ma riflettere la realtà, dire quel che è sotto i nostri occhi, dar voce agli effetti devastatori provocati dal comportamento di troppi Pastori che con la loro spudoratezza e arroganza stanno tentando di fare del Volto della Chiesa di Cristo un orribile sgorbio, non significa andare verso la rottura , separando "le anime da Cristo opponendole all’unica Chiesa", significa al contrario manifestare il proprio amore per l`UNICA Chiesa, quella di Cristo, la Chiesa nella quale siamo nati e nella quale speriamo di poter morire.

Luisa ha detto...

Oggi la Chiesa di Cristo è diventata la "chiesa di Francesco", una chiesa in cui, ricoprendo tutto con i "buoni "sentimenti", ammooooore, tenerezza, ecc., chi della Dottrina cattolica, della fede cattolica, se ne fa un baffo trova le porte spalancate, come dice Zambrano nel suo articolo sulla Bussola " all'insegna del misericordismo e del discernimentismo ormai portati all'estremo ideologico".
In realtà la "chiesa di Francesco" è un regime totalitario in cui stanno gonfiando i muscoli tutti coloro che all`evidenza vogliono demolire l`insegnamento della Chiesa.

Riporto due articoli:

-"In parrocchia arriva lo spot dell'utero in affitto
E i militanti gay vengono ascoltati più dei Papi"


http://www.lanuovabq.it/it/articoli-in-parrocchia-arriva-lo-spot-dell-utero-in-affittoe-i-militanti-gay-vengono-ascoltati-piu-dei-papi-19055.htm

-"Un uomo solo al comando, tra gli applausi della folla"

http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2017/02/25/un-uomo-solo-al-comando-tra-gli-applausi-della-folla/


Sandra Fei ha detto...

Condivido ogni cosa detta da don Elia, ma mi viene una domanda che mi sembra importante: se davvero, come pare, il 13 marzo si celebrerà una messa concelebrata con gli anglicani in San Pietro (!), e se davvero, come pare, verranno cambiate le parole della consacrazione è da lì uscirebbe un documento ufficiale per tale cambiamento, noi cosa facciamo???!!!

Anonimo ha detto...

Grazie a Don Elia. Quel "Vi viene in mente qualcuno?" che ritrae limpidamente la realtà tragica mette i brividi. Come già detto altre volte, in termini umani, questi con la loro dissoluzione hanno già stravinto. Possibile che la Chiesa Cattolica sia davvero costruita per obbedire senza discutere al Papa che a suo insindacabile giudizio la può condurre dove vuole? Non sono un teologo e da laico mi chiedo se si debba obbedire a qualsiasi ordine impartito come una marionetta. Le cupe visioni della Beata Emmerick comunque sono state superate dai fatti se possibile ancora più cupi.
Miles

Luisa ha detto...

http://www.lastampa.it/2017/02/07/vaticaninsider/ita/news/nella-basilica-di-san-pietro-per-la-prima-volta-i-vespri-anglicani-zaHvZUQXpFfr2NVBEJZLIP/pagina.html

"Non era mai accaduto in passato che la funzione, in parte equivalente ai Vespri cattolici, venisse celebrata presso l’altare della Cattedra di San Pietro. L’evento sarà possibile grazie al permesso accordato dall’arciprete di San Pietro, il cardinale Angelo Comastri, che ha perfezionato i dettagli della celebrazione con il direttore del Centro Anglicano di Roma, l’arcivescovo David Moxon, che presiederà il servizio liturgico. Il predicatore sarà invece l’arcivescovo cattolico inglese Arthur Roche, segretario della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti. La liturgia sarà animata dalla Coro del Merton College di Oxford. "

E se io trovo che tutto ciò è scioccante che faccio?
Dico : amen, sia fatta la volontà di Bergoglio?

Anonimo ha detto...

... Se un Pastore non ha più la fede cattolica, è lui a porsi fuori del Corpo mistico, ma questo non può dichiararlo se non un’istanza superiore. Perciò rimaniamo liberi, in coscienza, di non ascoltarlo e persino di resistergli, qualora insegni o comandi cose chiaramente contrarie alla legge divina; ma non provochiamo deliberate rotture ...

Non sono d'accordo, non capisco. Anche un sottoposto può riprendere un superiore quando questi manifesta un'eresia o induce al peccato. S. Paolo quando riprese s. Pietro non gli era superiore. Invece così facendo si alimenta solo la grande confusione e le anime meno attente seguono il pastore eretico, perdendosi. Sbaglio ?
Non è meglio uno scisma che chiarisca le posizioni, evidenzi gli errori, dichiari chiaramente quale è la Verità e quale la falsità ? Così le anime possono scegliere ... ed è la via stretta quella che porta alla salvezza.

Anonimo ha detto...

Ma quest'anno non si dovevano festeggiare i 100 anni di Fatima? Invece non si prepara per la Madonna nulla di degno per lei, come se fosse una festa che non importa a noi cattolici. Sotto un pio Papa quest'anno si sarebbero fatte processioni, conferenze, preghiere in onore della Madonna, invece festeggiano Lutero.

Anonimo ha detto...


Non e'affatto sicuro che Lutero sia entrato in convento per sottrarsi ad un processo di omicidio e che si sia suicidato. Si tratta di voci che molti storici, anche cattolici, rifiutano nettamente.
La ribellione di Lutero ebbe successo non solo perche' faceva leva sulle ambizioni dei principi tedeschi e lo spirito di ribellione, in generale, ma anche perche' da troppo tempo l'immagine della Chiesa cattolica si era appannata, il Papato aveva perso molto del suo prestigio dopo le vicende del Grande Scisma e a causa dell'eccessiva mondanizzazione e politicizzazione del clero, cosa che influiva malamente sui suoi costumi. Riforme essenziali erano da molto tempo invocate da personalita'autorevoli all'interno della Chiesa ma venivano continuamente rinviate, sine die. Sull'esplodere della crisi luterana ci sono precise responsabilita' della Gerarchia del tempo, anche se questo non toglie nulla alle colpe di Lutero e di chi lo ha seguito.
Agiva anche la crisi del pensiero scolastico, involutosi nel nominalismo e nel volontarismo. La legge morale diventava espressione di una insondabile volonta'divina, cosa che apriva la strada al predestinazionismo di un Lutero e di un Calvino, alla negazione del libero arbitrio.
PP

Annarè ha detto...

Ho il presentimento che a disobbedire alla Chiesa sia proprio il Papa e i vari prelati modernisti, o conservatori ambigui, perciò non è così semplice capire in che modo si debba essere uniti a questi per obbedire alla Chiesa e se moralmente si possa essere uniti a questi, perchè non stiamo parlando di un ente astratto come può essere il papato in generale, si sta parlando di un Papa ben preciso che ha deciso di non servire, ma di distruggere l'opera di Dio. Perciò in che cosa concretamente si riduce l'unione di un cattolico con un (o più) eretici? E' un'unione spirituale, materiale, metafisica, morale, pratica? Mi sfugge. Perchè non sono i cattolici che si sono disuniti alla Chiesa sono i modernisti abbracciando l'eresia, dunque dovremmo uscire dalla Chiesa per essere uniti ai modernisti? O i modernisti sono dentro e noi fuori e dunque c'è da rientrare?E' un bel guazzabuglio. Certo si può dire stiamo uniti alla gerarchia, ma disobbediamo a ciò che propina di non cattolico, ma se propina tutto in modo non cattolico? Se fa persino i santi in modo non più cattolico, se consacra in modo non più cattolico, se da i sacramenti in modo non più cattolico,se insegna in modo non più cattolico, cosa rimane a cui rimanere uniti? Certo è ciò che stiamo provando a fare: cioè in concreto chiudiamo il naso, le orecchie e gli occhi e ci tuffiamo in apnea a dire che riconosciamo Bergoglio come Papa, ma è dura e appare sempre più una cosa assurda, perchè anche se lo diciamo, con sforzo immane, per non cadere nel sedevacantismo, o in un pensiero personale (attendendo un nuovo Papa chiarificatore), nell'intimo non sentiamo di avere nulla in comune con un personaggio del genere: nè la Fede, nè la Chiesa, nè i santi, nè lo stesso Dio. Come dunque essere uniti senza sentircisi uniti? Schizzofrenia? Rimaniamo in apnea, sperando di non sentir troppo la puzza di zolfo.

Anonimo ha detto...

MENOMALE CHE NON S'IMMISCHIAVA!

E' stata data notizia da Ernesto Olivero, fondatore del Sermig, che papa Bergoglio ha firmato (come primo firmatario) la petizione all’indirizzo del Presidente della Repubblica, del Presidente del Consiglio, dei Presidenti delle Camere perché il Parlamento italiano approvi una legge sulla concessione della cittadinanza ai minori stranieri nati in Italia e ivi residenti o ai minori stranieri nati all’estero ma che in Italia hanno concluso un ciclo di studi.

E così abbiamo anche un Papa firmaiolo; ma non aveva detto che non si sarebbe ‘immischiato’ nella politica italiana? E’ un Papa che sarà considerato sempre più capo di una fazione politica e trattato come tale con tutte le conseguenze del caso. Un Papa firmaiolo porta poi ulteriore divisione anche in campo cattolico. E divisione significa confusione e dunque indebolimento (Giuseppe Rusconi)

Rr ha detto...

Ma è sociro che abbia firmato, sec. quanto riportato da Rusconi ?
Un' iniziativa inutile, la sai, solo propaganda: una petizione (?!) al Parlamento Italiano firmata da uno che, come Jorge Bergoglio, è cittadino straniero, come papa (se lo è) è Capo di Stato straniero.
Mi auguro non sia vero, altrimenti siamo ormai al fondo del barile.

Joshua ha detto...

Ebbene proprio una storia diversa si vuole scrivere.
Al punto 16 del testo ecumenico “Dal Conflitto alla Comunione”, che già il titolo la dice lunga sulla falsificazione della Storia, perché il conflitto è partito dalla sola parte protestante con l’aiuto dei principi tedeschi, beh come dicevo in questo punto il testo recita così:
«La presenza del passato nel presente si può modificare. In vista del 2017, il punto non è raccontare una storia diversa, ma raccontare questa storia in maniera diversa»
E’ questo un artificio banale, ma neanche letterario, per dire con un giro di parole che la storia può essere cambiata. E qua sta l’intenzione degli eretici, che in questo modo non sono solo da parte luterana che hanno sottoscritto il documento ma anche cattolica, cioè quei cattedratici teologastri che l’hanno sottoscritto, tradendo oltre a Cristo anche la verità storica, alla faccia dell’orgoglio di Lutero, di cui si ricalca le orme luciferine.

Vedasi il link del documento per il diavolo, pardon, scusate… dialogo ecumenico:
http://www.vatican.va/roman_curia/pontifical_councils/chrstuni/lutheran-fed-docs/rc_pc_chrstuni_doc_2013_dal-conflitto-alla-comunione_it.html

Luisa ha detto...

Beh, Rosa, è il fondatore del Sermig che ha dato la notizia che Bergoglio è stato il primo a firmare quella petizione, io da un papa che si presenta ed è adulato come un leader politico, no global, alter mondialista, anticapitalista, con la dovuta dose di demagogia e populismo, non mi stupisco più di nulla, la sola cosa che potrebbe stupirmi è di vederlo avere un linguaggio chiaro, senze "se" e senza "ma", senza noticine a piè di pagina, in difesa dellaDottrina, della fede cattolica e dei suoi valori fondamentali, insomma di vederlo agire come il Pastore universale che conferma nella fede il suo gregge.

RR ha detto...

Luisa,
non dubitavo della tua sincerità nel riportare la notizia, semmai di quella del Sermig. Ma da Jorge ormai ci si può aspettare di tutto. Di tutto che non sia cattolico, purtroppo. Ma non solo cattolico, anche logico, razionale, di buon senso, di buona educazione, civile, giuridico, legittimo, legale, etico, storicamente fondato, lessicalmente e grammaticalmente corretto, ecc.ecc.