Sandro Magister, su
Settimo Cielo del 5 agosto, prende spunto da uno scritto di Benedetto XVI come riflessione sullo scontro in atto attorno al Sinodo Panamazzonico. Vedi
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La marcia d’avvicinamento al sinodo dell’Amazzonia è sempre più connotata come una battaglia campale con epicentro la Germania e con una posta in gioco altissima: l’essenza della missione di Gesù e quindi anche della Chiesa.
Sono di lingua e di ceppo germanico, infatti, i leader di entrambi gli schieramenti. Da una parte il cardinale Cláudio Hummes e il vescovo Erwin Kräutler, i maggiori promotori del sinodo. Dall’altro i cardinali Gerhard Müller e Walter Brandmüller, critici severissimi dell’impostazione data all’assise. Con papa Francesco che non sta nel mezzo, ma parteggia in pieno per i primi e neppure degna di un cenno d’attenzione i secondi.
Ma c’è anche un altro grande tedesco che di fatto prende parte al conflitto. Il suo nome è Joseph Ratzinger. Lui tace, Ma basta ciò che ha detto e fatto in passato, anche da papa con il nome di Benedetto XVI, per vederlo schierato. Tra i critici più radicali.
Qual è, infatti, la questione cruciale della battaglia in corso? È il primato dato dall’”Instrumentum laboris”, il documento base del sinodo, alla difesa della natura e al benessere materiale delle popolazioni amazzoniche, con le loro tradizioni, rispetto a ciò che nei Vangeli è chiamato “perdono dei peccati” e ha nel battesimo il suo primo sacramento. Non è un caso che il vescovo Kräutler si sia vantato, dopo decenni di “missione” in Amazzonia, dicendo: “Non ho mai battezzato un indio, e neppure lo farò in futuro”.
Ratzinger ha scritto più volte di tale questione capitale. Ma c’è un passaggio straordinariamente semplice e chiaro del suo terzo libro della trilogia su Gesù di Nazaret, quello dedicato ai Vangeli dell’infanzia, pubblicato nel 2012, che merita di essere riportato.
Lì Benedetto XVI prende spunto dall’annuncio dell’angelo a Giuseppe che Maria “darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati” (Mt 1, 21), per proseguire come segue.
Sono parole illuminanti, tutte da rileggere con il pensiero alla disputa sull’Amazzonia.