Stavo raccogliendo il materiale per parlarne perché è davvero un voltafaccia clamoroso quello di CL, anche se purtroppo in linea con la strana neo-chiesa in uscita (da se stessa), a partire dal rivoltante intervento di Sassoli (ne ho accennato qui) alla clamorosa uscita del generale dei Gesuiti sul diavolo non-persona, quando ricevo questa segnalazione di un lettore, alla quale faccio seguire la significativa posizione di Mons. Negri.
Meeting di Rimini parabola discendente di CL
Da Hans Urs Von Balthasar alla Bonino, da Madre Teresa di Calcutta a Romano Prodi, da Giovanni Paolo II a Matteo Renzi. La potremmo definire "fenomenologia della parabola discendente del meeting di Rimini". Se fosse il titolo di un libro non stonerebbe, a causa dell' evoluzione, o meglio, dell' involuzione del principale evento annuale del movimento cattolico "Comunione e Liberazione" .
Nato alla fine degli anni '70 da un gruppo di amici che condividevano l' esperienza cristiana trasmessagli da don Giussani, l' incontro voleva portare a Rimini i "valori nella cultura del tempo".
Fin da subito ha scommesso sul desiderio di verità e bellezza presente nel cuore di ogni uomo, e che il fondatore definiva come "terreno comune per l'incontro e il dialogo".
Tuttavia i primi segni di adattamento al pensiero unico dominante li si riscontra già negli anni Novanta.
Il tema dell' edizione 1997 si commenta da solo : "Lo Starets rispose: davvero, tutto è buono e splendido, perché tutto è verità", paradigma di quello che diventerà nel tempo il meeting ovvero un miscuglio confusionario ed eterogeneo di idee e religioni date tutte per buone e date tutte per vere.
Emblematici sono alcuni episodi di scandalo che negli anni hanno macchiato il buon nome dell' evento e ne hanno scalfito l'originaria genuinità: dalla statua della Madonna coperta da un telo [vedi] per non offendere le altre religioni alla chiusura dello stand che avvertiva delle conseguenze sanitarie dei rapporti omosessuali, fino a giungere a quanto accaduto in questi giorni: il gesuita Arturo Sosa nega l'esistenza del maligno se non come realtà simbolica, teoria questa diametralmente opposta alla dottrina cattolica ma applaudita dall'organizzatrice dell'evento.
Se dunque il faro della cultura cristiana diventa un ibrido goffo e insipido, su che cosa si fonderà mai il dialogo?
Ci domandiamo allora se gli originali presupposti del meeting, dialogo e incontro nella verità, non abbiano lasciato spazio all'ormai diffusa dittatura del pensiero unico e dominante, politicamente corretto ed eticamente corrotto dove il male si confonde con il bene, e il bene non è poi così chiaro... e allora parafrasando Chesterton ci "ritroveremo a dover estrarre le spade per dimostrare che le foglie sono verdi."
Le mutazioni in CL e l'emarginazione di mons. Negri
* * *
A Rimini c'è anche monsignor Luigi Negri, arcivescovo di Ferrara, già allievo di don Giussani e da sempre punto di riferimento di Comunione e liberazione.
È a Rimini, per presentare il suo libro «False accuse alla Chiesa», ma non al Meeting di Cl, che pure si svolge a poche centinaia di metri di distanza e dove monsignor Negri è stato ospite fisso di ogni edizione, totalizzando ben 85 partecipazioni dal 1988 in poi. Fino al 2015, primo anno in cui mancava il suo nome dalla lista dei relatori del Meeting, assenza che si ripete quest'anno. Ma perché? I rapporti tra Negri e i nuovi vertici di Cl, in particolare col numero uno don Julian Carròn, si sono guastati.
Negri, che pure stato a lungo un protagonista di Cl, è considerato troppo conservatore su molti temi (l'islam, l'immigrazione, l'omosessualità) rispetto alla linea più di «sinistra» di Carròn. Mentre Cl invita ad aprirsi senza paure all'«incontro» con i migranti («gli stranieri creano ricchezza, ci pagano le pensioni e accudiscono i nostri vecchi»), sul fondamentalismo islamico spiega che «i guerrafondai» ci sono in tutte le religioni, e poi che non bisogna «costruire muri» contro le unioni gay, monsignor Negri è su posizioni molto diverse.
Sull'islam il vescovo dice «è l'unica religione che teorizza la violenza», «siamo sotto attacco, occorre reagire uniti», «un conto è accogliere, un altro è integrare: si integra solo chi vuole essere integrato». E poi: «Non ci sono solo stranieri, ma anche tanti italiani che vivono in condizioni di povertà. Guai a intervenire su un solo fronte», cioè ad aiutare solo i migranti. E infine: «Equiparare unioni gay e matrimonio va contro i valori basilari dell'uomo».
Un pensiero troppo politicamente scorretto per essere ospitato al Meeting di Cl, ispirata al magistero di Papa Francesco. Con cui proprio Negri ha avuto uno spiacevole incidente, dopo la pubblicazione di alcune sue (presunte) frasi critiche verso Bergoglio, intercettate su un treno. Il vescovo smentì ma Cl fece lo stesso un comunicato durissimo contro di lui, affrettandosi a prenderne le distanze.
«Sono deluso da Cl, cui ho dedicato più di 50 anni della mia vita - rispose Negri - È la conferma di quella volontà del movimento di stare nelle retrovie e di fare un'azione di carattere spirituale o spiritualistico. L'opposto di quello che Giussani ha voluto». [Ma ora di spirituale sembra ci sia rimasto ben poco... ndr]
26 commenti:
In questa estate che prelude all'infuocato (i segnali si sprecano...) sinodo amazzonico, la Chiesa ha conosciuto qualche altra umiliazione derivante da ciò che vi accade e vi si afferma. Un esempio per tutti, l'esternazione del generale gesuita sul demonio.
In effetti la sola via efficace per contrastare ed arginare una deriva che pare divenuta ingovernabile rimane quella di sempre: la santità.
Essa -la santità- sa sostenere la persecuzione e l'ingiustizia (pensiamo a San Padre Pio e che cosa dovette subire a motivo dell'arroganza con cui agiva chi voleva/doveva coprire certe porcherie) e soprattutto rende accetta al sofferente la volontà di Dio anche nelle cose avverse, permesse dal Signore sia come disposizione per potare e purificare la vigna, sia (in casi specifici, dei quali ognuno può rendersi conto da se stesso) per il giusto castigo al peccato che richiede -per giustizia- una penitenza in questa o nell'altra vita.
La santità è scevra da ogni protagonismo o centratura su di sé da parte di chi la incarni, dato che è grazia di Dio vissuta a sola gloria di Dio.
In particolare questa temperie ecclesiale culturale, sociale e politica ci indica la santità come modalità di non cedere alla tentazione dell'ira e mantenerci capaci di pregare anche per i nemici, per la salvezza anche delle loro anime, per le quali Cristo ha versato il proprio sangue. La santità gode nello spirito di quella pace che viene dall'uniformità alla volontà di Dio e non già dal ragionare secondo il mondo, interpreti di quel tipo di pace che vede i vari pacifisti tratteggiare chi non pensa come loro senza la minima carità: è paradossale, quasi ributtante, sentire come certi "giusti" parlano del prossimo.
L'umile è una persona vera, perciò la santità non richiede strati di fette di salumi sugli occhi, anzi... Sappiamo (teniamo sempre presente il caso di Padre Pio) che certi comportamenti scandalosi riguardarono i suoi accusatori, accomunati da vizi più o meno noti e coperti da chi li tollerava, li temeva o li assecondava.
Da questo punto di vista non c'è nulla di nuovo: servono santità, penitenza, disponibilità ad uniformarci alla volontà di Dio. Sono i soli strumenti che il demonio non può vincere, insieme alla preghiera, che rimane la chiave per affidare l'anima al Signore, unendoci ai santi, a Maria Santissima e alle schiere celesti degli angeli, nel rendere gloria a Dio.
Il silenzio dell'umile che si affida al Signore e i cori trionfali che rimbombano nel Cielo, stanno già avvertendo il nemico delle anime dell'imminente sconfitta, la più cocente, venendo da un'apparente piena disponibilità persino dei generali altrui...
Ci conservi il Signore la mitezza del cuore e il timor di Lui, per stare come si conviene là dove la battaglia infurierà più aspra.
Il grande Josè Mourinho sintetizzerebbe così: "prostituzione morale".
Alessandro Mirabelli
CL è tornato semplicemente alle sue origini, di sinistra. Quando fu fondata come "seguito" di Gioventù Studentesca (che non per nulla "diede i natali" a brigatisti e terroristi rossi), il suo stesso nome ammiccava alla teologia della Liberazione. Nelle scuole, nelle Università si schierò sempre, in quegli anni caldissimi, con l'estrema sinistra. Nei licei votava per togliere l'agibilità politica alle Destre. In Università Cattolica (era il 1974 o il 1975) picchettò il Rettorato assieme ai compagni per impedire la presentazione di una lista di destra collegata con il FUAN (andò a finire che i "fascisti" sfondarono i picchetti prendendo a cinghiate rossi e ciellini e la lista venne presentata).
Poi, ma molto poi, don Giussani fermò parzialmente questa deriva sinistrorsa e inaugurò una politica opportunistica di conquista delle istituzioni regionali lombarde anche con infiltrazioni in Forza Italia. A proposito di don Giussani: il suo insegnamento religioso ed esistenziale era fondato su una insistita e ripetuta "teologia dell'incontro", che riduceva il cattolicesimo a un "incontro", appunto, a una "esperienza", a un "evento". Questo "esperienzalismo" portava con sé un evidente pericolo relativistico e di sottovalutazione della Dottrina e della Tradizione. A ciò si aggiungeva un carattere esclusivista, quasi settario, "tribale" di CL. E' vero, peraltro, che attraverso il controllo capillare della sanità lombarda, CL la tenne lontana dalle grinfie di sindacati, Medicina Democratica e canagliume rosso consimile e garantì, checché ne pensi una magistratura sinistrorsa e vendicativa, un decente livello di efficienza e onestà. Ma fece abbastanza poco, ad esempio, contro la piaga dell'aborto.
Le "nuove tendenze" emergenti a Rimini (ma in realtà non nuove), rispondono all'opportunismo politico-ideologico iscritto nel DNA di CL. Ecco la resa all'immigrazionismo bergogliano, emblematica di questa nuova "giravolta", ed ecco la riesumazione del cattolicesimo sinistrorso (che è un ossimoro) e gli ammiccamenti al PD. Il fatto è che quelle che decenni or sono venivano denominate "nuove realtà ecclesiali" sono sorte e si sono sviluppate, in perfetto stile vaticansecondista, senza alcun ancoraggio alla sana Dottrina, alla Tradizione, alla metafisica di sempre. L' "esperienza" e la retorica dell' "incontro" non bastano per una sana e ferma "fondazione" ideale.
Silente
all'università di Pavia negli anni 1978/1982 CL era l'unica realtà che teneva testa all'onda rossa.
Silente,
hai perfettamente ragione.
La presenza ovunque, pervasiva, soffocante quasi di CL in università era ancora palpabile anni dopo (1977-1981), almeno a Milano, ed anche in Statale.
La “man mise” sulla Sanità lombarda poi è notoria. Da un lato, certo, ha migliorato molto l’accesso rapido a cure e trattamenti fino ad allora riservati solo ai ricchi, dall’altro, però, ha posto a capo di ASL, ospedali e reparti persone spesso non all’altezza.
Quali furono le ragioni della vicinanza di Augusto del Noce a CL? Ringrazio in anticipo chi mi risponderà.
Si aggiunga a tutto questo il vergognoso dissenso espresso quest'anno a un sacerdote iracheno che testimoniava la verità sul genocidio cristiano in Iraq...
Al meeting è stato invitato il segretario generale della Lega Musulmana, sceicco Muhammad Bin Abdul Karim Al-Issa. La Lega Musulmana è una Ong finanziata dall’Arabia Saudita fin dal 1962 ed è ampiamente considerata come promotrice del Wahhabismo ovvero la forma di Islam più austero (Wikipedia lo descrive come “ultraconservativo”, “austero”, “fondamentalista”, “puritano).
Quest’anno, dopo l’anno precedente, torna per la seconda volta al Meeting , invitato nel segno del dialogo. «La compassione ci unisce» dice, ma quando era ministro saudita della giustizia (dal 14 febbraio 2009 al 29 gennaio 2015) ha condannato a morte decine di persone alla decapitazione ed anche solo per apostasia oppure stregoneria, stupro, traffico di droga o per rapina a mano armata….
In Arabia Saudita, le sentenze emanate vengono eseguite dopo un processo sommario dove gli imputati difficilmente possono difendersi, la pena viene eseguita per mezzo di decapitazione pubblica seguita in alcuni casi dall’esibizione del corpo alla popolazione. Usate anche le crocefissioni. In Arabia Saudita è vietato costruire chiese cristiane ed anche pregare privatamente nelle abitazioni.
Non voglio ‘parlare male’ del Meeting che è stato in modo molto evidente - specialmente all'inizio - una novità travolgente come evento culturale e come possibilità nuova per dare visibilità all'opera generatrice della fede e della bellezza dell’umano che tende all'Eterno, alla Bellezza, al Significato. Tanto meno voglio parlare male di Comunione e Liberazione suscitando legittimi risentimenti a chi come deve molto a CL nel proprio cammino di fede.
CL ha i suoi meriti ma mi riferisco a scelte specifiche molto opinabili e palesemente sbagliate. Una di queste è la scelta degli ospiti nel Meeting. E nello specifico l’invito all'Islam più duro cominciato anni fa con i Fratelli Musulmani. Neanche il denaro giustifica una scelta come questa che manifesta una mancanza di giudizio madornale specialmente vista l’attenzione che Giussani dava ai fatti, come segno. Basta rappresentare i fatti ed i fatti stessi giudicano.
Per favore quindi amici non liquidiamo la cosa con posizioni pro e contro CL ma pro o contro questa scelta. Ad una ad una. Solo così si cambia qualcosa e ci si aiuta.
Patrizio Ricci
Un amico ha obiettato "Chiediamoci perché accettino di venire ad un convegno di 'infedeli' ...".
Risposta: è allo scopo di entrare in Italia con un volto rassicurante. Simulare "Taqiyya" è previsto dall'Islam. Se proprio si vuole il dialogo si sostenga con chiarezza la Siria , dove il dialogo era vivo (prima dell'intervento dei sauditi e C.) e si abbia il coraggio di invitare uno sciita o un sunnita sufi e comunque non wahabita, oppure un religioso e non il capo della Lega Musulmana per due anni consecutivi, mentre il presidente Conte ha rifiutato di incontrarlo. E si si vuole conoscere l'Islam il maggiore esperto è padre Samīr Khalīl Samīr, ed anche il più orientato rispetto alla nostra fede. E se si vuole il dialogo, deve essere possibile fare domande anche scomode che nei due incontri con Al ISSA erano severamente vietate.
Patrizio Ricci
Il Meeting non è fatto di realtà separate, anzi! Per me che in anni passati l'ho vissuto dall'interno è stato evidente che vi è una unica proposta, che si riferisce ad un pensiero omogeneo e continuamente riproposto e giudicato conforme alle intenzioni. Tutti gli eventi belli e collaterali sono dentro una idea di Chiesa e di società che è la stessa che propone l'errore come norma e auspicabile. Per questo il fatto è ancora più grave, non è un accidente.
Hermann Sta
Quali furono le ragioni della vicinanza di Augusto del Noce a CL? . In realtà non fu Augusto Del Noce a essere vicino a CL, ma CL a essere vicino a Del Noce. Così come non fu Del Noce a chiedere alla DC un seggio senatoriale, ma fu la DC a offrirglielo. L'esperienza tuttavia fu per lui profondamente deludente. Augusto Del Noce fu sempre, principalmente, un "cattolico conservatore integrale". Per Borla, poi con Rusconi diretta da Alfredo Cattabiani fece pubblicare autori conservatori come Marcel de Corte, Hans Sedlmayr ed Eric Voegelin. Fu attivissimo, con conferenze, convegni, scritti nella "buona battaglia" antidivorzista.
Scrisse su "Il Sabato" filociellino, che all'epoca era su posizioni conservatrici o presunte tali.
Silente
In epoche non troppo lontane Comunione e Liberazione promuoveva sottobanco la Messa tridentina, qui celebrata in semiclandestinità da un sacerdote di Alleanza Cattolica. Oggi CL e AC sono quasi indistinguibili da Azione Cattolica, anzi, da quelle barzellette su Azione Cattolica che si raccontavano i ciellini dopo qualche buona birra per farsi due grasse risate. Erano gli anni in cui gli incontri del Meeting, che avessero a tema un libro, un evento storico, un personaggio, una mostra d'arte, parlavano quasi esclusivamente di fede, della vera fede.
Negri finalmente si accoda al coro di mugugni ciellini (meglio tardi che mai), ben udibili almeno dal 2012, quando i vertici di CL sognavano Scola papa e Formigoni presidente del consiglio. Venne poi l'annus horribilis di CL, con il telegramma della CEI al mancato papa Scola e l'elezione del papa Buonasera, e Formigoni fuori dai giochi e quindi in galera.
Credo che il virus che ha affondato CL (e collaborato ad affondare AC) sia stato il trasformare la fedeltà al Papa in tifoseria papista.
A proposito di tifoseria penso che nei prossimi anni ,se il papa sarà ancora Francesco, nascerà un partitino dei cattolici guidato da Conte e fluttuante ora a destra e ora (più spesso )a sinistra del pd.
Il cristianesimo vissuto in primo luogo come "esperienza", esperienza interiore che si traduce in esperienza esteriore, nell'incontro votato al dialogo, zoppica malamente...
L'esperienza vissuta che conta è quella dell'incontro con Cristo. Ma come avviene questa esperienza? Non avviene in modo necessariamente del tutto soggettivo?
Il fenomeno religioso come "esperienza vitale", interente cioè alla vita interiore del soggetto, era il cavallo di battaglia dei modernisti, condannato espressamente da S. Pio X
nella Pascendi. Il cristianesimo non si basa sull'esperienza che il soggetto faccia della dimensione religiosa, si basa su di una Rivelazione oggettivamente avvenuta, garantita e mantenuta nel Deposito della Fede ossia dal magistero e dalla tradizione della Chiesa Cattolica. Le verità su Dio, la morale, la religione sono a noi cristiani rivelate e le crediamo con l'aiuto indispensabile della Grazia, includendo esse molti grandi misteri. Queste verità integrano le verità su Dio e la morale che si possono raggiungere con il buon uso del lume naturale.
Se metto al primo posto la mia esperienza "vitale", personale, oggettiva del Sacro, faccio dipendere la Rivelazione dal mio modo di intenderla, la faccio dipendere dal soggetto, dal modo nel quale esso si rapporta al Sacro e quindi alla Rivelazione stessa. E questo è un atteggiamento tipico del pensiero moderno, per questo fu condannato nei Modernisti, che volevano adattare il cattolicesimo ai dettami del sentire filosofico-scientifico del mondo contemporaneo.
Fare del cristianesimo in primis un'esperienza soggettiva significa poi render impossibile il concetto di una verità rivelata che si impone perché rivelata - la verità diventa qualcosa di relativo all'esperienza del soggetto - relativismo.
Quest'idea dell'esperienza interiore individuale all'origine della verità religiosa ha origine protestanti e si può far risalire a Schleiermacher. A fine Ottocento si è sviluppata nelle "filosofie della vita" tedesche (Dilthey), che mettevano al centro il concetto di Erlebnis, appunto "esperienza vissuta", quale fondamento del rapporto soggetto-oggetto.
Ci sono poi anche componenti francesi, Blondel, che vanno nella stessa direzione, pur movendo da presupposti diversi...
Ieri sera dogma tv, su you tube, ha trasmesso la ripresa di una parte piccola, ma già così, terrificante, dei lavori che si stanno tenendo in America Latina in preparazione del Sinodo sull' Amazzonia. In quelle riprese si rappresentava un vero duetto di amorosi sensi, tra un vescovo e uno sciamano. Non posso descriverlo, era talmente ripugnante l' abiura del vescovo che a pensarci...ma insomma, comunque occorre vederlo. Il titolo della trasmissione è "Ecumenismo con il demonio ?". Alla fine un breve commento di don Alfredo Maria Morselli. Evidentemente sofferente. A mio parere il capo dei gesuiti al Meeting di CL ha espresso quella "interpretazione" apostata sul diavolo sia perché ci crede, sia perché sa benissimo che nessuno si spegnerà mai di scomunicarlo, o sospenderlo, perché questa diffusa credenza,comune a protestanti che a cattolici, permette di integrare ogni tipo di " esperienza" religiosa. Una religione che è il "frutto della personale esperienza del sacro", il cui unico centro è l' " Io senziente". Questa è la realtà dei fatti, il vero scopo per cui il vescovo argentino è stato messo sul soglio di Pietro. Integrare il demonio con nostro Signore. " Non unitevi ad un giogo sconveniente con gli infedeli;poiché cosa ha a che fare l' ingiustizia coll' iniquità ? E che comunanza c'è tra la luce e le tenebre ? Che accordo tra Cristo e Belial ? Che rapporto tra il fedele e l' infedele ?Come mettere assieme il tempio di Dio e gli idoli ? Poiché noi siamo il tempio di Dio vivente." 2 Corinzi 6:14- 16a Per cui la "nuova" proposta religiosa sarebbe di passare dall' essere Tempio del Dio vivente ad essere stamberga del demonio ? No, e non aggiungo "grazie"...
https://www.aldomariavalli.it/2019/08/27/ecco-perche-pietro-non-puo-fare-a-meno-di-giovanni-rileggendo-don-divo-barsotti/
Silente ha già scritto il punto fondamentale, io vorrei sviluppare due cose.
Il punto chiave è aver messo in secondo piano la dottrina per sostituirla con qualcosa di più "appetibile", secondo le erronee convinzioni del post-concilio. Credo che quasi tutti i movimenti nati negli ultimi cinquant'anni abbiano lo stesso problema (metto il "quasi" per prudenza perché non li conosco tutti, ma potrebbero essere anche tutti). In certi casi è stato fatto in buona fede, con fondatori obnubilati dalla svolta pastoralista del Concilio: personalmente, pur non avendo mai avuto una buona opinione di CL - che ho ben conosciuto alle superiori - ho sempre mantenuto un'opinione distinta e complessivamente positiva di Don Giussani.
Il fatto è che se nasci con un difetto nell'organismo puoi anche crescere e svilupparti, se però non lo correggi prima o poi, da adulto, quello diventa un problema insormontabile. Credo che la parabola del seminatore e dei semi che incontrano un diverso destino a seconda di dove cadono possa essere interpretata non solo in funzione del singolo che riceve la parola di Dio, ma anche ad entità collettive. In questo caso abbiamo il seme che cade sulla roccia con poca terra, si sviluppa velocemente, però poi non mette radici e il sole brucia la piantina. Penso che i movimenti faranno più o meno tutti la stessa fine, in questo periodo di prova.
D'altro canto, c'è stata probabilmente un'azione della Provvidenza in certi movimenti, che hanno rappresentato una specie di zattera per il caos post-conciliare: va riconosciuto, per esempio, che molti cattolici in prima linea oggi si sono formati dentro CL. Ma, guarda caso, sono quelli che in maggior parte oggi sono in grado di dare un giudizio onesto e molto critico del movimento (vedasi il citato mons. Negri). Quel che bisognava capire (in tempo) era che la zattera avrebbe funzionato per poco, poi sarebbe affondata. Invece la logica della conventicola, per cui molti credono che la Chiesa coincida con il movimento di cui fanno parte, impedisce di fare un'analisi critica della situazione; come ha argutamente scritto un commentatore in altra sede la convinzione di molti è: "extra movimentum nulla salus".
Dio sia benedetto perché mi ha tenuto sempre fuori da tutti i movimenti, nonostante le direttive del parroco (va detto, per onestà, senza troppa insistenza).
@ Fabrizio Giudici
Per me, per esempio, sono stati fondamentali alcuni libri di Antonio Socci che si è formato in CL. Oggi non condivido molte delle cose che pensa, ma continuo a stimarlo moltissimo e a leggerlo. Lo ringrazio moltissimo per avermi aiutato a tornare alla vera religione e aver contribuito alla mia conversione.
Lorenzo
A Bologna si limitavano ad incontri carbonari e a locatare appartamenti per i propri adepti in determinate zone della città, ben lontane dal centro okkupato perennemente, allora come oggi, dai rossoscarlatto e ancora fanno le stesse cose.........che tristezza! Lupus et Agnus.
Anch'io pensavo a Socci, ma non solo: molti ne LNBQ e Il Timone vengono da quel movimento.
C'entra sempre... Come il cacio sui maccheroni.
E come scava la terra sotto i piedi dei "troppo buoni"...
da Stilum Curiae
“Per quanto posso vedere, nella maggior parte delle reazioni al mio contributo, Dio non appare affatto, e perciò non viene affrontato proprio quello che volevo sottolineare come il punto chiave della questione”.
Benedetto XVI fa riferimento in particolare a un articolo apparso su Herder Korrespondenz:
“Il contributo della Signora Aschmann nonostante la sua unilateralità può ispirare ulteriori riflessioni, ma come risposta alla mia pubblicazione sul Clergy Paper on the Abuse Crisis (No. 4/2019, 75-81) tuttavia è insufficiente e tipico del deficit generale nella ricezione del mio testo. Mi sembra che nelle quattro pagine dell’articolo della Signora Aschmann non appaia la parola Dio, che ho posto al centro della questione. Ho scritto, “Un mondo senza Dio può essere solo un mondo senza significato”. “La società occidentale è una società in cui Dio è assente dal pubblico e non ha altro da dire. Ed è per questo che è una società in cui la misura dell’umanità si perde sempre più“.
Per quanto posso vedere, nella maggior parte delle reazioni al mio contributo, Dio non appare affatto, e perciò non viene affrontato proprio quello che volevo sottolineare come il punto chiave della questione.
Il fatto che il contributo di Aschmann trascuri il passaggio centrale della mia argomentazione proprio come la maggior parte delle reazioni di cui sono venuto a conoscenza mi mostra la gravità di una situazione in cui la parola Dio sembra spesso emarginata nella teologia”.
Poche parole, come vedete, ma pesanti come macigni, e piene di implicazioni.
Chi ha orecchie per intendere…
Mi sono laureato alla Statale di Milano nei primi anni Novanta. CL la faceva da padrone dappertutto e, mi permetto di aggiungere, sponsorizzava docenti che il gay Pride in confronto è una sfilata di viriloni. Ambiente vizioso, decadente e decaduto, poco trasparente. In poche parole: la morte dell'etica, della ricerca, dello spirito e del pensiero. Per questo motivo, pur avendo concluso in bellezza, conservo del periodo universitario un ricordo tristissimo. La grande spartizione CL - Opus Dei ha ucciso l'Italia e sta cercando di uccidere il Vero Cattolicesimo. Non praevalebunt.
"..il compito delle ideologie è quello di spingere il più rapidamente la storia verso uno sbocco conclusivo. Al culmine di un ultimo sforzo, di un definitivo salto in avanti, la fine della storia, la sua ibernazione in una post - storia. Ecco usurpato il ruolo della chiesa, la quale insegna al fedele che egli è homo viator e non comprehensor"
L'eclisse del sacro, 1992
Da simpatizzante e talora collaboratore di CL per molti anni esprimo anch’io la mia delusione. Quanto al Meeting, vorrei sottolineare la grave mistificazione che è stata fatta sull’incontro tra san Francesco e il Sultano, e di qui, la falsa lettura dell’attuale dialogo fra Cristianesimo e Islam. In avvenire, suggerisco vivamente di invitare ed ascoltare persone ben più autorevoli come, ad esempio, gli islamici convertiti al cristianesimo, che ne hanno maggior diritto e presentano una credibilità che pagano di persona. Vedasi ad esempio: https://gloria.tv/video/ugUfcykhfBqM1qgcb3kFfLGvz
Ma CL di Giussani era un'altra cosa
https://www.vitanuovatrieste.it/ma-cl-di-giussani-era-unaltra-cosa-intervista-a-monsignor-negri/
“Ma dove sono i Ciellini adesso? Ci sono ancora?”
E aggiungeva: “Don Giussani ha invece insegnato qualcosa di ben diverso dal silenzio dei cattolici nella vita pubblica: egli ha insegnato una presenza nell’ambiente: non avrebbe mai detto che la presenza è un “problema silenzioso”.
CL lo ha, ovviamente, declassato.
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