Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 30 ottobre 2019

Comunicato del Superiore generale FSSPX in occasione del sinodo dell’Amazzonia

Cari membri della Fraternità,
Il recente sinodo dell'Amazzonia è stato teatro di spettacoli esecrabili in cui l'abominazione di riti idolatrici è entrata nel santuario di Dio in modo inedito e impensabile. Dal canto suo, il documento finale di questa assemblea turbolenta attacca la santità del sacerdozio cattolico, spingendo all'abolizione del celibato ecclesiastico e al diaconato femminile. In verità, i germi dell'apostasia, che il nostro venerato Fondatore, mons. Marcel Lefebvre, aveva sin da subito visto all'opera nel Concilio, continuano a portare i loro frutti con una efficacia rinnovata.
In nome dell'inculturazione, degli elementi pagani s'integrano sempre di più nel culto divino e si constata, ancora una volta, come la liturgia del Vaticano II vi si presti perfettamente.
Di fronte a tale situazione, noi chiamiamo tutti i membri della Fraternità ed i terziari ad una giornata di preghiera e di penitenza riparatrice, perché non possiamo rimanere indifferenti davanti a simili assalti contro la santità della Chiesa nostra Madre. Chiediamo che sia osservato il digiuno in tutte le nostre case sabato 9 novembre prossimo. Invitiamo tutti i fedeli a fare altrettanto ed incoraggiamo i bambini ad offrire preghiere e sacrifici.
Domenica 10 novembre 2019 ogni sacerdote della Fraternità offrirà una Messa di riparazione, e in ogni cappella saranno cantate, o recitate, le litanie dei Santi, tratte dalla liturgia delle Rogazioni, per chiedere a Dio di proteggere la sua Chiesa e di risparmiarle i castighi che simili atti non possono mancare di attirare. Invitiamo caldamente tutti i sacerdoti amici e tutti i cattolici che amano la Chiesa a fare altrettanto.
Ne va dell'onore della Chiesa romana, fondata da Nostro Signore Gesù Cristo, che non è una fiera idolatra e panteista.  
Don Davide Pagliarani
Superiore generale  
Menzingen, 28 ottobre 2019
Festa dei Santi Simone e Giuda

60 commenti:

Anonimo ha detto...

“E permettetemi di chiarire: e anche se le chiese ortodosse e alcune chiese evangeliche (e conservatrici riformate e conservatrici luterane) potrebbero vedere aumentare il loro numeri a causa di Cattolici delusi che cercano un’altra dimora, non conosco un solo Protestante o Ortodosso che trovi piacere nel guardare quello scandaloso spettacolo di Pachamama visto a Roma lo scorso mese. Una cosa è essere in disaccordo sul sacerdozio uxorato, sul diaconato femminile o su qualsiasi altra cosa seria che separa le nostre comunioni. Ma questo? Questo chiaro paganesimo, benedetto dal pontefice romano e portato nella Basilica di San Pietro, e successivamente installato in un altare laterale in una parrocchia di Roma – sembra che il nemico abbia sfondato la cinta di una città fortificata e stia dilagando.“

(Rod Dreher, autore de “L’Opzione Benedetto)

Anonimo ha detto...

Questa dovrebbe essere la norma. Lo stato di salute spirituale della gerarchia e di moltissimi fedeli è pessima. Non stupiscono più le diavolerie che dal Vaticano e dai suoi fans escono fuori, di giorno in giorno, e la faccia di tolla con cui, da consumati ipocriti, pretendono di giustificarle teologicamente, culturalmente e politicamente, no, questo non stupisce più. Quello che stupisce è il fitto ed irsuto pelo che hanno sullo stomaco, sulla coscienza. Solo dei posseduti possono non rendersi conto delle bestialità, peraltro vecchie quanto il mondo, che spacciano per 'alta teologia', al passo dei tempi ovviamente!

(Senzaparole Conillattealleginocchia)

Anonimo ha detto...

Purtroppo se siamo giunti allo scempio attuale è anche il terrore dello scisma suscitato da chi ha fatto scelte che sapeva incorrere in certe conseguenze ipso facto. Inooltre le persone migliori hanno gatto riferimento altrove anziché combattere nelle parrocchie dove le pachamame ed i priapi sono ormai….vissuti, nelle settimane dei giovani negli oratori saltano fuori i preservativi abbandonati, manco nascosti….. https://www.facebook.com/photo.php?fbid=2592946484106249&set=p.2592946484106249&type=3&theater

Anonimo ha detto...

Rod Dreher dice giuste ma ha fatto secondo me una scelta sbagliata. Abbandonare la Chiesa Cattolica per una chiesa ortodossa non mi pare un'opzione praticabile. Aggiungo che la casa editrice San Paolo difficilmente avrebbe pubblicato l'opzione Benedetto se fosse stato scritto da un autore cattolico.

Anonimo ha detto...

https://www.radiospada.org/2019/10/papa-eretico-e-certezze-pratiche/
Il canonista parla di messa in giudizio del Papa contro l'opinione di don Nitoglia, che ripeto è opinione "selettiva".

Anonimo ha detto...

Sembra di assistere a un mondo pieno di servi ( del maligno) anziche' di figli ( di Dio)

fabrizio giudici ha detto...

non conosco un solo Protestante o Ortodosso che trovi piacere nel guardare quello scandaloso spettacolo di Pachamama

È vero, ma perché non sentiamo critiche esplicite da certi leader protestanti o ortodossi? Kirill non ha niente da dire? Gli ortodossi ruppero il dialogo con gli anglicani quando i secondi introdussero il sacerdozio femminile. Perché gli ortodossi fanno finta di niente? Farebbero un gran servizio alla verità, e forse aprirebbero gli occhi anche a qualche cattolico, se reagissero con sdegno.

Anonimo ha detto...

@ Fabrizio Giudici
Perché la Cei pubblica opuscoli simili? Non si potrebbe chiedere un chiarimento al Cardinal Bassetti? Perché i vescovi non parlano, tranne pochissime eccezioni?
A parte tutto io vorrei capire in che Dio credono i vertici della Chiesa Cattolica.
Agli ortodossi posso forse invidiare la fedeltà alla liturgia tradizionale, ma Gesù di Chiese ne ha fondata una sola, quindi vorrei sapere da preti, vescovi, cardinali e papi, visto ne ne abbiamo due, in cosa credono e in cosa dobbiamo credere noi semplici fedeli. Cosa insegna la Chiesa docente oggi dopo il sinodo amazzonico? I vescovi italiani possono farci il favore di spiegarci il rito nei giardini vaticani del 4 ottobre. C'è una confusione tremenda nella Chiesa Cattolica, secondo me evangelici e ortodossi cercheranno di fare proseliti. Mi pare logico. In America Latina il proselitismo evangelico ha funzionato e funziona a meraviglia. Io sono arrivato molto tardi alla Fede chiedo umilmente di essere confermato nella Fede Cattolica dai legittimi pastori della stessa. è chiedere troppo?

berni/exodus ha detto...

Sono pienamente d'accordo con Fabrizio Giudici... se gli ortodossi reagissero anche con brutalità verso questo paganesimo, forse renderebbero un vero servizio.... ma invece mi sembra che anche agli ortodossi va bene l'ecumenismo conciliare.... ma se continua cosi anche loro faranno la stessa strada seguendo bergoglio.... e molto presto si troveranno nelle stesse condizioni.

Unam Sanctam ha detto...

Le parole dei leader Ortodossi arriveranno. Per ora, se legge un po' i siti ortodossi italiani trova già accese critiche (ad es. qui http://luceortodossamarcomannino.blogspot.com/2019/10/lista-di-santi-che-distrussero-idoli.html). Tenga conto che nell'Ortodossia in questo momento ci sono serie problematiche interne che attirano l'attenzione, e non a tutti, specie se geograficamente lontani dal mondo cattolico, possono interessare le vicende interne di un'altra chiesa.

fabrizio giudici ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
fabrizio giudici ha detto...

In questo momento sto "sognando" una funzione ecumenica con pretonzoli, pachamama... e un invito che, vuoi per distrazione, vuoi per eccesso di entusiasmo, viene recapitato in una moschea.

fabrizio giudici ha detto...

https://www.corrispondenzaromana.it/dopo-lapostasia-lidolatria/

Anonimo ha detto...

Sono pienamente d'accordo con Fabrizio Giudici... se gli ortodossi reagissero anche con brutalità verso questo paganesimo, forse renderebbero un vero servizio.... ma invece mi sembra che anche agli ortodossi va bene l'ecumenismo conciliare.... ma se continua cosi anche loro faranno la stessa strada seguendo bergoglio.... e molto presto si troveranno nelle stesse condizioni.

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Reagiscono, reagiscono, ma hanno le loro gatte da pelare e il capo di queste gatte si chiama Bartolomeo I il quale, su consigio e invito della politica americana, sta divenendo sempre più progressista e oramai è un cane sciolto che fa di testa sua il bello e il cattivo tempo mettendo greci contro slavi.
Ovvio che almeno una parte dell'Ortodossia è fieramente contro questi modernismi ma, allo stesso tempo, dice apertis verbis che questi modernismi sono inculcati con le buone (corrompendo) o con le cattive (ricattando) nel clero più debole (vedi le interviste rilasciate a padre Andrew Phillips nel sito "ortodossia-torino".
Ne consegue che i chierici traditori sono direttamente o indirettamente marionette del Nuovo Ordine Mondiale voluto da chi con Chiesa e Cristianesimo non c'entra proprio un bel nulla.

Anonimo ha detto...

Ho avuto modo di conoscere alcuni aspetti della Chiesa friulana già dagli anni ’80 per cui il culto alla Pachamama non mi meraviglia affatto anzi, in un certo senso, me lo aspettavo. Infatti, già in quel periodo, assistetti, mio malgrado, alle “pie devozioni” di un seminarista che, nella squallida stanza adibita a cappella seminariale, cantava dei mantra indù. Più tardi, sempre lo stesso personaggio, felicemente ordinato sacerdote, concelebrava nella cattedrale udinese con una collana di denti d’orso asserendo essere, questa, un regalo degli amazzoni da non togliersi perché ogni suo dente scacciava un particolare demonio (parole sue!).

Poco importa che tal folkloristico personaggio in seguito lasciasse il sacerdozio per convolare a giuste nozze in Sudamerica dal momento che aveva un nutrito stuolo di chierici che lo ammiravano con gustoso piacere e che sono rimasti nel presbiterio diocesano: in lui essi vedevano, e vedono!, la Chiesa del futuro. Questo spiega come oggi, pur essendo sposato e in teoria non esercitando più il sacerdozio, costui sia considerato dall’Arcidiocesi udinese come un “missionario friulano” in Sudamerica.

Con queste premesse e ricordi, si converrà con me che l’attuale pontificato non mi meraviglia affatto, né mi meraviglia l’apparente silenzio (per non dire l’entusiasmo di alcuni membri) del clero dinnanzi a queste “meraviglie futuristiche” che altro non sono se non un’apostasia effettiva dal Cristianesimo.
Sono dunque alcuni decenni, almeno, che questi fenomeni sono in gestazione nel corpo cattolico senza che nessuno faccia qualcosa e, ben al contrario, favorendoli.

fabrizio giudici ha detto...

La posizione di Bartolomeo I la conosco e non mi sorprende. Ma io sopra ho scritto Kirill. Semplificando, li considero la parte peggiore e la parte migliore dell'ortodossia. Ma ora la parte migliore non fa quello che ci si attenderebbe.

Anonimo ha detto...

Sinceramente non capisco, perché i cattolici devono aspettarsi qualcosa da Kirill?
Non si capisce perché Kirill debba parlare e vescovi e cardinali starsene zitti.
gli ortodossi il problema pachamama non c'è l'hanno perché se ne dovrebbero occupare?

https://www.marcotosatti.com/2019/10/30/pachamama-ci-scrivono-dal-peru-con-video-e-idolatria-punto/

Anonimo ha detto...

...Poco importa che tal folkloristico personaggio in seguito lasciasse il sacerdozio per convolare a giuste nozze in Sudamerica...

Chissà perché, quando si tratta di preti poco ortodossi negli abbigliamenti e altre apparenze, si finisce sempre, prima o poi, per scoprire che abbandonano la talare (per così dire) per convolare con qualche donna (quando non uomo), in altri lidi.
Sembra che, in realtà, tutto il loro progressismo, riformismo, amore per una Chiesa povera per i poveri, ecc. ecc., nasconda solo ed esclusivamente il desiderio di violare il 6' comandamento e profanare il Sacramento dell' Ordine .
Vien da pensare che entrino in seminario per trovare un'occupazione e per "cattar su " donne ed uomini che, altrimenti, li ignorerebbero. Eh, il fascino del prete...
RR

fabrizio giudici ha detto...

Non si capisce perché Kirill debba parlare e vescovi e cardinali starsene zitti.

Facciamo che capiamo quel che l'altro scrive. Nessuno ha detto che vescovi e cardinali cattolici devono star zitti, né che sono giustificati nel loro silenzio. Questo non esime Kirill, perché grandi abbracci con Francesco li ha fatti pure lui. E Kirill non è nella posizione di poter subire ritorsioni, cosa che purtroppo può essere usata nei confronti dei prelati cattolici.

https://www.agensir.it/quotidiano/2019/2/12/anniversario-incontro-francesco-kirill-a-lavana-conferenza-a-mosca-sul-fine-vita-card-koch-si-e-aperto-un-nuovo-capitolo-tra-le-nostre-chiese/

Anonimo ha detto...

"Questo non esime Kirill, perché grandi abbracci con Francesco li ha fatti pure lui"

Magari vuol continuare ad abbracciare Francesco e nel contempo riuscire a convertire anche qualche cattolico che non ne può più di Bergoglio.
Non credo che Kirill ami la Chiesa Cattolica Apostolica e Romana, o mi sbaglio?
Ho capito quello che vuoi dire: penso semplicemente che Kirill abbia tutto l'interesse a starsene zitto e a lasciare che Bergoglio completi l'opera in santa pace.
Seguo con interesse i tuoi interventi. In questo caso mi permetto di dissentire.

fabrizio giudici ha detto...

Ho capito quello che vuoi dire: penso semplicemente che Kirill abbia tutto l'interesse a starsene zitto e a lasciare che Bergoglio completi l'opera in santa pace.

Per i protestanti tipo i pentecostali sono sicuro che è vero, perché geograficamente "pescano" nel nostro stesso bacino (e abbiamo già decenni di precedenti, sia in America Latina che in Europa). Per gli ortodossi no, c'è una chiara separazione, dunque non credo necessariamente che sia quello il motivo (anche se potrebbe avere interesse nel fatto che Francesco ha di fatto abbandonato i cattolici ucraini). Però rimane il fatto che non si pronuncia.

Stephen Neville ha detto...

La South Baptist Conference, negli Stati Uniti, e John McArthur, celebre leader della comunità californiana Grace to You – priva di denominazione ma di fatto anch’essa battista – lanciano strali in proposito dall’epoca di Giovanni Paolo II e ormai nemmeno si degnano (giustamente a mio avviso, massime visto il bla bla bla dei vari Burke e Schneider che tuonano interviste ma non intraprendono vie formali rimanendo così di fatto complici) di ripetere che la chiesa romana sia ormai una setta pagana.

Stephen Neville ha detto...

Sarò matto, ma io non farei nessuna preghiera o messa di riparazione. Io il castigo divino contro questi pagani satanisti lo voglio vedere e non lo voglio certo rallentare.

Stephen Neville ha detto...

Aggiungo: la Chiesa cattolica si è ormai da tempo spinta così in là che protestanti (farei meglio a dire “riformati”, dato che molti protestanti tout court sono altrettanto “progressisti”) e ortodossi non si pronunciano perché non se la filano proprio più: la perdita di credibilità e di integrità che ha subito è ormai abissale.

Anonimo ha detto...

Grazie a voi per questi commenti e discussioni rendete tutto meno drammatico sapere che cé qualcuno che ha a cuore tutto cio'. Sarebbe bello sentirvi discutere in un ambiente informale, un po di fratellanza cristiana non fa mai male. Saluti

fabrizio giudici ha detto...

Stephen, capisco la reazione, ma desiderare di vedere il castigo divino è l'errore di Giona, che la Bibbia condanna chiaramente. Inoltre la riparazione non ha come scopo primario mitigare il castigo, ma riparare l'offesa a Dio.

fabrizio giudici ha detto...

E comunque il castigo arriverà per i fatti suoi, senza che lo vogliamo vedere o no.

Anonimo ha detto...

Sono innegabili i gravissimi danni inflitti alla fede cattolica negli ultimi decenni post conciliari! Tuttavia basta con questo mitizzare gli Ortodossi!
Si accusa giustamente Amoris Laetitita di aver aperto un sentiero per l’accesso ai sacramenti dei divorziati risposati... si ma gli ortodossi aprono addirittura un autostrada in quanto da sempre i divorziati risposati sono ammessi alla Santa Comunione! Si dice ancor più giustamente che il sinodo dell’Amazzonia abbia aperto ai cosiddetti viri probati ... verissimo ma non dimentichiamo che gli ortodossi da sempre ammettono il clero uxorato! Vogliamo parlare dell’eretico diaconato femminile? A quanto mi risulta varie chiese ortodosse ne discutono l’introduzione... E gli innegabili eccessi di bergoglio in materia di ambiente? Chi può negarli? Verissimo ma basta leggere le dichiarazioni e gli scritti di Bartolomeo Patriarca di Costantinopoli e ci s accorge che dice in materia più o meno le stesse cose di bergoglio!

John Bell Hood ha detto...

Una Chiesa Cattolica in rovina è il sogno di ogni acattolico, poche storie.

Anonimo ha detto...


È giusto indire digiuni e preghiere riparatrici per quello che è
successo a Roma. Ma è sufficiente?

Voglio dire: ci si può limitare a questo?
Di fronte ad un papa che "benedice" un idolo pagano, da lui
stesso identificato come tale, dopo averlo ammesso all'adorazione
pubblica dei fedeli, in S. Pietro (in S. Pietro!), nei Giardini
Vaticani, in una chiesa delle vicinanze. Il simbolismo di
questo rito idolatrico si spiegava con il contenuto eretico e
apostatico del famoso Instrumentum Laboris: la processione
dell'idolo portato a spalla da due vescovi e la sua
benedizione, sono state il degno coronamento dell'osceno, turpe
Sinodo per l'Amazzonia.
Ora, per un errore molto meno grave del Beato Pietro, san Paolo
lo affrontò a viso aperto, rinfacciandoglielo. NOn si
limitò alle preghiere e ai digiuni, alla denuncia generica.
Che tra l'altro finora
non sono serviti assolutamente a niente, bisogna pur dirlo.
La questione teologico-canonistica della messa sotto accusa di un
papa manifestamente eretico come l'attuale è complessa, lo sappiamo.
Complessa,anche perché la dottrina, per ovvi motivi, non ha mai voluto
affrontarla in profondita`. Non pretendiamo che sia la FSSPX, con
i suoi teologi, a trovarne la soluzione.
Ci piacerebbe, tuttavia, che, di fronte agli scandali inauditi messi
nuovamente in scena da Bergoglio, la FSSPX facesse sentire la sua
voce non solo per esortare a devozioni riparatrici.
Sicuramente un mons. Lefebvre avrebbe fatto sentire potente la sua voce,
ad personam, come fece nel 1974, quando denunciò il Concilio e le sue riforme
neoprotestanti, e nel 1986, in occasione dello Scandalo di Assisi,
l'inizio di quel "sincretismo" i cui frutti marci e pestiferi si
stanno cogliendo oggi.
PP

Anonimo ha detto...

@ PP
per gli ignoranti in materia potrebbe per favore fornirci un estratto di come mons. Lefebvre fece sentire potente la sua voce,
ad personam nel 1974, quando denunciò il Concilio e le sue riforme 
neoprotestanti, e nel 1986, in occasione dello Scandalo di Assisi? Grazie.

Anonimo ha detto...

Non siamo soli a combattere, al nostro fianco sono anche i Santi ed i nostri cari defunti. Questa mattina leggendo l'articolo di Tosatti, sulla Bussola, un particolare, del tutto personale, mi ha portato alla mente con forza due amate persone defunte, ed è stato allora che ho avuto, nel mio sentire, la certezza che tutti i nostri cari defunti sono al nostro fianco e stanno combattendo con noi. Certamente con una intelligenza non solo potenziata ma anche diversa dalla nostra qui. Mettendo in conto, per i più scettici, che questo potrebbe essere solo un pio desiderio. Per la mia persona non lo è.

Anonimo ha detto...

Piccolo intervallo...

Quando avevamo un Papa che testimoniava Cristo e parlava di Cristo alle popolazioni dell'Amazzonia...

«Non considerate una perdita l’abbandono di ciò che vi allontanerebbe da quello che Cristo insegna e, pertanto, dal proseguire una vita degna di figli di Dio… Per questo non si può vedere come offesa l’evangelizzazione che invita con rispetto ad abbandonare false concezioni di Dio condotte contro natura e aberranti manipolazioni dell’uomo”. E ai missionari: “Siete ministri di Cristo e dispensatori dei misteri di Dio, siete religiosi prima che antropologi, linguisti e sociologi».

Mi pare che oggi si dica l'esatto contrario.
Come dice san Paolo, a chi insegna un vangelo diverso dal Vangelo di Gesù Cristo, sia anatema!

Io so chi seguo e seguirò. Punto.

Catholicus ha detto...

@ PP (professor Pasqualucci): "potrebbe per favore fornirci un estratto di come mons. Léfèbvre fece sentire potente la sua voce, nel 1974 e nel 1986? Grazie" Mi associo di vero core alla richiesta dell'amico dell'amico anonimo h. 7:43, ringraziando sin d'ora il coraggioso e intrepido professor Pasqualucci, difensore della vera fede cattolica.

Anonimo ha detto...

E gli innegabili eccessi di bergoglio in materia di ambiente? Chi può negarli? Verissimo ma basta leggere le dichiarazioni e gli scritti di Bartolomeo Patriarca di Costantinopoli e ci s accorge che dice in materia più o meno le stesse cose di bergoglio!

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No, e qui parlo da uno che conosce BENE queste cose. Bartolomeo è ultimamente divenuto la pecora nera dell'Ortodossia e a ragione perché sta seminando zizzania e divisione dicendo a parole di fare il contrario. Ma per quanto riguarda la questione del creato (lui utilizza questo termine cristiano) è sicuramente nell'ambito cristiano per quanto affronti questa tematica nuova al cristianesimo stesso. Sono stato studioso dei suoi interventi e discorsi sulla salvaguardia del creato e so bene cosa dico. Bergoglio, al contrario e per voler superare tutti, prende lo stesso tema ma non sa trattarlo passando dal creato (inteso cristianamente) all'ecosistema e dall'ecosistema alla Pacha mama. NON E' ASSOLUTAMENTE LA STESSA COSA. Si vedano, ad es., i testi del vespero per la salvaguardia del creato dove si attribuisce alla terra un gemito e una sofferenza, in quanto creatura, ma non la si considera MAI una divinità.

Francesco Franco ha detto...

Tranquillo, gli ortodossi non approfittano di questo scempio al contrario dei protestanti, in modo particolare gli evangelici e i pentecostal insieme alle molteplici sette

Anonimo ha detto...

PP o,o5 Questo studio approfondito d Guido Ferro Canale merita la sua attenzione, la soluzione ci sta tutta, (ed esiste anche la possibilità di applicare la Bolla di Paolo IV aggiungo io), si tratta di coraggio e fede che qualche prelato dovrebbe avere, oppure di richiederlo a furor di popolo.
https://www.radiospada.org/2019/10/papa-eretico-e-certezze-pratiche/comment-page-1/#comment-43753.

Diego ha detto...

Io so pregare e prego. Il Signore mi ha dato queste capacità e faccio il mio. In guerra il soldato deve fare il suo e non pensare alle "grandi manovre". Siamo fanti, non Rambo.

Anonimo ha detto...


Siamo fanti e non Rambo...

In un esercito schierato in battaglia, oltre ai "fanti" c'è la cavalleria, oggi
composta da carri armati,l'artiglieria, i commandos etc. Ci sono tante truppe ognuna con la sua capacità particolare. Intelligenti pauca.

Anonimo ha detto...

Non so quasi nulla di quello che ha detto Tizio o fatto Caio, quello che so è che ognuno di noi può fare, dire, pensare, pregare, riparare, adorare nel modo giusto, santo, in quel certo dato momento, non prima e non dopo. Il prima ed il dopo sono il nostro allenamento, quel renderci capaci per 'quel dato' momento. Momento che può essere ed è e restare e resta sconosciuto alle moltitudini presenti, passate future ma, è conosciuto, da sempre e per sempre, dalla Santissima Trinità.

Anonimo ha detto...


Rispondo alle richieste di documentazione sulle famose denuncie di mons. Lefebvre [1]

- Di quella sullo "scandalo di Assisi" non ho sottomano il testo peraltro molto
breve, se ben mi ricordo. Forse Mic potrebbe procurarlo, se non c'è già nella colonna
di destra del suo blog.
-- Su quella famosissima del 1974 posso invece riportare quanto da me scritto nel mio libro "La persecuzione dei 'Lefebvriani' ovvero l'illegale soppressione della FSSPX", Solfanelli, 2014, pp. 18-20.
Il contesto. Il seminario di Econe era stato regolarmente eretto nel 1970 e prosperava. Ma "il 10 giugno 1971, mons. Lefebvre, con l'unanimità dei sacerdoti di Econe, annunziò in modo ufficiale il rifiuto di adottare il Novus Ordo Missae da poco in vigore. Il seminario fioriva al contrario di ciò che accadeva praticamente per tutti gli altri seminari della cattolicità, costretti al "nuovo corso". I seminaristi francesi, tanto per fare un esempio, erano scesi da 21.713 a 8.391 nel periodo dal 1963 al 1971. Furono inviati due Visitatori Apostolici ad Econe per controllare l'ortodossia dell'istituzione. Si trattava di una procedura espressamente prevista dal diritto e del tutto consueta, da espletarsi anteriormente alla scadenza dei 6 anni ad experimentum [della fase preliminare della Congregazione - ma era già in atto la manovra per colpire mons. Lefebvre]. I due Visitatori, due monsignori belgi, mons. Descamps e Onclin, nell'interrogare i seminaristi per accertarsi della loro preparazione e fede, se ne uscirono in proposizioni sconcertanti, che provocarono vivo turbamento tra i giovani. Dissero che "si sarebbe fatalmente giunti ad ordinare delle persone sposate [VEDI UN PO' DA QUANTI ANNI BOLLIVA IN PENTOLA L'ATTACCO AL CELIBATO!]; che la Chiesa non era l'unica depositaria della Verità; che la Resurrezione di Nostro Signore non è una certezza".
Indignato e costretto nello stesso tempo a ribadire le verità di fede, mons. Lefebvre emise una celebre "Dichiarazione del 21 Novembre 1974", nella quale si riaffermava preliminarmente la edeltà alla Roma di sempre per poi rifiutare con la massima chiarezza l'obbedienza alla Roma "riformata" in senso neomodernista ad opera del Concilio. Questo il nucleo centrale:
[SEGUE] -PP

Anonimo ha detto...


La denuncia di mons. Lefebvre del 21 novembre 1974, dopo lo scandalo suscitato dalla visita dei due Visitatori Apostolici assai poco...apostolici, avvenuta dall'11 al 13 nov 1974 [2]

"Aderiamo con tutto il cuore, con tutta l'anima alla Roma cattolica, guardiana della fede cattolica e delle tradizioni necessarie al mantenimento di questa fede, alla Roma eterna, maestra di saggezza e di verità.
Rifiutiamo, invece, e abbiamo sempre rifiutato di seguire la Roma di tendenza neomodernista e neoprotestante manifestatasi apertamente durante il Vaticano II e dopo il Concilio in tutte le riforme che ne sono seguite. Tutte queste riforme, in effetti, hanno contribuito e tuttora contribuiscono alla demolizione della Chiesa, alla rovina del Sacerdozio, alla distruzione del Sacrificio e dei Sacramenti, alla scomparsa della vita religiosa, ad un insegnamento naturalista e di tipo teilhardiano nelle Università, nei Seminari, nella cattechesi; insegnamento nato dal liberalismo e dal protestantesimo, condannati tante volte dal magistero solenne della Chiesa. Nessuna autorità, nemmeno la più elevata nella gerarchia, può costringerci ad abbandonare o a diminuire la nostra fede cattolica, chiaramente espressa e professata dal magistero della Chiesa da 19 secoli. Ha detto S. Paolo "Ma quando anche NOI STESSI o un Angelo disceso dal cielo vi annunziassero un Vangelo diverso da quello che noi vi abbiamo predicato,sia scomunicato!"(Gal 1, 8). Il Santo Padre non ci ripete forse oggi il medesimo concetto? E se una certa contraddizione si è manifestata tra le sue parole ed i suoi atti [NOTA BENE QUESTO PUNTO] e nel comportamento dei dicasteri vaticani, ebbene noi ci teniamo fermi a ciò che è stato sempre insegnato. Noi facciamo orecchie da mercante alle novità che distruggono la Chiesa". [Fonte originale: 'La condamnation sauvage de Mgr Lefebvre', num. spec. di Itineraires, 1977, a cura di J. Madiran, p. 8]. [SEGUE] PP

Marisa ha detto...

La tradizione pagana della Pachamama (VIDEO in lingua spagnola)

https://youtu.be/q0hkLRJBejU

Anonimo ha detto...


La denuncia delle eresie imperversanti nella Chiesa da parte di mons. Lefebvre, nel
novembre del 1974 [3 - fine]

Mons. Lefebvre affermava coram populi e con estrema chiarezza e precisione questo concetto: noi non possiamo prender parte alla presente demolizione della Chiesa, proveniente dai vertici, resistiamo e ci opponiamo alle novità distruttrici. Come ebbe poi lui stesso a dichiarare, la sua Dichiarazione "diede fuoco alle polveri". La canea dei conformisti e reggicoda cominciò da allora a chiamarlo "nemico del Papa", "ribelle al Papa" etc. La situazione costringeva a criticare il Papa, in quanto sostenitore di un indirizzo erroneo e disastroso: "nessuna autorità nemmeno la più elevata nella gerarchia può costingerci ad abbandonare...". Pur mantenendo il dovuto rispetto formale, mons. Lefebvre accusava poi Paolo VI di contraddizione venata di ipocrisia ("E se una certa contraddizione si è manifestata tra le sue parole e i suoi atti...").
Nella nota n. 40 del mio libro, scrivevo (nel 2014) a commento di questa Dichiarazione: "Rileggendola quarant'anni dopo, qualsiasi osservatore imparziale dovrebbe ammettere che mons. Lefebvre aveva ragione, che le "novità" introdotte sulla scorta del Vaticano II stavano innescando nella Chiesa un processo di autodistruzione che oggi ha raggiunto livelli semplicemente allucinanti. Basti pensare al tentativo ormai scoperto di una parte della Gerarchia di "superare"il dogma della fede della indissolubilità del matrimonio, con la ventilata concessione dell'Eucaristia ai divorziati risposatisi!"(op. cit., pp. 20-21).
Oggi, siamo alla "Chiesa dal volto amazzonico", all'ordinazione di uomini sposati senza obbligo di castità, alle "diaconesse", al tentativo di contaminare il culto cattolico con le adorazioni degli osceni feticci pagani, alle benedetti e presenziati dal Papa in persona!
Bisogna o no dirglierlo in viso che non lo doveva fare, papa Francesco, questo gesto apostatico, che non lo può fare, che deve ritornare suoi passi e insegnare la retta dottrina cattolica? e che, se non lo vuole fare, deve prepararsi a subire tutte le conseguenze del caso? Certo mons. Lefebvre, pur mantenendo sempre il dovuto rispetto formale, non ha risparmiato la figura di Paolo VI, lasciandolo artatamente fuori della mischia -- non si è certo limitato alle preghiere e ai digiuni, che pur ha fatto e fatto giustamente sempre fare.
PP
[ringrazio per la stima e la fiducia, faccio solo quel poco che posso fare, da persona
cresciuta sui libri. Cercherò di studiarmi il saggio del prof. Ferro Canale, sicuro
di apprendervi importanti elementi].

Enzo basile ha detto...

Mons lefevbre un gigante assoluto, altro che dubia lettere letterine correzioni molti filiali al limite Dell ancillare assalti al cielo e ciarlerie varie.

Anonimo ha detto...

Guido Ferro Canale canonista su radio spada. In diritto canonico l'opinione comune costante dei dottori ha forza di legge purchè non osti il diritto Divino nel caso manchi una legge umana. Non esamina la caduta previa all'elezione nell'eresia.Esamina il caso di caduta posteriore del papa nell'eresia.Si procede con dichiarazione di un quid autoprodottosi e vacanza sede per eresia.Il Papa non ha superiori in terra neppure in atti di Magistero non col crisma dell'infallibilità e non può essere giudicato ,pena la dannazione eterna.Neppure sul magistero ordinario può giudicarsi un Papa. Il Vat.I lascia impregiudicato il problema dell'atto in carenza di potere (qual è il magistero ereticale anche emanato dal papa legittimo apparentemente), in tal caso il giudizio sull'errore è legittimo e doveroso perché denota una carenza appunto di potere. Si tratta quindi prendere atto di una manifesta carenza di potere magisteriale con denuncia pubblica e rifiuto di obbedienza. Per diritto Divino preme infatti la salvezza delle anime e non del papa. E' la Chiesa universale che deve giudicare di ciò, anche delegando un concilio imperfetto per cui vale il Si fede che valuta la situazione in concomitanza anche attualmente scismatica (pro Ratzinger e pro Bergoglio ad es., oltre ai palmariani ecc.) e di dichiara deponendus o depositus.Esamina i vari teologi citati da don Nitoglia concludendo che confermano questa tesi chi in un modo e chi in un altro. Un conclave inoltre ha potere sia per elezione Papa, sia per sua deposizione, avendo potere su nomina anche lo ha su dis-nomina, quando si constata per assenza infallibilità del magistero la mancata accettazione papale, che solamente da ciò si evince. Carenza di potere. Infatti l'accettazione che è il secondo requisito oltre alla regolare elezione, si giudica dai fatti. Il Conclave quindi procede all'elezione di un successore. Quindi 2 sono le cose da farsi, un concilio imperfetto da convocarsi anche nel caso di rifiuto dei 2 papi attuali di farlo ed un conclave per la dichiarazione successivo e per elezione successore.

Anonimo ha detto...

In questa arrendevolezza del clero cattolico, in questa apertura femminile del clero cattolico, ora che sappiamo, si intravede l'omosessualità praticata da una consistente percentuale dei consacrati, che con questo vizio raccolsero quasi tutti gli altri vizi, dei quali siamo stati e siamo informati dalle loro stesse gesta e parole. Sembra proprio che la corruzione dei corpi abbia portato la corruzione della morale nelle sua totalità e nelle sue varietà e non ultima la corruzione radicale della Fede Cattolica stessa, quindi l'alterazione del pensiero che si è fatto graziosamente femminile, non essendolo, quindi riuscendo a farne solo una caricatura nel maschile. Non escludo che questa contaminazione sia stata voluta dai nemici della Chiesa. Il pensiero, il cuore, la volontà dei consacrati si sono corrotti vicendevolmente. Non credo di sbagliare se dico che questa è stata la leva principale dello scardinamento della chiesa ed il coito comunque declinato è stata la meditazione quotidiana di quanti son diventati sacerdoti per motivi utilitaristici. A questo punto dico che mons. Lefebvre fu Maschio vergine e Padre spirituale, nel corpo, nell'anima , nello spirito. Nulla di quello che ha fatto sarebbe stato possibile se queste non fossero state sue qualità custodite, arricchite, santificate nell'Ora et Labora per Amor di Dio e del suo prossimo.

Rr ha detto...

Ai tempi di Monsignore Lefebvre, si poteva essere scomunicati e chiamati scismatici. Gravissimo per un fedele cattolico, ma nessun reato civile e penale, nulla che potesse interessare l’opinione pubblica in generale e la giustizia statale.
Oggi, vedasi Pell e non solo, non ci vuol nulla a creare il caso giudiziario di un vescovo o addirittura cardinale sospettato di molestie a bambini/e.
E quindi oggi tutti hanno molta più paura di esporsi. Non necessariamente per se stessi, ma per la propria comunità, per proprio ruolo di pastori, per incarichi che ricoprono e che pensano di poter così difendere dall’assalto degli apostati ed eretici.
Almeno mi auguro che siano prudentemente silenziosi SOLO per questo.

Anonimo ha detto...


Il sacerdozio come ideale virile

La mascolinità di mons. Lefebvre era dunque nel senso della virilità, come qualità di quello che i Romani chiamavano "vir", da cui "virtus", che non si riferiva solo al valore militare ma a tutto quel complesso di qualità, in primo luogo morali, che formavano la virtù (in greco, areté). La virilità era concepita come diversa e contrapposta alla femminilità, date le ovvie differenze naturali, psicofisiche fra i sessi, differenze che li rendevano complementari e indispensabili l'un l'altro. Ma anche la femminilità aveva la virtù come suo ideale, come complesso di qualità morali, uguali a quelle del vir poiché miravano anch'esse ad una vita secondo un ideale di perfezionamento etico costante richedente qualità di carattere simili se non uguali nei due sessi, mentre ne restava sempre diversa l'attuazione in relazione ai rispettivi ambiti, attuazione che ad esempio escludeva per ovvie ragioni le donne da quel campo dove era necessario l'uso di un'esorbitante forza fisica e di una mens addestrata alla violenza, ad uccidere: la guerra.
Nel nostro mondo decadente l'ugualitarismo introdotto con la forza nei rapporti fra i sessi ha rimescolato tutto, portando alla fine alla demenziale concezione gender, del sesso come prodotto non della natura ma della società prima, dell'inclinazione individuale poi. Così gli uomini si sono effeminati e i preti forse anche più degli altri, dal momento che, per la loro missione, la virilità in senso caratteriale, etico, spirituale dovevano possederla in modo ben superiore alla media.
Bisogna poi dire che, volendosi in nome della libertà e dell'uguaglianza e del "dialogo" allentare la disciplina nella Chiesa, sono potuti entrare nel clero tanti uomini (ma anche donne, suore) che non avevano evidentemente vera vocazione, spinti da ambizione di potere, o da impulsi viziosi, o anche dal desiderio di distruggere la Santa Chiesa dall'interno. Costoro si stanno rivelando oggi legione, occupano i posti di potere e contro di loro dobbiamo comunque combattere.
Questa è la nostra ardua prova, qui si vedrà la nostra "virtus", di uomini e donne impegnati con l'aiuto di Dio nel folto della mischia.
PP

Anonimo ha detto...

Il problema della mascolinità nel clero è uno dei problemi centrali perché se la base umana è carente o capovolta non possono che saltare fuori frutti molto amari! Quando tra i preti i maschi sono rari o proprio non ci sono, emergono i personaggi nevrotici, gli isterici, gli umorali, insomma quanto di peggio ci può essere per quel santo ministero.
Così al posto della gravitas, nella liturgia vediamo certi saltimbanchi che cantano le canzoncine dei Ricchi e Poveri ballando e dimenandosi nei presbiteri e porcherie del genere...

Unknown ha detto...

Profezie riconosciute dalla Chiesa. Le Salette, Fatima, Akita, Anna Caterina Emmerick e quanti altri.. Il Cielo per tempo e in tempo ci avevano avvisato. Il Beato Fulton John Sheen ci ha detto di cercare la Nuova Chiesa e la Nuova Alleanza di Dio Padre Onnipotente. È palese l'abbandono dello Spirito Santo dal cortile di Roma. Lo Spirito avanza...

Anonimo ha detto...

Continuiamo a declamare la santità di Lefebvre che ha portato ai risultati attuali? Se le persone migliori sono fuggite in isole felici, a somiglianza di 9 Apostoli, onde autocompiacersi di essere integri e virili, io, dopo la parentesi di esperienza diretta delle isole, resto a farmi crocifiggere nella quotidiana battaglia, nel quotidiano insulto, qui dove difendo il Nome ed il dogma perché qui infuria la battaglia e non altrove, non a caso; se i virili volessero assumersi il coraggio di essere derisi o incarcerati o uccisi almeno oggi, la vittoria avrebbe già arriso. Probabile che preferiscano dilettarsi in diatribe da farisei. Preferisco un card.Pell innocente in galera, accusato di un crimine odioso, ad un Lefebvre glorificato per aver coadiuvato un tale disastro. Non sarò pubblicata ma almeno si rifletta, perché questo coro di esaltazione è fastidioso e poco gradito a Dio. Ne sono certissima.

mic ha detto...

un Lefebvre glorificato per aver coadiuvato un tale disastro.

Né Lefebvre un tempo né la Fraternita oggi coadiuvano a un tale disastro. Monsignore più vigorosamente resistette ma senza scisma; ma anche la Fraternità, sia pure in maniera più defilata oggi, non manca di dire la sua. E c'è una situazione canonica non risolta completamente a tenerla ai margini.

Anonimo ha detto...

@ anonima 08:18

non dica stupidaggini su cose che evidentemente non conosce o che conosce solo superficialmente.
Lei è libera di fare le sue scelte, di optare lei per il martirio che preferisce secondo il suo gusto e sentimento.
Ma non giudichi dall'alto e non insulti gli altri, perché ciò non fa che squalificare le sue eroiche scelte.

Anonimo ha detto...

Chapeau a Rr 31/10 h.19.48.

fabrizio giudici ha detto...

Non sarò pubblicata ma almeno si rifletta, perché questo coro di esaltazione è fastidioso e poco gradito a Dio. Ne sono certissima.

Forse i cori di esaltazione non sono graditi a Dio, è probabile, ma di certo sono peggio i cori di denigrazione. Dire poi che Lefevbre ci ha portato a questo è veramente ridicolo. Sarebbe bastata una ventina di prelati a sostenerlo (e di certo ce n'erano molto più di una ventina con le stesse perplessità) e le cose sarebbero andate molto diversamente.

Anonimo ha detto...

Andrea Sandri:
Qualcuno ha visto un'immagine di Nostra Signora di Guadalupe nel contesto delle celebrazioni sinodali? Eppure è la patrona di tutte le Americhe, e dunque anche dell'Amazonia. Ha perfettamente ragione l'editore di The Remnant Newspaper, Michael J. Matt, a sottolineare il fatto che il problema è ancor più profondo delle orribili proposte sinodali (rito amazzonico della Messa, diaconesse, abrogazione del celibato): si tratta di sostituire la Madre Terra alla Santa Vergine o di confondere le due immagini nella devozione dei fedeli. L'insistenza sulla Pachamama non è che la famosa punta dell'iceberg di un progetto di abolizione del Cristianesimo. Attendiamoci un'esplosione del neopaganesimo in Sudamerica e poi in tutto l'orbe - con tutte le disastrose conseguenze del caso.

Anonimo ha detto...

Gradirei sapere se l'unknown che rievoca la profezia di Fulton Seheen (indubbiamente avverata) stia alludendo a una nuova chiesa da fondare staccandosi da questa banda di traditori insediati al vertice, oppure se ho frainteso, spieghi con semplicità e carità quale sarebbe la sua proposta. Siamo tutti confusi e non sappiamo che fare, ma non vorremmo cascare nel peggio prendendo vicoli ciechi, mete di fughe illusorie.

Anonimo ha detto...


L'accusa a mons. Lefebvre di essersi rifugiato in una sorta di "isola felice"[sic]
invece di esser rimasto "dentro la Chiesa" per migliorare le cose dall'interno,
non ha senso.


Lo dimostra, a parte altre considerazioni, questa semplice riflessione. I gruppi
rimasti fedeli alla tradizione e alla Messa VO che si sono accordati con Roma e
hanno avuto l'inquadramento secondo il nuovo Codice di Diritto Canonico (la FSSPX
resta nell'inquadramento del CIC del 1917, vigente quando fu regolarmente istituita
nel 1970, ora abrogato), quali "miglioramenti" sono riusciti ad apportare alla situazione generale della Chiesa? Celebrano le loro messe in latino, forse devono ogni tanto celebrarne
una alla Montini, avendo dovuto riconoscere in blocco la legittimità dottrinale
del Vaticano II; se ne stanno zitti e buoni, allineati e coperti: una perfetta
riserva indiana e guai a chi si muove.
Perciò: documentiamoci bene prima di fare certe accuse, che risultano poi
campate in aria.
I fatti: mons. Lefebvre non si è rifugiato in nessuna isola. Ha fondato regolarmente un Seminario nel 1970, improntato alla Tradizione della Chiesa. Avendo rifiutato di adottare la Nuova Messa, il Seminario fu oggetto di una soppressione effettuata in forma rapida, illegale e anche brutale. Il suo ricorso, presentato secondo il diritto, non fu nemmeno preso in considerazione. Allora egli si rifiutò di sottostare all'ingiustizia, fece iniziare ugualmente l'anno scolastico, ragion per cui fu sospeso a divinis dal Papa. Paolo VI mise
brutalmente mons. Lefebvre nell'angolo, pensando di condurlo ad una veloce resa a discrezione. Ma fece male i suoi conti.
Senza la FSSPX la Messa OV e il Seminario tradizionale sarebbero scomparsi del tutto. Dobbiamo guardare a questo non ai difetti (agli eventuali eccessi di zelo) di questo o quel suo prete. Anche se la vorremmo (alcuni di noi) più audace oggi nella denuncia degli orrori che Bergoglio continua a perpetrare, non dobbiamo dimenticare che ha mantenuto sempre la posizione, non è scesa a compromessi con la Roma neomodernista: la sua presenza resta fondamentale e in futuro il Signore la farà certamente valere per il bene della Chiesa.
PP

Maurizio ha detto...

Concordo completamente con l'intervento del prof. Pasqualucci sulla FSSPX , con particolare riferimento al capoverso finale.