Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 17 luglio 2020

Biosicurezza e politica - La medicina come religione

Agamben è uno dei filosofi italiani più tradotti e quindi conosciuti e stimati all’estero. Viene spesso intervistato da diversi giornali stranieri e, nonostante la sua posizione culturale “di sinistra”, a causa della sua onestà intellettuale, è sistematicamente ignorato dai nostri media succubi al pensiero unico.
Di seguito riprendo due suoi recenti articoli, utili per il nostro impegno di informazione che diventa formazione. Mi ha molto colpita una sua recente icastica affermazione: «È evidente che gli italiani sono disposti a sacrificare praticamente tutto, le condizioni normali di vita, i rapporti sociali, il lavoro, perfino le amicizie, gli affetti e le convinzioni religiose e politiche al pericolo di ammalarsi. La nuda vita – e la paura di perderla – non è qualcosa che unisce gli uomini, ma li acceca e separa».

Biosicurezza e politica
Ciò che colpisce nelle reazioni ai dispositivi di eccezione che sono stati messi in atto nel nostro paese (e non soltanto in questo) è l’incapacità di osservarli al di là del contesto immediato in cui sembrano operare. Rari sono coloro che provano invece, come pure una seria analisi politica imporrebbe di fare, a interpretarli come sintomi e segni di un esperimento più ampio, in cui è in gioco un nuovo paradigma di governo degli uomini e delle cose. Già in un libro pubblicato sette anni fa, che vale ora la pena di rileggere attentamente (Tempêtes microbiennes, Gallimard 2013), Patrick Zylberman aveva descritto il processo attraverso il quale la sicurezza sanitaria, finallora rimasta ai margini dei calcoli politici, stava diventando parte essenziale delle strategie politiche statuali e internazionali.

In questione è nulla di meno che la creazione di una sorta di “terrore sanitario” come strumento per governare quello che veniva definito come il worst case scenario, lo scenario del caso peggiore.
È secondo questa logica del peggio che già nel 2005 l’organizzazione mondiale della salute aveva annunciato da “due a 150 milioni di morti per l’influenza aviaria in arrivo”, suggerendo una strategia politica che gli stati allora non erano ancora preparati ad accogliere.

Zylberman mostra che il dispositivo che si suggeriva si articolava in tre punti: 
  1. costruzione, sulla base di un rischio possibile, di uno scenario fittizio, in cui i dati vengono presentati in modo da favorire  che permettono di governare una situazione estrema;
  2. adozione della logica del peggio come regime di razionalità politica; 
  3. l’organizzazione integrale del corpo dei cittadini in modo da rafforzare al massimo l’adesione alle istituzioni di governo, producendo una sorta di civismo superlativo in cui gli obblighi imposti vengono presentati come prove di altruismo e il cittadino non ha più un diritto alla salute (health safety), ma diventa giuridicamente obbligato alla salute (biosecurity).
Quello che Zylberman descriveva nel 2013 si è oggi puntualmente verificato. È evidente che, al di là della situazione di emergenza legata a un certo virus che potrà in futuro lasciar posto ad un altro, in questione è il disegno di un paradigma di governo la cui efficacia supera di gran lunga quella di tutte le forme di governo che la storia politica dell’occidente abbia finora conosciuto.

Se già, nel progressivo decadere delle ideologie e delle fedi politiche, le ragioni di sicurezza avevano permesso di far accettare dai cittadini limitazioni delle libertà che non erano prima disposti ad accettare, la biosicurezza si è dimostrata capace di presentare l’assoluta cessazione di ogni attività politica e di ogni rapporto sociale come la massima forma di partecipazione civica.
Si è così potuto assistere al paradosso di organizzazioni di sinistra, tradizionalmente abituate a rivendicare diritti e denunciare violazioni della costituzione, accettare senza riserve limitazioni delle libertà decise con decreti ministeriali privi di ogni legalità e che nemmeno il fascismo aveva mai sognato di poter imporre.

È evidente – e le stesse autorità di governo non cessano di ricordarcelo – che il cosiddetto “distanziamento sociale” diventerà il modello della politica che ci aspetta e che (come i rappresentati di una cosiddetta task force, i cui membri si trovano in palese conflitto di interesse con la funzione che dovrebbero esercitare, hanno annunciato) si approfitterà di questo distanziamento per sostituire ovunque i dispositivi tecnologici digitali ai rapporti umani nella loro fisicità, divenuti come tali sospetti di contagio (contagio politico, s’intende).

Le lezioni universitarie, come il MIUR ha già raccomandato, si faranno dall’anno prossimo stabilmente on line, non ci si riconoscerà più guardandosi nel volto, che potrà essere coperto da una maschera sanitaria, ma attraverso dispositivi digitali che riconosceranno dati biologici obbligatoriamente prelevati e ogni “assembramento”, che sia fatto per motivi politici o semplicemente di amicizia, continuerà a essere vietato.

In questione è un’intera concezione dei destini della società umana in una prospettiva che per molti aspetti sembra aver assunto dalle religioni ormai al loro tramonto l’idea apocalittica di una fine del mondo.

Dopo che la politica era stata sostituita dall’economia, ora anche questa per poter governare dovrà essere integrata con il nuovo paradigma di biosicurezza, al quale tutte le altre esigenze dovranno essere sacrificate.

È legittimo chiedersi se una tale società potrà ancora definirsi umana o se la perdita dei rapporti sensibili, del volto, dell’amicizia, dell’amore possa essere veramente compensata da una sicurezza sanitaria astratta e presumibilmente del tutto fittizia.
11 maggio 2020 Giorgio Agamben
* * *
La medicina come religione

Che la scienza sia diventata la religione del nostro tempo, ciò in cui gli uomini credono di credere, è ormai da tempo evidente. Nell’Occidente moderno hanno convissuto e, in certa misura, ancora convivono tre grandi sistemi di credenze: il cristianesimo, il capitalismo e la scienza. Nella storia della modernità, queste tre «religioni» si sono più volte necessariamente incrociate, entrando di volta in volta in conflitto e poi in vario modo riconciliandosi, fino a raggiungere progressivamente una sorta di pacifica, articolata convivenza, se non una vera e propria collaborazione in nome del comune interesse.

Il fatto nuovo è che fra la scienza e le altre due religioni si è riacceso senza che ce ne accorgessimo un conflitto sotterraneo e implacabile, i cui esiti vittoriosi per la scienza sono oggi sotto i nostri occhi e determinano in maniera inaudita tutti gli aspetti della nostra esistenza.

Questo conflitto non concerne, come avveniva in passato, la teoria e i principi generali, ma, per così dire, la prassi cultuale. Anche la scienza, infatti, come ogni religione, conosce forme e livelli diversi attraverso i quali organizza e ordina la propria struttura: all’elaborazione di una dogmatica sottile e rigorosa corrisponde nella prassi una sfera cultuale estremamente ampia e capillare che coincide con ciò che chiamiamo tecnologia.

Non sorprende che protagonista di questa nuova guerra di religione sia quella parte della scienza dove la dommatica è meno rigorosa e più forte l’aspetto pragmatico: la medicina, il cui oggetto immediato è il corpo vivente degli esseri umani. Proviamo a fissare i caratteri essenziali di questa fede vittoriosa con la quale dovremo fare i conti in misura crescente.
  1. Il primo carattere è che la medicina, come il capitalismo, non ha bisogno di una dogmatica speciale, ma si limita a prendere in prestito dalla biologia i suoi concetti fondamentali. A differenza della biologia, tuttavia, essa articola questi concetti in senso gnostico-manicheo, cioè secondo una esasperata opposizione dualistica. Vi è un dio o un principio maligno, la malattia, appunto, i cui agenti specifici sono i batteri e i virus, e un dio o un principio benefico, che non è la salute, ma la guarigione, i cui agenti cultuali sono i medici e la terapia. Come in ogni fede gnostica, i due principi sono chiaramente separati, ma nella prassi possono contaminarsi e il principio benefico e il medico che lo rappresenta possono sbagliare e collaborare inconsapevolmente con il loro nemico, senza che questo invalidi in alcun modo la realtà del dualismo e la necessità del culto attraverso cui il principio benefico combatte la sua battaglia. Ed è significativo che i teologi che devono fissarne la strategia siano i rappresentanti di una scienza, la virologia, che non ha un luogo proprio, ma si situa al confine fra la biologia e la medicina.
  2. Se questa pratica cultuale era finora, come ogni liturgia, episodica e limitata nel tempo, il fenomeno inaspettato a cui stiamo assistendo è che essa è diventata permanente e onnipervasiva. Non si tratta più di assumere delle medicine o di sottoporsi quando è necessario a una visita medica o a un intervento chirurgico: la vita intera degli esseri umani deve diventare in ogni istante il luogo di una ininterrotta celebrazione cultuale. Il nemico, il virus, è sempre presente e deve essere combattuto incessantemente e senza possibile tregua. Anche la religione cristiana conosceva simili tendenze totalitarie, ma esse riguardavano solo alcuni individui – in particolare i monaci – che sceglievano di porre la loro intera esistenza sotto l’insegna «pregate incessantemente». La medicina come religione raccoglie questo precetto paolino e, insieme, lo rovescia: dove i monaci si riunivano in conventi per pregare insieme, ora il culto deve essere praticato altrettanto assiduamente, ma mantenendosi separati e a distanza.
  3. La pratica cultuale non è più libera e volontaria, esposta solo a sanzioni di ordine spirituale, ma deve essere resa normativamente obbligatoria. La collusione fra religione e potere profano non è certo un fatto nuovo; del tutto nuovo è, però, che essa non riguardi più, come avveniva per le eresie, la professione dei dogmi, ma esclusivamente la celebrazione del culto. Il potere profano deve vegliare a che la liturgia della religione medica, che coincide ormai con l’intera vita, sia puntualmente osservata nei fatti. Che si tratti qui di una pratica cultuale e non di un’esigenza scientifica razionale è immediatamente evidente. La causa di mortalità di gran lunga più frequente nel nostro paese sono le malattie cardio-vascolari ed è noto che queste potrebbero diminuire se si praticasse una forma di vita più sana e se ci si attenesse a una alimentazione particolare. Ma a nessun medico era mai venuto in mente che questa forma di vita e di alimentazione, che essi consigliavano ai pazienti, diventasse oggetto di una normativa giuridica, che decretasse ex lege che cosa si deve mangiare e come si deve vivere, trasformando l’intera esistenza in un obbligo sanitario. Proprio questo è stato fatto e, almeno per ora, la gente ha accettato come se fosse ovvio di rinunciare alla propria libertà di movimento, al lavoro, alle amicizie, agli amori, alle relazioni sociali, alle proprie convinzioni religiose e politiche. Si misura qui come le due altre religioni dell’Occidente, la religione di Cristo e la religione del denaro, abbiano ceduto il primato, apparentemente senza combattere, alla medicina e alla scienza. La Chiesa ha rinnegato puramente e semplicemente i suoi principi, dimenticando che il santo di cui l’attuale pontefice ha preso il nome abbracciava i lebbrosi, che una delle opere della misericordia era visitare gli ammalati, che i sacramenti si possono amministrare solo in presenza. Il capitalismo per parte sua, pur con qualche protesta, ha accettato perdite di produttività che non aveva mai osato mettere in conto, probabilmente sperando di trovare più tardi un accordo con la nuova religione, che su questo punto sembra disposta a transigere.
  4. La religione medica ha raccolto senza riserve dal cristianesimo l’istanza escatologica che quello aveva lasciato cadere. Già il capitalismo, secolarizzando il paradigma teologico della salvezza, aveva eliminato l’idea di una fine dei tempi, sostituendola con uno stato di crisi permanente, senza redenzione né fine. Krisis è in origine un concetto medico, che designava nel corpus ippocratico il momento in cui il medico decideva se il paziente sarebbe sopravvissuto alla malattia. I teologi hanno ripreso il termine per indicare il Giudizio finale che ha luogo nell’ultimo giorno. Se si osserva lo stato di eccezione che stiamo vivendo, si direbbe che la religione medica coniughi insieme la crisi perpetua del capitalismo con l’idea cristiana di un tempo ultimo, di un eschaton in cui la decisione estrema è sempre in corso e la fine viene insieme precipitata e dilazionata, nel tentativo incessante di poterla governare, senza però mai risolverla una volta per tutte. È la religione di un mondo che si sente alla fine e tuttavia non è in grado, come il medico ippocratico, di decidere se sopravviverà o morirà.
  5. Come il capitalismo e a differenza del cristianesimo, la religione medica non offre prospettive di salvezza e di redenzione. Al contrario, la guarigione cui mira non può essere che provvisoria, dal momento che il Dio malvagio, il virus, non può essere eliminato una volta per tutte, anzi muta continuamente e assume sempre nuove forme, presumibilmente più rischiose. L’epidemia, come l’etimologia del termine suggerisce (demos è in greco il popolo come corpo politico e polemos epidemios è in Omero il nome della guerra civile) è innanzi tutto un concetto politico, che si appresta a diventare il nuovo terreno della politica – o della non-politica – mondiale. È possibile, anzi, che l’epidemia che stiamo vivendo sia la realizzazione della guerra civile mondiale che secondo i politologi più attenti ha preso il posto delle guerre mondiali tradizionali. Tutte le nazioni e tutti i popoli sono ora durevolmente in guerra con sé stessi, perché il nemico invisibile e inafferrabile con cui sono in lotta è dentro di noi.
Com’è avvenuto più volte nel corso della storia, i filosofi dovranno nuovamente entrare in conflitto con la religione, che non è più il cristianesimo, ma la scienza o quella parte di essa che ha assunto la forma di una religione. Non so se torneranno ad accendersi i roghi e dei libri verranno messi all’indice, ma certo il pensiero di coloro che continuano a cercare la verità e rifiutano la menzogna dominante sarà, come già sta accadendo sotto i nostri occhi, escluso e accusato di diffondere notizie (notizie, non idee, poiché la notizia è più importante della realtà!) false. Come in tutti i momenti di emergenza, vera o simulata, si vedranno nuovamente gli ignoranti calunniare i filosofi e le canaglie cercare di trarre profitto dalle sciagure che esse stesse hanno provocato. Tutto questo è già avvenuto e continuerà a avvenire, ma coloro che testimoniano per la verità non cesseranno di farlo, perché nessuno può testimoniare per il testimone.
2 maggio 2020 Giorgio Agamben - fonte quodlibet.it

18 commenti:

Anonimo ha detto...

https://terrarealtime3.blogspot.com/2017/07/432-hz-la-frequenza-che-hanno-deciso-di.html
....
l'universo possiede qualcosa che possiamo definire "un battito" che accompagna ogni cosa naturale... Tutto in natura vibra a 432 HZ!

Per fare degli esempi il rumore del mare, la pioggia, il ronzio delle api, il frusciare delle piante, persino il battito cardiaco umano... ogni cosa è sintonizzata sui 432 HZ.

Tutti suoni che normalmente rilassano e distendono.. ma la maggior parte delle produzioni musicali esistenti dall’anno 1939 vibra, invece, a frequenze incoerenti di accordi a 440 Hz. Curioso no?

Il 99% delle produzioni musicali che ascoltiamo giornalmente attraverso i media, nei supporti fonografici (CD/DVD) e in rete, hanno di base un accordatura a 440 Hz.


Ma chi l'ha deciso di spodestare l'armonica frequenza a 432 per sostituirla con quella a 440?

Nel 1939 il ministro della propaganda nazista Joseph Goebbels impose il diapason a 440 Hz contro il referendum dei 25.000 musicisti in Francia contrari a questa scelta.

Il nazista aveva notato che la musica a 440 hz influenzava negativamente le masse rendendole più manipolabili e violente.. da allora a macchia d'olio in tutto il mondo si è adottata una vibrazione quanto più lontana dalla natura...

C'è da dire anche che nell’ultimo decennio, moltissimi gruppi hanno fatto sperimentazioni con l’intonazione a 432 hertz tra cui: Pink Floyd, Mick Jagger, Tool, The Renegades, e Archangel, ma la stragrande maggioranza purtroppo non lo fa.


La musica a 432 Hz parla al cuore, codifica le cellule in maniera armonica e favorisce la nostra salute grazie alla ricettività a questa frequenza da parte del DNA che produce così proteine integre per tutto il corpo. L'ONDA GENETICA che permette l'ipercomunicazione tra la specie umana è possibile solo con armoniche a 432 HZ,al contrario quella a 440 hz blocca la nostra specie nella percezione di sepazione e di limitazione evolutiva. Se ascoltare musica, quindi, sincronizzati sulla frequenza del “diapason scientifico” (432 HZ) donerebbe beneficio all’intero pianeta e a chi lo abita, ascoltare musica sincronizzati su un “diapason disarmonico” provoca dei danni, causando stress, comportamenti negativi e instabilità emotiva.


mic ha detto...

Per questo ascoltare Mozart, Vivaldi, tutta la musica classica, distende, mentre i suoni disarmonici di oggi, non più melodici, che accompagnano i ritmi ossessivi delle percussioni selvagge, nella migliore delle ipotesi, frastornano; nella peggiore, destabilizzano.

Anonimo ha detto...

E' una questione di tigna. Pur di non riconoscere Dio si gira, si gira, si gira in tondo. Il sacerdote era anche medico, guaritore, taumaturgo perché si occupava, si preoccupava dell'anima, dello spirito e parimenti nei momenti di pericolo diventava stratega se non guerriero per salvare la comunità di cui era responsabile.

Attraverso una vita spirituale sana, vera, l'essere umano riesce a riordinare la vita nella sua completezza sia di vita biologica, sia di quella sociale in tutte le loro declinazioni.

La grande confusione che stiamo facendo deriva dal fatto che non riconoscendo la realtà dell'anima, dello spirito e vivendo in una società materialista che ci instilla valori materialisti, tangibili, non siamo più in grado di riconoscere cosa è Chi ci tenga in vita e Cosa e Chi sia la Vita.

Il monaco rappresentava la vita vissuta nella sua unità originaria, preghiera, lavoro manuale ed intellettuale, momenti di socialità e a volte missioni mirate fuori dal convento.

Per far meglio si è via via parcellizzato sia il conoscere, sia il fare e si son provati sistemi di convivenza, che escludendo il Cristianesimo, non potevano e non possono che diventare tirannie e totalitarismi.

Dal pueblo unido si passa ora al pueblo sparado causa virus. Come ho già ricordato nel nostro corpo abbiamo circa un chilo e mezzo di virus, batteri ed altri loro parenti.

Ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere. Consola però che stiamo considerando sempre più elementi oltre la materia e lo spazio vuoto è diventato quantico occupato da energie...

Nella speranza che la Chiesa torni ad essere Mater et Magistra dell'essere umano, corpo anima e spirito, cioè nato 'parola' dalla Parola altro dalla bestia, altro dalla pianta, altro dal minerale pur essendo questi elementi presenti nel suo corpo fisico che anima e spirito modellano durante la vita sulla terra secondo i compiti svolti verso la Santa Trinità, verso i genitori, verso il prossimo, verso e stessi.

Anonimo ha detto...

che belli tempi quanno pè l'urione c'era ogni giorno er sòno d'un pianino
arpeggi de chitara e mandolino e Nina s'affacciava dar balcone
era un motivo semprice che arispecchiava l'anima
de Roma nostra piena de bontà

Nannarè! perchè, perchè te sei innammorata de stà musica americana?
ma perchè te sei scordata che sei romana e li stornelli nun canti più?
for de porta in carozzella a ballà la tarantella
Nannarella nun venghi più
e li fiori a la loggetta cò le spighe e la rughetta Nannarella nun ce sò più
c'era 'na vorta tutto quer che c'era... povera Roma nostra forestiera!

a chi la famo ormai la serenata vecchia chitara amica de stò core?
er canto de stò popolo tenore è un armonia de favola passata
oggi le "baby" canteno tutte canzone a ritmo
e Nina mò la chiameno "Nelly" Nannarè! perchè, perchè te sei innamorata…

Anonimo ha detto...

If religion loses its hold on social life, it eventually loses its hold on life altogether. And this is what's happened in the case of Europe. The secularized civilization is not content to dominate the outer world and leave man's inner life to religion; it claims the whole man. - Christopher Dawson

Ritorno al reale ha detto...

ACCOGLIERE TUTTI. CON O SENZA CORONAVIRUS.

Oggi il ministro della Salute Roberto Speranza ha annunciato di aver firmato una nuova ordinanza che aggiunge Serbia, Montenegro e Kosovo all’elenco dei paesi a rischio. Chi è transitato in questi stati negli ultimi 14 giorni non può entrare in Italia: bloccati voli, treni e tutti i collegamenti da e per.

Perbacco, sembra davvero che il governo italiano faccia sul serio. A meno che non si arrivi su un barcone e con l'aiuto di qualche ONG, si capisce. Da inizio luglio, in poco più di due settimane, sono finora sbarcati nel nostro Paese 2.038 extracomunitari, un numero maggiore di quanto fatto registrare nell’intero mese sia nel 2019 (1.088) che nel 2018 (1.969). Fra di essi, innumerevoli i positivi al coronavirus.

Si dirà: beh ma le quarantene ed i controlli saranno rigorosi. Come no: le fughe di massa di ieri dal centro di accoglienza di Messina sono lì a dimostrarlo. I paesi guidati da governi interessati a tutelare l'interesse nazionale si servono dell'immigrazione come strumento per consentire l'ingresso a persone con qualifiche professionali specifiche e con caratteristiche che le rendano adatte ad essere integrate in tempi ragionevoli.

Il nostro governo, invece, ha pronto lo smantellamento dei decreti Salvini per rendere le maglie della sicurezza ancora più larghe e "vieta l’ingresso ai turisti americani, anche se sono disposti a sottoporsi alla quarantena, ma accoglie i clandestini perfino se hanno il Covid", come ha scritto ieri Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera.

L'ostilità nei confronti di Matteo Salvini, il perseguimento di una politica di frontiere colabrodo e l'alimentazione del business dell'immigrazione clandestina sono fra le principali ragioni d'essere dell'attuale maggioranza PD-MoVimento 5 Stelle. I valori della "open society" ne rappresentano il volto politicamente corretto e socialmente presentabile, un mantra buono per tutte le stagioni utile a giustificare la forsennata ricerca di una mano d'opera non qualificata ed a prezzo pressoché nullo - fatta salva una certa turbativa ad ordine e sicurezza che viene messa in preventivo, con la recente ulteriore complicazione del coronavirus, a sua volta evidentemente ritenuta accettabile - e di un futuro serbatoio elettorale (il che giustifica il periodico riemergere di appelli e richieste sulla riforma della legge sulla cittadinanza) decisivo per consentire alle forze globaliste ed immigrazioniste di rimanere in sella nonostante l'estrema impopolarità delle politiche da loro promosse.

E' necessario ribattere in tutte le sedi possibili agli argomenti in questione, smascherandone la natura ideologica e capziosa. E, nel frattempo, prepararsi nel modo migliore all'unica cosa che l'attuale maggioranza (parlamentare) teme davvero: il giudizio del popolo sovrano.

Anonimo ha detto...

Antonio Catalano
VOI DIFENSORI DELL’IMMIGRAZIONISMO DITELO CHIARAMENTE: A NOI NON IMPORTA UNA CIPPA DELLE SORTI DEI NOSTRI LAVORATORI E DELLA INTEGRITÁ SOCIALE DELLA NOSTRA NAZIONE

Continua a crescere il numero degli sbarchi e degli arrivi irregolari nel nostro territorio nazionale e le forze governative – e filo governative – semplicemente se ne sbattono, se non addirittura plaudono. Esprimendo così una totale e colpevole incomprensione per ciò che sta avvenendo. Avranno poi poco da gridare al razzismo queste sciagurate e irresponsabili parti quando la situazione si esprimerà non soltanto con mugugni; allora dovranno solo rispondere di alto tradimento verso le classi lavoratrici e popolari. Perché sono queste a subire più direttamente le conseguenze nefaste delle politiche immigrazioniste, anche se la faccenda riguarda l’intera nazione poiché l’immigrazionismo induce alla degradazione l’intero tessuto sociale. Non si chiede nulla al PD, IV et similia, la loro politica in materia immigratoria è ormai da anni fortemente favorevole ai liberi flussi (tant’è che bellamente usano il termine ideologico “migranti”) e non a caso vorrebbero adottare lo “jus solis”; ma sui 5stelle due parole sono necessarie. Costoro anni fa parlavano di blocco dei “taxi del mare”, oggi invece sono completamente appecoronati all’impostazione dei soci di governo. Il che tradisce una posizione del tutto strumentale e demagogica sul tema: quando c’era da contendersi l’elettorato popolare non favorevole all’“accoglienza” allora gli andava bene usare certe parole d’ordine, gli andava bene passare per populisti, ma siccome hanno capito che da questa parte non si sfonda, ma solo per loro colpa, ripiegano quindi sulle posizioni dei propri alleati. Come hanno fatto per altre “decisive” questioni. Risuonano ancora le sguaiate urla di gioia per il “successo” nella trattativa Autostrade. Mandando affanculo la tanto sbandierata revoca al gruppo Benetton. A dimostrazione che i 5stelle navigano a vista, di volta in volta decidendo in quale porto assicurare gli incassi derivanti dalla loro politica opportunista e trasformista. E pensare che c’è chi, nostalgico di una sinistra che non esiste più, vede in questo gruppo eterodiretto momenti di resistenza ai grandi interessi. Tornando al tema migratorio, su questo terreno bisogna essere coerenti, non si può barare, non può esso diventare pretesto di qualche campagna elettorale. Perché è una questione dannatamente seria. Dalla quale dipende l’idea stessa che si ha del proprio Paese. E l’idea che questo governo e classe dominante hanno delle sorti nazionali è chiaramente quella dello smembramento e della disgregazione delle identità.

Alcuni dati ripresi dal cruscotto giornaliero del ministero degli Interni (riguardano solo gli sbarchi). Al 15 luglio quest’anno sono sbarcati 9.771 stranieri, a fronte dei 3.867 del 2019. Un incremento di 5.904 arrivi pari a un incremento percentuale del 153%. Considerando che quest’anno l’attività dei mercanti di uomini si è rallentata nei mesi cruciali del coronavirus. Interessante il dato statistico che vede nel periodo 2005-2018, in Italia, la riduzione degli occupati nativi di 0,8 milioni, mentre i lavoratori stranieri sono cresciuti 1,5 milioni. Una sostituzione di circa un milione di lavoratori nativi con lavoratori stranieri. [Fonte: “Il lavoro importato”, di A. Barba e M. Pivetti]. Sulla base di questi dati come si può ancora continuare a sostenere che «ci sono lavori che gli italiani non vogliono più fare»? Classisti! Demofobi! Odiatori del popolo!

Anonimo ha detto...

Le opposizioni tacciono, se dicono qualcosa è commedia dell'arte.

Sinceramente è difficile capire chi non tradisce e trovare persone che cerchino veramente il bene, il benessere ed il benestare degli italiani.

tralcio ha detto...

C'è veramente da ringraziare il Cielo per queste meravigliose riflessioni.
Non si finisce mai di imparare... E meraviglia constatare come, anche in una riflessione laica come quella di Agamben, prorompa tutta la differenza cristiana, percepibile a prescindere dalla fede anche se incomprensibile senza la fede.
E' la ragione per la quale il Logos/Verbo è riuscito (o meno) a prendere carne, affascinando "i greci" e permettendo a chi aveva invece ricevuto la rivelazione di poterla dire e descrivere. Questa ragionevolezza che si fonda nell'ordine della creazione riesce a trovare spazio nelle menti che cercano la verità, a Essere luce, come troviamo nel Prologo di San Giovanni.
Molto differente dall'illuminismo degli illuminati, che diventano fulminati e si comportano come degli inceneritori prima di finire inceneriti. Il nazismo strisciante dei vari portatori di libertà senza verità: anche il luciferino si presenta come apportatore di luminosità. Quanti falsi culti, capitalistici o scientisti, portando croci che non redimono e se ti curano, lo fanno spostando solo un po' più in là la morte. E chi invece ha avuto in eredità l'annuncio dell'eschaton, tace, preferendo volgersi al secolo... Che disgrazia!
Quos Deus perdere vult, dementat prius... Eppure l'uomo, se mantiene la retta intenzione, se si accorda sulla frequenze spirituali, è capace di Dio. Viceversa è... capace di tutto.

Questo mi dà speranza, perché anche chi non è ancora con il Signore Gesù, abbracciandone la croce e adorandolo con fede, può incontrarne la sapienza nell'osservazione di quello che creò perfetto prima del peccato, ha redento dal peccato e condurrà a salvezza, secondo la Sua misericordiosa giustizia, convincendo chi ha l'onestà di misurarsi con la realtà.
Altrimenti l'umanità, di ideologia in ideologia, tutte le generazioni la diranno dannata.
E' il prezzo della superbia. Serve infatti umiltà per non farsi intontire dall'apparenza.

Anonimo ha detto...

Mario Proietti:
Tirate voi le conclusioni... tra il governo che importa malati dalle ONG e li sparge per tutto il territorio nazionale, l'Europa che sta utilizzando le popolazioni per una sperimentazione scientifica e la stampa tradizionale corrotta che veicola l'informazione contro gli interessi delle persone, voi ditemi se ci si deve aspettare qualcosa di buono...

fabrizio giudici ha detto...

I 432Hz sono tutte fanfaluche. Intanto non ci sono "ritmi universali" e tantomeno sono legati a questa frequenza. Di Goebbels vorrei leggere una fonte e una spiegazione di come sia possibile che una cosa imposta dai nazisti sia sopravvissuta al regime e addirittura si sia diffusa in tutto il mondo; ovviamente la mia è un domanda puramente retorica, perché lo standard a 440Hz pre-esisteva già almeno da vent'anni in alcune parti del mondo come gli USA. Non è neanche vero che prima di questo standard fossero tutti accordati sui 432Hz: varie scuole musicali facevano di testa propria e nei secoli sono andate e venute varie mode su diverse frequenze di riferimento. Il New Age lasciamolo dove sta, grazie.

Anonimo ha detto...

In piena epidemia c'erano i malati, mancavano le mascherine e i respiratori, ora ci sono mascherine e respiratori ma mancano i malati e l'epidemia. Trenta clandestini scappati dal centro d'accoglienza di Messina dopo aver messo in atto una rivolta, centinaia arrivati dal Bangladesh che hanno fatto perdere le loro tracce, sbarchi continui di barconi e barchini nei porti e sulle spiagge, turisti che scappano via. Se pensiamo che fino a qualche mese fa il Ministero dell'interno dispiegava droni, elicotteri, pattuglie in strada e in spiaggia per dare la caccia a "passeggiatori" abusivi e runners puniti sia con la gogna mediatica e con multe salate, possiamo capire la malafede di questi soggetti. Lo vogliono loro, vogliono l'invasione, vogliono lo scontro sociale, vogliono la seconda ondata di epidemia perché solo con il caos possono riprendersi quei pieni poteri con cui ci hanno messo in ginocchio, scansare elezioni e proteste, mantenersi la poltrona.
S.Zangrillo

Anonimo ha detto...

ANTI-ITALIANISMO
Definizione: ultima e unica forma di razzismo considerata normale e rispettabile dalle moderne società europee

Anonimo ha detto...

https://m.ilgiornale.it/news/politica/viminale-distribuisce-infetti-sposta-migranti-tutta-italia-1877839.html

Anonimo ha detto...

Eh sì , e' giusto così per settembre ottobre si avranno nuovi focolai .

Unknown ha detto...

Sono d'accordo con quanto ho letto! Forse perché cerco di vivere in quanto posso alla Luce del Vangelo. E mi pare che quanto ho letto e da come vedo in questo momento L'umanità è veramente in pericolo.Oso dire sull'orlo del baratro...🎇

Anonimo ha detto...

ACCOGLIERE TUTTI. CON O SENZA CORONAVIRUS.
Oggi il ministro della Salute Roberto Speranza ha annunciato di aver firmato una nuova ordinanza che aggiunge Serbia, Montenegro e Kosovo all’elenco dei paesi a rischio. Chi è transitato in questi stati negli ultimi 14 giorni non può entrare in Italia: bloccati voli, treni e tutti i collegamenti da e per.
Perbacco, sembra davvero che il governo italiano faccia sul serio. A meno che non si arrivi su un barcone e con l'aiuto di qualche ONG, si capisce. Da inizio luglio, in poco più di due settimane, sono finora sbarcati nel nostro Paese 2.038 extracomunitari, un numero maggiore di quanto fatto registrare nell’intero mese sia nel 2019 (1.088) che nel 2018 (1.969). Fra di essi, innumerevoli i positivi al coronavirus.
Si dirà: beh ma le quarantene ed i controlli saranno rigorosi. Come no: le fughe di massa di ieri dal centro di accoglienza di Messina sono lì a dimostrarlo. I paesi guidati da governi interessati a tutelare l'interesse nazionale si servono dell'immigrazione come strumento per consentire l'ingresso a persone con qualifiche professionali specifiche e con caratteristiche che le rendano adatte ad essere integrate in tempi ragionevoli.
Il nostro governo, invece, ha pronto lo smantellamento dei decreti Salvini per rendere le maglie della sicurezza ancora più larghe e "vieta l’ingresso ai turisti americani, anche se sono disposti a sottoporsi alla quarantena, ma accoglie i clandestini perfino se hanno il Covid", come ha scritto ieri Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera.
L'ostilità nei confronti di Matteo Salvini, il perseguimento di una politica di frontiere colabrodo e l'alimentazione del business dell'immigrazione clandestina sono fra le principali ragioni d'essere dell'attuale maggioranza PD-MoVimento 5 Stelle. I valori della "open society" ne rappresentano il volto politicamente corretto e socialmente presentabile, un mantra buono per tutte le stagioni utile a giustificare la forsennata ricerca di una mano d'opera non qualificata ed a prezzo pressoché nullo - fatta salva una certa turbativa ad ordine e sicurezza che viene messa in preventivo, con la recente ulteriore complicazione del coronavirus, a sua volta evidentemente ritenuta accettabile - e di un futuro serbatoio elettorale (il che giustifica il periodico riemergere di appelli e richieste sulla riforma della legge sulla cittadinanza) decisivo per consentire alle forze globaliste ed immigrazioniste di rimanere in sella nonostante l'estrema impopolarità delle politiche da loro promosse.
E' necessario ribattere in tutte le sedi possibili agli argomenti in questione, smascherandone la natura ideologica e capziosa. E, nel frattempo, prepararsi nel modo migliore all'unica cosa che l'attuale maggioranza (parlamentare) teme davvero: il giudizio del popolo sovrano.

Anonimo ha detto...

Il governo bellacciao importa e dissemina clandestini infetti, da mantenere. Poi opprime noi con museruole, distanziamenti sociali, incuria nei confronti di lavoratori e imprese e psico-terrorismo.

Sono pagliacci pericolosi. Loro e chi li votasse.

https://m.ilgiornale.it/news/politica/viminale-distribuisce-infetti-sposta-migranti-tutta-italia-1877839.html