Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

sabato 4 luglio 2020

Arcivescovo Viganò: Non credo che il Vaticano II fosse invalido, ma fu gravemente manipolato

L'Arcivescovo Viganò, nel rispondere ad una lettera di John-Henry Westen (carteggio pubblicato da LifeSiteNews), coglie un'ulteriore opportunità per chiarire e approfondire la sua posizione sulla crisi nella Chiesa, esplosa con il Vaticano II. Mentre il dibattito va allargandosi esponenzialmente, i contenuti lo arricchiscono  e cresce la consapevolezza di molti. Qui precedenti significativi.

Caro Arcivescovo Viganò,
Spero di avere un chiarimento da lei sui suoi ultimi testi riguardanti il Concilio Vaticano II.
Nel suo testo del 9 giugno [qui] ha affermato che “è innegabile che dal Vaticano II in poi si sia costituita una chiesa parallela, sovrapposta e contrapposta alla vera Chiesa di Cristo.”
Nella successiva intervista con Phil Lawler [qui], egli le ha chiesto: “Qual è la soluzione? Mons. Schneider suggerisce che un futuro Pontefice debba ripudiare gli errori; Ella trova questa proposta inadeguata [qui]. Ma allora come si possono correggere gli errori, in modo da mantenere l’autorità di insegnamento del Magistero?
Lei ha risposto: “Toccherà ad un suo Successore, al Vicario di Cristo, nella pienezza della sua potestà apostolica, riprendere il filo della Tradizione là dove esso è stato reciso. Questa non sarà una sconfitta, ma un atto di verità, di umiltà e di coraggio. L’autorità e l’infallibilità del Successore del Principe degli Apostoli ne usciranno intatte e riconfermate.
Da ciò non è chiaro se Ella crede che il Vaticano II sia un concilio invalido e quindi debba essere completamente ripudiato, o se crede che, pur essendo un concilio valido, esso contiene molti errori per cui sarebbe più proficuo per i fedeli dimenticarlo, e riferirsi al Vaticano I e altri concili per il loro sostentamento. Credo che questo chiarimento sarebbe utile.
In Cristo e nella sua amata Madre,
JH 
____________________________
1 Luglio 2020
In festo Pretiosissimi Sanguinis
Domini Nostri Iesu Christi
Caro John-Henry,
La ringrazio per la Sua lettera, con la quale mi dà l’opportunità di chiarire quanto ho già avuto modo di esprimere sul Vaticano II. Questo delicato argomento sta coinvolgendo eminenti personalità del mondo ecclesiastico e non pochi laici eruditi: confido che il mio modesto contributo possa aiutare a sollevare la coltre di equivoci che grava sul Concilio, portando così ad una soluzione condivisa.

Ella parte dalla mia constatazione iniziale: «It is undeniable that from Vatican II onwards a parallel church was built, superimposed over and diametrically opposed to the true Church of Christ», per poi citare le mie parole sulla soluzione dell’empasse nel quale ci troviamo oggi: «It will be for one of his Successors, the Vicar of Christ, in the fullness of his apostolic power, to rejoin the thread of Tradition there where it was cut off. This will not be a defeat but an act of truth, humility, and courage. The authority and infallibility of the Successor of the Prince of the Apostles will emerge intact and reconfirmed.»

Lei ha affermato che non è chiara la mia posizione – “whether you believe Vatican II to be an invalid council and thus to be complete repudiated, or if you believe that while a valid council it contained many errors and the faithful would be better served by having it forgotten about.” Io non ho mai pensato e tanto meno affermato che il Vaticano II sia stato un Concilio Ecumenico invalido: esso infatti è stato convocato dall’autorità suprema, dal Sommo Pontefice, e ad esso hanno preso parte tutti i Vescovi del mondo. Il Vaticano II è un Concilio valido, sorretto dalla stessa autorità del Vaticano I e del Tridentino. Tuttavia, come ho già scritto, esso è stato fatto oggetto fin dal suo nascere di una grave manipolazione da parte di quinte colonne penetrate in seno alla Chiesa che ne hanno pervertito gli scopi, confermati dai risultati disastrosi che sono sotto gli occhi di tutti. Ricordiamo che nella rivoluzione francese, il fatto che gli Stati Generali siano stati convocati legittimamente il 5 maggio 1789 da Luigi XVI, non ha impedito che degenerassero nella Rivoluzione e nel Terrore (l’accostamento non è fuori luogo, visto che l’evento conciliare fu definito dal Card. Suenens il 1789 della Chiesa).
Nel suo recente intervento, Sua Eminenza il Card. Walter Brandmüller sostiene che il Concilio si ponga in continuazione con la Tradizione [qui - qui] e a comprova di ciò ha rilevato:
«È sufficiente dare uno sguardo alle note del testo. Si può così constatare che all’interno del documento vengono citati addirittura dieci concili precedenti. Tra questi, il Vaticano I viene portato come riferimento 12 volte, il Tridentino ben 16. Già da questo si evince che, per esempio, un “distacco da Trento” va escluso in maniera assoluta. Ancora più stretto appare il rapporto con la Tradizione, se si pensa che, tra i pontefici, Pio XII viene citato 55 volte, Leone XIII in 17 occasioni e Pio XI in 12 passi. A loro si aggiungono poi Benedetto XIV, Benedetto XV, Pio IX, Pio X, Innocenzo I e Gelasio. L’aspetto più impressionante è tuttavia la presenza dei Padri nei testi di Lumen Gentium. I Padri, ai cui insegnamenti fa riferimento il concilio, sono addirittura 44. Tra loro spiccano Agostino, Ignazio di Antiochia, Cipriano, Giovanni Crisostomo e Ireneo. Vengono inoltre citati i grandi teologi, ovvero i dottori della Chiesa: Tommaso d’Aquino in ben 12 passi, insieme ad altri sette nomi di peso.»
Come ho fatto notare nel caso analogo del Conciliabolo di Pistoia, la presenza di contenuti ortodossi non esclude la presenza di proposizioni eretiche né ne attenua la gravità, né la verità può esser usata anche per nascondere un solo errore. Al contrario, le numerose citazioni di altri Concili, di atti magisteriali o dei Padri della Chiesa possono proprio servire a celare, con un intento doloso, i punti controversi. A tal proposito è utile ricordare le parole del Tractatus de Fide orthodoxa contra Arianos, citate da Leone XIII nell’Enciclica Satis Cognitum:
«Niente vi può essere di più pericoloso di questi eretici, i quali, mentre percorrono il tutto [della dottrina] senza errori, con una sola parola, come con una stilla di veleno, infettano la pura e schietta fede della divina e dell’apostolica tradizione». Commenta Leone XIII: «Tale, appunto, fu sempre il modo di comportarsi della Chiesa, e ciò anche per l’unanime giudizio dei santi Padri, i quali considerarono sempre eretici e scomunicati tutti coloro che, anche per poco, si allontanarono dalla dottrina proposta dal legittimo magistero
Sulle colonne de L’Osservatore Romano, in un articolo del 14 aprile del 2013, il Cardinale Kasper ha ammesso che
«in molti luoghi [i Padri conciliari] hanno dovuto trovare formule di compromesso, in cui, spesso, le posizioni della maggioranza (conservatori) si trovano accanto a quelle della minoranza (progressisti), progettate per delimitarle. Pertanto, gli stessi testi conciliari hanno un enorme potenziale di conflitto, aprono la porta a un’accoglienza selettiva in entrambe le direzioni.» [nel bog se n'è parlato qui
Ecco da dove derivano le rilevanti ambiguità, le patenti contraddizioni e i gravi errori dottrinali e pastorali.

Si potrà obbiettare che il prendere in considerazione la presunzione del dolo in un atto magisteriale dovrebbe essere respinta con sdegno, dal momento che il Magistero deve esser finalizzato a confermare i fedeli nella Fede; ma forse è proprio il dolo a far sì che un atto si riveli non magisteriale e ne autorizzi la condanna o ne decreti la nullità. Sua Eminenza Brandmüller chiudeva il suo commento con queste parole: «Sarebbe opportuno evitare quella “ermeneutica del sospetto” che accusa l’interlocutore in partenza di concezioni eretiche.» Certamente condivido questo auspicio in astratto e in generale, ma ritengo opportuno formulare un distinguo per inquadrare meglio il caso concreto. Per far ciò, è necessario abbandonare quell’atteggiamento un po’ troppo legalista che considera tutte le questioni dottrinali inerenti la Chiesa come riconducibili e risolvibili principalmente sulla base di un riferimento normativo: non dimentichiamo che la legge è al servizio della Verità, e non il contrario. E lo stesso vale per l’Autorità che di quella legge è ministra e di quella Verità custode. D’altra parte, quando Nostro Signore affrontò la Passione, la Sinagoga aveva disertato la propria funzione di guida del popolo eletto nella fedeltà all’Alleanza, come parte della Gerarchia sta facendo da sessant’anni.

Questo atteggiamento legalista è alla base dell’inganno dei Novatori, i quali hanno escogitato un modo semplicissimo per attuare la Rivoluzione: imporla in forza di autorità con un atto che la Chiesa docente adotta per definire verità di Fede con valore vincolante per la Chiesa discente, ribadendo quell’insegnamento in altri documenti altrettanto vincolanti, seppure in grado diverso. Si è insomma deciso di apporre l’etichetta “Concilio” ad un evento concepito da alcuni con lo scopo di demolire la Chiesa, e per farlo i congiurati hanno agito con intenzione dolosa e con finalità eversive. Lo dice candidamente padre Edward Schillebeecks op: «Nous l’exprimons d’une façon diplomatique, mais après le Concile nous tirerons les conclusions implicites». «Ora lo diciamo in modo diplomatico, ma dopo il Concilio ne trarremo le conseguenze implicite» (De Bazuin, n.16, 1965).

Non ci troviamo quindi dinanzi ad una “ermeneutica del sospetto”, ma al contrario dinanzi a qualcosa di ben più grave di un sospetto, corroborato dalla valutazione equanime dei fatti, oltre che dalle stesse ammissioni dei protagonisti. Al riguardo, chi di loro è più autorevole dell’allora Cardinale Ratzinger?
«Sempre più cresceva l’impressione che non ci fosse nulla di stabile, che tutto può essere oggetto di revisione. Sempre più il Concilio pareva somigliare a un grosso parlamento ecclesiale, che poteva cambiare tutto e rivoluzionare ogni cosa a modo proprio. Evidentissima era la crescita del risentimento nei confronti di Roma e della Curia, che apparivano come il vero nemico di ogni novità e progresso. Le discussioni conciliari venivano sempre più presentate secondo lo schema partitico tipico del parlamentarismo moderno. Chi veniva informato in questo modo, si vedeva indotto a prendere a sua volta posizione per un partito. […] Se a Roma i vescovi potevano cambiare la Chiesa, anzi, la stessa fede (così almeno pareva), perché solo ai vescovi era lecito farlo? La si poteva cambiare, e, al contrario di quel che si era sino ad allora pensato, questa possibilità non pareva più sottratta alla capacità umana di decidere, ma, secondo tutte le apparenze, era posta in essere proprio da essa. Ora, però, si sapeva che il nuovo che i vescovi sostenevano, lo avevano appreso dai teologi; per i credenti si trattava di un fenomeno strano: a Roma i loro vescovi parevano mostrare un volto diverso da quello di casa loro» (cfr. J. Ratzinger, La mia vita, Edizioni San Paolo, 1997, pp. 99).
È doveroso a questo punto richiamare l’attenzione su un paradosso ricorrente anche nelle questioni del mondo: il mainstream chiama “complottisti” coloro che svelano e denunciano il complotto che il mainstream stesso ha ideato, per deviare l’attenzione dal complotto e delegittimare chi lo denuncia. Analogamente, mi sembra che vi sia il rischio di definire “ermeneutici del sospetto” quanti svelano e denunciano la frode conciliare, come se fossero persone che immotivatamente accusano «l’interlocutore in partenza di concezioni eretiche.» Occorre invece comprendere se l’azione dei protagonisti del Concilio possa giustificare il sospetto nei loro confronti, se non addirittura renderlo doveroso; e se il risultato ottenuto da costoro legittimi una valutazione negativa per l’intero Concilio, per alcune sue parti o per nessuna. Se ci ostiniamo a pensare che chi ha concepito il Vaticano II come evento eversivo rivaleggiava in pietà con Sant’Alfonso e in dottrina con San Tommaso, dimostriamo un’ingenuità che mal si concilia con il precetto evangelico, ed anzi sconfina se non nella connivenza, certamente con la sprovvedutezza. Non mi riferisco ovviamente alla maggioranza dei Padri Conciliari, che certamente erano animati da pie e sante intenzioni; parlo invece dei protagonisti dell’evento-Concilio, dei cosiddetti teologi che fino al Vaticano II erano stati colpiti da censure canoniche e allontanati dall’insegnamento, e che proprio in forza di ciò furono scelti e promossi e aiutati, sicché le patenti di eterodossia valsero loro un motivo di merito, mentre l’indiscussa ortodossia del Card. Ottaviani e dei suoi collaboratori al Sant’Uffizio fu motivo sufficiente per dare alle fiamme gli schemi preparatori del Concilio con il consenso di Giovanni XXIII.

Dubito che dinanzi a mons. Bugnini – giusto per fare un nome – un atteggiamento di prudente sospetto sia censurabile o che manchi di Carità, al contrario: la disonestà dell’autore del Novus Ordo nel perseguimento dei propri scopi, la sua appartenenza alla Massoneria e le sue stesse ammissioni nei diari dati alle stampe, ci mostrano che i provvedimenti presi da Paolo VI nei suoi riguardi furono sin troppo clementi e inefficaci, poiché tutto quello che egli fece nelle Commissioni conciliari e alla Congregazione dei Riti rimase intatto e divenne, nonostante ciò, parte integrante degli Acta Concilii e delle riforme collegate. Ben venga, dunque, l’ermeneutica del sospetto, se serve per dimostrare che i motivi di sospetto ci sono e che spesso questi sospetti si concretizzano in certezza del dolo.

Torniamo al Vaticano II, per mostrare quale sia la trappola nella quale sono caduti i buoni Pastori, indotti in errore assieme al loro gregge da una astutissima opera di inganno di persone notoriamente infette di modernismo e non di rado traviate anche nella condotta morale. Come scrivevo poc’anzi, la frode risiede nel ricorso ad un Concilio come contenitore di una manovra sovversiva, e nell’utilizzo dell’autorità della Chiesa per imporre la rivoluzione dottrinale e morale, liturgica e spirituale che è ontologicamente contraria allo scopo per il quale un Concilio viene indetto e l’autorità magisteriale viene esercitata. Ripeto: l’etichetta “Concilio” apposta sulla confezione non ne rispecchia il contenuto.

Abbiamo assistito ad un nuovo e diverso modo di intendere le stesse parole del lessico cattolico: l’espressione “concilio ecumenico” data al Tridentino non coincide al significato che ne danno i fautori del Vaticano II, per i quali “concilio” allude alla conciliazione e “ecumenico” al dialogo interreligioso. Lo “spirito del concilio” è “spirito di conciliazione, di compromesso”, così come l’assise fu solenne e pubblica attestazione di dialogo conciliante col mondo, per la prima volta nella storia della Chiesa.

Scriveva Bugnini: «Dobbiamo togliere dalle nostre preghiere cattoliche e dalla liturgia cattolica ogni cosa che possa essere l’ombra di una pietra d’inciampo per i nostri fratelli separati, ossia i protestanti» (cfr. L’Osservatore Romano, 19 Marzo 1965). Da queste parole comprendiamo che l’intento della riforma, frutto della mens conciliare, era di attenuare la proclamazione della Verità cattolica per non urtare gli eretici: ed è esattamente quello che è stato fatto non solo nella Santa Messa – orribilmente deturpata in nome dell’ecumenismo – ma anche nell’esposizione del dogma di documenti di contenuto dottrinale; il ricorso al subsistit in ne è chiarissimo esempio.

Si potrà forse discutere sui motivi che possono aver determinato questo evento unico e così gravido di conseguenze per la Chiesa; ma non possiamo più negare l’evidenza e fingere che il Vaticano II non sia qualcosa di diverso dal Vaticano I, nonostante gli eroici, numerosi e documentati tentativi, anche autorevolissimi, di interpretarlo a forza come un normale Concilio Ecumenico. Una persona di buon senso vede già un’assurdità nel voler interpretare un Concilio, dal momento che esso è e deve essere norma chiara ed inequivocabile di Fede e di Morale. In secondo luogo, se un atto magisteriale pone dei seri e motivati argomenti di coerenza dottrinale con quelli che lo hanno preceduto, è evidente che la condanna del singolo punto eterodosso scredita in ogni caso l’intero documento. Se a ciò aggiungiamo che gli errori formulati o lasciati obliquamente intendere tra le righe non si limitano ad uno o due casi, e che agli errori affermati corrisponde una mole enorme di verità non ribadite, ci possiamo chiedere se sia doveroso espungere l’ultima assise dal catalogo dei Concili canonici. La sentenza sarà emessa dalla Storia e dal sensus fidei del popolo cristiano ancor prima che da un documento ufficiale. L’albero si giudica dai suoi frutti, e non basta parlare di primavera conciliare per nascondere il rigido inverno che attanaglia la Chiesa; né inventarsi preti sposati e diaconesse per rimediare al crollo delle vocazioni; né adattare il Vangelo alla mentalità moderna per raccogliere più consensi. La vita cristiana è una milizia, non una simpatica scampagnata, e questo vale a maggior ragione per la vita sacerdotale.

Concludo con una richiesta a quanti stanno proficuamente intervenendo nel dibattito sul Concilio: vorrei che cercassimo anzitutto di proclamare a tutti gli uomini la Verità salvifica, poiché da ciò dipende la loro e la nostra salvezza eterna; e che solo secondariamente ci occupassimo delle implicazioni canoniche e giuridiche poste dal Vaticano II: anathema sit o damnatio memoriae, cambia poco. Se davvero il Concilio non ha cambiato nulla della nostra Fede, prendiamo in mano il Catechismo di San Pio X, torniamo al Messale di San Pio V, rimaniamo dinanzi al Tabernacolo, non disertiamo il Confessionale, pratichiamo con spirito di riparazione la penitenza e la mortificazione. Da qui scaturisce l’eterna giovinezza dello Spirito. E soprattutto: facciamo in modo che a quel che predichiamo diano solida e coerente testimonianza le nostre opere.

+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo

40 commenti:

tralcio ha detto...

Amen!!!

Anonimo ha detto...

Parole sante tutte.
Punto 1)60 anni, quindi dal 1960, l'accusa spietata di connivenza APERTA col nemico di una (buona) parte delle Gerarchia. Fatima infatti disse che il segreto "doveva essere detto AL MONDO ENTRO il 1960: perchè? La Madonna mi ha detto che sarebbe stato ORMAI chiaro."

Punto 2) Indetto da un'Autorità legittima. Giovanni XXIII era legittimo? Allora si devono addurre prove provate che le accuse allo stesso di appartenenza alla massoneria erano false e che l'accordo di Metz non fu da lui voluto. Ma non mi risultano notizie false.
A meno che...e qui apro una parentesi condivisa da catholicus ed altri.... ci si riferisca al vero Papa Siri che infatti validava il Concilio, e lo dichiarava prezioso. Anche questa è una notizia da smentire definitivamente o accogliere, dato che documenti in merito ci sono e molto più seri ed onesti del mainstream che ha sostenuto il concilio come rivoluzione. I fedeli ormai non accettano più parole da una gerarchia connivente col male, purtroppo ad ogni livello, in buona o cattiva fede che sia. Qui si deve dimostrare che don Villa aveva torto e non solo lui. Le notizie che ci sono, mai smentite,sono troppo gravi per essere oscurate. Si parla di adrenocromo. Se sono false vanno denunciate ma non con battute di complottismo. Con una denuncia in Tribunale di calunnia e falso.Se sono vere, se non verranno dette dalla Gerarchia, verranno sbandierate comunque a tutto il mondo con maggior disonore.
punto 3) I fedeli sono senza riferimenti ortodossi, certamente si deve vivere la santità quotidiana ma le periferie "esistenziali" sono parecchio malconce, sul livello della dottrina di Bergoglio e da molto prima del 2013.
punto 4) Non si è fatto un servizio a Cristo permettendo questo disastro: le anime che conoscono "certe porcherie" gerarchiche si sono allontanate dalla Chiesa e da Dio stesso, a volte. Non torneranno fino a quando la verità non diverrà bandiera. Di questo la Gerarchia risponde a Dio in primis. Ed il giudizio che Dio ha emesso è sotto i nostri occhi.
punto 5) le parrocchie non sono esempi di Chiesa cattolica ma di compromesso col mondo e di dottrina protestante quando va bene. Questo significa che i Vescovi insediati sono stati suggeriti secondo la loro vocazione all'errore, che poi hanno diffuso a piene mani sul clero locale e sui fedeli. Il che evidenzia come sia ineludibile il giudizio definitivo sul concilio vaticano secondo, ma non solo. Sarebbe necessaria una scomunica a chi non aderirà ai CONCILI di XX secoli, al MAGISTERO di XX secoli, alla TRADIZIONE di XX secoli, coi fatti e non solo con giuramento, peraltro necessario e pubblico.
punto 6) il numero di chi agirà con Lei Monsignor Viganò è relativo, Dio non ha bisogno di numeri, ha bisogno di cuori sinceri amanti della verità per quanto scomoda sia. Ormai i nostri traumi hanno raggiunto livelli insuperabili per cui non usateci una falsa misericordia. La verità vi farà liberi efarà noi liberi. La Chiesa uscirà dall'eclisse pre-annunciata a La Salette come castigo per impurità del clero, amore al denaro ed ala gloria, nonchè bestemmie e mancato rispetto della santità festiva da parte del popolo.

Anonimo ha detto...

QUINDI CI VENGANO DATI I TESTI ORTODOSSI PERCHè NOI CONOSCIAMO SOLO TESTI NON BUONI DAL PUNTO DI VISTA CATTOLICO CHE SIGNIFICA SOLO UNIVERSALE NEL TEMPO E NELLO SPAZIO. Non bastano le citazioni a farlo buono, anche i lefevbriani che duellano con i ricossiani usano gli stessi autori per dimostrare tesi contrarie fra loro, persino l'apostata pubblico e notorio Bergoglio cita fior di santi e di testi.

Cos li leggo entrambi ma..il maligno non dorme mai ha detto...

«Così col plasma ho sconfitto virus e interessi politici»
«Se qualcuno si fosse reso conto per tempo della bontà della plasmaterapia oggi racconteremmo una storia meno tragica». Alla vigilia della pubblicaizone scientifca e dopo l'importante riconoscimento della Commissione Europea, che l'ha scelto come capofila, il direttore dell'immunoematologia di Pavia Cesare Perotti racconta alla Bussola i risultati straordinari della cura "democratica" osteggiata dai piani alti: «Si è messa in mezzo la politica, ci sono stati personaggi strani, episodi che mi hanno schifato ed è mancata la collaborazione sul territorio nazionale. Ma la cura funziona, ora possiamo dirlo e preparaci ad affrontare sereni la paura della nuova ondata».
https://lanuovabq.it/it/cosi-col-plasma-ho-sconfitto-virus-e-interessi-politici

Questo articolo credo che rispecchi il Vat.II , quando ci si mette in mezzo la politica... si corrompe tutto .
Nel figliol prodigo non avviene che il padre si mette l'orecchino , si riempie di tatuaggi , si traveste da giovine per rincorrere il figlio ; al contrario , e' il figlio che matura la decisione di tornare dal padre , che ha nostalgìa del padre ; così avrebbe dovuto essere :i fuorusciti avrebbero dovuto maturare la nostalgìa per la CC loro madre e non viceversa . Allo stesso modo la CC continuando come sempre aveva fatto fino ad allora avrebbe dovuto amplificare tale nostalgìa fino a renderla angustia , desiderio di ritorno .

fabrizio giudici ha detto...

Direi cristallino.

Maurizio ha detto...

Intervento mirabile dell'Arcivescovo Vigano'.
Eccepisco solo sulla fiducia che egli ripone nel sensus fidei del popolo cristiano: decenni di martellante lavaggio del cervello nelle omelie e sui mezzi di comunicazione hanno prodotto danni incalcolabili, e forse irreversibili.

gianlub ha detto...

Attualmente nessuno, ecclesiastici o laici che siano,è di una chiarezza di manifestazione della Verità quale esposta da Mons Carlo Maria Viganò. E' un uomo e pastore di ispirazione Divina.

Anonimo ha detto...


Mettere in discussione il Vaticano II sarebbe un "grave errore"?

Lo sostiene oggi su
La Nuova Bussola Quoditidiana L. Scrosati in un articolo molto modesto nei contenuti, che si limita ad allinearsi sulla posizione in sostanza ufficiale, sul tipo di quella del card.
Brandmueller: i critici sbagliano perché non tengono conto del magistero di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI, che avrebbe rimesso le cose a posto, emendando appunto le parti ambigue dei testi conciliari.
Tutto a posto, dunque: di che cosa ci preoccupiamo? Grazie ai due pontefici citati non proseguono le "magnifiche sorti e progressive" della Santa Chiesa? Non è forse vero che tutto sta andando per il meglio? Sul contributo del pontefice attualmente regnante all'attuazione del Concilio rimediato e corretto dai suoi predecessori, l'autrice prudentemente tace.
L'articolo condivide le critiche di Brandmueller e di altri a chi denuncia la Dignitatis Humanae sulla libertà religiosa: chi la disapprova non avrebbe capito che quel documento si limita a ribadire il diritto a non esser conculcati nel proprio credo religioso, diritto che deve valere per tutti. Solo questo avrebbe in sostanza detto quella celebre e rivoluzionaria (per la Chiesa) Dichiarazione? Ma l'hanno letta davvero attentamente, questi suoi difensori? C'è da dubitarne.
La NBQ pubblica tanti articoli validi in difesa della nostra religione e contro la sinistra e anticristiana ideologia dominante. Sul tema fondamentale della crisi della Chiesa mostra però una evidente fragilità di impostazione.

Anonimo ha detto...

Per la precisione la Madonna a suor Lucia ha detto che poteva essere rivelato a partire dal 1960,non che doveva essere rivelato.
Altra cosa é la richiesta pressante di
consacrare la Russia, cosa che andava senz'altro fatta senza indugi.
Nessun dubbio sul fatto che, oggi, mons. Viganò sia il più lucido e coraggioso esponene della gerarchia cattolica.
Speriamo che la sua testimonianza possa indurre altri pastori a trovare la forza e il coraggio per uscire allo scoperto. La strada è tracciata.
Antonio

Anonimo ha detto...

Per la precisione la Madonna a suor Lucia ha detto che poteva essere rivelato a partire dal 1960, non che doveva essere rivelato.

In realtà Lucia attribuì alla Vergine la disposizione di rendere noto il Segreto nel 1960.

Le motivazioni di questa data vennero illustrate personalmente dalla veggente nella lettera del 6 giugno 1958 a Pio XII:

«Santissimo Padre, con tutto il rispetto e la venerazione per la augusta persona di Vostra Santità e a conoscenza di sua eccellenza reverendissima il nunzio apostolico e l’arcivescovo di Coimbra, espongo quella che ritengo sia la volontà di Dio. Vostra Santità già sa dell’esistenza del cosiddetto segreto di Fatima, racchiuso in una busta sigillata che potrà essere aperta dopo l’inizio degli anni Sessanta. Sebbene io non possa rivelarne il contenuto, dato che il tempo si avvicina, devo dire che, negli anni Sessanta, il comunismo raggiungerà l’apice, poi comincerà a scemare sia in intensità che in durata, e a questo succederà il trionfo del Cuore Immacolato di Maria e il Regno di Cristo».

«Per raggiungere questo scopo, Dio vuole che si intensifichino tutte le opere apostoliche, e in aggiunta vuole che si faccia uscire nel mondo, quale eco della sua, la mia voce, raccontando quello che è stato e quello che è il messaggio di Fatima per quanto riguarda Dio e le anime, il tempo e l’eternità, per svelare agli spiriti il cammino della vita cristiana che devono intraprendere e gli errori dai quali si devono tenere lontani, affinché non si lascino ingannare da false dottrine»

Anonimo ha detto...

"... racchiuso in una busta sigillata che potrà essere aperta dopo l’inizio degli anni Sessanta".
Appunto, potrà essere aperta...
Sia chiaro, non sto giustificando i Papi per non averla resa pubblica prima,oltretutto in maniera, probabilmente, incompleta.
Fondamentalmente la frittata era oramai fatta.

Anonimo ha detto...

La NBQ è l'organo ufficiale del "terzo partito", di che parliamo.
Forse l'errore sta nel dargli credito quando dicono cose ortodosse.
Personalmente non la leggo e credo che sia la scelta migliore.
Antonio

fabrizio giudici ha detto...

Be', l'inizio degli anni Sessanta era il Concilio. La frittata l'avrebbe evitata.

Anonimo ha detto...

"[la busta] potrà essere aperta dopo l’inizio degli anni Sessanta" va letto insieme a "[Dio] vuole che si faccia uscire nel mondo [.. ] il messaggio di Fatima".

Il "potrà essere aperta dopo l’inizio degli anni Sessanta" significa che non poteva essere aperta prima. Non significa che era mera facoltà aprirla dopo. Giovanni XXIII era tenuto, per divina volontà ("Dio vuole che..." scrive Lucia), ad aprire la busta (cosa che fece) e a comunicare al mondo il messaggio della Vergine (cosa che non fece). Non aveva facoltà di non farlo. Quella di Giovanni XXIII è stata una trasgressione della volontà divina circa la divulgazione del messaggio di Fatima.

Anonimo ha detto...

http://www.fatima.it/thirdsecret/segreto03.asp
Sopra viene scritto nel commento che DOVEVA essere detto, non poteva . Questo è un articolo dell'associazione di Fatima e tra i FATTI DOCUMENTATI si cita ENTRO il 1960. Questo gioco di volerlo negare si giustifica col fatto che MAI è stato detto. Il 1957 è arrivato a Roma ma nel febbraio 1960 il pontificato decise che non sarebbe stato detto. Quanto letto nel 2000 è una visione come visione fu l'inferno. Il testo del segreto oggi NON è stato detto. Si trovano articoli in cui si dice poteva, si dice dopo il 1960... perchè? L'articolo che linko è documentato. Stiamo pagando tutte questo giocare a nascondino voluto non già da Dio ma dal nemico. E la consacrazione della Russia come voluta da Dio non è stata ancora fatta. Anche questo può volerlo solo un nemico. Sarà fatto dai...sopravvissuti e la pace sarà miracolosa, dicono le profezie, quelle profezie di cui ringrazio Dio, non ritenendomi superiore a ciò che Dio ritiene si debba fare.

Anonimo ha detto...

Non ho detto che era mera facoltà ma solo che andava divulgato a partire dal 1960.
Riguardo alla frittata fatta mi riferivo, chiaramente, al comunismo e gli errori che avrebbe diffuso,visto che era questo il contenuto relativo al massaggio della Madonna,non il Concilio, salvo eventuale "quarto segreto".
Spero di essermi riuscito a spiegare.
Antonio

tralcio ha detto...

https://www.youtube.com/watch?v=OgyhzlZLz0A

Magistrale, da riascoltare. Particolarmente forte il passaggio da 35 a 45 minuti.

fabrizio giudici ha detto...

Antonio, ho capito. Ma io - tanto per parlare, perché di queste cose non possiamo sapere niente - da un po' di tempo tendo a slegare "gli errori della Russia" dai cento anni. Gli errori della Russia evidentemente sono iniziati nel 1917. I cento anni (o quanti essi siano) credo che siano iniziati dopo, proprio con il Concilio. Alla fine la rivoluzione sovietica è stata gravissima, ma non qualitativamente diversa dalla rivoluzione francese. È stato un progressivo diffondersi di ideologie fetenti. Se non si parla del diavolo scatenato sulla terra per il 1789, allora secondo me non lo è neanche nel 1917. È quando ha preso potere nella Chiesa che c'è stato il salto di qualità.

Anonimo ha detto...

Su questo, Fabrizio, hai ragione e condivido.
Sui cento anni ho sempre creduto che la data fatidica fosse il 1917,ora non ne sono così convinto anche se, per la verità, non è detto che siano precisamente 100 anni.
Che la rivoluzione francese non sia da meno non ci piove, tuttavia un messaggio dal cielo così esplicito é stato fatto solo per quanto riguarda la Russia. La tragedia è che il messaggio di Fatima è stato sottovalutato dalla gerarchia, purtroppo anche prima del Concilio, vedi consacrazione della Russia. Il perché rimane un mistero.

Anonimo ha detto...

Il Sinodo di Pistoia fu convocato dal vescovo Scipione de’ Ricci e condannato da Papa Pio VI. Infatti se i vescovi non sono in comunione con il papa, i loro insegnamenti non sono infallibili. Il Concilio Vaticano II fu convocato e presieduto invece dai papi Giovanni XXIII e Paolo VI. Ora se critichiamo l’assise conciliare non cadiamo nel XXIII errore condannato da Papa Pio IX nel Sillabo? Perché affermiamo implicitamente che le porte degli inferi hanno prevalso, che la fede di Pietro è venuta meno.

Anonimo ha detto...

Entro IL 1960.
Tornando all'articolo. Il CVII si
pone come autoreferenziale, io e solo io. Chi è solo testimone di sè è testimone nullo.
A prescindere comunque ne deriverebbe:
1) ha ragione il CVII , ne consegue la falsità della Chiesa pre-concilio con Gesù stesso ed Apostoli.
Ma come credere a questa stirpe di pedofili e gay?
Conseguentemente faccio a meno di loro.
2) ha torto il CVII, allora è vera la Chiesa pre-concilio di XX secoli. Di conseguenza i conciliarvaticansecondisti sono fasulli. la veritù è UNA nel tempo. Il CVII è già giudicato dallo stesso Vangelo.

Alessandro da Roma ha detto...

Ora appare tutto più chiaro, man mano che si intensificano gli interventi di Mons. Viganò, emergono le dichiarazioni dei cosiddetti “conservatori storici” e le loro conseguenti resistenze. Essi non possono più rimanere in quella sorta di limbo, sono costretti a mostrare il loro vero volto. Ora è chiaro l’intento da parte di questi: delegittimare Monsignor Viganò e via via isolarlo, etichettarlo e confinarlo in una riserva indiana. I loro interventi scritti sui vari blog ne manifestano la loro vera indole. In questi anni coloro che dovevano ostacolare la demolizione della fede (Monsignori, Magister, bussole e Cardinali dubitativi) si stanno rivelando sullo stesso piano di chi ha lavorato e lavora per la distruzione definitiva della Chiesa. Due facce della stessa medaglia: una manifesta che agisce ormai alla luce del giorno e l’altra occulta con il compito di spacciarsi come “conservatrice”, neutralizzando, bloccando, delegittimando qualsiasi tentativo concreto di resistenza. Sarebbe opportuno neutralizzare apertamente questa “palude”, prima che il loro intento vada, per l’ennesima volta, a buon fine.

Anonimo ha detto...


eretici perché, criticando il Concilio, affermiamo implicitamente che la fede di Pietro è venuta meno?

L'analisi obiettiva del pastorale Vaticano II, dell'evento Concilio come dicono, dimostra che Roncalli e Montini hanno avallato, rendendosene oggettivamente complici (e non solo oggettivamente), l'azione eversiva della componente neo-modernista al Concilio, rappresentata da cardinali, vescovi, periti conciliari.
Non si tratta quindi di andar contro la fede di Pietro ma di andar contro la corruzione della fede di Pietro dimostrata dal comportamento di Roncalli e Montini.
Pertanto, la critica così intesa non configura alcuna violazione del Codice di diritto canonico.
T.

Anonimo ha detto...

Ne consegue quanto connesso : una cosa falsa viene NON dallo Spirito Santo e quindi l'autorità che lo ha validato non era Autorità. Tesi una. Ipotesi seconda: Se la prima tesi fosse falsa allora...avrebbe mentito il Vangelo. Io sono certa invece che così NON è.

Anonimo ha detto...

Bella risposta di Viganò a un rabbino mondialista e pandemista:
https://www.maurizioblondet.it/vigano-a-rabbi-ahrens-perche-dovrebbe-sentirsi-chiamato-incausa-quando-si-parla-di-nuovo-ordine-mondiale/
Viganò fa centro così spesso che si direbbe ispirato, a differenza delle Istituzioni che cerca di sferzare. Dopotutto lo Spirito soffia dove vuole.

fabrizio giudici ha detto...

Secondo me l'"errore della Russia che si spargerà nel mondo" è il marxismo e lo storicismo che hanno avuto con il 1917 un'importante base politica. E sono poi entrati al CVII. Tant'è che Bella Dodd parlò dell'infiltrazione che già veniva gestita dall'URSS negli anni '30. Quindi non tanto la Rivoluzione Comunista in sé, semplicemente un episodio successivo al 1789, quanto il cattocomunismo che avrebbe comportato. Nel 1789 la Rivoluzione rimase totalmente fuori dalla Chiesa; il conciliabolo di Pistoia fu un tentativo di farla penetrare dentro la Chiesa, ma fallì subito in quanto episodio isolato; e poi il potere politico dei giacobini durò tutto sommato poco. La potenza dell'infezione sovietica, invece, ha avuto molto più effetto.

Anonimo ha detto...

“Credo che solo il magistero di un Papa Santo potrà raddrizzare la situazione, e chiarire tutti gli equivoci, ma solo dopo una grande purificazione; perché se venisse adesso lo crocifiggerebbero, compresa una parte di sedicenti "tradizionalisti"”.

(Alfredo Maria Morselli)

Anonimo ha detto...


Gli errori della Russia, che si spargono nel mondo.
Alcune riflessioni

Il tema è importante e delicato. Il Sinodo di Pistoia avvenne nel settembre del 1786, poco prima della Rivoluz., fu condannato nel 1794 da Pio VI.
Si dimentica che quel Sinodo fu convocato su indicazione del Granduca di Toscana, quasi sicuramente massone, il quale aveva inviato un memorandum di 57 argomenti da trattare "per la riforma della Chiesa" in chiave di febronianesimo e giansenismo, nello stile degli Asburgo-Lorena, formalmente cattolicissimi (non si perdevano una Messa, una Processione..).
Ma era l'epoca del "giuseppismo".

La Rivoluzione francese, in realtà, non rimase "totalmente fuori dalla Chiesa". In questo senso: molti preti giurarono la Costituzione Civile del Clero, che faceva dei preti dei funzionari statali, si sposarono, finirono con l'abiurare. Alcuni di loro furono tra i peggiori persecutori dei preti rimasti fedeli (ce ne furono nella sinistra giacobina, gli Arrabbiati, fatti poi ghigliottinare da Robespierre, che non guardava in faccia a nessuno, "piallava" tutti). Venti o trentamila preti "refrattari"(che non avevano giurato la funesta Costituzione) fuggirono in INghilterra, dove al governo c'erano personalità come Edm. Burke, massone pure lui, ma non ostile alla Chiesa. La Massoneria inglese, in quanto legalitaria e fedele alla monarchia, proteggeva le vittime dei sanguinari giacobini, che combatteva, nonostante parte di essi fosse della Setta (ma il Grande Oriente di Francia era anticler. e anticattolico in modo acceso). La Chiesa in Francia all'inizio fu travolta dalla Rivoluzione, molti cedettero anche sul piano dei principi, con la Costituz. Civ. del Clero, di impronta rousseauiana, poi condannata dal Papa. Napoleone rimise le cose a posto, ma solo in parte, per la Chiesa.

L'errore della Russia, di cui a Fatima, è certamente il comunismo, che ha prodotto devastazioni morali e materiali enormi e continua a produrne sotto mentite spoglie, per così dire (basti pensare all'azione perversa dei Dem o Postocomunisti nel nostro paese, che non
accenna a finire). Continua a produrne con tutta quella parte della sinistra, a livello globale, che si ispira sempre al marxismo-leninismo, ivi compresi i radical-chicks, cioè il marxismo mescolato con la psicoanalisi, la Rivol. Sessuale etc.
Il comunismo è di nuovo all'offensiva, vedi Corea del Nord, Cina, Sud America, sinistra anticristiana americana etc.
La Russia formalmente non è più comunista. È uno Stato laico che garantisce libertà sulla carta simili a quelle occidentali; una democrazia presidenziale autoritaria che rispetta in particolare i valori della religione nazionale e ha bloccato i lati estremi della Rivoluz. Sessuale. Fino a che punto la Russia si è però liberata dell'eredità comunista? Ma più importante: gli "errori" della Russia, concernevano solo il comunismo? Non dobbiamo dimenticare che il nazionalismo religioso "ortodosso" russo a sfondo messianico (Mosca Terza Roma) è anticattolico. La vera "Roma" sarebbe Mosca.
T.

Anonimo ha detto...


"Ma solo dopo una grande purificazione"...

Lo pensiamo in tanti. Il punto difficile è però questo: cosa si deve intendere con
"purificazione"?
La purificazioen dei cuori? Penso di sì. Ma che avverrebbe come, spontaneamente?
Questo non è credibile.
Sarà il Castigo divino a provocare, nei superstiti, la "purificazione" dei loro cuori,
altrimenti impervi.
Questo è lo "schema" che si ricava dalla lettura dei Profeti e anche dall'analisi dei fatti storici. "Soffrendo, ci accorgiamo di aver mancato".

"Se il Dio degli Eserciti
Non ci avesse lasciato un picciol residuo
Saremmo come Sodoma,
Somiglieremmo a Gomorra"
(Isaia, 1, 9).

fabrizio giudici ha detto...

La Rivoluzione francese, in realtà, non rimase "totalmente fuori dalla Chiesa". In questo senso:

Sì, certo. Ma era chiaro che erano intrusi; come è stato detto, la costituzione civile del clero fu condannata dal Papa; poi quando Pio VII fu fatto prigioniero da Napoleone si trattò chiaramente di un'imposizione. La novità degli anni '60 è che spontaneamente la Chiesa ha fatto proprie, apparentemente in autorità e comunione, quelle cose che precedentemente erano sempre state respinte.

Ambrosius ha detto...

Per quanto riguarda il terzo segreto di Fátima senza la parte che manca è difficile fare una giusta opinione. Se prendiamo le parole di Pio XII quando era ancora cardinale, sembra mancare molto del terzo segreto, guardate:

"«Supponiamo, caro amico, che il Comunismo [uno degli “errori della Russia” menzionati dal Messaggio di Fatima, ndr] fosse solo uno degli strumenti più evidenti di sovversione usati contro la Chiesa e le tradizioni della Rivelazione Divina… Sono preoccupato per il messaggio che la Beata Vergine ha dato a Lucia di Fatima. Questo insistere da parte di Maria, sui pericoli che minacciano la Chiesa, è un avvertimento divino contro il suicidio di alterare la Fede, nella Sua liturgia, la Sua teologia e la Sua anima… Sento tutto intorno a me questi innovatori che desiderano smantellare la Sacra Cappella, distruggere la fiamma universale della Chiesa, rigettare i suoi ornamenti e farla sentire in colpa per il suo passato storico. … Verrà un giorno in cui il mondo civilizzato negherà il proprio Dio, quando la Chiesa dubiterà come dubitò Pietro. Sarà allora tentata a credere che l’uomo sia diventato Dio … Nelle nostre chiese, i Cristiani cercheranno invano la lampada rossa dove Dio li aspetta. Come Maria Maddalena, in lacrime dinanzi alla tomba vuota, si chiederanno: “Dove Lo hanno portato?”» (Citazione riportata nel libro Pius XII Devant L’Histoire, Editions du Jour/Robert Laffont, 1972, pp. 52-53)".

Aloisius ha detto...

Mons. Viganò è sempre più esplicito e all'attacco.
Unico modo di procedere, i tentennamenti di compromesso sono destinati a sicura sconfitta.
Da vero Avvocato di Gesù Cristo, dimostra ciò che afferma con fatti e documenti.

Ha il coraggio piccolo Davide, mentre i modernisti al potere e la massa enorme di fedeli che li seguono, o li difendono a spada tratta dai "nemici di Francesco", sono il gigante Golia.

Vigano' ha scagliato il sasso dritto, dritto sulla fronte del gigante, con la sola forza della fede e dell'umile ravvedimento.

Parla chiaramente di "dolo", di "frode concilare", fattispecie ben precise del diritto penale per designare comportamenti criminali:

".....Come scrivevo poc’anzi, la frode risiede nel ricorso ad un Concilio come contenitore di una manovra sovversiva, e nell’utilizzo dell’autorità della Chiesa per imporre la rivoluzione dottrinale e morale, liturgica e spirituale che è ontologicamente contraria allo scopo per il quale un Concilio viene indetto e l’autorità magisteriale viene esercitata. Ripeto: l’etichetta “Concilio” apposta sulla confezione non ne rispecchia il contenuto"
Accuse gravissime!
Del resto non siamo di fronte ai ladri di galline, ma a una frode di gente erudita e astuta di altissimo livello che è riuscita a sovrapporre una falsa chiesa taroccata.
Sicuramente assistita da Satana in persona.

Ma questo gigante ha la capa più tosta di Golia, non basterà un sasso solo, anche se a Dio nulla è impossibile e "se è con noi, allora siamo la maggioranza".

Fanno semplicemente rabbrividire le parole di Bugnini riportate da Mons. Viganò:

".... Scriveva Bugnini: «Dobbiamo togliere dalle nostre preghiere cattoliche e dalla liturgia cattolica ogni cosa che possa essere l’ombra di una pietra d’inciampo per i nostri fratelli separati, ossia i protestanti» (cfr. L’Osservatore Romano, 19 Marzo 1965).

Più chiaro di così!
L'esatto opposto del Vangelo:
fuori Gesù, nororiamente pietra di inciampo, e dentro "cani e porci", che calpestano le gemme preziose con le loro zampe e sbranano chi gliele ha date.

Basta, la domenica dovrò "separarmi" da moglie e figli per andare alla Messa col rito antico, non si può continuare a seguire un rito così viziato, anche se il Signore, con la Sua immensa misericordia, viene lo stesso anche in quella Messa.
Perlomeno finché sarà possibile farlo.
Aloisius

Anonimo ha detto...

Anche prima della epidemia davamo per scontato che si potesse sempre andare in Chiesa, assistere al S.Sacrificio , fare o non fare la Comunione....e invece .Personalmente al mattino vado alla Messa parrocchiale con la famiglia , non vado per il "teatro" vado a trovare amare riparare per Gesu' . Porto la mia preghiera e l'obbligo di amare il mio prossimo . Porto le mie silenziose genuflessioni e il mio raccoglimento come alla Messa di sempre . Faccio la Comunione spirituale chiedendo alla Madre di Dio di riparare per me e per la mia famiglia .C'e' chi indossa il velo muliebre anche al NO .
Prego lo S.S. per il Sacerdote officiante .Alla sera cerco di andare da solo al VO per fare la pulizia dell'anima e la Comunione . Se Dio permette tutto cio' qualcosa vorra' dire . Personalmente penso che non devo vedere il mio contento ma il Suo e cogliere ogni occasione per non perdere l'immenso dono della Sua presenza in mezzo a noi e in me . Il mio obbligo e' solo uno : tendere alla santita' perche' si gioca tutto qui e ora .

Anonimo ha detto...

Il comunismo era solo una delle armi usate per la guerra al cristianesimo, chi ha finanziato il comunismo mi risulta aver finanziato pur il nazismo e pur il 1789 della Chiesa.Il disegno occulto alle spalle ora è visibile nello spasmodico tentativo di modificare il dna umano in bionico, con app, 5G, vaccini e microchip. Sono i padroni di questo mondo, i principi di questo mondo, sotto il principe di questo mondo, di cui disse Gesù "IO non sono di QUESTO mondo". Il comunismo era particolarmente pericoloso nel cristianesimmo e per le masse illuse, ottemperando in apparenza ad una giusta condivisione di beni, il che senza Dio equivale a dittatura totalitaria di pochi "eletti". Ora questo pseudo comunismo di fratellanza è svelato nella sua malvagità di fatto, di servire ai pochissimi padroni del mondo che detengono finanza, banche,eserciti, governi,educazione e sanità nonchè religioni, onde servire esclusivamente ai loro interessi di padroni del mondo sotto un unico padrone del mondo: si è svelato in Bill Gates costui o ancora è occulto? Chiesa viva individua in Mattarella uno di questi, la sede è Roma kaput mundi, spostata da Stati uniti nel XX secolo, potrebbe essere lui? O è il salvatore del mondo dei vaccini? Il falso profeta apocalittico è Ratzinger o Bergoglio o entrambi? Guardate gli occhi di queste persone, sono occhi morti.

Adoreranno solo Dio ! ha detto...

Il miracolo della fornace ardente. <3
(dall'ep 3 della mini serie La Bibbia) :-)

La nostra fede viene provata con il fuoco e anche quando sembra non ci sia speranza o via di uscita, il Signore rimane con noi e ci indica sempre una strada.

https://www.facebook.com/notiziecristiane/videos/3538731629473616/UzpfSTEwOTE5MDkzNzE0MDI4MjozMTM0NTc3ODMzODAyNjI/

Anonimo ha detto...

Certo che dopo la catastrofe delle due guerre mondiali ,che secondo me furono due guerre civili europee ,un concilio si doveva tenere.La Chiesa vive nel mondo ed il mondo era stato sconvolto da due guerre terrificanti con effetti terribili specialmente per l'Europa. Si era creata una situazione nuova ed era giusto che la Chiesa ne prendesse atto.Quello che non riesco a capire è perché i due papi abbiano fatto in modo che il concilio si svolgesse con quelle modalità.Cosa speravano di ottenere?Qual'era il loro progetto ? Fin dall'inizio fu ben chiaro a chi andasse la loro benevolenza. Lo fecero per dabbenaggine? Lo fecero per vendicarsi di qualche torto?Lo fecero per paura? Son tutte domande alle quali è molto difficile rispondere .I pareri sono tanti ed anche consultando i documenti credo che sarà difficile dare una risposta certa. Il dato certissimo ed inconfutabile è che dopo il cv2 la Chiesa è entrata in una crisi senza fine.

Anonimo ha detto...


# Il commento delle 9:29 sul "padrone del mondo" è solo una sconclusionata fantasia, roba da storia a fumetti.

mic ha detto...

Per Anonimo di ieri 19:23

La risposta al rabbino era già qui
https://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2020/05/lettera-aperta-di-mons-vigano-in.html

Marisa ha detto...

Non si capisce bene perché chi sa leggere la realtà con lenti trasparenti - e non di colore rosa o nero fumo - debba essere tacciato di "complottismo" (complottista è chi i complotti li ordisce, non chi li smaschera, chiaramente).

Non è per caso che Nostro Signore ci esorta ad essere semplici come colombe e, ALLO STESSO TEMPO, prudenti come serpenti (e qui non per cinismo a prescindere, ma perché il mondo è il regno del Principe del mondo).

Anche nei reami delle fiabe (distillati di secolare saggezza popolare) il Male è sempre presente e personificato con tratti molto netti, perché dai bambini deve essere percepito mooolto chiaramente.
Spero sarà così anche per il card. Brandmueller e per gli altrettanto eventuali ingenui (detto senza cattiveria).

Anonimo ha detto...


I "complotti" bisogna però saperli smascherare, con argomenti validi, non con discorsi di fantasia, basati sul principio che dappertutto ci sia un complotto da smascherare perché nessuno agirebbe mai per libera scelta e convinzione sua ma perché sempre manipolato da qualcun altro, per l'esattezza da un centro occulto, composto da anonimi, che dirigerebbe l'intero corso della storia.
Nel caso dell'epidemia Covid19 che ci sta affliggendo, mettersi subito a gridare al complotto dei soliti noti quando si sente parlare di vaccino allo studio, è come minimo imprudente.
La situazione resta fluida. La Stampa di Torino di ieri dava il link dell'ultimo numero della accreditata rivista scientifica Nature, che pubblicava un dettagliato articolo (in inglese) sui cinque misteri relativi a questo virus, che gli scienziati di tutto il mondo non riescono a risolvere per il momento. In tutto il mondo le migliori teste scientifiche sono impegnate nella lotta contro questa tremenda epidemia. Dove sta qui il complotto? Nel tentare di trovare un vaccino, cosa dimostrata (il complotto) dal pubblico impegno a finanziarlo di miliardari ben noti (i quali ovviamente da un vaccino potrebbero ottenere lauti guadagni)? Ma i vaccini allo studio in tutto il mondo, rivela Nature, sono addirittura 200! E siamo ancora lontani dall'aver risultati soddisfacenti. E allora, il complotto?
La verità è una sola: la comunità scientifica brancola ancora nel buio di fronte a questo virus, che sembra veramente un "flagello di Dio"!
Comportamenti scorretti possono aversi da parte di forze che tentano di sfruttare la situazione di crisi creata dalla pandemia per i loro scopi eversivi, come si vede stanno facendo i Dem nella campagna presidenziale americana, assieme ai loro amici miliardari di sinistra.