Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 1 luglio 2022

Cinque lezioni cruciali da imparare dal frastuono causato dalla vicenda roe v. Wade

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Cinque lezioni cruciali da imparare
dal frastuono causato dalla vicenda roe v. Wade

La sentenza Roe versus Wade è morta
.

La decisione di abrogarla rappresenta molto di più della fine di una legge sbagliata. Cambia il dibattito morale nell’America di oggi. Il frastuono suscitato dal parere del giudice Samuel Alito, che è stato fatto trapelare e che ha preceduto l’attuale sentenza, e ora anche le drammatiche conseguenze di questa nuova decisione, contengono cinque lezioni cruciali per orientarsi nel futuro post-Roe versus Wade.

Le lezioni sono iniziate con la fuga di notizie. La probabile intenzione di chi ha fatto trapelare il parere del giudice della Corte Suprema Alito è stata quella di preparare il terreno per una reazione furibonda. La normale pubblicazione nel mese di giugno di una decisione prima sconosciuta avrebbe limitato la capacità di mobilitazione del movimento pro-aborto. Sia il contenuto trapelato che la buona notizia dell’abrogazione della Roe versus Wade hanno conferito urgenza e passione alla causa della sinistra. La sinistra aveva bisogno di quelle settimane addizionali per fomentare l’isteria collettiva.

Nell’atto di eccitare le sue basi, il movimento pro-aborto ha rivelato il suo vero e orribile volto. Il dibattito non è più su una campagna in nome della salute delle donne come quella accuratamente messa in scena e controllata dagli operatori di Planned Parenthood(1). Ormai, l’isteria collettiva dei radicali non nasconde più nulla e permette di vedere ciò che unisce e definisce il movimento pro-aborto, rendendo molto più palese che l’aborto procurato ha generato due correnti, due mentalità e, sì, due Americhe.

Dall’isteria causata dall’abrogazione della Roe versus Wade possiamo trarre cinque lezioni.
  • L’aborto è un dibattito su un concetto sbagliato di libertà. La prima lezione è che la finzione della salute delle donne non è più l’argomento principale di discussione a favore dell’aborto. Gli isterici hanno parlato e hanno presentato la questione come la libertà di fare ciò che si vuole, senza badare alle conseguenze o agli ostacoli umani, anche se ciò significa uccidere degli esseri umani innocenti. I radicali pro-aborto non accettano alcuna restrizione; negano la realtà sia sul piano biologico che metafisico.
  • L’aborto è fattore di unione di tutte le forme di impurità e di tutte le passioni disordinate. All’isteria che ha seguito la fuga della notizia sul parere Alito si sono uniti i promotori dell’intera gamma dei temi caldi della rivoluzione sessuale. Vero, non possono essere separati. Una volta appagate le passioni sessuali disordinate, qualsiasi relazione è possibile. Così, i sostenitori dell’aborto collegano quest’ultimo all’agenda LGBTQ+ (la bandiera di quest’ultima è apparsa durante le proteste) e, correttamente, concludono che vietare l’aborto procurato minaccia “il diritto” a tutte le aberrazioni morali. In effetti, più il giudice Samuel Alito ha ribadito che non c’è alcun legame tra questi temi nel suo parere, più la sinistra ha stabilito un collegamento.
  • L’aborto è fattore di unione della sinistra politica. Purtroppo, la lotta contro l’aborto unisce più la sinistra che la destra. La sinistra non ammette compromessi su questo tema. Il Partito Democratico avrebbe tutto da guadagnare se moderasse la sua posizione sull’aborto ma, sull’argomento, preferisce abbracciare il totalitarismo e non permettere più il dissenso. Socialisti, comunisti e anarchici condividono la stessa passione per l’aborto, consapevoli che esso favorisce infine i loro obiettivi egualitari. Le loro bandiere, i loro simboli e i loro slogan hanno fatto parte delle proteste successive alla fuga di notizie riguardante il parere Alito.
  • Gli abortisti radicali seguono o infrangono la legge a seconda di quando questa li favorisca o meno. Il movimento pro-aborto ha usato Roe v. Wade contro la causa pro-vita a maniera di randello, proclamandola una “legge consolidata”. Tuttavia, ora che la Roe è morta, il detto movimento prospetta di far entrare in vigore la massima marxista per cui la legalità s’identifica con qualsiasi cosa favorisca l’avanzamento della rivoluzione. Difatti, mentre gli attivisti ora cantano: “non obbediremo!”, dei funzionari politici e pubblici ministeri stanno già minacciando che non applicheranno la legge nei luoghi in cui l’aborto diventerà illegale. L’isteria dopo le notizie trapelate ha spinto molti a violare la legge, protestando e minacciando i giudici della Corte Suprema persino nelle loro abitazioni private. Hanno vandalizzato centri di gravidanza e chiese. La decisione di abrogare la Roe potrebbe dare origine a una “estate di rabbia” in cui i manifestanti si ribelleranno, bruceranno, distruggeranno e uccideranno. I loro complici, la sinistra governativa e i media, daranno la loro benedizione alla violenza ripetendo il mantra del 2020, e cioè che si tratta di proteste “mostly peaceful”(2).
  • La questione dell’aborto rappresenta sempre più coloro che sono anti-Dio e pro-Satana. La rivelazione più scioccante dell’isteria post-fuga del parere Alito è stata l’ira apertamente anti-Dio e pro-Satana. Infatti, simboli satanici, cartelli blasfemi e slogan odiosi hanno trovato spazio nelle proteste. In alcuni casi, gli attivisti dell’area hanno invitato ad attaccare e vandalizzare le chiese cattoliche (nel giorno della festa della mamma). I gruppi satanisti hanno ribadito che per loro l’aborto ha un carattere “sacramentale”. Dei tabernacoli sono stati rubati e il Santissimo Sacramento è stato profanato. I politici cattolici che sostengono l’aborto hanno sfidato le autorità della Chiesa facendo comunioni sacrileghe. E tutto ciò è avvenuto senza proteste ufficiali o rimpianti da parte di coloro che fanno parte del movimento abortista.
Pertanto, l’isteria seguita alla fuga di notizie e la tempesta ora in arrivo rivelano molto del movimento abortista. Roe versus Wade non riguarda solo l’aborto. È legata a un insieme di questioni e a una visione del mondo. La sinistra lo vede chiaramente. No altrettanto la destra.

Le proteste hanno dato alla nazione un’idea reale di dove la sinistra e il movimento abortista vogliano andare. La destra deve ancora vedere con chiarezza il divario esistente tra visioni del mondo e deve fare appello alla fede e alla civiltà cristiana, adottando un programma opposto che unifichi tutto ciò che è secondo la legge di Dio e secondo la legge morale naturale.

Ecco cinque modi in cui la destra dovrebbe reagire per trovare la strada della vittoria:
  • Il movimento pro-vita deve unirsi intorno alla vera visione della libertà. La libertà è una regola di autocontrollo che permette alla persona di vivere affrancata dalla tirannia delle passioni favorendo una vita piena di verità e bellezza. La libertà è ordinata, non è licenza sfrenata.
  • Il movimento pro-life deve abbracciare tutto ciò che è puro e morale. Deve unire tutti coloro che credono nella legge morale naturale. La sinistra proclama che non esiste una politica su un solo tema, poiché tutte le questioni sono interconnesse. Allo stesso modo, il movimento pro-vita deve vedere nel complesso la dura realtà e raccogliere la sfida; in modo particolare, deve resistere all’offensiva LGBTQ che mina tutto ciò che essa rappresenta.
  • La lotta antiabortista deve servire da piattaforma per unire la destra politica. Una volta che la sinistra si è definita in modo così schiacciante a favore dell’aborto, la destra deve essere coerente e unirsi attorno a questo tema che si è dimostrato vincente. Deve continuare la battaglia politica approvando leggi che rendano l’aborto impensabile. L’obiettivo deve essere la vittoria totale.
  • Il movimento deve attenersi alla legge. Anche se la sinistra infrange la legge e crea il caos, ciò non significa che i pro-vita possano agire al di fuori della legge. La sinistra sa fin troppo bene come sfruttare a proprio vantaggio qualsiasi violazione della legge da parte di chi è di destra. Che saggezza c’è nel fare il gioco della sinistra? Gli attivisti pro-life che violano la legge tradiscono il movimento. I pro-life devono mantenere la lotta legale e pacifica. Sia gli attivisti pro-life che quelli pro-aborto che infrangono la legge vanno denunciati.
  • La lotta per la vita deve sempre essere religiosa, a favore di Dio, fonte di ogni grazia e vita. La sinistra sa che Dio è al centro del dibattito. Sa che la Chiesa rappresenta la legge morale e ne fa il bersaglio della sua azione. I suoi esponenti radicali invocano l’aiuto di Satana. Tanto più, dunque, il movimento pro-vita dovrebbe invocare il potere soverchiante di Dio e della Madonna per assicurarsi la vittoria finale.
L’isteria collettiva verificatasi dopo la fuga del parere Alito è servita a cambiare la natura del dibattito sull’aborto. L’aborto procurato non è più una questione sanitaria, femminile, politica o secolare. L’aborto procurato è quella questione morale che è sempre stata: l’uccisione di una vita umana innocente.

La sinistra sta ridefinendo la lotta contro l’aborto in termini universali d’indole morale, religiosa, etica e metafisica. Questo nuovo inquadramento del dibattito dà un vantaggio ai difensori della vita. La parte pro-life deve essere all’altezza della situazione e spingere l’attacco.
John Horvat - Fonte: Return to Order, giugno 2022. By Osservatorio Card. Van Thuân ________________________
1. Planned Parenthood è, storicamente, l’istituzione più prominente della lotta abortista a livello nazionale e internazionale.
2. Sono, cioè, “per lo più pacifiche”: così dicevano frequentemente i grandi media quando si riferivano alle proteste dell’estate 2020 che misero a ferro e fuoco diverse città americane.

16 commenti:

Anonimo ha detto...

Articolo complessivamente buono ma non è sempre possibile combattere una buona battaglia rispettando le leggi umane.
Ricordiamoci dell'esempio dei Cristeros.
Io non denuncerei mai qualcuno che dovessi vedere danneggiare una clinica abortista, così come non avrei mai denunciato qualcuno che avesse illegalme nascosto un ebreo durante le persecuzioni nazi-fasciste.
Denuncerei molto volentieri qualcuno che vedessi danneggiare una chiesa.

Sangue di Cristo, fortezza dei martiri, salvaci! ha detto...

Nessuna illusione: la parte pro-life non sarà all'altezza della situazione e non spingerà all'attacco, come al solito. Di conseguenza, come al solito, perderà anche questa battaglia.
La mancanza di coraggio, l'amore per il compromesso, la doppiezza, la falsità, sono le caratteristiche di buona parte dei cattolici tradizionali e, soprattutto, dei conservatori, ai quali il Santo Padre (sic) ha appena servito altre due pastiglie amare: la comunione (sic) alla Pelosi e Desiderio desideravi. Inoltre, ricordo come non sia possibile dichiararsi a parole difensori della vita, della famiglia e della Patria e, al contempo, "Atlantisti". Chi si vuole prendere in giro?

Anonimo ha detto...

Essendo radicalmente in malafede le loro argomentazioni sono e saranno sempre pretestuose. Questo deve essere chiaro a coloro che affronteranno questa battaglia, cioè nei fatti tutti noi, che siamo lambiti da questo tema sul piano privato, sociale, politico.

Certamente sarà dura, ma mostrerà ai dialoganti che il permissivismo ha spalancato le porte dell'inferno.

La farsa continua ha detto...

Quei pochi che speravano in questo e in quello per far cadere il governo sono rimasti delusi, frustrati, arrabbiati. Il governo non cadrà mai. A tempo suo, cambieranno le comparse, ma, sfortunatamente, il great reset e il nuovo ordine mondiale sono irreversibili.

Anonimo ha detto...

1 luglio 2022 18:30

Ricevete una qualche percentuale per i vostri commenti? Da chi, di grazia?

Anonimo ha detto...

“Il diavolo ha tre tentacoli: per i poveri il comunismo; per i credenti l’ecumenismo; per i ricchi la massoneria.”
Padre Paisios del Monte Athos

Anonimo ha detto...

Google ha annunciato che cancellerà la cronologia della localizzazione quando un utente visiterà una clinica per l’aborto, un rifugio contro la violenza domestica o altri posti sensibili. La società risponde così per la prima volta all’appello ai giganti del web di limitare la quantità di informazioni che raccolgono e che potrebbero essere usate dalle autorità in Stati che puniscono l’interruzione di gravidanza, dopo che la corte suprema ha cancellato la storica sentenza Roe v. Wade.

Intanto lo Stato di New York si è mosso per sancire il diritto all’aborto e l’accesso alla contraccezione in costituzione, diventando un’avanguardia nella spinta contro la sentenza della Corte Suprema federale che ha sconvolto i diritti delle donne a livello nazionale. Il Senato dello Stato di NY «ha varato il primo passaggio di un emendamento per codificare il diritto all’aborto e il diritto alla contraccezione nella Costituzione dello Stato», si legge in un comunicato.

La legge dello Stato di New York consente già l’aborto, quindi la mossa aggiungerebbe un ulteriore livello di protezione legale per la procedura. L’emendamento mira anche ad «aggiornare l’attuale emendamento sulla parità dei diritti per estendere le attuali protezioni a diverse nuove classi, tra cui quelle basate su sesso, disabilità, origine nazionale, etnia ed età». «L’inversione della sentenza Roe v. Wade ha reso chiaro che lo Stato di New York deve continuare a essere un leader nazionale per proteggere le donne e i diritti individuali», ha dichiarato la leader della maggioranza del Senato di New York, la democratica Andrea Stewart-Cousins.

Anonimo ha detto...

Immaginarsi che una sentenza possa veramente cambiare il corso delle cose significa essere davvero ingenui o fantasiosi.

Anonimo ha detto...

MILANO PRIDE La città "invasa" dai colori e dalle bandiere arcobaleno della manifestazione per i diritti della persone Lgbtqi+. Decine di migliaia di persone hanno sfidato il sole cocente di luglio.

Decadenza grottesca atlantista ed europeista. Sono bandiere logore già viste a Sodoma e Gomorra.

Anonimo ha detto...

Davide Lovat
SI VOTA PD E SI OTTIENE L'INFERNO IN TERRA
Chiusi in casa senza elettricità, senza lavarsi, a mangiare insetti, in un mondo anticristiano, con la sola TV che esalta senza interruzione le pratiche di perversione sessuale e in perpetuo stato di paura ed emergenza.
A questo ci vogliono condurre.
E' il trionfo del "Signore delle mosche", il Nemico servito dalle schiere fedeli alla Rivoluzione (religiosa XVI secolo, filosofica XVII secolo, politica XVIII secolo, istituzionale XIX secolo, sessuale XX secolo, transumana XXI secolo).

Anonimo ha detto...

Naturalmente ci sarà chi, riempiendosi la bocca di laicità dello Stato (che è cosa ben più seria!), ci accuserà di voler imporre una dottrina religiosa. Ma qui non c’entra religione o partito, omofobia o discriminazione: sono i fondamentali di una civiltà estesa quanto il mondo e antica quanto la storia ad essere minati; e forse non ci si accorge dell’enormità della posta in gioco.

Affermare  che omo ed etero sono coppie equivalenti, che per la società e per i figli non fa differenza, è negare un’evidenza che a doverla spiegare vien da piangere. Siamo giunti a un tale oscuramento della ragione, da pensare che siano le leggi a stabilire la verità delle cose. Ad un tale oscuramento del bene comune da confondere i desideri degli individui coi diritti fondamentali della persona.

+ Carlo Card. Caffarra
Arcivescovo di Bologna

Siamo in trappola! ha detto...

Purtroppo ci siamo messi in trappola confidando nel materialismo, nel progresso, nella tecnica, e dobbiamo restarci.
Un libro eccellente riassume la nostra presente situazione: Théodore Kaczynski, "La société industrielle et son avenir", Editions de l'Encyclopédie des Nuisances, 1998.

Anonimo ha detto...

AUTOEVIRAZIONE ARCOBALENO
"Sono qui perchè vorrei che mio figlio nascesse femminista. E per farlo ho pensato che sarebbe stato utile portarlo sin da ora al Pride" (Camilla, donna incinta, 34 anni).
"Il nostro bambino avrà solo il cognome della madre" (Robin, suo "compagno", con lei al Pride di Milano. Fonte: Corriere di oggi).

Credo che il Pride americanoide sia la riproposizione in forma postmoderna e liberal del rito orgiastico della Grande Madre Cibele (equivalente mediterraneo della Pachamama bergogliana). E' risaputo che molti partecipanti ai riti cibelici si eviravano, giunti al culmine dell'estasi orgiastica. Una lama affilata e zac.
Il Pride americanoide non prevede - almeno per ora - l'evirazione fisica del maschio adulto sessualmente normale. Si accontenta -per ora - dell'autoevirazione spirituale dei tanti Robin che si vergognano di essere maschi.
Viviamo nel regno di Cibele.
Martino Mora

Testimonianza di Andrea Bocelli ha detto...

https://www.corriere.it/spettacoli/22_luglio_05/andrea-bocelli-vivo-miei-ragazzi-voglio-invecchiare-veronica-credo-sempre-piu-dio-402e9534-f953-11ec-9f35-cf689cde92de.shtml

Perplesso ha detto...

Manifestanti pro aborto :
“IL CORPO È MIO E SCELGO IO”.

Allora dimmi… cosa pensi dell’obbligo vaccinale?

Non sanno che dire!

Anonimo ha detto...

Le chiese cattoliche del paese sono minacciate o attaccate da vandali pro-abortisti. Questo andrà avanti per un po' e, mi dispiace molto dirlo, gli attacchi diventeranno probabilmente più violenti. I cattolici dovrebbero indossare queste minacce e attacchi come distintivo d'onore. Sono la testimonianza del fatto che molti cattolici, e la Chiesa stessa, hanno lottato per i più piccoli, i più deboli, i più vulnerabili e in alcuni ambienti i più disprezzati membri della famiglia umana. Accanto ai nostri amati amici di altre tradizioni di fede, abbiamo lavorato instancabilmente per 49 anni, 5 mesi e 2 giorni per ottenere l'inversione di Roe v. Wade. Ciao. Non saremo perdonati per questo. Non possiamo però permetterci di essere spaventati o intimiditi. C'è molto lavoro da fare ed è nostro compito farlo. Dobbiamo continuare il nostro lavoro nella sfera intellettuale e nell'ambito della difesa giuridica e politica. Dobbiamo anche continuare (e, anzi, accelerare) il nostro lavoro di sostegno materiale, morale e spirituale alle madri e ai loro figli, soprattutto a chi ha bisogno finanziario o in situazioni di crisi.