Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 24 febbraio 2023

Abu Dhabi: inaugurazione della Casa della Famiglia Abramitica

Ne parlavamo qui. Qui l'Indice degli articoli sulla Dichiarazione di Abu Dhabi.
Abu Dhabi: inaugurazione
della Casa della Famiglia Abramitica

La Casa è un centro interreligioso sito nel distretto culturale di Saadiyat ad AbuDabhi, negli Emirati Arabi Uniti (EAU): è stata inaugurata giovedì 16 febbraio 2023 dallo Sceicco Saif bin Zayed al-Nahyan, Vice Primo Ministro e Ministro degli Interni, e dallo Sceicco Nahyan bin Mubarak al-Nahyan, Ministro della Tolleranza e della Coesistenza. Il centro comprende una chiesa dedicata a San Francesco d’Assisi; una moschea dedicata ad Ahmed El-Tayeb; e una sinagoga dedicata a Mosè Maimonide (1138-1204) un’autorità rabbinica del Medioevo. L’inaugurazione è stata seguita: il venerdì dalla preghiera islamica, il sabato dalla celebrazione del sabato giudaico, e la Domenica dalla Messa cattolica.

Posta nell’isola di Saadiyat, la Casa avrebbe dovuto essere aperta nel 2022, ma la costruzione ha richiesto un tempo più lungo del previsto.
La Casa della Famiglia Abramitica è scaturita dal Documento sulla Fraternità Umana [qui], firmato da Papa Francesco e dall’imam di Al-Azhar Ahmed el-Tayed, allo scopo di promuovere la coesistenza tra i popoli e di lottare contro l’estremismo.

La struttura è opera dell’architetto Sir David Adjaye ed è stata concepita per favorire la solidarietà e l’incontro, preservando il carattere distintivo di ciascuna delle tre religioni con la discendenza comune a partire da Abramo.

Le attività della Casa sono supervisionate da un Alto Comitato per la Fraternità Umana, che ha dedicato i suoi primi sforzi all’allestimento di questa struttura. Interpellato dal Times of Israel, il rappresentante ebreo del comitato, il rabbino M. Bruce Lustig, membro anziano della Congregazione Ebraica di Washington, ha parlato di una «importante opportunità» per coloro che «credono nel potere della fede e dell’umanità».

Da Abu Dhabi ad Assisi
Parlando del progetto della Casa della Famiglia Abramitica, in Corrispondenza Romana del 20 novembre 2019, la storica Cristina Siccardi ha mostrato le radici profonde della crisi attuale: «Non si pensi, comunque, che la cittadella interreligiosa sia un’originale idea d’avanguardia del pontificato di papa Bergoglio.
«Essa proviene dallo «Spirito di Assisi» – che non era, non è, e non potrà mai essere lo spirito di san Francesco d’Assisi – del 1986, quando Giovanni Paolo II aveva radunato tutti i maggiori rappresentanti delle religioni del mondo per pregare, in fratellanza umana, per la pace nel mondo»
«Ma quello «Spirito di Assisi» affonda le sue radici nel Concilio Vaticano II, come si può riscontrare nel documento Nostra aetate (28 ottobre 1965) [vedi], che aprì al dialogo interreligioso, cancellando la missione docente della Chiesa di condannare gli errori religiosi: «La Chiesa cattolica nulla rigetta di quanto è vero e santo in queste religioni. Essa considera con sincero rispetto quei modi di agire e di vivere, quei precetti e quelle dottrine che, quantunque in molti punti differiscano da quanto essa stessa crede e propone, tuttavia non raramente riflettono un raggio di quella verità che illumina tutti gli uomini» (NA, 2).

«Il liberalismo ha traghettato la Chiesa degli uomini alla libertà religiosa; la libertà religiosa l’ha condotta all’ecumenismo e alla volontà interreligiosa, confondendo, con metro laico, le carte: nessuna religione possiede la Verità, ma tutte sono portatrici di plurali verità che possono condurre, con la fratellanza umana alla pace mondiale.
«Lo “Spirito di Assisi” oggi crea la Abrahamic Family House, ma tale “Spirito di Abu Dhabi” ha però il merito di fare chiarezza fra chi sceglie di appartenere esclusivamente a Cristo Vivo, reale ed eterno nella sua umanità e divinità, e chi, invece, sceglie gli dèi (siano essi di origine religiosa e/o laica) impostori, diabolici ed irreali». - Fonte

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Non ha detto Cristo IO SONO LA VIA, LA VERITA' E LA VITA ?

Anonimo ha detto...

DAL "VANGELO" SECONDO BERGOGLIO
Dice Bergoglio: «[Nel giorno del Giudizio] non ti sarà chiesto se sei andato a Messa[…] ma se la tua vita l’avrai usata per fare muri o per servire […] Tutti noi battezzati, luterani e cattolici, siamo in questa scelta: il servizio, l’essere servo»
TUTTI NOI BATTEZZATI LUTERANI... ???!!! PRECISIAMO NOI CATTOLICI NON ABBIAMO NIENTE CHE CI ACCOMUNA CON I LUTERANI!!!
IL COMANDAMENTO RICORDATI DI SANTIFICARE LE FESTE, SOSTITUITO DAL RICORDARTI DI NON FARE MURI MA PONTI E DI SERVIRE SOLO LA CREATURA AL POSTO DEL CREATORE.

Anonimo ha detto...

Venerdì dopo le Ceneri; libertà, sofferenza, diritti e doveri...

"La libertà dalla sofferenza

O IO O DIO *

““Nel momento in cui accettiamo la morte, la vera vita può iniziare. Il segreto della libertà dalla morte non sta nel rifiuto della sofferenza, ma nella sua gioiosa accettazione. L'uomo sarà veramente libero solo quando lascerà il desiderio di essere libero dalle sue sofferenze, perché tutta la libertà e tutta la vita dipendono dal nostro essere in giusta relazione con Dio. Quando accetta la sua morte; quando si lascia ascoltare il suono dei suoi passi che scendono nella tomba, l'uomo scoprirà che la morte non ha più presa su di lui, perché ora è con Dio. L'oscurità svanirà e vedrà solo la luce… Se accetta di diventare uno strumento della volontà di Dio, emergerà trionfante; ma altrimenti fallirà. […]
Quando siamo concentrati sulle nostre difficoltà e sofferenze, diventiamo molto egocentrici e ci troviamo lontani da Dio. Diventiamo il nostro dio e non c'è spazio per un altro. "Se" io "esisto, Dio non può esistere, perché non possono esserci due dei, e così è o Dio o il sé (il proprio Io). Quando qualcuno vede solo la propria sofferenza, Dio non può rispondergli, perché è proprio l'atteggiamento sbagliato e negativo nei confronti della sofferenza che costituisce la separazione tra lui e Dio. Ma se il mio "Io" cessasse di esistere, se il mio rapporto con la mia sofferenza cambiasse, allora potrei essere unito a Dio. Questa unione dipende dalla negazione di me stesso, affinché Dio possa venire nella mia vita.
Questa libertà arriva solo attraverso una trasformazione che è il risultato del nostro crescente amore per Dio e della nostra volontà di affrontare le molte passioni egocentriche di cui ognuno di noi è gravato. Accettando o respingendo la nostra sofferenza, accettiamo o rifiutiamo Dio stesso.
Devo imparare ad accettare la sofferenza con gioia, a trovare gioia nella mia sofferenza, a realizzare che anche nei miei momenti di gloria, non sono altro che "polvere e cenere." (Gen 18,27) , un pellicano nel deserto (Salmo 102,6), perso in una terra deserta, cercando rifugio in un paesaggio di rovine. Devo rendermi conto della mia peccaminosità, della mia nudità, della mia alienazione da Dio. Devo rendermi conto che sono come un passero solo o in cima a una casa (Salmo 102,7) , non perché ho qualche problema psicologico, ma perché sono stato separato da Dio.
Dobbiamo accettare la nostra condizione e desiderare di essere liberati dalla paura della morte e della sofferenza e impegnarci nella lotta spirituale trovata nel modo di vivere ortodosso. Dobbiamo cercare lo Spirito Santo che ci sollevi, che purifichi il nostro cuore e ci conduca all'unione con Dio.
Con questo grido, questa chiamata, esiste la speranza che io senta il suono dei Suoi passi, e questi supereranno il mio io e mi porteranno alla salvezza”."

(Emilianos di Simonopetra, monaco aghiorita – 1934/2019)

Anonimo ha detto...

Noi cattolici non abbiamo nulla da spartire né coi protestanti, luterani, né coi musulmani.
Dobbiamo forse ricordarlo ai fautori della libertà religiosa.
Il solo pensare a uno come Maometto dovrebbe far rabbrividire un cristiano.....per non parlare di Lutero che per noi cattolici rappresenta l'eresia in persona.

Anonimo ha detto...


La c.d. "Casa della famiglia abramitica" è una casa costruita sulla sabbia, destinata a crollare.

La sabbia della menzogna, consistente nel far credere ai poveri fedeli ingannati che "le tre grandi religioni monoteistiche abbiano in comune Abramo come padre". MENZOGNA COLOSSALE, propinata dalla Gerarchia cattolica apostata educatasi al Vaticano II.
Noi abbiamo in comune con gli Ebrei la fede nell'Abramo della Bibbia, l'unico autentico. Anche se ovviamente la nostra interpretazione sul significato della posterità di Abramo diverge da quella dell'ebraismo, chiuso da millenni nell' erronea attesa di un Messia terreno, che glorifichi Israele dandogli la supremazia in questo mondo.

Ma l'Abramo dei mussulmani è pura creazione di Maometto, non ha niente a che vedere con l'autentico Abramo. Maometto, male informato forse, intese Abramo quale progenitore degli Arabi che, essendo vissusto prima di Mosè e Gesù, avrebbe adorato il Dio unico che invece ebrei e cristiani avrebbero tradito nei loro libri sacri, divinizzando Esdra [?] e Isah figlio di Maria (Gesù? Esaù?). Abramo sarebbe stato hanif (adoratore dell'Unico) e a Lui sottomesso (muslim). IN sostanza, il primo mussulmano della storia. In nome di un Abramo così inteso, i maomettani rigettano ebrei e cristiani con i loro libri sacri e li considerano traditori della vera fede di Abramo.
È dal VAticano II che la Gerarchia attuale cerca di diffondere questa falsa dottrina dell'Abramo in comune tra noi e loro attraverso l'ecumenismo. Tale dottrina corrisponde alla concezione razionalista di Dio tipica del deismo del Sei-Settecento, fatta propria anche dalla Massoneria speculativa: per essa le tre grandi religioni monoteistiche sarebbero solo imperfette realizzazioni storiche (mitico-superstiziose ma utili sul piano della morale sociale) dell'idea del vero Dio, cioè del Dio idea della ragione che regna e non governa, non condanna nessuno, tollerante con tutte le religioni. Lessing, uno dei padri della Massoneria tedesca, diede forma artistica a quest'idea nel suo un tempo famoso dramma "Nathan il saggio".
C'è uno stretto nesso tra il falso ecumenismo sincretistico professato dall'attuale Gerarchia e la sua avversione per l'autentica Messa cattolica, l'Ordo Vetus. Più avanza nel falso ecumenismo, questa Gerarchia, più deve aumentare il suo odio per la Santa Messa veramente cattolica. Che ora si vuole per l'appunto cancellare del tutto.
La casa costruita sulla sabbia crollerà, è ignoto a noi noi solo QUANDO.
T

Murmex ha detto...

Bella riflessione, ma ricordiamoci che gli ortodossi sono eretici e scismatici, a scanso di altre apostasie tipo Gnocchi.

Anonimo ha detto...

Ottima ed esaustiva analisi dell'anonimo che si firma con la T.
E vorrei chiosare che la trama è tirata dalla Massoneria, molto ben insediata in casa cattolica ed in misura crescente negli ultimi decenni, che ha approfittato del favorevole contesto post bellico (seconda guerra mondiale) per creare le basi di questo falso ecumenismo sincretistico.

Gz

Anonimo ha detto...

Se noi stessi fossimo e fossimo stati in verità cattolici questo inferno non avrebbe mai potuto divorare con le sue luride fiamme la nostra cultura cristiana.

Anonimo ha detto...

Il sincretismo è la più pericolosa eresia che ci minaccia.

A Te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo...con il vostro permesso.. ha detto...

Quattordicesimo giorno (27 Febbraio)
PREPARAZIONE ALLA CONSACRAZIONE
A SAN GIUSEPPE

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

Pater, Ave, Gloria

A te, o beato Giuseppe

MEDITAZIONE (sul testo proposto giorno per giorno)

Impegno missionario e Fioretto della giornata (indicati alla fine della meditazione)

Preghiera biblica o tradizionale (riportata in calce alla meditazione)

Litanie a san Giuseppe

Quattordicesimo giorno: la fortezza

La virtù di fortezza è la forza d’animo con la quale si affrontano compiti difficili e si sopportano le contrarietà; sotto il secondo aspetto si manifesta nella virtù di pazienza. Con essa si vince il timore suscitato dalla prospettiva di fatiche, critiche e pericoli, ma al tempo stesso si modera l’audacia perché non degeneri in temerarietà. Sotto l’influsso della grazia, l’impeto spontaneo del cuore è purificato dall’inclinazione alla violenza, cui va soggetta la natura decaduta, e trasformato in una calma e ferma determinazione.

San Giuseppe dovette più volte respingere gli attacchi di quanti mettevano in dubbio l’integrità della Sposa, ma lo fece sempre con la nobile e dignitosa compostezza di chi è certo della verità e libero da un malinteso senso dell’onore, il quale non è altro che una forma d’orgoglio. La Sua tranquilla intrepidezza incuteva riverente rispetto, fondandosi sull’umile affidamento a Dio più che sulla confidenza nelle proprie forze. Egli incarnò l’ideale del capo-famiglia voluto dal Creatore, sul quale si fonda l’ordine della società domestica e dal quale ogni membro riceve identità e legittimazione.

Chiedi a san Giuseppe la grazia di accettare il tuo essere e la tua storia alla luce dei piani di Dio, in modo da scoprire quella sorgente inesauribile di forza interiore che vecchie ferite potrebbero aver ostruito, ma che può parimenti disperdersi negli attuali conflitti con te stesso. Le difficoltà, ingigantite dalla paura e dallo scoraggiamento, assumeranno di nuovo ai tuoi occhi le loro dimensioni reali e tu ritroverai una sana fiducia sia nel Signore sia nelle capacità che ti ha donato, ulteriormente elevate dalla grazia abituale e perfezionate dai doni dello Spirito Santo.

IMPEGNO MISSIONARIO: mi abituerò a vincere il timore di mostrarmi cristiano con coloro che disprezzano la fede o ne sono lontani.

FIORETTO: compio un gesto inequivocabile di cristianità in un contesto ostile (per esempio, il segno della croce), a meno che non presuma di provocare così offese a Dio.

Ti amo, Signore, mia forza,
Signore, mia roccia, mia fortezza, mio liberatore,
mio Dio, mia rupe, in cui trovo riparo,
mio scudo e baluardo, mia potente salvezza.
Tu, Signore, sei luce alla mia lampada;
il mio Dio rischiara le mie tenebre.
Con te mi lancerò contro le schiere,
con il mio Dio scavalcherò le mura.
La via di Dio è diritta,
la parola del Signore è provata al fuoco;
egli è scudo per chi in lui si rifugia.
Infatti, chi è Dio, se non il Signore?
o chi è rupe, se non il nostro Dio?
Il Dio che mi ha cinto di vigore
e ha reso integro il mio cammino;
mi ha dato agilità come di cerve,
sulle alture mi ha fatto stare saldo;
ha addestrato le mie mani alla battaglia,
le mie braccia a tender l’arco di bronzo.
(Sal 17 [18], 2-3.29-35)

https://crociatasangiuseppe.blogspot.com/p/quattordicesimo-giorno-28-febbraio.html?m=0

Lettura consigliata dal Sacerdote per il mese di Marzo:
https://www.effedieffeshop.com/san-giuseppe-nel-vangelo/