Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

sabato 4 febbraio 2023

Perché ci preoccupa l’Intelligenza Artificiale - Marcello Veneziani

Indice degli articoli sul transumanesimo e sulla realtà distopica.
Perché ci preoccupa l’Intelligenza Artificiale

Non abbiate timore dell’intelligenza artificiale, ci rassicura il filosofo Maurizio Ferraris dalle colonne del Corriere della sera. Il bersaglio non esplicitato siamo noi conservatori, ritenuti apocalittici, antitecnologici, un po’ heideggeriani e tanto stupidi. In particolare mi sono sentito chiamato in causa perché in un articolo surreale e metaforico ma non del tutto, annunciavo su Panorama la settimana scorsa che il prossimo premier sarà un robottino, grazie all’intelligenza artificiale (e alla perdita della sovranità politica). “Temere che una macchina possa prendere il potere – replica Ferraris – agitare lo spettro della intelligenza artificiale onnipotente, è soltanto rivelare una nativa mancanza di intelligenza naturale. Ciò che è comprensibile in Albert Speer, ministro degli armamenti del Terzo Reich che a Norimberga si difese invocando l’onnipotenza dell’apparato tecnico tedesco, è inspiegabile in Martin Heidegger, che ha rilanciato l’argomento, e nella turba di filosofi e non filosofi che lo hanno seguito”. Dietro il Genio Imbecille, ci saremmo dunque, noi stupidi senza talento che crediamo alle favole del Golem sulla scia del solito nazista. Vi risparmio le argomentazioni seguenti di Ferraris, alcune condivisibili, altre ovvie, talune intelligenti (ma detto da uno stupido non è un giudizio lusinghiero per Ferraris). 
Insomma, ci sono domande, sensibilità, ambiti in cui nessuna macchina potrà mai sostituire l’uomo. Le macchine tendono a portare via lavoro agli uomini? “Niente di male, se un lavoro può essere automatizzato in genere è indegno di un umano”. Semmai, conclude Ferraris, concentriamoci su questi problemi e lasciamo perdere tutti i timori e le vane fantasie sul Golem che prenderà il potere.
Rassicurati come uomini e mortificati come dementi sul fatto che le macchine ruberanno il posto agli umani ma non prenderanno mai il potere, ci resta però la preoccupazione. Nessuno pensa che un bel giorno l’Intelligenza artificiale farà un colpo di Stato o instaurerà un regime schiavista e totalitario. Non amiamo i film di fantascienza, non siamo rimasti all’infanzia delle fiabe e non crediamo all’orco cattivo. Ma più sensatamente osserviamo la realtà presente nel suo contesto. 
Dunque, da una parte l’Intelligenza Artificiale viene impiegata in ambiti diversi e anche inquietanti; ad esempio per generare, come denuncia il filosofo Byong-Chul Han in Infocrazia, un regime di sorveglianza; trasformandosi da Intelligenza in Intelligence. Dall’altra, ci spiegano, ad esempio Cingolani e Metta, ai vertici dell’Istituto Tecnologico, che in virtù dell’intelligenza artificiale avremo “robot in grado di comunicare tra loro e con gli umani, usando lo stesso linguaggio (verbale e gestuale), capaci di comprendere le situazioni fondamentali e persino di prendere piccole decisioni”, possedendo tra i loro requisiti “autonomia”, capacità di “cooperazione”, “socialità”, sorveglianza, sostegno, guida “compagnia, addestramento, educazione e training” e “sostituzione degli umani in ambienti ostili o per lavori gravosi”. (Umani e umanoidi. Vivere con i robot, Il Mulino). 
Grazie all’intelligenza artificiale e all’uso delle cellule staminali, ci spiegano Lovelock e Boncinelli arriveremo all’autogeneratività, fino a costruire ”organismi perfettamente efficienti”; siamo ben oltre l’eugenetica. Orizzonti sposati dal filosofo Salvatore Natoli, nel suo recente libro Il posto dell’uomo nel mondo (Feltrinelli), che nota “l’estensione del dominio dell’artificiale sulle regioni della mente” fino “a modificare gli schemi cognitivi”.
Non è l’Intelligenza artificiale in sé che ci spaventa ma l’umana idiozia, il delirio di onnipotenza tecnologica, che ne è complice entusiasta. Qual è il pericolo dell’intelligenza artificiale? La sostituzione del mondo reale, delle identità e della natura, con una grande bolla in cui sparisce la realtà e tutto ciò che la costituisce: la storia, il pensiero, la vita, la presenza, i corpi, la natura per entrare in questo universo virtuale e funzionale. Ne è un segnale, ad esempio, il metaverso, come nota il filosofo Eugenio Mazzarella (Contro metaverso).
Ma tutto quel che abbiamo fin qui detto potrebbe rientrare nel rischio consapevole dell’avventura umana, nella scommessa dell’intelligenza umana, nella capacità di cavalcare la tigre della tecnica. Ma se consideriamo il contesto in cui avviene questa scommessa, allora lo spirito critico nei confronti dell’Intelligenza Artificiale esonda nell’angoscia. La crescita rapida ed espansiva dell’Intelligenza Artificiale coincide infatti con la decrescita altrettanto rapida ed espansiva dell’Intelligenza umana, delle sue connessioni vitali e mentali con la storia, con la tradizione, con il linguaggio, con la capacità di progettare il futuro e governare i cambiamenti, la regressione del pensiero, oltre che della religione, col declino dell’arte e l’atrofizzazione progressiva, come una paralisi, delle facoltà naturali, socievoli e intellettuali dell’uomo e con un calo progressivo e allarmante del Quoziente Intellettivo. Si realizza appieno quel “dislivello prometeico”, di cui scriveva Gunther Anders ne l’Uomo è antiquato: ossia cresce la tecnica e decresce la cultura, cresce l’artificiale e sparisce il naturale, cresce il robot e declina l’uomo. Si ingigantisce cioè la forbice tra tecnica e sapere, il mondo artificiale si espande mentre si contrae la nostra capacità di conoscerlo, di capirlo e dunque di governare gli effetti.
Il pericolo, caro Ferraris, non è dunque il golpe delle macchine, l’autogoverno dell’Intelligenza Artificiale; ma la complice stupidità umana unita all’infatuazione per le macchine, alla perdita dell’umanità e al fatalismo tecnologico secondo cui non si può fermare o frenare né cambiare il corso. Se il procedere è automatico e inarrestabile, non c’è più libertà, intelligenza e dignità umana. Non è l’Intelligenza Artificiale in sé il pericolo ma la disumanizzazione radicale che si attua tramite essa. È una preoccupazione stupida? Se lo è preferisco restare uno stupido umano, anziché un idiota servitore e collaborazionista del robot. 
Marcello Veneziani, La Verità – 3 febbraio 2023 

18 commenti:

Anonimo ha detto...

Come è caduto il totalitarismo comunista, che si voleva scientifico, succederà lo stesso con il trans-post-umanesimo. A condizione che gli esseri umani non rinunzino alla propria intelligenza.

Anonimo ha detto...

Tutti sanno che questi sono bei discorsi, ma del tutto inutili, perché tutti sanno che il transumanesimo e l'intelligenza artificiale trionferanno. Purtroppo, siamo andati troppo avanti in queste cose, abbiamo contribuito e contribuiamo ogni giorno al loro trionfo, spesso senza saperlo, senza volerlo. Queste cose marciano da sole, del resto, senza bisogno di nessun impulso. Dopo le ore 24.00, l'orologio segna le 24.01, che piaccia o non piaccia.

Anonimo ha detto...

Questa di Veneziani è una grande lezione di cultura, ironia, intelligenza e sapienza, qualità fare nel mondo intellettuale odierno.

IG

mic ha detto...

Anonimo 13:13
Purtroppo tutto sembra così inesorabile. Ma chissà che non entrino in campo con l'aiuto della Provvidenza, gli anticorpi necessari a governare e a non subire i cambiamenti...

Anonimo ha detto...

La IA, intelligenza artificiale è già attiva in molti apparati tra i quali ad esempio il riconoscimento facciale usata dalle forze dell'ordine. Software in gradi di andare alla ricerca e riconoscere un volta tra migliaia di individui. Ma questo è soltanto un utilizzo ...

Anonimo ha detto...

Oggi è difficile che i bambini in età scolare conoscano le tabelline e sappiano fare semplici addizioni e sottrazioni a mente; pochissimi sono gli artigiani rimasti, quelli che con le loro mani hanno reso l'Italia il paese più ricco di opere d'arte. La tecnica ci depriva delle nostre capacità e ci depriva della possibilità di riconquistarle. Fate come vi pare, se genitori tatuati e nonni e parenti fatti e rifatti nulla dicono e nulla pensano evviva il transumanesimo!???

Anonimo ha detto...

È anche contenuta in tanti smartphone che usate per lamentarvi della tecnologia!
Ed è solo l’inizio.

Valeria Fusetti ha detto...

Tutti sanno chi ? Lei fa l'indovino ?

Anonimo ha detto...

Un libro stupendo:
Friedrich Georg Jünger: La perfezione della tecnica, Edizioni Settimo Sigillo.

Anonimo ha detto...


Il supposto trionfo del transumanesimo mondialista e la guerra in Ucraina.

Zelensky per difendersi ricorre alla migliore tecnologia occidentale.
Nel frattempo i russi stanno avanzando di nuovo nel Donbass, a quanto pare, ricorrendo al tradizionale fattore umano più che alla tecnica.
Titolo letto pochi minuti fa su Reuters: Nel fronte del Donbass la situazione si sta facendo più dura (tougher) perché i russi continuano a lanciare truppe nella mischia..
Avari come siamo di notizie dettagliate, cerchiamo di interpretare.

Queste truppe in continuo aumento dovrebbero essere i riservisti chiamati da Putin mesi fa. Già pronti per la prima linea?
Dipende dal tipo di combattimento. La difesa ucraina, ormai l'abbiamo capito, è molto rigida, costituita da km di linee successive di bunker, trincee, fossati, appoggiati a villaggi e anche a città, inserite a pieno titolo in questa Maginot, un vero intrico, spinoso, protetto dall'artiglieria, piuttosto difficile da sfondare.
L'avanzata russa deve avvenire non con violenti attacchi frontali, che finirebbero in un disastro, ma con una sorta di "rotolamento", come quello dell'acqua che tracima su un terreno sassoso, insinuandosi in tutti i ciotoli. Questo movimento deve essere continuo, sostenuto da continue immissioni di truppe, che finiscono con il saturare il fronte nemico, sommergendolo, bunker dopo bunker.
Naturalmente, questo "rotolare in avanti" viene preceduto da massicci bombardamenti (missili e artiglieria) che spianano lo spianabile e si integra all'azione di mortai, lanciagranate e di tutte le armi automatiche portatili.
Si farebbe quindi sentire alla fine il "rullo compressore" russo, costituito, sin dai tempi degli zar, da masse di fanteria insensibili alle perdite, benedette dal Pope e lanciate all'attacco appoggiate da un'artiglieria forse poco precisa ma massiccia e ugualmente devastante.
Questo sarebbe il "fattore umano".
Se i russi riescono a mettere in crisi l'imponente sistema difensivo ucraino, sfondando nel Donbass, per l'Ucraina sarebbe l'inizio della fine, militarmente. Bisogna comunque ammettere che gli ucraini si stanno battendo valorosamente, non si hanno notizie di ripiegamenti "spontanei", di crolli di settori - l'ordine crudele di resistere sul posto viene eseguito. Il morale del loro esercito sembra sempre saldo.

Disse Putin mesi fa che la guerra sarebbe finita ad Aprile di quest'anno? Me lo ricordo, ma non trovo le fonti.
I padroni del vapore, tra i quali non c'è l'Italia, dovrebbero attivarsi per una fine negoziata della presente guerra.
Non lo faranno o lo faranno solo se i russi stessero vincendo, ottenendo un probabile rifiuto.
Sta a vedere che potrebbe essere qualche testa calda ucraina o della Nato a chiedere di minacciare Mosca con l'atomica.
O che gli ucraini cominceranno a chiedere alla Nato anche uomini, ossia truppe d'élite, reparti completi (quei pochi che ci sono) da gettare nella fornace.
A quel punto che farebbe il governo di CD? Speriamo dica di no, finalmente.
Abbiamo pochi margini di manovra, ma non sembra si sia pensato ad un'alternativa, ad un piano B nel caso la situazione degenerasse per gli ucraini (e anche per noi, obbligandoci ad impiegare il nostro "fattore umano" per una guerra sbagliatissima).
Miles

Anonimo ha detto...

Basta una tempesta solare sufficientemente forte come quella do metà 800. Annullerebbe qualsiasi impulso elettromagnetico. Prima o poi la Natura (creazione di Dio) provvidenzialmente annullerà questi Faustiani adoratori del progresso. Niente più internet, niente più smartphone....in parole povere, libertà!!!

Anonimo ha detto...

Il mio è soltanto un parere, non competente come il suo, io ho svolto soltanto il servizio militare, a tempo suo, al Distretto Militare di Padova, (Caserma Piave, che, purtroppo, non esiste più), in maggiorità, come scritturale. La NATO non può perdere questa guerra, di conseguenza farà di tutto per vincerla e riuscirà nel suo intento, costi quel che costi. Il governo di CD non può rifiutarsi di assolvere ai suoi obblighi nei confronti dei padroni del mondo, cioè di "coloro che governano l'America". Alla fine, raccoglieremo qualche briciola dalla vittoria, niente di più. In ogni caso, la lunga e accurata preparazione di questa guerra (trincee, e tutte le cose di cui ha scritto) da parte della NATO, l'enorme ricchezza economica che sostiene questa guerra, l'incredibile arsenale di armi e di uomini a disposizione della NATO sono garanzie di certa vittoria. I Russi, finora, hanno pronunciato a volte dei bei discorsi, ricordando le glorie passate, minacciando, ma non hanno fatto nulla di spettacolare, di eroico. Le guerre non si vincono con la moderazione, le parate, i bei discorsi. Di moderazione non ne videro Dresda, Tokyo, Amburgo e altre città. Se i Russi vogliono vincere, devono togliersi i guanti bianchi e lanciarsi. I lanci di missili per interrompere l'erogazione di gaz, acqua e luce mi sembrano un po' ridicoli. Ci vuole ben altro per vincere.

Frate Indovino ha detto...

Spiegai, a tempo suo, in un mio commento, come mi fu impossibile pagare le rate condominiali in contanti - come ho sempre fatto - in quanto alla banca dove l'amministrazione condominiale detiene il conto i contanti non li accettano più, le macchinette erogatrici di contante stanno per essere eliminate, di contante NON ne hanno più, come recita un cartello enorme apposto all'ingresso della banca: Credem di Bagnolo in Piano (Reggio Emilia), via Gramsci. Se vuole, può sincerarsi di persona. È soltanto un piccolo, modesto esempio di come stanno andando le cose. E vedrà il seguito.

Anonimo ha detto...


I contanti non li vogliono più, follia pura.
Ieri, si legge sui giornali, l'intero sistema del prelievo e pagamento elettronico (super, negozi, banche etc) è andato in tilt per un paio d'ore. Tutto fermo, tutto bloccato in parte notevole dell'Italia.
Far dipendere tutto dall'elettronica, senza soluzioni di ricambio, è del tutto assurdo.

Murmex ha detto...

Non condivido questo suo pessimismo. Sappiamo che la Russia ha volutamente tenuto un basso profilo ( non adottando la tecnica americana di spianare tutto con i bombardamenti a tappeto prima di intervenire con le truppe) per non coinvolgere il piu5 possibile i civili. Scrupolo non condiviso da parte ucraina, che non esita a servirsi di scudi umani, anche a fine di propaganda. (Ma talvolta la verità viene a galla, come dimostra la vicenda del siluramento dell'alto papavero reo di aver imputato alla loro contraerea il danneggiamento del condominio civile e la morte di parecchie persone). Per questo all'inizio si era parlato non di guerra, ma di operazione speciale, con fini limitati per quanto importantissimi.Però, come spiega il prof Orsini e non solo lui, ora con il coinvolgimento sempre maggiore dell'"occidente", si tratta per la Russia di guerra esistenziale. Non si può permettere di perderla, e non la perderà, disponendo di enormi risorse, enorme esercito, enorme arsenale, capacità e rapidità dell'industria bellica maggiore di quella occidentale. La NATO, cioè l'America, di fronte alla prospettiva di una sonora batosta ripiegherà su più miti consigli. Considerando anche l'opinione pubblica della quale paesi sedicenti "democratici" debbono in qualche modo tener co conto.

Anonimo ha detto...

I commenti qui sopra mi trovano sostanzialmente d'accordo, VP non può perdere, gli USA troveranno un sistema per uscire da questo imbuto infernale in cui si sono cacciati, i numeri dei morti non si conoscono, ma devono essere spaventosi, VZ ha proibito di fornire notizie e chiuso tutte le tv, resta solo lui in canale unico che parla ogni giorno e dice sempre le stesse cose imposte dal copione, intanto i Russi avanzano, perfino Studio aperto oggi lo ha ammesso, montagne di rovine fumanti, se non si può attaccare frontalmente, i bombardamenti russi fanno il loro, gli Ucraini non possono arrendersi o non combattere, vengono uccisi sul posto, in caso di tabula rasa e di ripresa di controllo totale da parte della Russia, Biden troverà la solita scusa frescaccia e farà ricadere le colpe su VZ, CIA e FBI sanno fare solo questo, ma lo fanno in maniera convincente, temo che alla fine sarà un enorme fiume di sangue che scorrerà per tutta l'Europa, mi spiace per i civili non usati, cioè vecchi, donne e bambini, che poi bisognerà mantenere, ovvio, a spese della stolta UE, che schifosa e vergognosa fine dell'occidente, almeno quello nostro, e i disastri peseranno su di noi, ma mamma RAI inizia il battage per l'innominabile festival della nientitudine, almeno boicottiamolo, spegniamo la tv o facciamo altro. Buona Domenica a tutti.

Anonimo ha detto...

Una domanda a tutti, cattolici e non, che seguono questo blog: nessuno si preoccupa della assoluta irrilevanza della UE? Maggiordomo degli USA e meretrice agli ordini delle grandi corporations? Da cattolico integralista posso ammettere francamente che non mi riconosco, e non da ora, in questo consesso europeo al cui confronto Sodoma e Gomorra rischiano di sbiadire.
Dobbiamo continuare a seguire le innominabili direttive europee all'insegna della più bieca perversione morale? Qualcuno dei virtuosi al governo non dico che abbia il coraggio di un Orban, ma almeno la dignità di distinguersi dal gregge dovrebbe trovarla, altrimenti cosa abbiamo votato a fare il CD? Sulla L. 194 sono sulla stessa lunghezza d'onda dei radical chic, tranne qualche timida rondinella.....sul più insano atlantismo che rinnega le radici della Destra (almeno di gran parte di essa) meglio non commentare....e allora? Certo, di De Gaulle in Italia non ne abbiamo avuti, e non se ne vedono, però che pena!

IG

Anonimo ha detto...

Ultime tanto per chiarire, D e F coi rispettivi leaders sono volati a WDC per discutere con Biden, loro, noi che mai niente abbiamo contato, aspettiamo le ultime briciole che forse cadranno dalla tavola imbandita, la UE è molto meno della famosa 'espressione geografica' di von Metternich, altrimenti non avrebbe permesso agli USA di allargare sconsideratamente i confini includendo paesi a un tiro di schioppo, c'è neanche bisogno dei razzi, da Mosca, obiettivo molto chiaro : far fuori la Russia e annullare economicamente l'Europa vista come competitor commerciale, poi in seguito si penserà alla Cina per il controllo di quei mari, speriamo che l'Ammerica continui a fare i conti senza l'oste.