Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 23 febbraio 2023

Rescritto sulla Messa tradizionale: comunicato stampa della Latin Mass Society e della FIUV

Importante comunicato stampa sul Rescritto-Roche (qui), che chiarisce cosa significa (e cosa non significa). Il rescritto è stato rilasciato nella festa del Volto Santo... insultante, a dir poco. Tuttavia, la nostra risposta deve essere la Preghiera contenuta nella Novena al Volto Santo: Alzati o Signore e disperdi i tuoi nemici, fa che coloro che ti odiano fuggano davanti al tuo Volto Santo! Che sia fatta la volontà di Dio! Qui l'indice degli articoli sulla vexata questio.

Rescritto sulla Messa tradizionale: 
comunicato stampa della Latin Mass Society e della FIUV

Martedì 21 febbraio la Sala Stampa della Santa Sede ha pubblicato un Rescritto che conferma, per il Dicastero del Culto Divino, alcuni punti giuridici in relazione all'interpretazione della Lettera Apostolica Traditionis Custodes di Papa Francesco.

Il punto chiave è che d'ora in avanti il permesso per l'uso di una chiesa parrocchiale per le celebrazioni del Messale del 1962 potrà essere concesso solo dal Dicastero. Il Rescritto fa riferimento al canone 87.1 che afferma che i vescovi possono revocare gli obblighi del diritto universale per il bene delle anime nella loro diocesi: ciò non vale più, in quanto la materia è «riservata alla Santa Sede».

L'effetto di questa sentenza dipenderà dal grado in cui l'attuale disposizione per la celebrazione del Messale del 1962 dipende dall'uso delle chiese parrocchiali in una determinata località; la disponibilità dei vescovi a chiedere al Dicastero il permesso per continuare le celebrazioni in tali chiese; e la risposta del Dicastero a queste richieste.

Se i vescovi di tutto il mondo chiederanno il permesso per tutte le celebrazioni della Messa del 1962 che si svolgeranno nelle parrocchie delle loro diocesi, il Dicastero dovrà affrontare molte centinaia di casi da considerare, sollevando la questione della fattibilità del loro adempimento.

La Latin Mass Society e la FIUV vorrebbero esprimere il loro sgomento per il fatto che l'autorità su una materia di tale delicatezza pastorale sia stata centralizzata in questo modo.

Ne deriverà un grave danno pastorale se non viene concesso il permesso dove non sono prontamente disponibili luoghi di culto alternativi per l'uso delle comunità legate alla forma più antica della Messa.

Invece di integrarli nella vita parrocchiale, la restrizione all'uso delle chiese parrocchiali emarginerà e ridurrà in luoghi angusti i fedeli cattolici che desiderano solo adorare, in comunione con i loro vescovi, con una forma di liturgia consentita dalla Chiesa. Questo desiderio è stato descritto come una 'giusta aspirazione' da papa Giovanni Paolo II, e questa liturgia è stata descritta come 'arricchimento' da papa Benedetto XVI.

Invitiamo tutti i cattolici di buona volontà a offrire preghiere e penitenze in questa Quaresima per la risoluzione di questo problema e la libertà dell'antica Messa latina.

Punti pratici
Il Rescritto non ha effetto automatico: le celebrazioni precedentemente fissate avranno luogo, salvo diversa comunicazione da parte del Vescovo della diocesi a sacerdoti e fedeli. Il Rescritto chiarisce o modifica il significato di Traditionis Custodes, che si rivolge ai vescovi, e sono i vescovi che hanno il compito di attuarlo.

Sarà lecito proseguire le celebrazioni durante la preparazione e l'evasione delle richieste.

Il Rescritto non riguarderà le celebrazioni in luoghi di culto non formalmente classificati come 'chiese parrocchiali'. Vedi sotto per una spiegazione completa,

Ulteriori spiegazioni
Il Rescritto contiene altri due punti: la riserva alla Santa Sede del permesso per l'erezione di nuove parrocchie personali, e il permesso ai sacerdoti ordinati dopo la pubblicazione della Traditionis Custodes (16 luglio 2021) di celebrare usando il Messale del 1962. Questi semplicemente confermano il significato riconosciuto della legislazione originaria.

Per contro, è stato ampiamente rilevato che i vescovi hanno il diritto, ai sensi del can. 87.1 di revocare gli obblighi del diritto universale, anche in ordine alla celebrazione della Messa antiquior nelle chiese parrocchiali, a meno che la questione sia esplicitamente riservata alla Santa Sede, e questo ha chiaramente causato un certo disappunto al Dicastero.

Le chiese parrocchiali sono la chiesa principale di una parrocchia geografica: molte parrocchie contengono più di un luogo di culto, e molte no. Altri luoghi di culto includono "cappelle" (conosciute con vari nomi in diversi paesi), che sono chiese secondarie in una parrocchia servite dal clero della parrocchia. Comprendono anche chiese e cappelle annesse a comunità religiose e case private; chiese designate come santuari; e chiese dedicate a servire un particolare gruppo non identificato con riferimento ai confini geografici di una parrocchia, cioè parrocchie personali e cappellanie (comprese le cappellanie etniche [per l'accompagnamento religioso degli stranieri -ndT]).

Spetta al vescovo stabilire lo status di una chiesa come chiesa parrocchiale (secondo procedure stabilite) nell'istituire, abolire o unire parrocchie.

Alcune diocesi hanno molte chiese non parrocchiali; altre, molto poche. In alcuni paesi non ci sono chiese parrocchiali, perché la struttura parrocchiale non è stata stabilita. In alcuni casi le cattedrali sono pievi, in altri no.

Il fatto che l'esistenza di chiese non parrocchiali sia così varia per motivi di storia e circostanze locali rende sconcertante l'attenzione alla celebrazione del Messale del 1962 nelle chiese parrocchiali, e potenzialmente molto arbitrarie e ingiuste le restrizioni a queste celebrazioni. Le restrizioni all'uso delle chiese parrocchiali saranno molto più sentite negli Stati Uniti d'America, ad esempio, che in Italia.

Le parrocchie personali sono una possibile struttura legale attraverso la quale si può provvedere formalmente al Messale del 1962. In alcuni paesi in cui attualmente è diffusa l'offerta per la messa del 1962, come l'Inghilterra e il Galles, questa struttura è stata utilizzata molto poco. Le alternative includono l'istituzione di un santuario per la celebrazione con questo Messale, o la sua celebrazione accanto alla Messa riformata in una chiesa parrocchiale o non parrocchiale. La struttura legale di una parrocchia personale attribuisce al sacerdote incaricato molti dei doveri e dei privilegi di un parroco, ma non rende la chiesa in cui ha sede una "chiesa parrocchiale" . Una parrocchia personale può avere sede in una chiesa santuario, una chiesa condivisa con una parrocchia geografica o qualsiasi altro luogo di culto.
22 febbraio 2023, Mercoledì delle Ceneri
- Fonte

6 commenti:

Anonimo ha detto...

"Vale per ciascuno di noi, che dinnanzi a questa sovversivone universale crediamo di poterci sottrarre al combattimento cercando riparo nella confortevole prospettiva dell'intervento miracoloso di Dio, O FINGENDO DI POTER CONVIVERE CON I SUOI NEMICI, ACCETTANDO I LORO RICATTI A PATTO CHE CI DIANO I NOSTRI PICCOLI SPAZI IN CUI CELEBRARE LA MESSA TRIDENTINA".

S. E. R. Mons. C. M. Viganò, dall'omelia per il mercoledì delle Sacre Ceneri.

(Ho creduto utile di riportare tutto il periodo tratto dal l'eccellente omelia di Monsignore e di evidenziarne con le lettere maiuscole l'ultima parte).

Anonimo ha detto...

"Quanto ciascun cristiano è tenuto a fare in ogni tempo, deve ora praticarlo con maggior sollecitudine e devozione, perché si adempia la norma apostolica del digiuno quaresimale consistente nell’astinenza non solo dai cibi, ma anche e SOPRATTUTTO dai peccati" (San Leone Magno)

Infatti non ha senso digiunare se si fanno sempre gli stessi peccati. A cosa serve il digiuno? A stare a posto con la coscienza? Siccome il peccato è innanzitutto un atto di volontà, digiuniamo innanzitutto da questo per avere la forza di fare tutto il resto.

Anonimo ha detto...

Scusate: domanda forse banale, o retorica: ma questo Papa, ammesso che possiamo considerarlo tale formalmente e sostanzialmente, che autorevolezza e credibilità può (ancora ed eventualmente) avere?
Perché dai sermoni di Mons. Viganò, come dalle fatiche letterarie/teologiche di E.M. Radaelli, pur se principalmente rivolte a Benedetto XVI, mi par di capire che il nocciolo del problema sia anche e soprattutto questo.
Possiamo e, forse, dobbiamo infischiarsene dei decreti ingiuntivi dell'inquilino di bianco vestito? Mi sembra che la resistenza, almeno in Italia, sia all'acqua di rose.
Dove sono i crociati, i milites? Dobbiamo occupare simbolicamente e pacificamente qualche chiesa? Dobbiamo organizzare una visita in massa a San Pietro? Perché qui sento tante parole, ma, a differenza ad es. dei francesi, vedo pochi fatti ad opera dei c.d. tradizionalisti.
A questo proposito le parole di Mons. Viganò riprese dall'anonimo delle 10.55 necessitano di chiarimento.

Ave Maria! ha detto...

Esercizi Carmelitani online
per Quaresima & Pasqua 2023

https://karmel.us6.list-manage.com/subscribe?u=7c9d2aa0ecc1fde64fd44bc67&id=b63bd18cc9

tinerario degli "esercizi spirituali online” quaresimali

Durante la Quaresima, cercheremo di capire come l’orazione, la preghiera personale silenziosa, è un cammino per vivere e portare a compimento la nostra vocazione filiale:

• I settimana: Imparare da Gesù i tre atteggiamenti filiali.
• II settimana: Accogliere l’amore del Padre nell’orazione.
• III settimana: Ricevere l’invito del riposo in Dio.
• IV settimana: Lavorare su se stessi per raccogliersi.
• V settimana: Scegliere la perseveranza nella preghiera.
• Settimana Santa: Vivere l’obbedienza eucaristica.
• Pasqua: La preghiera missionaria e sacerdotale.

Gli Esercizi sono stati preparati dai Carmelitani della Provincia di Parigi (fra Fr. Antoine-Marie Leduc, ocd, del convento di Avon) e tradotti in italiano da padre Giacomo Gubert, per le Edizioni OCD. I Carmelitani austriaci si prendono cura della spedizione alle migliaia di iscritti in undici lingue.
Formato e ritmo degli esercizi spirituali.....

Anonimo ha detto...

Molti oggi sono stati colpiti per le nuove restrizioni alla Messa.
Tranquilli: ci hanno provato oltre 50 anni fa col NOM, poi con le sospensioni a divinis e le scomuniche. E hanno fallito.
Falliranno ancora: è un’ottima occasione.
Non praevalebunt.

Anonimo ha detto...

La Messa Tridentina dà fastidio perché è inconfutabilmente cattolica e non può essere manipolata secondo i gusti del sacerdote celebrante.

Ritengo che sia lodevole la lealtà dei sacerdoti dell’Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote, che invitano sempre a pregare per Papa Bergoglio nonostante i maltrattamenti e l’aperta ostilità che subiscono in continuazione da lui.

Faccio presente che nella Chiesa Cattolica l’unica forma della lex orandi semplicemente non è mai esistita, perché da sempre convivono diverse tradizioni liturgiche.

Se la Chiesa Cattolica è (giustamente) tollerante verso i cattolici di rito bizantino o maronita, non vedo per quale ragione la Santa Sede debba essere ostile e sprezzante nei confronti dei fedeli che seguono con giovamento spirituale la liturgia tradizionale romana.

Peraltro, il Vetus Ordo Missae vanta una Tradizione antichissima e venerabile che risale agli albori del Cristianesimo, rendendolo di gran lunga superiore alla Messa riformata di Paolo VI (che ha solo poco più di mezzo secolo).
E. Bongiovanni