Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 2 agosto 2023

Giornata mondiale della gioventù (Lisbona 2-6 agosto) Veleni e antidoti

Avevo preparato questo. 
Il veleno e l'antidoto. Dopo le esternazioni del vescovo di Lisbona qui, molto ci rincuora apprendere che non mancherà la Messa tradizionale a Lisbona e Fatima in Portogallo durante la Giornata mondiale della gioventù (2-6 agosto) 

Poi ritrovo questo 
Purtroppo prevale il veleno
Sembra che gli organizzatori della GMG nell'allestimento del palco si siano fatti aiutare da chi costruisce bagni e idromassaggi...
La desacralizzazione e la sciatteria hanno raggiunto livelli intollerabili. 
Se pensiamo non solo alla dignità e alla sacralità del culto dovuto a Dio, ma anche all'aspetto pedagogico della liturgia, cosa possono interiorizzare della presenza reale del Signore le masse di giovani non appartenenti a comunità tradizionali?

Ecco come stanno trattando Nostro Signore alla messa di apertura della GMG a Lisbona. Una chiesa che può comportarsi così è profondamente malata.
Non potremmo biasimare un serio cercatore spirituale che possa prendere sul serio una religione del genere, che non appartiene davvero a La Catholica.
Tra discutibili portaostie a ciotola e altari con idromassaggio incorporato, la GMG parte col botto. Il profumo di escalation ignorante/dissacrante/ blasfema si sente già nell'aria.
Il Corpo di Cristo va tenuto in una pisside, non in una ciotola di plastica. 
A dare la comunione deve essere un sacerdote, un diacono o un accolito o almeno un ministro istituito, e che indossi (salvo situazioni gravi) l'abito liturgico, che, per inciso, per i battezzati sarebbe l'alba tunica.
 
Infine, ci voleva uno sportivo!
Un messaggio in cui finalmente compare il Nome di Cristo...

La parola d'ordine di Bergoglio ai giornalisti sulla Giornata:
«Questa è la quarta. Continuiamo a fare chiasso»
Mentre, alla fine, il tema scelto è la Visitazione, un invito a tutti i giovani a identificarsi con Maria, disponendosi al servizio, alla missione e alla trasformazione del mondo...

42 commenti:

Anonimo ha detto...

Pochi anni fa non fecero entrare in Sant'Ambrogio a Milano una mia amica messa come la maggioranza delle fanciulle al festival di Lisbona. L'inclusività ecclesiastica ci offre anche questo spettacolo.
(Andrea Sandri)

Anonimo ha detto...

Non sono una cristiana da parrocchia, da gruppi carismatici, mi sono convertita frequentando il convento dei frati (non quelli ballerini), dove ho scoperto la solitudine, il silenzio, quello che ti riempie dentro, e la bellezza dell’organo, unico strumento, secondo me, in grado di elevare l’anima e farti avvicinare sempre di più al Cielo.

Non amo le attrattive che vengono utilizzate oggi per incentivare le persone a frequentare la Chiesa, tecniche che inevitabilmente portano a desacralizzarla.

Non amo le omelie banali, sbrigative, quelle che quando ti alzi senti di non aver appreso nulla per la tua crescita spirituale.

Non amo le varie “indulgenze” da parte dei preti verso le persone che entrano in Chiesa in abiti succinti (bambini, adulti e anziani).

Non amo le Chiese moderne, quelle che quando entri ti chiedi “dove è Gesù”?

E tra le varie cose non amo certamente altari come quello che vedete in foto.

Il Catechismo della Chiesa Cattolica ci ricorda che:

«L’altare, attorno al quale la Chiesa è riunita nella celebrazione dell’Eucaristia, rappresenta i due aspetti di uno stesso mistero: l’altare del sacrificio e la mensa del Signore, e tanto più in quanto l’altare cristiano è il simbolo di Cristo stesso, presente sia come vittima offerta per la nostra riconciliazione, sia come alimento celeste che si dona a noi» (n. 1383).

Ecco facciamoci due domande.
Dove è finita la Bellezza? La Bellezza della Liturgia? La Bellezza della chiamata a seguire il Signore?

Ricordava Benedetto XVI in Sacramentum caritatis n. 35 che «la bellezza non è un fattore decorativo dell’azione liturgica; ne è piuttosto elemento costitutivo, in quanto è attributo di Dio stesso e della sua rivelazione. Tutto ciò deve renderci consapevoli di quale attenzione si debba avere perché l’azione liturgica risplenda secondo la sua natura propria».

L’azione liturgica non è bella, dunque, perché seduce attirando sul visibile che la qualifica, ma perché conduce dal visibile all’invisibile Mistero, dall’udibile all’ineffabile, che è ciò di cui il nostro cuore ha desiderio insaziabile.

Qualità anziché quantità.
Questo stia a cuore alla Chiesa.

Sonia

Ah.. dimenticavo non sono neanche una cristiana da GMG!

Anonimo ha detto...

Fabrizio Fabbri
Tutta Italia ha potuto vedere ora i due servizi che il tg1 appena iniziato ha dedicato al Papa arrivato alla Giornata Mondiale della Gioventù di Lisbona.
Io non ho letto i discorsi ufficiali del Papa ma quel che il tg1 ha fatto passare ora è la totale assenza di riferimenti a Dio e a Cristo sia da parte del Papa che dei giovani convenuti da tutto il mondo a Lisbona.
Son stati citati riferimenti del Papa a questioni sociali varie, guerra, denatalità, ambiente , e così pure dei giovani intervistati.
Nessuna idea di ritorno da parte degli europei e del mondo a Cristo Signore risorto!!!

Anonimo ha detto...

Con questo Papa il cattolicesimo oltre che decattolicizzarsi,si sta scristianizzando e ateizzando,e sta diventando un umanitarismo socio-ambientale.
Questo Papa è troppo poco religiosocristiano cattolico e troppo umanistico.
Il nuovo Papa dovrà tornare ad essere cattolico,cristiano ,religioso.

Anonimo ha detto...


# Queste vergognose "giornate mondiali della gioventù", quand'è che saranno abolite?

Pino ha detto...

E da dove potrà uscire un Papa cattolico, cristiano, religioso se Bergoglio ha nominato a sua immagine e somiglianza la gran parte dei Cardinali che parteciperanno al prossimo Conclave?

Anonimo ha detto...

GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ

Trovatevi una bella chiesa antica, mettevi in ginocchio davanti al tabernacolo, sgranate la corona del santo rosario di Maria SS. e tenetevi stretti all’esempio dei santi e alle pie devozioni antiche.
Tutto il resto è un mezzo fantastico per offrire ai telegiornali immagini blasfeme e raccapriccianti che sono lo scalpo sanguinolento di un “cattolicesimo” invertito.
RB

Anonimo ha detto...

...
In Portogallo sono 47 i vescovi, 2.389 i sacerdoti diocesani e 878 quelli religiosi. A loro si aggiungono 215 religiosi. I seminaristi sono 562 in tutto il Paese. La partecipazione all’evento, però, non è stata molta. La Chiesa è stata riempita di laici che partecipano alla Giornata Mondiale della Gioventù. Pochi i sacerdoti e i religiosi. Alcuni preti, dal Santuario di Fatima, hanno riferito: “Preferiamo stare con i nostri ragazzi, piuttosto che andare a sentire, ancora una volta, il Papa che scaglia la propria rabbia sul clero. Immobilismo, mondanità, cose del passato, clericalismo, ecc… Sempre le solite cose. Siamo stanchi di essere i bersagli del Papa che, invece, dovrebbe incoraggiarci e ringraziarci”.
..

Da silere non possum ha detto...

...
Le aspettative dei preti, infatti, non sono state deluse. Il Papa, nel suo discorso, ha detto: “Non è tempo di sostare e arrendersi, di ormeggiare la barca a riva o di guardarsi indietro; non dobbiamo fuggire questo tempo perché ci spaventa e rifugiarci in forme e stili del passato” e ancora: “La Chiesa è sinodale, è comunione, aiuto reciproco, cammino comune”.

Le parole pronunciate da Francesco sono state tante. Si è presentato in talare, ha presieduto il vespro con una stola, senza cotta. Il momento di preghiera è durato poco, il momento dell’omelia molto. Gli argomenti sono stati sempre i soliti. Sarebbe stato utile, piuttosto, fare un momento di adorazione eucaristica? Il silenzio avrebbe sicuramente aiutato, piuttosto che le solite frecciatine al clero. Francesco ha riparlato del Sinodo ma non ha ancora capito che questo evento non interessa ai ragazzi, piuttosto è un momento nel quale i vecchi repressi possono manifestare le proprie ambizioni ed ideologie. In queste ore, coloro che in mezzo ai giovani ci stanno e non vivono la GMG dalle sale stampa, dalle camerette delle nunziature, si rendono conto che ai giovani non interessano le ideologie ma vogliono incontrare Gesù Cristo.
Infine, il Papa si è scagliato anche contro chi “fa proselitismo”. C’è da chiedersi cosa avrebbe detto Francesco di San Paolo. Lo avrebbe definito rigido? Anche perché “proselitismo” deriva dalla parola greca προσήλυτος, che nell’Antico Testamento viene usata per indicare lo straniero che si converte all’ebraismo. Nel Nuovo Testamento, la parola “proselytos” appare quattro volte. Una nel Vangelo di Matteo (Mt 23, 15) e tre negli Atti degli Apostoli (At 2, 11; 6, 5; 13, 43). Negli Atti degli Apostoli si riferisce sempre ai pagani convertiti al cristianesimo. I primi cristiani facevano proselitismo per “guadagnare” anime a Cristo (1 Cor 9, 19­-23), e San Paolo, nella lettera ai Corinzi, dice: “Guai a me se non predicassi il Vangelo!”
Il testo di San Paolo (1 Cor 9, 16­-19) è chiaro: evangelizzare è un dovere, perché se evangelizzo non è per me motivo di gloria, visto che si tratta di un compito che mi spetta. Dopo dieci anni, Francesco non ha ancora capito che questo suo atteggiamento ha stancato i sacerdoti e molti fedeli.




Diego B. ha detto...

Da dove potrà uscire il male se Dio ha fatto l'uomo a sua immagine e somiglianza? Se vale il discorso in un senso deve valere nell'altro e quindi un papa santo può uscire. Ma la domanda è: i fedeli lo seguirebbero? Perché le cose vanno così anche perché fa comodo a molti.

Anonimo ha detto...

Non c'è più niente di cattolico.
E poi ci fanno Traditionis Custodes...

Anonimo ha detto...

C'è chi dice che l'altare formato vasca potrebbe rappresentare la barca di Pietro. Altri i barconi dei clandestini....
In mancanza di riferimenti espliciti resta solo la bruttezza!

Da Il Timone ha detto...

«Scusi, ci può confessare...
di Don Massimo Vacchetti

Pillole di Gmg – «Scusi, ci può confessare?»
La Comunità dei giovani bolognesi si è ritrovata in mattinata nella Cattedrale Reale (una basilica imponente e bellissima) di Mafra, cittadina a circa 40 km da Lisbona, per la prima delle tre catechesi, secondo una formula consolidata nel tempo.
È il giorno del perdono d’Assisi. La catechesi prevede le confessioni per tutti i 1000 giovani presenti. L’Arcivescovo Matteo Zuppi parte da un’altra ricorrenza:
«Oggi a Bologna si ricorda lo squarcio vigliacco di chi, senza volto, ha voluto far male lasciando una bomba in stazione. La confessione è guardare gli squarci che abbiamo dentro. Il peccato è una bomba che lascia ferite, tagli che fanno male a sé e agli altri».
Poi, il Cardinale dà la parola ad un prete antimafia che racconta della violenza della mafia, della stoltezza del disboscamento e dell’estrazione mineraria selvaggia, della necessità di cambiare stili e atteggiamenti di vita. L’intervento dura un’ora.
Esco dalla Chiesa. Comincio a recitare il rosario mentre il don continua a parlare. Due giovani escono, pure loro, dalla Chiesa. Vedono uno in talare e si avvicinano: «Scusi, ci può confessare?». «Venite». Sono due confessioni meravigliose. Dio ha fatto loro il regalo della Sua Pace. A me, la Grazia del sacerdozio.
Erano le 11 del mattino.
Una volta terminata la lunga testimonianza, qualche confessione nel poco tempo rimasto, e la S. Messa, ritrovo i giovani a pranzo. «Che peccato, don – dice Ceci – La Chiesa che vuol parlare ai giovani ha dato proprio quell’immagine di sé da cui i giovani fuggono».
È l’una. È l’ora di pranzo. Abbozzo un sorriso amaro e azzanno un hamburger buonissimo ripensando ai quei due giovani.

Anonimo ha detto...


Circa la conversione quale essenza dell'esser cristiano bisogna ricordare anche il cap. 26 degli Atti che riporta la difesa di san Paolo di fronte al procuratore romano Festo e al Re Agrippa II, uno dei re dei piccoli Stati ebraici controllati dai Romani.
"[Dopo aver esposto la dottrina cristiana da lui predicata, Paolo dice al Re] Credi tu ai Profeti o Re Agrippa? Io so che ci credi. Agrippa rispose a Paolo: - Manca poco che tu mi persuada a farmi cristiano. - Che manchi poco o molto, soggiunse Paolo, piaccia a Dio che non soltanto tu, ma anche che tutti quelli che oggi mi ascoltano, diventino tali, quale sono io, ad eccezione di queste catene!" (Atti, 26, 27-29).
"CAtene" perché Paolo si era appellato a Cesare e quindi era in attesa di esser portato a Roma, per esser giudicato in appello dal tribunale dell'imperatore (accusato detenuto in attesa di giudizio).

Conversione, dunque! E che altro diceva il Signore, sin dall'inizio della sua missione, se non "Convertitevi, poiché il regno dei Cieli è vicino!". Conversione ossia: metánoia, in greco. Voi peccatori, e siete tutti peccatori, ascoltate la Buona Novella e convertitevi!.

La messa da parte della Conversione caratterizza la Chiesa "riformata" dal VAticano II. Per ciò stesso, essa sta professando una grave eresia e per questo si è corrotta e desertificata, oggi in mano ad un papa come Bergoglio, che continua la linea nefasta (ecumenismo, dialogo, niente conversione, sempre richieste di perdono per tutto il passato della Chiesa [!]), mantenuta dai suoi predecessori- solo che lo fa in modo più rozzo e brutale, estendendo la secolarizzazione della Chiesa alla sua morale, distruggendone apertamente l'etica (cosa che i predecessori non avevano fatto).
Una discesa agli INferi dell'incredulità e del tradimento dottrinale e pastorale che non accenna a diminuire, anche perché la reazione all'interno della Chiesa continua ad esser troppo debole.
T.

Anonimo ha detto...

E se invece di stare a fare le pulci alla GMG di Lisbona, pregassimo?

Anonimo ha detto...

http://www.salpan.org/Index2.htm

[..]
Le GMG sono l'ennesimo tentativo di "battezzare" eventi nati in ambito NON Cattolico, ma più esattamente comunista.
Si tratta di un fenomeno che nacque nel pieno della fase zdanoviana dello stalinismo, parallelamente alla tattica dei fronti popolari.
I festival mondiali della gioventù erano, sino agli anni '80 inoltrati, il fiore all'occhiello di certa propaganda filosovietica. Il massimo onore per i membri delle federazioni giovanili dei partiti di sinistra era essere scelti per comporre la delegazione di messi da inviare a guidare la rispettiva colonna nazionale a quegli eventi.

Siamo tutti nella stessa barca. ha detto...

# 03 agosto, 2023 10:44
Mi scusi eh, ma che vuol dire?
Non stiamo facendo alcune pulci, stiamo soltanto evidenziando dei vulnus, delle offese, che non fanno onore e non giovano ma anzi danneggiano l'intera cristianita', il Corpo Mistico; e questo proprio come OCCASIONE per fare penitenza, per chiedere perdono al Nostro Signore, per deporre tutto il nostro dispiacere e la nostra amarezza per come Lo trattiamo nelle Mani Immacolate di Nostra Signora, sia per i nostri misfatti che per quelli altrui.Amen

Anonimo ha detto...

Signore, manifestaTi!

Anonimo ha detto...

Io farei 2 conti della serva, pare che l'organizzazione della GMG sia costata 160 mln.€ molto più di quella di Colonia, fatte le debite proporzioni fra le due chiese, si fa presto a trarre le somme, tra l'altro i partecipanti sono veramente pochi, sui 300.000, che non è granché, l'ultima grande adorazione Eucaristica alla presenza di 2.500.000 di giovani, in ginocchio ed in silenzio nel fango e nella polvere, dopo un violento nubifragio, fu a Madrid, aeroporto Cuatro vientos, un qualcosa di indimenticabile ed irripetibile, stop. Si prega sempre, con o senza GMG, che per me andrebbero abolite e basta, sono insignificanti, peggio del Meeting di quel che resta di CL.

Anonimo ha detto...

Il Papa ai giovani della GMG di Lisbona:
.... siete la generazione che può vincere la sfida del demonio!
Che bello, ma ha detto proprio così? No, non gli è passata per niente dalla mente.
Ma cosa c'entra il demonio? Chissà se esiste e poi è un concetto medievale che ha fatto tanti danni, tanti traumi.
Tranquilli (e amareggiati), la frase detta è invece:
.... siete la generazione che può vincere la sfida del clima!.

Anonimo ha detto...

Ho letto da qualche parte che non è la Giornata Mondiale della Gioventù, ma la Giornata Mondiale della Gnosi.
Se la osserviamo sotto questa nuova "veste" tutto appare più chiaro.

Gz

Un'Ave per questa anima. ha detto...

Cammino Neocatecumenale: grazie a Dio Benedetto XVI si è dimesso
"L'unica soluzione è che il Papa muoia. Non è morto, si è dimesso. Grazie a Dio." – Questo ha detto Kiko Argüello all'arcivescovo Roberto Octavio González Nieves (San Juan de Puerto Rico) durante un incontro sulle vocazioni.

Le parole del fondatore del Cammino Neocatecumenale sono immortalate in un video del 2017. In altre occasioni, Kiko ha fatto riferimento alle dimissioni di Benedetto XVI come a un "dono della Madonna".

Argüello ha aggiunto che è stata l'elezione di Bergoglio a salvarlo, perché Benedetto XVI aveva chiesto al suo gruppo di eliminare gli abusi liturgici, ma (nessuna sorpresa) non ha mai messo in atto tale decisione. Dopo l'elezione di Francesco, il pronunciamento di Benedetto è stato cestinato, aggiunge Argüello.

Benedetto aveva chiesto al Cammino Neocatecumenale di seguire i libri di Novus Ordo senza abusi liturgici e di partecipare all'Eucarestia domenicale in parrocchia almeno una volta al mese.
https://gloria.tv/post/8VuScVVXCWSc3tspWGVUMT1K9

Cammino Neocatecumenale: grazie a Dio Benedetto XVI si è dimesso
"L'unica soluzione è che il Papa muoia. Non è morto, si è dimesso. Grazie a Dio." – Questo ha detto Kiko Argüello all'arcivescovo Roberto Octavio González Nieves (San Juan de Puerto Rico) durante un …

Anonimo ha detto...

Porgo l'orecchio alla solita omelia, questa volta di Rosini, sul rischio della GMG come kindergarten in salsa cattolica e sul bisogno invece di una meta e un destino da consegnare ai giovani mercè il dialogo e l'insegnamento del Padre ai figli. Non ho mai trovato attraente nessuna adunata fatta da periferie che si spostino come sciame verso qualsivoglia Eden umano in cui il tempo libero e solo il tempo libero surroghi l'eternità. L'aggravante è che quasi sempre queste mobilitazioni sono fatte per mettere in dialogo la medesima generazione, quella giovanile, con se stessa. Già che sulla Terra viviamo sotto l'azione del tempo è certamente più urgente per la Chiesa indirizzarsi verso quelle periferie e lasciarle esattamente dove sono per svolgere una pastorale che si sintonizzi con il tempo del lavoro e l'opera quotidiana dell'uomo e per trasformarle finalmente in comunità in cui porre in dialogo le generazioni di giovani adulti e vecchi che ci vivono. Che si benedicano, che sgomitino e horribile dictu, anche che si maledicano e soffrano insieme. Una volta si diceva: Extra ecclesiam nulla salus. Dopo che per decenni la Chiesa si è messa ai margini della croce come badante dell'uomo nel suo tempo libero epperciò totalmente priva di attrattiva rispetto ad altri più mondani stimoli, perché lo Spirito santo ispiri nei giovani una nuova meta e un significato, la chiesa dovrebbe invece porvisi di nuovo al centro. Extra crucem nulla salus.
Cit. Paolo Ciccioli

tralcio ha detto...

La GMG di Lisbona è già (e lo si confermerà) numericamente un clamoroso flop.
In una dozzina d'anni si è passati dai 2 milioni a 300000 presenze alle celebrazioni clou.
Praticamente uno su sette... ma non più per incontrare Dio, ma per interessarsi del clima.
Per essere una kermersse giovanile mondiale su meteo e ambiente è un successone.
Peccato quel che è costato alla Chiesa Cattolica, uno sproposito, e non per evangelizzare.
Certo che prego: per ragazzi che stanno facendo un cammino di fede esigente ALTROVE.
Cattolicissimi, aiutati da guide sante. Ne avrebbero bisogno anche quelli andati a Lisbona.
Allora preghiamo il Signore che diventino amici, quelli ALTROVE e quelli a Lisbona.
Amici tra loro e molto in confidenza con Gesù, dentro la Chiesa, nostra Madre.
Preghiamo di ritornare ad avere un Papa che ha nel cuore Cristo e l'evangelizzazione.
Preghiamo di stare in una Chiesa che adora e loda Dio, ringrazia, intercede, espia...
Preghiamo che chi pecca si penta e confessi contrito il peccato, convertendosi.
C'è molto da pregare, ma ad occhi aperti, vedendo la realtà.
I giovani sono meno anche perchè SONO NATI MENO BAMBINI DA FAMIGLIE CATTOLICHE.
Sono meno le famiglie cattoliche perchè è stato minato il matrimonio cattolico.
Si può sinodaleggiare parlando anche del bacio e l'abbraccio, ma amare in Cristo è croce.
E allora portiamola, guardando i vuoti, di gente, della GMG.
E ancor più il vuoto siderale della proposta di fede a cura dell'organizzazione.
Nel vuoto mettiamoci la piena di Grazia. Fatima non dista molto da Lisbona.

Tutti tutti tranne chi ama la Messa antica ha detto...

"Amici, vorrei essere chiaro con voi, che siete allergici alle falsità e alle parole vuote: nella Chiesa c’è spazio per tutti – per tutti! – nessuno è inutile, nessuno è superfluo, c’è spazio per tutti. Così come siamo, tutti. E questo Gesù lo dice chiaramente quando invia gli apostoli a invitare al banchetto di quell’uomo che lo aveva preparato, disse: “Andate e portate tutti, giovani e vecchi, sani e malati, giusti e peccatori: tutti, tutti, tutti”. E la Chiesa è il posto per tutti. “Padre, però io sono un disgraziato, sono una disgraziata: c’è posto per me?”: c’è posto per tutti, tutti insieme, ciascuno con la sua lingua. Ciascuno nella sua lingua ripeta con me: “Tutti, tutti, tutti”. "

E perché noi no?

#PapaFrancesco
#lisbona2023
#GMG

Catholicus ha detto...

Tutti, purché rimangano peccatori impenitenti, non si convertano a Cristo, ma alla nuova chiesa massonica di ispirazione satanica; tutti, che il clero modernista vuole solo " accompagnare", con le loro " fragilità" (=peccati mortali, false religioni) fin sulle siglie dell' inferno, per poi spingerveli dentro. Perciò i modernisti odiano a morte i pochi veri cattolici rimasti in circolazione. Per questo motivo Bergoglio promuove quei personaggi assurdi, grotteschi, ridicoli, ai gradi alti della sua " controchiesa". Ci penserà Lei, la Corredentrice, la Regina delle Vittorie a rimettere le cose a posto.

Anonimo ha detto...


# Benedetto XVI e il Cammino neocatecumenale

Le rivelazioni sul commento di Arguello, fondatore del suddetto Cammino.
Benedetto XVI avrebbe dovuto mettere il Cammino di fronte alle sue responsabilità, inevase le quali, cacciare il Cammino dalla Chiesa o comunque condannarlo pubblicamente per i suoi errori, invitando i cattolici a non frequentarlo, sotto pena di sanzione.
Benedetto XVI, invitava e consigliava di fare. Dava ordini?
Anche la famosa correzione del "per tutti" nella consacrazione del vino nel "per molti", mantenuto nella Institutio del Novus Ordo ma trasformato nel "per tutti" delle traduzioni in volgare, Benedetto XVi non ordinò ai vescovi di metterla in pratica, più semplicemente consigliò loro di farlo.
Era il frutto malato della "collegialità" fasulla introdotta dal Vaticano II, Lumen Gentium art. 22, che di fatto mette il Papa nella condizione di operare come un primus inter pares solamente.
Ormai il papa è visto in tal modo dai vescovi, organizzati nelle Conferenze Episcopali, diventate di fatto lo strumento del loro esercizio della suprema potestas sulla Chiesa (sempre art. 22 LG).
T.


Anonimo ha detto...

Zarish Imelda Neno
Non sono in grado di rispondere a tutti i commenti fatti nei miei ultimi post e quindi ho deciso di fare un post separato a riguardo.

Prima di tutto questa è la mia pagina Facebook personale e mi è permesso condividere la mia opinione su questioni che mi stanno a cuore. Non lo faccio per i like. Credo che coloro che seguono la mia pagina e mi leggono regolarmente possono vedere che sono sempre stata coerente con le mie opinioni sulla fede cattolica e ho sempre sostenuto ciò in cui credo.

Da quello che ho letto nei commenti posso solo concludere che alla maggior parte dei fedeli manca molta conoscenza della loro fede cattolica. Condivido alcune frasi che ho letto nei commenti che mi hanno fatto venire questo dubbio.

- La sostanza ma non la forma
- La barca representa la barca di Pietro.
- Cristo si è svuotato della sua regalità per donarla a noi, si è fatto tutto per noi, si è donato per primo ai peccatori...e io mi devo scandalizzare se prendo la particola con le mani? Se per necessità la devo coprire con un telo?

La forma è importante quanto la sostanza. Se togliamo la forma ovvero i segni e i simboli della Chiesa cattolica, non possiamo avere la sostanza. Entrambi vanno insieme.

Proprio come il simbolo della barca che fa subito pensare a San Pietro, così l'altare simboleggia Cristo stesso e del suo sacrificio. È anche il simbolo dell'Ultima Cena e quindi non può sembrare una barca perché non è quello che vuole comunicare.

I simboli trasmettono significati in ciò che rappresentano e puntano oltre la loro stessa esistenza. I simboli cattolici ci aiutano ad approfondire la nostra fede e modellano la nostra preghiera. Collegano il mondo materiale e quello spirituale e rivelano la Verità su Dio.

La Chiesa Cattolica è piena di segni e simboli sacri che ci raccontano il nostro passato, la nostra storia e informano la nostra fede. Ognuno ha un significato e una connessione con la nostra fede, e ognuno rappresenta un momento storico, una storia, un corpo di credenti.

Quindi, la bellezza della Chiesa cattolica sono le sue forme. Le nostre Chiese, la nostra liturgia, i nostri inni, tutto è diverso dalle altre chiese, e questo è ciò che ci distingue.

E se non riusciamo a capirlo, come possiamo capire anche la nostra FEDE CATTOLICA??

Poi dire che Cristo si è svuotato della sua regalità e quindi va bene se lo mettiamo anche in ciotole senza telo etc. Il mio cuore piange.
Sì, sicuramente Cristo è nato in una mangiatoia e non ha vissuto come un principe, ma questo faceva parte del piano di Dio. In seguito abbiamo anche visto che si è morto sulla croce e poi è risorto e assunto nel Cielo in tutta la sua gloria. Non lo diciamo nel Credo che "è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine".

Condivido una mia piccola esperienza. L'altro giorno ero nella Basilica Maria Ausiliatrice e ho guardato il soffitto ei bellissimi dipinti del Regno di Dio che lasciano una persona ipnotizzata. Se ci sei mai stato vedrai anche come è dipinto il Santissimo Sacramento.

Ho indicato verso il soffitto e ho detto a mia figlia che "guarda Beatrice, ecco come sarà il paradiso".

Ripeto, simboli e segni, che hanno aiutato me, una madre, a spiegare alla sua figlia, la fede cattolica.

Il post si sta allungando e ne scriverò un altro domani dall'auto mentre andiamo a San Giovanni Rotondo ma credo di aver reso l'idea.

!

Anonimo ha detto...

...segue
Insomma, come a Papa Francesco è stato dato onore e rispetto alla GMG, anche Cristo, pur essendo stato svuotato della sua regalità, ha bisogno del nostro onore e della nostra riverenza.

Io o nessun altro che ha espresso la propria preoccupazione per quanto sta accadendo alla GMG dubita le buone intenzioni dei nostri giovani. Anzi, ho pregato che questo GMG possa aiutarli a convertirsi e che attraverso di loro possano arrivare vocazioni al sacerdozio.

Il problema qui non sono i giovani ma coloro che sono responsabili della cura della loro salute spirituale. Prego specialmente per loro.

Io sono anche una catechista e quindi mi fa male vedere questi sacrilegi.

Sia Lodato Gesù Cristo

Anonimo ha detto...

Ascoltando la diretta da Lisbona..
oggi...giornata di confessioni.
Il prete commentatore, sollecitato, ci fa sapere - con una risata beffarda - che il Pater-Ave-Gloria dopo la confessione, e' una cosa sorpassata e lui non l'adopera piu' come penitenza.
Ora solamente le soddisfazioni del peccato nel senso "materiale" e solo orizzontale: "lavori socialmente utili" ed affini.
In compenso, durante la trasmissione, siamo stati rassicurati che i confessionali sono stati realizzati esclusivamente con materiali ecocompatibili.

Anonimo ha detto...

Cosa vi aspettavate? La botte ...dà il vino che ha.

Anonimo ha detto...


# L'orrore dell'architettura della chiese costruite per il Novus Ordo la dice lunga. Basterebbe questo a far capire che il Novus Ordo è un rito fasullo, che non piace a Dio.
Tutte le religioni cercano di onorare il loro Dio nella bellezza.
Pensiamo ai templi pagani. Non erano belli quelli greci? E il Pantheon tuttora troneggiante nel centro di Roma? Noi li vediamo, i pochi rimasti, ormai spogli e ingrigiti dal tempo. Ma erano rivestiti di marmi policromi, statue, un insieme sfavillante. E nell'interno c'era spazio anche per il mistero. Si dice che la famosa statua di Giove Ottimo Massimo creata da Fidia, alta (mi pare) una decina di metri, fosse una meraviglia che attirava pellegrini e visitatori da tutta la Grecia e non solo. Durò secoli, sino all'epoca bizantina, andò persa per cause fortuite.
Vi si esprimeva in modo sommo la maestà della divinità suprema.

Dunque: persino i pagani, che vivevano nell'ignoranza del vero Dio e mescolavano nei loro culti il sacro e il profano, erano tuttavia riusciti a cogliere tutta la bellezza insita nel divino che regola il mondo.
Con le riforme pseudoliturgiche ispirate dal VAticano II e imposte da Paolo VI il cattolicesimo è riuscito a scendere al di sotto del paganesimo, inteso nei suoi aspetti migliori. Abbiamo perso il senso del divino e del sacro (ce l'hanno fatti perdere) e quindi il senso stesso della bellezza che deve circondare ogni nostra manifestazione celebrativa della divinità.
Bisogna ribellarsi finalmente a tutto questo. E in un modo solo: non andando più alla pseudomessa del Novus Ordo, frequentando solo quella di rito romano antico, quella detta "in latino".
T.

Anonimo ha detto...

Confessarsi è raccontare storie

Secondo il solito don Tizio su TV2000 gli adulti e i vecchi fanno confessioni noiose perché portano la "lista della spesa" (leggi: accusa dei peccati) e hanno sempre un insopportabile senso di colpa (forse: di pentimento), mentre i giovani intendono la confessione come la vuole la Chiesa di oggi perché "raccontano le loro storie" senza sensi di colpa, sentendosi accettati per come sono. (Andrea Sandri)

Anonimo ha detto...


Le loro storie Dio le conosce già, sin nei dettagli. Vuole che si pentano sinceramente e cambino vita. Contrizione sincera, questo vuole.
Devono accusare i loro peccati, per piacere a Dio, non "raccontare le loro storie", delle quali tra l'altro non frega niente a nessuno, tranne che a loro stessi.
La confessione, così intesa, è diventata una forma di narcisismo, di autocelebrazione all'insegna del vittimismo, insomma una cosa oscena.
Come tutto il resto.
Continuando così, questi andranno tutti all'Inferno. A comnciare dai preti che li invitano a "raccontare le loro storie", quasi il Confessionale fosse una succursale delle Lettere al Direttore, sezione Cuori Infranti et similia.
T.

Anonimo ha detto...

Molto può l architettura su l essere umano. Una non piccola parte dell equilibrio sociale dipende dall architettura, rispettosa degli esseri umani, della loro religione, della loro cultura, del loro ambiente naturale.

Anonimo ha detto...

La confessione vecchio stile, lista della spesa, era rispettosa della intimità della persona, parimenti se la persona aveva bisogno di sfogarsi o di un consiglio, si trovava nel posto giusto per essere ascoltata e consigliata.

Anonimo ha detto...

Padre Lang: la Messa non è l'imitazione dell'Ultima Cena
L'oratoriano è stato collaboratore e fedele interprete della visione liturgica di Benedetto XVI, che ripropone nella sua opera più recente, "The Roman Mass".

ECCLESIA 05_08_2023
https://lanuovabq.it/it/padre-lang-la-messa-non-e-limitazione-dellultima-cena

Anonimo ha detto...


Non è imitazione dell'Ultima Cena, è rinnovazione dell'Ultima Cena, in quanto anticipazione del Sacrificio cruento sul Calvario.
Rinnovazione incruenta ma reale. Un evento straordinario, miracoloso, al di là delle leggi della natura da noi conosciute.
Per tal motivo solo la persona consacrata, il sacerdote, possiede i poteri per officiarla, per effettuare, con la consacrazione, l'effettiva "transustanziazione" del pane e del vino in corpo, sangue, anima e divinità del Cristo nostro Redentore.

mic ha detto...

Cit. Federico Michielan

mic ha detto...

Cit. Federico Michielan
Mi chiedo se sia costituzionalmente impossibile, per noi cattolici, trovare un punto di equilibrio.

Prendete la GMG.

Leggo tanti commenti, tante considerazioni più o meno generalizzanti.

Possibile che non ci sia una terza via tra chi, arcigno, punta il dito contro l’intera iniziativa vedendovi solo segni dell’imminente apocalisse, pervaso da un ormai endemico pessimismo cosmico, e l’ebete sorrisino stampato di chi quando vede “i giovani” e il Papa vi vede solo “segni dello Spirito” pervaso da un acritico ottimismo cosmico?

Un evento con un milione e mezzo di giovani porta con sé un po’ di tutto, dalla messa antica al Santissimo sulle ciotoline di plastica, fino all’impressionante silenzio dell’adorazione eucaristica di ieri sera.

L’invito paolino: “Vagliate ogni cosa e tenete ciò che è buono” non è più nelle nostre corde.

Leggevo tra i commenti che a noi cattolici è dato il dovere di “schierarci”, o di qua o di là, dove lo steccato divide un po’ tutto, dai dogmi di fede alle posizioni politiche, da come si gestisce una pandemia a come bisogna interpretare i cambiamenti climatici.

O di qua, o di là, da qualsiasi parte dello steccato la si veda.

Eppure, noi cattolici non siamo tanto chiamati a schierarci, quanto a “convertirci”.

Anche plasticamente, sono due atteggiamenti completamente diversi: dobbiamo, rispetto alle cose del mondo, “girarci”, verso il Redentore che salva e che è la Verità.

Riconoscerlo, amarlo, questo conta.

Non dobbiamo aderire a una posizione o a un’ideologia totalizzante, altrimenti più che il sale diventiamo il napalm del mondo, che tutto soffoca, o miele, che addolcisce ma non serve a niente.

Un po’ di equilibrio, e un atteggiamento un po’ meno bellicoso, forse farebbe il caso, e ci consentirebbe magari di essere un po’ più “attraenti” nei confronti di questo mondo ormai senza Dio.

Teniamoci la presenza di Nostro Signore e quei quattro dogmi (sono davvero pochi alla fine) sui quali ogni discorso è chiuso, e su tutto il resto magari possiamo un po’ sorvolare.

Lasciamo le curve contrapposte a San Siro, che sprechiamo solo energie invano.
Come Onan quella volta…

Anonimo ha detto...


# Michielan

Un intervento "normalizzatore", nelle intenzioni.
Le "giornate", i "raduni" oceanici dei giovani e delle giovani si svolgono ormai da decenni. Servono a qualcosa? Un maestoso zero sono.
Hanno stufato.
Prima della II gm c'erano i raduni della gioventù organizzati dai regimi dittatoriali e totalitari. Ma erano ordinati, disciplinati, superorganizzati dal Partito e dallo Stato.
Con la democrazia sono continuati i raduni però più sciolti e non imposti dall'alto. Poi i raduni, con l'affermarsi degli hippies e della Woodstock Nation (c.d.) e il diffondersi della cultura della droga e della libera fornicazione, sono diventati il festival della decadenza dei costumi e della sozzura.
Basta con questi raduni. I giovani o studino o vadano a lavorare. O stiano a casa.
Questi raduni confermano che la Chiesa cattolica attuale è diventata la (sinistra) caricatura di se stessa.
Mi ricordo diversi anni fa una lettera a Repubblica di un giovane che aveva partecipato a una di queste giornate mondiali della Gioventù.
Vi ho incontrato una ragazza e la sera abbiamo fatto l'amore in una delle tende della tendopoli. La ragazza mi ha detto: -vado a tutti questi raduni, mi piace fare all'amore così, come viene. Il giovane era perplesso, si chiedeva: siamo cattolici, ma se poi facciamo le stesse cose proibite degli altri, allora? E questi raduni, perché ci andiamo, perché li fanno?
Ho citato a memoria, ma il senso del discorso era quello.
Aboliamo tutti questi raduni farlocchi anche per una semplice esigenza di serietà.
Z

Anonimo ha detto...

Antonio Rossix
Una pena enorme vedere preti che alla GMG fanno i dj cercando di accattivarsi le simpatie giovanili con musica techno in cui hanno remixato la voce di Giovanni Paolo II.

Ci lavoro ogni giorno con i giovani. Non hanno bisogno di queste pagliacciate. Vogliono testimoni, punti di riferimento, vedere gente convinta di ciò che dice.
Parlategli di Cristo invece di remixare voci dal passato. Parlategli ora. Mostrate loro chi è Cristo e fatelo anche con la vita.