Su segnalazione dell'Osservatorio Cardinale Van Thuân. Il rispetto non si insegna in un’ora dedicata, ma si deve respirare innanzitutto in famiglia, luogo da dove si assorbe la capacità di accoglienza e di cura dell’altro, e poi nella Scuola attraverso la cultura “come antidoto nei confronti della violenza”.
La nostra cultura è il retaggio di una civiltà millenaria. In effetti – all’opposto di quanto si sente dire – proprio la storia dell’occidente greco-romano fecondato dal cristianesimo (e, purtroppo degenerato dagli sviluppi dell'illuminismo) è una progressiva presa di coscienza della sacralità della vita e della dignità della persona.
No al ddl Roccella sulla violenza alle donne
Il nostro Osservatorio esprime una valutazione molto negativa del cosiddetto ddl Roccella (dal nome del ministro della famiglia e delle pari opportunità), approvato definitivamente dal Senato nei giorni scorsi e avente ad oggetto “Disposizioni per il contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica”. Sia il governo che il parlamento hanno preferito seguire l’emozione della pubblica opinione costruita ad arte dopo l’omicidio di Giulia, aderendo a una visione della problematica distorta dall’ideologia e approvando delle misure nell’ambito della educazione e della pubblica istruzione decisamente inaccettabili. La maggioranza parlamentare e il si sono adeguati, per carenza di criteri culturali alternativi, alla corrente di pensiero di sinistra e radicale, rumorosa e tendenziosa ma non per questo attendibile.
La drammatica e riprovevole vicenda dell’omicidio di una giovane donna, rubricata sotto l’etichetta ideologica di “femminicidio”, corrisponde ad una realtà volutamente deformata a cui si sono prestate le maggiori testate giornalistiche e, soprattutto, le televisioni nazionali sia private che statali. Tutti hanno recitato con pressante insistenza e pervasività lo stesso copione. Nelle scuole statali si è iniziata una propaganda a senso unico. Anche il mondo cattolico vi ha ampiamente aderito, se i settimanali diocesani non hanno avuto dubbi a parlare di “violenza di genere”, accodandosi alla versione “ufficiale”, e se nelle omelie domenicali i sacerdoti hanno ampiamente ripreso questo fatto, dopo aver nascosto invece quello di Indi Gregory. La linea culturale è stata dettata dalla sinistra sociale e dal movimentismo femminista e omosessualista secondo i quali il “femminicidio” è un disastro diffusissimo, le donne sono vittime in quanto donne, essere donna è la più recente delle forme di discriminazione, la colpa è del maschio in quanto tale, questi fatti avvengono prevalentemente in famiglia e tra le mura domestiche, sono in pericolo i diritti delle donne ma anche quelli di ogni “diverso”, la rivoluzione femminista e di genere non è ancora finita perché in Italia c’è un rigurgito di “fascismo”, di sessismo e di visione patriarcale. Peccato, come dicevo, che il governo e i parlamentari abbiano assunto acriticamente queste invenzioni funzionali a far passare una linea culturale radicale.
I fenomeni di uccisione di donne per motivi di relazione con il partner maschio sono molto più limitati di quanto si dice, come ha anche affermato di recente il prefetto di Padova. Il movimentismo sociale di sinistra, femminista e omosessualista, ha compiuto un vero e proprio attacco terroristico alla sede romana di Pro Vita e Famiglia – cui va la nostra solidarietà -, con un atto proditorio che nessuno di quell’area sociale e politica ha condannato. Segno, questo, che c’è una regia dietro questa messa in scena del femminicidio e che la polemica è destinata ad altre finalità. Nell’attuale cultura woke la tesi del femminicidio assume il carattere della condanna del maschio in quanto maschio e del padre in quanto padre e quindi viene finalizzata alla distruzione della famiglia naturale. A questo proposito, i dati delle situazioni rubricate come “femminicidio” dimostrano che si tratta quasi sempre di relazioni più o meno irregolari e disturbate, ma ciononostante l’opinione pubblica viene indotta ad accusare la famiglia in quanto tale, considerandola fonte di violenza in se stessa – anche il titolo della legge parla di “violenza domestica” -, mentre la causa vera è la crisi della famiglia programmata e caparbiamente portata avanti. L’assunzione della donna come simbolo del “diverso” discriminato conduce ad allargare per analogia il discorso ad altri supposti “diversi” come sessuali e transessuali. Le vere situazioni di violenza contro le donne, dall’aborto selettivo all’utero in affitto, non vengono minimamente ricordati.
Il ddl Roccella accoglie tutto questo, dato che è impossibile assumere la ratio del “femminicidio” così come oggi viene impostata senza accogliere anche tutti questi suoi effetti collaterali. È molto grave che, su questa base, si sia pensato di dover intervenire nella scuola pubblica con percorsi obbligatori di educazione alle relazioni sentimentali e alla diversità. Molto grave prima di tutto perché è una nuova ingerenza dello Stato in ambiti non di sua competenza, tagliando fuori ancora una volta i genitori e imponendo una educazione che ha tutte le caratteristiche di una ri-educazione ideologica voluta e attuata dal potere centrale. Di tutto abbiamo bisogno ma non di un ulteriore accentramento statalistico, soprattutto in campo educativo. Molto grave, poi, perché questi percorsi di educazione forzata saranno riempiti di contenuti assolutamente negativi, prima di tutto dal punto di vista morale. Data la composizione del corpo insegnante della scuola statale, che coltiva in massima parte una cultura ideologicamente di sinistra, relativista e irreligiosa, è inevitabile che il nuovo insegnamento venga riempito di contenuti diseducativi. Purtroppo, ciò varrà anche per le scuole cattoliche paritarie, integrate come sono nel sistema pubblico di istruzione, le quali non si sottrarranno all’inganno essendo già ora permeate della stessa cultura post-naturale di quelle statali strettamente intese. Chiesa e cattolici in genere non hanno nulla da obiettare, perché dovrebbe obiettare un preside di una scuola cattolica paritaria? Il ddl Roccella è una nuova spinta ad uscire dal sistema mediante la scuola parentale cattolica.
Video "La risposta cattolica al femminicidio"
13 commenti:
4° Giorno - 2 dicembre
Tu laetitia Israel
Tota pulchra es Maria,
et macula originalis non es in te.
Tu gloria Ierusalem,
tu laetitia Israel,
tu honorificentia populi nostri,
tu advocata peccatorum. O Maria! O Maria!
Virgo prudentissima,
Mater clementissima,
ora pro nobis,
intercede pro nobis,
ad Dominum Iesum Christum.
Tutta bela sei, o Maria
e macchia di peccato non è in te.
Tu sei la gloria di Gerusalemme,
tu sei la letizia di Israele,
tu sei l’onore della nostra gente,
tu sei l’avvocata dei peccatori. O Maria! O Maria!
Vergine prudentissima,
Madre clementissima,
prega per noi,
presso il Signor Gesù Cristo.
Tu letizia d’Israele.
Con te Israele finalmente gioisce ed esulta! La Vergine di Sion ha dato alla luce Colui che aspettavamo nel buio della storia: la grande luce di Cristo, portatore della vera pace. O Letizia d’Israele, dona al mio cuore la pace che ha portato tuo Figlio Gesù!
Preghiera
O specchio di purità, Immacolata Maria Vergine, noi godiamo nel vedere che sono state infuse in te sin dalla tua Concezione, le più sublimi virtù e tutti i doni dello Spirito Santo. Ringraziamo e lodiamo la SS. Trinità, che ti ha favorito con questi privilegi; e ti supplichiamo, o Madre benigna, di ottenerci la pratica delle virtù, e renderci così degni di ricevere i doni e la grazia dello Spirito Santo.
OREMUS O Dio, che nell’Immacolata Concezione della Vergine hai preparato una degna dimora per il tuo Figlio, e in previsione della morte di lui l’hai preservata da ogni macchia di peccato, concedi anche a noi, per sua intercessione, di venire incontro a te in santità e purezza di spirito. Per il nostro Signore.
Recita del santo Rosario
O Maria, concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a Te! (3 volte)
Sub tuumm praesidium confugimus,
Sancta Dei Genetrix.
Nostras deprecationes ne despicias
in necessitatibus,
sed a periculis cunctis
libera nos semper,
Virgo gloriosa et benedicta
Messi lì a far cosa?
Ripropongo.
La salvezza è nel pater familias e in colei che permette l'esistenza del padre e della famiglia.
Il "pater familias" è l'istituzione naturale sulla quale si fonda la civiltà umana, e che è sempre stata difesa ed elogiata dalla nostra società, tanto in età classica che in età cristiana (perfino in età "borghese", almeno fino a qualche decennio fa).
Istituzione costituita da due concetti tanto naturali quanto meravigliosi: "pater" e "familias".
Ma ogni vero padre sa che lui è tale solo perché vi è una madre, e una famiglia esiste sono in quanto vi è una moglie.
Nell'unità di un marito e di una moglie, di un padre e di una madre, nel rispetto sanamente gerarchico dei differenti ruoli, si fonda la società umana e il primo cardine per la salvezza di ogni essere umano.
Ovvero, sull'amore naturale fondato sul matrimonio che produce, se Dio vuole, figli.
La odierna guerra agli uomini, ai mariti, ai padri, ha come unico scopo la distruzione fisica del padre, della famiglia, del matrimonio, dell'amore familiare, della natura, del piano di Dio.
E pure della donna, in quanto moglie e madre.
La riprova risiede in coloro che portano avanti questo odio divisore.
Mai come in questi giorni dobbiamo difendere la famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna (l'unica famiglia possibile) e sul ruolo del pater familias: voi donne dovreste essere le prime a difendere anche tale ruolo, visto la molto frequente incapacità degli uomini odierni ad esserne all'altezza, a concepirlo perfino. Tutta l'infelicità femminile della società d'oggi nasce, al contrario di quanto tutti credono, dalla scomparsa del pater familias (sia come padre che come marito), che produce donne disadattate e confuse, che vogliono fare gli uomini e si ritrovano sole e infelici. E il tutto ricade pure sui figli.
Il Pater Familias è il cardine della società, come la donna, moglie e madre, ne è la chiave. Siamo sotto attacco, e pertanto dobbiamo reagire: chi è sposato rispetti i ruoli e salvi il grande dono che ha ricevuto, chi non è sposato cerchi il suo cardine o la sua chiave. Oggi non più solo per necessità, non più solo per piacere: oggi è anzitutto un dovere.
E, visti i tempi, è altamente consigliabile il mantenimento dell'italianità. Superfluo spiegare il perché.
Solo, occorre capire che tutto ha un prezzo, e qui il prezzo è la necessaria rinuncia a se stessi per ottenere e meritare il proprio completamento.
Io l'ho capito troppo tardi. Non fate questo errore. (MV)
Se il padre non torna a fare il padre e la madre non torna a fare la madre ci troveremo sempre più davanti ai figli esposti al patologico. Certo è vero che ti può sempre capitare il figlio o la figlia problematica, ma è anche vero che, in questi casi, il pronto soccorso deve avvenire in famiglia ad opera della sue due colonna, padre e madre. La pecora nera è stata sempre presente, ma è proprio quella pecora che richiede uno sforzo titanico da parte dei genitori, sforzo che loro possono superare solo con intelligenza ed energia onestamente e sanamente Cattoliche. Oggi sappiamo che non è possibile appoggiarsi a nessuna istituzione, tutte essendo più o meno contaminate, occorre quindi sapere che il Buon Dio può mandarti un figlio, una figlia difficile e sta a voi, padre e madre, cercare, con l aiuto divino, di venirne a capo per il bene del figlio o della figlia e vostro. La Vita poi tra errori e riprese virtuose vi indicherà la via migliore e gli incontri migliori per voi tutti.
"e la distruzione della donna in quanto moglie e madre.."
Non solo. Anche distruzione della donna in quanto donna. Infatti, siamo arrivati a negare che la femmilità esista in natura, con il trangenderismo. Facendo del sesso (follemente) una scelta, conseguenza del fatto che il pensiero scientifico ha erroneamente rinunciato al concetto di natura, si viene a negare non solo la mascolinità ma anche la femminilità, che diventa una astrazione, come la mascolinità. Questo è l'ultimo stadio, quello della degenerazione del femminismo. Le femministe, dovendo giustificare l'omosessualità loro che se le mangiava, hanno dovuto presentarla come cosa uguale ai rapporti secondo natura. Così prima si è cancellata la differenza all'interno dei singoli sessi tra ciò che è secondo natura e ciò che non lo è; successivamente, la differenza stessa tra i due sessi la si è voluta cancellare, come se il singolo potesse scegliere tra normalità e anormalità, una volta cancellata la differenza tra normale e anormale, quasi questa "scelta" fosse di gusto o costume solamente, quindi erratica.
La corruzione della femminilità, come valore, è cominciata sul piano pratico con la rivoluzione sessuale, col modo di vivere "trasgressivo" imposto come immagine della donna e quindi come comportamento, a prescindere dalle teorie.
Nello stesso tempo non si vede il supposto grande contributo intellettuale che le donne emancipate avrebbero dato alla cultura e alla politica. La mediocrità e il conformismo di questo contributo risuslta per l'ennesima volta proprio da documenti come il decreto Roccella. Il contributo lo davano prima, quando non erano "emancipate".
La tragedia più grave è il venir meno della Chiesa, che si è invece alla fine schierata con la rivoluzione sessuale, venendo meno al suo dovere di opporsi alla corruzione del Secolo.
Ho letto la scheda di Eugenia Maria Roccella su Wikipedia e altre notizie della sua vita trovate qua e là. Vale la pena leggere un poco su di lei per capire sempre meglio il tritacarne del suo e nostro tempo.
Il fatto e' che ci definiamo cristiani ma cristiani come? Non dovremmo avere il coraggio di lottare perche' "venga il Suo Regno" come in cielo così in terra? In questo caso,con la nostra decisione, siamo stati "sale della terra"? Ovvero, abbiamo provato a far ragionare, a risvegliare il senso critico del resto del parlamento o abbiamo rinunciato subito pensando che sarebbe stata una battaglia persa?
Gesu' prima di ogni cosa si rivolgeva al Padre, questo non ci ha insegnato niente? Chissa'...forse prima di ogni pronunciamento il parlamentare cristiano si raccoglie nel segreto della sua cella e invoca lo Spirito Santo nel Cuore Immacolato dell'Avvocata nostra, quale difensore, intercessore, protettore affinche' venga in suo aiuto nel riconoscere le trappole/ gli intrighi ed evitarli?
all'attacco pratico, dobbiamo preoccuparci di questa "educazione sentimentale o degli affetti" che verrà ad affliggere gli studenti?
Probabialmente no, dal momento che sarà una cosa da ridere, una farsa.
Lezione di "educazione agli affetti" a studenti e studentesse in larga maggioranza già abbondantemente "scafati", come si dice a Roma, cioè che ne sanno una più dell'insegnante in materia di libertà sessuale, pornografia, erotismo, e chi più ne ha più ne metta, ampiamente corazzati dal loro modo di vivere edonistico ed emancipato contro ogni "educazione agli affetti" che si rispetti.
Ma anche corazzati, pur non potendolo dire, contro le oscenità dell'ideologia femminista-omosessualista che verranno loro per l'ennesima volta propinate con questa "educazione".
Il disordine che adesso sembra gravare sulla vita privata della nostra premier, caduto di colpo l'ordine apparente che la governava nell'ufficiale relazione (solo) di fatto, certamente contribuisce alla sua adesione a questo aspetto, non secondario, dell'ideologia femminista-omosessualista.
Il cristiano deve essere anche missionario?
Deve con carita' indicare la strada giusta per uscire dalla bruttura della propria condotta per andare alla bellezza della vita con Gesu'?
Le donne di oggi prima si sono vestite da uomo poi hanno gettato via anche questo, d'estate vanno in giro seminude.
"Educazione agli affetti"?
Non fateci sghignazzare...
Via il padre, via la madre, via questo e via quello...quando si saranno estinte..forse spegneranno la luce?
Ogni giorno in tv tutte le reti ancora martellano sull'uccisione di Giulia.
Oltre a distogliere l'attenzione da problemi più incombenti e insistendo solo su narrazioni inesorabilmente ideologiche che impongono modelli contro la famiglia normale, questo continuo parlare di violenza e non di pace crea eggregore eteree che poi vanno a creare a loro volta le guerre e le violenze che vediamo perché interagiscono con i pensieri. Loro lo sanno, e continuano all'infinito per generare violenza. Lo stesso vale per i film, la musica, i talkshow che propongono. Chi guarda, secondo la fisica quantistica si fonde con l'immagine ed emette quella frequenza nell'etere. Insomma.... Siamo tutti delle antenne che propagano energia dai pensieri e i pensieri vengono indirizzati dai poteri facendo guardare ciò che decidono loro.
Il commento del giorno di Bianchi Cagliesi
lunedì 4 dicembre 2023
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AVANTI NELLA DISTRUZIONE DI MASCHI E PADRI
https://gloria.tv/post/JFojQCiuLjhh4uXLiHFC3XkE9
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