Un'iniziativa concreta ed esemplare. L'Arcivescovo Peta e il suo vescovo ausiliare Schneider, in una dichiarazione rilasciata in relazione al nuovo documento Fiducia Supplicans, hanno severamente vietato ai sacerdoti e ai fedeli di ricevere o dare qualsiasi forma di benedizione alle coppie con status canonico non regolare e alle coppie dello stesso sesso. Riporto di seguito la nostra traduzione dall'inglese della dichiarazione ufficiale, firmata dai due prelati, pubblicata sul sito web del Catholic Herald, da questo ripresa dal testo originale russo. Altre posizioni chiare e distinte qui - qui.
Dichiarazione dell'Arcidiocesi di Santa Maria in Astana riguardo alla Dichiarazione
Fiducia supplicans, pubblicata dal Dicastero della Dottrina della Fede
e approvata da Papa Francesco il 18 dicembre 2023
Pertanto, nessuna delle affermazioni contenute in questa Dichiarazione della Santa Sede, nemmeno la più bella, può minimizzare le conseguenze distruttive e di vasta portata derivanti da questo sforzo di legittimare tali benedizioni. Con esse, la Chiesa cattolica diventa, se non in teoria, almeno in pratica, una propagandista dell’“ideologia del gender” globalista ed empia.
+ Tomash Peta, Arcivescovo Metropolita dell'Arcidiocesi di Santa Maria ad Astana
+ Athanasius Schneider, vescovo ausiliare dell'arcidiocesi di Santa Maria ad Astana
Lo scopo manifesto della Dichiarazione della Santa Sede, Fiducia supplicans, è quello di consentire “la possibilità di benedire le coppie in situazioni irregolari e le coppie dello stesso sesso”. Allo stesso tempo, il documento insiste affinché tali benedizioni vengano eseguite “senza convalidare ufficialmente il loro status o modificare in alcun modo l'insegnamento perenne della Chiesa sul matrimonio”.
Il fatto che il documento non dia il permesso al “matrimonio” di coppie dello stesso sesso non dovrebbe accecare pastori e fedeli di fronte al grande inganno e al male che risiede nel permesso stesso di benedire le coppie in situazioni irregolari e le coppie dello stesso sesso. Una tale benedizione contraddice direttamente e seriamente la Divina Rivelazione e la dottrina e la pratica ininterrotta e bimillenaria della Chiesa Cattolica. Benedire le coppie in situazione irregolare e le coppie dello stesso sesso è un grave abuso del Santissimo Nome di Dio, poiché tale nome è invocato su un'unione oggettivamente peccaminosa di adulterio o di pratica omosessuale.
Pertanto, nessuna delle affermazioni contenute in questa Dichiarazione della Santa Sede, nemmeno la più bella, può minimizzare le conseguenze distruttive e di vasta portata derivanti da questo sforzo di legittimare tali benedizioni. Con esse, la Chiesa cattolica diventa, se non in teoria, almeno in pratica, una propagandista dell’“ideologia del gender” globalista ed empia.
Come successori degli Apostoli, e fedeli al nostro solenne giuramento, al momento della nostra consacrazione episcopale, “di conservare il deposito della fede nella purezza e nell'integrità, secondo la tradizione sempre e ovunque osservata nella Chiesa fin dai tempi degli Apostoli”, esortiamo e vietiamo ai sacerdoti e ai fedeli dell'Arcidiocesi di Santa Maria in Astana di accettare o compiere qualsiasi forma di benedizione delle coppie in situazione irregolare e delle coppie dello stesso sesso. Inutile dire che ogni peccatore sinceramente pentito, con la ferma intenzione di non peccare più e di porre fine alla sua situazione peccaminosa pubblica (come, ad esempio, convivenza al di fuori di un matrimonio canonicamente valido, unione tra persone dello stesso sesso) può ricevere una benedizione.
Con sincero amore fraterno, e con il dovuto rispetto, ci rivolgiamo a Papa Francesco, il quale – consentendo la benedizione delle coppie in situazione irregolare e delle coppie dello stesso sesso – “non cammina rettamente secondo la verità del Vangelo” (cfr Gal. 2,14), per riprendere le parole con cui san Paolo apostolo, in Antiochia, ammoniva pubblicamente il primo Papa. Pertanto, nello spirito della collegialità episcopale, chiediamo a Papa Francesco di revocare il permesso di benedire le coppie in situazione irregolare e le coppie dello stesso sesso, affinché la Chiesa cattolica possa risplendere chiaramente come “colonna e fondamento della verità” (1 Tm 3,15) per tutti coloro che cercano sinceramente di conoscere la volontà di Dio e, compiendola, di raggiungere la vita eterna.
Astana, 19 dicembre 2023+ Tomash Peta, Arcivescovo Metropolita dell'Arcidiocesi di Santa Maria ad Astana
+ Athanasius Schneider, vescovo ausiliare dell'arcidiocesi di Santa Maria ad Astana
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[Traduzione a cura di Chiesa e post-Concilio]
A I U T A T E, anche con poco,
l'impegno di Chiesa e Post-concilio anche per le traduzioni
IBAN - Maria Guarini
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Codice BIC SWIFT : UNCRITM1731
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10 commenti:
Si sente fin qui lo stridio delle unghie sui vetri, di quelli che giustificano la benedizione bergogliana dei sodomiti.
“Una correzione pubblica del Papa da parte di un arcivescovo metropolita non si vedeva dai tempi di San Giuliano, arcivescovo metropolita di Toledo, nel VII secolo, a Papa Leone II su una questione dottrinale di cristologia”.
Anche dire che benedire non vuol dire approvare, è grave. Se benedico approvo, sennò non benedico. Punto. La grazia opera su tutti, certo, anche sui peccatori i quali sono chiamati ad abbandonare il peccato. A farsi benedire come persone, non come coppie che vivono in peccato. Benedicendo la coppia benedicono il peccato.
Secondo il medesimo principio, è possibile benedire ogni altro peccatore, singolarmente o in gruppi di 2 o più persone, pur permanendo in una condizione di peccato, anzi scegliendo il peccato come 'norma' di vita.
Benedire. “Dire bene” dove la parola è performativa. Cioè fa accadere quel che dice.
Quindi si “bene-dice” ciò di cui la dottrina “tradizionale” (virgoletto perché ormai trattasi di termine quasi spregiativo…) “dice-male”.
Non è questione di morale, ma di logica.
La Chiesa benedice ciò che non approva?
Qualcosa non quadra...
Tra l'altro sarei curioso di sapere quanto sia diffusa la lobby gay all'interno della Chiesa. Un tempo, quando la neve era ancora bianca, nei seminari si faceva molta attenzione alle tendenze eventualmente omosessuali dei seminaristi, rimuovendo coloro che le manifestassero. Dopo "l'apertura al mondo" di Giovanni XXIII e dei suoi successori pare che non sia più così, per cui il sottobosco traviato si e' notevolmente diffuso. Gli scandali degli ultimi decenni hanno fatto emergere realtà vergognose, ma ora si fa nella Chiesa come nello Stato: visto che il peccato ha molti seguaci, lo si legalizza o normalizza.
Non sia mai che la Chiesa resti indietro!
Gz
Riporto paro paro questo aneddoto letto sul blog di un ex generale italiano facente parte dei Servizi segreti, che racconta di un suo collega molto addentro al Vaticano che gli parlò di un colloquio avuto con Ratzinger, non so se da Cardinale o da Papa, che affermò' Lei non sa quanto sia potente la lobby omosessuale in Vaticano'. Sicut erat demonstrandum.
Anche i Vescovi del Malawi hanno proibito l'infamia
Temo molto che questi prelati, proprio per aver dimostrato il coraggio di riaffermare la Verità, saranno presto "misericordiati" ...
Cit. Michele Gaslini
The Catholic bishops of Zambia are now the third set (that I know of) who refuse to implement "Fiducia Supplicans" in their dioceses.
Germania: “Fiducia supplicans”. Mons. Bätzing (pres. vescovi), “chiedere una benedizione è esprimere fiducia nella bontà di Dio”
Irpinia, Gesù ha due mamme nel presepe della chiesa. Il parroco: “Tanti modi di essere famiglia”
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