Dichiarazioni emesse dalla Confraternity of Catholic Clergy, rispettivamente negli Stati Uniti e in Australia, in relazione alla dichiarazione Fiducia Supplicans sulla benedizione delle “coppie irregolari”. Clero USA e Australiano: "Ammonire i Peccatori, non Approvare i Comportamenti. Qui l'indice degli articoli correlati.
Dichiarazione della Confraternita del Clero Cattolico
sulla recente Dichiarazione Fiducia Supplicans
FONTE Confraternita del clero cattolico
SAN DIEGO, 23 dicembre 2023 /Christian Newswire/ — La Confraternita del Clero Cattolico (USA) desidera affrontare il recente tumulto sulla corretta interpretazione e applicazione della Fiducia Supplicans del Dicastero della Dottrina della Fede. Uniamo le nostre preoccupazioni a quelle dei nostri confratelli della Confraternita britannica del clero cattolico, come dichiarato nel loro annuncio pubblico. Il comportamento peccaminoso e le inclinazioni disordinate non possono mai essere benedetti o condonati. Anche l’apparenza di un’approvazione di qualsiasi male morale deve essere evitata a tutti i costi, per evitare che si possa dedurre che chi dà la “benedizione” sia anche un collaboratore formale del male, cosa che è sempre proibita.
La distinzione che gli individui possono essere benedetti senza approvare il loro stile di vita e la loro attività morale è certamente valida. I detenuti in carcere vengono spesso “benedetti”, ma sempre nel contesto in cui si invoca l’assistenza divina sulle persone stesse, non sul loro comportamento criminale.
Allo stesso tempo, però, è necessario prestare molta attenzione affinché non si crei la facciata che non solo la persona, ma anche le sue azioni e le sue convinzioni ricevano una sorta di “imprimatur”.
Le coppie conviventi (eterosessuali o omosessuali), se benedette insieme, danno l’impressione che la loro relazione sia accettabile agli occhi della Chiesa, cosa che non è. Mentre un ecclesiastico può “benedire” qualsiasi persona umana, non può benedire un comportamento immorale o disordinato.
Amare il peccatore non significa amare il peccato. Gesù comandò alla donna colta in adulterio di “non peccare più”.
Non ha “benedetto” il suo stile di vita, ma ha perdonato i suoi peccati.
Allo stesso modo, come non possiamo benedire l’aborto, la pornografia, l’infedeltà coniugale, l’abuso di minori, il terrorismo e tutti i gravi mali (come la fornicazione e l’adulterio), dobbiamo anche evitare di confondere le cose immorali con coloro che le commettono.
La prudenza ci impone di evitare di trasmettere il messaggio sbagliato.
La verità morale è preziosa quanto la verità dogmatica.
Certo, la Chiesa non ha cambiato il suo insegnamento perenne sulla sessualità umana e sulla santità del matrimonio, ma non dobbiamo nemmeno confondere le acque.
Ammonire i peccatori è ancora un’opera di misericordia e oscurare la loro visione morale non lo è, anche se viene chiamata “benedizione”.
FONTE Confraternita del clero cattolico
6 commenti:
OT
È salito a 198 il bilancio ufficiale delle vittime dell’omicidio di massa di cristiani commesso da musulmani in Nigeria a Natale
20 villaggi sono stati attaccati. In alcuni casi, le persone sono state uccise nelle chiese dove si erano riunite per celebrare il Natale.
Preghiamo.
Ormai le critiche verso il documento Fiducia Supplicans del neo prefetto Fernandez non so contano più, non era mai successo che un documento della CDF fosse tanto disatteso dai vescovi, mi viene il dubbio che lo Spirito Santo stia lavorando per fare ritirare o correggere questo scritto.
Fernandez, fatti due domande
La “guerra civile ecclesiale” provocata dalla dichiarazione Fiducia supplicans può essere compresa nelle sue dinamiche interne tornando al concetto di “nuovo paradigma” applicato al pontificato di Francesco. Non si contano gli articoli e i libri che adoperano l’espressione. Che si trattasse di un nuovo paradigma era evidente sin dai primi passi del pontificato. Già nelle aggiunte al testo incompiuto della Lumen Fidei o nell’intervista a La Civiltà Cattolica tutti avevamo notato un nuovo paradigma in embrione, che si è poi ampiamente dispiegato in questo decennio e ora, con la Fiducia supplicans, ha definitivamente mostrato il suo volto rivoluzionario, dividendo la Chiesa. Bisogna evitare di attribuire il disastroso effetto alla sola ultima dichiarazione del cardinale Fernández. Essa è stata preparata lungo tutto un decennio ed è da collegarsi direttamente con il capitolo 8 di Amoris laetitia, ma non solo. Ecco perché conviene riprendere in esame la nozione di “nuovo paradigma”.
A proposito dell'ultimo commento, leggere qui:
I “cambiamenti di paradigma” sono estranei alla Chiesa cattolica
https://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2018/02/i-cambiamenti-di-paradigma-sono.html
La nuova situazione ecclesiale è debitrice dell’impostazione non realistica ma idealistica del pensiero moderno, che parte dal soggetto e non dall’oggetto. Così tutta la nostra visione del mondo è un “grande paradigma”, a partire dal quale costruiamo la realtà.
Questa appena esposta è l’invenzione, la realtà è diversa. Lo schema ora visto ha un primo enorme difetto: intende la tradizione solo come un “precedente paradigma”, a cui fa riferimento Francesco quando parla di “ripetizione di schemi che generano immobilità”, o come una successione di paradigmi. La tradizione viene così chiamata “viva”, ma in realtà è morta perché un paradigma non è conoscenza del reale, dato che egli stesso lo pone. Al massimo è interpretativo, il che è troppo poco e deforma la definizione di tradizione della Chiesa.
Il "nuovo paradigma" è stato messo in cantiere già dal Vaticano II.
Però si continua a non volerlo capire o si fa finta di non volerlo capire.
Nuovo paradigma : - dialogo al posto della conversione cioè fine dell'opera di conversione a Cristo - scopo della Chiesa: l'unità del genere umano per realizzare in unione con tutte le altre religioni la pace nel mondo (fine terreno, non cattolico) - studio dei testi sacri in simbiosi con "i fratelli separati" ovvero con i protestanti e i loro errori, la loro falsa ermeneutica, razionalistica - promozione dei valori fondamentali delle altre religioni - attribuzione alle altre comunità ecclesiali (scismatiche ed eretiche) di essere anche'esse, anche se in maniera imperfetta [?], strumento della Spirito Santo ossia della salvezza - riapparizione di antichi errori quali l'unione di Cristo con ogni uomo per via della sua Incarnazione - la salvezza di fatto garantita a tutti - la riforma liturgica, che contiene il nuovissimo principio (sempre condannato in passato) dell'inculturazione e dell'adattamento del ritto alle culture locali e altri orrori teologici - e chi più ne ha più ne metta...
Per eliminare l'errore bisogna andare alla radice.
Ma qui si continua a non farlo, concentrandosi su Bergoglio come se fosse un fiore nel deserto, spuntato a sorpresa, e non risalendo mai al Concilio, al pastorale Vaticano II, che non ha proclamato alcun dogma ma ha cercato di scassarli tutti.
Datevi una mossa, scuotetevi dalla pigrizia mentale...
T.
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