Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

martedì 10 gennaio 2017

Anche il Cardinal Müller si pone tra i guardiani della rivoluzione per contrastare i 'Dubia'

La posizione attuale del Cardinale designato come Custode della Dottrina della Fede, a confronto con alcuni precedenti [esempi - qui - qui], non farebbe che confermare il clima dittatoriale che regna nella "chiesa della misericordia". A suo tempo fu addirittura messo in risalto il fatto che la bozza dell'esortazione è passata anche al vaglio della sua congregazione che – secondo alcune indiscrezioni – l'avrebbe rinviata al papa corredata di numerose proposte di modifica sulle quali non è dato sapere di più [qui].

Leggiamo su Vatican Insider, nell'accentuazione dei noti turiferari, che in un'intervista rilasciata all’agenzia austriaca Kathpress (per noi non nuova), il cardinale Gerhard Ludwig Müller, Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, ha affermato che il suo dicastero, al quale erano pure stati indirizzati, non risponderà ai «dubia» formulati dai quattro cardinali su «Amoris laetitia».
Il porporato ha dichiarato che l’ex Sant’Uffizio «agisce e parla» con l’autorità del Papa e non può prendere parte «in una diversità di opinioni». Ha aggiunto che i cinque «dubia» sono stati inviati direttamente al Papa prima della loro pubblicazione e il papa stesso potrebbe ancora incaricare la Congregazione di risolvere la tensione che si è creata, dichiarando: «In questo momento è importante per ciascuno di noi rimanere concentrati e oggettivi, e non essere portati nelle polemiche, tanto meno crearle». Dunque Müller ha scelto di non rispondere nel merito dei passaggi di «Amoris laetitia» che secondo i quattro cardinali hanno creato «confusione». E tuttavia conclude ricordando che sulla questione la Congregazione per la dottrina della fede nel 1994 aveva negato la stessa possibilità.
Interessante riallacciarci anche alle sue affermazioni tratte dal libro Informe sobre la esperanza, precedenti all'uscita dell'Amoris Laetitia, attraverso le quali il Card. Müller si pone in una posizione tutt'altro che rivoluzionaria.
Nella trasmissione “Stanze Vaticane” di Tgcom24 dell'8 gennaio scorso, ha dichiarato:
“Ognuno. soprattutto i cardinali della Chiesa Romana, ha il diritto di scrivere una lettera al Papa. Mi sono stupito perché questa però è diventata pubblica, costringendo quasi il Papa a dire sì o no. Questo non mi piace. Anche una possibile correzione fraterna del Papa mi sembra molto lontana, non è possibile in questo momento perché non si tratta di un pericolo per la fede come San Tommaso ha detto”. 
“Siamo molto lontani da una correzione e dico che è un danno per la Chiesa discutere di queste cose pubblicamente. Amoris Laetitia è molto chiara nella sua dottrina e possiamo interpretare tutta la dottrina di Gesù sul matrimonio, tutta la dottrina della Chiesa in 2000 anni di storia. Papa Francesco chiede di discernere la situazione delle persone che vivono un’unione non regolare, cioè non secondo la dottrina della Chiesa sul matrimonio e chiede di aiutare queste persone a trovare un cammino per una nuova integrazione nella Chiesa secondo le condizioni dei sacramenti, del messaggio cristiano sul matrimonio. Ma io non vedo alcuna contrapposizione: da un lato abbiamo la dottrina chiara sul matrimonio, dall’altro l’obbligo della Chiesa di preoccuparsi di queste persone in difficoltà”.
In primis il cardinale ha tentato di minimizzare la portata dell'iniziativa dei 4 firmatari, facendo rientrare i dubia nella tipologia di una qualunque lettera al papa. Inoltre, nell'esprimere il suo stupore per il fatto che essa sia stata resa pubblica, ne omette la ragione: la mancata risposta del papa dopo due mesi, le indubbie ambiguità e la difformità dei comportamenti in ambito pastorale foriera di confusione che ne è scaturita. Ciò nonostante, nell'escludere la possibilità di una correzione, afferma l'inesistenza di un pericolo per la fede, senza peraltro indicarne le motivazioni se non nel sommario successivo richiamo al "cammino di nuova integrazione" che non intaccherebbe la dottrina. Ignorando peraltro l'articolata e ben motivata formulazione dei quesiti tuttora sul tappeto.

Di fatto il porporato tedesco si è allineato e coperto e con ogni probabilità ha eseguito un ordine dall'alto. Il sentore della "correzione" in arrivo deve aver indotto a mettere le mani avanti, anche cercando di intimidire i 4 cardinali.

Per questo noi tutti continuiamo a pregare ogni giorno perché restino uniti e tengano il fronte senza esitazioni, pur nel rispetto dell'istituzione e della persona.

L'affermazione più scandalosa di Müller è quella che non vi sono pericoli per la fede. Non ci sono pericoli? E come la mettiamo con:
  1. La confusione disseminata dal Papa, oltre che con le aperture ecumeniche sempre più esasperate, anche con quelle contro la famiglia, dal "divorzio breve" alle sostanziali eresie contenute nella AL? 
  2. Galantino che falsifica la Scrittura a proposito di Sodoma? 
  3. S. Maria Maddalena trasformata contro la Scrittura in "uno dei Discepoli", in una "apostola", per costituire il piedistallo di una falsificazione in senso femminista dei Vangeli e aprire la strada al diaconato femminile e domani al sacerdozio femminile o cosa equivalente, senza la formale consacrazione. 
  4. Vescovi che puniscono i sacerdoti che denunciano la corruzione dei costumi secondo gli insegnamenti del Vangelo e della Chiesa, dicendo che devono esser "rieducati" in qualche "comune". Linguaggio da Rivoluzione culturale cinese: il caso di P. Pusceddu. E non mancano altri casi ugualmente drammatici.
  5. Il sacerdote spagnolo che dice blasfemie sulla Madonna, riscontrabili a quanto pare anche sull'Osservatore Romano. 
  6. Si potrebbe continuare nella silloge degli ulteriori elementi di sconcerto tutti presenti su queste pagine. Vi invito a consultare l'archivio dei Memoranda, quello del falso ecumenismo, oltre a quello degli articoli sull'Amoris laetitia.
Infine, si potrebbe chiedere a Müller: lui, a quel posto, che ci sta a fare, se non interviene a difendere la fede?

34 commenti:

Cesare Baronio ha detto...

Ma dimentichiamo che Muller ha sostenuto dottrine eretiche egli stesso, prima di diventare Prefetto della cosiddetta Congregazione per la Dottrina della Fede? Che ha partecipato a riti pagani e si è fatto segnare col marchio di Shiva? che ha negato la Verginità della Madonna? Non c'è da stupirsi: anzi, ci sarebbe stato da stupirsi del contrario. Prendiamo atto che Roma è infeudata dai nemici della Chiesa.

Adriano ha detto...

Il mugnaio (Mueller) si è infarinato.

Anonimo ha detto...

Sul Protestantesimo e l'unicità e salvifica universalità di Nostro Signore Gesù Cristo, come richiamato nella Dichiarazione Dominus Iesus, Müller si è espresso come segue l'11 Ottobre 2011 durante un discorso in onore di Johannes Friedrich, "vescovo" regionale della "Chiesa Evangelico Luterana" bavarese:
"Il Battesimo è il segno fondamentale che ci unisce sacramentalmente in Cristo, e che ci presenta come una Chiesa dinanzi al mondo. Perciò, noi come Cattolici e Cristiani Evangelici siamo già uniti persino in ciò che chiamiamo la Chiesa visibile. Parlando in senso stretto, non ci sono varie Chiese una affianco all'altra - queste sono piuttosto divisioni e separazioni all'interno di un unico popolo e della casa di Dio."

Luisa ha detto...

Segnalo che abbiamo già discusso delle esternazioni di Müller nel post sulla barbarie vaticana, di Patrizia Fermani.
Come già detto come possiamo credere che quello sia il vero pensiero di Müller dopo i suoi vari interventi, in particolare quello in Spagna, se ci fosse chiarezza, se l`AL è così chiara nella sua dottrina, perchè Müller è intervenuto a più riprese e in modo pesante per metterla sui binari forzati della dottrina?
Mi permetto di riportare qui un mio commento:

La Dottrina è sotto attacco A CAUSA di un documento papale, ben tre sacramenti sono "sconvolti" a partire da quel documento, e delle sue LIBERE interpretazioni e applicazioni, quelle aperturiste avallate dall`autore stesso di quei documento attraverso lettere a vescovi argentini, allusioni non molto fini in discorsi o meditazioni mattutine, o usando portavoci come Schönborn, Spadaro, Kasper e alii.

Oggi come ieri il ruolo del Prefetto della CdF chiunque egli sia, e chiunque sia il papa, è di difendere la Dottrina della Fede, oggi il card. Müller riafferma la Dottrina MA, e non è un piccolo "ma", sceglie di affermare che " Amoris Laetitia è molto chiara nella sua dottrina", dire questo è è semplicemente falso, basterebbe a domostrarlo quel che sta succedendo sul terreno, senza che il papa o chi per lui alzi un dito, dica STOP, non solo Bergoglio non lo fa ma promuove a modo suo le aperture che lui GIÀ applicava in Argentina.

È possibile che Müller, consapevole che se si oppone apertamente al papa la sua poltrona salterebbe e che al suo posto verrebbe un progressista sfegatato, scelga una via di "compromesso" cioè quella di mentire diplomaticamente riaffermando la Dottrina , ma se così fosse ciò non farebbe che confermare il clima dittatoriale che regna nella "chiesa della misericordia" e il terrore che tetanizza le resistenze e il coraggio di chi è, a parole, Custode della Dottrina della Fede.

Anonimo ha detto...

Onestamente, pur essendo disposto ad accettare la buona fede di Mueller, evidentemente preoccupato per cose che altri commentatori hanno efficacemente illustrato, non penso si possa basare alcuna strategia su una base falsa. La base falsa, chiaramente indicata dall'articolo, è che non c'è alcun pericolo per la fede. Se il compromesso è avere una CDF che non abbaia, il compromesso è deleterio.

Detto questo, io sto sereno (non in senso renziano). Non mi aspetto che l'iniziativa dei quattro proceda linearmente; anzi, potrebbe anche essere un fallimento all'inizio. Quando un uomo fallirà, Dio agirà in compensazione. Quando un testimone si ritirerà, per paura, per convenienza o per altro, il Padreterno ne susciterà un altro.

--
Fabrizio Giudici

Mazzarino ha detto...

Scusate se mi ripeto, ma siccome ho sentito qualche prete in buona fede sperare in Muller, sopportatemi..... Muller è peggio di Bergoglio. Bergoglio è violento e collerico dunque prevedibile e, condizioni esterne permettendo, facilmente abbattibile. L'altro ha le stesse idee ma è furbo e controllato, ti decapita facendo finta di non volerlo. Quando ha elogiato (e sdoganato) l'Università del Diablo Bergoglio ancora non c'era. Bergoglio presto out, Muller no. I Santi Sacerdoti oggi sulla graticola se hanno orecchie per intendere intendano. Chi poi deve "decidere" aspetti il 13 di ottobre.

Anonimo ha detto...

Mi pare di capire che ci saranno due redde rationem:

-uno verso il mondo.
I credenti più puri saranno abbandonati a se stessi e consegnati al pubblico ludibrio (o peggio) persino da fratelli di fede, parenti e amici... La divisione che sta già serpeggiando si concretizzerà in atti pastoralmente ben poco misericordiosi e accoglienti e persino l'ospedale da campo potrebbe spargere il sangue delle amputazioni che chi brandisce il bisturi non mancherà di operare, con o senza anestsia.

-uno verso il Signore.
Probabilmente questo risulterà poco piacevole per tutti, date le circostanze e la piena luce che smaschererà tutte le falsità esistenti. Eppure sarà necessario e finalmente giusto della vera misericordia, nella verità: per giungervi con la lampada accesa bisogna perseverare. I treni quando passano o li prendi o li perdi.

Alex ha detto...

Müller on The Blessed Sacrament

"In reality, body and blood of Christ does not signify the physical parts of the man Jesus during his life or in his glorified body. Body and blood here signifies specifically the presence of Christ in the symbolism of bread and wine."
... ... ...
“We now have communion with Jesus Christ, through the eating and drinking of the bread and wine."
... ... ...
“The nature of these gifts can be clarified only in their relation to man. The essence of the bread and the wine, therefore, must be defined in an anthropological way. The natural character of these offerings [bread and wine] as a fruit of the earth and the work of human hands, as units of natural and cultural products, is to strengthen and nourish man and the human community in the character of a common meal. … This natural essence of the bread and wine is transformed by God in the sense that this nature of bread and wine now shows and achieves salvific communion with God.”
- G. L. Müller, Die Messe, Quelle Christlichen Lebens. Augsburg: Sankt Ulrich Verlag, 2002, pp. 139-140


So...Cardinal Mueller, that heart muscle and type AB blood in the miracles of Lanciano, Argentina and Poland....I guess that did not make your heart burn with devotion? .Oh poor Jesus. We must console you, we must console you.

Anonimo ha detto...

Segnalo questo articolo di don Mauro Tranquillo:

http://www.radiospada.org/2017/01/il-falso-problema-dei-dubia-e-il-panteismo-di-ratzinger-facili-profeti-inascoltati/ .

Concordo con Baronio (primo intervento).

Domanda: secondo il card. Mueller le fede non è in pericolo. Di quale fede sta parlando ?

Marco P.

Sonia ha detto...

Caro cardinale Muller, si metta davanti al Tabernacolo e chieda al Signore di illuminarla verso la Verità, perché in questo momento sta mentendo... Può farlo con noi umili mortali, ma non con Lui...

Anonimo ha detto...

Muller è un modernista, uno di quelli della Dichiarazione congiunta per intenderci, che tuttavia si è convertito in questi ultimissimi tempi al modernismo conservatore quello che cambia la dottrina lentamente senza strappi. Comunque egli è il curatore di una certa opera omnia. Da questa opera omnia sono stati espunti certi testi, alcuni modificati, e specialmente riguardanti una certa proposta del 1972 sulla comunione agli adulteri conviventi more uxorio. Secondo me dietro Muller c'è, almeno con l'ispirazione, l'Emerito.
(Giuliano Zoroddu su Fb)

Silvano M. ha detto...

Quando hai la possibilità dell"annullamento subito e gratis" il problema dei risposati che vogliono ricevere l'Eucarestia per motivi a me sconosciuti, non sussiste,Ora poi che di matrimoni in chiesa sono cosa rara ancora di più. Giusto però andare avanti, senza dimenticare che questa è una strategia distruttiva nel quale ci sono i 2 motu propri, la svendita al protestantesimo alla chiesa patriottica cinese, il sincretismo religioso sfacciato..., e ogni giorno che passa ha la sua pena in Bergoglio...,

Anonimo ha detto...

Forse è un ulteriore passo per l'allontanamento di Mueller, amabilmente detestato da subito,
definitivo scioglimento della Cdf, ovverosia le pape c'est moi e la dottrina la faccio io come la penso io.....valigie pronte e ritorno in patria. A Rio de Janeiro si è installato il nuovo sindaco, predicatore protestante e nemico giurato della CC, mettici i continui esodi degli ex cattolici e avrai un quadro esatto del sudamerica visto che in Argentina se ne vanno e basta, ateismo dilagante in Uruguay, Paraguay e adesso pure il Cile, lontane periferie eccentriche.Après de moi le déluge.

Luisa ha detto...

Bergoglio presto out, Muller no.

Come può dire che Bergoglio sarà presto out?
Solo il Signore sa quando lo chiamerà a Lui, per il momento il sommo potere è tutto nelle mani di Jorge Bergoglio, un potere di cui usa senza scrupoli di coscienza e con una misericordia e un senso della giustizia a geometria variabile e piuttosto unidirezionale, può far saltare Müller quando e come vuole, come ha già fatto il suo ripulisti in seno a diverse Congregazioni, come ha allontanato il card. Burke, ecc ecc.
Quel che penso l`ho già detto, ma sembra chiaro che il Prefetto della CdF ha ceduto a pressioni, a ordini se non minacce superiori ma tacendo sul disordine, la confusione e la gravità di quel che sta succedendo in applicazione della AL, lasciando i fedeli in quelle zone grigie tanto amate dal papa e non riconoscendo che è l`AL ad esserne la fonte, a mio avviso, egli porta un`immensa responsabilità.

Anonimo ha detto...

Non solo segnalo l'ennesima intervista papale papale di/a Aldo Maria Vallli (che in pochi giorni è tornato, tra l'altro, due volte e con molta chiarezza sul problema di Francesco che "non sa" il perché della sofferenza dei bambini):

http://www.lacrocequotidiano.it/articolo/2017/01/10/chiesa/francesco-secondo-valli-vaticanista-inquieto

[mio suggerimento: non perdiamo tempo a discutere dell'innamoramento di Valli per Martini; tanto Martini è morto]

... ma vi chiedo lumi su questo passaggio, in una domanda di Marcotullio:

"[...] l’unico modo che un Papa ha per essere sicuro del proprio successore sia il nominarlo direttamente (cosa già accaduta e sempre in potere del Santo Padre), ma è cosa che non credo che Francesco vorrà fare."

È corretto? So che i conclavi, intesi come li abbiamo oggi, non c'erano nei primi tempi; so che i primi pontefici potevano influire molto sulla scelta del successore, ma mi pareva che comunque fosse coinvolta una qualche assemblea. Qualcuno può chiarire?

In risposta a Luisa. Notate quest'altra domanda di Marcotullio:

"Veniamo alla conclusione: dopo Francesco. Anzitutto: quando?"

Mi sembra di notare che gli accenni al dopo-Francesco sono sempre più frequenti, compreso il riferimento alle sue dimissioni, anche se la possibilitò viene subito liquidata, e mi chiedo se certi giornalisti, che hanno buone entrature in Santa Sede, non ci stiano mandando qualche messaggio in codice, non potendo essere più espliciti.

Mi chiedo se questo abbia a che fare con quest'altra frase di Marcotullio:

"Per ora al Papa resta una truppa di Zuavi, ma – trattandosi di mercenari – non sarei sorpreso se ad accompagnare Francesco nella parabola discendente restassero quelli che prima gli avevano reso il leale e difficile servizio della parrhesía."

Siccome i superbi vengono dispersi nei pensieri del loro cuore... magari questi sono tanto sicuri di sé da affondarsi da soli. Sarebbe divertente (e molto educativo).

--
Fabrizio Giudici

Matteo ha detto...

Ricordiamo Cristina Campo, che moriva precisamente 40 anni fa. Salvò la Messa cattolica, cui donò la sua vita, letteralmente, mentre altri la distruggevano ed altri ancora erano troppo prudenti per agire. Riposi in pace.

Alfonso ha detto...

Nella Chiesa Cattolica si è instaurato un regime totalitario sine misericordia: questo è quanto con certezza crediamo.
Ripeto una domanda che a suo tempo feci a riguardo del papa emerito e che ritengo pertinente anche per il cardinale Muller: "era libero di esprimersi Platone nel palazzo del tiranno Dionigi?"
Non tutti riescono ad essere come Socrate, disposti a soffrire o a morire per affermare la verità.
Evidentemente, attorno al Bergoglio, di Socrate non ce ne sono! Spero però che mi sia data la grazia di assistere a breve ad una nuova questione "lapsi"!
Sulla "questione Muller" faccio questa riflessione: il Bergoglio, alias papa Francesco, non è "uno che è venuto a disturbare e che dev'essere controllato" dalla congregazione per la dottrina della fede, quasi questa avesse la "missione di strutturazione teologica" di un pontificato eminentemente "pastorale", come pretenderebbe il suo prefetto, quasi fosse la "bussola sicura che impedisce alla Chiesa di cadere nel pensiero light" o l'autorità che "assicura l'unità della fede e garantisce al pontefice una teologia seria".
In un articolo del 10 giugno 2016 : "Eretico". Il verdetto del cardinale Müller sul primo consigliere del papa (http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2016/06/10/eretico-il-verdetto-del-cardinale-muller-sul-primo-consigliere-del-papa/), Sandro Magister, fra l'altro, scriveva:
"In un'intervista sull'ultimo numero di "Herder Korrespondenz" il cardinale Gerhard L. Müller ha dato nientemeno che dell'"eretico" a un tizio che passa come "uno dei più stretti consiglieri del papa". "Non è difficile indovinare chi è colui che Müller prende di mira. È l'arcivescovo Víctor Manuel Fernández, rettore della Universidad Católica Argentina di Buenos Aires e confidente di lunga data di Jorge Mario Bergoglio, nonché, effettivamente, suo teologo di fiducia e principale estensore dei suoi maggiori documenti, dalla "Evangelii gaudium" alla "Amoris laetitia", quest'ultimo addirittura saccheggiando brani di articoli scritti dallo stesso Fernández dieci anni fa".
"E ancora Fernández disse, prendendosela proprio con il cardinale prefetto, che in un'intervista a "La Croix" del 29 marzo aveva assegnato alla congregazione per la dottrina della fede la "missione di strutturazione teologica" di un pontificato eminentemente "pastorale" come quello di Francesco:
"Ho letto che alcuni dicono che la curia romana fa parte essenziale della missione della Chiesa, o che un prefetto del Vaticano è la bussola sicura che impedisce alla Chiesa di cadere nel pensiero light; oppure che quel prefetto assicura l’unità della fede e garantisce al pontefice una teologia seria. Ma i cattolici, leggendo il Vangelo, sanno che Cristo ha assicurato una guida e una illuminazione speciale al papa e all’insieme dei vescovi ma non a un prefetto o ad un altra struttura. Quando si sentono dire cose del genere sembrerebbe quasi che il papa fosse un loro rappresentante, oppure uno che è venuto a disturbare e che dev’essere controllato".
Più di un anno è passato da queste sparate del sedicente teologo argentino, delle quali papa Francesco non si dolse affatto, visto che se lo è tenuto ancora più stretto a sé.
E ora che Müller ha emesso contro Fernández il verdetto di "eresia", è sicuro che a cadere ancora più in basso nel punteggio del papa sarà lui, il cardinale. Che già non conta più nulla come prefetto della congregazione per la dottrina della fede, tanto meno per la "strutturazione teologica" di questo pontificato."
A mio parere, la "questione Muller" è a questo punto, in primis et ante omnia, una questione di un uomo che cerca di non morire come un infame nemico del popolo di bolscevica memoria.

Anonimo ha detto...

http://www.marcotosatti.com/2017/01/10/lordine-di-malta-ribadisce-nessuna-cooperazione-con-la-commissione-vaticana-siamo-uno-stato-indipendente/

Anonimo ha detto...

San Lino pare sia stato nominato da san Pietro.

Anonimo ha detto...

https://cronicasdepapafrancisco.wordpress.com.La vera pace non è opera dell'uomo.

Anonimo ha detto...

sul sito dei cavalieri di MALTA si legge "l'ordine ha una duplice natura. E’ uno dei più antichi Ordini religiosi cattolici, essendo stato fondato a Gerusalemme intorno all’anno 1048. Allo stesso tempo è sempre stato riconosciuto dalle Nazioni come ente primario di diritto internazionale"
Sono quindi anche un ordine religioso e come tali sottoposti alla Santa Sede.

http://www.ordinedimaltaitalia.org/domande-e-risposte#2

Antonino

Anonimo ha detto...


-- Ordine di Malta e S. Sede

Bisogna vedere cosa dicono le norme che sicuramente regolano i rapporti bilaterali tra i due enti, in quanto Enti sovrani, Stati. Cioe': in quanto ordine religioso, i Cav. di Malta, saranno pur sottoposti alla S. Sede per le questioni religiose ed etico-religiose. Ma per le questioni disciplinari, come l'attuale, si puo' ipotizzare che siano indipendenti, proprio in quanto considerati un Ente dotato di alcune caratteristiche della Sovranita'. Par di capire che il Papa non possa stabilire legittimamente una commissione vaticana che sindachi il loro operato su questioni di disciplina interna, come se l'Ordine fosse una istituzione della S. Sede; che non lo possa, proprio perche' l'Ordine si vede internazionalmente riconosciuta, anche dalla S. Sede, la natura di organizzazione statale o comunque dotata di attributi della Sovranita', cosa che lo rende competente, in linea di principio, a trattare da solo le questioni organizzative o disciplinari appunto "interne", senza doverne rispondere a nessuno. A. P.

Anonimo ha detto...

Marco Tosatti:
http://www.marcotosatti.com/2017/01/10/lordine-di-malta-ribadisce-nessuna-cooperazione-con-la-commissione-vaticana-siamo-uno-stato-indipendente/

L’Ordine di Malta annuncia che non ha nessuna intenzione di cooperare con la Commissione istituita dalla Segreteria di Stato vaticana per indagare sull’ordine dopo che il Gran Maestro dell’Ordine di Malta, Fra’ Matthew Festing, aveva sollevato dall’incarico di Gran Cancelliere Albrecht Freiherrvon Boeselager (fratello, peraltro, di Georg Freiherr von Boeselager, nominato lo scorso 15 dicembre tra i tre nuovi membri del Consiglio di Sovrintendenza dello Ior), e con molte aderenze in Vaticano e in Segreteria di Stato.

Un comunicato di oggi afferma che l’Ordine, in risposta alle attività messe in atto da un Gruppo nominato dalla Segreteria di Stato del Vaticano, considera appropriato ribadire che la sostituzione dell’e Gran Cancelliere era un atto di governo interno dell’Ordine. Così, considerando l’irrilevanza legale di questo Gruppo e dei suoi atti relativamente alla struttura legale dell’Ordine di Malta, ha deciso che non coopererà con esso. Questo è per proteggere la sua sovranità da iniziative che sostengono di essere dirette a oggettivamente a mettere in questione o persino a limitare tale Sovranità”.

Il comunicato ricorda come l’Ordine di Malta sia un soggetto di diritto internazionale , e che “la natura religiosa dell’Ordine non pregiudica l’esercizio di prerogative sovrane spettanti all’Ordine in quanto è riconosciuto dagli Stati come soggetto di diritto internazionale”. Fra l’altro, l’Ordine ha una rappresentanza diplomatica presso la Santa Sede, come ogni altro Stato che gode di rapporti diplomatici con il Vaticano, e ne è perciò indipendente.

Nel comunicato si nega anche che il Gran Cancelliere rimosso e sostituito possa rientrare nelle categorie di affiliati che eventualmente potrebbero fare appello a uno status religioso; apparteneva alla Seconda Classe, non a quella dei Cavalieri di Giustizia. “E’ chiaro che in termini legali un rifiuto di un commando ‘in Obbedienza’ non giustifica in nessun modo il coinvolgimento di superiori religiosi, tanto più se non appartengono al’Ordine”.

I membri della Seconda classe possono fare appello contro le misure disciplinari che considerino troppo dure davanti al Tribunale Magistrale.

“La mancanza di cooperazione con il Gruppo citato dunque ha strette spiegazioni legali, e così non può e non è in nessun modo da considerare una mancanza di rispetto verso Sua Eminenza il Segretario di Stato”.

L’iniziativa della Santa Sede resta di conseguenza difficile da capire e da spiegare; non era difficile immaginare che l’Ordine avrebbe difeso la sua sovranità nei confronti di una mossa diplomaticamente e religiosamente molto discutibile. Fra l’altro mentre la Santa Sede stessa sta dando dimostrazioni continue di una gestione del suo personale certo non ispirata alla trasparenza e al rispetto degli individui.

Matteo ha detto...

Il Card. Muller è il classico esempio del clero di "sintesi", quel clero conciliare che da decenni sta facendo danni.
In una logica hegeliana, sono decenni, a partire dal Concilio Vaticano II, che i modernisti spingono per una Tesi, e chi difende la Tradizione porta una Antitesi, che è la Verità. Fra Tesi e Antitesi ecco scendere in campo il clero della Sintesi, che abbagliato dal desiderio di una falsa unità, propone una compromesso, e si fa piano piano, lemme lemme, passi verso il modernismo puro.
Poi, ecco che i modernisti ripartono... con una nuova Tesi... e si ripropone una Antitesi, ma tutte le volte più indebolita, più annacquata. E la sintesi successiva è sempre peggiore.
Iniziarono coi testi conciliari, sintesi fra 2 diverse concezioni di chiesa, poi sulla liturgia, e nei decenni si è sempre peggiorato.
Dio non voglia che anche a questo giro si trovi una sintesi sciagurata, nella ricerca dell'unità, a scapito della Verità.
Prima o poi ci dovrà pur essere un Papa capace di riconoscere gli errori del Concilio, annullando quella sintesi errata. Tutto quello che è stato dopo sarà spazzato di fronte alla Verità, ma se non si riparte dalla sintesi conciliare, rischiamo di peggiorare una situazione oramai compromessa.

Dicendo la stessa cosa in modo scherzoso citando l'allenatore Conte, qui tutti chiedono di "patteggiare". E noi che facciamo PATTEGGIAMO ANCORA?

Gederson Falcometa ha detto...

Müller sembra essere più preoccupato con la sua carriera che con la fede. Uguale a lui ci sono tantissimi altri che amano più la carriere che Gesù. Forse questa preoccupazione sia una delle ragione per la mancanza di reazione della maggior parte dei membri della gerarchia...

Cesare Baronio ha detto...

http://opportuneimportune.blogspot.it/2017/01/gerhard-ludwig-muller-proposito-di.html

Anonimo ha detto...

Cade un'altra maschera (Muller)... quante ne restano?

Anonimo ha detto...

http://www.radiospada.org/2017/01/ancora-card-burke-amoris-laetitia-non-e-magistero-senza-chiarimenti-ci-sara-devastazione-non-temo-perdita-cardinalato-ma-giudizio-dio/comment-page-1/#comment-34660

mic ha detto...

Radio Spada riporta alcuni stralci del testo inglese con alcuni commenti.
Più tardi pubblicherò la traduzione del testo integrale.

Mazzarino ha detto...

Solo un altro prima di lui in sessant'anni. Eminentissimo e reverendissimo Card. Burke: Tanto di cappello!

Anonimo ha detto...

Per me non è Mueller che vuole salvare la poltrona, ma il vdr che vuole disfarsi della Cdf, lui non sa che farsene della dottrina, la sua chiesa è altra cosa, un unicum sincretista che permette tutto in nome della misericordia a un tanto al chilo.......l'unica nota positiva è che le tanto millantate strabocchevoli folle, sono ridotte a poche migliaia di persone che non occupano neppure la metà dei posti in sala Nervi, e che Valli si sia finalmente risvegliato dall'incantesimo, si attendono sviluppi......Magister e Tosatti sono lucidissimi, Blondet va preso con le dovute cautele come Socci, ma almeno hanno idee contro il PC e il mainstream, aspettando Trump che non so quanto durerà se mantiene quanto promesso,io, speriamo che me la cavo. Anonymous.

Anonimo ha detto...

Il pessimismo nuoce assai all'anima, le dà la sfiducia. Le miserie nostre sono come i recipienti dove si raccoglie la spazzatura. Se perdi tempo in questo non farai nulla. Confida, confida, e dona le tue miserie a Gesù perché le faccia concime.
Don Dolindo Ruotolo
http://paolaserra97.blogspot.it/2017/01/le-battaglie-del-signore-come-si-vincono.html#more

Gederson Falcometa ha detto...

Mic,

Sarebbe giusto dire che il minimo che ha fatto il Papa Francesco con il suo Sinodo è stato mettere delle "dubia" a rispetto della dottrina e disciplina tradizionale del magistero costante e universale di 2000 anni della Chiesa?

Per me il Papa nel Sinodo per primo ha messo dei dubbia sulla dottrina e la disciplina tradizionale per fare dopo cambiamenti nelle tenebre dell'ambiguità di AL. Quindi, il Papa può avere dei dubia pubblici contro la dottrina e la disciplina della Chiesa con il fine di liberare ciò che prima era vietato e i cardinali nessuno può dubbitare pubblicamente di lui?

ilfocohadaardere ha detto...

buonasera. Credo che l'operazione tentata da Tornielli di mettere contro Berandmuller a Burke meriterebbe di essere pubblicizzata "ad alzo zero", dopo che la NBQ l'ha smascherata, e dopo che Tornielli ha tentato di intorbidire le acque recitando il ruolo della vittima. Cascioli ha pubblicato oggi il testo originario (poi non accettato da Brandmuller) ed è una cosa penosa e grave insieme...Fortunatamente la manovra è stata sventata.
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-vatican-sniper-come-ti-abbatto-i-nemici-della-rivoluzione-18624.htm