Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 19 settembre 2013

Magister. Un comico, un vescovo e l'enigma Francesco

Sul blog Settimo cielo, ieri, una nuova graffiante, ma decisamente centrata critica di Magister, l'unico Vaticanista fuori dal coro, che cerca di avere uno sguardo obiettivo sulla realtà senza fanatismi né deformazioni ideologiche e ideologizzanti. Riguarda il silenzio di papa Francesco sui temi cruciali del nascere, del morire, del generare. Un amico americano mi segnala l'eccezionalità delle esternazioni di vescovi statunitensi (ricordiamo anche quella recente analoga del card. Dolan), di solito per stile e prassi assolutamente restii a commenti pubblici del genere; il che dimostra un disagio che la melassa mediatica non riesce a soffocare del tutto.  

“Mi pare che si debba ancora capire davvero chi è questo papa. Io da lui mi aspetto anche, come papà, che mi aiuti ad orientarmi nel mondo di oggi. Quando sento che in Francia non ci sarà più la festa della mamma, ma del ‘genitore uno’ o del ‘genitore due’, sono curioso di sapere cosa ne pensa il papa”.
Così conclude una sua intervista a “Credere”, rilanciata da “Avvenire” del 17 settembre, Giacomo Poretti, uno dei più famosi attori comici italiani, del trio Aldo, Giovanni e Giacomo. Un’intervista nella quale egli racconta il suo ritorno alla fede.

Ma non è solo sua l’impazienza di fronte alle rare parole di papa Francesco sui temi cruciali del nascere, del morire, del generare.

Negli Stati Uniti c’è un vescovo che sul suo giornale diocesano, nel tracciare un bilancio dei primi sei mesi di questo pontificato, a un certo punto dice qualcosa di molto simile:
“Sono un po’ deluso dal fatto che papa Francesco non abbia detto molto, almeno per quanto ne sappia, dei figli non nati, dell’aborto. In tanti l’hanno notato. Penso che sarebbe bene che papa Francesco affronti in modo più diretto il male dell’aborto e incoraggi chi si impegna nei movimenti pro-life. Una cosa è per lui avvicinare, abbracciare e baciare neonati e bambini come fa in tante occasione. Ma sarebbe per me altrettanto meraviglioso se lui avvicinasse, abbracciasse e baciasse in forma spirituale dei bambini non nati”.
Il vescovo è Thomas J. Tobin, della diocesi di Providence, nel Rhode Island.
Nell’intervista, su almeno altri quattro punti questo vescovo avanza delle critiche all’attuale pontefice.

Sulla scelta di abitare a Santa Marta:
“Questo è sicuramente un gesto apprezzabile. Ma per ragioni di semplicità e di umiltà egli ha ora occupato due edifici invece di uno solo, con i conseguenti problemi di sicurezza. [...]”.
Sull’adattamento al suo nuovo ruolo:
“È molto diverso essere l’arcivescovo di Buenos Aires ed essere il romano pontefice, il vicario di Cristo, il pastore della Chiesa universale. Penso che sia una grossa sfida per lui adattarsi a questo cambiamento, mantenendo la sua personalità e le sue preferenze”.
Sulla riforma della curia e delle finanze vaticane:
“Devo dire che finora si è mosso piuttosto lentamente. In sostanza ciò che ha fatto finora è la nomina di tre commissioni, una cosa che si è fatta tante volte nella Chiesa, ogni volta che c’è da studiare e da tentare di cambiare qualcosa. Quindi è troppo presto per dire quali cambiamenti effettivi ci saranno e se egli sarà realmente capace di realizzare una riforma sostanziale dell’amministrazione centrale della Chiesa”.
Sull’affermazione di papa Francesco “Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà ma chi sono io per giudicarla?”:
“È una delle frasi più fraintese nella storia recente della Chiesa. Queste semplici parole ‘Chi sono io per giudicare?’ sono state usate e abusate un mucchio di volte da coloro che vogliono piegarle ai loro disegni. Ma è chiaro che il Santo Padre non ha alcuna intenzione di cambiare l’insegnamento della Chiesa. Penso che chiunque studi la questione seriamente sa ciò che egli intende significare con questo. Ma questo ha anche prodotto in molte persone, compresi vescovi e cardinali, una certa dose di angoscia, nel cercare di spiegare che cosa il Santo Padre ha inteso dire con i suoi commenti a braccio”.

113 commenti:

RIC ha detto...

Un comico, un vescovo, l'enigma Francesco e....Miss Topless...

http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2013/09/18/francesca-immacolata-chaouqui-si-confessa-due-volte/

Luisa ha detto...

E penso a se fosse stato Benedetto XVI a fare quegli errori di casting Ricca e Chaouqui), senza pietà gli sarebbero caduti addosso i media italiani.
Altri tempi, altro Papa.

Dante Pastorelli ha detto...

Il più incisivo è il comico.

M.R. ha detto...

Il Papa alla Civiltà Cattolica: "Non possiamo insistere solo sulle questioni legate ad aborto, matrimonio omosessuale e contraccettivi"

M.R. ha detto...

Papa alla Civiltà Cattolica: "Se si tende in modo esagerato alla sicurezza dottrinale, o si cerca ostinatamente di recuperare il passato, la fede diventa ideologia"

m.r. ha detto...

Papa: Preoccupante il rischio di ideologizzazione del Vetus Ordo (messa antica) e la sua strumentalizzazione

MarioB ha detto...

Comunque altri chiarimenti (?) del Francesco pensiero li trovate nell'intervista rilasciata a Civiltà Cattolica. Tenetevi forti...

Anonimo ha detto...

il papa ha risposto a Tobin in un'intervista a civiltà cattolica postata in parte su rorate

Luisa ha detto...

Non so se è già disponibile in italiano, qui in francese l`intervista di papa Bergoglio a Civiltà cattolica:

http://www.revue-etudes.com/Religions/INEDIT_-_Un_entretien__avec_le_Pape_Francois./7497/15686

Molto interessante.
Alcuni passaggi :

"Il y a certes des lignes herméneutiques de continuité ou de discontinuité, pourtant une chose est claire : la manière de lire l’Évangile en l’actualisant, qui fut
propre au Concile, est absolument irréversible.
Il y a ensuite des questions particulières comme la liturgie selon le Vetus Ordo.
Je pense que le choix du pape Benoît fut prudentiel, lié
à l’aide de personnes qui avaient cette sensibilité particulière.
Ce qui est préoccupant, c’est le risque d’idéologisation du
Vetus Ordo, son instrumentalisation. »


"Si le chrétien est légaliste ou cherche la restauration,
s’il veut que tout soit clair et sûr, alors il ne trouvera rien.
La
tradition et la mémoire du passé doivent nous aider à avoir le
courage d’ouvrir de nouveaux espaces à Dieu. Celui qui
aujourd’hui ne cherche que des solutions disciplinaires, qui
tend de manière exagérée à la “sûreté” doctrinale, qui cherche
obstinément à récupérer le passé perdu, celui-là a une vision
statique et non évolutive. De cette manière, la foi devient une
idéologie parmi d’autres."

Anonimo ha detto...

Giacomo ha posto una questione importante...
John

Anonimo ha detto...

Avete letto l'intervista di Padre Antonio Spadaro a Papa Francesco?? c'è anche su Vaican Insider.

Aspetto di leggere le vostre osservazioni, sono molto ma molto demoralizzata, se non fossi ancora tenacemente legata agli insegnamenti di Papa Benedetto XVI oggi mi sentirei molto confusa.

Grazie a tutti quelli che intervengono in questi blog che ormai definisco oasi di solidarietà.

Loredana

carlo ha detto...


Ricordi cosa ti avevo scritto mic? E tieniti forte, ad Ottobre ci sarà la ciliegina sulla torta...

Anonimo ha detto...

Ho letto un'ampia sintesa dell'intervista nella "Repubblica": anch'io sono depresso.

Prepariamoci a tuoni e fulmini, e che il Signore ci aiuti!

Luisa ha detto...

Qui il testo in italiano:

http://www.avvenire.it/Chiesa/Pagine/intervista-papa-civilta-cattolica.aspx

RAOUL DE GERRX ha detto...

« Celui qui aujourd’hui ne cherche que des solutions disciplinaires, qui tend de manière exagérée à la “sûreté” doctrinale, qui cherche obstinément à récupérer le passé perdu, celui-là a une vision
statique et non évolutive » (Bergoglio).

S'il lit ça, là où il est — au Paradis, j'espère —, le cher Romano Amerio doit à la fois rire et pleurer, et se demander si l'illustre auteur de ces perles un peu grosses possède les premiers rudiments de la philosophie et de la théologie.
Mais restons dans la note de bonne humeur, puisque c'était le point de départ de ce "post"…

Luisa ha detto...

«Io vedo con chiarezza — prosegue — che la cosa di cui la Chiesa ha più bisogno oggi è la capacità di curare le ferite e di riscaldare il cuore dei fedeli, la vicinanza, la prossimità. Io vedo la Chiesa come un ospedale da campo dopo una battaglia. È inutile chiedere a un ferito grave se ha il colesterolo e gli zuccheri alti! Si devono curare le sue ferite. Poi potremo parlare di tutto il resto. Curare le ferite, curare le ferite… E bisogna cominciare dal basso»."

Non che mi facessi delle illusioni, ma mi sembra palese che per questo Papa le ferite da curare non sono quelle fatte al cuore della nostra Fede, la Liturgia, non sono quelle che infliggono alla Chiesa i cattivi maetri e i falsi profeti, con i loro insegnamenti alternativi e paralleli, anzi, ricorrere alla certezza della Dottrina è mal visto, la sua visione della Tradizione e della memoria del passato non lascia spazio al dubbio, chi cerca con ostinazione(!) a ricuperare un passato perso (?) ha una visione statica e non evolutiva, e fa diventare le fede un`ideologia fra le altre(!!)

rosa ha detto...

e quali sarebberoo queste ferite da curare dal basso? a parte che se uno ha ala glicemia alta, le ferite si rimargianano con difficolta' e s' infettano con maggior facilita' , in tutti gli ospdali da campo di un esercito moderno non ci vuol niente a afre un minimo di esami di laoratorio.
quindi si possono curare le ferie e nello stesso tempo darae una pillola per la glicemia alta...credo che sia chiara la mia metafora
poco di teologia e filosofia, poco di ortodossia, e anche poco di medicina e ars militaris
capisco sempre piu' perche' dalal germania e' tornato indietro senza il dottorato
rosa

Josh ha detto...

@Luisa: sono d'accordo con te.

Avrei molte cose da dire, ma ho scritto parecchio in questi giorni nell'ultima decina di post, il mio tempo stringe, e non vorrei sembrare ossessivo e ripetere cose già dette.

prendo invece un pezzo delle cose che hai riportato dalle ultime di Bergoglio...questa volta sulla Caritas pratica verso il prossimo.

"Io vedo con chiarezza — prosegue — che la cosa di cui la Chiesa ha più bisogno oggi è la capacità di curare le ferite e di riscaldare il cuore dei fedeli, la vicinanza, la prossimità."

Allora una cosa personale diversa dai temi teologici toccati negli ultimi giorni la dico anche io.

Compio tra poco 43 anni. Ho una famiglia con invalidi, malati e anziani e ho da tanto anche casi estremi. Non da ora, perchè essendo figlio unico e ...nipote unico in salute, sono da solo ad occuparmi di tutti da tempo e a dare fondo ai beni rimasti per vari Alzheimer, Parkinson e varie malattie fisiche e psichiche dei miei cari. Non è una richiesta d'aiuto (quelle ho cessato di farle 20 anni fa) nè un J'accuse.

Ho avuto vicine persone (molto qualificate) rimaste senza lavoro per anni e anche loro hanno avuto bisogno di me.
Pur essendo in famiglia e nella mia cerchia tutti credenti e praticanti, almeno in modo compiuto io dal 1992,
tengo a dire che dalla Chiesa non ho/abbiamo MAI ricevuto nulla,
nè aiuti materiali, nè collaborazione e pure quelli spirituali, mica tanto.

Ho avuto credenti vicini, sì, amici, fratelli, anime gemelle, ma privati cittadini cristiani non conosciuti in Chiesa.

Il profondo ripensamento non deve essere solo teologico. Non lo dico per me ma per quelli nelle mie stesse condizioni, o in peggiori.

Non ho mai creduto la Chiesa dovesse essere una onlus (ma ne ha) nè un sindacato, non sono un Rahner-iano del marxismo ecclesiastico, sono un iperconservatore per cui....ma non c'è stato comunque pericolo di ricevere nulla.
Per prendere invece eccome, era sempre pronta.

In compenso mi arrivano bollettini parrocchiali dove si cita il Card. Martini che sostiene che in noi c'è un credente e un non credente l'un contro l'altro armati, e il protestante Dietrich Bonhoeffer....
o mi domanda se sono disponibile ad acconsentire al Progetto Caritas "Rifugiato a Casa Mia", nel caso non avessi abbastanza persone di cui occuparmi, se voglio prendere in casa un po' di Africa e Asia, magari di altri culti, da mantenere a spese mie.

http://www.immigrazioneoggi.it/daily_news/notizia.php?id=005262#.Ujs9zT8yLHk

http://svulazen.blogspot.it/2013/04/la-caritas-marx-engels-profughi-in.html

Davvero, è un grande dono, del tutto immeritato, quello della fede che mi è stata donata.
Credo quia absurdum, ma non per i dogmi classici, per me naturali, ma per la condotta costantemente incontrata.

Anonimo ha detto...

Il Papa non è che non insiste: non ne parla proprio di aborto, eutanasia ecc. Come sta zittissimo sulle scomode persecuzioni e massacri di cristiani in più parti del mondo. Parla solo di comodissimi dogmi politicamente corretti. Quelli tanto graditi dai salotti che contano che infatti lo adorano (ricambiati a giudicare dalla lettera a Repubblica.)
Dite che ce la farà a mettere in discussione il Santo Natale entro il 25 dicembre?
Miles

MarioB ha detto...

Ho l'impressione che papa Francesco stia andando aldilà di quanto persino certi vescovi siano disposti a tollerare. Spero che questi ultimi si sveglino e non abbiano timore di fare sentire la propria voce (ma forse chiedo troppo!).
In ogni caso, l'unica cosa che al momento mi conforta è che mentre gli insegnamenti di Benedetto XVI sono Magistero, le esternazioni di Francesco sono solo... esternazioni!

Josh ha detto...

Dall'intervista del papa su Civiltà Cattolica:

"Considero invece preoccupante il rischio di ideologizzazione del Vetus Ordo, la sua strumentalizzazione."

Non so che dire, ma trovo molta ideologizzazione e strumentalità nella teologia post Vat. II negli ultimi decenni

rosa ha detto...

ancora ricordi personali: il vecchio, severo e pre CVII parroco che veniva a casa almeno ogni 10 gg e quindi sapeva tutti i nostri problemi, altri due suoi successori, sempre pre CVII, venivano magari meno spesso, am venivano...i parroci successivipostCVII, manco l' ombra, nonostante mia madre abiti ormai daanni sul usagrato.
A Milano,poi, vengono solo per la benedizione della casa, ma non tutti gli anni. e quando poi e' morto mio suocero, non vi racconto la conversazione tra il cappellano dell' ospedale -sempre diocesi di milano - e mia cognata...e per le messe di suffragio....
rosa

Anonimo ha detto...

Il rovello se sentirsi ancora cattolici o meno si risolverà da solo. Sarà direttamente il Papa a decretare che se non si aderisce alla sua ideologia perfettamente conforme all'andazzo del mondo si è fuori dalla Chiesa Cattolica.
Tra tanti buoni saremo gli unici cattivi...
Miles

Amicus ha detto...

La pessima intervista al p. Spadaro non fa altro che confermare quanto già da noi previsto, e che le risposte del 'Vescovo di Roma' Francesco ci offrono in anteprima: a breve, avremo una sanatoria generale per i divorziati 'risposati', un definitivo picconamento della morale cattolica in quanto eccessivamente rigida e 'poco pastorale', il ridimensionamento del Primato di giurisdizione papale in favore di una sinodalità eretica sul modello di quella degli scismatici orientali (che già stanno fregandosi le mani per la gioia di averla fatta finita col Papato). E probabilmente, anche se nell'intervista non vi si accenna, ci sarà anche la presentazione di una nuova 'messa' ancor peggiore del N.O., almeno stando alle previsioni del card. Hummes già ricordate in passato.
Prepariamoci alla resistenza.

Silente ha detto...

Anche per lenire la tristezza generale, soprattutto dopo le improvvide, recentissime "aperture del Papa su divorzio e aborto" (come titola l'Ansa di qualche ora fa) consentitemi un fuori argomento. Desidero segnalare a tutti un bel libro: Giovanni Tortelli, "Democrazia e Cattolicesimo", Cantagalli, Siena 2012.
L'Autore, giurista ed esperto di diritto pubblico, diritto ecclesiastico e filosofia del diritto, è allievo di Livi e Gherardini, che ha anche prefato il testo. Tortelli rivolge inoltre un particolare ringraziamento a Padre Lanzetta per i "preziosi consigli dottrinali". Quali garanzie possiamo chiedere di più?
Il testo, scorrevole, piano, ben scritto, è un excursus sul problematico rapporto tra democrazia e Cattolicesimo. Dal Concilio, è comune convinzione dei benpensanti che la Chiesa non possa che essere a favore della democrazia. Nulla di più falso. Non esiste, e non può esistere, una "opzione preferenziale" per questa forma di reggimento. Seguendo la grande lezione aristotelica, la democrazia può essere legittima solo se "ben temperata" (infatti Aristotele non parla di democrazia, che include tra le forme degeneri di governo, ma di "politéia") e se sottoposta a molte condizioni.
Nel testo, che rappresenta anche un utile, agile compendio di storia delle dottrine politiche, vengono ovviamente citate le opinioni dei grandi cattolici del XIX secolo, Joseph de Maistre, Luis de Bonald, Juan Donoso Cortes. Ma amplissimo spazio viene anche dedicato al pensiero dei recenti Pontefici: da Leone XIII, che definì la democrazia "mostruosa opinione" e " empietà nuova", fino a Pio XII, che non riteneva affatto la democrazia necessaria per il buon governo, ma solo come una delle possibili forme di questo. Puntuale è anche l'analisi del pensiero di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI, che più e più volte ha messo in guardia contro i pericoli del relativismo costituzionalmente insiti nella democrazia.
E' un bel testo, che cita più volte autori a noi cari come Attilio Mordini e Romano Amerio.
Lo consiglio a tutti: fortifica, ci aiuta a comprendere e supporta il nostro apostolato che, o riguarda organicamente tutti gli aspetti del nostro transito nel mondo (anche quello che riguarda la politica, la "forma più elevata di carità") o è apostolato monco.

Anonimo ha detto...

Ormai siamo alla frutta, ha ragione miles "non bisogna parlare continuamente di aborto, matrimoni gay ecc...", ma se lui non l'ha mai fatto, se è per questo non bisogna parlare di generica tenerezza tutti i giorni (che poi, che col dire?) eppure lui lo fa tutti i giorni. Un grazie da parte di quelli che si battono tutti i giorni per salvare le vite dei bimbi dall'aborto e un grazie da parte di quei cittadini francesi che sono finiti in galera per difendere le famiglia. Benedetto,perché hai lasciato...
John

maura ha detto...

Che ha una sedia impagliata , un tavolino zoppo , il comodino sbilenco e dorme sul pagliericcio.......non se ne puo' piu' !!

Dante Pastorelli ha detto...

L'amico Giovanni Tortelli, che certo conosce la produzione di Livi e Gherardini, è da considerarsi soprattutto allievo di don Divo Barsotti.

Luisa ha detto...

Titolo del Corrierone:

"Il Papa apre ai divorziati e alle donne che hanno abortito: «Misericordia, non tortura»

Quello del Giornale:

"L'apertura di papa Francesco:
"La Chiesa non deve insistere
solo su aborto e nozze gay"


Repubblica:

"Il Papa: "La Chiesa? Un ospedale da campo"
E apre a omosessuali e divorziati risposati"


Leggendo e ascoltando Bergoglio e i suoi enfatici commentatori si direbbe che la Chiesa fino al suo arrivo è stata una matrigna gelida e insensibile, pronta solo a punire e a bacchettare, lontana dai fedeli, capace solo di dire no, sembra che i sacerdoti dal "basso" fino ai vertici, fino al Papa, fossero tutti con un bastone alle mani, ma, sogno o ho visto in questi ultimi decenni un altro film?

rosa ha detto...

IL daily Telegraph titola:"POpe says church will fall as a house of cards unless its leaders find q way between politics and mission"
Rosa

Unknown ha detto...

Concordo con la "profezia" di Miles, che poi non è altro che quella di Fatima:

Vedemmo un Vescovo vestito di Bianco “abbiamo avuto il presentimento che fosse il Santo Padre”. (Benedetto XVI). Vari altri Vescovi, Sacerdoti, religiosi e religiose salire una montagna ripida (il Calvario del Corpo Mistico di Cristo), in cima alla quale c'era una grande Croce di tronchi grezzi come se fosse di sughero con la corteccia (ad indicare la Purificazione della Chiesa); il Santo Padre, prima di arrivarvi, attraversò una grande città mezza in rovina (la Chiesa) e mezzo tremulo con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena, pregava per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino (le anime dei tanti cattolici che - dopo essere stati nutriti per 50 anni dal veleno modernista - vivono come pagani, senza la vera Fede, e sono morti alla grazia di Dio); giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande Croce venne ucciso da un gruppo di soldati (i nemici di Cristo) che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e frecce, e allo stesso modo morirono gli uni dopo gli altri i Vescovi Sacerdoti, religiosi e religiose e varie persone secolari, uomini e donne di varie classi e posizioni (martirio di tutti coloro che vogliono rimanere fedeli alla Chiesa di sempre, alla dottrina cattolica, alle Verità di Fede). Sotto i due bracci della Croce c'erano due Angeli ognuno con un innaffiatoio di cristallo nella mano, nei quali raccoglievano il sangue dei Martiri e con esso irrigavano le anime che si avvicinavano a Dio. »

Anche il Papa Giovanni Paolo II ce l'aveva predetto, nella sua intervista rilasciata a Fulda (1980):
“Dobbiamo prepararci ad affrontare fra non molto grandi prove, le quali potranno richiedere persino il sacrificio della nostra vita e la nostra totale donazione a Cristo e per Cristo... Con la vostra e la mia preghiera sarà possibile mitigare queste tribolazioni, ma non è più possibile evitarle, perché un vero rinnovamento nella Chiesa potrà avvenire solo in questo modo. Quante volte già il rinnovamento della Chiesa è scaturito dal sangue! Neppure questa volta sarà diverso. Dobbiamo essere forti e preparati, confidare in Cristo ed in sua Madre, e recitare molto, molto assiduamente la preghiera del Santo Rosario.”

Padre Martin affermò che le parole della Madonna erano assai asciutte e precise e riguardavano un prossimo "papa" - un impostore che avrebbe usurpato il soglio pontificio sotto il controllo del demonio. Per questo, il Terzo Segreto di Fatima rivelerebbe il "mistero dell’iniquità" (2 Tess. 2,7): la Chiesa Cattolica "contraffatta" - la contro-chiesa, l’anti-Chiesa - il mistero del drago, la cui coda avrebbe spazzato via un terzo delle stelle del cielo , ovvero un terzo della gerarchia Cattolica sotto la guida di un antipapa eretico.

E’ questo che Papa Giovanni Paolo II rivelò criticamente, nel suo discorso relativo alla rivelazione del Terzo Segreto il 13 maggio 2000: "Il messaggio di Fatima è un appello alla conversione, che mette in guardia l’umanità affinché non faccia il gioco del "drago", il quale con la "coda trascinava giù un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra" (Ap. 12, 4).

Il Papa Benedetto è già salito sul monte del suo calvario e del suo martiro.... Ora tocca a noi seguirlo nel sacrificio di noi stessi per dare testimonianza a Dio della nostra fedeltà a Lui.

Pino ha detto...

Ho pubblicato nel post precedente, ma forse anche qui non stona:

In questa triste e trista storia ci dimentichiamo un po' tutti il particolare momento storico che ha prodotto l'elezione di questo "papa": Benedetto assediato ininterrottamente per mesi, tradito in ultimo anche dai suoi più stretti collaboratori, e certamente quello che è venuto fuori di quella ignobile vicenda è soltanto una minima parte.

Un Papa che "rinuncia", dichiarando pubblicamente, nel corso dell'ultima Udienza generale, che si tratta di una "rinuncia al solo ministero attivo". Che significa? Ce lo spieghi un canonista ferrato.

CHI È IL PAPA?

È forse il "Vescovo vestito di bianco" che, nell'impossibilità di poter svolgere la sua funzione secondo il Sacro Mandato ricevuto, esalta la dimensione contemplativa del Primato, non fuggendo dalla responsabilità, ma rimettendo alla sua preghiera i benefici profusi sull'intera Chiesa?

Oppure è un "papa" che giorno dopo giorno demolisce e mortifica la dottrina cattolica, con la complicità di vescovi e cardinali pavidi e servili?

«... ma io ho pregato per te, perché la tua fede non venga meno. E tu, una volta convertitio, conferma i tuoi fratelli» (Lc 22,32).
Suvvia, siamo seri!!: Come può essere che ciò valga per questo "personaggio"!?

Mi chiedo: è SEDEVACANTISMO questo? O non è forse l'esaltazione del Primato Petrino, che contempla in pari grado anche la dimensione spirituale?

Cominciano a chiamare le cose col loro nome: "antipapa", anzi "antipapa eretico".
Ce ne sono stati diversi nel corso dei secoli, ma costui certo rifulge per il potere mistificatorio e demolitorio delle sue azioni, che sicuramente troverà nel Trionfo del Cuore Immacolato di Maria una barriera insuperabile.

Mi ha colpito ultimamente un passo delle Beatitudini del Vangelo di Luca, che non avevo ben presente, ma che appare quanto mai eloquente per descrivere questi nostri tragici tempi: «... Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i FALSI PROFETI» (Lc 6,26).

Segnalo un commento a un video che mi ha dato da pensare, che forse descrive bene la drammaticità di questi tempi di cui noi tutti siamo testimoni, ma in un certo senso anche vittime:

http://www.youtube.com/watch?v=jFt7xi9sJlE

Si dirà: eppure i rapporti tra i due appaiono fraterni. Ed io rispondo: da un uomo mite e buono come Benedetto c'è forse da attendersi un match di boxe?
Ma io non dispero che, al momento opportuno, papa Benedetto farà ascoltare, in qualche modo, la sua voce. D'altronde aveva assicurato che sarebbe vissuto nascosto, ed invece noi tutti lo abbiamo potuto vedere ed ascoltare (parlava in Tedesco), per fortuna in buon forma.

CHI È IL PAPA?

"E vedemmo in una luce immensa che è Dio: «qualcosa di simile a come si vedono le persone in uno specchio quando vi passano davanti» un Vescovo vestito di bianco..."

«Finalmente il mio Cuore Immacolato trionferà».

Saluti a tutti.

Epiphanio ha detto...

Gentile Mic,
Purtroppo non ho il suo indirizzo mail. Le invio una intervista di P. Spadaro al Santo Padre.
http://www.abc.es/gestordocumental/uploads/Sociedad/Entrevista_completa_Papa_Francisco.pdf
Forse Lei già la conosce, ma mi sembra interessante come contributo alla comprensione "esistenziale" dell'attuale Papa.
Saluti e auguri per il lavoro che Lei fa.

Luisa ha detto...

Non so se mic farà un post sull`intervista di papa Bergoglio , intanto diamo le nostre prime reazioni.
Questa intervista si aggiunge a quel che ha detto in Brasile ai vescovi, i suoi leitmotiv sono gli stessi, quel che vedo è un uomo anziano che ha una certa visione del mondo e della Chiesa, di quel che la Chiesa, i sacerdoti e i cattolici devono essere e non essere, una visione che prima viveva e applicava alla sua diocesi e che ora può imporre in modo autoritario e furbo (lui stesso ha ammesso di esserlo) alla Chiesa.
La sua visione, la sua ideologia, la sua persona al centro, l`attenzione focalizzata sulla sua persona, un`attenzione a prescindere benevola e entusiasta, perchè dal primo minuto, dai primi giorni, il nuovo Papa ha detto e fatto quel che sapeva perfettamente avrebbe messo dalla sua parte e addomesticato i media.
Una pastorale umanitaria, la sua, che può e deve far meno di precetti, dottrine e insegnamenti troppo costrittivi, misericordia per tutti salvo per quei poveretti che hanno una certa sensibilità, quei poveracci che si ostinano a voler ricuperare il passato e la Tradizione, la loro è ideologia se osano mettere il dito sulle piaghe della Chiesa, sulle ferite dovute alla rottura con la Tradizione e la Dottrina della Chiesa.
Ma per Jorge Bergoglio altre sono le ferite da curare.

Un Papa che parla molto, che ammette che dovrebbe riflettere di più prima di parlere perchè spesso non si riconosce quando si rilegge( come per l`intervista nell`aereo), quel che pensa veramente è la seconda versione...quella dopo aver riflettuto.
Un Papa che dice che la Chiesa non è mai stata bene come adesso ( apprezzeranno i cristiani martoriati) e poi descrive la Chiesa come un ospedale di campo dopo una battaglia.
Un Papa che domanda ai suoi sacerdoti di essere accoglienti, di non stordire le persone con precetti e insegnamenti, ma in che Chiesa vive? Che Chiesa vede? Dove sono i bastoni? Dove sono i sacerdoti duri, che rispettano e difendono la Dottrina in modo arcigno?
Se le ferite ci sono, e ci sono, il medico pietoso non ha forse contribuito a renderle cancrenose?
Ma che Chiesa vuole Jorge Bergoglio?

RIC ha detto...

A questo punto resta da vedere solo una cosa: se qualche vescovo o qualche cardinale avra' il coraggio (o meglio la vera Fede) per alzare la propria voce e dire: ora basta, adesso e' troppo....se tutti taceranno che cosa dovremmo pensare??

Anonimo ha detto...

Caro RIC, dovremmo pensare che hanno tutti troppo da perdere. Ad esclusione di coloro che hanno la responsabilità diretta di molte anime e che devono ancora conservare prudenza (almeno così credo).

Pensavo ieri che, se Atanasio dovette andare addirittura in esilio, mise al primo posto la Verità e per il resto abbracciò "Madonna povertà" e si fidò del Signore...

Dante Pastorelli ha detto...

"Non possiamo insistere solo sulle questioni legate ad aborto, matrimonio omosessuale e contraccettivi"
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Verissimo, ove ben si sottolinei l'avverbio "solo". A quel che ho letto il Papa ha anche sostenuto che in materia morale la Chiesa è già stata chiarissima, ed i titoli dei giornali non mi sembra che rendano, su questo argomento, giustizia alle parole di Francesco, che non ha affatto "aperto" a matrimoni omosex ecc. Ha detto quel che la Chiesa sempre ha sostenuto: il confessionale non è una stanza di tortura, ma il luogo in cui si manifesta il pentimento e ci si riconcilia con Dio. La Chiesa accoglie tutti i peccatori - e chi più chi meno lo siamo tutti, è e dev'esser misericordiosa, condannare il peccato ma aiutare a rialzarsi il caduto. Ciò non significa che l'insegnamento della Chiesa non debba esser più ricordato. Come non deve trascurarsi la necesità del pentimento anche tra divorziati risposati che devon uscire dallo stato non momentaneo di peccato.
Più gravi, ma ripeto non ho letto l'intera intervista, mi appaiono altre affermazioni, alcune delle quali mi dan l'impressione di uno spostarsi da Rahner a Teilhard. Altre carenze, silenzi o frasi banali, lascian quanto meno perplessi, ed anche profondamente colpiti, ad es. su liturgia, ideologia, giudizi sulla Chiesa di ieri ecc., che già altri ha illustrato, penso ad es. a Luisa.

bernardino ha detto...

Grazie Sine Timore, volevo scrivere io il commento simile al tuo, grazie, mi hai preceduto, e' lo stesso, tutti possono leggerlo ugualmente. La Madonna di Fatima ci sprona tutti allo stesso modo. Preghiera... Preghiera e preghiera, Gesu' e la Madonna ci sono vicini.

RIC ha detto...

Credo inoltre che il problema sia dato non solo da cio' che si dice ma anche da "come" lo si dice. Se nelle sue parole il Papa - ammettendo pure (ed e' tutto da dimostrare) che non si discosti dalla Tradizione della Chiesa - mette maggior accento sulle tematiche sociali e mondane rispetto a quelle spirituali, di fatto pone queste ultime in secondo piano. Dando cosi' la sensazione che si vada verso un maggior permissivismo, verso una maggiore tolleranza e dunque verso quel relativismo contro cui si era battuto il suo predecessore.
E' questo cio' che Francesco vuole?? E quand'anche questa sensazione fosse soltanto conseguenza della grancassa mediatica, e' possibile che non se ne renda conto? Chi sta giocando sporco in questa triste vicenda che stiamo vivendo dallo scorso marzo???

Luisa ha detto...

Papa Bergoglio ritiene di non dover appesantirsi sui temi etici perchè, secondo lui, la Dottrina della Chiesa è conosciuta e non c`è bisogno di ricordarla se non in precisi contesti, ma a parte il fatto che la dottrina della Chiesa non è conosciuta così bene dai cattolici, che grande è la loro ignoranza, coltivata con cura da chi aveva e ha interesse a farlo, a parte che è suo dovere confermare i cattolici nella Fede, anche su temi politicamente, socialmente e mediaticamente scorretti, a contraddire il Papa è lui stesso, secondo il vecchio detto che non si è mai meglio serviti che da sé stessi, in effetti il contesto preciso lo ha avuto, e più di una volta, lo ha avuto durante la celebrazione per la Giornata dell`Evangelium Vitae, lo ha avuto quando ha ricevuto dei parlamentari francesi e durante l`udienza generale, quando sapeva che erano presenti i cattolici francesi che stavano lottando in patria contro la legge per il matrimonio e adozione gay, e invece silenzio, niente, nada, rien de rien.
Non vuole parlare in modo aperto, esplicito, urbi et orbi, perchè sa che sono temi a rischio di rottura di luna di miele con i media e con i fedeli.

PS:un caro saluto a Dante.

rafminimi@infinito.it ha detto...


> In attesa di leggere l'inttervista integrale su Civiltà Cattolica,
Solito cumulo di ambigui "NULLA" che ciascuno interpreterà a modo suo.
Ed il bello che davvero ci saranno le basi per poter dare TANTE chiavi di
lettura differenti.
I laici ed i cattolici "adulti" ci vedranno e ci leggeranno un cambio di
passo della Chiesa.
Altri si sforzeranno di interpretarli in senso cattolico. Come al solito ,
dal Vaticano NON saranno fornite spiegazioni(salvo forse, pezza peggiore del
buco, dire che si tratta di idee personali di Bergoglio e non di
pronunciamenti di Francesco I), ma scommetto la mia solita cena contro una
birra che le attitudini pratiche dei più andranno INDISTRUBATE verso la
direzione (pseudo)progressista.
lm

Claudius ha detto...

Dante, apprezzo molto i tuoi interventi che mi sembrano equilibrati e focalizzati sui punti giusti. Io fin'ora ho cercato di capire come veramente pensi questo papa e devo dire che sono molto confuso.
Non dubito nemmeno per un istante della sua buona fede e che voglia il vero bene della Chiesa.
Però comincia anche a venirmi il sospetto che questo papa non sia intellettualmente troppo profondo.

Per esempio, in questa intervista dice che la Chiesa quando parla di morale non deve parlare solo di morale sessuale, ecc. e come hai rilevato giustamente tu, questo è un bene perché è vero che non si puo' star sempre a parlare di morale sessuale come se la morale coincidesse solo con quella, e va bene.

Solo che subito dopo aver detto questo che cosa fa? Comincia a parlare a raffica di divorziati, risposati, gay, donne che hanno abortito, e va avanti per buona parte dell'intervista.

Adesso, nessuno oltre a me nota la contraddizione?

Cos'hanno in comune tutte quelle "categorie", se non proprio il fatto che si tratta di categorie definite dal rapporto che hanno con il sesso e la morale sessuale e dalle conseguenze che ne sorgono?

Insomma, prima dice che non bisogna parlare sempre e solo di questioni di morale sessuale e dice di dare per scontata la dottrina della Chiesa su questi temi. Subito dopo parte lancia in resta a parlare invece proprio di temi che hanno a che fare solo con il sesso. E surrettiziamente, oserei dire.

E' come dire, "non voglio parlare di queste cose, sapete già come la penso" e subito dopo parlarne, ma facendo finta di niente, come per introdurre un pensiero nuovo facendo finta di rispettare quello vecchio.

Forse io sto prendendo una gran cantonata, ma solo io mi sono accorto di questa contraddizione?

Mi piacerebbe sapere cosa ne pensi tu e tutti voi.

Unknown ha detto...

Grazie a te, Bernardino!

Siamo uniti nella preghiera.

Il Cuore Immacolato di Maria trionferà!

Non prevalebunt!

Anonimo ha detto...

Forse Lei già la conosce, ma mi sembra interessante come contributo alla comprensione "esistenziale" dell'attuale Papa.

Grazie Epifanio,
vorrò trovare il tempo di parlarne quando la mia analisi sarà sufficientemente meditata.
E' un momento davvero strano ed inedito; per cui mi astengo volutamente dal parlare "a caldo", altrimenti rischio di dire cose strane e inedite quanto la situazione.

Unknown ha detto...

P.S.

Se posso aggiungere....
(dal sito NON POSSUMUS)

Nelle istruzioni della Frammassoneria del Grand’Oriente, l’Alta Vendita, era chiaramente delineato il loro piano per infiltrare la Chiesa Cattolica ai più alti livelli, fino alla Cattedra di Pietro. Citiamo da “Grand Orient Freemasonry Unmasked” [La Frammassoneria del Grand’Oriente Smascherata] di Mons. George F. Dillon D.D:

“Ora, quindi, per assicurarci un Papa nella maniera richiesta è necessario predisporre per quel Papa una generazione adeguata al regno del quale sognamo. Lasciate da parte l’età avanzata e quella media, andate alla gioventù, e, se possibile, fino all’infanzia.

“In pochi anni il giovane clero avrà, per forza di cose, invaso tutte le funzioni. Essi governeranno, amministreranno, e giudicheranno. Essi formeranno il consiglio del Sovrano. Saranno chiamati a scegliere il Pontefice che regnerà; e quel Pontefice, come la maggior parte dei suoi contemporanei, sarà necessariamente imbevuto dei principii italiani ed umanitari che stiamo per mettere in circolazione.

“Cercate il Papa del quale diamo il ritratto. Volete stabilire il regno degli eletti sul trono della prostituta di Babilonia? Fate marciare il clero sotto la vostra bandiera in modo che creda sempre di marciare sotto la bandiera delle Chiavi Apostoliche. Volete causare la sparizione delle ultime vestigia di tirannia ed oppressione? Gettate le vostre reti come Simone Bar-Jona. Gettatele nelle profondità di sacrestie, seminari e conventi, piuttosto che nelle profondità del mare, e se non precipiterete nulla, darete a voi stessi una raccolta di pesci più miracolosa della sua... Il pescatore di pesci diverrà pescatore d’uomini. Vi disporrete in veste di amici intorno alla Cattedra Apostolica. Avrete pescato una Rivoluzione in Tiara e Cappa, che marcia con la Croce e la bandiera — una Rivoluzione che ha solo bisogno di essere un poco pungolata per mettere a fuoco i quattro quarti del mondo.”

Ebbene ora i "senza-Dio" massoni hanno un vero antipapa seduto dentro il Vaticano che impunemente và distruggendo ciò che di cattolico era rimasto nella Chiesa...

Anonimo ha detto...

Il comico afferma che molto della sua conversione è dovuto ad un gesuita che lui ha frequentato,quindi,è chiaro che abbia avuto una certa impostazione e certe direttive,quello che mi ha dato il voltastomaco sono i commenti di un tal direttore di radio,che farebbe forse meglio a contare fino a 1.000 prima di parlare e chiedere continuamente soldi,detto ciò basta sciropparsi El jesuita(credo sia stato tradotto in italiano) io l'ho letto in spagnolo, per capire il bergogliopensiero,c'è poco da aggiungere....c'è chi dice che sarà un pontificato sconvolgente(ricevuto,grazie)chi dice sia un papa straordinario,tosto(per me un generale che non ammette disobbedienza,ordina e basta)io sto in una delle categorie che lui ha già stigmatizzato,siamo pochi,verissimo,ma ancora pensiamo con la nostra piccola testa,in fondo è bello far parte di una esigua minoraza (4% è il calcolo approssimativo),ma che soddisfazione guardare la massa che si sposta a seconda della corrente e restare al tuo posto di osservatore privilegiato....'Andiamo avanti,le ultime parole del papa un tempo regnante,(l'ultimo per me),il Signore vincerà',è quello che mi tiene viva la speranza.GR2

Unknown ha detto...

Se posso suggerire anche questo ottimo post sul Blog Fides et Forma.

Spiega bene le "manovre" a cui stiamo assistendo, purtroppo da passeggeri, della "barca della Chiesa"...:

http://fidesetforma.blogspot.it/2013/09/riflessioni-di-23-anni-fa.html

Anonimo ha detto...

Luisa ha ragione in pieno, non vuole parlare di certi argomenti non perché la Chiesa si é già espressa, altrimenti non dovrebbe parlare nemmeno dei poveri perché anche lì la Chiesa si è già espressa, non vuole parlarne perché finirebbe la luna di miele con i media anti cattolici e comunque finora non ha praticamente mai parlato di questi temi per cui l'avverbio solo è pretestuoso e usato per evitare ancora di infastidire Scalfari
John

Anonimo ha detto...

Este Bergoglio, "papa" popularucho para gente popularucha, não passa de um fala-barato.
Julga que, por ocupar a primeira página dos jornais, vai transformar o mundo.
É pura ilusão.
Perante a sua agitação mediática uma pessoa normal tem vontade de lhe dizer : "Medicus, cura-te ipsum", mas ele já não percebe o latim…

Amicus ha detto...

Ormai è evidente che il "Vescovo di Roma" Bergoglio sta preparando il terreno per quella che, con amara ironia, qualcuno ha descritto come la 'Rivoluzione d'Ottobre'. Dell'ottobre 2013, ovviamente.
Dopo questo bombardamento mediatico a tappeto, inizierà l'avanzata delle truppe bergogliane di terra, guidate dai 'magnifici 8' da lui scelti per la bisogna.
Sì, la situazione è inedita e addirittura surreale. Ma noi sappiamo che la Verità è stata detta una volta per sempre, e che nessuno, né Papi né Concili, ha l'autorità di cambiarla.

Giano ha detto...

Se mi è consentito, vorrei esprimere un parere sull'intervista del papa in questo stimatissimo e ottimo blog.

La prima parte dell'intervista è concentrata sulla sua personalità. Ebbene ritengo che ne sia uscito un quadro, non di un sovrano come deve essere il Vicario di Cristo, pittosto di una persona come tante altre.

Quando sottolinea il fatto che lui è un peccatore al quale Dio ha avuto la misericordia la bontà di posare su di lui lo sguardo, lo dice con la stessa sicumera di quanti agli incontri carismatici dicono di essere stati scelti, baciati dallo spirito.

Essere stati scelti da Dio, non significa come dice il papa che molto del discernimento provenga da lui.
Riguardo le personali e discutibilissime scelte pastorali o usare auto vecchie o utilitarie.

Tanti passaggi mi hanno colpito in negativo, specie le frecciate contro la S. Messa Tridentina e la certezza insita nel Deposito Tradizione.

Certezza nella Tradizione che contiene già tutto il discernimento, tutta la misericordia, tutta la missionarietà, tutto l' amore per l'uomo peccatore, tutta la Verità tutto l'amore per i poveri materiali, cui il papa si riempie la bocca.

Insiste il papa sulla colleggialità, sulle luci che sono all'interno dedlle altre realtà.
Quelle a cui il cattolico deve guardare per l'unità.

Spiace ma sono discorsi già sentiti dai vari, Lubich, Arguelo, Martines, Taizè, Medjugorie etc...

Camminare insieme nelle diversità, basta seguire leggi morali insite in ognuno di noi, tra queste la coscienza.

Etruschi, Romani, Celti, Barbari di ogni ogni genere, Egiziani, Fenici Sumeri, Greci, tutti indistamnente cercavano e adoravano dio in ogni cosa e vedevano in qualche uomo carismatico il loro dio.

Oggi come allora ognuno secondo coscienza e sensibilità ci si prostra davanti al clandestino, lui stesso lo ha fatto ne ha dato l'esempio, ci si prostra davanti alle alte religioni già sbugiardate da Cristo e dalla sua Chiesa Cattolica Apostolica Romana.

Ci si prostra davanti all'uomo Ognuno il proprio dio, secondo coscienza proprio come nei tempi antichi.

Non trovo alcuna differenza tra il modo di agire e parlare del papa e i vari fondatori dei movimenti, come neocatecumenali, focolarini, carismatici, Taizè S. Egidio, medjugoriani e così via.


Dio il VERO Dio ha un nome e un cognome, ha già dettato le sue leggi i suoi precetti, Dio non è presente in tutti gli uomini, perchè appunto ci ha creati liberi.

Liberi di accettarlo o non accettarlo,in chi lo accetta dopo averlo conosciuto, li solo può essere presente Dio.

S. Paolo prima della sua conversione era in lui presente Dio? Era in lui presente anche quando aiutò a lapidare S. Stefano?

No!!
Se questo fosse vero, allora possiamo dire che Dio era presente anche in Hitler.

Dio è presente in ogni Tabernacolo e NON in ogni uomo, come vorrebbero obbligarci acredere i rappresentanti del nuovo ordine mondiale.

Questo consiste la missionarietà della Chiesa, parlare chiaro esporre altrettanto chiaro, non nascondersi sotto un " non serve parlarne di questi argomenti, perchè la Chiesa si è già espressa"

Un nuovo slogan che nasconde una elevata furberia e mendacità, il papa pare averci preso gusto.


Come si può pensare di ritornare indietro all'antico pantheon fosse solo immaginario per ritrovare l'unità nelle differenze?

Che pastoralità è mai questa?

Dante Pastorelli ha detto...

Il Papa s'illude che i cattolici ch'escon dalle parrochie e i preti ch'escon dai seminari, meglio dalle università pontificie, conoscano davvero l'insegnameno morale della Chiesa. Quindi, dopo aver espresso sopra il mio parere, ribadisco ch'è suo dovere ricordar ancora le verità fondanti della morale cattolica. Come quelle della dogmatica, invece di parlar a ruota libera e scivolare spesso in modo pauroso.
Quanto alla preparazione teologica di Francesco, essendo gesuita, dovrebbe averla. Il problema è: quale preparazione?

Dante Pastorelli ha detto...

Dimenticavo, per Claudisu: spesso non vedo logica nel caos delle dichiarazioni bergogliane.

Luisa ha detto...

Ecco quel che passerà, e non solo per responsabilità dei media, articolo del Corsera:

"La novità di papa Francesco l'avevamo negli occhi ma fino a ieri non c'era la parola per dirla, ora l'abbiamo ed è questa : prima il Vangelo e poi la dottrina.
Quel primato è affermato con chiarezza nell'intervista alle riviste dei Gesuiti e può essere interpretata come una parola d'ordine mirata a superare vecchi bastioni, perché - dice Bergoglio - è tempo di «aprire nuovi spazi a Dio», partendo dalla certezza che egli è «in ogni vita umana» e dunque anche in quella dell'omosessuale, del risposato...

"L'intervista affronta una dozzina d'argomenti ma il cuore è lì, nel primato da attribuire alla predicazione del Vangelo e non ai «piccoli precetti», alle tante «dottrine», alla ricerca esagerata della «sicurezza dottrinale»

Questo è ciò che passa nel pubblico, ci sarà chi dagli amboni, con sue iniziative personali, oserà intervenire per mettere un bemol alle affirmazioni papali e, ancor più, alle interpretazioni mediatiche?
Chi, consapevole delle conseguenze che certe conclusioni avranno sulle coscienze dei cattolici, già deformate e confuse, scenderà in campo per, ancora una volta, spiegare (!) quel che voleva dire il Papa, anche se in realtà il Papa ha detto quel che ha detto?

Luisa ha detto...

Ho dimenticato di dire che l`articolo del Corsera è di Accattoli.

Anonimo ha detto...

Romano dice,

la tesi "prima il Vangelo, dopo la dottrina" è eretica, perhce la buovna novella è una dottrina, il Testimonio al quale è il Maestro di tutti...quelli che non vogliono la sua Dottrina non possono salvare...quelli che accolgono un vangelo senza la Sua Dottrina sono gnostici, falsi cristiani...

Quindi, Bergolio ha annunciato se stesso come predicatore di un nuovo vangelo, il vangelo dei massoni...

Luisa ha detto...

"«Il Vaticano II è stato una rilettura del Vangelo alla luce della cultura contemporanea. Ha prodotto un movimento di rinnovamento che semplicemente viene dallo stesso Vangelo. I frutti sono enormi. Basta ricordare la liturgia. Il lavoro della riforma liturgica è stato un servizio al popolo come rilettura del Vangelo a partire da una situazione storica concreta. Sì, ci sono linee di ermeneutica di continuità e di discontinuità, tuttavia una cosa è chiara: la dinamica di lettura del Vangelo attualizzata nell’oggi che è stata propria del Concilio è assolutamente irreversibile. Poi ci sono questioni particolari come la
liturgia secondo il Vetus Ordo. Penso che la scelta di Papa Benedetto sia stata prudenziale, legata all’aiuto ad alcune persone che hanno questa particolare sensibilità. Considero invece preoccupante il rischio di ideologizzazione del Vetus Ordo, la sua strumentalizzazione».


La crisi della Fede è legata alla crisi della Liturgia ( lo aveva detto con chiarezza l`allora card. Ratzinger, lo ha ricordato da Papa) ma Papa Bergoglio parla di frutti addirittura enormi.
Che tipo di servizio reso al popolo è stato quello di manipolare, violentare, ferire la Liturgia? E sto parlando del Novus ordo.
Che frutti concreti ha prodotto quell`attualizzazione della liturgia nell`oggi della storia?
Il Vangelo è stato riletto alla luce di una situazione storica concreta, se e quando la situazione storica cambierà si cambierà ancora la lettura del Vangelo?
Sarei grata a chi è competente, a Dante, a mic, di dirmi che cosa pensano di quelle esternazioni di papa Bergoglio.

Claudius ha detto...

Dante Pastorelli: ho avuto anch'io quest'impressione. Quando ha detto "sogno una chiesa povera per i poveri", la mia prima reazione è stata: ma i poveri che se ne fanno di una chiesa povera? Dove sta la logica di questa affermazione?

E se una logica c'è, perché il papa non si è soffermato cercando di spiegarsi meglio? Magari poteva rendere esplicito cosa voleva dire con l'aggettivo "povera", nel senso che se si riferiva solo al borsellino, come credo tutti hanno pensato, è una cosa priva di ogni logica, mentre se aveva in mente un significato diverso, bé, allora magari poteva avere un senso approfondire il concetto.

Ma non l'ha fatto e tutto quel che rimane è una specie di slogan sentimentalistico che, espresso in quei termini, è soltanto un concetto privo di senso.

Fra l'altro, il papa ha detto questa frase per spiegare perché aveva scelto il nome Francesco, in riferimento a S. Francesco d'Assisi e alla povertà. Ma San Francesco non ha mai detto che voleva "una chiesa povera per i poveri". San Francesco voleva che la Chiesa fosse piena di ricchezze: pretendeva che il calice fosse d'oro, per accogliere degnamente il sangue del Signore, tanto per dirne una. Non si sarebbe mai sognato di far rientrare nella categoria della "povertà" della Chiesa lo squallore.

Superficiale mi sembra davvero il minimo che si possa dire.

Anonimo ha detto...

"La novità di papa Francesco l'avevamo negli occhi ma fino a ieri non c'era la parola per dirla, ora l'abbiamo ed è questa : prima il Vangelo e poi la dottrina.

Trascrivo quanto ho già detto:

La dottrina non è un arbitrio, è la Tradizione viva del vangelo trasmessa dalla Chiesa, unica interprete degli insegnamenti di Cristo, che sono Spirito e Vita, non sono regole astratte...
Quando noi ci richiamiamo alla "dottrina" non lo facciamo per sterile giuridismo, ma per amore della Verità che è Una e non può essere manipolata a piacimento, come sta avvenendo oggi anche ai vertici della Chiesa.

Infatti, nella Chiesa cattolica, Scrittura (e dunque anche il Vangelo inteso come NT) e Tradizione sono le due fonti della Rivelazione a pari titolo, perché il Vangelo, senza l'interpretazione viva della Tradizione, che lo trasmette con criteri che ne garantiscono l'integrità, resterebbe lettera morta...

E qui aggiungo e ribadisco :
Quando si parla di Tradizione, s'intede quella 'vivente' perché incarnata in ogni generazione ma oggettiva cioè legata alla Rivelazione apostolica e non quella 'vivente' in senso storicistico che evolve secondo la moda del tempo ed è determinata soggettivamente nel 'presente' di ogni tempo.

L'elemento soggettivo sta nelle persone, pietre-vive della Chiesa grazie all'azione discente, di guida e santificatrice dei pastori animata dallo Spirito Santo; ma è l'oggettiva immutabilità del Soprannaturale che va portata nel tempo e nella storia non l'arbitraria deformazione del momento, come di fatto sta avvenendo. E Bergoglio lo sta facendo a tutto campo.

Chi difende la dottrina non lo fa per sclerosi o per giuridismo ma per amore della Verità che è una e che non cambia secondo il nostro arbitrio e che è l'unica che davvero libera e feconda i nostri cuori le nostre scelte e la storia.

Japhet ha detto...

Se questo papa pensa che la Chiesa non si può ingerire nella vita spirituale delle persone, allora non gli resta che chiudere tutte le chiese e andare a zappare la terra insieme ai poveri che tanto ama.

Japhet ha detto...

Se questo papa pensa che "la Chiesa non si può ingerire nella vita spirituale" delle persone, allora non gli resta che chiudere tutte le chiese e andare a zappare la terra insieme ai poveri che tanto ama.

Louis Martin ha detto...

http://www.avvenire.it/Chiesa/Pagine/papa-aborto-bambino-condannato-ingiustamente.aspx


Finalmente ha parlato chiaro: Deo gratias!

Anonimo ha detto...

Ma questo Papa misericordioso, perché randella senza pietà solo i Tradizionalisti? Per loro niente misericordia?
Per le suore abortiste americane sì, ma per i francescani dell'Immacolata no perché troppo Tradizionalisti? Vi giuro, io non capisco nulla, grazie Mic per questo blog, una delle poche oasi in questo deserto,spirituale e morale
John

Dante Pastorelli ha detto...

A proposito delle contraddizioni del Papa: prima dice che non si deve parlar solo di aborto, matrimonio omosex ecc. su cui la Chiesa si è già espressa in modo definitivo, ed ora parla di aborto. Vedere: http://www.news.va/it/news/papa-francesco-il-volto-di-cristo-nei-bambini-non

Quanto alla domanda proposta da Luisa, credo che lei sappia benissimo com'io la pensi: dove sian questi enormi frutti non saprei. Forse nell'avanzar dell'irreligiosità, del relativismoo, del secolarismo, della negazione stessa di Dio, nell'ignoranza imperante tra i fedeli e nel clero, nella profanazione dell'Eucaristia ecc. ecc.?
Se ci sono ermeneutiche di continuità e discontinuità, e si accetta il permaner di questa contraddizione, dov'è la Verità? Cosa porta il Vangelo se non la parola di Cristo? E questa cos'è, soltanto il volemose bene?
Se poi il Papa avesse voluto dire: annunciamo il Vangelo coi suoi principi e poi esponiamo la dottrina sistematicamente, l'avrei compreso. E cosa significa che il Vangelo col concilio si è calato in una realtà concreta? Perché prima era nell'iperuranio? La Chiesa opera sempre, offrendo la parola di Cristo, nella realtà in cui vive e cerca alla luce di quella di formarla e trasformarla ad immagine divina. Ed infine - ho fretta perché vio a far il sacrestano e son già un po' in ritardo - la Parola di Cristo è valida solo hic et nunc?

Luisa ha detto...


"Chi difende la dottrina non lo fa per sclerosi o per giuridismo ma per amore della Verità che è una e che non cambia secondo il nostro arbitrio e che è l'unica che davvero libera e feconda i nostri cuori le nostre scelte e la storia."

Grazie mic!
Il tuo è un "parlare" chiaro, nel quale mi riconosco perfettamente perchè è così che sono stata formata, non esprimi tue opinioni ma riporti e ricordi quel che la Chiesa ci ha insegnato.
Eppure oggi, se ti avventuri a parlare di Dottrina e Tradizione, ti fai trattare da cristiano inamidato-da museo-da salotto-superficiale- che cerca le sue sicurezze e certezze nella Dottrina, per il solito fatto di non vomitare sulla Tradizione e sul passato della Chiesa, ma di rispettarli, diventi un ideologo che semina divisione.
Che confusione, basta vedere chi esalta acriticamente il Papa qualsiasi cosa dica o faccia anche a costo di dover spiegare e riscrivere i suoi propositi per renderli accettabili.

Luisa ha detto...

Grazie anche a te Dante, ho bisogno di sentire e leggere parole che mi aiutano, è difficile non prestare attenzione a quel che dice il papa regnante ma finirò per farne a meno.

Anonimo ha detto...

Cito da Avvenire (grazie a Louis per il link:

"Ogni bambino non nato, ma condannato ingiustamente ad essere abortito, ha il volto del Signore, che prima ancora di nascere, e poi appena nato ha sperimentato il rifiuto del mondo. E ogni anziano, anche se infermo o alla fine dei suoi giorni, porta in sé il volto di Cristo. Non si possono scartare!". Sono parole di papa Francesco che oggi ha ricevuto in Vaticano i ginecologi cattolici che partecipano all'incontro promosso dalla Federazione Internazionale delle Associazioni dei Medici Cattolici.

"Voi riconoscete la maternità come missione fondamentale della donna - ha ricordato il Papa ai ginecologi -, sia nei paesi poveri dove il parto è ancora rischioso per la vita, sia in quelli più benestanti dove spesso la maternità non è adeguatamente considerata e promossa".

Louis Martin ha detto...


"assistiamo oggi a una situazione paradossale: mentre si attribuiscono alla persona nuovi diritti, a volte anche presunti, non sempre si tutela la vita come valore primario e diritto primordiale di ogni uomo"

Luisa ha detto...


Qui, per chi legge il francese, una riflessione sulle ultime esternazioni di papa Bergoglio

http://www.leforumcatholique.org/message.php?num=732305

Sì, mic, ha parlato chiaro, spero che lo farà anche non in piccolo comitato, ma urbi et orbi, perchè quel che ha detto ai ginecologi italiani cattolici non sarà, verosimilmente, ripreso all`estero.
Quel che nel mondo sta passando sui media così fanaticamente entusiasti di questo Papa e anti-cattolici, è apertura su aborto, gay, divorziati e via dicendo.

Anonimo ha detto...

Ok,finchè si può,esprimiamo i nostri dissensi,altri siti si sono autosilenziati,non vorrei fosse un segnale(bruttissimo)intanto consiglio un articolo su Catholic herald'Is the world making an idol of pope Francis?' di E.Scalia, per fortuna qualcuno si fa domande fuori dal coro,segnalo anche che nel David Lettermann show di qualche sera fa c'è stata una topten dedicata interamente a PF,non certo tenera,intitolata "Who am I to"?Almemo pareggia un pochino le feroci immagini e gli epiteti ingiuriosi rivolti al predecessore....GR2

Anonimo ha detto...

Però nelle agenzie passano a cubitali solo le aperture ai gay et similia,le bellissime parole dette ai ginecologi cattolici,2 righe di sfuggita,mentre i tg principali hanno riprso a commentare corposamente le omelie private,che tali dovrebbero restare,ma invece vengono spacciate per magistero,oggi parlava di denaro e potere,ampi riassunti,c'è solo l'imbarazzo della scelta....CUI PRODEST?Lupus et agnus

Marco P. ha detto...

Alcuni spunti che colgo da questa frase dell'intervista del Papa:

"Il Vaticano II è stato una rilettura del Vangelo alla luce della cultura contemporanea."
Ma il Vangelo ha bisogno di una rilettura cioè di una re-interpretazione ? e per di più alla luce della modernità e della post-modernità che sono quanto di più anti-evangelico ci sia?
Perché è necessario ri-leggerlo, cioè non leggerlo ancora ma leggerlo in modo nuovo? Forse che gli uomini dal 1960 in poi sono di un altro tipo rispetto a quelli di prima ? Sono gli uomini che devono far proprio il Vangelo, cioè rivestirsi di Cristo, oppure è il Vangelo che deve modificarsi per piacere agli uomini ?

"Ha prodotto un movimento di rinnovamento che semplicemente viene dallo stesso Vangelo."
Questa mi sembra semplicemente apodittica.

"I frutti sono enormi. Basta ricordare la liturgia. Il lavoro della riforma liturgica è stato un servizio al popolo"
Ma il lavoro della riforma liturgica significa il lavoro di Bugnini & Co.?, cioè queste persone hanno reso un servizio al popolo? E quale popolo, di grazia? E poi questo servizio era stato richiesto dal popolo? oppure come nelle migliori dittature gli è stato imposto con prepotenza ?
E poi i frutti sono enormi, va bene, certo, dappertutto si è diffuso a macchia d'olio la nuova (n.b. NUOVA) liturgia, ma questa enormità è sinonimo di bontà ? (no, perché i frutti si giudicano se sono buoni o cattivi, non se sono enormi). E se sono buoni, servirebbe anche una dimostrazione. (Ma magari la dimostrazione è nel fatto che la Chiesa non è mai stata meglio di oggi ?)


"..come rilettura del Vangelo a partire da una situazione storica concreta."
Perché, fino al Vaticano II il Vangelo era disincarnato, era teoria?


"Sì, ci sono linee di ermeneutica di continuità e di discontinuità, tuttavia una cosa è chiara..."
Quel "tuttavia" come va letto?
- questo aspetto del discorso(continuità/discontinuità) non è importante?
- si sta discutendo di questo tema e non si ancora capito?
- entrambe le ermeneutiche sono importanti?

".... la dinamica di lettura del Vangelo attualizzata nell’oggi che è stata propria del Concilio è assolutamente irreversibile".
Qui mi pare si ritorni a pretendere che è solo con il Vaticano II che si è iniziato a capire che il Vangelo va vissuto. La realtà che abbiamo sotto gli occhi, invece mi pare dimostri il contrario, quindi se l'obiettivo del Concilio era questo, direi che non ci siamo.

rosa ha detto...

qunati leggono Avvenire ? quanti l' osservatore Romano ? e civilta' cattolica ?
quanti il Corriere, repubblica, la stampa, il Giornale, daily telegraph, Daily Mail, NYT, ecc.ecc ?
perche' ho l' impressione che le cose " cattoliche" vengan dette tra quattro mura, e quelle meno " cattoliche" se non Urbi et orbi, ma su palcoscenici e tribune ampiamente risonanti ?
Rosa

Anonimo ha detto...

Cara Rosa l'anomalia è che il papa parla Urbi et Orbi solo da palcoscenici mediatici, mentre incontra i sacerdoti "a porte chiuse".

I messaggi che 'passano' e diventano vulgata corrente - e quasi diventano un neo-vangelo bergogliano - attraverso questa inedita e assurda nonché patologica "pastorale mediatica", sono esclusivamente quelli modernisti e/o comunque di "rottura" con la Tradizione.

Anche se questo non è Magistero infallibile, non solo crea confusione e disorientamento, ma non conferma i veri credenti.

Cui prodest?
Di certo non alla Verità...

Anonimo ha detto...

Cito la conclusione stringata e precisa di Magister nel suo ultimo articolo sulla intervista in discussione:

Da queste sue argomentazioni si ricava che papa Francesco è lontano dal vedere nella rivoluzione culturale odierna il tremendo passaggio di civiltà denunciato con forza dai papi che l'hanno preceduto.

Prevale in Bergoglio l'idea che l'uomo nuovo che avanza, più che mettere duramente alla prova la Chiesa, la aiuti invece a crescere nella comprensione della verità e a sbarazzarsi di "norme e precetti ecclesiali secondari che una volta erano efficaci, ma che adesso hanno perso di valore o significato".

Anonimo ha detto...

Cito la conclusione stringata e precisa di Magister nel suo ultimo articolo sulla intervista in discussione:

Da queste sue argomentazioni si ricava che papa Francesco è lontano dal vedere nella rivoluzione culturale odierna il tremendo passaggio di civiltà denunciato con forza dai papi che l'hanno preceduto.

Prevale in Bergoglio l'idea che l'uomo nuovo che avanza, più che mettere duramente alla prova la Chiesa, la aiuti invece a crescere nella comprensione della verità e a sbarazzarsi di "norme e precetti ecclesiali secondari che una volta erano efficaci, ma che adesso hanno perso di valore o significato".

http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1350605

Amigo ha detto...

Il vero volto di Papa Bergoglio

http://www.intereconomia.com/blog/cigueena-torre/hoy-va-argentina-20111223

http://www.intereconomia.com/blog/cigueena-torre/los-peones-bergoglio-20111226

http://www.intereconomia.com/blog/cigueena-torre/los-peones-bergoglio-20111226

Saludos desde Buenos Aires

Claudius ha detto...

Ho letto la conclusione di Magister e credo che abbia ragione.
Secondo me il papa da' per scontate un po' troppe cose.
Comincio a pensare che si sopravvaluti sotto il profilo intellettuale, credendo di capire di più di quello che effettivamente capisce.

rocco ha detto...

"norme e precetti ecclesiali secondari che una volta erano efficaci, ma che adesso hanno perso di valore o significato".

quali sono tali norme e precetti non e' dato saperlo, cosi' la frase rimane apodittica. e qualcosa mi dice che il papa non spieghera'...

Silente ha detto...

Al da me stimato Dante Pastorelli che, in margine al mio post di ieri di segnalazione del libro Giovanni Tortelli, scrive (ieri, ore 23:26): "L'amico Giovanni Tortelli, che certo conosce la produzione di Livi e Gherardini, è da considerarsi soprattutto allievo di don Divo Barsotti.". Nulla questio, è lo stesso Autore che, in quarta di copertina, si dichiara laico consacrato nella Comunità dei figli di Dio fondata da Don Divo Barsotti. Ma, poche righe più sopra, dichiara anche di approfondire lo studio grazie ai "grandi maestri della Scuola Romana e più attualmente di Gherardini e Livi". Testuale. Ed è sempre Tortelli, nella sua "Premessa" al libro, a definire "caro maestro" Mons. Gherardini.
Perché questa sua puntigliosa precisazione, caro professor Pastorelli, che mi suona - ma forse sbaglio - inutilmente e ingenerosamente polemica?

Dante Pastorelli ha detto...

E quali sono queste norme e questi precetti?

Anonimo ha detto...

John, Sine Timore, vorrei davvero sbagliarmi, che noi tutti qui ci sbagliamo ad interpretare i gesti e le parole. Purtroppo l'amara realtà dei fatti sempra invece confermare ad ogni passo. Vorrei poi manifestare vicinanza a Josh per la pesante situazione che sta vivendo.
In questi tempi oscuri, potremmo dire tremendi, vuol dire moltissimo poter confrontarsi e condividere ragionamenti grazie alla disponibilità del blog di MIc. Grazie.
Tornando alle ultime esternazioni del Papa vedo che si è ripetuto lo schema: sui mezzi di comunicazione i cattolici più legati ai valori immutabili minimizzano dicendo che sono state travisate dai mass media. I invece progressisti, gongolanti, confermano le aperture. Resta il fatto che i progressisti non vengono mai smentiti nè ufficialmente nè ufficiosamente.
Miles

Urizen ha detto...

Un'unica osservazione. Il Santo Padre dice di vedere la Chiesa come un ospedale da campo dopo una battaglia. In verità la battaglia, l'attacco del materialismo edonistico, nichilista e mammonico alle sfere più altre e nobili dello spirito umano, è ancora in pieno svolgimento. L'ospedale da campo serve senz'altro, ma serve un'intera divisione di corazzati.

rosa ha detto...

quest' estate ho assistito al Teatro greco di Siracusa alla rappresentazione dell' Antigone.scritta nel v sec aC, se non ricordo male, OGNI singola pArola e' di un' ATTUALITA' sconvolgente, senza bisogno di esegesi ed ermeneutiche - infatti lo ha capito anche mia figlia di 15 anni, V ginnasio.
ED IL VANGELO di NS SIGNORE DEVE essere ATTUALIZZATO nell' oggi ? perche' l' uomo e' cambiato ? ma se si dice che i classici in letteratura sono quelle opere che parlano all' uomo di sempre, perche' in realta' l' essenza del' uomo non muta, percio' studiamo omero, Dante, Sakespeare, ecc ?
Ed ai ginevologi, per non essere ossessionati dall' aborto, ha parlato di questo o delle terapai antisterilita' della fecondazione artificiale, della amternita' surrogata, ecc ?
rosa

Dante Pastorelli ha detto...


Scrive Luisa
"ho bisogno di sentire e leggere parole che mi aiutano, è difficile non prestare attenzione a quel che dice il papa regnante ma finirò per farne a meno."
E invece devi continuare, tanto la tua fede è robusta e ben radicata.
trattieni quel ch'è valido - e quindi in perfetta adesione alla Tradizione - e trascura battute, banalità e discorsi vaghi.

bernardino ha detto...

Cara Mic. e cari amcici, credo che il terzo segreto di fatima e il dodicesimo capitolo dell'Apocalisse di Giovanni ci hanno aperto completamente gli occhi su questa chiesa conciliare e postconciliare; credo che siamo giunti a red rationem.
Da quello che emerge e cercheranno ancora di farci sapere pezzo alla volta = apertura su divorziati e risposati, su aborto, su piu' spazio per le donne (=donne prete? e sul celibato) su gay, sull'Eucarestia come dice il Card. Muller e Verginita' della Madre SS.ma, sulla nuova messa che sembra sia pronta, - IN SEI ORE SONO CADUTE TUTTE LE BARRIERE - se non siamo a red rationem a cosa siamo? demolizione del Papato trasformato in collegialita, liberta' religiosa=lettera ai non credenti e auguri ai musulmani, falso ecumenismo.
Ma di cosa possiamo ancora parlare con questa gente, che a quanto si dice, Bergoglio e' stato eletto con una larghissima maggioranza? Ma i cardinali davvero nella stragrande maggioranza erano ignari di tutto? oppure erano gia' daccordo su tutto?
RIFLESSIONI - ma le dimissioni di B.XVI veramente non fanno pensare al tutto ed al contrario di tutto? e non fanno pensare anche al peggio di quanto ho gia' detto = una chiesa mondializzata fuori dalla Chiesa Cattolica Apostolica?
E noi come ne veniamo fuori? Dobbiamo davvero arrampicarci -chi lo puo' - dietro ai nostri sacerdoti che non hanno mai rinnegato e non rinnegheranno mai, ma sono sempre troppo pochi e avranno un lavoro immenso ma ci aiuteranno a salvarci per mezzo dei Sacramenti che ci elergiranno?
Vista la vastita' del territorio lo potranno fare ogni tanto e non sempre.

Silente ha detto...

Dichiara, nella sua intervista-lenzuolata alla fu autorevole Civiltà Cattolica, il collega e nuovo "ami de plume" del Gran Papa Laico Eugenio Scalfari: "non sono mai stato di destra".
Precisazione inutile. Non siamo stupidi: l'avevamo capito da soli.

Anonimo ha detto...

http://fidesetforma.blogspot.it/2013/09/il-meglio-deve-ancora-venire.html

Anonimo ha detto...

Bernardino, i sacerdoti e l'intera gerarchia seguiranno in stragrande maggioranza il Papa qualsiasi cosa dica o faccia.
Silente, ho notato la battuta sulla "destra". Che è come dire che è di sinistra. A parte che "destra" e "sinistra" al giorno d'oggi sono da definire, un Papa non dovrebbe essere il Pastore di tutto il gregge senza distinzioni nè discriminazioni?
Se scende su quel terreno ci divertiremo.
Miles

Silente ha detto...

A proposito di "chi sono io per giudicare", della rubrica delle "Lettere a Repubblica" e delle fluviali chiacchere tra gesuiti.
In un convegno a Mosca, presente anche un livido, irrigidito e imbarazzato Romano Prodi (ma questa sembra essere la sua condizione naturale di sempre), Vladimir Putin ha dichiarato: "Berlusconi è stato processato solo perché vive con le donne. Fosse stato omosessuale, nessuno lo avrebbe toccato con un dito". Affermazione argutamente paradossale, non priva peraltro di una sostanziale verità.
Ovviamente, la grande stampa di regime non ha mancato di stigmatizzare doverosamente e compitamente tale provocatoria, omofobica, antidemocratica dichiarazione.
Tuttavia nessun organo di stampa, salvo, a quanto mi risulta, "Libero", ha reso conto del seguito del discorso, che era incentrato anche sulla difesa dei valori tradizionali. Ha infatti dichiarato Vladimir Putin: "Noi vediamo come molti paesi euroatlantici si sono messi sulla via del rifiuto delle proprie radici, compresi i valori cristiani che sono alla base della civiltà occidentale, negando l'identità nazionale, culturale, religiosa e persino di genere." E ancora, sulle politiche omosessualiste quali componenti del declino dell'Occidente: "Gli europei si stanno estinguendo. I matrimoni fra persone dello stesso sesso non portano bambini. Politiche che mettono famiglie con molti figli sullo stesso livello di matrimoni fra persone dello stesso sesso, la fede in Dio e la fede in Satana".
Grazie, presidente Putin.
Per il bene dell'Europa e della Cristianità, mi auguro vivamente che i cavalli dei cosacchi si abbeverino al più presto alle fontane di San Pietro.

lorenzo ha detto...

Cara Dottoressa Guarini,
non so lei o gli altri lettori del blog, ma io sono rimasto inorridito quando ho letto il seguente passo dell'intervista rilasciata da Francesco a "Civiltà Cattolica":

"Poi ci sono questioni particolari come la liturgia secondo il Vetus Ordo. Penso che la scelta di Papa Benedetto sia stata prudenziale, legata all’aiuto ad alcune persone che hanno questa particolare sensibilità. Considero invece preoccupante il rischio di ideologizzazione del Vetus Ordo, la sua strumentalizzazione".

Queste espressioni del regnante pontefice mi hanno fatto gelare il sangue, perché vi ho riconosciuto - ahimè, sin troppo bene! - la sprezzante cattiveria con cui la burocrazia clericale è solita "accogliere" le domande dei cosiddetti tradizionalisti.
Il motu proprio di Benedetto XVI, secondo l’attuale papa, non costituisce un documento di portata universale, rispondente all’esigenza di risolvere un problema urgente e gravissimo, ovvero quello liturgico. No. Il “Summorum Pontificum” sarebbe un "aiuto" pietosamente concesso, nell’ambito di una “questione particolare”, a quei quattro poveri mentecatti i quali non hanno compreso gli splendori del Concilio Vaticano II e della riforma liturgica: una minoranza che, va da sé, i nostri "pastori" confidano di vedere estinta il più presto possibile.
Ma Bergoglio fa di più: evidentemente la superficialità e la mancanza di carità di queste parole non erano sufficienti. Ecco che allora il papa “venuto dalla fine del mondo” tira fuori dal cilindro (la mitria non si degna di portarla) la più odiosa e beffarda delle menzogne: “il rischio di ideologizzazione del Vetus Ordo, la sua strumentalizzazione”.
Quante ideologie nemiche della dottrina e della prassi della Chiesa e quante strumentalizzazioni hanno devastato il Corpo mistico di Cristo, negli ultimi decenni, senza che le autorità ecclesiastiche muovessero un dito? Quante eresie e quante pratiche aberranti sono state tollerate, se non tacitamente approvate, dalla gerarchia?

Luisa ha detto...

Ho letto gli articoli di intereconomia messi in link, molto poco lusinghiero il ritratto dell`allora card. Bergoglio, sorrido leggendo:

"El Cardenal sabe que sus horas de poder directo en este mundo están contadas. Pero trabaja ardua y astutamente para que incluso después de su retiro por edad, e incluso después de que el Señor lo haya llamado a rendir cuentas de su administración, sus «plantas» y herederos sigan reteniendo en la Iglesia lo que más le interesa: el Poder."

Eh sì nel 2011 le ore di potere diretto del cardinal Bergoglio erano contate...

Dante Pastorelli ha detto...

Scrive Silente:
Perché questa sua puntigliosa precisazione, caro professor Pastorelli, che mi suona - ma forse sbaglio - inutilmente e ingenerosamente polemica?
-----------
Sbagli. Era solo dare a don Divo quel ch'è di don Divo.
Ho io stesso scritto che Giovanni ha anche letto Livi e Gherardini specie in questi ultimissimi anni quando la crisi nella Chiesa s'è fatta più visibile. Che abbia chiamato maestro don Brunero è un atto di grande deferenza. Ma la formazione essenziale dell'amico non è avvenuta nella "scuola romana". Dati di fatto per inquadrare l'amico nel suo ambiente e non polemica. E mi meraviglio che tu me la possa rimproverare in modo così aspro e saccente.

Marco Marchesini ha detto...

Il problema delle parole del Papa è che i riceventi del messaggio, ovvero i media e l'intera società, hanno l'impressione di un cambio dottrinale nella Chiesa promosso proprio dal Papa.
E' vero che Dio è misericordioso, maa il messaggio che sta passando è ben diverso.
Papa Francesco non vuole cambiare la dottrina, ma neanche vuole avere contrasti con il mondo. Questo "centrismo" è impossibile e deleterio.

Luisa ha detto...

Grazie Dante!
Devo stare attenta, probabilmente la soluzione, o parte della soluzione, è prendere le giuste distanze dallo tsunami bergogliano, vado diretta alle fonti come ho l`abitudine di fare, quel che leggo troppo sovente mi sconcerta, per fortuna( si fa per dire) mi rendo conto che le mie reazioni sono condivise, le mie domande non sono solo mie, le perplessità pure.
È allucinante vedere i media anticattolici esultare riprendendo di quel che dice Bergoglio quel che fa loro comodo, e non hanno molti sforzi da fare, e nel contempo vedere altri tentare di giustificare e spiegare quel che ha voluto veramente dire il Papa, una confusione logorante, molto logorante.
Da un Papa non mi aspetto che alimenti la confusione.
Vedere un Papa ridicolizzare, giudicare in modo arcigno quel che considero, che è, importante per la mia coscienza e vita di cattolica, è molto sconcertante e inquietante.

Dante Pastorelli ha detto...

Caro Marco, cosa voglia Francesco ancora non m'è chiaro. Da lui, dati i suoi atteggiamenti e le parole di questi mesi, c'è da aspettarsi di tutto e il contrario di tutto.

Silente ha detto...

Egregio professor Pastorelli, ovviamente la sua definizione di "aspro e saccente" riferita alla mia replica - che credo fosse rispettosa e cordiale - al suo puntiglioso post, non mi è piaciuta. Ma non intendo ulteriormente polemizzare con lei. Questione di stile, innanzi tutto, poi di sostanziale modestia dell'oggetto del contendere. Almeno rispetto ai ben più importanti temi qui trattati.

Anonimo ha detto...

Solo adesso capisco contro ha lottato per trentacinque anni Ratzinger! Che ne sarà della CC? Il 28 febbraio 2013 per me è finito tutto, prego soltanto per BXVI...quanto mi manca.
Neri

Anonimo ha detto...

Osservatore dice,

http://www.intereconomia.com/blog/cigueena-torre/los-peones-bergoglio-20111226

quest'articolo merita la traduzione e ripublicazione in Italia...

Anonimo ha detto...

Solo chi non conosce il card. Bergoglio può aderire al ritratto che dal 13 marzo stanno facendo di lui i media italiani, cattolici e laici, chi lo conosce sa che è un uomo di potere, autoritario, furbo e esperto in comunicazione.

Dante Pastorelli ha detto...

SILENTE
inutilmente e ingenerosamente polemica?
----------
Come lo definisci questo giudizio?
Rispettoso e cordiale?
Ora: Puntiglioso post. Sol perché aggiungevo ciò che non era contenuto dal tuo commento per inquadrare meglio nel suo ambiente l'amico ed esplicitarne la formazione?

Unknown ha detto...

@Bernardino:

mi è venuto in mente anche che "i soldati" della visione di Fatima che uccidevano il Santo Padre con frecce e lance, possono stare a rappresentare i Gesuiti: infatti la Compagnia di Gesù - fin dalla sua fondazione da parte di S.Ignazio di Loyola - è organizzata e strutturata come una "milizia o esercito".

Solo che è evidente che, da un certo punto in poi della loro storia, i Gesuiti hanno smesso di essere "gli uomini del Papa" (quello vero) e di Cristo, e si sono messi al servizio dei "poteri forti del mondo"...

http://www.ritosimbolico.net/studi2/studi2_04.html

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

Romano dice al Sine Timore,

I Gesuiti erano sempre fidelissimo alla Santa Sede e alla Fede prima che erano soppressi...

nella soppressione tutti i fideli gesuiti sono dimessi e dispersi...

quelli che erano meno fideli sono andati alla Russia per fare compromesi con gli Orthodosso Imperatore...

nella refundazione dopo l'epoca napoleonica, i meno fideli soli esistevano e la nuova Società tira il suo sangue da loro...quindi...

ma ancore c'e qualche fidele gesuita anche se provano sempre di caccarli via...

Purtroppo, i fideli gesuiti non hanno avuto mai la prudenza di distaccare e fondare una nuova communità per rifondare la Società...

Anonimo ha detto...

Ringraziamo Dio se davvero è così.
Benedetto XVI è stato accusato più volte di essere troppo mite, troppo poco decisionista, inadeguato al governo e cerchiobottista e altro ancora.
E allora oggi ben venga il Papa che non è facile preda per i lupi, che non li teme ma addirittura li scaccia

Gederson Falcometa ha detto...

Parafrasando Paolo VI:

"Il Papa rappresentante della religione del Dio che si è fatto Uomo s’è incontrata con Scalfari rappresentante della religione (perché tale è) dell’uomo che si fa Dio. Che cosa è avvenuto? uno scontro, una lotta, un anatema? poteva essere; ma non è avvenuto. L’antica storia del Samaritano è stata il paradigma della spiritualità di Papa Francesco. Una simpatia immensa lo ha tutto pervaso."

rosa ha detto...

Di lupi scacciati non se ne vedono...di agnelli e capretti immolati o prossimi all'immolazione, invece, cominciano ad accumularsi le spoglie. Forse è stato fatto entare un lupo nel recinto, amagri tarvestito da pecora ?
rosa

Anonimo ha detto...

A me pare che piuttosto che cacciare i lupi,li faccia entrare nell'ovile....questione di sfumature più o meno accentuate...

Anonimo ha detto...

A me sembra invece che i lupi abbiano vinto, sono riusciti a fare abdicare Benedetto!!! È stata una cosa di una gravità inaudita.
Neri

Anonimo ha detto...

"A me sembra invece che i lupi abbiano vinto, sono riusciti a fare abdicare Benedetto!!!"

Possono aver vinto una battaglia. Ma certo non la guerra.
Non pravealebunt!

Anonimo ha detto...

Una battaglia,sì,ma campale,fondamentale per scatenare l'attacco finale,cui dovrà per forza intervenire Gesù Cristo a capo delle schiere degli angeli,ma nel frattempo,quante cataste di morti giaceranno a terra e quanti si saranno dannati non solo per colpe proprie,ma perchè persi a causa dei cattivi maestri?I lupi hanno cacciato BXVI,certo,ma pensano mai di dover sottostare ad un Giudizio che chiederà loro conto dei danni causati (e dei milioni di anime perse),non solo a quel Papa,ma alla sposa di Cristo?Si credono forse immuni dal giudizio finale o sono talmente investiti dal delirio di onnipotenza da credersi essi stessi Dio?Non praevalebunt,ma non scordiamoci le parole di Fatima:"il vescovo vestito di bianco camminerà in mezzo a mucchi enormi di cadaveri".....Lupus et agnus.

Anonimo ha detto...

"il vescovo vestito di bianco camminerà in mezzo a mucchi enormi di cadaveri"

il "vescovo vestito di bianco" o "il papa"?

Anonimo ha detto...

Nel caso di bergoglio è praticamente la stessa cosa....