Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 23 settembre 2013

NEC PLVS VLTRA

L'intervista rilasciata dal papa a La Civiltà Cattolica [qui] certamente non è magistero, ma la sua diffusione e interpretazione secondo le attuali strategie mediatiche il cui unanime coro progressista ne scandisce i mantra quotidiani, diffonde una vulgata suscettibile di disorientare e sviare sia i credenti che i non credenti, col rischio che quella che al momento è solo una vulgata, diventi qualcosa di più serio e definitivo.
Non accettiamo oltre che il sensus fidei cattolico venga sempre più diluito e oltrepassato da troppe approssimazioni, omissioni, insegnamenti monchi senza argomentazioni definitorie che pretendono di suddividere la realtà ecclesiale in categorie manicheiste sulla base di ciò che piace o non piace al nuovo papa.

Ci soffermiamo su questa affermazione:
«Il Vaticano II è stato una rilettura del Vangelo alla luce della cultura contemporanea. Ha prodotto un movimento di rinnovamento che semplicemente viene dallo stesso Vangelo. I frutti sono enormi. Basta ricordare la liturgia. Il lavoro della riforma liturgica è stato un servizio al popolo come rilettura del Vangelo a partire da una situazione storica concreta. Sì, ci sono linee di ermeneutica di continuità e di discontinuità, tuttavia una cosa è chiara: la dinamica di lettura del Vangelo attualizzata nell’oggi che è stata propria del Concilio è assolutamente irreversibile. Poi ci sono questioni particolari come la liturgia secondo il Vetus Ordo. Penso che la scelta di Papa Benedetto sia stata prudenziale, legata all’aiuto ad alcune persone che hanno questa particolare sensibilità. Considero invece preoccupante il rischio di ideologizzazione del Vetus Ordo, la sua strumentalizzazione».
Da come si esprime, questo papa sembra tornato all'indulto di Giovanni Paolo II. Ma la Lettera Apostolica del suo predecessore, sotto forma di motu proprio: Summorum Pontificum del 7 luglio 2007, è norma universale che sancisce il diritto di sacerdoti e fedeli di aderire alla Tradizione liturgica del Rito Romano Antiquior. Una norma universale non può essere inficiata da una intervista né da un provvedimento di natura particolare. Tuttavia, attraverso una prassi ateoretica imposta e non accompagnata da spiegazioni esaurienti, sembrerebbe ora possibile questo ed altro.

Premesso che avremmo preferito sapere che la cultura contemporanea è stata letta alla luce del Vangelo piuttosto che l'opposto, il resto del discorso continua ad ignorare che la crisi della Fede è legata alla crisi della Liturgia: lo aveva detto e scritto l'allora card. Ratzinger, che non ha dimenticato di ricordarlo da Papa; ma secondo Bergoglio la Chiesa non è mai stata così bene ora che « la Riforma liturgica ha garantito il servizio al popolo alla luce di una rilettura del vangelo in base ad una situazione storica concreta ». Se il Vangelo è riletto alla luce di una situazione storica concreta, significa che la situazione storica ha cambiato il Vangelo e, insieme ad esso, è in evoluzione anche il mistero Pasquale?

Con quelle parole sul “Vetus Ordo”, il papa sembra relegare la nostra Santa Messa al museo: ora dipende solo da noi resistere.

Un papa non può fare ciò che vuole, ma la sua autorità incontra - oltre ai limiti riferiti alla costituzione essenziale della Chiesa, alla legge divina e al diritto naturale - i limiti dogmatici che lo vincolano alla rivelazione e alla testimonianza autorevole codificata in maniera autoritativa dai Papi in precedenza: è questa l'unica testimonianza autorevole che la Chiesa può dare di se stessa. Altrimenti siamo nell'arbitrio, che sfocia nell'anomia, non coniugabili con la divina costituzione della Chiesa.

Sta di fatto che questo principio che ha consentito alla nostra Fede di esserci consegnata intatta dopo due millenni di storia è ora aggirato non de iure ma de facto. Se non esiste più alcuna norma oggettiva e stabile, valida per tutti e per sempre, tutto finirà col dipendere dalla discrezionalità del responsabile del momento; il che non è accettabile perché obbedisce ad un principio tirannico ed arbitrario.

La Santa e Divina Liturgia nel Rito romano usus antiquior è da custodire e da richiamare alla memoria di questa generazione e di quelle che verranno, come seme della fondata speranza di restituirne alla coscienza ecclesiale l'integrità, l'armonia e la dignità. Essa non riguarda solo « alcune persone che hanno questa particolare sensibilità », perché non risponde né a 'gusti' personalistici né a vaghi sentimenti nostalgici ma, oltre ad essere un'esigenza spirituale riconosciuta come diritto a numerose comunità di sacerdoti e fedeli sparsi in tutto il mondo, rappresenta l'aspetto più integro dello lo ius divinum al culto, funzione primaria della Chiesa.

Il dato fondante è la riaffermazione che la Santa Messa è nella sostanza un Sacrificio identico a quello del Calvario, pur se in forma incruenta, trasportato in tutti i punti del tempo e dello spazio, avendo con esso identità nella causa e nella intenzionalità:
  1. efficiente: Gesù Cristo unico Salvatore;
  2. materiale: l'unico sacerdote che è insieme l'unica vittima di valore infinito. Senza sminuire il sacerdozio dei fedeli, ma senza confonderlo con quello ordinato;
  3. formale: attraverso un'unica azione sacrificale ed immolazione dell'unica vittima che, compiuto il sacrificio e in virtù di esso, ci coinvolge nella sua Offerta e nella comunione al Suo Corpo ora glorioso e che continua a edificare, a santificare e nutrire la Chiesa fino alla fine dei tempi;
  4. finale: a maggior gloria di Dio e per la salvezza del singolo credente e del genere umano.
Senza dimenticare:
  1. la parte che la Santa Vergine ha in ognuna di queste cause, che costituisce il fondamento teologico della corredenzione mariana, operata al tempo della sua vita terrena e compiutasi con la sua Assunzione al Cielo.
  2. Con intatto riferimento alla Comunione dei Santi ed ai Cori Angelici che costituiscono la Chiesa Trionfante, indissolubilmente compresente nel Mistero dell'Una Santa Cattolica Apostolica, insieme a quella Purgante e Militante.
  3. Che Papa San Pio V, a suggello della Quo primum tempore, col Missale Romanum del 1570 non effettuò che una minima revisione nel Missale curiale precedente. Egli volle così mettere ordine alla regnante confusione ed incertezza dei riti, ponendosi e raggiungendo l’obiettivo di rendere unitario e dottrinalmente certo ciò che in alcuni ambiti della cristianità era divenuto spurio e dottrinalmente dubbio;
  4. che l'uniformità stessa che nel campo liturgico si riscontra presso le Comunità cristiane dei primi due secoli suppone un principio d'autorità, un metodo d'azione, cioè una organizzazione primitiva che dovette far capo più che agli Apostoli a Cristo stesso, a partire da quell'Ultima Cena che ci ha introdotti nel nuovo orizzonte della Storia, nella Creazione nuova, che il Rito manifesta, riproduce e introduce nell'hic et nunc di ogni tempo: «Sarò con voi tutti i giorni...» «Fate questo in memoria di me...», finché il Signore tornerà nella gloria.
  5. L'azione teandrica del Signore, che si realizza nel rito, da cui scaturiscono e si rinsaldano le virtù teologali e ogni forma di missionarietà; il che si traduce in scelte di vita coerenti.
Per aver le idee chiare su quel che sta accadendo e su ciò in cui possiamo influire è bene essere ben consapevoli che la liturgia ha bisogno di una pastorale che l'accompagni. È un pane che va spezzato da parte dei pastori e dei testimoni. Per garantire e nutrire la partecipazione dei fedeli è indispensabile una seria iniziazione a ciò che accade nel mistero, che appartiene all'ordine soprannaturale per raggiungere e donare pienezza alla nostra umanità ferita. Essa richiede soprattutto immersione e adorazione, che generano la vera conoscenza e ulteriore sempre più profonda comprensione e partecipazione. Il Rito ha già in sé la sua vis trasformante. Si tratta solo di introdurre sapientemente i fedeli a viverlo: il resto lo fa con gradualità la frequentazione ad opera dello Spirito del Signore e della fedeltà, trasformando la persona, la comunità, la storia che esse scrivono con la propria vita.

La Liturgia è sempre collegata alle sole due fonti che ne garantiscono l'autenticità: la continuità della sacra Tradizione e la sua proposta ufficiale ad opera del magistero ecclesiastico. Non è senza significato il fatto che la Tradizione perde la sua vitalità quando viene strappata dalle mani di chi, per divina disposizione, ne ha il controllo, la custodia e il compito di ritrasmetterla, ossia il magistero ecclesiastico mai separato dal sensus fidei dei credenti. Di certo non si vorrà escludere noi dall'infallibilitas in credendo dell'insieme del popolo in cammino. Rivedere paure, resistenze e pregiudizi porterà molta serenità nel Popolo di Dio e la vera unità tra i cattolici.
Rivendichiamo la nostra appartenenza alla Chiesa Una Santa Cattolica Apostolica e, sì, anche Romana.
Non vogliamo che proprio da chi ne ha il controllo, la custodia e il compito di ritrasmettere la Tradizione vengano soffocate perché troppo spesso ignorate, se non anche rifiutate, le istanze di chi vive il rito antiquior, «mai abrogato», con fedeltà ed esemplare actuosa participatio.

Queste sono sovrastrutture da abbattere o pilastri da tenere ben saldi?

Un'ultima precisazione. Essere fedeli alla Tradizione non significa essere chiusi alle novità o essere ancorati alla chiesa pre-conciliare. Non esiste la chiesa pre e quella post conciliare: esiste la Chiesa punto. Essa è corpo mistico di Cristo e dunque anche Popolo di Dio in cammino. E noi non rifiutiamo il concilio. Semplicemente non lo vediamo come un nuovo superdogma e ci limitiamo a metterne in discussione alcuni punti controversi. Su questo vorremmo si potesse instaurare un fruttuoso dialogo con i nostri pastori, che sembrano aborrire l'« odore delle pecore » che amano la Tradizione, sia pur se esse non sono affette da chiusure né da deformazioni ideologiche. Vogliamo dunque parlarne? Noi non apparteniamo ad un altro gregge, così come non facciamo parte di nessuna lobby, ché non ci riguarda!
«Tradizione non è un nostalgismo di tempi passati, ma è fedeltà nel presente» vale anche per noi che non siamo nostalgici e neppure esteti esibizionisti, aspetti che non ci appartengono. Del passato noi non rinneghiamo i fondamenti.

Respingiamo con sdegno e vigore ogni tipo di accusa dettata da ignoranza o da ignobile falsità da qualunque parte provenga. Mi riferisco anche ai reiterati strali provenienti dalla stampa di regime, che ha innescato una insostenibile pastorale mediatica, che mette nelle fauci dei lupi le nostre cose più sacre e consente ai porci di calpestare le nostre perle più belle. E non mi riferisco certo alla morale (o peggio al moralismo), perché la Chiesa, annunciando il Vangelo di Cristo, non predica una morale: il cristianesimo non è una morale ma ha una morale che discende dalla Verità di cui Essa è testimone e sacramento.

NEC PLUS ULTRA alla pastorale del disprezzo.

87 commenti:

Anonimo ha detto...

Una piccola,modestissima riflessione,ho letto diversi articoli stamane di vari scrittori,giornalisti opinionisti ed altri su PF e su come stia gestendo il ministero(petrino mi sembra eccessivo specificarlo in quanto lui non fa che ribadire di essere il 'vescovo'di Roma e non si firma neanche come papa),ma laggendo anche le tremende notizie di continui massacri da parte di qaidisti,jaidisti,terroristi mussulmani di ogni genere,da profano ingenuo quale mi ritengo,come pensa questo vescovo italoargentino di affrontare il problema,con misericordia,accoglienza,irenismo e buonismo allo sciroppo d'acero?Continuando così non avremo ospedali da campo,ma fosse comuni da riempire velocemente come ai tempi d'oro delle dittature funeste del secolo breve,gli islamici hanno un solo scopo ucciderci tutti o asservirci all'Islam,lo capiscono o no in Vaticano?La chiesa non è mai stata così forte e così bene?A me non pare affatto,vista l'indifferenza religiosa se non astiosità ,tutta europea, nei confronti del cristianesimo,se si vuol fare una questione di audience,PF ha indici altissimi,ma che resta in fondo,parole,parole,parole,gesti accattivanti,ma la roccia di Pietro sta diventando tufacea,il dialogo,l'accoglienza,il perdono comunque lo avremo,ma il Dies irae,non hic et nunc.GR2

Anonimo ha detto...

NEC PLUS ULTRA anche alla pastorale della demolizione.

viandante ha detto...

Vogliamo dunque parlarne? Noi non apparteniamo ad un altro gregge, così come non facciamo parte di nessuna lobby, ché non ci riguarda!

Cara Mic, ci dobbiamo rendere conto che l'attuale papa non ne vuole più parlare di questo. Il Concilio per lui é un dato di fatto ineludibile e dato per scontato così come é.
Non c'è nessuna ermeneutica particolare da promuovere: la Chiesa attuale é frutto del Concilio e non si discute. Non vedete i frutti? Ebbene, non stiamo a discutere, per lui questi che vediamo sono frutti!
Cosa vuoi ancora discutere, usa un altro alfabeto, un altro linguaggio.
Preghiera e penitenza, non vale la pena discutere.
Addirittura la Chiesa ha potuto godere a tal punto del Concilio che d'incanto non ha più problemi per papa Francesco: pedofilia, carrierismo, chiese vuote. Non se ne parla più.
O questi erano problemi inesistenti o erano da addebitare alla Chiesa "preconciliare".
Mic, a parte la mancanza di volontà a voler discutere, non c'é più nemmeno la logica a garanzia delle discussioni!
Non ti dico di smetterla con il sito (e poi con che diritto), ma continua a spiegare a tanti, anche sulla base dell'attualità, quali siano i veri cardini della nostra fede. È questa secondo me la forza del sito.
Il papa e la sua corte la può convincere solo il Signore!

giovanna ha detto...

E’, sì, proprio un altro modo di celebrare l’Eucarestia, un altro modo di porsi davanti a Dio, di pregare, di cercarlo, di farsi toccare da Lui. Un altro modo di credere. E di offrirsi. Il che a me dice soprattutto l’insufficienza conclamata della liturgia, quella antica e quella nuova, di raccontare il Volto di Dio, di esprimere in modo ultimo e definitivo ed esaustivo il Suo essere per me, per noi, di dire la Sua giustizia e la Sua misericordia, il Suo Amore infinito e incondizionato e insieme la Sua ira che dissolve in un lampo ogni illusione di salvezza lontano dal suo Sguardo. Totalmente Altro e totalmente per me, non c’è incenso o genuflessione o inchino che possa attraversare questo mistero, di Dio che si fa Carne. Che sa raggiungere il cuore dell’uomo anche con una brezza leggera. La liturgia per quanto sublime e maestosa è e resta insufficiente. E questa consapevolezza dovrebbe consentire la pacifica convivenza di due forme rituali così diverse.

Luisa ha detto...

Faccio seguito a quel che ha detto viandante, riprendendo quel che ho scritto nel thread precedente e cioè che
con la rivoluzione bergogliana ci fanno capire che exit anche la discussione su continuità e discontinuità, appartiene al passato, oggi si dà per scontato che può esserci discontinuità, lo dice il Papa, e se c`è importa come il due di briscola.
Oggi quel che conta è essere "evangelici", è aprire le braccia e le porte a tutti senza nulla chiedere in ritorno, senza senso del peccato, pentimento e conversione, mica come prima quando si ricattava la gente, o ti penti o ti butto fuori, immagine falsa e menzognera ma finalizzata alla nuova era inaugurata da Jorge Bergoglio e osannata dai suoi laudatores fino a ieri nemici acerrimi della Chiesa e del Papa.
Le discussioni sulla Dottrina e come viene calpestata, sulla Liturgia e come è devastata appartengono ormai ad un tempo passato, oggi si deve agire ( come se prima non lo facessimo), andare alla periferia, uscire da sé stessi, dalla sacristia, dalla parrocchia, se d`avventura usi le parole Dottrina, Dogma, Tradizione, Sacra prima di Liturgia, sei marchiato subito, sei un ideologo, una zitella o un zitellone infecondo.
È un`evoluzione allucinante ma la vediamo svolgersi molto rapidamente.
La misericordia, in questa nuova "chiesa di Francesco", è riservata a chi corrisponde al ritratto che papa Bergoglio sta disegnando del cattolico, del cristiano, ad hoc, la misericordia non esiste per chi corrisponde al ritratto scuro, cupo e molto brutto che lo stesso disegna di chi non corrisponde ai suoi schemi.
Per loro disprezzo, scherno, e rigetto, non che prima non esistessero ma oggi si esprimono con l`avallo del papa, si concretizzano appoggiandosi sulle sue parole.
I sacerdoti oggi devono prendere l`odore delle pecore salvo di quelle che hanno l`odore pestilenziale della Tradizione, del rispetto della Dottrina, e del Magistero che non è cominciato con il Vaticano II!

Anonimo ha detto...

Cara Mic, ci dobbiamo rendere conto che l'attuale papa non ne vuole più parlare di questo. Il Concilio per lui é un dato di fatto ineludibile e dato per scontato così come é.

Caro Viandante, il tuo è realismo, non c'è dubbio.

Non resterebbe che la rassegnazione, insieme a preghiera e penitenza.

E la resistenza? Non è doverosa e sacrosanta?

Il problema, in questa temperie, è come...
Ma in ogni caso mi sembra doveroso almeno dire la nostra. Se non saremo riconosciuti ora, almeno dovranno ascoltare la nostra voce.

Anonimo ha detto...

C'è chi ritiene dannoso per il Tradizionalismo l'estetismo spinto di certe gruppi che amano le cappe magne.

Anonimo ha detto...

Mi scusi Anonimo,
ma perché puntare lo sguardo su queste realtà che non esauriscono la Tradizione, che non è tradizional-ismo?

Se c'è un sacrosanto diritto da difendere, una cosa così grande come la Liturgia antiquior, ha senso farsi degli autogol focalizzando questi aspetti, che anche per me sono deteriori e un po' anacronistici?

viandante ha detto...

C'è chi ritiene dannoso per il Tradizionalismo l'estetismo spinto di certe gruppi che amano le cappe magne.

Caro anonimo o é una provocazione la sua o comunque non so a cosa servi continuare a insistere su questo punto. Guardiamo anzitutto alla fede!
Non ritiene che ci siano problemi maggiori da affrontare, come si evince dall'articolo in questione?

Anonimo ha detto...

... anche per me sono deteriori e un po' anacronistici

ovviamente nei loro eccessi, intendo.

Ateo dotato di ragione ha detto...

21 settembre 2013 - ore 10:30
La sposa infedele

Giuliano Ferrara
http://www.ilfoglio.it/soloqui/19899

Francesco in flagrante adulterio con il mondo. L’esercito angelico di Wojtyla e la cattedra razionale di Ratzinger sono solo un ricordo. L’ospedale da campo gesuita ha una sua bellezza, ma non mi riguarda [...]

giovanna ha detto...

Mic, lasciami precisare, giusto per ‘contestualizzare’ come s’usa dire, che quel mio commento che hai postato qui, era scritto altrove a proposito di un bel libretto con l’ordinario della Messa Antica. Era solo uno sproloquio in libertà, che con le vostre riflessioni c'entra poco. Comunque grazie.

Maria Guarini ha detto...

Era solo uno sproloquio in libertà,

Invece non è uno sproloquio in libertà. Lo trovo un pensiero credente che ha il suo valore.
Per questo l'ho condiviso.
Grazie a te :)

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Agnese ha detto...

C'è chi ritiene dannoso per il Tradizionalismo l'estetismo spinto di certe gruppi che amano le cappe magne.

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Si, purtroppo e a farlo in cappa magna è uno che si definisce prete tradizionale alla guareschi per intenderci.

Ho letto i suoi sproloqui circa le critiche che si farebbe al suo pupillo papa Bergoglio, su questo blog dai partecipanti e da Mic.

Ora il tipo, non nasconde più la comunella con loschi personaggi modernisti che si spacciano per difensori della Tradizione, come quel minstrel e simon de cirene e codazzo al seguito, frequentatori abitiuali di tornielli, che da anni infestano il web con calunnie verso la FSPX, e contro chi veramente difende la Tradizione senza giochi e simulazioni.

Se poi aggiungiamo che questa gente difende una falsa anzi falsissima e pericolosissima pseudo apparizione come quella di Medjugorie, i conti tornano.

Vergognoso davvero!!!

Ancora un grazie alla gentilissima Mic, per questo salutare blog.

Dante Pastorelli ha detto...

C'è chi ritiene dannoso per il Tradizionalismo l'estetismo spinto di certe gruppi che amano le cappe magne.
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Le solite fregnacce da gettar nel cassonetto.
Sempre stimolanti le osservazioni di Giovanna.

Anonimo ha detto...

Carissimi,
mi permetto di chiedervi di dare la dovuta risonanza a questo importantissimo evento.
http://radicatinellafede.blogspot.it/2013/09/terzo-pellegrinaggio-della-tradizione.html
Il pellegrinaggio organizzato da questo coraggiosi sacerdoti è sempre un evento meraviglioso.

In domino.

Luisa ha detto...

Per rendersi conto della devastante vulgata che sta diffondendosi sui media del mondo intero, senza che nessuno venga a smentirla, basta aprire il sito il Sismografo.
Con la rivoluzione bergogliana sono finiti anche i tabù!!
Penso che per la salute dell`anima, e quella del sistema nervoso..., per la pace del cuore e della mente, sta diventando urgente e necessario evitare come la peste la lettura, anche on line, dei media, laici e cattolici.
In particolare vedere quei mangiapreti, quei nemici della Chiesa e della nostra Fede, quei sciacalli che durante otto anni senza sosta si sono scagliati contro Benedetto XVI, esaltare oggi ogni parola e gesto del suo successore, è disgustoso e difficilemnte sopportabile, ma non dimentico i media detti "cattolici" che non hanno nulla da invidiare ai deliri idolatrici dei loro colleghi.
Se da qualche mese ero seduta sull`ultima panchina, ora sono sul sagrato.

renovatio ha detto...

http://genova.repubblica.it/cronaca/2013/09/23/news/piacenza_l_amarezza_del_lungo_addio_ho_cercato_il_rinnovamento_del_clero-67074

Miserere ha detto...

Resistere e' un dovere come cattolici visto il panorama desolante che si presenta ai nostri occhi come era prevedibile. Ma io mi domando: e' possibile che un pontificato possa diventare una dittatura? E' gia' successo nella storia della Chiesa?

Amicus ha detto...

@ Mic: ottimi questi due ultimi articoli. E' importante tener duro e continuare a difendere la Fede, anche se per i neomodernisti al potere nella Chiesa servirà a poco o a nulla (per quelli, meglio gli esorcismi...).
Ma è importante che questo blog continui ad essere un punto di riferimento per tanti sacerdoti e fedeli disorientati dal momento critico in cui ci troviamo a vivere, e che sicuramente aumenteranno di numero tra un po', quando inizieranno i veri fuochi d'artificio bergogliani.
Qui siamo in piena Apocalisse. Ma con l'aiuto della Madonna ne usciremo salvi.

Angelo ha detto...

Una norma universale non può essere inficiata da una intervista né da un provvedimento di natura particolare. Tuttavia, attraverso una prassi ateoretica imposta e non accompagnata da spiegazioni esaurienti, sembrerebbe ora possibile questo ed altro.


Se è per questo, cosa pensare della nuova messa, che va palesemente contro le disposizioni della Quo primum? Questo simpatico papa, che parla con linguaggio da sindacalista o da pubblicitario, a seconda delle occasioni, se ne frega

Michele ha detto...

Il discorso di Papa Bergoglio lascia qualche dubbio.

Intanto il Concilio Vaticano II non ha prodotto un movimento di rinnovamento, ma semmai è l'inverso: già prima c'erano movimenti, quali il movimento liturgico, il movimento biblico, quello storico, eccc... già forieri di spinta in un senso, tali da far nascere il concetto stesso di modernismo. IL CVII è stato il compimento che poi ha dato la base legittimata per continuare.

Fra l'altro se uno dovesse descrivere che cosa è il modernismo, potrebbe tranquillamente usare la seguente frase:
"rilettura del Vangelo alla luce della cultura contemporanea".
La cultura non è mica univoca?!? Il Vangelo deve essere quindi riletto paese per paese? In Cina arriva ora e produce una rilettura diversa da quella che abbiamo noi? Inculturazione non vuol mica dire rilettura?!?

Altra frase che lascia perplessi è questa:
"la dinamica di lettura del Vangelo attualizzata nell’oggi"

Sarebbe giusta se si intendesse che le parabole su greggi e pecore oggi vadano spiegate con i termini "community" "blogger" o che ne so "gruppo del bar sport". Ma il messaggio evangelico mon può mutare, non può essere aggiornato. Poichè infatti il dogma discende dal Vangelo stesso, vorrebbe dire che anche il dogma può essere ridedotto, partendo da una diversa rilettura del Vangelo. Semmai il dogma può essere compreso in modo migliore, ma non contraddetto. Sant'Agostino non ha mica inventato la Grazia, ci ha insegnato semmai a comprenderla meglio.

E ancor più mi spaventa il termine "dinamica" perchè riconduce alla errata concezione di "tradizione vivente": non un concetto di vivente inteso come soggetto che opera anche oggi mantenendo un deposito perenne, ma un soggetto che muta evolvendosi per adattamento al momento storico.

Già circola il concetto che Papa Bergoglio stia producendo un effetto paragonabile ad un Concilio Vaticano III. Non mi stupirei affatto che lo convocasse davvero, non tanto per fare un'analisi, ma per trovare il sostegno alla sua idea di Chiesa.
Lui che incita il Concilio, che poi gli dà gli strumenti che lo legittimano. Così è andata con il CVII, come ricordavo all'inizio.

Jacobus ha detto...

ossia il magistero ecclesiastico mai separato dal sensus fidei dei credenti. Di certo non si vorrà escludere noi dall'infallibilitas in credendo dell'insieme del popolo in cammino. Rivedere paure, resistenze e pregiudizi porterà molta serenità nel Popolo di Dio e la vera unità tra i cattolici.
Rivendichiamo la nostra appartenenza alla Chiesa Una Santa Cattolica Apostolica e, sì, anche Romana.
Non vogliamo che proprio da chi ne ha il controllo, la custodia e il compito di ritrasmettere la Tradizione vengano soffocate perché troppo spesso ignorate, se non anche rifiutate, le istanze di chi vive il rito antiquior, «mai abrogato», con fedeltà ed esemplare actuosa participatio.
...

Questo è parlar chiaro.
Almeno capissero che andare oltre aprirebbe altre voragini... ma sono troppo lanciati. Nemmeno se ne rendono più conto oppure è voluto...

La Chiesa già non è più la stessa.

Luisa ha detto...

Personalmente non ho hai sentito un papa dire "non sono di destra", mah! E se i media laicisti che cantano le sue lodi non si bagliassero?
E se avessero ragione coloro che descrivono un giorno sì e l`altro pure la "nuova chiesa di Francesco"?
E se in quella chiesa non mi sento bene, se tutta quella subdola ipocrisia e piaggeria mi danno il voltastomaco, devo comunque far finta di essere contenta?

Anonimo ha detto...

"Lui che incita il Concilio, che poi gli dà gli strumenti che lo legittimano. Così è andata con il CVII, come ricordavo all'inizio."

Il Papa parla dei frutti del concilio (della serie "magnifiche sorti e progressive"), ma non parla della realtà invasa dalle macerie prodotte dal concilio vero.
Anche lui usa il refrain del "mito" del concilio.

Don Andreas ha detto...

"Anche lui usa il refrain del "mito" del concilio."

Yes!
Prima hanno agito i traghettatori. Ora c'è uno che sta andando fino in fondo.
C'è chi ancora se ne accorge e mette in guardia. Ma purtroppo c'è chi già non è più in grado di accorgersene insieme a chi lo sta facendo scientemente, come ha detto un commentatore sopra...

sam ha detto...

@Gr2

Hai visto come ha descritto Francesco la strage di cristiani in chiesa avvenuta ieri in Pakistan ad opera del terrorismo islamista?

"Oggi nel Pakistan per una scelta sbagliata di odio e di guerra è stato fatto un attentato e sono morte 70 persone, questa strada non va, non serve, ma solo la strada della pace costruisce un mondo migliore".

I Cristiani, giusto per confermare la regola, non son stati neppure citati neppure questa volta e neppure la matrice degli attentatori.
Benedetto non ha mia sottaciuto il fenomeno del fondamentalismo religioso e nella fattispecie islamico, che ha sempre deplorato e combattuto contestualmente all'estremismo opposto del relativismo e del secolarismo che esclude Dio in Occidente.
Profeticamente Benedetto coltivava l'amicizia nella diversità e chiedeva ai Musulmani e ai Cristiani di allearsi contro la guerra, la violenza e il terrorismo (cosa che sta accadendo in Egitto e Siria) e alle autorità mondiali di proteggere i Cristiani.
Tutto questo è stato abbandonato in blocco da Francesco, in nome di una "fratellanza" coi musulmani a prescindere, addirittura succube,
e del principio della "non violenza" (ieri ho riportato in altro post l'assurdità scritta su Fides in cui si pretendeva di negare ai cristiani in Siria persino la possibilità di proteggersi nei villaggi con dei gruppi di autodifesa) con la negazione di fatto della dottrina della legittima difesa prevista dal Catechismo della Chiesa Cattolica:

2263 La legittima difesa delle persone e delle società non costituisce un'eccezione alla proibizione di uccidere l'innocente, uccisione in cui consiste l'omicidio volontario. “Dalla difesa personale possono seguire due effetti, il primo dei quali è la conservazione della propria vita; mentre l'altro è l'uccisione dell'attentatore. . . Il primo soltanto è intenzionale, l'altro è involontario” [San Tommaso d'Aquino, Summa theologiae, II-II, 64, 7].

2264 L'amore verso se stessi resta un principio fondamentale della moralità. E' quindi legittimo far rispettare il proprio diritto alla vita. Chi difende la propria vita non si rende colpevole di omicidio anche se è costretto a infliggere al suo aggressore un colpo mortale:
Se uno nel difendere la propria vita usa maggior violenza del necessario, il suo atto è illecito. Se invece reagisce con moderazione, allora la difesa è lecita. . . E non è necessario per la salvezza dell'anima che uno rinunzi alla legittima difesa per evitare l'uccisione di altri: poiché un uomo è tenuto di più a provvedere alla propria vita che alla vita altrui [San Tommaso d'Aquino, Summa theologiae, II-II, 64, 7].

2265 La legittima difesa, oltre che un diritto, può essere anche un grave dovere, per chi è responsabile della vita di altri. La difesa del bene comune esige che si ponga l'ingiusto aggressore in stato di non nuocere. A questo titolo, i legittimi detentori dell'autorità hanno il diritto di usare anche le armi per respingere gli aggressori della comunità civile affidata alla loro responsabilità.

2266 Corrisponde ad un'esigenza di tutela del bene comune lo sforzo dello Stato inteso a contenere il diffondersi di comportamenti lesivi dei diritti dell'uomo e delle regole fondamentali della convivenza civile. La legittima autorità pubblica ha il diritto ed il dovere ha il diritto ed il dovere di infliggere pene proporzionate alla gravità del delitto. La pena ha innanzi tutto lo scopo di riparare il disordine introdotto dalla colpa. Quando è volontariamente accettata dal colpevole, essa assume valore di espiazione. La pena poi, oltre che a difendere l'ordine pubblico e a tutelare la sicurezza delle persone, mira ad uno scopo medicinale: nella misura del possibile, essa deve contribuire alla correzione del colpevole.

...

Anonimo ha detto...

Il papato inteso come potere temporale è una monarchia assoluta,e alcuni papi si sono comportati come tali soprattutto nel rinascimento,ma erano altri tempi,non c'erano i massmedia e praticamente nessuno o pochissimi conoscevano il papa,anche di persona,quindi non sono comparabili,purtroppo al giorno d'oggi col bombardamento mediatico che fa da grancassa,assistiamo a questo,lui si comporta da roi soleil,chi dissente è escluso,ricordo che anni addietro, da gesuita,fu mandato in Cordoba a fare esercizi spirituali e riflessioni dalla sua stessa compagnia per 'eccesso di autoritarismo'(l'ha raccontato lui stesso)fatevi 2 conticini,ripetere una cosa 1000 volte,anche se non vera,diventa verità assiomatica ed assoluta,era la strategia di Goebbels,gli utili idioti non mancheranno mai,tranquilli,mi viene in mente un titolo di una canzone mi pare di Gaber'Far finta di esser sani'.Anonymous

Anonimo ha detto...


Don Andreas dice bene. Questo è il vero punto di svolta:

"".....Sì, ci sono linee di ermeneutica di continuità e di discontinuità, tuttavia una cosa è chiara: la dinamica di lettura del Vangelo attualizzata nell’oggi che è stata propria del Concilio è assolutamente irreversibile. ""

Lo ammette. E' scontato e la chiesa va avanti così irreversibilmente.

Tecla ha detto...

Il papato inteso come potere temporale è una monarchia assoluta,e alcuni papi si sono comportati come tali soprattutto nel rinascimento,ma erano altri tempi,non c'erano i massmedia e praticamente nessuno o pochissimi conoscevano il papa,anche di persona,quindi non sono comparabili,purtroppo al giorno d'oggi col bombardamento mediatico che fa da grancassa,

--------------------

Con la differenza che nessuno dei Papi del passato ha intaccato i dogmi e la fede è stata trasmessa integra.
All'epoca degli Ariani c'era almeno un Atanasio...

Anonimo ha detto...

"...Tutto questo è stato abbandonato in blocco da Francesco, in nome di una "fratellanza" coi musulmani a prescindere, addirittura succube,
e del principio della "non violenza" (ieri ho riportato in altro post l'assurdità scritta su Fides in cui si pretendeva di negare ai cristiani in Siria persino la possibilità di proteggersi nei villaggi con dei gruppi di autodifesa) con la negazione di fatto della dottrina della legittima difesa prevista dal Catechismo della Chiesa Cattolica:..."

Francesco ha abbandonato e abbandonerà molte cose ancora.

Angelo ha detto...

Leggo da Colafemmina alcuni stralci di M. Martin, spaventosamente profetici. Qualcuno ha "The Keys of this Blood" o l'altro libro di Martin, di cui non ricordo il titolo, che riporta la presunta intronizzazione rituale di Satana in Vaticano? Grazie

Gederson Falcometa ha detto...

Benedetto XVI ha parlato del "analfabetismo religioso" (che è un'altra forma dello stesso indiferentismo parlato per i Papi dei ultimi secoli) e adesso per tutto che ha fatto Francesco, sembra che lui stesso è un "analfabeto religioso".

Anonimo ha detto...

Francesco ha abbandonato e abbandonerà molte cose ancora.

nella riforma della curia di ottobre, abbandonerà anche la CDF?
Neri

Anonimo ha detto...

@Tecla,lei ha perfettamente ragione,ma da circa 50 anni in qua,praticamente da quando sono nato io,la dottrina cattolica ha subito tali e tanti travisamenti,trasformazioni ideologiche,devianze dottrinali ed altro facendo leva sull'ignoranza della massa,che non leggeva e non legge i testi sacri,né tantomeno gli atti magisteriali papali,religiosi in primis,se prima vi era un solo rito,uguale per tutti,adesso siamo alla torre di Babele e la confusione è massima e la gente se ne va,magari cadendo nelle grinfie di certe sette,non si dica che la CC non è mai stata meglio,perché è una menzogna, adottare la politica dello struzzo,fingendo che tutto vada bene,è illudersi e illudere persone già disorientate per conto proprio,qualcuno ha detto che la CC non è più,come la Serenissima e PF è come l'ultimo doge Manin,speriamo non ci azzecchi.Con stima. Anonymous.

Gederson Falcometa ha detto...

"nella riforma della curia di ottobre, abbandonerà anche la CDF?"

Neri questo è interessante, perchè dicono che quando Paolo VI ha creato la CDF e abbolito il Sant'Uffizio, la Secretaria di Stato è diventato l'organo più importante della Santa Sede. Questo è abbastanza significativo se considera la questione a fondo.

Anonimo ha detto...

Ho avuto una giornata piena e leggo ora i commenti.
Vedo che sono numerosi e vi ringrazio.

La redazione non ha pubblicato alcune richieste e segnalazioni che non ho il tempo di raccogliere, perché sono bombardata da molti fronti e devo selezionare l'impegno, nel senso che ne devo testare la costruttività, dal momento che gli avvenimenti incalzano ed è finito il tempo di perdersi in chiacchiere.

Ben venga il confronto tra noi e tra chi è in buona fede e sincera ricerca.
Confermo quel che mi dice Amicus. Mi scrivono molti sacerdoti ed anche seminaristi. Ne sono particolarmente felice e ringrazio il Signore che mi ha portata fin qui.

Sono aumentate anche le mail dell'estero, soprattutto dagli Stati Uniti e dal Canada, oltre che dalla Francia. Me ne stupisco. Avrei bisogno di una redazione multilingue e di ben altri mezzi.
Ma faccio quel che posso come posso. Vedremo il seguito. Lo affido al Signore.

Ho appena letto l'articolo di Ferrara su Il Foglio.
Un'analisi lucida e senza sconti. un bel mathc.

Ne ho programmata la pubblicazione per domani.

Di nuovo un laico che si definisce "ateo devoto" a confronto col Papa. Ma Ferrara non è Scalfari...

Louis Martin ha detto...

http://radicatinellafede.blogspot.it/2013/09/terzo-pellegrinaggio-della-tradizione.html

Mi unisco anch'io all'invito.
Chi ha modo vada ad Oropa: troverà grazie abbondanti e benedizioni.

bernardino ha detto...

A Miserere:
e si che e' gia' successo nella Chiesa - ma il concilio vat.II non e' forse una dittatura? non e' forse
""Chi non e' con me e' contro di me""?
Tutto parte dal concilio, - Bergoglio e' solo l'ultimo baluardo
per l'applicazione piena della chiesa conciliare/mondializzata.
Tutti insieme i novatores per la nuova primavera che da' tanti buoni frutti.
Io vedo solo frutti avvelenati - basta guardare le chiese.
Visto che ci sono moltissimi frutti, voglio raccontare una cosa accadutami questa estate:
la mattina mi facevo delle grandi camminate e il mercoledi verso le 10 mi fermavo davanti ad una grande chiesa (ero al mare) e li veniva esposto il SS.mo Sacramento fino alle 5 del pomeriggio - sapete quante persone c'erano in chiesa - UNA e a volte due con me:
QUESTI SONO I GRANDI FRUTTI?
A voi la risposta.

rosa ha detto...

sbaglio, o dell' attentato di ieri in Pakistan oggi non ne parla nessuno ai TG?
ed in Kenia, a nairobi, sono stati uccisi quelli che non sapeuvano il nome della madre di Maometto o similia
ma il conduttore non puo' essere disturbato...
rosa

vighi ha detto...

Salve a tutti mi riallaccio al commento dell’ Anonimo delle 11,32 perché vorrei cercare di spiegare perché quando l’ho letto ho pensato che in fondo una verità c’è, ma fermi tutti non quella necessariamente offensiva che pensate voi :). Mi spiego: sta di fatto che come ha detto qualcuno 50 sono tanti e l’insegnamento che ci è stato dato fin da piccoli e’ quello legato al concilio e con lui anche il come vivere la liturgia. Anche io fino ad 8 anni fa mi facevo domande del tipo ma perché tutti sti paramenti orbellanti, perché tanta sovrastruttura durante la messa, in fin dei conti quello che conta è sentire la parola di Dio celebrare il suo sacrificio il come cosa conta, che differenza fa ? Cristo era povero e certamente durante l’ultima cena non c’erano calici d’oro e vesti preziose, identificavo tutto questo con il potere dei vescovi e preti e della loro ambizione. Poi ho scoperto Ratzinger ho cominciato e leggere i suoi libri, quello sulla liturgia, l’ho guardato celebrare messa quando è diventato Papa ed ho capito il perché di tutto, dell’importanza dei paramenti di cosa rappresentano le cose preziose che si usano, ho cominciato a ragionare con un’altra testa. Però ci sono arrivata da sola e per caso ( e di questo ringrazio sempre il Signore ) perché sulla mia strada di fede non ho mai incontrato NESSUNO che me lo abbia mai spiegato il perché. Questo per dire che tante persone vivono nell’ignoranza come me e identificano tutte quelle cose preziose in negativo e di conseguenza quando vedono i preti della tradizione vestiti in tale modo scatta subito la negatività e li si giudicano antichi( aiutati certo dai media e purtroppo anche da tanti sacerdoti ).Quello che manca è una pastorale come dice Mic che accompagni la liturgia che renda visibile con spiegazioni adeguate alla gente che la liturgia non è un gioco a chi inventa di più ma è un rendere grazie e lode a Dio. Si ha bisogno di pastori e testimoni credibili che ci facciano ragionare e ci mettano nella via giusta e guardate sono convinta che non sia importante per tanti chi e cosa rappresenti quel pastore se la tradizione oppure no, quello di cui abbiamo tanto bisogno è di qualcuno che disseti le nostre anime se lo si trova sono convinta che tante pecorelle tornerebbero anche alla santa messa. Dove la gente troverà questo lì andrà. Qui è la sfida. Perché per il momento questa sfida la stanno vincendo i superficiali, ma si deve sempre lottare anche contro i mulini a vento. Perciò Mic spero tanto che tu non ti arrenda e continui a curare questo blog che è una luce nel deserto che induce a riflettere. Un saluto a tutti Vighi

Anonimo ha detto...

http://immacolata.com/index.php/it/35-apostolato/fi-news/239-presentazione-dati-visita-apostolica

renovatio ha detto...

"Bergoglio sta smantellando la visione di un papato monarchia. I prìncipi della chiesa non aiutano e ha detto "il carrierismo è una lebbra". La linea conservatrice di Siri e seguaci viene smantellata definitivamente. L'opposizione al concilio Vaticano II che nel clero genovese aveva una roccaforte viene ridimensionata anche nella figura di Piacenza. Il Papa con la borsa in mano, annullati i formalismi, con un paio di scarpe usurate ha aperto la strada per costruire un futuro migliore con il contributo anche di coloro che hanno gli abiti laceri."


da: http://genova.repubblica.it/cronaca/2013/09/23/news/piacenza_l_amarezza_del_lungo_addio_ho_cercato_il_rinnovamento_del_clero-67074396/


(Scusa Mic, il link di prima non funzionava - e, per tutti, invito a leggere l'articolo segnalato, perché mostra benissimo in che covo di lupi-con-l'odor-di-pecorelle si trovi a vivere un Bagnasco, e perché da una parte Siri e Piacenza e dall'altra Gallo e Farinella..)

Anonimo ha detto...

A proposito del Concilio: mi sembra che pochi se ne ricordino, o se ne siano accorti, ma il mondo in cui viviamo oggi non è più per nulla quello di cui parlano i testi conciliari.

Le analisi e le valutazioni della "Gaudium et spes" sono state criticate come troppo ottimistiche; e io condivido quelle critiche.

Ma anche chi invece condivida pienamente la "Gaudium et spes", deve riconoscere ch'essa si riferiva a un mondo che ancóra viveva nella modernità.

Qualche anno dopo, diciamo nel 1968-70, siamo invece entrati in un altro mondo: perché la posmodernità, rispetto all'età moderna, è veramente un'altra era storica: come il medio evo rispetto all'antichità, o l'età moderna rispetto al medio evo.

E noi non possiamo ragionare del dialogo col mondo nel 2013 come faceva il Concilio nel 1965: semplicemente perché viviamo in un altro mondo, non più fondato sul logo (non è una differenza da poco, eh!)

L'appello acritico al Concilio è dunque discutibile anche dal punto di vista storico.

La tragica verità è che dobbiamo prendere atto del fallimento del nobile tentativo di papa Montini. E l'aveva capito anche lui: ricordate la straziante preghiera ai funerali d'Aldo Moro?

Sembra che anche del Concilio si possa dire quel che Hegel diceva della filosofia, ch'è la "nòttola di Minerva" e arriva sempre tardi: il proposito di dialogare colla modernità era in sé giusto e necessario, ma la Chiesa ha dichiarato solennemente quest'intenzione negli anni stessi in cui la modernità stava per finire!

E colla posmodernità non si può dialogare, perché non è altro che il nulla.

Fa un'impressione strana sentir dire dal papa: "È finalmente arrivato il momento d'aprirsi al mondo, di dialogare!" Lo sentiamo dire, dagli stessi papi, almeno dal '58 (per prendere una data simbolica), ma in realtà da molto prima. E, d'allora in poi, n'è passata d'acqua sotto i ponti! Ma lui sembra che la consideri una novità assoluta.

Sembra proprio che papa Bergoglio dovrebbe meditar di più e meglio non solo la teologia, ma anche la storia.

Siamo negli anni d'una crisi tragica, della fine della (non "d'una", proprio "della") civiltà e della storia, d'un processo d'imbarbarimento inarrestabile, che travolge e dissolve tutto. E lui ci dice che non siamo mai stati così bene. Come si spiega? Vedo una sola spiegazione: lui stesso è interno al processo, e dunque non lo vuole, non lo può, né deplorare né, tantomeno, combattere. Papa Bergoglio è un posmoderno.

Miserere ha detto...

Grazie, Bernardino. Tutto quello che e' stato imposto nella Chiesa in modo brutale con il postconcilio mi faceva pensare al concetto di dittatura... I grandi frutti... e dove sono, quali sono? E' inutile darci da bere queste menzogne ma purtroppo ci cascano tante persone in buona fede!

Anonimo ha detto...

Il Papa con la borsa in mano, annullati i formalismi, con un paio di scarpe usurate ha aperto la strada per costruire un futuro migliore con il contributo anche di coloro che hanno gli abiti laceri."

E' vero il link non funzionava, ma avevo trovato l'articolo dal motore di ricerca del giornale. Però lo dava in lettura solo per abbonamento.
Dal link attuale invece è leggibile. Grazie.
Si leggono molte cose anche tra le righe: tutte le allusioni a Siri e alla tradizione...

rosa ha detto...

concordo con l' anonimo delle 21.23. fino a qualche tempo fa pensavo che fossimo in un' altra Weimar, ora invece penso che siamo a Romolo Augustolo ed a Odoacre, altro che Costantino o Teodosio
Rosa

Anonimo ha detto...

Siamo negli anni d'una crisi tragica, della fine della (non "d'una", proprio "della") civiltà e della storia, d'un processo d'imbarbarimento inarrestabile, che travolge e dissolve tutto. E lui ci dice che non siamo mai stati così bene. Come si spiega? Vedo una sola spiegazione: lui stesso è interno al processo, e dunque non lo vuole, non lo può, né deplorare né, tantomeno, combattere. Papa Bergoglio è un posmoderno.

Condivido.
Le soluzioni stanno nell'instaurare una realtà "altra", che poi è quella di sempre realizzata nell'oggi di questa storia di avventure, di sconfitte, ma anche di attese mai tramontate che cercano di sostituire con surrogati di ogni genere (anche nelle valutazioni che poi hanno traghettato attraverso il concilio innovazioni avventurose: l'ormai individuato ingenuo "ottimismo a priori" innescato a partire da Giovanni XXIII), col trionfo del virtuale sul reale, su cui dobbiamo tutti vigilare anche in rapporto all'uso di strumenti come questo.

La soluzione sta, intanto, nell'attivare la nostra Santa Messa e la relativa pastorale, con l'aiuto dei sacerdoti disponibili, difendere, diffondere. E tanta preghiera.

Amicus ha detto...

Sempre dalla travolgente telenovela "La neo-misericordia nella Chiesa bergogliana", secondo episodio:

“La Stampa”, 21 settembre 2013

«La confessione 'regolare' è una mostruosità: ti viene chiesta la serie dei peccati, è il tipico controllo delle coscienze, mentre dovrebbe essere la festa con cui vado a riconciliarmi con Dio che mi accoglie e mi abbraccia».
Padre Antonio Menegon dei Camilliani [Santuario di San Giuseppe, a Torino] non ha dubbi.
«A un divorziato risposato, a una coppia di omosessuali io dico che non devono farsi problemi se la Chiesa li esclude: fuori dalla Chiesa c’è Dio che li accoglie.
[…] Noi siamo ministri, cioè servi: non dobbiamo giudicare chi è degno e chi no, siamo strumenti arrugginiti in mano a un Dio paziente. Chi sono io per giudicare?
Si sta scompaginando una mentalità clericale che niente ha a che fare con la fede».
(dal Blog ‘Muniat intrantes Crux Domino famulantes’,
http://muniatintrantes.blogspot.it/)
Non è meraviglioso? Pensate a quante anime avranno così finalmente l'opportunità di andarsene più facilmente all'inferno.

Luisa ha detto...

Che articolo mediocre quello messo in link, addirittura l`articolista vorrebbe far passare il card. Piacenza per un opportunista che lecca gli scarponi di papa Bergoglio citando "l`odore delle pecore" a proposito del Santo Curato d`Ars, non viene in mente a quel fazioso giornalista che il cardinale ha semplicemente ricordato che i sacerdoti che sono vicini agli ultimi non li ha inventati Jorge Bergoglio, che tanti sacerdoti non lo hanno aspettato per esser vicini a chi soffre e che si può essere vicini agli ultimi anche stando ore e ore in adorazione davanti al Tabernacolo e senza dimenticare di istruirli...

http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/preti-priests-sacerdotes-26936/

Resta vero che Bergoglio ha mandato via uno dei rari prelati di fiducia di Benedetto XVI, uno dei pochi a chi la parola Tradizione non faceva venire l`urticaria.
Si tiene stretto il neocatecumenale Filoni( quello che gli insegna la Chiesa, come disse poco dopo la sua elezione) e l`amico della Tdl Müller e si separa di Piacenza, quanto a Parolin ci ha già dato un assaggio del suo pensiero.

Giancarlo ha detto...

Io non ho sufficienti elementi per emettere giudizi. Non sono un teologo. Ho qualche perplessità su questo papa perché ho sentito che qualche sacerdote avanza riserve sul modo come è entrato alla guida della Chiesa. Il mio giudizio vuole uniformarsi a quello di Cristo: dai loro frutti li riconoscerete. Alcune considerazioni: è molto sospetto il fatto che, da quando Benedetto XVI si è fatto da parte, non si parla più di preti pedofili, di vatileaks ecc. Sono da prendere con le molle anche le lodi sperticate da parte della stampa mondana e anticattolica. Neanche una parola sui cristiani vittime dell'islam fanatico. Perdono generalizzato a tutti i peccatori, ma il pentimento e la conversione dove sono? E' tutta una musica stonata che non mi convince: forse sono un cristiano da quattro soldi, ma conosco abbastanza bene i nemici della Chiesa.

Gederson Falcometa ha detto...

Le cose giunsero a un livello surreale. Vedete ciò che ha scritto la rivista "La Civiltà", in un articolo intitolato "La Libertà di Coscienza" nel 1890:

"Coscienza è l'ultimo dettame o giudizio pratico intorno a dover o poter fare, o non fare un'azione. Quindi cotesta coscienza intima un'obbligazione, od annunzia una libertà di operare. Ad esempio: Tu devi soccorrere il tuo figliuolo in tale o tal altra maniera: tu non devi tradirlo: tu puoi lasciarlo impunito o non lasciarlo: tu non devi consegnarlo a cotesto maestro, il quale ne avvelenerebbe la mente e corromperebbe il cuore. Siffatte formole esprimono quel dettame che si dicecoscienza. Ad ogni azione che si fa con consiglio e ch'è veramente umana, deve precedere la coscienza, tanto nelle relazioni individuali quanto nelle civili e politiche"".


Anche:

""La coscienza, come dicevamo, è un ultimo giudizio pratico intorno all'obbligazione di fare o di non fare una cosa. Se si prescinde da Dio obbligante, perchè superiore e perchè padrone di tutto l'uomo, l'obbligazione è impossibile, e si dovrà cadere o nella tirannia che l'uomo possa per sè stesso obbligare un altro uomo suo pari, o nella follia che l'uomo obblighi sè stesso. Dunque il liberalismo che esclude Dio, esclude il concetto vero di coscienza, ed è un assurdo il dire con l'Opinione che la libertà di coscienza è la più divina e più umana tra le libertà." http://progettobarruel.zxq.net/novita/10/coscienza.html

Il testo è interessantissimo...

Anonimo ha detto...

Giancarlo, anch'io non sono un teologo e sono un cristiano da quattro soldi (anche meno ora...)e sottoscrivo le sue perplessità.

Mic, purtroppo non vedo di fronte a questa sorta di blitzkrieg (che è in crescendo) alcun cenno di resistenza o coordinamento (e forse nemmeno di esistenza - blog a parte) di chi non è d'accordo. Al contrario la compagine cattolico-progressista è onnipresente, organizzatissima, si muove compatta ed univoca e pare padrona incontrastata del campo. Se non è la fine dalla storia poco ci manca.
Miles

bernardino ha detto...

Egregio Giancarlo, il tuo commento delle 22,40 mi fa venir in mente un'altro art. di qualche giorno fa' che non e' stato pubblicato (molto probabilmente e' finito nello spam) e dove dicevo che quando vedo la talare bianca, non alcun dubbio, per me rappresenta il Vicario di Cristo; e' quello che c'e' dentro e che parlando dice cose che N.S.G.Cristo non si e' mai neanche sognato, e qui non vedo piu' il nostro Cristo. E qui ritorna tutto il concilio vaticano II ed il discorso di 6 ore a Civilta' Cattolica.
Se Bergoglio si e' messo in testa di distruggere la Dottrina Cattolica, e' arrivato insieme a quasi tutto il conclave che lo ha eletto ed a tutti i Papi conciliaristi, a red rationem.
Si dice infatti, e da quello che leggiamo dovrebbero essere le riforme future, che Lui sia l'ultimo vestito di bianco, in quanto dopo di lui, la chiesa con la c minuscola, dovrebbe essere governata e guidata da tutti i vescovi=collegialita', in un certo modo come gli orientali. Di questo Bergoglio ci sta' dando in continuazione la prova. Infatti guardate come veste, non usa piu' la parola e la firma P.P., si autodefinisce (solo) vescovo di Roma ecc.ecc.
Le premesse di Fatima e della Emmerich ci sono tutte.
Dobbiamo confidare sempre di piu' nel Signore che ci mantenga la Chiesa - magari con pochi, ma santi sacerdoti, in seguito se Lui vuole ritorneremo ad avere il giusto. Preghiamo Gesu' e la SS.ma Vergine che ci proteggano e ci diano una fede sempre piu' forte e sincera. (Vedremo che i sacerdoti santi verranno poi a raffica, per ora accontentiamoci di quello che il Signore ci da').

Dante Pastorelli ha detto...

lui stesso è interno al processo, e dunque non lo vuole, non lo può, né deplorare né, tantomeno, combattere. Papa Bergoglio è un posmoderno.
---------
Essere all'interno di tal processo non significa che un papa sia necessitato a non volere e a non potere deplorarlo e combatterlo.
Questo può accadere ad una canna al vento, al Vicario di Cristo no, perché ha l'assistenza divina per poter alzar forte la voce di condanna, resistenza e rinascita. No, non può non potere, ma può non volere, per sua scelta. Non è vittima, insomma, ove si verifichi l'evenienza prospettata, ma consapevole quanto meno co-autore.

Anonimo ha detto...

Per Dante Pastorelli.

Certo, Lei ha ragione. E forse mi sono espresso in termini troppo forti. Parlavo da un punto di vista culturale e umano; ma certamente il papa ha una grazia specialissima e la garanzia dell'assistenza divina e dell'infallibilità.

vighi ha detto...

Questo papa ha capito come pensa e vive la massa del XXI secolo, la maggior parte di noi vive di emozioni e di sentimenti che presto bruciamo e ne vogliamo subito di nuovi, siamo abulici. Da qui il suo linguaggio superficiale ma di impatto ripetuto come un mantra atto a colpire l’immaginario presente e pazienza se poi non rimane quasi nulla tanto domani ci sarà un altro giro di giostra. Fa quello che tutti i media e le persone di comunicazione fanno, messaggi brevi incisivi e soprattutto generici perché così si raggiungono più persone possibili. Inutile negarlo è un buon comunicatore e se si vuole contrastarlo si deve scendere nella stessa arena e giocare con le sue armi. La fede della maggior parte delle persone oggi ( ma forse da sempre ) è anche fatta di emozioni, di cuore, di rapporti e questo furbescamente papa Francesco lo ha capito. Ha capito che creare un rapporto e farsi vicino alle persone paga, certo poi si devono dare i contenuti ( e qui qualche problemino c’è ) ma quando c’è empatia costruire è più semplice. Ecco se qualche cosa il santo padre ci sta insegnando è il linguaggio che si deve usare per arrivare alle persone, se poi trovassimo il modo di riempire questo linguaggio con i contenuti della fede a cui noi tutti teniamo ecco fatta l’alchimia. Più facile a dirsi che a farsi ma o capiamo come tramandare all’uomo postmoderno ( concordo con l’anonimo delle 21,23 ) la fede di sempre oppure saremo sempre perdenti e il modernismo trionferà. Grazie per l’attenzione Vighi

viandante ha detto...

Concordo con Miles che non si vede nessun segno di resistenza a questa deriva progressista.
Ma d'altronde la nostra prima resistenza deve essere dentro di noi, col mondo (se Dio non ritiene giunto il momento di soccorrrerci) abbiamo poco da fare da soli: é Satana il principe di questo mondo.

Se Bergoglio si e' messo in testa di distruggere la Dottrina Cattolica, e' arrivato insieme a quasi tutto il conclave che lo ha eletto ed a tutti i Papi conciliaristi
È vero, anche se non so quanto si sia messo in testa e quanto sia dovuto ad un avvelenamento generale frutto, questo sì, del concilio.
Quanto avevano ragione quei pochi che mettevano in guardia sulla pericolosità del nuovo rito e di diversi documenti conciliari: senza accorgertene ti avveleni e nemmeno ti rendi conto di essere stato avvelenato!
A maggior ragione oggi: tutte le volte che leggo un discorso papale, se non sto attendo rischio di accettare tutto per ortodosso.

Luisa ha detto...

"Al contrario la compagine cattolico-progressista è onnipresente, organizzatissima, si muove compatta ed univoca e pare padrona incontrastata del campo. "

Effettivamente da chi potremmo e dovremmo aspettarci una presa di posizione, o almeno una parola che ci farebbe sentire meno soli, non arriva niente, o se ne stanno zitti come carpe, magari terrorizzati sulla loro sorte, o partecipano alla monotona enfasi, sempre preoccupati per il loro avvenire.
E così il solo ad aver diritto di cittadinanza è il peana assordante, chiunque non si allinea è stigmatizzato.

Per quel che riguarda i media alla compagine cattolico-progressista aggiungerei i contributi conservatoreconciliarista e laicista, e non manca nemmeno quello di taluni che si autodefiniscono tradizionalisti.
Il bombardamento a tappeto che "subite" in Italia è impressionante, forse finirà per diventare logorante.
Comunque se l`"effetto Bergoglio", pensato, voluto e attuato, aveva come scopo quello di addormentare le coscienze dei cattolici( già messe a male da decenni di deformazione) per poter far passare la rivoluzione bergogliana senza grida e resistenze, mi sembra che il risultato vada al di là di ogni speranza.

"Di questo Bergoglio ci sta' dando in continuazione la prova. Infatti guardate come veste, non usa piu' la parola e la firma P.P., si autodefinisce (solo) vescovo di Roma ecc.ecc.
Le premesse di Fatima e della Emmerich ci sono tutte."


Sono stupita in effetti che nessuno sottolinei e faccia notare che Jorge Bergoglio firma i suoi documenti solo come "Francesco-Franciscus", è tutto salvo un dettaglio, unito a tanti altri elementi ci indica la direzione presa da questa nuova chiesa.

Anonimo ha detto...

Romano,

Non esageriamo....il partito dei progressivisti non è più grandi, più unito o più diffuso che il partido di Dio...perchè lo Spirito Santo che vivifica la Chiesa è dappertutto in millioni di anime...

Quando cadiamo sotto il peso della battaglia mediatica psicologica dei progressivisit, ci troviamo a dire che il partito dei progressivisti è più forte...

Comunque,

ritengo che la pastoralità di dispresso di Bergoglio è molto pericoloso per lui...

ogni eretico e fondatore di eresie ha cominciato con disprezzi..basta che pensiamo di Ariano, Nestoriano, Donato...

è sempre un segno che la persona è sospetto di eresia...

Anonimo ha detto...

Nel caso fosse sfuggito a qualcuno, segnalo questo articolo di Ravasi. A me sembra totale delirio. Cosa ne pensate?

http://www.avvenire.it/Cultura/Pagine/aldila-fra-immortalita-e-risurrezione.aspx

Luisa ha detto...

"Ha capito che creare un rapporto e farsi vicino alle persone paga, certo poi si devono dare i contenuti ( e qui qualche problemino c’è ) ma quando c’è empatia costruire è più semplice. Ecco se qualche cosa il santo padre ci sta insegnando è il linguaggio che si deve usare per arrivare alle persone, se poi trovassimo il modo di riempire questo linguaggio con i contenuti della fede a cui noi tutti teniamo ecco fatta l’alchimia."

L`empatia (non userei personalmente questo termine), reale, vera o costruita e comunque enfatizzata, che avrebbe papa Bergoglio è per il momento molto unidirezionale, attraverso quella sua vicinanza mirata fa passare il suo messaggio, e anche le sue personali emozioni e i suoi pensieri, lo fa effettivamente con parole semplici ma anche purtroppo semplificatrici che possono indurre travisamenti e confusioni.
Parlare al cuore e stimolare le emozioni, se il cuore non è "illuminato" e guidato dalla ragione, se la ragione non illumina e guida la coscienza, fa correre il rischio di lasciare le redini anche della fede in mano a emozioni volubili e effimere, se quelle parole semplici che toccano il cuore non portano anche un messaggio chiaro e non foriero di confusione, se quella apparente vicinanza all`altro, essendo il Pastore universale a parlare e agire, non conferma il cattolico nella Fede cattolica, se non lo aiuta a costruire la sua vita su basi solide e consolidate, si rischia di restare su un buonismo di tipo volemose tutti bene, tanto Dio ci perdona sempre, un angelismo che non son certa porti reali cambiamenti e frutti spirituali.


Dire ancora che Benedetto XVI aveva un linguaggio che arrivava al cuore E alla mente, in lui si vedeva l`uomo di Dio che si cancellava per portarci a Cristo, la sua vicinanza era forte e concreta, sapeva adattare il suo discorso al pubblico al quale si rivolgeva, quando si rivolgeva a noi fedeli non usava lo stesso linguaggio quando ad esempio si indirizzava agli intellettuali del Collegio des Bernardins.
Le sue omelie, le sue preghiere, le sue catechesi sono straodinarie di chiarezza e semplicità.
Ma Papa Benedetto non aveva attorno a lui, non aveva ai suoi piedi, la corte osannante di cui dispone il suo successore.

Angelo ha detto...

Quindi, mi pare che qui si sostenga che l'infallibilità (che dovrebbe riguardare anche il Magisteo Ordinario) è una grazia: come tutte le grazie, si può rifiutare pervicacemente, come sta facendo il papa venuto da lontano. In effetti, non ho ancora capito se questo papa c'è (è in buona fede) o ci fa (è un demagogo). Forse si tratta di una diabolica mistura di entrambe le cose. D'altra parte, in genere, i sudamericani come gli italiani un po' canne al vento lo sono.

Anonimo ha detto...

Romano dice,

i miei amici da Argentina dicono che è vero e senza dubbio che Bergoglio non è di buona fede...è perronista, e il suo progetto e di prendere controllo di tutta la chiesa e farlo adorare lui...come Perrone ha fatto con l'Argentina...

in quei anni Bergoglio era alleato con i Perronisti per promuovere se stesso...le uccisioni di tanti non era niente per il suo orgoglio...

tutti i commitati paralleli nella Curia adesso sono il modus operandi di Perrone...di sopravegliare tutti affinchè il più piccolo movimento contra la volontà del tyrannide può essere cancellato e sradicao subito...

il diritto, la moralità, le legge naturale, morale e divina...non esistono per lui...la voglia per avere il potere è la sua voluntà, il suo desidero e amato da giovinezza, dopo la sua rigazza l'ha rifutato il proposito di matrimonio...è un tipo di accomadazione psicologica, una rabbia sottocosciente versato contri agli maschi che sembrano in sfida con lui...per questo motivo accoglie le omossesuali e baccia le donne senza alcun senso di pudore...

Anonimo ha detto...

BXVI era un uomo di Dio come pochi che metteva Dio al centro di ogni suo intervento,restando un passo indietro,i suoi discorsi erano capolavori di teologia di altissimo spessore,spiegati con disarmante facilità,semplici,come lo era lui nel presentarsi indifeso e inerme alle calunniose cattiverie,camarillas e sgambettti vari che gli sono stati propinati dai suoi'collaboratori'...poi,per favore "redde rationem",almeno conserviamo intatto il latino,lingua liturgica per quasi 2000 anni e ora gettata nel cestino dei rifiuti per eccesso di modernismo(o ignoranza dei nuovi preti che escono da seminari in via di smantellamento culturale).Lupus et agnus

Anonimo ha detto...

Per fortuna che la FSSPX non ha firmato preamboli, altrimenti dove saremo finiti? Nessun salvagente sarebbe rimasto.

Dante Pastorelli ha detto...

l'ANONIMO DELLE 11,42 (Romano? non capisco perché, se si firma Romano, risulti anonimo) ci propina presunti fatti "traumatici" della vita giovanile di Francesco e si immerge in un'analisi psicologica, persino sprofondando nel subcosciente, che dovrebbe spiegare l'odio bergogliano per i maschi e l'amore per le donne e gli omosessuali ecc. ecc.
Ogni commento è inutile.

Anonimo ha detto...

Romano dice,

Dante, non ho citato niente che non è stato già pubblicato in giornali al estero...

Ma spiegami il perchè Lei vuole difendere Bergoglio...dalla verità?

Anonimo ha detto...

Perchè ha titolato NEC plus ultra,
non era NON plus ultra?

Anonimo ha detto...

Perchè ha titolato NEC plus ultra,
non era NON plus ultra?


Le due espressioni si equivalgono.

Com'è noto si tratta della scritta sulle "colonne d'Ercole" ritenute i confini estremi della terra e, se non ricordo male, ne era anche vietato l'oltrepassamento ai mortali.

Nel tempo e nel linguaggio comune, l'espressione "non plus ultra" ha assunto l'accezione di qualcosa di non superabile anche in senso positivo...

L'intenzione dell'articolo, invece, indica chiaramente dei confini non valicabili. Ovviamente non a detta dell'estensore, ma secondo il Magistero perenne.

Anonimo ha detto...

Romano dice,

mi pare la frase completa è

hic nec plus ultra...

o almeno "hic" è sottointeso...

per questo motivo si usa

nec

e non

non

Dante Pastorelli ha detto...

Si può anche riferire ciò che riportano i giornali, ma che sia la verità si deve dimostrarlo. E quell'analisi del subcosciente per cui per un amore tradito si arrivi ad odiare i maschi e abbracciare donne e omosex non è degna della più stupida battuta da avanspettacolo.

vighi ha detto...

Scusate se rispondo solo ora ma durante il giorno lavoro e non ho modo di seguire il blog. Luisa concordo con te che il linguaggio di Benedetto XVI era chiaro semplice profondo e che arrivava al cuore, figuriamoci io sono cresciuta nella mia fede con lui e se ce l’ho fatta io a capire cosa voleva dire, davvero lui è un maestro. E con la lettera mandata ad Oddifreddi e pubblicata oggi riconferma di essere unico. Una distanza abissale tra lui e qualsiasi altro interlocutore sulla fermezza e solidità della sue fede. Quello che volevo dire io con il commento è che purtroppo oggi la massa non è abituata ad impegnare la ragione e il cuore mentre i discorsi di Benedetto questo fanno impegnano mente, cuore e tempo. Ti mettono davanti alla tua pochezza di fede e ti indicano senza sconti e senza ma la via per arrivare a Cristo e a testimoniare questa fede. Per i molti invece è più comodo e quindi più facile ( ci si scarica la coscienza in questo modo ) seguire ed apprezzare i messaggi superficiali e populisti, che Papa Francesco dice; è più semplice sentirsi dire che puoi fare quello che vuoi poi tanto Gesù perdona sempre. Proprio per questo penso che il mix migliore sarebbe un misto tra papa Benedetto e papa Francesco. Certo se dovessi scegliere io non avrei nessun dubbio chi seguire, chi indica la vera via, ho bisogno di un Papa che mi confermi nella fede e che mi sia anche da guida e non di un comunicatore di quelli ne trovo fin che voglio. Il termine "empatia" è una deformazione professionale e forse non è il più indicato nella fede ma quello che sta costruendo papa Francesco ha davvero a che fare con la trasmissione della fede ?.Concordo anche sulla corte osannante ai piedi di papa Francesco ma anche questo è studiato, basta dire o essere ambigui nel dire e fare quello che loro si aspettano che tu dica e faccia ed il gioco è fatto. Benedetto questo non lo ha mai fatto e gli è costato quel che gli è costato, forse papa Francesco non se la sente di passare quello che ha passato lui non tutti sono così forti e coraggiosi. Luisa ti ringrazio dell’attenzione e della tua precisazione, sicuramente tu hai reso meglio di me quello che dovrebbe essere e fare un Papa, speriamo in bene e che dietro tutto quello che sta succedendo ci sia la mano del Signore con un piano ben preciso e che noi per il momento non vediamo. Un saluto Vighi

Anonimo ha detto...

Dante,
La persona che ha scritto non ha fattto battute da avanspettacolo, ha tratto una conclusione in base a testimonianze ricevute. E in genere scrive commenti calibrati.
Sei ovviamente libero di non esser d'accordo con lui, ma con gli argomenti sapienti che non ti mancano. Forse il sarcasmo è meglio riservarlo a chi se lo merita.

Anonimo ha detto...

Riconosco che è una conclusione che io non avrei scritto e su questo pensavo di intervenire. Ma preferisco aempre cercar di smussare gli spigoli. :)

Dante Pastorelli ha detto...

MIC, se la virtuale seduta psicanalitica a Bergoglio ti sembra frutto di serietà ed equilibrio, naturalmente mi taccio. Dove il maggiore c'è il minore cessa.

Anonimo ha detto...

Dante il discorso del maggiore e del minore non c'entra un bel niente. Dico solo che questo articolo ha una sua vis particolare, in esso ho riversato considerazioni che ritengo basilari e ineludibili, in una temperie di gravità inaudita e francamente perdermi in queste diatribe mi costa e mi delude

Dante Pastorelli ha detto...

E chi ha detto qualcosa contro il tuo articolo? Se avessi avuto da ridire non avrei taciuto. Quindi vuol dire che mi ci son ritrovato.
Ma qui , mi accorgo e non da ora, se uno scrive che un articolo di Ferrara è una cagata - e fra l'altro a me Ferrara non è per nulla simpatico pur se gli riconosco ampia cultura - va bene, se io ironizzo su di una ridicola, che tale è, analisi psicologica su papa Bergoglio mi si tiran gli orecchi. E non è la prima volta. Si critichi il Papa con argomentazioni serie, e mi sembra che qualche spunto anch'io l'ho dato giorni fa. Non con le fantomatiche conseguenze d'un giovanile amore tradito.
Quanto alla delusione, ognuno ha le sue.

Anonimo ha detto...

Cara Vighi, hai detto cose molto sensate e sentite e questo è molto apprezzabile.
Quello che a me fa problema è che passa un messaggio populista che effettivamente colpisce, ma non va oltre l'immediatezza senza spessore, mentre a chi segue più da vicino non sfuggono gli aspetti problematici e le relative conseguenze.
La cosa più che eclatante è che viene fuori e spesso costruita ad arte, un'immagine stereotipa del nuovo papa, come dal servizio di oggi su La vita in diretta in TV, con un collage di frasi e momenti scelti: frammenti di una realtà enfatizzata nei suoi aspetti più sdolcinati, ben lontana da quella effettiva.

vighi ha detto...

Mic concordo, l’immagine buonista e sdolcinata che passa di Papa Francesco è lontana da quella effettiva che io percepisco ma a quanto pare non solo la sola e ciò mi è di conforto. Se lo guardo negli occhi, guardo le sue azioni e le parole che dice vedo furbizia, autorità e tanta voglia di giudicare e dare sentenze. E questo non mi piace ho sempre stigmatizzato e rifuggito questo modo di predicare dei pastori nelle omelie della domenica, un continuo giudicare o sei così e ti comporti così oppure non sei cattolico, lo trovo un modo primitivo di comunicare il vangelo e pensavo che finalmente ce ne fossimo liberati di questa pastorale del far sentire la gente inadeguata e colpevole; invece me la ritrovo ogni santo giorno nelle omelie di Santa Marta e sui giornali e non mi spiego come possa passare l’immagine di un papa buono e dolce uno che tutti i giorni bacchetta qualcuno. O sei come dice lui o non va bene. Mahh!! Vighi

renovatio ha detto...

Segnalo -in controtendenza rispetto a tanto recente giornalismo nostrano?- la piuttosto importante nomina episcopale statunitense di oggi:


"
NOMINA DEL COADIUTORE DI NEWARK (U.S.A.)

Il Santo Padre ha nominato Arcivescovo Coadiutore di Newark (U.S.A.) S.E. Mons. Bernard Anthony Hebda, finora Vescovo di Gaylord.

S.E. Mons. Bernard Anthony Hebda

S.E. Mons. Bernard Anthony Hebda è nato a Pittsburgh (Pennsylvania) il 3 settembre 1959.

Laureatosi all’Harvard University nel 1980 in Scienze Politiche, ha ottenuto il Juris Doctor dalla Columbia Law School presso la Parker School of Foreign and Comparative Law nel 1983.

Ha compiuto gli studi filosofici presso il Saint Paul Seminary a Pittsburgh (1984-1985). Inviato a Roma al Pontificio Collegio Americano del Nord, ha frequentato la Pontificia Università Gregoriana dove ha ottenuto il Baccalaureato in Teologia (1985-1988) e, poi, la Licenza in Diritto Canonico (1988-1990).

Ordinato sacerdote il 1° luglio 1989 per la diocesi di Pittsburgh, ha ricoperto i seguenti incarichi: Vicario parrocchiale nella Purification of the Blessed Virgin Mary Parish ad Ellwood City (1989); Segretario personale dell’allora Vescovo di Pittsburgh, S.E. Mons. Donald W. Wuerl e Maestro delle Cerimonie (1990-1992); Parroco in solidum nella Prince of Peace Parish a Pittsburgh (South Side) (1992-1995); Giudice del Tribunale diocesano (1992-1996); Direttore del Newman Center della Slippery Rock State University (1995-1996).

Assunto al Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi il 10 settembre 1996, dal 2003 al 2009 ne è stato Sotto-Segretario.

Nominato Vescovo di Gaylord il 7 ottobre 2009, ha ricevuto la consacrazione episcopale il 1° dicembre successivo.

In seno alla Conferenza Episcopale, è Membro del Commitee on the Protection of Children and Young People e del Committee on Canonical Affairs and Church Governance. Presso la Santa Sede è Consultore del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi. È anche Membro dell’Executive Board della Caritas Internationalis.

Oltre l’inglese, parla l’italiano e conosce il latino, il francese e lo spagnolo. "


http://attualita.vatican.va/sala-stampa/bollettino/2013/09/24/news/31740.html#NOMINA%20DEL%20COADIUTORE%20DI%20NEWARK%20%28U.S.A.%29


(Nominato come Coadiutore di Myers -travolto dagli scandali- , e con un impressionante curriculum, parrebbe più 'ratzingeriano' che 'bergogliano', o almeno più 'equilibrato' di molti nostri episcopi..

A Gaylord, di cui è stato sinora Vescovo, ha istituito la Messa 'tridentina' alla Cattedrale; qui un altro recente esempio circa il suo atteggiamento sul culto divino:

http://kankakeelatinmass.altaredesign.com/2012/02/13/letter-of-appeal-from-bishop-hebda-for-the-cloistered-carmelites/

E in campo di valori-non-negoziabili, è tutt'altro che morbido con Obama & Co..

http://www.dioceseofgaylord.org/inside/mcc-lawsuit-690/


Insomma, una nomina più "burkiana" che "paroliniana"?)

Giano ha detto...

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Gentilissima dott.ssa Mic,
inutile dire che sottoscrivo ogni virgola.

Ll suo articolo merita molta attenzione.

Circa il fatto che si sta vrcando la soglia del NON consentito, credo che in pochi l'abbiano capito.

Non per mancanza di intelletto, ma perchè ancora non siamo in grado di realizzare il quadro fosco in cui ci hanno violentemente catapultato.

Prima di noi lo hanno fatto con la S. Messa, la Dottrina ossia la Tradizione.

La violenza in cui sistematicamente ogni giorno veniamo bombardati da adulazioni mediatiche verso questo papa, ha un senso.

E' stato TUTTO GIA' programmato da molto tempo, aspettavano solo di rimuovere ciò che impediva loro di prendere la rincorsa.

La velocità sta aumentando giorno dopo giorno e noi non siamo preparati.

Ci stanno conducendo dove noi non vogliamo.

Nessuno ci dice che cosa dobbiamo fare.

In questi giorni ho letto un commento postatao dalla blogger SAM che molto più ha colpito.

Parlava dei poveri nostri fratelli in Siria, massacro dagli islamici e nessuno li difende.

Malgrado ciò, han deciso di difendersi da soli, imbracciando le armi.

Il vescovo però li ha fatti desistere se non sbaglio.

Che vescovo è inanzitutto che permette ai suoi figli di farsi massacrare senza difendersi?

Ebbene, che forse dal CVII il cristiano non ha più diritto a difendere la propria vita, in balia a delinquenti merceneri che vanno di casa in casa a cercarli per ammazzarli?

Quello che conta per andare in paradiso dopo il CVII, è ricordare la shoah e accogliere il clandestino?

Questo è il nuovo catechismo questa è la nuova chiesa NON più cattolica?

Concludo con le stesse parole di Mic:

Non accettiamo oltre che il sensus fidei cattolico venga sempre più diluito e oltrepassato da troppe approssimazioni, omissioni, insegnamenti monchi senza argomentazioni definitorie che pretendono di suddividere la realtà ecclesiale in categorie manicheiste sulla base di ciò che piace o non piace al nuovo papa.

Anonimo ha detto...

Osservatore,

Dante, mi pare che la sua critica del commento di Romano, è fondata sulla presunzione che l'uomo è un ens rationale; quello di Romano, che l'uomo è in parte rationalis e in parte sentimentalis...

essendo che non siamo angeli, ma hanno corpi, un uomo irragionevole può essere motivato dai suoi sentimenti...

altrimenti, si deve concludere che l'uomo irragionevole è sotto l'influenza diabolica...

quindi, il commento di Romano è in un senso caritatevole e serio, e ragionevole sotto questo aspetto di antropologia critiana...

rosa ha detto...

forse e' una mia deformazione professionaale, ma amch' io mi sono chiesta perche' un giovane perito chimico, NOn proveniente da una famiglia particolarmente cattolica, peronista, decide, dopo una confessione, di seguire la vocazione sacerdotale Facendosi GESUITA, e non francescano (poverta') o domenicano (studio), ma proprio gesuita e in sud america per lo piu'. Voglia di rivalsa ? peronismo applicato alla religione ?
E' mia criticabilissima opinione che e' bene studiare la biografia di chi ci "comanda"
rosa

Anonimo ha detto...

Cara Rosa,
anche secondo me la biografia di una persona aiuta a farne l'identikit e a trovare il filo conduttore di molti comportamenti.

Marco Marchesini ha detto...

L'analisi psicologica di Romano lascia il tempo che trova. Per lanciare simili analisi servono le prove pubbliche, se no sono a livello del pettegolezzo.
Purtroppo materiale per manifestare critiche sensate a questo Papa non manca.
Basti pensare alla lettere a Scalfari.