Mitraismo indo-iranico
Il culto di Mitra è una religione misterica dell’antichità indo-iranica diffusasi poi in Grecia con scarsa fortuna e a Roma molto bene accolta dalla classe dei militari dal II al IV secolo d. C. Essa ebbe grande diffusione nell’impero romano come religione solare dell’esercito di Roma e concorrente del cristianesimo. Nei mitrei o santuari sotterranei si celebravano i rituali iniziatici mitraici.
“Il fulcro del mito mitraico è l’uccisione da parte di Mitra del toro cosmico, dopo tale sacrificio sarebbero nati gli uomini e i demoni. Riservato ai soli uomini, il culto mitraico prevedeva l’iniziazione e l’assoluto mantenimento del segreto […], i misteri si celebravano in grotte o in santuari costruiti a forma di caverna”[1].
“Nel culto di Mitra l’iniziazione era segreta e consisteva in prove fisiche e morali tendenti a dare all’adepto la sensazione di morire e di rinascere a nuova vita. Essa era destinata a realizzare psicologicamente il passaggio da uno stato inferiore a uno stato superiore. Spesso l'iniziazione tendeva a realizzare una comunione più intima con la comunità attraverso esperienze di carattere sessuale o nei modi più vari. Nel medioevo si richiedevano riti iniziatici per entrare a far parte delle Corporazioni di mestieri tra le quali famosa, perché depositaria degli antichi segreti dell’Arte, fu quella dei Muratori, da cui è derivata la Massoneria”[2].
Neo-paganesimo esoterico e neo-mitraismo
L’attualità della religiosità mitraica consiste nel fatto che ad essa si richiamano i moderni movimenti europei neopagani ed esoterici - che si occupano di ermetismo, magia ed occultismo - per metter pretestuosamente il mitraismo in contrapposizione al cristianesimo presentando quest’ultimo come una brutta copia del culto mitraico, in base agli schemi precostituiti del pensiero gnostico/massonico, nicciano/dionisiaco e nichilistico del Novecento.
Particolarità del mitraismo romano
La religiosità mitraica era di origine persiana. Penetrando poi a Roma nel I secolo d. C. fu costituita essenzialmente da un culto iniziatico segreto, professato in ambito privato dal solo elemento maschile e militare; essa inoltre era fornita di una forte componente sincretistica e da una notevole capacità di assimilare le divinità locali in maniera pan-ecumenista. Il mitraismo, come il culto di Iside e di Osiride, aveva un rituale che portava all’ebbrezza, all’esaltazione mistica, all’esibizionismo parossistico ed anche alla demonolatria, alla magia e allo spiritismo senza vietare di aderire anche ad altri culti, anzi favorendo la commistione sincretistica con essi e questa sua caratteristica rappresentava per il cristianesimo un grande pericolo[3].
La contro-tradizione occultista e massoneggiante
Secondo le teorie dei neopagani massoneggianti rifacentesi a una immaginaria “tradizione primordiale che si perde nella notte dei tempi” (slogan dietro cui si cela la vacuità di questa pretesa “tradizione” oggettivamente inesistente nella realtà[4] poiché di essa non vi sono tracce storiche, letterarie, epigrafiche e archeologiche) il cristianesimo antico avrebbe ricopiato il mitraismo e Gesù sarebbe solo una “brutta copia” di Mitra.
La storia dell’antichità classica e del cristianesimo
Invece secondo gli storici seri[5] dell’antichità e delle religioni “la religiosità misterica tardo pagana è il volto decadente di un’esperienza religiosa, che oramai non si appaga di se stessa e proprio la sua possibilità di avvicinarsi al cristianesimo ci dice che siamo di fronte ad un paganesimo demonizzato e stanco”[6] assai lontano dalla metafisica classica della classicità pagana greca e dalla filosofia morale della Roma antica, che son portatrici di grandi verità di ordine speculativo e pratico, e nulla hanno a che spartire con la religiosità popolare ed orgiastica del paganesimo decadente e demoniaco.
Il professor Giuseppe Biamonte[7] ha scritto un saggio molto interessante e ben documentato (Mitraismo e cristianesimo. Affinità formali e difformità sostanziali, Roma, Sacra Fraternitas Aurigarum, 2015) su questa questione. Nel presente articolo mi baso su di esso, lo compendio e lo porgo al lettore invitandolo a studiare il saggio stesso[8].
Molti occultisti moderni neopagani e massoneggianti, rifacentesi ad una immaginaria “tradizione primordiale che si perde nella notte dei tempi”, si trovano alla fonte di questa interpretazione della perfetta religiosità mitraica come origine di quella decedente cristiana. Biamonte cita i più famosi: Arturo Reghini († 1946), Julius Evola († 1974), Maxime Portaz († 1982) e i francesi della Nouvelle Droite degli anni Settanta del XX secolo (Alain de Benoist e Louis Rougier). Costoro ritengono il cristianesimo un ramo decadente della classicità pagana e il maggiore fattore di involuzione dell’occidente.[9]
Il mitraismo romano ha copiato il cristianesimo e non viceversa
Giuseppe Ricciotti, riguardo al confronto tra mitraismo e cristianesimo, scrive che tra di loro vi era soltanto “una vaga corrispondenza di forma” accompagnata dall’equivoco di “prendere per una dipendenza del cristianesimo [dal mitraismo] ciò che era una dipendenza dal cristianesimo [del mitraismo]”.[10]
La critica neopagana del cristianesimo è antiscientifica e mitologica
Il Biamonte scrive che da parte dei neopagani “si discetta, con ampia leggerezza, di sincretismo, di scopiazzatura, in altri termini di plagio, accusando il cristianesimo di aver attinto dal credo mitraico molti dei suoi aspetti liturgici e iconografici”. Lo studioso qualifica queste tesi come “analisi superficiali e arbitrarie […] senza alcun riscontro oggettivo o prova documentaria. Accuse che […] si riallacciano alla polemica anticristiana che fu alimentata dagli ultimi epigoni del paganesimo in declino […] a questa si richiamarono alcuni rappresentanti al vertice di quel movimento che negli anni ’70 del secolo scorso apparve in Francia sotto la denominazione di Nouvelle Droite”[12]. A costoro ha risposto in primis Jean Dumont con il suo saggio L’Eglise au risque de l’Histoire (Parigi, Editions de Paris, 1982)[13]. Il grande studioso francese ha confutato nel suo libro tutte le leggende utilizzate dai neopagani anticristiani, dimostrando mediante documenti storici, letterari, archeologici e artistici, la falsità di queste tesi aprioristiche.
Biamonte rileva che questi scritti anticristiani sono di “contenuto più ideologico che scientifico, privi dei necessari supporti comparativi tratti dall’analisi archeologica e dalla storia dell’arte antica”[14].
Nei primi tre secoli, quando la Roma antica non aveva ancora accettato ufficialmente il Vangelo, la Chiesa non ebbe un’efficacia diretta sul Diritto Romano. Tuttavia quest’influsso fu indiretto, in quanto durante i primi trecento anni la Chiesa cooperò al rinnovamento dei Costumi, illustrando i motivi supremi del Diritto, giungendo, così, a riformare pian piano le istituzioni giuridiche e persino la Filosofia. Infatti già in Seneca († 65) si ritrovano concetti compatibili con il Cristianesimo, come pure in Epitteto († 115), Marco Aurelio († 180) e nel giurista Ulpiano († 228).
Con Costantino († 337) e il trionfo della Chiesa (313-381), la forza soprannaturale della Religione cristiana si manifestò pienamente e direttamente nel correggere le antiche Istituzioni giuridiche romane e nell’informare le nuove con la sua dottrina: i Codici di Teodosio II († 450), di Giustiniano († 565) e specialmente le Novellae giustinianee (528-534), ne sono gremiti.
Fu così che quando Roma antica venne invasa dai Barbari (V sec.), la dottrina della Roma cristiana unì i Romani con i Barbari con la fusione di elementi giuridici corretti, alla luce della divina Rivelazione. Il ‘Diritto Ecclesiastico’ in operazione con l’antico ‘Diritto Romano’ cementava nel ‘Diritto Comune a Roma e alla Chiesa’ le varie e diverse legislazioni che i Barbari avevano portato con sé.
I problemi sorti al nascere dell’Impero Romano per la fusione di popoli di stirpe e civiltà diverse e l’adattamento dei rapporti delle varie classi sociali di uno stesso popolo furono risolti da Roma con la sua saggezza di riservare alle armi solo la conquista e la conservazione del territorio conquistato e civilizzato. Mai Roma pensò d’imporre con la forza delle armi la pace interna delle classi sociali di uno stesso popolo o la coesistenza di più popoli in uno stesso Impero.
Per cui quando i Barbari invasero Roma antica, essa si valse della superiorità del ‘Diritto Romano antico’, avendo perso la superiorità bellica, per perfezionare ed amalgamare le leggi dei vari popoli barbarici e riformare le loro istituzioni giuridiche e sociali. Roma conquistata divenne conquistatrice, grazie al suo ingegno, al suo senso del Diritto e della Giustizia. Il ‘Diritto Romano’, ossia dei romani conquistati, divenne il ‘Diritto’ dei barbari conquistatori soprattutto grazie all’operato della Chiesa e alla sua forza propulsiva, che la Roma antica aveva perduta. Il Diritto Romano fiorì nei Regni dei Barbari invasori. Infatti i Barbari sdegnavano inizialmente il ‘Diritto Romano’, dato il separatismo e l’istinto di conservazione che li contraddistingueva. La Chiesa, divenendo soprannaturalmente e spiritualmente Vincitrice dei Vincitori, aiutò il Diritto naturale Romano ad informare ed amalgamare i vari popoli barbarici. I Barbari accettarono il principio giustinianeo secondo cui l’Autorità legislatrice è esecutrice della Volontà divina. La Chiesa stessa, che aveva mutuato da Roma antica molte istituzioni di Diritto naturale, grazie alla sua Autorità spirituale, che la Roma antica aveva oramai perso di fronte alla forza delle armi dei Barbari, si servì delle Leggi romane antiche, conformi al Diritto naturale, per far rinascere il Diritto Romano e naturale presso i Barbari. Ciò che è impossibile all’uomo è possibile a Dio. I Barbari si romanizzarono grazie al Cattolicesimo e ricostituirono l’Impero Romano-Germanico e Sacro ossia Cristiano.
La Roma imperiale nel III secolo d. C.
Nel III secolo si svilupparono nell’impero romano le religioni orientali e il cristianesimo. Da questo fatto i neopagani odierni traggono le conclusioni sconclusionate sulla dipendenza del cristianesimo dal mitraismo.
In Italia recentemente due grandi storiche del cristianesimo, Marta Sordi e Ilaria Ramelli, hanno dimostrato che notizie su Gesù erano giunte a Roma già sotto l’imperatore Tiberio († 37 d. C.), il quale non solo non perseguitò i cristiani ma avrebbe voluto riconoscere il cristianesimo legalmente, però la sua proposta fu bocciata dal Senato nel 35 e tale pace durò sino a che Nerone, messo su da Poppea, non la infranse nel 62.[15]
Il cristianesimo fu un fattore di rinnovamento della romanità
Con la crisi che nel III secolo investì l’impero romano il cristianesimo fu un fattore di rinnovamento della società romana, al contrario della tesi preconcetta della destabilizzazione indotta dal cristianesimo in Roma. Esso fece nascere nuovi valori artistici, sociali, religiosi, culturali, i quali continuando la tradizione filosofica metafisica/etica della classicità greca (socratismo, platonismo, aristotelismo) e romana (Seneca, Cicerone, Marco Aurelio), furono la base della nuova società che passava dalla paganità al medioevo. Sotto la pressione dei barbari germanici l’impero romano sprofondava e il politeismo della religiosità popolare non riusciva più ad amalgamarne i vari elementi. Restava solo la tradizione filosofica e giuridica che Roma aveva in parte ereditato come conclusione pratica dalla metafisica della Grecia. Roma stava oramai passando pian piano dalla paganità alla cristianità. Vi fu l’ultimo disperato tentativo filosofico di screditare il cristianesimo portato avanti dagli ultimi apologeti del paganesimo neoplatonizzante (Pofirio, Proclo e Giamblico), il rinnovarsi delle persecuzioni contro i cristiani e il rilancio della “elio-latria” o l’adorazione del “dio sole” che si richiamava al culto di Mitra o divinità solare, ben superiore a Cristo visto come una specie di divinità tellurica.
Fu così che si svilupparono nel III secolo cristianesimo e culto mitraico. La diffusione in Roma dei culti orientali (ripieni di connotazioni licenziose, orgiastiche, misteriche, iniziatiche e esoteriche) avviene in epoca imperiale. Queste forme di religiosità occulta (assieme ai greci Baccanali e ai misteri di Dioniso, all’egiziano culto di Iside, al persiano culto di Mani, che avrebbe voluto riunire cristianesimo, buddismo e zaratustrismo[16]) erano state avversate dalla Roma repubblicana.
Pericolosità del mitraismo esoterico
Il mitraismo, secondo la professoressa Marta Sordi, data la sua tolleranza, il suo sincretismo ecumenista era assai pericoloso per il cristianesimo poiché poteva “logorare la compattezza dei cristiani più che le violente minacce e le dure condanne di Decio; il sincretismo minava la purezza della fede, tendeva ad assimilare senza urti il cristianesimo al paganesimo”[17].
È impressionante notare come sin dall’inizio del cristianesimo l’errore abbia tentato di infiltrarsi al suo interno per eroderlo e la persecuzione fisica abbia cercato di distruggerlo dall’esterno. Come il mitraismo si comportò anche lo gnosticismo[18] ed oggi il modernismo. L’erosione dall’interno, che è più pericolosa della persecuzione, è il maggior nemico della Chiesa. Questa infiltrazione modernistica all’interno della Chiesa spiega lo stato attuale di profonda crisi dell’ambiente ecclesiale e cattolico-romano. Quel che non riuscì allo gnosticismo e al mitraismo è riuscito al modernismo. “Latet in herba anguis / la serpe si nasconde tra l’erba per non esser vista e poter mordere”. La Chiesa potrà risollevarsi da questo decadimento solo perché è divina e quando risorgerà darà agli uomini la prova evidente della sua fondazione divina, come la Risurrezione di Gesù la dà della sua natura divina.
Il mitraismo a Roma
Il culto di Mitra viene conosciuto a Roma verso la fine del I secolo d. C. mentre in Grecia i primi contatti con il mitraismo avvennero circa 70 anni a. C.[19]. Però mentre in Grecia, nemica acerrima della Persia, non attecchì a Roma le cose andarono diversamente. Il culto mitraico attecchì fortemente nell’Urbe e furono soprattutto i militari a seguire tale religiosità fondata sul dio Mitra, forte e invincibile. Tuttavia non fu accolto pubblicamente dall’impero, ma rimase circoscritto nella sfera privata e si rinnovò, pur mantenendo alcuni elementi della tradizione religiosa iranica sostanzialmente politeista, e divenne una forma di religiosità originale “strutturata in senso esoterico-iniziatico”.[20]
Biamonte cita le fonti pagane (Celso, Discorso vero; Porfirio, L’astinenza) e cristiane (Origene, Contro Celso; Giustino, Prima Apologia e Tertulliano, La Corona) che attestano chiaramente il rapporto conflittuale tra mitraismo e cristianesimo e non la dipendenza di quest’ultimo dal primo come pretendono i moderni esoteristi neopagani. Mentre Celso dichiarava che il paganesimo come religiosità popolare e orgiastica è inscindibile dalla cultura greca, Origene affermava invece la medesima inscindibilità del cristianesimo dalla metafisica platonica e aristotelica greca.
La polemica dei Padri ecclesiastici contro il mitraismo
Soprattutto con Giustino e Tertulliano la polemica si fa più aspra e si arroventa. I due Padri ecclesiastici definiscono i rituali mitraici “imitazioni diaboliche” di quelli cristiani e ritenevano il mitraismo una cattiva imitazione del cristianesimo. Entrambi imputano all’intervento del diavolo l’imitazione mitraica dei sacramenti cristiani (Giustino, Prima Apologia, 66, 3-4; Tertulliano, De Corona, 15).
È proprio Tertulliano, che da giovane figlio di un centurione proconsolare aveva frequentato la comunità mitraica di Cartagine, a svelarci alcuni dettagli segreti del cerimoniale mitraico che solo un iniziato al mitraismo poteva conoscere. Egli descrive il cerimoniale dell’iniziazione del soldato mitraico e spiega che questi nell’oscurità delle spelonche, veri e propri “accampamenti dei demoni”, veniva incoronato miles Mithrae.
Giustamente il Biamonte osserva che «taluni aspetti di questi cerimoniali iniziatici [mitraici] così ben descritti dai Padri della Chiesa sono ancor oggi d’attualità all’interno di molte conventicole esoterico-massoniche e associazioni “filantropiche”, i cui appartenenti, chiamati “fratelli” scimmiottano gli antichi rituali [mitraici], muniti di spade, mantelli e paludamenti vari».[22]
L’analogia tra mitraismo e gnosticismo
Tertulliano (De praescriptione haereticorum, 40) è prezioso nello spiegarci l’analogia tra mitraismo e gnosticismo, che rappresenta il collettore di tutte le antiche eresie, come il modernismo le ha rinnovate e riunite nel XX secolo per distruggere la Chiesa dall’interno. Tertulliano scrive che idolatria pagana ed eresia cristiana sono analoghe, entrambe sono prodotte dal diavolo e finalizzate a confondere i pusilli. Per quanto riguarda i rituali mitraici Tertulliano mette in evidenza lo scimmiottamento del battesimo e dell’eucarestia e della risurrezione appartenenti alla dottrina cristiana da parte dei mitraisti nei loro antri che sono una sorta di “pre-logge”.
Il mitraismo si sviluppò soprattutto a Roma, mentre in oriente (Egitto, Siria, Persia, Asia minore) ove era nato non conobbe molta espansione. Nell’Urbe pur non divenendo una religione ufficiale conobbe una protezione da parte dell’apparato imperiale a partire dall’epoca severiana quando il paganesimo popolare era oramai in affanno e il sincretismo religioso raggiunse il suo culmine.
L’apice del successo del mitraismo a Roma
L’apice del successo del mitraismo a Roma risale verso il 270 d. C. durante il regno di Aureliano parallelamente allo svilupparsi dell’elio-latria (culto del dio sole) quando Mitra venne associato al dio sole o Sol Invictus, la cui festa era fissata al 25 dicembre, il Dies Natalis Solis Invicti. La lenta ma inesorabile decadenza della religiosità popolare tradizionale romana si manifestò in tutta la sua gravità in età tetrarchica, qualche anno prima dell’editto di Costantino. Nel 305 Mitra fu dichiarato da Diocleziano protettore dell’impero romano. Il paganesimo popolare inizia il suo lungo declino che nelle campagne arriverà sino alle soglie del basso medioevo. “Ciò avverrà in perfetta armonia sincretistica con i culti misterici […] in un periodo di forti contrasti politici e religiosi, in cui il cristianesimo diviene sempre più la forza coagulante contro la reazione pagana. […]. Se, dunque, con Diocleziano il culto di Mitra, associato all’elio-latria, sembrò prevalere nell’Orbis Romanus […], la sua natura di religione misterica, la diversa prospettiva di vera e propria antitesi tra mitraismo e cristianesimo nei confronti del paganesimo […], costituiscono difformità sostanziali che non permettono di contrassegnare il mitraismo come rivale del cristianesimo sul piano religioso”.[23]
Tesi confermata dallo studioso di archeologia cristiana Ruggero Iorio: “Cristo non ha copiato Mitra […] una lettura più accorta del mitraismo fa pensare che quella religione nel corso dei secoli si modifica al punto di somigliare al cristianesimo […] perciò non può e non poteva esserci una concorrenza vera tra Mitra e Cristo”.[24]
La sconfitta del Sole Invitto segna la sconfitta del mitraismo
Con il crollo dell’impero romano tramontavano anche le speranze mitraiche di una vittoria finale del Sole Invitto contro il nemico esterno: i barbari che premevano dalla Germania e il nemico interno: il cristianesimo. Il Galileo era oramai trionfante.
Il cristianesimo salvò la cultura e la filosofia della classicità greca e romana, al contrario di quel che sostengono i moderni neopagani, i quali senza il cristianesimo non avrebbero potuto conoscere gli autori pagani salvati e tramandatici dai Benedettini. Voler presentare il cristianesimo come l’assassino della classicità è una evidente negazione della realtà, che non ammette la scusante dell’ignoranza in buona fede, ma solo l’aggravante della ignoranza voluta dalla contro-chiesa pagana e dall’ebraica “sinagoga di satana” (Ap., II, 9) per denigrare Gesù Cristo e la sua Chiesa.
Conclusione
Biamonte conclude: “nihil sub sole novi. L’attacco sistematico della gnosi alla Chiesa di Cristo, sin dagli albori della sua fondazione, continua oggi più che mai attraverso le raffinate tecniche massoniche che son riuscite a conquistare ampi spazi persino all’interno della Chiesa di Roma”.[25]
Tuttavia “Quando un religione ha attraversato prove talmente terribili come le persecuzioni di Decio, di Valeriano, di Diocleziano; quando, malgrado le perdite, essa si è dimostrata sufficientemente potente per obbligare i suoi persecutori non solo a riconoscerla e a tollerarla, ma a farne pubblicamente professione, essa è praticamente invincibile”.[26]
Il medesimo concetto veniva espresso verso la fine del XVIII secolo dal cardinal Consalvi a Napoleone Bonaparte che si era messo in testa di distruggere la Chiesa. Il cardinale disse all’imperatore: “Maestà lasci perdere, distruggere la Chiesa sorpassa anche le sue notevoli forze. Infatti non ci siam riusciti noi preti che la maltrattiamo da circa 1800 anni e non potrà riuscirci lei in questi pochi anni che ha da vivere”.
Il decadimento e lo sfacelo della società civile una volta cristiana soprattutto in Europa, la crisi (dogmatica, morale, spirituale, intellettuale) all’interno della gerarchia ecclesiastica sono analoghe al processo di disfacimento dell’impero romano. Se la Chiesa sopravviverà (e la fede ce lo assicura) anche i neopagani dovranno ammettere che non è opera di un uomo, ma divina, il cui ruolo sarà sempre quello di inculcare e far accettare i princìpi perenni al mondo contemporaneo, che vuole allontanarsi da Cristo e da Dio.
“Questa voce, sapiente e potente per la forza che la Verità ha in sé, può risuonare solo da Roma, perché qui soltanto vi è il centro, la rocca, la Cattedra di salvezza cristiana che il Redentore ha messo a disposizione del mondo, a costo del suo Sangue preziosissimo che purifica, redime e santifica. O Roma cristiana, quel Sangue è la tua vita: per quel Sangue tu sei grande, e illumini della tua grandezza anche i ruderi e le rovine della tua grandezza pagana, e purifichi e consacri i Codici della sapienza giuridica dei Pretori e dei Cesari. Tu sei la Madre di una Giustizia più alta. Tu sei faro di civiltà, e la civile Europa e il mondo ti devono quanto di più sacro e di più santo, quanto di più saggio e di più onesto esalta i popoli e fa bella la loro storia ” (Pio XII, Messaggio radiofonico al mondo, Natale 1941, in Acta Apostolicae Saedis, ann. XXXIV, pp. 16-18 e 20).
d. Curzio Nitoglia
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1. L. Troisi, Dizionario dell’esoterismo e delle religioni, Firenze, Convivio/Nardini, 2003, voce Mitraismo, p. 230.
2. L. Troisi, Dizionario dell’esoterismo e delle religioni, Firenze, Convivio/Nardini, 2003, voce Iniziazione, p. 196.
3 G. Biamonte, Mitraismo e cristianesimo. Affinità formali e difformità sostanziali, Roma, Sacra Fraternitas Aurigarum, 2015, p. 50.
4 Presente soggettivamente nel solo intelletto degli esoteristi novecenteschi come un ente di ragione senza fondamento nella realtà.
5. Cfr. E. Trocmé, Il cristianesimo delle origini, in Storia delle religioni a cura di C. H. Puech, vol. VII, Bari, Laterza, 1977; P. Testini, Archeologia cristiana, Bari, Edipuglia, 1980; A. Pincherle, Introduzione al cristianesimo antico, Bari, Laterza, 1994.
6. S. Mazzarino, L’impero romano, Roma, Laterza, 1980, vol. II, p. 412.
7. Giuseppe Biamonte - laureato in Archeologia cristiana all’Università di Roma la Sapienza, specializzatosi post lauream presso il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana, diplomato in lingua e letteratura greca classica presso la Scuola Superiore di Lettere Latine dell’Università Gregoriana, ricercatore presso la cattedra di Archeologia Cristiana dell’Università di Roma Tre, scavatore archeologo in Italia e all’estero e ricercatore di epigrafi nelle catacombe romane - ha scritto numerosi libri scientifici su materie storiche, archeologiche, artistiche specialmente sul mitraismo, sulle chiese paleocristiane, sulle catacombe, sulla simbologia pagana e cristiana. Su questi autori ci si può formare per discernere quale sia la storia reale e quali le “storie” immaginarie.
8. Può essere richiesto a fraternitasaurigarum@gmail.com
9. Cfr. J. Evola, La via della realizzazione di sé secondo i misteri di Mithra, in “Quaderni di testi evoliani”, n. 4, Roma, Fondazione Julius Evola, s. d.
10. G. Ricciotti, Vita di Gesù Cristo, Milano, Mondadori, 1965, p. 220-222.
11. G. Biamonte, Mitraismo e cristianesimo. Affinità formali e difformità sostanziali, Roma, Sacra Fraternitas Aurigarum, 2015, p. 38.
12. Ibidem, p. 38.
13. Traduzione italiana del 1° capitolo del libro La Chiesa ha ucciso l’Impero romano e la cultura antica? Milano, Effedieffe, 2001. In lingua italiana vi sono ottimi studi fatti da esperti di storia greco/romana, archeologia, letteratura classica e cristiana che confutano implicitamente le tesi dei neopagani occultisti e massoneggianti. Cfr. M. Sordi, Il cristianesimo e Roma, Bologna, Cappelli, 1965; Id., I cristiani e l’Impero romano, Milano, Jaca Book, 2004; P. Testini, Archeologia cristiana, Bari, Edipuglia, 1980; P. Siniscalco, Il cammino di Cristo nell’Impero romano, Bari, Laterza, 1983; A. Quacquarelli, Reazione pagana e trasformazione della cultura, Bari, Edipuglia, 1986, I. Ramelli, I cristiani e l’Impero romano, Milano, Marietti, 2011.
14. Ibid., p. 39.
15. M. Sordi, Il cristianesimo, cit., p. 26-31; Id., Il senatoconsulto del 35 contro i cristiani, in “Aevum”, 78, 1, 2004,p. 59-67; I. Ramelli, I cristiani, cit., p. 37-38.
16 È singolare, ma non troppo, constatare come il fine sincretistico e pan-ecumenista del paganesimo orientale sia stato ripreso dai teorici neopagani indoeuropei o “ariani” della tradizione primordiale e dai neo-modernisti del Concilio Vaticano II che ha avuto la sua massima espressione nell’adunata ecumenista di Assisi del 1986. Gli estremi si toccano. Ogni eccesso è un difetto.
17. M. Sordi, Il cristianesimo, cit., p. 279.
18 Lo Gnosticismo è un sistema di dottrine e pratiche religiose a carattere filosofico, teurgico e mistagogico. Il principio fondamentale dello Gnosticismo è questo: nella religione c’è una fede comune che può bastare al volgo, ma c’è pure un’alta scienza o gnosi la quale è riservata ai dotti e agli iniziati e che offre una spiegazione filosofico esoterica della fede comune o volgare. Lo Gnosticismo ha cercato di assorbire le Rivelazione cristiana per farne una scuola iniziatico filosofica. Lo Gnosticismo fu uno dei pericoli più gravi per il cristianesimo nascente. I Padri intuirono sùbito il pericolo e si adoperarono ad eliminarlo. Cfr. E. Peterson, Enciclopedia Cattolica, Città del Vaticano, 1951, vol. VI, col. 876 ss., voce Gnosi.
19 Cfr. G. Sfameni Gasparro, Misteri e Teologie. Per la storia dei culti mistici e misterici nel mondo antico, Cosenza, Lionello Giordano, 2003; Id., Mitra e mitraismo, in Dizionario Patristico di Antichità Cristiane, Casale Monferrato, Marietti, 1983, vol. II, col. 2270-2272.
20 G. Sfameni Gasparro, I misteri di Mithra, in Il rito segreto. Misteri in Grecia e a Roma, Milano, Mondadori Electa, 2005, p. 98.
21 R. Turcan, Le religioni orientali dell’impero romano, in H. C. Puech, Storia delle religioni, Bari, Laterza, 1977, vol. II, p. 661; R. Turcan, Mithras Platonicus, Leiden, Brill, 1975; M. Giebel, I culti misterici nel mondo antico, Genova, Ecig, 1993, p. 198-199.
22. Cit., p. 65.23. Ibid., p. 82.
24. Avvenire, 25 marzo 1999; R. Iorio, Mitra e il mito della forza invincibile, Venezia, Marsilio, 1998.
25. Ibid., p. 68. Cfr. M. Pinay, Complotto contro la Chiesa, Roma, 1962, II ed., Proceno di Viterbo, Effedieffe, 2015.
26. G. Bardy, La conversione al cristianesimo nei primi secoli, Milano, Jaca Book, 1981, p. 342. Cfr. anche P. Siniscalco, Il cammino di Cristo nell’impero romano, Bari, Laterza, 1983; A. Quacquarelli, Reazione pagana e trasformazione della cultura (fine IV secolo d. C.), Bari, Edipuglia, 1986.
8 commenti:
http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/POLITICA/merola_sindaco_bologna_crocifisso_medioevo/notizie/1685483.shtml
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/cercasi-bambini-lanciare-bombe-sul-volto-ges-1195382.html
Mons. Negri
http://www.luiginegri.it/default.asp?id=401&id_n=1547
IMMENSO CORDOGLIO E NECESSARIO ESAME DI COSCIENZA. RIFLESSIONE DI S.E. MONS. LUIGI NEGRI SULLA STRAGE DI PARIGI
http://www.grandeoriente.it/la-nuova-ferrara-%E2%80%A2-monsignor-negri-lei-vuole-farci-tornare-alle-crociate-replica-del-grande-oriente-allarcivescovo-di-ferrara/
Veramente nulla di nuovo sotto il sole. E' bene però parlarne e parlarne con cognizione di causa per evitare che fiumi di persone confluiscano nelle storie orientali, primi tra tutti i sacerdoti. Ed è quello che sta avvenendo da più di
un secolo.Intanto come primo passo, da me già citato, le promesse battesimali con le quali ogni anno ripetiamo: Rinuncio. Rinunciamo alle opere, alle seduzioni e a Satana stesso. Ma dove sono queste opere e seduzioni? Dove noi siamo lì sono loro.
Ogni nostro pensiero, azione, sentimento se non è virtuoso è vizioso. Anche il semplice mangiare se non è virtuoso è vizioso. Oggi infatti siamo attestati o sulla bulimia o sulla anoressia manifeste o nascoste. La gola è l'anticamera della lussuria. I riti orgiastici passati e presenti son legati poi ad iniziazioni che non posono essere altro che sataniche anche se promettono questo mondo e quell'altro, infernale. Tutta questa pederastia clericale nasce,a mio parere, più che dalla mancanza femminile,dalla brama di potere,potere ottenuto tramite la conoscenza apparentemente uguale o pari a quella a cui arrivano i Santi per Grazia. Apparentemente perchè sono tecniche, quindi magia e la magia riguarda la terra ed il mondo sottile. E' chiaro che i sacerdoti siano i più esposti a questa tentazione di potere conoscitivo ottenuto con pratiche lussuriose condannate da sempre dalla Chiesa come diaboliche. Queste pratiche ormai sono dventate di pubblico dominio e gli estimatori sono tanti, democraticamente numerosi e desiderosi di fare adepti fin dall'infanzia. Ed il loro strumento principe è la sessualità. Se non ricordo male fu Padre Lanzetta a scrivere un libro intitolato "Il sacramento del Diavolo", che ritengo tratti questo argomento con una pertinenza che non ho. Queste orge familiari e democratiche al fine di una conoscenza del pensiero altrui e di un potere sull'altro hanno ormai la stessa diffusione della droga usata per i viaggi riptenuti spaziali in effetti manipolazioni della propria fisicità. Le bande di assasini sono solitamente drogate.Questi che hanno occupato tutti i posti di comando che contano nel mondo a noi contemporaneo usano ed hanno usato queste iniziazioni illuminanti e condizionanti altrui. La volontà di costoro è invincibile come quella del diavolo.
Quindi è bene essere informati, è meglio essere dei buoni cristiani, è ottimo essere imitatori di Gesù Cristo e posizionarsi sotto la protezione di Maria Santissima e di San Giuseppe. Tutti i rinascimenti e gli illuminismi hanno rispolverato l'antico patrimonio dei riti pagani, hanno infoltito le schiere dei maghi e hanno messo le mutande in pattumiera. Ognuno faccia la sua scelta al passo con i tempi o no.Ricordiamoci che il Cristianesimo vinse il paganasimo per i suoi costumi morali, per la sua limpida religione essenziale rispettosa dell'uomo nella sua interezza di corpo, anima e spirito, che fece pulizia di tutte le forze davanti alla quali il pagano di ieri e di oggi si prostra.
Purtroppo il paganesimo, in tutte le sue manifestazioni,esercita un fascino indistruttibile perchè rende partecipe l'uomo dei misteri e dei segreti della natura sia in generale che quella umana e dona un certo potere sulla materia.
L'uomo ha la percezione di se stesso come creatore e fabbricatore di eventi,il suo io si gonfia e si espande,si sente libero e potente,mentre il cristianesimo fa chinare la testa e si affida e abbandona ad un Potere superiore,ben superiore al piccolo potere umano....ma,tant'è che anche il Mons. Ravasi partecipa al rito di madre terra.
S.Agostino risponde con ironia a chi si poneva la domanda di cosa facesse Dio prima della Creazione ..."Preparava la Geenna per gli scrutatori dei misteri profondi".
Cari esoteristi,religiosi compresi, pensateci bene!
S.Agostino risponde con ironia a chi si poneva la domanda di cosa facesse Dio prima della Creazione ..."Preparava la Geenna per gli scrutatori dei misteri profondi".
Cari esoteristi,religiosi compresi, pensateci bene.
Veramente mi sembra, ne "Le Confessioni", che la risposta si più articolata. Si basa sul concetto di tempo, quale misura del movimento. Non essendoci nulla che si muoveva, non c'era il tempo. O, se c'era, allora la risposta è : Dio creava il tempo.
Certamente la risposta di S.Agostino è più articolata, grazie, ho "estrapolato" la parte che riguarda chi indaga ciò che non dovrebbe invece che affidarsi alla Fede e ai Sacramenti,che la Santa Chiesa Cattolica offre come strumenti di salvezza.
Ad una giovane donna che gli aveva rivolto la stessa domanda mentre spiegava ai fedeli il suo catechismo eretico, Lutero rispose: "Cosa faceva? Andava a far legna per fabbricare verghe con le quali battere le ragazze che fanno domande stupide". Citazione a memoria.
Chi raggiunge i gradi alti della gerarchia cattolica,è e deve essere in grado di intendere e distinguere se non altro tra sacerdozio e magia, tra chi non scherza e chi si maschera, tra Dio e l'io. Nessuna religione o conoscenza iniziatica o semplicemente filosofia può venire in aiuto in questo giudizio.Solo però conoscendo tutte le più grandi religioni e fiolosofie sempre ritornanti e sistemi esoterici, si è in grado, alla luce di NSGC, di comprenderne i loro grandi limiti ed i loro encomiabili sforzi di comprensione, di ricerca di saggezza, di costruzione di sistemi in grado di rispondere ad alcune domande dell'anima.Questo se il tutto poggia sulla buona fede se invece poggia sulla presa di potere,in prima fila vale per i cattolici,allora la religione e le filosofie sempre ritornanti e i sistemi esoterici, diventano unicamente spelonche di malfattori riverniciate a fresco.
Se non siamo in grado di capire, di farci una ragione della Completezza, della Verità, dell'Unicità di NSGS l'ultimo che passa avrà sempre ragione e noi via a seguirne le orme.Alla fine tutto questo fumo di Satana entra dalle crepe della Fede,non trasmessa nè vissuta.E questo se è grave per un laico è imperdonabile per un sacerdote e per chi l'ha preparato.
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