Aggiornamento: A destra l'immagine del tweet odierno del Papa: ne ha 'sparata' un'altra che ci spiazza non poco, mentre eravamo intenti ad esaminare le dichiarazioni che seguono...
Riprendiamo (NCRegister -19.11) una intervista del 17 novembre scorso, che prende le mosse dai recenti fatti di Parigi, al padre gesuita Samir Khalil Samir, studioso dell’Islam e pro-rettore del Pontificio Istituto Orientale di Roma.
Nota del traduttore che mi limito a trascrivere. Del resto parleremo.
Valeva la pena tradurre questo testo che mette in rilievo molte informazioni socio-politiche che è bene conoscere. Bisogna tuttavia mettere in guardia da un certo sottile atteggiamento modernista del sacerdote intervistato (esempio: «Siamo in grado di aiutare i musulmani a superare questa fase [non portando loro Gesù Cristo ma] perché siamo evoluti nell'interpretazione della Bibbia»! Tipico gesuita...). Inoltre, dire che il problema dell'inerenza della violenza all'islam si riduca all'interpretazione di Corano e hadith è doppiamente fuorviante e pericoloso: in primo luogo, perché non esistono interpretazioni diverse del Corano e della sunna, che su tanti, troppi punti sono sin troppo e ripetutamente espliciti; in secondo luogo, perché incoraggiare un'interpretazione "moderna", adatta ai nostri tempi del Corano, ricorda gli slogan modernisti di nouvelle théologie ed ebraismi vari sulla verità che progredisce coi tempi (il che è evidentemente una contraddizione logica), come ben sappiamo. Se si difende l'applicazione dei princìpi consigliati da Samir, si rischia di rivederseli poi ancóra una volta appioppati in contesto cristiano. Invece la Verità è Una sola e immutabile e non è certo nel Corano che si trova. Tolte queste specificazioni, sono altresì molte le considerazioni utili che si traggono dall'intervista.
Uno studioso del Medio Oriente afferma:
l’islam ha bisogno di un rinnovamento basato sulla ragione
di Edward Pentin, corrispondente romano del Register
l’islam ha bisogno di un rinnovamento basato sulla ragione
di Edward Pentin, corrispondente romano del Register
Il padre gesuita Samir Khalil Samir afferma che la religione islamica era molto più razionalista nel Medio Evo di quanto non lo sia oggi.
I musulmani che sono stati identificati come autori degli attentati parigini del 13 novembre provenivano da una delle zone più secolarizzate dell’Europa settentrionale, in cui il cristianesimo – e in particolar modo il cattolicesimo – è ai suoi livelli più bassi.
Fino a che punto il secolarismo e un cattolicesimo debole hanno potuto influire sulla loro radicalizzazione? In questa intervista del 17 novembre, il padre gesuita Samir Khalil Samir, studioso dell’Islam e pro-rettore del Pontificio Istituto Orientale di Roma, affronta allo stesso tempo alcuni problemi inerenti all’islam e le tendenze secolari che hanno influenzato la diffusione della violenza fondamentalista islamica.
Padre Samir, che è nato al Cairo, spiega anche che l’islam del XII e XIII secolo aveva “una mentalità molto più aperta” rispetto a quello seguìto da molti musulmani oggi. “Siamo tornati mille anni indietro”, afferma, perché nelle facoltà di teologia islamica l’insegnamento “non è basato sulla ragione” come lo era “in alcune scuole del Medio Evo”.
Per quale motivo, secondo Lei, Parigi è stata scelta come obiettivo dell’attacco la scorsa settimana?
In primo luogo, dobbiamo ricordare che la Francia ha la più alta percentuale di popolazione musulmana dell’Occidente: almeno 6 milioni di musulmani, che rappresentano quasi il 10% della popolazione e sono per la maggior parte musulmani arabi, più fanatici rispetto agli altri, per esempio gli indonesiani o i malesiani.
Un altro fattore è stato il pretesto fornito dalla rivista Charlie Hebdo e dal fatto che il secolarismo in Francia è a livelli davvero altissimi. In Italia e in Germania la situazione è differente: in Germania i musulmani possono aprire la loro moschea, in Italia l’atmosfera è più cristiana. La Francia e il Belgio sono paesi pesantemente secolarizzati e ciò induce alcuni a pensare che essi siano le fonti del male.
Una terza ragione potrebbe essere rappresentata da quanto la Francia ha fatto in Libia con Gheddafi, che è qualcosa di inaccettabile. E anche l’errore che l’Occidente continua a compiere eliminando dittatori e rendendo la situazione peggiore, come hanno fatto gli USA con Saddam Hussein in Iraq. Quel che la Francia ha fatto in Libia la mette in una situazione peggiore e quel che si è cercato di fare con Assad [in Siria] ha provocato ciò di cui oggi siamo spettatori.
Questo punto di vista semplicista secondo il quale si può fondare una nuova società con la mera rimozione di un dittatore è assurdo. Bisogna prima studiare la situazione. Di dittatori ce ne sono un po’ ovunque. La questione è: come possiamo garantire la democrazia, la libertà e la sicurezza? Sfortunatamente, la prima cosa che i dittatori garantiscono è proprio la sicurezza, e quindi la gente pensa: “È vero, in una dittatura non c’è libertà d’espressione, ma dove la si può trovare in Medio Oriente? […] Li difendiamo solo perché hanno i soldi!”. Questo è quanto si ascolta quotidianamente sui media arabi: l’unica cosa che [le nazioni occidentali] vogliono da noi è il nostro denaro.
L’impressione che si ha è che l’Occidente sia materialista e che il secolarismo lo sia ancor di più, e c’è qualcosa di vero in essa. Nel mese di ottobre 2010, gli Stati Uniti hanno annunciato la stipulazione di un contratto commerciale di 60 miliardi di dollari ripartiti in 10 anni con l’Arabia Saudita per la fornitura di aerei da guerra. Nel mese di marzo 2015, l’Arabia Saudita ha comprato armamenti per la cifra di 6,4 miliardi di dollari ed è diventata il più grande compratore di armi nel mondo. Ieri hanno deciso di comprare materiale bellico che include 13.000 bombe “intelligenti” per la cifra di 1,29 miliardi di dollari. Nel frattempo, 8 milioni di immigranti siriani cercano a stento di sopravvivere!
Tutto questo è veramente innocente? La gente legge questi titoli e dice: “Sì, questa è la causa di quanto sta succedendo nel mondo arabo”.
Sembra che molti integralisti islamici provengano da nazioni europee su cui il secolarismo ha una presa più forte. Quanto contribuisce ad alimentare la violenza islamica questo tipo di società?
Sembra evidente che una buona parte dei terroristi provengono dall’Europa. Ho appena letto una pubblicazione dell’Università Al-Azhar [la principale università islamica del Cairo] che afferma di avere 4.000 musulmani provenienti dall’Europa. Tra di essi ci sono molti cristiani – specialmente belgi – che si sono convertiti all’islam. In alcuni quartieri di Bruxelles (in modo particolare a Molenbeek) o in altri luoghi, vi è un’importante concentrazione di jihadisti. Ci sono zone in cui la polizia non può nemmeno entrare, bloccata dai jihadisti che le difendono.
La situazione è pertanto molto strana: persone che non sono più cristiane, che un tempo erano cristiane, sono adesso attratte da un comportamento violento in nome di Dio. Ciò fa pensare allo stesso tempo a una profonda crisi religiosa all’interno delle chiese cristiane cattoliche e a una vasta e fanatica propaganda da parte di entità islamiche. Entrambe le realtà [il secolarismo radicale e l’islamismo] sono da condannare. La maggioranza dei musulmani non considera l’integralismo il giusto approccio all’islam, specialmente ai nostri giorni. E per un cristiano, pensare di diventare religioso andando a combattere per Dio è semplicemente assurdo.
In Europa ci sono quindi migliaia di persone che sono smarrite, a Bruxelles ed altrove, e la Chiesa deve fare qualcosa. La Chiesa organizza iniziative qua e là, ma bisogna dar vita a un movimento che restituisca il vero senso della fede, di Dio, del nostro cómpito nel mondo oggi. È molto più efficace essere fedeli al Vangelo che adottare soluzioni feudali estratte da versetti del Corano.
C’è chi afferma che la mancanza di guide morali che possano allontanare questi fondamentalisti dai loro propositi violenti sia un problema significativo, che non esista davvero un’alternativa a quanto essi ascoltano nelle moschee, che non ci sia nessuna voce forte che appelli alla morale razionale. Quanto è importante che questo diventi un obiettivo principale?
Vi sono sicuramente molte carenze nell’educazione cristiana. Lo possiamo vedere ovunque, principalmente in Europa. Si nota questa mancanza soprattutto a livello di seminari. Il loro numero si è ridotto ovunque alla metà o addirittura a un terzo rispetto a quello di 40 anni fa. Forse la situazione è meno grave in Polonia e nell’Europa orientale, ma sicuramente questa carenza è molto diffusa nell’Europa occidentale.
In una diocesi che frequento, a Hildersheim, in Germania, sono solamente uno o due all’anno [i seminaristi] che si preparano a diventare sacerdoti: si tratta chiaramente di un numero molto basso, aggravato dal numero di sacerdoti che muoiono ogni anno. Sono appena tornato dalla Francia, dove ho visitato una diocesi cattolica molto forte, quella di Tolone; ma ad Avignone o in altre diocesi c’è bisogno di tre o quattro diocesi per formare un piccolo seminario. Nella Chiesa in cui prestavo servizio in Germania dieci anni fa, il numero delle persone che frequentavano la messa la domenica era il doppio [di quello di oggi].
Dobbiamo quindi reagire: noto che sta sorgendo una reazione da parte delle famiglie e dei gruppi che sono un po’ più tradizionali, che si impegnano a mantenere la fede nelle loro famiglie, quella stessa fede che veniva loro insegnata da piccoli. Non si tratta di “conservatori estremisti”: sono semplicemente buoni cristiani, spesso con molti figli. Questa settimana sono stato ospite di una famiglia con sei figli: pregavamo tutte le mattine e tutte le sere e recitavamo una breve preghiera prima dei pasti. Si tratta di gesti molto semplici, che venivano fatti anni fa, ma che [oggi spesso] si perdono. Ovviamente, l’intera famiglia andava a messa la domenica.
Se la sentirebbe quindi di affermare che le nazioni come il Belgio ed altri paesi dell’Europa settentrionale – in cui la Chiesa e la famiglia sono molto deboli – possano costituire un terreno fertile per questo tipo di violenza?
Penso di sì. Credo che sia vero. Le faccio un altro esempio: in Francia ci sono gruppi che cercano di stabilire un contatto coi musulmani, e che cercano persino di attrarre musulmani che cercano qualcosa di diverso, che si interessano alla Chiesa. Ieri ero a Tolone con un gruppo in cui c’erano 12 musulmani che sono diventati cristiani e che stavano dando la loro testimonianza. Erano molto entusiasti e avevano una fede cristiana profonda. Due di loro non erano ancóra battezzati, ma si consideravano già cristiani nel loro cuore. Questi neofiti erano musulmani dalla mentalità molto aperta. Questo movimento non è anti-musulmano, bensì è composto da persone che hanno scoperto che il Vangelo li libera e li rende amici di tutti.
Sfortunatamente, questo movimento viene abitualmente considerato dalle nostre chiese, e persino dai vescovi, come qualcosa di indesiderabile. Ho assistito a tre conferenze prima di questa, e ogni volta c’era un vescovo che diceva: “Se fai questo, non lo fare in nome della Chiesa, fallo privatamente”. Questa volta, la quarta, il presidente [della conferenza] era lo stesso vescovo. Non ha la fama di essere tradizionalista, ma ha affermato: “Abbiamo una responsabilità nei confronti dell’intera popolazione musulmana, non solo nei confronti di quella che si rivolge alla Chiesa”. Questa è la nostra missione: “Andate ed annunciate il Vangelo a tutte le genti” (Mc 16, 15; vedi Mt 28, 19). Quindi, quando assistiamo alla violenza perpetrata da persone che si convertono all’islam, ci troviamo spesso di fronte a persone che hanno perso ogni sentimento religioso e che cercano di trovare qualcosa di nuovo nell’azione.
Quanto è inerente all’islam questo problema? È vero che l’islam fomenta questo tipo di mentalità?
C’è sicuramente un gran problema nell’islam di oggi, un problema che è riconosciuto dai musulmani stessi. I musulmani sono in crisi: lo affermano frequentemente, ma non sanno come cambiare o non hanno il coraggio di farlo.
Secondo me, il problema è radicato in primo luogo in un atteggiamento mentale. È ideologico. Consiste nel come interpretare il Corano, la tradizione maomettana e gli hadith (i detti di Maometto): se vengono interpretati con un approccio politico – vale a dire, convertire il mondo intero all’islam perché è l’ultima religione rivelata, la migliore, e perché Maometto è il miglior esempio per tutti – si giunge alla conclusione che bisogna fare il jihad, che bisogna combattere tutti gli altri.
Si utilizza quindi ogni mezzo, si cercano versetti del Corano e detti della tradizione islamica che dicono [ai seguaci]: “Dovete combatterli finché non si convertano all’islam”. È molto facile trovare versetti di questo tipo. Si può trovare questo atteggiamento nello stesso Maometto: un atteggiamento aggressivo, sia perché doveva difendersi sia per la sua volontà di propagare la sua fede nell’unico Dio. Ma, come ha detto Papa Francesco due giorni fa: “Non possiamo servire Dio con la violenza. Questo è contro Dio. Non possiamo fingere di star facendo qualcosa di positivo”. [Solo che è un'affermazione generica che non coinvolge direttamente i veri destinatari né tanto meno chiama mai in causa l'Islam -ndR].
Quanto è importante il ruolo dell’educazione?
L’educazione [che sprona al jihad] viene diffusa in tutte le moschee, tramite libri e scuole. Io stesso ho visto un libro per bambini che faceva l’apologia del jihad, affermando che è un passo fondamentale per un buon musulmano. Questo è inaccettabile: se si diffonde questo tipo di approccio, si elimina l’interpretazione del Corano adatta ai nostri giorni e si torna indietro. In un certo senso, nel Medio Evo i musulmani avevano una mentalità molto più aperta di oggi.
Se facciamo un passo indietro di mille anni e leggiamo un opuscolo su quello che i musulmani si aspettavano di trovare in Paradiso, notiamo delle differenze rispetto ad oggi: le vergini, i frutti e i fiumi non erano visti come qualcosa di materiale, perché nell’aldilà il corpo non c’è. Non è più questa l’interpretazione del Corano che viene diffusa oggi, ma quella letterale. Penso pertanto che abbiamo fatto un passo indietro di mille anni, perché l’insegnamento, nelle facoltà di teologia islamica – e persino ad Al-Azhar –, non è basato sulla ragione. L’interpretazione del Corano e della tradizione islamica non si ispira più alla ragione, come in alcune scuole del Medio Evo. Alcuni teologi musulmani considerano la ragione contraria alla rivelazione! Il che è tra l’altro esattamente quanto Papa Benedetto XVI criticava nella sua famosa conferenza all’Università di Regensburg il 12 settembre 2006, che provocò una violenta reazione da parte dei musulmani.
Affermerebbe che questa sfida è resa più dura dal fatto che l’Occidente è oggi l’antitesi della sua fede cristiana tradizionale, come ha ammonito Benedetto XVI a Regensburg? Si tratta essenzialmente di uno scontro tra il “freddo” secolarismo e un islam “surriscaldato”?
Sì, ma Benedetto è stato molto chiaro nel distinguere tra quel che stiamo vivendo attualmente in Occidente e il secolarismo giusto (“il secolarismo salutare”, come egli lo definisce). Nella sua esortazione apostolica posteriore al sinodo sul Medio Oriente, al paragrafo 29, Benedetto ha affermato che esiste una falsa interpretazione della laïcité [un codice del secolarismo] e ne esiste un’altra giusta. Non ci si sbaglia quando si afferma che l’Europa ha spesso avuto un approccio sbagliato alla modernità.
I musulmani sanno che la modernità viene dall’Occidente. È un fatto. Ora, essi vedono anche che l’Occidente ha perso la sua etica, specialmente sulle questioni sessuali, e sono molto colpiti da quanto vedono e ascoltano. […] Dicono che si tratta di conseguenze della modernità. Per respingere gli eccessi e gli abusi di certi princìpi, finiscono col respingere tutto. Il problema è che l’Occidente è responsabile della reazione del mondo islamico senza esserne consapevole.
Si potrebbe affermare che l’Occidente – e in modo particolare l’Europa –, avendo dato le spalle a Dio, stia inducendo lo Stato Islamico (ISIS) a riempire essenzialmente un vuoto?
Sì. […] La questione è: come ci dobbiamo rapportare alla modernità? Quando l’Europa era ancóra cristiana nel suo stile di vita e nella sua pratica religiosa, la modernità veniva vista come un fattore vantaggioso. Oggi, essa è considerata [dagli integralisti islamici] la causa di una miscredente tradizione secolare; quindi essi la respingono invitando a tornare ai tempi del Profeta. Questo è il salafismo, ideologia la cui etimologia discende dall’arabo salaf, vale a dire il riprodurre esattamente ciò che veniva fatto dal Profeta, come viene da loro chiamato, persino nel farsi crescere la barba, anche se essi non sanno com’era fisicamente e – per esempio – cosa mangiava ed altre cose di questo genere.
Nell’islam vi è un principio che potrebbe essere utilizzato per liberare i suoi credenti: quello di non interpretare alla lettera la sharia [la legge islamica], ma piuttosto il cosiddetto Maqāsid al-Sharia, vale a dire gli intenti e gli obiettivi della sharia, utilizzando la domanda: “Perché?” e chiedendosi quindi: “Perché la legge islamica prende questa decisione?”.
Per esempio, la metà degli studenti che ho avuto erano musulmani, l’altra metà erano cristiani. Li facevo riflettere su ciò che la legge islamica afferma [a proposito di] chi ruba: il Corano sancisce che bisogna tagliargli la mano, e se ruba di nuovo, il piede, e così via. In Arabia Saudita, le autorità lo fanno realmente e pensano di essere fedeli al Corano. Ora, se ci chiediamo piuttosto: “Qual era l’intento di questa legge?”, la risposta è: “Fare in modo che il ladro non fosse più in grado di rubare”. E così ci si può concentrare su quest’obiettivo.
Oggi chiedo ai miei studenti: non esiste nessun altro modo per impedire a qualcuno di rubare? Se per esempio qualcuno lo fa perché ha fame, perché non ha avuto la possibilità di studiare e non può trovare lavoro, la soluzione è quella di provvedergli l’accesso all’insegnamento in modo che possa trovare un lavoro invece di rubare. Ma questo modo di pensare è molto raro. Il modello predominante è quello di prendere alla lettera il Corano e i detti del Profeta – migliaia di detti, raccolti in grandi volumi – ed applicarli.
È d’accordo con l’opinione secondo cui essenzialmente ci troviamo di fronte a uno scontro tra diverse eresie dell’islam – che Hilaire Belloc un tempo definì a sua volta un’eresia del cristianesimo – e tra le eresie della modernità e del modernismo?
Sì. Si trovano intrappolati tra due estremi: applicare il Corano alla lettera o rimanere invischiati nei modelli occidentali. Non riescono a trovare una via di mezzo per poter dire: “Rifiutiamo questo e quest’altro elemento dell’Occidente, e rifiutiamo anche l’applicazione materiale di questo e quest’altro elemento della tradizione islamica”, il che implica fare un discernimento. Ora, questo è possibile solo per mezzo dell’uso della ragione nella teologia, nell’interpretazione del Corano, nel tafsīr [esegesi]: è questo quel che manca oggi.
Il problema è in primo luogo ideologico, e si sposta poi in direzione della guerra e del terrorismo. Quindi per me la soluzione è quella di educare imam moderati e dalla mentalità aperta, che studino non solo la religione, come fanno ad Al-Azhar e altrove, ma anche la matematica, la fisica, la filosofia, la storia, che vengano educati a comparare le culture tra di loro, etc., e che poi si dedichino al Corano, agli studi della tradizione e degli hadith, per poter costruire un ponte tra entrambe le realtà e reinterpretare l’islam in base alle nostre conoscenze contemporanee. Si applica ancóra il Corano come lo facevano uomini del VII secolo nel deserto. Ma oggi non viviamo più nel deserto e stiamo avanti di 14 secoli.
Per quanto tempo crede che continuerà la violenza? Fino a che punto pensa che si spingerà all’interno dell’Occidente?
Potrebbero passare decenni. La violenza è tale che se non facciamo nulla, prevarranno. Se lasciamo che la Siria combatta da sola, lo faranno militarmente ed entrambe le fazioni distruggeranno il paese per salvare la propria gente. I terroristi non sono coscienti delle conseguenze disastrose di ciò che fanno. Ma anche il governo sta reagendo con tutti i mezzi. E anche se non ha l’intenzione di uccidere persone innocenti [per ribattere gli attacchi], è pur vero che molte persone innocenti vengono uccise ogni giorno. Ho letto che si contano 230.000 vittime in Siria fino ad oggi. È una cifra enorme.
Cosa vorrebbe che faccia la Chiesa per arrestare queste forze? Reintrodurre un senso di moralità nell’Occidente, una rinascita della Chiesa in Europa?
Sì, credo che dobbiamo compiere una grande opera di rinnovamento dell’approccio cristiano alla vita in Occidente. Ma le tendenze secolari sono così forti che se si parla da veri cristiani si viene etichettati come persone all’antica.
Pensiamo per esempio al diritto al divorzio, alla convivenza al di fuori del matrimonio, alla possibilità di separarsi e divorziarsi quando si voglia, etc. Adesso si comincia anche a insegnare che esistono [diversi] tipi di famiglie. In un libro di testo francese ho letto quanto segue: “Esiste una famiglia con un solo uomo o con una sola donna; una con due uomini che vivono insieme; una con due donne che vivono insieme; e poi c’è quella tradizionale, con un uomo e una donna che vivono insieme”. In questo modo la società e l’etica vengono distrutte, e non si tratta di un problema legato esclusivamente alla cristianità...
Quando i musulmani vedono questo, ricordano immediatamente che l’omosessualità è assolutamente condannata dal Corano, in riferimento alla figura biblica di Lot, nelle sure 7, 80-81; 11, 77-82; 15, 58-74; 21, 74; 26, 165-166; 27, 54-55; 29, 28-30; 54, 33-34. In certi casi, vengono bruciati vivi. I musulmani dicono: “L’Occidente è cristiano, il cristianesimo permette tutto questo, quindi il cristianesimo non è la vera religione, è una falsa religione, e noi vogliamo la verità, vogliamo aderire al Corano e alla tradizione”.
Ciò significa che siamo in parte, indirettamente responsabili del fanatismo che si sta diffondendo sempre di più all’interno dell’islam come reazione – non solo, ma anche – all’Occidente, e della sua radicalizzazione.
Cos’altro può fare la Chiesa?
Abbiamo una grande responsabilità collettiva. In tutto ciò che è successo, noi cristiani abbiamo una responsabilità entusiasmante ma pesante. Dobbiamo aiutare i musulmani a superare questa realtà. Noi siamo più in grado di farlo di quanto non lo siano i musulmani stessi, perché siamo evoluti nell’interpretazione della Bibbia e stiamo combattendo, per esempio, contro tendenze estremamente secolariste all’interno della stessa Chiesa cattolica. Abbiamo quindi lo stesso obiettivo, ma più esperienza [e non abbiamo soprattutto la Grazia di Cristo? -ndR].
Abbiamo anche l’opportunità di avere un’autorità illuminata nella figura del Papa; come egli ha ripetuto in questi giorni, ma anche prima: “La violenza non potrà mai essere una soluzione che viene da Dio. Non si può mai combattere fisicamente per Dio. La battaglia è spirituale”. Questo è il significato del discorso di Benedetto XVI a Regensburg che è stato malinterpretato.
Quindi, una risposta può essere quella di costruire una vera amicizia coi musulmani, di affermare che possiamo combattere insieme la battaglia contro il secolarismo radicale, di dire che siamo d’accordo con loro su certi punti e possiamo aiutarci l’un l’altro ad essere più spirituali e ad avere un approccio più spirituale a Dio e alla religione.
E anche a diventare cattolici?
Certamente. Le ultime parole di Matteo: “Andate e predicate il Vangelo a tutte le genti” costituiscono un obbligo d’amore per ogni cristiano. Non si tratta di propaganda, si tratta di diffondere la libertà spirituale che il Vangelo, che Cristo ha portato al mondo. Non si tratta quindi di un’alternativa: è un ordine, ma un ordine di libertà, di vita e di gioia. Oltre ad evangelizzare i musulmani e gli atei e a predicare la Buona Novella, dobbiamo anche rievangelizzare i cristiani.
Se il Vangelo è il tesoro più grande che abbiamo, come possiamo rifiutare di condividerlo con gli altri, specialmente se sono in crisi?
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]
65 commenti:
Ecco a cosa servivano le infinite carriolate di musulmani rovesciati sul suolo europeo !!! Usati a mo' di olio di ricino per far digerire il rospo dell'ingresso della Turchia nella Unione Europea !!! E' fatta , Lepanto e' stata vinta !
Ecco a cosa servivano le infinite carriolate di musulmani rovesciati sul suolo europeo !!! Usati a mo' di olio di ricino per far digerire il rospo dell'ingresso della Turchia nella Unione Europea !!! E' fatta , Lepanto e' stata vinta !
http://www.maurizioblondet.it/merkel-ha-fatto-entrare-erdogan-nella-ue-e-tutti-zitti/
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Per mezzo secolo non l’abbiamo fatta entrare. Adesso che la governa Erdogan, a capo di un partito islamico confessionale, il quale 1) incarcera giornalisti, 2) fa’ probabilmente uccidere avversari politici con bombe e pistolettate nei comizi, 3) finanzia e aiuta i terroristi in Siria e Irak, facendo affari col petrolio che rubano; 4) massacra la minoranza curda e 5) abbatte aerei russi – adesso la Turchia è finalmente degna di entrare alla pari nella culla della Civiltà occidentale – e alla pari.
Evidentemente c’è una profonda comunanza coi “Nostri Valori”. L’oligarchia di Bruxelles da anni non ha fatto che integrare nell’Unione che staterelli nemici di Mosca, per ordine di Washington; adesso si può avere l’impressione che l’eurocrazia non aspettasse che l’abbattimento del Sukho in in Siria per aprire le porte ad un paese musulmano di 80 milioni di abitanti, che ha tenuto in attesa per 53 anni.
E’ stata AngelaMerkel ad ordinare l’accelerazione. Il motivo è, come si capisce, che la Turchia accetti di tenersi i rifugiati siriani – che la Merkel aveva chiamato. Per questo riceverà 3 miliardi annui, insomma saremo noi contribuenti europei a mantenere i profughi, che la Turchia si degna di tenere sul suo territorio.
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http://www.maurizioblondet.it/merkel-ha-fatto-entrare-erdogan-nella-ue-e-tutti-zitti/
Ti posso chiamare ? Di vorrei raccontare...
Andrea, sono qui. Devo dirti diverse cose anch'io.
Poveri illusi, la Turchia si prenderà i soldi poi 'spingerà' i finti rifugiati e profughi verso l'Europa ricca, accogliente, e scema, oltre che serva degli USA, altro che Lepanto, Adrianopoli....
Impossibile, essendo che Islam è una superstizione primordiale alla ragione...
deve essere reietta in toto et in principio...
Osservatore
Basta! Sono disgustato da questi religiosi e/o teologhi!
I mussulmani hanno bisogno di essere convertiti a Gesù Cristo, quindi questi "nostri" pastori si diano da fare in tal senso, altro che Dio comune e altre panzane moderniste.
Certo che prima tanti di questi pastori si devono convertire, altrimenti siamo di fronte a ciechi che guidano altri ciechi.
Ma ha ancora senso, ed è eticamente sostenuibile, continuare ancora a perder tempo a leggere questi scritti? Io me lo sto chiedendo sempre più spesso e credo che il tempo per convincere razionalmente anche i più irriducibili sia quasi scaduto. Non lo dico in chiave polemica, ben inteso.
Inutile cercare di dare razionalità ad una religione che tale non è per mille motivi, ho un paio di notizie dagli USA che forse c'entrano poco, ma fanno riflettere molto, la prima, un bambino appena partorito, è stato avvolto dalla ignota madre e messo al centro di un presepe in una chiesa cattolica, accanto alla statua della Madonna, sta bene, l'altra è più inquietante, un'ostia riportata al celebrante, a Kearns, messa, come prassi vuole, in acqua per dissolversi, non solo non si è sciolta, ma dopo 3 giorni ha iniziato a sanguinare in modo evidente, ora è sotto osservazione......chi vuol capire, si dia una mossa, segni ce ne sono stati dati tanti...Anonymous.
Ma perchè mi censurate se chiedo che l'islam sia considerato per ciò che effettivamente è, ossia una falsa religione??? Questo va detto, non può essere taciuto! L'islam è una ripugnante, abominevole falsa religione ispirata da Satana! Altro che rinnovamento basato sulla ragione! Non c'è nulla di ragionevole nella setta maomettana sotto tutti i punti di vista!
Don Curzio ed il professor Andrea Giacobazzi, hanno approfondito il problema.
in estrema sintesi: Sentendo parlare di islam, dobbiamo sfuggire da due errori uguali e contrari. Il “vvolemòse bbene”, da una parte, che nonostante l’evidenza e la storia, alla ricerca di non meglio specificati “valori comuni” e “ricchezze spirituali” trascura il fatto che la religione musulmana è inconciliabile teologicamente con il Cristianesimo , (dato che nega la divinità di Cristo e la Trinità delle Persone nell’Unità della Natura divina)PERTANTO FA DEI PROPRI SEGUACI (come capita ai seguaci di ogni falsa religione) DEI CANDIDATI ALL'INFERNO, e l’identificare la cultura di quei popoli con il “beduinismo” rozzo e ignorante e/o il “jihadismo” feroce. Al contrario, tali culture, hanno avuto notevoli pensatori e scuole di pensiero letterario, scientifico, filosofico e teologico. In un certo senso, si può, anzi, dire che proprio il diffondersi e l’affermarsi degli aspetti più rozzi e violenti, è stato favorito da certi ambienti Occidentali, per sconfiggere altri aspetti nazionalisti, sociali, e moderni, che ne avevano messo in pericolo gli interessi, salvo chiamare allo “scontro di civiltà”, quando si è visto (o temuto) che la situazione sfuggisse di mano.
Non so se pensare di aiutare, solo ispirare o addirittura promuovere il rinnovamento del'Islam sia più utopico o folle.......
"Al contrario, tali culture, hanno avuto notevoli pensatori e scuole di pensiero letterario, scientifico, filosofico e teologico".
OK. Ma che fine hanno fatto? E perchè? Non credo che sia tutto per colpa di errori o interessi dell'occidente, ma per ragioni intrinseche. E il fatto che sia una teocrazia non rende certo le cose più facili.
Se Gesù Cristo avesse ritenuto che "tutte le religioni sono eguali perché adorano Dio e c'è un solo Dio", non avrebbe fatto quel che fece. Avrebbe raccomandato agli apostoli di lasciare che i Romani presentassero offerte all'imperatore, gli egiziani a bestie varie e tutti gli idolatri si crogiolassero nei loro riti. Né avrebbe mandato i discepoli a convertire e battezzare costoro! Così facendo avrebbe anche evitato il loro martirio. Poiché così non è stato, e lo si sa anche senza studiare teologia o fare anni e anni di seminario, se ne deduce che qualcuno sbaglia. Io molto modestamente propendo per l'ipotesi che a sbagliare siano questi pseudo teologi e i Clerici che vanno propagandando siffatte teorie. Così come sono convinto che nessuno al mondo (Papa compreso) possa essere più misericordioso di Gesù Cristo. Giorgio
I sedicenti «musulmani moderati» che dall'indomani della strage di Parigi affollano le nostre televisioni per difendere la bontà dell'islam e sconfessare i terroristi islamici, sostenendo che non avrebbero nulla a che fare con l'islam o che addirittura non sarebbero neppure musulmani, se sono in buona fede non conoscono adeguatamente l'islam, oppure mentono consapevolmente dissimulando la realtà, contando sulla nostra ignoranza del Corano e della vita di Maometto, tramandata nella Sunna, la raccolta dei detti e dei fatti a lui attribuiti, e nella Sira, la sua biografia ufficiale.
Nella trasmissione Virus dello scorso 26 novembre su Rai2, condotta da Nicola Porro, Raes Sayed, rappresentante legale del Caim (Coordinamento Associazioni Islamiche di Milano e Monza e Brianza), ha detto che lui rispetta la libertà di un musulmano di convertirsi al cristianesimo. Ma quando gli ho fatto presente che Maometto ordina di uccidere i musulmani che abiurano l'islam, e gli ho chiesto se intendesse assumere una posizione differente da quella di Maometto, Sayed ha fatto marcia indietro: «Non sia mai che contraddica il Profeta»! (https://www.youtube.com/watch?v=vk35EYSJZBI)
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È fondamentale sapere che Allah nel Corano legittima la dissimulazione, in arabo la takiya: «Chi rinnega Allah dopo aver creduto in lui si perderà, a meno che sia costretto a rinnegarlo ma in cuor suo resti saldo nella fede». (16, 106). Nel Corano tradotto e curato dall'Ucoii (Unione delle Comunità e Organizzazioni Islamiche in Italia) si precisa: «L'esegesi classica fa riferire questo versetto a quei primi musulmani che furono costretti con maltrattamenti e minacce a rinnegare (a parole) la fede, pur mantenendola ben viva nel cuore. La portata generale del versetto si traduce in un'autorizzazione alla takiya (la dissimulazione) data dalla legge islamica, quando palesare la fede potrebbe essere gravemente lesivo della vita, dell'incolumità personale o della libertà».Sulla base della mia esperienza di musulmano moderato per 56 anni, vi dico che il musulmano può essere moderato solo se antepone la ragione e il cuore ad Allah e Maometto. Ma tutti i musulmani che ottemperano letteralmente e integralmente a quanto Allah ha prescritto nel Corano e a quanto ha detto e ha fatto Maometto non possono essere moderati. Cari italiani svegliamoci prima che sia troppo tardi! (Magdi Cristiano Allam)
La Falsa testimonianza benedetta dal Corano
http://www.ilgiornale.it/news/politica/1199501.html
1)
" autorizzazione alla takiya (la dissimulazione) data dalla legge islamica, quando palesare la fede potrebbe essere gravemente lesivo della vita, dell'incolumità personale o della libertà "
2)
Dice san Cipriano: “Come può dirsi cristiano, chi si vergogna di esserlo?”. Se siamo cristiani, dimostriamoci cristiani di nome e di fatto. Se noi ci vergogniamo di Gesù Cristo, egli giustamente si vergognerà di noi e, nel giorno del giudizio universale, non potrà tenerci alla sua destra: Chi si vergognerà di me e delle mie parole, di lui si vergognerà il Figlio dell’uomo, quando verrà nella sua gloria (Gv 9,26). Allora egli dirà: “Tu ti sei vergognato di me sulla terra; ora io mi vergogno di vederti con me in paradiso. Va’, maledetto, va’ nell’inferno a trovare i tuoi compagni, che si sono vergognati di me!”. Si notino le parole: Chi si vergognerà di me e delle mie parole, ecc. Scrive sant’Agostino che alcuni “si vergognano di negare Cristo, e poi non si vergognano di negare le sue parole”.
O si crede nella SS. Trinità o non si crede. Se si crede, Allah è un falso Dio, o un modo sbagliato di concepire Dio, e quindi non ci può essere nulla in comune tra il Cristianesimo e l'Islam. Si invece si pensa il contrario, allora non si crede nella SS.Trinità. Quindi non si è cristiani, e ci si può commistare con l'Islam quanto si vuole.
Esistono pensatori, poeti, scrittori, musulmani: mai negato. MA un conto è studiarli da un pdv culturale, come si studiamo i filosofi, i poeti ed i tragici greci, un conto è credere che la SS.Trinità ed Allah siano un tutt'uno. Altrimenti tanto varrebbe credere in Zeus Olimpo (tra l'altro molto più simpatico di Allah).
Da un pdv laico, noi siamo in Italia che ha una Costituzione ed un corpus di leggi, che derivano da una storia e da una cultura. Chi viene da noi, ospite NON invitato dal popolo italiano, deve rispettare tutto ciò. Le minoranze devono rispettare la maggioranza che li tollera. Se non piace, vadano da un'altra parte.
Noi cristiani ed i musulmani siamo fratelli nel senso che siamo tutti uomini e, per chi crede, tutti creati da Dio. Però il nostro Dio ci ha creati a Sua immagine e somiglianza per Amore e per amarLo, e diventiamo Suoi figli, e quindi fratelli tra di noi, col battesimo. Allah perchè abbia creato l'uomo, non si sa, si sa solo che lo vuole sottomesso. Non credo che nel Corano sia parli di "Sua immagine e somiglianza", nè di "essere figli di Dio e quindi in Lui fratelli".
Laicamente, poi, gli uomini NON sono affatto fratelli, ma "homo homini lupus".
Quello che ho scritto è sicuramente banale e semplicistico, e magari anche un pochino sbagliato (vi prego, correggetemi), ma come bussola del vivere quotidiano mi sembra vada più che bene. Ed è andata bene per centinai di anni. Cosa c'è di sbagliato, cos'è che il VdR non capisce ?
Se poi lui vuole sentirsi, o si sente, fratello dei musulmani, padronissimo: lasci Roma e si trasferisca alla Mecca (ammesso lo facciano entrare) o a Tehran (idem) o in qualsiasi altra capitale musulmana. Oppure se ne torni, che sarebbe l'ora, a Baires. Che di guai ne ha già combinati parecchio.
RR
Dice Samir:"in Germania i musulmani possono aprire la loro moschea...La Francia e il Belgio sono paesi pesantemente secolarizzati e ciò induce alcuni a pensare che essi siano le fonti del male." e poi "eliminando dittatori e rendendo la situazione peggiore, come hanno fatto gli USA con Saddam Hussein in Iraq...Di dittatori ce ne sono un po’ ovunque"
In Francia aprono una media di 400 moschee l'anno, più che in Germania: la laicità francese non è il problema. Ho letto su Il Foglio pochi giorni fa che in Belgio un disoccupato riceve un sussidio di disoccupazione tra 800 e 1300 euro, mentre un padre con moglie e 3 figli riceve 2300 euro di sussidio: la povertà non è fonte del terrorismo, ma l'ideologia estremista islamica che chiama gli ebrei e i cristiani con le stesse parole del Corano, cioè figli di scimmie e porci...questo genera odio e violenza, la storiella della povertà e dell'emarginazione è smentita dai fatti. Sono tutti sussidiati e integrati ma rancorosi verso le società che li accolgono.
Ancora. Il mondo è pieno di dittatori, vero. Ma Saddam Hussein pagava 25000 dollari alla famiglia di ogni kamikaze palestinese che si faceva saltare in aria in Israele, il Medio Oriente è un posto più sicuto senza di lui. L'errore dell'Amministrazione Americana fu quello di ritirarsi senza avere stabilizzato la situazione, Obama aveva altre priorità.
Penso che le società occidentali debbano avere il coraggio di accorgersi che questo tipo di immigrazione vuole il welfare (sussidi e assistenza sociale e sanitaria), vuole il benessere e la tecnologia occidentale (dai telefonini ultima generazione ai vestiti alla moda, dai macchinari per le ecografie alla ricchezza di possibilità) MA non vuole la cultura occidentale prodotta negli ultimi 10 secoli, cioè tolleranza,rispetto, libertà, uguale dignità per uomo e donna, giusto per fare qualche esempio. Inoltre l'occidente s'è scordato che la cultura occidentale trova le sue radici nella morale cristiana e nel modello di vita che fu il monachesimo benedettino. Giusto per fare un esempio: San Gregorio Magno nei "Moralia" quando parla dei vizi capitali elenca anche i rimedi, ecco quei rimedi sono alla base della convivenza civile dentro i monasteri tra i monaci (cosa sarebbe la vita dentro un monastero e una società se i suoi componenti si lasciassero dominare dall'ira? sarebbe il bellum omnium contra omnes, la guerra di tutti contro tutti). La morale cristiana ha sviluppato un modello di convivenza civile sano spiritualmente e produttivo economicamente.
La Chiesa, oggi?
Come disse don Giussani nella sua ultima intervista, "La Chiesa ha cominciato a abbandonare l’umanità secondo me, secondo noi, perché ha dimenticato chi era Cristo, non ha poggiato su… ha avuto vergogna di Cristo, di dire chi è Cristo". Abbiamo vergogna di Cristo, altro che slogan terzomondisti e facili da propinare perchè non costano nulla!
Grazie
""Al contrario, tali culture, hanno avuto notevoli pensatori e scuole di pensiero letterario, scientifico, filosofico e teologico".
L'affermazione, diventata ormai un luogo comune, non è totalmente priva di fondamento, ma va fortemente ridimensionata. In realtà la "grande cultura islamica" doveva tutto, o quasi, ad altre civiltà e culture, quella greca, quella persiana, quella indiana. La "trasmissione" della filosofia greca avvenne soprattutto grazie alle traduzioni in arabo di Aristotile e di altri pensatori greci ad opera di monaci nestoriani, siriaci e melchiti. Se Averroè "commentò" Aristotele, lo poté fare grazie a questi oscuri monaci cristiani. Ma anche in Europa non mancavano traduzioni che nulla dovevano al "tramite" degli islamici: quelle, tra gli altri, di Boezio, dei monaci di Mont-Saint-Michel e dei bizantini (perché ci si dimentica sempre di loro?), con cui gli scambi culturali non vennero mai meno. Nell' "epoca d'oro" dell'Islam, gli arabi, la cui cultura era modestissima, dovettero ricorrere a consiglieri, ambasciatori, scribi addetti alle Segreterie di stato, banchieri e mercanti dhimmi, cristiani sopravvissuti alle conquiste e alle vessazioni islamiche e che progressivamente poi scomparvero sotto le nuove persecuzioni e per i massacri coevi e successivi.
L'architettura islamica è di origine bizantina: la cupola è un'invenzione romana, così come l'architettura dei giardini e l'ingegneria idraulica erano quelle della Persia, come persiana era la cultura astronomica di cui gli arabi s'impossessarono, soprattutto per avere riferimenti sicuri per poter pregare rivolti alla Mecca.
Come noto, i cosiddetti "numeri arabi" sono in realtà indiani. E l'elenco potrebbe continuare, per dissolvere, o fortemente ridimensionare, una volta per tutte la fola della "grande cultura islamica". Ci dimentichiamo chi distrusse la grande biblioteca di Alessandria?
In realtà, una "scienza islamica" è una contraddizione in termini perché il mondo è per loro creato da un dio a-razionale e che è pura volontà: un mondo quindi per definizione sfuggente a ogni razionalità, inconoscibile, imperscrutabile, contrariamente al Creato cristiano opera di un Logos razionale.
Consiglio ancora a tutti il bel libro di Bat Ye'or, Il declino della Cristianità sotto l'islam, Lindau editore. E, ancora, di Sylvain Gouguenheim, Aristotele contro Averroè, Rizzoli editore. Questi è un autore francese che smontò la tesi, falsa, secondo cui fu un "islam illuminato" a ritrasmettere all'Europa un sapere greco dimenticato nei cosiddetti "secoli bui". Il libro, pubblicato in Francia nel 2008, generò violente polemiche e ostracismi accademici contro l'autore, a dimostrazione dell'ormai incistata volontà di sottomissione all'Islam dell'Europa.
Ma Saddam Hussein pagava 25000 dollari alla famiglia di ogni kamikaze palestinese che si faceva saltare in aria in Israele.
FAVOLA.
QUALI PROVE?
Ai vostri commenti vorrei aggiungere che oltre ad un sostanziale rinnegare Gesù Cristo col dire che le religioni ci vedono come fratelli perché figli dell'unico Dio, si fa pure altro peccato che è quello di far perdere l'anima di chi ascolta questo messaggio anticristico.
Non esiste ragione umana, basata su un supposto dialogo con musulmani o chichessia o per "amore " della pace, che possa giustificare un peccato simile.
Non si può rinunciare, evitare , di nominare Cristo, eliminandolo di fatto quale unico Salvatore dell'umanità, estromettendolo quindi da qualsiasi discussione. Manca la pietra angolare, crolla l'edificio.
Non sarà mai l'uomo a raggiungere la pace se pensa di raggiungerla facendo a meno di Cristo.
Anzi, è proprio nel momento del pericolo che bisogna gridare che solo in Cristo c'è la salvezza.
Dio è uno e lo dicono tutti, Cristo è Dio chi lo deve dire se non lo dicono i cristiani?
Se un cattolico non riesce a dire questo, vuoi per paura, vuoi per vergogna, vuoi per ignavia, vuoi per mero calcolo politico, vuoi per comodità, vuoi per stoltezza, fa peccato di apostasia, di falsa testimonianza e mette a serio rischio la propria anima.
Se poi quest'uomo è un uomo a cui è data una responsabilità maggiore, perché guida di altre anime o perché persona molto ascoltata, maggiore sarà la sua colpa per le anime che si perdono, per le anime che avrebbero potuto ascoltare una vera testimonianza e giungere alla fede.
Giuseppe M.
Anonymous, è questa?
http://www.churchmilitant.com/news/article/eucharistic-miracle-under-investigation-after-host-begins-to-bleed-on-the-t
Interessante il dettaglio che la sacra Ostia fosse stata data a un bimbo che non aveva ancora fatto la Prima Comunione, ergo prontamente "restituita" al celebrante: per la serie, vedete cosa capita con la Comunione sulla mano... Sarebbe stato meglio se il bimbo, certamente battezzato, l'avesse piamente ricevuta sulla lingua e fine: se ha il Battesimo e la coscienza di saper distinguere la Comnione dal pane comune, come diceva san Pio X, che si comunicasse pure... magari è un santo e precoce bimbetto più degno di tanti adulti di ricevere sacramentalmente Nostro Signore, lezioni di catechismo ufficiali o no, Prima Comunione comunitaria o no. Mah.
Teniamo d'occhio gli sviluppi e preghiamo. Le foto ricordano quelle del miracolo eucaristico di Buenos Aires, assai poco pubblicizzato da chi sappiamo.
humilitas
"Siamo in grado di aiutare i musulmani a superare questa fase [non portando loro Gesù Cristo ma] perché siamo evoluti nell'interpretazione della Bibbia"!"
Lo stesso se può applicare nei rapporti con i luterani. Vale dire che, nel caso del rapporto con i luterani quello che hanno cercato e che sembra avere raggiunto la Comissione teologica internazionale è una sorta di ermeneutica della riforma nella continuità partendo di un'ermeneutica della rottura fatta in 500 anni di rapporti tra cattolicesimo e protestantesimo. Il fine dell'ecumenismo sembra essere la ricerca di un'ermeneutica della continuità (continuazione di un unico soggeto Chiesa?) con gli eretici. Ma e con i membri di altri religione e in particolare con i mussulmani? Sarà fatto un'ermeneutica della riforma nella continuità in qualcuno livello? Quale?
Una cosa è certa: in una Chiesa che ha spazio per gli ermeneutici della rottura, ha spazio per tutti gli eretici, scismatici e infedele.
Ieri si son riuniti all`Istituto arabo di Parigi 400 rappresentanti della galassia musulmana, "tutti insieme contro il terrorismo", ebbene quella riunione, che è stata anche una manifestazione della forza di quella presenza in Francia, è cominciata con una preghiera cantata del Corano che dice che
""uccidere un uomo equivale ad uccidere l`umanità" ed è finita con l`inno francese...
Ipocrisia che non dovrebbe stupire chi conosce anche solo un pò il modo comunicativo di quelle persone, sarebbe stato facile smeplicemente interrompere quella riunione e leggere ad alta voce anche solo alcuni versetti delle sure La vacca o Al-Imran o ancora della Conversione, versetti che contraddicono quella preghiera che sembra fare del Corano un libro pacifico, senza nessuna traccia di violenza, o di incitazione alla violenza.
Ma ciò non è successo.
Anche se non metto non metto in dubbio che fra i presenti ci fossero persone in buona fede, sapere che fra i presenti c`erano i rappresentanti dei fratelli musulmani e di movimenti rigoristi, alcuni imam conosciuti per le loro posizioni "ambigue" o radicali, fa apparire quella riunione come, un`unione di facciata, un`operazione di "com", di comunicazione, alla quale non potevano mancare uomini politici e religiosi.
Ed evidentemente la stampa beota la riprende.
E qui qualche parola papale :
http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/francesco-africa-44994/
-"La Repubblica Centrafricana ha voglia di pace, riconciliazione, perdono. Loro hanno vissuto fino a quattro anni fa tra cattolici, protestanti, islamici, come fratelli. Ieri sono andato dagli evangelici che lavorano tanto bene e poi sono venuti a messa. Oggi sono andato in moschea, ho pregato in moschea, l'Imam è salito sulla papamobile per fare un piccolo giro tra i profughi"
-«Se intervenire in campo politico vuol dire fare politica, no. Facciano il prete, il pastore, l'imam, il rabbino. Ma si fa politica indirettamente predicando i valori, i valori veri, e uno dei valori più grande è la fratellanza tra noi. Siamo tutti figli di Dio, abbiamo lo stesso Padre. Non mi piace la parola tolleranza, dobbiamo fare convivenza, amicizia. Il fondamentalismo è una malattia che c'è in tutte le religioni. Noi cattolici ne abbiamo alcuni, - tanti - che credono di avere la verità assoluta e vanno avanti sporcando gli altri con la calunnia, la diffamazione, e fanno male."
-Lei ha compiuto molti gesti di amicizia e rispetto nei confronti degli islamici. Che cosa dicono l'Islam e gli insegnamenti di Maometto al mondo di oggi?
«Si può dialogare, loro hanno tanti valori, e questi valori sono costruttivi. Anche io ho l'esperienza di amicizia con un islamico, un dirigente mondiale. Possiamo parlare. Lui ha i suoi valori e io i miei, lui prega e io prego. Tanti valori: la preghiera, il digiuno. Non si può cancellare una religione perché ci sono alcuni o molti gruppi di fondamentalisti in un certo momento della storia. È vero, le guerre tra religioni ci sono sempre state, anche noi dobbiamo chiedere perdono: Caterina di Medici che non era un santa e quella guerra dei trent'anni, quella notte di San Bartolomeo... Dobbiamo chiedere perdono anche noi. Ma loro hanno valori, si può dialogare. Oggi sono stato in moschea, l'Imam ha voluto venire con me, sulla papamobile c'erano il Papa e l'Imam. Quante guerre abbiamo fatto noi cristiani? Il sacco di Roma non l'hanno fatto i musulmani».
Buona notte!!
Il primo passo è fare emigrare dall'Europa tutti coloro che l'hanno condotta all'ebetismo.
Oggi non ho avuto molto tempo né per riflettere né per intervenire. Ma una cosa posso dire al volo. Già il titolo di questo articolo mi è parso quanto meno utopistico....
No, cara mic, qui non si parla di utopia ma di totale irragionevolezza, assurdità, demenza, altro che utopia!
Della serie si auspica una secolarizzazione illuministica? Una Riforma per l'Islam che lo protestantizzi quanto basta , al pari di ciò che è avvenuto col cattolicesimo?
Non mi sembra un discorso religiosamente fondato. Pare più che altro un vezzo da radical chic
Oggi non ho avuto molto tempo né per riflettere né per intervenire. Ma una cosa posso dire al volo. Già il titolo di questo articolo mi è parso quanto meno utopistico, senza poter ignorare che l'accostamento islam-ragione è un ossimoro.
Altrettanto rapidamente. Quanto al "medioevo più razionale di oggi", non dimentichiamo che la metafisica araba di Avicenna ed Averroè, insieme alla cultura e alla filosofia sviluppatesi per gli incontri con altre civiltà, come ricordato da Silente, sono declinate a partire dall’impoverimento della filosofia fin dal XII e poi XIII secolo con l'invasione dei Mongoli e tra le variegate componenti dell'islam di oggi non ci sono tracce, che io conosca, di accenni di razionalità.
Quanto all'utopia modernista del 'dialogo', non può esistere dialogo tra fedi, a meno che non siano annacquate. E oggi come oggi l'unica fede che non sembra suscettibile di annacquamenti è l'islam, più aggressivo che mai.
Oggi sono stato in moschea, l'Imam ha voluto venire con me, sulla papamobile c'erano il Papa e l'Imam. Quante guerre abbiamo fatto noi cristiani? Il sacco di Roma non l'hanno fatto i musulmani».
Alzo le mani! Ci sono forse parole adatte a descrivere una disfatta totale? :(
Ma Cristo Regna e che regni nei nostri cuori, oggi e sempre.
Non é l'islam pericoloso per le anime, in quanto falsa religione, negatrice dell'unico vero Dio trinitario. Non c'é nessuna religione pericolosa in sé.
Sono i fondamentalisti, quelli pericolosi. Sono quelli che non hanno annacquato la loro fede, che non hanno espulso ciò che é di ostacolo all'unica religione mondiale che adora l'Uomo, a cui un fantomatico unico dio é strumentale, un Uomo che é centro, fine e metro di tutte le cose, che non ha prospettive che terrene e materiali.
Sono i fanatici, gli integralisti. E, tra questi, i più pericolosi sono i fondamentalisti cattolici, che si ostinano ad avvinghiarsi a qulla Pietra d'inciampo così antiecumenica da dire "o con me o contro di me", e così fondamentalista da sostenere, non di avere la verità, ma addirittura di "essere" la Verità. Quello che diceva che avrebbe diviso i padri dai figli, Quello che minacciava la pace mondiale, la tolleranza e la fratellanza universale, che diceva di non essere venuto a portare la pace, ma la spada, Quello che ci ha pure la lingua, come una spada.
Anna
Ma quale rinnovamento!? Piuttosto si chieda ai musulmani di convertirsi, come ci ha comandato Nostro Signore di fare con tutti i popoli della Terra!
Certo che si puo'dialogare : basta non nominare Cristo. e ...tutti insieme appassionatamente sulla papamobile !
Pero', abbiamo fatto dei bei passi avanti , siamo arrivati a Caterina de' Medici ( era ora di lasciare le crociate ) .
P.S.
Viva Gesu' nostro amore , e Maria nostra speranza .
Tutto sia gloria di Dio !
S.A.M.de' Liguori
Ma che bello...
io vado dagli evangelici che lavorano tanto bene e poi loro vengono a messa da me,
io vado a pregare alla moschea e poi l`imam viene sulla papamobile con me, evviva la fratellanza universale, abbasso i fondamentalisti, anche noi cattolici li abbiamo, credono di avere la verità assoluta e vanno avanti sporcando gli altri con la calunnia, la diffamazione, e fanno male.".
!?!
Con Bergoglio abbiamo il relativismo eretto in principio, tutte le religioni si valgono, tutte le religioni con i loro libri sacri messe sullo stesso piano, e poi dove li vede i "fondamentalisti cattolici" che sporcano gli altri con la calunnia e la diffamazione? Dove?
Sù, dia dei nomi, faccia degli esempi.
Forse si riferisce chi essegue i suoi ordini? A chi, è solo un esempio, sta calunniando e diffamando l`Ordine e il carisma originale dei Frati dell^Immacolata?
E poi forse che i fondamentalsiti cattolici che secondo Bergoglio sono colpevoli di credere di avere la verità assoluta, e che in realtà quella verità assoluta non la possedono ma ne fanno le fondamenta della loro vita, la luce che li guida e accompagna sul cammino, non devono più credere Nostro Signore che ha detto:
«Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.?
Mah, decisamente, se non voglio correre il rischio di prendere di nuovo il largo è meglio per me di ignorare quel che dice e fa questo papa.
Se non mi sentissi così interpellata ad approfondire la mia fede ogni volta che parla questo papa, e a proseguire in questa condivisione importante per noi che ci conosciamo da vicino e per molti che si soffermano a leggerci, avrei smesso da un pezzo di seguire questa cronaca soffocante e destabilizzante chiudendomi in un orante silenzio.
Quando mi ero allontanata dalla pratica della fede l`ho fatto come un atto di legittima diofesa contro le continue aggressioni che i novatores imponevano senza tatto, senza delicatezza, imponevano e basta, accompagnando la loro rivoluzione, piombata dall`alto sulle nostre teste, con il disprezzo per tutto ciò che solo qualche giorno prima dicevano e facevano.
Poi sono ritornata con Benedetto XVI, il caos che ho ritrovato, lo scempio liturgico e dottrinale che mi sconvolgeva, mi hanno obbligata a cercare, studiare, approfondire, andare alle fonti, avevo (ho) con Benedetto XVI una guida sicura, un padre spirituale, grazie al quale ho ritrovato la gioia della fede, il sentimento di appartenenza alla Chiesa di Cristo, non mancavano certe perplessità, certe incomprensioni, ma anche quelle erano occasioni di approfondire e cercare andando alle fonti.
Prezioso e importante, è stato, ed è , per me l`ausilio di poter condividere domande, pensieri e sentimenti su blog italiani, in particolare, e unicamente da tempo, su questo blog che grazie all`impegno di mic, ai temi che ci propone, al materiale corposo che mette a nostra disposizione, e grazie anche alla partecipazioni di tanti blogger che stimolano la riflessione, mi fa sentire meno sola!
Malgrado questa vicinanza "virtuale" con la sua preziosa condivisione sto raggiungendo i limiti del sopportabile.
Se questo papa è venuto per mettere a dura prova la mia fede, devo stare attenta a non permettergli di farmi di nuovo fuggire, la mia fede non può e non deve dipendere da un papa, chiunque egli sia.
D'accordo ma cosa dovrebbero fare i cristiani (cattolici)? Accodarsi alla grancassa cristianista? A rigore perchè il tweet papale dovrebbe dovrebbe suonare scandaloso?
la mia fede non può e non deve dipendere da un papa, chiunque egli sia.
Infatti è necessario un netto distinguo: la Fede cattolica che professiamo non è minimamente scossa, così come non è scosso il nostro amore per il Papa e per il Papato, che vanno oltre la persona e le contingenze. Ed è proprio in base al solido fondamento: la Roccia su cui è edificata la Chiesa cattolica, corpo mistico di Cristo, che esprimiamo i nostri interrogativi perplessità denunce e rettificazioni riguardanti la Chiesa del nostro tempo. Confermati da sacerdoti e pastori ancora fedeli.
Che bello! "Io sono andato a pregare in moschea e l'imam poi è venuto sulla papamobile con me." Sai che vittoria! Ma l'imam dopo non è andato in chiesa a pregare con lui davanti al Santissimo né davanti al Crocifisso!
@humilitas
non è lo stesso sito da cui l'ho letto, ma coincide, c'è da dire che almeno in quel caso è stata restituita, non come a Pamplona, l'ostia di Baires non solo sanguinava, pulsava, aveva battiti cardiaci di un cuore umano vivo e affaticato, il che la rende tremendamente sconvolgente, credo sia stata messa in un armadio segreto per ordine del primate di allora; stamani alla presenza di 7000 homeless gentilmente invitati da Sua umiltà, si assisterà alla prima mondiale di Chiamatemi Francesco, non commento.
@Anna
il suo commento è preso da parole del vdr o sono solo provocatorie? Anonymous.
@Anna
il suo commento è preso da parole del vdr o sono solo provocatorie? Anonymous.
Non sono Anna e non so chi sia. Penso che ciò che scrive sia mero sarcasmo.
Almeno lo spero.
"Il sacco di Roma non l'hanno fatto i musulmani"
Quello non sa neanche che di "Sacco di Roma" ce ne sono stati due, nella Storia: nel 410 ad opera dei Visigoti e nel 1527, ad opera dei Lanzichenecchi: che c.... c'entrano i musulmani od i cristiani?!
@ Anonymous e humilitas
...tanto il nostro metterà tutto a tacere così come fece in occasione del Miracolo Eucaristico verificatosi a Buenos Aires.
Infatti lui non crede "al Dio Cattolico" e "basta con la carnevalate"!
A proposito dei versetti "tolleranti" del Corano, Luisa dice che basterebbe, per contraddirli, citarne qualcuno della sura della Conversione ecc. Vorrei osservare che finora mai nessuno ha precisato qui che una delle scienze coraniche è la "Scienza dell'abrogante e dell'abrogato", che studia quali versetti meccani (anteriori, più tolleranti), sono stati abrogati da quelli del successivo periodo di Medina (più violenti). La bellissima e poetica traduzione del Bausani (ed. BUR)chiarisce, nella nota alla sura IX (La conversione), v. 29, p.559, che esso è "prova di un'attitudine più intollerante che quella di altri passi come II, 136-37 e XXII,17, i quali vengono da questo abrogato". E il v. 5 ("versetto della spada" o "della sciabola") contro gli idolatri, abroga 124 versetti più tolleranti [anche verso i monoteisti], come scrive uno specialista interessato non solo al Corano come fonte storica, ma ai suoi aspetti teologico-giuridici (CASPAR R., Traité de théologie musulmane, vol. I, p. 44, disponibile presso il Pontificio Istituto di studi arabi e d'islamistica di Roma). Queste interpretazioni rigide verso cristiani e ebrei, anche se non fossero accettate da tutti, come scrivono i simpatetici commentatori al Corano nella edizione Mondadori 2010, o Sami Aldeeb Abu-Sahlieh ["Alcuni giuristi pensano che i versetti del Corano tolleranti nei loro confronti siano abrogati dal versetto della sciabola: 9:5"] sono quelle degli imam wahabiti inviati dall'Arabia saudita a colonizzare le moschee d'Europa. Sono loro che dovre(m)mo affrontare, ma con questo nicodemismo imperante...
Antonio
Se è vero che il Corano non ha significati allegorici, o metaforici, o anagogici come la Sacra Scrittura. In effetti ci sono gruppi minoritari (e relativamente recenti, non risalgono a prima del XIX Secolo) che pensano che anche il Corano ha significati allegorici, o metaforici, o anagogici come la Sacra Scrittura. In un certo senso, è pure peggio. Ad esempio, secondo uno di tali gruppi, gruppo cui ha aderito anche qualche italiano, i passi che parlano di Gesù sono da ritenersi male interpretati. La figura che l'islam maggioritario identifica con Gesù, in realtà sarebbe Alessandro Magno. Pertanto la religione del libro non è il Cristianesimo, ma il paganesimo greco-romano.
@ Angheran
D'accordo ma cosa dovrebbero fare i cristiani (cattolici)? Accodarsi alla grancassa cristianista? A rigore perchè il tweet papale dovrebbe dovrebbe suonare scandaloso?
1. non confondiamo in neo-con e la "grancassa cristianista" strumentale e manipolatrice con le giuste puntualizzazioni cattoliche
2. Il tweet del papa è 'scandaloso' innanzitutto perché Cristo non si è incarnato ed è morto e risorto per la "fratellanza universale", ma per renderci figli nel Figlio e dunque noi cristiani siamo "fratelli in Cristo" e ne abbiamo ricevuto il sigillo nel Battesimo. E' pressappochismo parlare di "fratelli" a proposito dei mussulmani, forse riferendosi al fatto che siamo comunque "creature" di Dio. Ma è certo che il nostro essere "fratelli in Cristo" costituisce una chiamata specifica che ha anche le sue implicazioni sul piano ontologico ed è sviante e fonte di confusione non sottolinearlo.
Inoltre, a ben riflettere, se anche i musulmani dovessero pensare che siamo fratelli, per quanto sta accadendo in M.O. in Europa e quanto compiuto nei secoli, noi saremmo Abele e loro Caino!
Non dimentichiamo che le Crociate sono state guerre di difesa e non di conquista. Lo spirito conquistatore risale allo stesso Maometto, che ai vicini non lasciava altra scelta tra la conversione alla «vera fede» o l'invasione. Tant'è che in breve tempo molti regni sparirono e Bisanzio, ridotta quasi alla sola Constantinopoli, cominciò a chiedere disperatamente aiuto ai cristiani d'Europa, che erano riusciti a fermare la marea islamica alle porte della Francia alla fine dell'VIII secolo. Sono molti oggi i cristiani che hanno recepito una storia riscritta ideologicamente e tirano in ballo le crociate rammaricandosene. Certo, in quanto guerre non mancano di atrocità ma non sono state guerre di invasione.
Cammilleri ricorda che fino a quando gli europei tennero la posizione in Palestina l'aggressività islamica segnò il passo. Con la caduta dei regni crociati, ricominciò e gli europei si ritrovarono a dover combattere sotto le mura di Vienna per ben due volte. Anche l'India finì in mani islamiche...
E ora? Vogliamo essere realisti o vili sia rispetto alla nostra Fede che della nostra civiltà?
Il vescovo s'inchina all'Islam: "Pronto a fare marcia indietro sulle tradizioni"
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/vescovo-sinchina-allislam-pronto-fare-marcia-indietro-sulle-1200217.html
Di fronte ai terroristi musulmani, non si può protestare e dire: «Questi non sono autentici musulmani!». È troppo facile come risposta. Perché il problema è che loro stessi, i terroristi, si considerano autentici musulmani, e non agiscono senza l’approvazione di un imam dotto che emette una fatwa. Dicono: «Noi siamo autentici musulmani, siete voi che non applicate tutti i passi del Corano, non concretizzate l’insegnamento del Corano. Noi lo facciamo». Questo è il fondamentalismo: un attaccamento alla lettera del Corano, senza esaminare il contesto (in questo caso beduinico) del testo.
Ma che senso ha camuffare il Natale da festa dell’inverno? Chi in coscienza si può considerare offeso o emarginato da «Tu scendi dalle stelle»? Perché la visita di un vescovo a una scuola multietnica di Sassari viene bocciata dal consiglio degli insegnanti con la solita, stucchevole e a questo punto irritante storiella del «rispetto di tutte le sensibilità»? Sulla vicenda aleggia un gigantesco equivoco che porta a confondere la religione con l’identità. Ho conosciuto un mangiapreti formidabile che cantava «Tu scendi dalle stelle» nel coro del quartiere e non passava anno senza che sulle sue guance laiche non si parcheggiasse una lacrima: pensava alla nonna che gliel’aveva insegnata da bambino. E ho ascoltato noti smoccolatori discettare con proprietà e passione di dipinti sacri. Il cristianesimo è una parte fondante della nostra storia. Spiritualmente mi sento molto attratto dalle religioni orientali, ma mi darebbe fastidio se la scalinata del Gange si spostasse sul lungotevere davanti a Castel Sant’Angelo (per quanto, come sporcizia, ormai siamo lì).
Chi approda in Italia per migliorarsi la vita o per istinto di sopravvivenza può confessare la religione che gli garba, perché anche il liberalismo fa parte della nostra identità. Ma deve accettare senza troppi turbamenti il fatto di non essere precipitato sulla Luna, ma arrivato in una terra che ha alle spalle, e sulle spalle, millenni di memoria. Se le nostre usanze lo irritano, si faccia in modo di spiegargliele, trovando i punti di contatto con le sue. Ma se si rinuncia a farlo per compiacerlo, non si diventa più accoglienti. Soltanto più vili.
" Della serie si auspica una secolarizzazione illuministica? Una Riforma per l'Islam che lo protestantizzi quanto basta , al pari di ciò che è avvenuto col cattolicesimo?
Non mi sembra un discorso religiosamente fondato. Pare più che altro un vezzo da radical chic
Domandare a coloro che in islam hanno la "conoscenza" data loro da Allah per "interpretare" il Corano di passare molti, troppi, versetti dei loro testi sacri attraverso il filtro della ragione e così facendo di dire ad alta e intelligibile voce, dalle loro diverse e numerose tribune, che quei versetti devono essere contestualizzati, che sono caduchi, che non hanno più corso, è un passaggio obbligato che non dovrebbe spettare a noi domandare, dovrebbero essere i musulmani stessi, in particolare coloro che vengono definiti, troppo in fretta, "moderati" ad esigere il passaggio attraverso la ragione ragionante di quei versetti che incitano alla violenza, ma non solo quelli, chi ha letto il Corano sa che regola la vita dei musulmani in ogni minimo dettaglio.
Fintanto che i responsabili musulmani continueranno a sgranellare le loro frasi fatte, senza minimamente mettere in causa il Corano e certa tradizione orale, fino a quando non faranno pulizia in casa loro, potranno organizzare meeting giganteschi, cantare gli inni nazionali davanti a politici e religiosi e media compiacenti, potranno tentare di dare un`immagine di unità, solo di facciata, ma nella realtà tutto continuerà e la situazione non potrà che peggiorare.
Chi capisce il francese potrebbe essere interessato da questo articolo:
http://www.lefigaro.fr/actualite-france/2015/12/01/01016-20151201ARTFIG00041-taguieff-le-complotisme-fournit-des-justifications-au-terrorisme.php
Riprendo da belgicatho.hautefort.com. 'Le cocktail explosif du choc des cultures'.....passo l'ultima frase, chi conosce il francese farebbe bene a leggerlo tutto attentamente :'Siamo in una guerra religiosa, in cui carri armati e aerei militari non potranno fare granché, questo dramma è rivelatore di una crisi di civiltà, gli islamici si nutrono delle nostre debolezze,quanti attentati ci vorranno per conoscere un risveglio spirituale nella nostra nazione?'Il Corano è parola di dio, non si interpreta né si discute, si applica alla lettera, difatti è scritto in arabo antico e tutti, anche non arabi di lingua, così lo imparano, la vogliamo piantare sull'islam moderato, pacifico/fista? Non esiste, quando si chiama alla Jihad TUTTI devono combattere, non importa se sono più o meno d'accordo, è una teocrazia guerriera nata per sottomettere e conquistare, non conta con quanti morti, tutti i paesi kefir, cioè infedeli, per la serie, o noi o nulla, se esistono islamici moderati, sono agnostici, come Rushdie che vive sotto scorta da innumeri anni con la fatwa di Khomeini, per aver scritto Versetti satanici, libro innocuo che fa sorridere se paragonato ad altri. Le inutili pagliacciate della Marsigliese e delle finte marce dei cosiddetti 'grandi' della terra fanno il solletico all'Isis o Daesh, basta vedere che razza di filmati sottotitolati in lingue occidentali postano sui loro canali. Ultima cosa, avevo già segnalato a Mic delle difficoltà di accesso e dell'attento monitoraggio cui è fatto oggetto il blog, usate FB e Tweeter il meno possibile e OCCHIO alle e-mail, sono i più facili ad essere ghostizzati e cancellati, anche un bambino di 10 anni lo sa fare, non è affatto difficile, non dimenticatevi di Colafemmina.Scusate il lungo. Anonymous.
@ Anonimus
Io faccio parte della categoria dei "pericolosi fanatici fondamentalisti cattolici" (non più anche "farisei", perché questi ultimi se no si offendono).
Quello che ho scritto é quello che i miei occhi vedono. Non é l'Islam l'oggetto della reazione di massa, ovviamente orientata,ma é il "fondamentalismo". Applichiamo il criterio del cui prodest. Chi si é avvantagggiato dagli ultimi eventi ? Chi é stato bersagliato ? Si é avvantaggiato il pensiero unico della fratellanza universale sotto un falso dio massonico della falsa tolleranza e della falsa misericordia. A spese di chi ? Dell'islam ? No. Dei soliti rigidi integralisti. Ne deduco che chi ha agito (anche indirettamente, preparando il terreno, e poi distorcendo la realtà, se non addirittura realizzando un false flag)probabilmente abbia strumentalizzato (se non simulato) l'attacco islamico per colpire gli estremismi religiosi, parificandoli nel male.
Tutti gli eventi più recenti sembrano seguire un ordito anticristico preciso. Chi ha compiuto quegli attentati secondo me non aveva di mira il liberalismo occidentale, gli "infedeli". Aveva di mira Cristo. L'islam é solo un grimaldello per scardinare la resistenza dei cattolici fedeli a Cristo-Verità, alla sua Chiesa- suo corpo mistico e alla sua Tradizione, santo scudo del depositum fidei. Perché i cattolici (fedeli) costituiscono il più grande ostacolo per la realizzazione di quel disegno. Perché seguono la Verità. E la Verità non può subire attenuazioni, mutazioni o annacquamenti. La Verità é l'ostacolo.
L'avevo spiegato a mia figlia subito dopo la notizia. Ieri la traccia della prova d'italiano (da me profetizzata): sul fanatismo religioso.
P.S. Non scrivo da vari mesi, ma vi seguo sempre con interesse e gratitudine.
P.S. Grazie sempre Maria
Anna
So che ci sono dei Ticinesi che scrivono su questo blog, è più che probabile che già conoscano questo sito e chi lo gestisce :
http://www.ilguastafeste.ch/il_cavallo_di_troia_degli_islamici.pdf
Io non sapevo che i fratelli musulmani sono presenti e attivi anche a Lugano, ne parla anche un sito encomiabile ginevrino di cui metto il link:
http://boulevarddelislamisme.blog.tdg.ch/archive/2015/11/23/une-association-tessinoise-est-gere-par-l-un-de-spontes-des-272005.html
Luisa,
i Fratelli musulmani sono dappertutto, anche in paesini sperduti sulle Alpi. Hanno mezzi, uomini ed ampie connivenze. Ed agiscono da decenni ormai.
Si, Anna, è senz' altro in atto un tentativo per arrivare alla Nuova Religione Mondiale Unica, come Unico è il New World Order. Tutte le caz...te sul "climate change " servono allo stesso scopo. E' il VdR è un agente, consapevole o inconsapevole non so, di tutto ciò.
A questa Nuova Religione aderiranno, oltre ai cristiani "adulti", i musulmani laici, così come gli Ebrei laici. Ma i Musulmani veri, quelli che il Corano lo conoscono, NON aderiranno mai. Perchè loro di essere chiamati apostati hanno paura, perchè per loro significa la MORTE. Ci sarà sempre un imam, un ayatollah che proclamerà una fatwa nei loro confronti.
Per i cristiani, invece, che apostatizzano, nessuna pena di morte, manco più la scomunica. Gli Ebrei laici poi sono la maggioranza, e quelli che contano di più nel loro mondo. No problems ancnhe per loro.
Comunque dopo averlo sentito stamane, temo che a breve avremo un "ingravescente neurinoma".
RR
PS: siccome non mi nascondo dietro un dito, per me è consapevolissimo di quel che fa e dice. Lui ispira tutta la sua azione "pastorale" in termini del suo vissuto:
la nonna devozionista, quindi preghiamo alla statua (nota: alla statua) della Madonna;
gli allievi omosessuali, quindi chi sono io per,
l'amico ebreo e quello musulmano, nonchè quello carismatico, quindi volemose bene tutti;
la bocciatura in teologia in Germania, quando i teologi tedeschi erano seri e non Kasperle, quindi chi se ne frega della teologia;
la nipote divorziata, che non riusicva ad avre l'annullamento, nonostante lo zio vescovo, allora facciamo il motu proprio ed il Sinodo,
e così via. Non solo non vive "sub specie aeternitatis", ma neache "sub specie Urbis et Orbis". Solo "sub specie Bairense".
Beh, Rosa, penso che a chi non ha salami sugli occhi sia evidente che le parole e azioni di Bergoglio sono il frutto della sua esperienza personale, delle sue opinioni, simpatie e antipatie personali, della sua ideologia, che ha concentrato nella EG, a questo si aggiunge quel che basta di ambiguità per sottrarsi a dover rispondere e agire con chiarezza, come lo ha fatto ieri sul preservativo, la sua risposta è un modello di ambiguità che lascia aperta la porta all` interpretazione più liberale, quel che i giornalisti francesi, pur sottolineando l`ambiguità, non si son privati di fare.
Focalizzazione sulla sua persona e sui suoi temi di predilizione, lettura del Vangelo che si ristringe ad imbuto con passaggio obbligato e stretto attraverso le sue idee, e se ci fossero ancora dubbi basta ricordarsi che il solo testo che ha dato come riferimento ai vescovi riuniti a Firenze, un testo da studiare, approfondire e, sopratutto, da applicare alla lettera è la sua EG che non è nemmeno Magistero!
Come se la Chiesa cominciasse con Jorge Bergoglio, come se prima di lui tutto quel che è stato detto e fatto fosse falso, una situazione aberrante.
Dopo aver scritto il mio commento ho letto questo articolo di Magister :
http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2015/12/01/linnata-saggezza-dei-poveri-terza-fonte-della-rivelazione/
Leggo:
E via con la denuncia di tante ingiustizie. Nell'intero discorso Gesù è nominato una sola volta, per dire che anche il suo cammino "è iniziato in periferia, va dai poveri e con i poveri verso tutti". Dio sporadicamente. La Chiesa mai. Perché il taglio è primariamente politico, di visione politica globale, nel solco degli altri due grandi "manifesti" politici di questo pontificato..
Il populismo di Jorge Mario Bergoglio è questo.
È parte del suo carattere argentino ed egli lo esercita anche dentro la Chiesa, ogni volta che si appella al popolo cristiano per fustigare vescovi e cardinali, la Chiesa degli apparati."
@ La nozione di "fratellanza del genere umano" o "in quanto uomini, siamo tutti fratelli" e' sconosciuta all'islam. Il genere umano si divide per loro in "casa della pace" (l'islam) e in "casa della guerra" (tutto il resto, non musulmano). Tutto il resto deve esser convertito nel senso di conquistato ad Allah, cioe' alla sha'ria. Conquistato non "con la predicazione della Verita' rivelata e l'esempio" (come hanno fatto gli Apostoli) ma in primo luogo con la forza (vedi gli incitamenti del Corano e i detti di Maometto). Percio', o morte dell'infedele o sua conversione, in alternativa alla morte o alla semischiavitu' della "protezione" (dhimmitudine).
I maomettani si concepiscono percio' come un partito (il "partito di Allah" - Hezbollah) in guerra permanente con il resto dell'umanita', guerra mascherata da tregue (che non dovrebbero superare i 10 anni) imposte dalle circostanze. Con la "casa della guerra" che sono i miscredenti o infedeli non e' possibile la pace ma solo una tregua rinnovabile fintantoche' il mondo musulmano non si sente forte abbastanza da riprendere la guerra aperta, come sta facendo adesso nella sua componente c.d. "integralista", che significativamente ha rispolverato il titolo di "Califfato" (anche se il califfato in senso proprio non sarebbe possibile perche' dovrebbero esercitarlo discendenti della tribu' di Maometto, i Coreisciti, i cui ultimi rappresentanti furono sterminati completamente dai mongoli, nel XIII secolo, con la conquista di Bagdad).
La concezione islamica in senso proprio e' del tutto settaria. Vede il resto del mondo come un nemico da abbattere, anche culturalmente. A tutto basta il Corano, e cio' che vi e' contro o indifferente si puo' ed anzi si deve distruggere, a tutti i livelli. La grande fioritura della cultura araba del passato avvenne nonostante il Corano, ad opera dell'influenza del pensiero greco tradotto in arabo in genere da cristiani siriani islamizzati o dhimmi. Ci fu anche l'influenza della cultura persiana. Ma sia la filosofia che le tendenze mistiche sono considerate in sostanza eretiche dalla teologia ortodossa, sunnita. parvus
Mic ha scritto:
1. non confondiamo i neocon e la "grancassa cristianista" strumentale e manipolatrice con le giuste puntualizzazioni cattoliche
Mi pare che i margini si assottiglino pericolosamente ogni giorno di più. Non credo che a coloro i quali invitano i cattolici a mettersi l'elmetto importi molto delle "puntualizzazioni" (la maggior parte sono atei , agnostici , convertiti-riconvertiti non si sa bene a cosa). L'importante è che i cattolici scendano in trincea.
2. Il tweet del papa è 'scandaloso' innanzitutto perché Cristo non si è incarnato ed è morto e risorto per la "fratellanza universale", ma per renderci figli nel Figlio e dunque noi cristiani siamo "fratelli in Cristo" e ne abbiamo ricevuto il sigillo nel Battesimo.
Non è desumibile dal tweet la certezza che si riferisse alla fratellanza di fede e non alla semplice fratellanza umana.
Conoscendo la tendenza di Bergoglio a evitare qualsiasi approfondimento teologico è molto probabile che si riferisse al primo caso. Quindi nel dubbio non ci sono gli elementi per sparare a palle incatenate , tutto qui.
"E' pressappochismo parlare di "fratelli" a proposito dei mussulmani, forse riferendosi al fatto che siamo comunque "creature" di Dio."
Vedi sopra.
Inoltre, a ben riflettere, se anche i musulmani dovessero pensare che siamo fratelli, per quanto sta accadendo in M.O. in Europa e quanto compiuto nei secoli, noi saremmo Abele e loro Caino!
Se si sposta il discorso sul piano storico-politico si devono adoperare le categorie storico.politiche. Uno storico che guardasse alle guerre del XXI secolo avrebbe credo qualche problema a parlare di aggressione da parte degli stati "musulmani".
Non dimentichiamo che le Crociate sono state guerre di difesa e non di conquista. Lo spirito conquistatore risale allo stesso Maometto, che ai vicini non lasciava altra scelta tra la conversione alla «vera fede» o l'invasione. Tant'è che in breve tempo molti regni sparirono e Bisanzio, ridotta quasi alla sola Constantinopoli, cominciò a chiedere disperatamente aiuto ai cristiani d'Europa, che erano riusciti a fermare la marea islamica alle porte della Francia alla fine dell'VIII secolo. Sono molti oggi i cristiani che hanno recepito una storia riscritta ideologicamente e tirano in ballo le crociate rammaricandosene. Certo, in quanto guerre non mancano di atrocità ma non sono state guerre di invasione.
Ineccepibile. Ma sono gli stessi che oggi invitano i cattolici a laicizzarsi e intrupparsi. Da un punto di vista religioso mi crea più problemi vedere pseudoconvertiti
tenere comizi in parrocchia, piuttosto che il solito confuso tweet papale.
Il vescovo di Padova si è arreso. (Fu nominato da Francesco fuori dalla terna della CEI)
.....
Ci si domanda se quelle padovane siano le prove tecniche della «Chiesa in uscita» annunciata da Papa Francesco, in cui l'atto di andare incontro agli altri, senza far proselitismo ovviamente ché la sola parola indigna il pontefice, in cui l'atto di abbracciare gli altri, si diceva, preveda la totale smobilitazione delle propria identità. Creando cioè un bel mondo, senza religioni, e avverando cioè la profezia cantata da John Lenon in Imagine. O, più facilmente, un mondo dove le confessioni più giovani e aggressive, con 600 anni di storia in meno come quella musulmana, si accomodino a piacimento nella società, grazie al «religiosamente corretto» dei Bergoglio e dei Cipolla. Fra qualche anno gli storici della Chiesa ne potrebbe scrivere parlando di rottamazione. Anzi la «Chiesa ospedale da campo», altra immagine ricorrente nella narrazione bergogliana, servirà a ricoverare i cattolici depressi e in crisi di identità. Una santa clinica psichiatrica.
Intanto qualcuno avvisi Michel Houellebeq, l'autore di Sottomissione, il romanzo che racconta l'islamizzazione della Francia per via democratica: se lo vorrà potrà trovare a Padova, città del Santo, nel senso di Antonio, materiale per un bel sequel letterario. E quelli dell'Isis la smettano di inondare i social network con le immagini delle croci divelte nei territori del Califfo. Non penseranno mica di impressionarci? Da noi ci pensano i vescovi a smontarle.
http://www.italiaoggi.it/giornali/dettaglio_giornali.asp?preview=false&accessMode=FA&id=2040568&codiciTestate=1&sez=hgiornali&testo&titolo=Il+vescovo+di+Padova+si+è%3B+arreso
Ineccepibile. Ma sono gli stessi che oggi invitano i cattolici a laicizzarsi e intrupparsi. Da un punto di vista religioso mi crea più problemi vedere pseudoconvertiti tenere comizi in parrocchia, piuttosto che il solito confuso tweet papale.
Sono molte e non solo queste le cose che creano problema a me dal punto di vista religioso (e anche politico) nel garbuglio in cui siamo...
*La nozione di 'fratellanza del genere umano' è sconosciuta all'Islam*
Verissimo, ma è ben conosciuta da chi ha architettato questa svolta ad U dell'occidente, sono 200 e passa anni che cercano di affratellarci in ogni modo, c'è voluto tempo, soldi non sono mai mancati, adesso hanno potenti mezzi di comunicazione ed indottrinamento di massa che stanno egregiamente facendo il loro lavoro, l'unico ostacolo era la CC, ma adesso tolto l'ultimo inciampo, via libera a tutto gas, ci hanno rimbecillito con una cultura tutta a sinistra, falsa, ingannatrice e dogmatica, hanno creato preti sinistroidi e sinistrorsi che ormai non cambiamo più, adesso hanno el jefe, nessun ostacolo. Dalle parole gesuitiche gesuitanti del vdr si deduce che Ratzinger, che aveva, meschino, denunciato la sporcizia della chiesa, l'avevano eletto apposta per far pulizia, sic stantibus rebus, ha fallito, me....lma ce n'è più di prima, quindi a che l'hanno obbligato a dimettersi? Un 'dotto' cardinale da corte/ile ammette, candidamente, che la declaratio contiene errori grossolani, ma daaaiiii, allora che dobbiamo pensare? Sicuramente non fu redatta da Benedetto, uomo coltissimo ed ottimo latinista, quindi......qui è meglio esprimersi senza tante palesi condanne, perché 'Siamo tutti schedati, siamo tutti fregati' cantava anni fa DeGregori, occhio, se si tira troppo la corda su determinati argomenti, fanno chiudere la baracca e acqua in bocca, non sarebbe neanche il primo blog silenziato, siamo in dittatura, spietata, cui nulla sfugge, non resta che pregare, ha ragione DeGerrxx, il n'y-a rien à faire. Lupus et Agnus.
Intanto sempre meno gente all'Udienza generale. Se ne sono accorti anche in Rai. E se lo dice pura la Rai, devono essere letteralmente 4 gatti.
Rr
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