Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

sabato 18 giugno 2016

Spaemann: "Anche nella Chiesa c’è un limite di sopportabilità"

Quello che segue è un ulteriore intervento sulla "Amoris laetitia" di Robert Spaemann, 89 anni, coetaneo e amico di Joseph Ratzinger, professore emerito di filosofia presso la Ludwig-Maximilians-Universität di Monaco di Baviera. Lo ha pubblicato il 17 giugno il giornale tedesco "Die Tagespost" ed è stato rilanciato lo stesso giorno sull'edizione tedesca di Catholic News Agency. Lo segnala con efficace tempestività Sandro Magister su Settimo cielo [qui].
Qui il precedente intervento: È il caos eretto a principio con un tratto di penna, pure da noi ripreso, che ha suscitato reazioni alle quali Spaemann ora replica.

Le mie osservazioni critiche nel colloquio con la Catholic News Agency sull’esortazione apostolica "Amoris laetitia" hanno suscitato delle vivaci reazioni, in parte di assenso entusiastico, in parte di rifiuto.
Il rifiuto riguarda in primo luogo la frase secondo cui la nota 351 rappresenta una "rottura nella tradizione del magistero della Chiesa cattolica". Quel che volevo dire era che alcune affermazioni del Santo Padre si trovano in una chiara contraddizione con le parole di Gesù, con le parole degli apostoli e con la dottrina tradizionale della Chiesa.

Di rottura, in realtà, si deve parlare solo quando un papa, richiamandosi in maniera univoca ed esplicita alla sua potestà apostolica – dunque non incidentalmente in una nota a piè di pagina –, insegni qualcosa che è in contraddizione con la citata tradizione magisteriale.

Il caso qui non si verifica, anche solo per il fatto che papa Francesco non ama la chiarezza univoca. Quando, poco tempo or sono, ha dichiarato che il cristianesimo non conosce alcun "aut aut", evidentemente non lo disturba affatto che Cristo dica: "Il vostro parlare sia sì, sì, no, no. Il di più viene dal maligno" (Mt 5, 37). Le lettere dell’apostolo Paolo sono piene di "aut aut". E, infine: "Chi non è per me, è contro di me! (Mt 12, 30).

Papa Francesco, però, vuole solo "fare proposte". Contraddire delle proposte non è vietato. E, a mio parere, lo si deve contraddire con energia, quando in "Amoris laetitia" ritiene che anche Gesù avrebbe "proposto un ideale esigente". No, Gesù ha comandato "come uno che ha autorità, e non come gli scribi e i farisei" (Mt 7, 29). Lui stesso, ad esempio quando parla con il giovane ricco, rinvia all’intima unità della sequela con l’osservanza dei dieci comandamenti (Lc 18, 18-23). Gesù non predica un ideale, ma fonda una nuova realtà, il regno di Dio sulla terra. Gesù non propone, ma invita e comanda: "Vi do un comandamento nuovo". Questa nuova realtà e questo comandamento si trovano in stretta relazione con la natura della persona umana, conoscibile attraverso la ragione.

Se ciò che asserisce il Santo Padre si adatta così poco a quello che io leggo nella Scrittura e mi arriva dai Vangeli, questo non è ancora un motivo sufficiente per parlare di una "rottura" e non è neppure un motivo per fare del papa oggetto di polemica e di ironia, come purtroppo ha fatto Alexander Kissler [1]. Quando san Paolo si trovò davanti al sinedrio per difendersi e il sommo sacerdote ordinò di percuoterlo sul viso, Paolo reagì con le parole: "Dio percuoterà te, muro imbiancato!". Quando i presenti gli dissero che quello era il sommo sacerdote, Paolo disse: "Fratelli, non sapevo che fosse il sommo sacerdote. Infatti sta scritto: 'Tu non insulterai il capo del tuo popolo'" (At 23, 3-5). Kissler, quando ha scritto del papa, avrebbe dovuto moderare il tono, anche se il contenuto della sua critica in gran parte è giustificato. A causa della polemica sarcastica, il suo intervento ne è uscito limitato quanto ad efficacia.

Il papa si è lamentato del fatto che, incitati dai media, si finisca più o meno per non cogliere le sue numerose esortazioni sull’allarmante situazione della famiglia, per fissarsi su una nota a piè di pagina sul tema dell’ammissione alla comunione. Ma il dibattito pubblico presinodale girava tutto attorno a questo tema, perché su questo punto, di fatto, va detto un sì o un no.

Il dibattito continuerà ancora, e non meno controverso di prima, poiché il papa si rifiuta di citare su questo argomento le dichiarazioni chiarissime dei suoi predecessori e poiché il suo responso è manifestamente così ambiguo che ciascuno può interpretarlo, e lo interpreta, a favore della propria opinione. "Se la tromba emette un suono confuso, chi si preparerà al combattimento?" (1 Cor 14, 8). Se nel frattempo il prefetto della congregazione per la dottrina della fede si è visto costretto ad accusare apertamente di eresia il più stretto consigliere e ghostwriter del papa, vuol dire che la situazione è davvero andata sin troppo oltre. Anche nella Chiesa cattolica romana c’è un limite di sopportabilità.

A papa Francesco piace paragonare chi è critico con la sua politica con coloro che "si sono seduti sulla cattedra di Mosè". Ma anche in questo caso il colpo ritorna su chi l’ha tirato. Erano proprio gli scribi quelli che difendevano il divorzio e tramandavano delle regole su di esso. I discepoli di Gesù erano, invece, sconcertati per il severo divieto del divorzio da parte del Maestro: "Chi vorrà ancora sposarsi?" (Mt 19, 10). Come la gente che se ne andò via quando il Signore annunciò che Lui diveniva il loro cibo: "Questo linguaggio è duro. Chi può intenderlo?" (Gv 6, 60).

Il Signore "aveva pietà del popolo" ma non era un populista. "Volete andarvene anche voi?" (Gv 6, 67). Questa domanda rivolta agli apostoli era la sua unica reazione al fatto che chi lo ascoltava se ne andava via.
*
[1] Alexander Kissler, intellettuale tedesco, saggista, è capo redattore del principale periodico politico-culturale di Germania, "Cicero".

20 commenti:

Epiphanio ha detto...

Molto chiara la spiegazione di Spaemann in quanto riguarda al senso della parola "rottura", che di fatto voleva dire "chiara contraddizione". Quando un Papa afferma univocamente qualcosa contraria alla Sacra Scrittura, la Tradizione e il Magisterio,in un contesto magisteriale, è possibile parlare di ruttura. Quando invece fa delle "proposte" in modo ambiguo su temi fondamentali della fede e della morale, e addirittura in una nota, allora è in "chiara contraddizione" con la dottrina cristiana, dunque, in questo senso, dice il prof. Spaemann, si può contraddire l'eloquio papale. Dobbiamo osservare tuttavia quanto sia difficile opporsi discorsivamente alle "proposte" del Papa e di moltissimi prelati e teologi che hanno una filosofia che gli permette di dire tutto e il contrario di tutto. Già Aristotele parlava di quelli che in una discussione non dicono qualcosa di significativo sono paragonabili a una pianta, nel seso che è impossibile parlare. Lui si riferiva ai sofisti, i quali invece di riferirsi alla natura delle cose si riferivano agli accidenti, portando la discussione all'infinito, giacché i cosiddetti "accidenti", le cose che accompagnano la sostanza, sono mobili, possono a ccadere o non accadere. E' così che, parlare della comunione ai divorziati, senza riferimento alla natura dell'Eucaristia, il sacramento del Matrimonio cattolico, è un parlare degli accidenti, dei fatti che accadono, ma non della realtà delle cose. Come diceva Chesterton, discutere sul divorzio senza discutere sul matrimonio, è come parlare delle finestre senza parlare della casa. Mi sembra che il prof. Spaemann dice che dobbiamo affermare la realtà della Fede mentre di contraddice l'affermazione contraria, e non viceversa, perché il voler contraddire le "proposte" contradditoriè si corre il rischio di andare all'infinito.

Josh ha detto...

Anche nella chiesa c'è un limite di sopportabilità. Motto sacrosanto!
Che si attaglia bene a questa altra notizia:

https://www.lifesitenews.com/news/pope-francis-most-marriages-are-null-some-cohabitations-are-real-marriage?utm_source=LifePetitions+petition+signers&utm_campaign=8a6db16586-Update_Catholic_6_176_16_2016&utm_medium=email&utm_term=0_c5c75ce940-8a6db16586-397767129

"Francis: Most Catholic marriages are null, some ‘cohabitations’ are ‘real marriage’"

e ridaje...mi sentirei di aggiungere:

Even some ecclesiastical offices are null: they were canceled by the bad faith and apostasy of its memebers

Luisa ha detto...

Io non so se c`è una sola mente e tante braccia, o più menti e ancor più braccia, quel che so invece è che Jorge Bergoglio non solo non tiene conto delle critiche serie e argomentate, in particolare quelle sull`AL , ma continua la sua cavalcata per ora vincente e continua a piantare il suo chiodo, lo fa ovunque e in ogni circostanza, lo ha fatto con i vescovi italiani, con i parroci romani, basta leggere il resoconto del suo incontro con la diocesi romana per trovare le sue perle ricorrenti, ma c`è sempre una novità qua e là, ad esempio ha inventato lo "spirito del Sinodo" e ha esaltato, e praticamente incoraggiato, la coabitazione:

"Eppure davvero dico che ho visto tanta fedeltà in queste convivenze, tanta fedeltà; e sono sicuro che questo è un matrimonio vero, hanno la grazia del matrimonio, proprio per la fedeltà che hanno. "

Avete già visto un papa farlo? Non penso, abbiamo dovuto anche per questo o aspettare il "vescovo venuto da quasi la fine del mondo".

Ha anche detto:

" per questo una grande maggioranza dei nostri matrimoni sacramentali sono nulli”

ma il testo pubblicato riporta:

“una parte dei nostri matrimoni sacramentali sono nulli”,

interrogato Padre Lombardi risponde così:

"quando il Papa parla “a braccio” spontaneamente, il testo trascritto è sempre oggetto di una revisione da parte di chi è responsabile per la cura dei testi del Papa, per rivederne la lingua o eventuali inesattezze o punti particolari che sia giusto precisare. Quando si toccano argomenti di un certo rilievo il testo rivisto viene sempre sottomesso al Papa stesso."

Insomma, secondo Jorge Bergoglio, vescovo di Roma e papa, dunque colui che dovrebbe confermare nella fede i cattolici, chi coabita a lungo ha la grazia del matrimonio mentre la grande maggioranza dei matrimoni sono nulli.
Tutto normale, siamo nella "chiesa di Francesco" .

tralcio ha detto...

Francesco e la "sua" chiesa: un problema di conversione e di fede.

La conversione consiste in un cambiamento radicale della mente: non un semplice mutare idea su un certo argomento, bensì il passare da quel che si è creduto fin lì a ciò che Dio ha rivelato su quello stesso argomento. Dunque la conversione necessaria non trova riferimento in “ciò che penso io”, ma in ciò che è stato rivelato da Dio. Chi è disponibile a mettersi in discussione e a cambiare strada, lo fa non soltanto rammaricandosi di un qualcosa che si è rivelato brutto o sbagliato per lui, ma proprio nella consapevolezza e nel dispiacere per la distanza di quell’azione o di quella mentalità dalla Volontà di Dio. La conversione è l'esito del confronto con una conoscenza esterna a noi, creduta per fede come Verità. Senza un fondamento solido di fede c'è maggior difficoltà a svoltare e a rendere ragione della svolta necessaria.

All’origine di ogni peccato c’è l’autoreferenzialità: faccio quel che mi pare. Lecito, se mi ergo a metro di me stesso e unico riferimento morale. Lecito se mi bastasse un accordo con altri come me, mutevole secondo convenienza, a stabilire quel che si può fare o no.

Il fatto è che i comandamenti non me li do io: ce li dà Dio! Posso quindi derogare e farlo in buona fede (per esempio non sapendo che dovrei fare altro) o in cattiva fede (sapendo benissimo di trasgredire un comandamento) e in tal caso c’è anche superbia.

La conversione implica una rinuncia intellettuale e del cuore (volontaria) di ogni controversia con Dio su tutti i punti e su ciascun punto. Implica la convinzione che Dio ha sempre, pienamente ragione, ed il peccatore ha sempre, completamente torto; si tratta di un abbandono totale e convinto di ogni scusante ed apologia per il peccato. Dio parla alla ragione e noi decidiamo con la ragione. La "convinzione che Dio ha sempre ragione" stabilisce un principio. Se accettiamo quel principio all'inizio della vita di fede, negli incontri successivi con Dio, ad ogni problema o questione che sorgerà, Egli avrà ancora e sempre, pienamente ragione.

Diffidiamo di chi prospetta la grazia a buon mercato predicata ed accolta da una fede a buon mercato che produce cristiani a buon mercato, ossia “economici”: molto materiali e pochissimo spirituali!

Allora l'uomo è in grado di stare in scena nel dramma: in quanto peccatore c’è accordo con Dio sul fatto di essere perduto e distrutto se si persevera nel peccato; in quanto figlio che torna al Padre c'è certezza che l'amore di Dio è vasto come l'oceano e perdona tutti i peccati di cui ci saremo pentiti, cambiando strada.

La Chiesa deve predicare la conversione a quelli che ascoltano Dio, evitando a chiunque lo scoraggiamento, ma senza spogliare l'amore di Dio della responsabilità morale che esige dall'uomo, per impedirci anche la presunzione e la trascuratezza. Ma quale è il rapporto con la Verità e la Rivelazione di una chiesa sempre più "economica" e "prassista", che interpreta la Parola, quasi correggendo con il Signore che l'ha pronunciata, nemmeno fosse un assemblea di condominio in cui non vale (per fede che sia il meglio per me!) il Suo Tutto ma i nostri miseri "millesimi"?

mic ha detto...

@ Luisa e le recenti uscite del Papa.

È diventato problematico stargli dietro. Non fai in tempo a mettere una toppa che produce altre lacerazioni del prezioso tessuto della Tradizione, erroneamente considerata sorpassata.

Luisa ha detto...


"Ma quale è il rapporto con la Verità e la Rivelazione di una chiesa sempre più "economica" e "prassista", che interpreta la Parola, quasi correggendo con il Signore che l'ha pronunciata, nemmeno fosse un assemblea di condominio in cui non vale (per fede che sia il meglio per me!) il Suo Tutto ma i nostri miseri "millesimi"?"

Da decenni sono sacerdoti, religiosi, laici, fondatori di movimenti e associazioni vari, a interpretare e APPLICARE liberamente, senza sanzione alcuna, il Vangelo piegandolo ai loro progetti e invocando "lo Spirito" per le novità spesso di rottura che introducevano, ma ora è dal papa stesso che ci arriva una lettura personalissima del Vangelo che, come afferma Spaemann, "si adatta così poco a quello che io leggo nella Scrittura e mi arriva dai Vangeli".
Individualismo, permissivismo, relativismo, e la deresponsabilizzazione che conosce solo diritti e niente doveri, che fabbrica vittime innocenti a prescindere, ribelli ad ogni legge che non sia quella che combacia e soddisfa le proprie voglie, sono mali dilaganti anche nella Chiesa, almeno come tali dovrebbero essere definiti, nominati e combattuti e invece oggi è dalla più alta cattedra che ci arrivano messaggi che non solo confortano e anche incoraggiano i cattolici fai da te ma bastonano chi resta fedele al Messaggio del Signore e al Magistero che lo custodisce e trasmette attraverso i secoli,

Anonimo ha detto...

Visto lo scopo manifesto - ormai a buon punto - di Bergoglio e della sua Chiesa non c'è argomentazione, evidenza e logica cristallina che possa tenere. Qui siamo nel campo della forza bruta e delle manipolazioni come accade in tutte le sovversioni. Altrochè "si, si, no, no". Purtroppo per noi non si tratta di teologia ma di strategia del colpo di stato (riuscito). Scommetto però che nemmeno chi ha ordito tutto questo si aspettava una così totale mancanza di resistenza interna al mondo cattolico e un crollo così repentino. E' infatti evidente che proprio per questo la dose sarà rincarata progressivamente e le imposizioni diverranno sempre più univoche, irreversibili e dirompenti. Quell'agghiacciante "Buonasera" è stato l'equivalente del primo colpo di cannone.
Miles

Anonimo ha detto...

Leggendo quel che ho letto oserei dire , come si dice a Roma , che parla a spizzichi e bocconi . Ovvero , accenna e non conclude . Ovvero , al matrimonio si dovrebbe andare preparati , ben ferrati dai parroci che dovrebbero insegnare ( e non delegare a coppie felicemente sposate ) quello che dice e che vuole NSGC secondo quello che e' stato e che e' il Magistero della Chiesa Cattolica Apostolica Romana . Senza se e senza ma . Per la prova della nostra vita , NSGC non ci ha indirizzati all'autostrada ma al viottolo contorto e in salita . Il fatto e' che nessuno piu' ci insegna ne' ci ammonisce per cui dobbiamo cercarci da soli questo viottolo a colpi di machete per sfoltire la boscaglia che nel frattempo ha invaso la vigna .

Lombardi si arrampica sugli specchi ha detto...

Pubblicato il 17/giu/2016 20:07
Il giallo dei "matrimoni nulli" nelle parole di Papa Francesco (e la precisazione di Lombardi)

Corrette le parole che il Pontefice ha detto "a braccio"

Città del Vaticano, 17 giu. (askanews) - E' stato Papa Francesco in persona ad approvare la versione definitiva del suo discorso sulla famiglia, ieri a San Giovanni in Laterano, e in particolare un passaggio sui matrimoni sacramentali nulli, che presenta una differenza rispetto a quanto egli ha detto parlando a braccio nel suo colorito italiano. Lo spiega il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi. "Mi è stata posta una domanda a proposito della conversazione del Papa al Convegno della Diocesi di Roma", afferma Lombardi. "Dopo la Terza domanda, il Papa, nella risposta data 'a braccio' sulla 'cultura del provvisorio', ha detto oralmente: 'Per questo una grande maggioranza dei nostri matrimoni sacramentali sono nulli' (così appare dalla registrazione), mentre il testo pubblicato dalla Sala Stampa oggi riporta: 'una parte dei nostri matrimoni sacramentali sono nulli'. Perché questo cambiamento? E' una manipolazione del pensiero del Papa? La risposta è che, quando il Papa parla 'a braccio' spontaneamente, il testo trascritto è sempre oggetto di una revisione da parte di chi è responsabile per la cura dei testi del Papa, per rivederne la lingua o eventuali inesattezze o punti particolari che sia giusto precisare. Quando si toccano argomenti di un certo rilievo il testo rivisto viene sempre sottomesso al Papa stesso. Questo è ciò che è avvenuto in questo caso, quindi il testo pubblicato è stato approvato espressamente dal Papa". Il Papa stava parlando della "cultura del provvisorio" che incide sul fallimento matrimoniale: "E per questo - è la versione finale - una parte dei nostri matrimoni sacramentali sono nulli, perché loro (gli sposi) dicono: 'Sì, per tutta la vita', ma non sanno quello che dicono, perché hanno un'altra cultura. Lo dicono, e hanno la buona volontà, ma non hanno la consapevolezza". Ska/Int2

mic ha detto...

Affermazioni tanto al kilo che sono di una gravità assoluta, da casistica farisaica contro la Legge divina, soprattutto se dette a sacerdoti nella Cattedrale del mondo. Ed enfatizzate dai media per il popolo bue.

mic ha detto...

Alberto Gambino, membro del direttivo di Scienza & Vita (secondo alcune voci destinato da mons. Galantino alla presidenza) ha dato la disponibilità a candidarsi con Giachetti, ex radicale, oggi renziano, favorevole all’aborto, ai matrimoni gay, alla liberalizzazione delle droghe…

Leggo e condivido questa notizia, ricordando di aver collaborato decenni fa con il ministro Gambino (senior, naturalmente, non so con che grafo di parentela) e il suo staff che comprendeva diversi membri della sua famiglia e già allora si occupava anche di bioetica (oltre che di Comunicazioni), dichiarandosi cattolico...
E all'atto pratico ho assistito ad una gestione di potere identica a quella degli uomini di Craxi e, successivamente, di una destra arrembante con molti conflitti d'interesse mai risolti...
Niente di nuovo sotto il sole. Solo che adesso stiamo raschiando il fondo.

Anonimo ha detto...

Le parole del papa sui tanti matrimoni nulli sono molto discutibili. Ma io mi concentrerei dipiù sulle altre, a proposito del concubinato che darebbe o conterrebbe la grazia del matrimonio. È proprio il caso di dire che c’è un limite alla sopportazione, e questo limite è stato superato.

Maso

irina ha detto...

@ miles
...una così totale mancanza di resistenza interna al mondo cattolico e un crollo così repentino...

il mondo cattolico man mano che la tempesta iniziava è rimasto senza saldi punti di appoggio, come minimo dall'inizio '900 : le due guerre mondiali,le filosofie anti cattoliche,l'importazione dall'Oriente di tutti gli esoterismi già in atto da secoli, il marxismo, l'americanismo, la rivoluzione dei costumi manifestatesi pienamente nel '68 ma serpeggiante da tempo e tanto altro ancora. Ci sono stati Pontefici che hanno fatto barriera ma non è stato sufficiente, perchè contestualmente si lavorava ai fianchi la Chiesa dall'esterno per espugnarla dall'interno. Il mondo cattolico ha ceduto perchè la Chiesa aveva già ceduto da tempo. Ed ora i chierici non sanno più chi sono e di cattolici doc, cioè santi, non so quanti ne esistano. Ognuno ha un suo cattolicesimo e nessuno è più cattolico. Occorre un Grande Santo, di poche parole e alta spiritualità, difronte al quale sia spontaneo inginocchiarsi e dal quale fiduciosi si attendano pochi e chiari insegnamenti.Questo non potrà che essere un dono grande di NSGC a noi vermi infami.

Anonimo ha detto...

favorevole all’aborto, ai matrimoni gay, alla liberalizzazione delle droghe…

Mio Dio , Mio Dio ... solo a leggere e rileggere si accappona la pelle ..
E tutto questo e' opera nostra , non di chissa' chi..
Ma vedete voi : ci siamo messi i Comandamenti sotto i piedi !!
Giusto ieri si rifletteva sull'aborto , sui nostri genitori che hanno votato per il sì all'uccisione dei figli..
NSGC non ha mai detto : se puoi fai così altrimenti e' lo stesso .

irina ha detto...

@ Miles
... e poi tempi ideali, nel Cristianesimo non ci sono mai stati neanche al tempo delle tanto, ritenute, perfette origini. E' stata sempre una gran lotta:tanto per cominciare con i fratelli maggiori,gli imperatori romani,l'inculturazione che ha voluto dire combattere a fil di spada intellettuale col mondo intero,eresie ed eresiarchi, e la gnosi che ci portiamo dietro sotto mutate forme da allora, i re e i barbari e i regni barbarici ora amici ora nemici e la spada per dar battaglia a coloro che avevano messo in fuga il Cristianesimo dall'Africa ed dal MO e si avventavano sull'Europa e gli scismi e il potere temporale che vuol fare da padrone all'interno della Chiesa, il rigurgito del paganesimo nel Rinasciemeto e nell'Illuminismo, mentre nel mezzo latrarono i ribelli lacerando la Chiesa, con Pontefici ora grandissimi ora infimi ma sempre fedeli alla dottrina,una battaglia infinita. Il vecchio veliero della Chiesa, procede così, tra marosi e calme piatte quel tanto che basta per aggiustar le vele, riparare i legni e riprendere a solcare le onde docile alle brezza che la sospinge.

Anonimo ha detto...

@Irina, vero. Ma continuo ad essere comuque allibito per la facilità e velocità con cui i normalisti, cioè la maggioranza, è passata senza porsi alcun problema dallo sgranare Rosari alla apertura a divorzio, nozze omo e quant'altro appena ricevuto il contrordine. Arrivando perfino a diventare i migliori kapò e pretoriani del nuovo regime. Inoltre la differenza fondamentale rispetto agli altri periodi difficili è che il Dottrina era sempre rimasta integra pur in preda alle umane debolezze. Ora è stata manomessa dall'interno. E, senza qualche accadimento di enorme portata ben difficilmente ipotizzabile senza ricorrere alla pura fantasia, temo ciò sia duraturo. Il "vecchio veliero" questa volta è stato colato a picco. Anzi, peggio: autoaffondato, con la ciurma che però è già saltata in massa sul nuovo lussuoso, enorme yacht tutto d'oro e dotato di ogni confort.
Miles

irina ha detto...

@ Miles
sì, questa ultima parte di storia ha elementi nuovi peggiori. Non ho la soluzione esatta e neanche plausibilmente vincente. So che tutti siamo chiamati nel nostro ambiente a fare più del nostro meglio; predico,predico e razzolo male.Ho amici che vedo ormai pochissimo, tutti a sinistra. Quando ci vediamo, non manco di aprire varchi e buttare semi ma si arriva sempre vicinissimi a quel punto in cui a provocazione ottusa bisognerebbe non alterarsi. Mi altero e per non trascendere, per sempre, medio e chiudo la parentesi. Questo per dire che al "sì sì,no no" arrivo solo per Grazia, quando Dio vuole. Allora è splendido perchè tutti tacciono compresi.Non certo dei miei pensierini ma del fatto che la verità ha fatto capolino malgrado me.Il Signore Gesù sono certa si diverte molto a mettere la sua causa in mano di incapaci, disorganizzati che però non si arrendono e solo a Lui appartengono.A noi infine che importa? E' Lui l'Onnipotente.

Rr ha detto...

Il VdR ignora, tre le tante altre cose che ignora ( mai visto un alto esponnete della Chiesa cosi ignorante di tutto), che studi condotti con metodi scientifici occidentali ( non della pampa) dimostrano che le convivenze sono tra i fattori di rischio maggiori per il naufragio di un successivo matrimonio.Che molto spesso la donna vi si costringe pur di non perdere l'amato che non si vuole sposare, mentre lei correrebbe subito a comprarsi l'abito. Che è prassi comune passare da una convivenza più o meno lunga all' altra, finendo poi per trovarsi soli/sole e malati. Che decine di studi dimostrano come i coniugi si ammalino meno, e sopportino e meglio le malattie rispetto alle nubili, ai celibi, separati, divorziati e conviventi.
Ma possibile che quest'uomo non riesca a uscire dal suo vissuto personale, dalle sue esperienze familiari e delle villas miserias che ha frequentato ?
Ma persone come si deve, non ne ha mai conosciuto ?
Nostro Signore frequentava pubblicani e pubblicane, ma anche pescatori regolarmente sposati, leviti, centurioni, ricchi e stimati Ebrei come Zaccheo, Nicodemo e Giuseppe d'Arimatea, proprietari terrieri come Lazzaro, Marta e Maria, vedove oneste...

Sante intuizioni ! ha detto...

27:36' di serenita', di speranza , di fede forte , in due occhi limpidi innamorati di Maria , che hanno avuto una santa intuizione...
Finalmente un giovane di 86 anni convinto di dover indossare una tunica senza cuciture per tutta la vita..
Bellissimo esempio di Sacerdote ordinato dal Cardinale Schuster...
A radio Mater dalle 2 alle 6 del mattino si puo' pregare in diretta...vegliate e pregate
Se possiamo aiutiamo ad evangelizzare via etere . Io lo faro'..

https://gloria.tv/video/oQ3D84nQ6izK3sNGPwjHxdTvX

Anonimo ha detto...

El PF siempre preocupado por la misericordia, ha sido duro en misericordiar a obispos que, casualmente, tenian simpatias tradicionales, este nuevo discurso papal no es màs que otro paso en la consolidaciòn de una estrategia global que apunta a gobernar la Iglesia Catolica como si fuese una republica bananera : protecciòn y hasta promociòn para los amigos del Supremo, sin importar lo màs que sean, pero persecuciòn para los que esten en la lista negra, sin importar lo buenos que sean.