Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 28 aprile 2017

Card. Sarah. La Chiesa sta affrontando un grave rischio di scisma sul tema della moralità

Nella nostra traduzione da LifeSiteNews, 24 aprile 2017. Un articolo di Pete Baklinski, da New York illustra una importante puntualizzazione del Card. Robert Sarah.

Il Card Robert Sarah ha messo in guardia dal fatto che l’unità della Chiesa è minacciata al suo interno da leader influenti che “insistono” nell'affermare che le chiese nazionali hanno la “capacità di decidere autonomamente” su questioni dottrinali e morali. Egli ha detto:
“Senza una fede comune, la Chiesa è minacciata dalla confusione e poi, progressivamente, si può scivolare nella dispersione e nello scisma. Oggi v’è un grave rischio di frammentazione della Chiesa, di infrangere il Corpo mistico di Cristo, insistendo sulle identità nazionali delle Chiese e quindi sulla loro capacità di decidere per se stesse, soprattutto in un campo così cruciale come quello della dottrina e della morale”.
I cattolici professano ogni Domenica nel Credo di Nicea che la Chiesa è “una, santa, cattolica e apostolica”. Si tratta delle cosiddette quattro “caratteristiche” della vera Chiesa.
Sarah, che viene dalla Guinea, ha formulato queste osservazioni rispondendo alle domande in una intervista rilasciata il 18 aprile all’organizzazione  “Aiuto alla Chiesa che Soffre” sul rapporto tra la “Chiesa africana” e la “Chiesa universale”. Il cardinale, che è il Prefetto della Congregazione per il Culto Divino, ha detto che, a rigor di termini, non esiste di per sé una “Chiesa africana”. Ha detto:
“La Chiesa universale non è una sorta di federazione di Chiese locali”. “La Chiesa universale è simboleggiata e rappresentata dalla Chiesa di Roma, con il Papa a capo, il successore di San Pietro e il capo della sede apostolica e quindi è lei che ha dato vita a tutte le chiese locali ed è lei che li sostiene in unità di fede e di amore “.
Le osservazioni di Sarah saranno viste da alcuni in opposizione alla volontà di Papa Francesco di conferire più potere alle conferenze episcopali nei singoli paesi, anche per risolvere controversie dottrinali e morali.
Nella sua Esortazione Evangelii Gaudium del 2013, Papa Francesco ha richiamato una “conversione del papato” che lo avrebbe aiutato nell’“esercizio” del ministero petrino. Nello stesso documento ha criticato l’“accentramento eccessivo” del potere nell’ufficio di Pietro; il che suggerisce che le conferenze episcopali dovrebbero avere il potere di ‘vera e propria autorità dottrinale.’
Nella sua Esortazione  Amoris Laetitia nel 2016 Francesco ha anche scritto su una Chiesa decentrata:
“Vorrei mettere in chiaro che non tutte le discussioni di questioni dottrinali, morali o pastorali devono essere risolte dagli interventi del magistero… Ogni paese o regione, inoltre, possono cercare soluzioni più adatte alla sua cultura e sensibili alle sue tradizioni e alle esigenze locali.”
Secondo l’arcivescovo Stanislaw Gadecki, presidente della Conferenza episcopale polacca, lo scorso anno il Papa ha detto ai vescovi polacchi che una Chiesa decentrata debba essere in grado di interpretare le encicliche papali e di risolvere questioni controverse, come dare la comunione a i cattolici divorziati risposati civilmente.

Nell’intervista con Aiuto alla Chiesa che Soffre, il cardinale Sarah ha detto che la Chiesa cresce in tutto il mondo solo se è unita da “la nostra fede comune e la nostra fedeltà a Cristo e al suo Vangelo, in unione con il Papa”. Ha detto:
“Come ci dice Papa Benedetto XVI: ‘Ѐ chiaro che una Chiesa non cresce diventando individualizzata, separandosi a livello nazionale, chiudendosi all’interno di uno specifico contesto culturale, dandosi uno scopo interamente culturale o nazionale; invece la Chiesa deve avere unità di fede, unità di dottrina, unità di insegnamento morale. Necessita del primato del Papa e della sua missione di confermare la fede dei suoi fratelli”.
Nel prosieguo nell’intervista, Sarah ha detto che per la Chiesa sarebbe “un grave errore” pensare che le questioni di giustizia sociale come la lotta contro la povertà e aiutare i migranti siano la sua vera missione. Ha detto:
“Ѐ un grave errore che sulla natura della sua vera crisi, la Chiesa pensi che la sua missione essenziale sia offrire soluzioni a tutti i problemi politici in materia di giustizia, pace,  povertà, accoglienza dei migranti, ecc., trascurando l’evangelizzazione”
Il cardinale ha detto che mentre la Chiesa “non si può dissociare dai problemi umani”, ha alla fine “fallito nella sua missione” se dimentica il suo vero scopo. Sarah ha perfino citato Yahya Pallavicini, un ex-cattolico italiano che si è convertito all’Islam, il quale costantemente ribadisce:
“Se la Chiesa, con l’ossessione che ha oggi sui valori della giustizia, dei diritti sociali e della lotta contro la povertà, ottiene il risultato di dimenticare la sua anima contemplativa, fallirà la sua missione e sarà abbandonata da un gran numero di fedeli, perché non sapranno più riconoscere in essa ciò che costituisce la sua specifica missione“.
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Trovo un altro brano interessante dell'intervista pubblicato del Telegraph di oggi:
[...] Sarah ha detto che coloro che lavorano per rendere il mondo più giusto, menzionando in particolare sacerdoti e vescovi, devono continuamente trarre forza da Dio se il loro lavoro è quello di dare i suoi frutti duraturi.
“Perché è vero che quei vescovi e sacerdoti che non prendono il tempo – almeno per un paio di giorni – per se stessi in presenza di Dio nella solitudine, nel silenzio e nella preghiera, rischiano di morire a livello spirituale, o per lo meno, di inaridirsi spiritualmente dentro, perché non saranno più in grado di fornire solido nutrimento spirituale ai fedeli loro affidati, se loro stessi non traggono forza dal Signore in modo regolare e costante”.
Pete Baklinski, 25 aprile 2017
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]

23 commenti:

irina ha detto...

"“Se la Chiesa, con l’ossessione che ha oggi sui valori della giustizia, dei diritti sociali e della lotta contro la povertà, ottiene il risultato di dimenticare la sua anima contemplativa, fallirà la sua missione e sarà abbandonata da un gran numero di fedeli, perché non sapranno più riconoscere in essa ciò che costituisce la sua specifica missione“."


L'atteggiamento dei laici, che non si dichiarano cattolici, è quello di ritenere la loro "bontà", la loro "lungimiranza", la loro elevata ed umana "capacità di intendere", come farina del loro sacco. Se la Chiesa, con tutta la sua rivoltante indegnità, non avesse adempiuto anche il suo dovere, santificare, insegnare, governare, cioè non fosse stata sale e lievito, tutti questi elevati pensieri, questi teneri sentimenti, questi slanci umanitari laici non esisterebbero. Quindi una chiesa che per una pedestre mentalità laica egualitaria, venisse meno al suo compito cadrebbe, e cade, nella insignificanza. La Chiesa ha finito per credere che il peccato originale non sia mai esistito, perché intorno a sé ha visto un mondo insaporito e sollevato. Ha dimenticato che se il mondo era tale, lo era perchè lei, Chiesa, vi aveva posto il suo sale ed il suo lievito. Il momento che la chiesa viene meno al suo compito, perde la sua ragion d'essere. Cominci dunque a riprendere in mano la Santa Autorità che NSGC ha posto nelle sole mani di Pietro ed abbandoni le sue caricature: autoritarismo ed egualitarismo.

Anonimo ha detto...


@ Le Conferenze episcopali nazionali sono da abolire, dissolvono la Chiesa

Un istituto che, dopo i poteri che ha ricevuto dal Concilio vAt II, inquadrati nella nuova concezione della collegialità, che fa del collegio dei vescovi con il Papa un titolare della somma potestà di governo sulla Chiesa, allo stesso modo del Papa da solo, creando una diarchia nella titolarità di questo fondamentale diritto, tende fatalmente, quest'istituto, ad organizzarsi come chiesa nazionale nelle singole nazioni o contintenti o parti di essi. Siamo ad un nuovo gallicanesimo, alla dissoluzione della Chiesa cattolica, della sua universalità. Parallela, questa dissoluzione, alla dissoluzione in corso del Papato, che si vuole trasformare in un organo che regna ma non governa, e regna, in questo modo, su una confederazione mondiale di tutte le religioni, regna in comunione con esse e "governa" mediante un collegio nel quale esse saranno tutte rappresentate! (E parallela, questa dissoluzione, alla dissoluzione in corso degli Stati nazionali, vedi anche l'esempio italiano).
L'istituto della Conferenza Episcopale, per come è oggi, non è da riformare, è da abolire, unitamente agli articoli 21 e 22 della Lumen Gentium, che stabiliscono i principi della nuova e spuria collegialità, intaccante il Primato Petrino e quindi contraria a ciò che testimonia la SCrittura. Queste sarebbero già proposte di riforma del testo conciliare e degli istituti da esso creati, se mai si venisse un giorno a discutere pubblicamente del Concilio.
Bisogna esser grati all'Eminenza Sarah per avere il coraggio di sollevare questioni così importanti. Speriamo che egli voglia approfondirle, in tempi non tanto brevi.
PP

Pietro C. ha detto...

"Oggi v’è un grave rischio di frammentazione della Chiesa...."

Non c'è un semplice rischio, c'è di fatto una reale frammentazione in corso!

Per lo scisma, non serve che qualcuon lo notifichi con carta bollata e timbro, basta solo non essere più sintonizzati con la dottrina tradizionale (dogmatica o morale che sia).
Quindi lo scisma si è già creato, bello e buono!

In un clima in cui l'individualismo è stile comune, l'averlo incentivato stimolando ad interpretazioni personali (sempre più prescindenti dalla dottrina, ed è lo stile del Vdr) significa essersi sparati un colpo in testa, né più né meno, quando, al contrario, l'essenza del Cristianesimo stesso si appoggia sul "rinunciare a sé stessi" (e alla propria idea personalistica) e vivere la sequela che comporta anche rinunce dolorose ...

Anonimo ha detto...


Brave homme, ce cardinal Sarah, mais, comme tous les "conservateurs" (qui conservent quoi, au fait ?), il n'a pas encore compris — et il ne comprendra sans doute jamais — que ce que nous vivons n'est pas "une crise" que l'Église surmontera, une fois de plus, avec de la bonne volonté, des efforts, etc., mais l'effondrement final de toute notre civilisation (Église comprise), dans un cataclysme sans retour : la fin de CE monde. Après viendra autre chose, que nous verrons peut-être si nous survivons. Quoi ? Dieu seul le sait.

Anonimo ha detto...

Antonio Socci, hoje, notável :

http://www.antoniosocci.com/convegno-del-22-aprile-roma-anna-silvas-problema-della-chiesa-oggi-bergoglio-non-parla-lo-spirito-santo-uno-spirito-menzogna/

Anonimo ha detto...

A molti laici, semplici fedeli, appare evidente che oggi, di fatto, lo scisma si è verificato anche senza bolli o dichiarazioni ufficiali, allora perchè tutti tacciono? Far finta di niente è forse meglio della chiarezza? Perchè simulare l'unità, quando si è divisi su questioni basilari, oltretutto con un pontefice che se non è eretico poco ci manca? A me sembra solo ipocrisia e questa non può che avere esiti catastrofici. Chi si avvicinerà mai ad una Chiesa trasformata in ONG? Io non ne sono attirata e se ogni luogo della terra avrà una sua verità, adattata come chiede Bergoglio alle esigenze, beh,il Cristianesimo diventa una barzelletta. E' talmente grave che stento a credere che questa sola idea non susciti l'immediata ribellione di preti, vescovi e cardinali di fronte allo svilimento della Verità rivelata. Tocca ai laici? Può darsi, ma è molto difficile essere incisivi se non si fa parte della gerarchia. Servono molta preghiera, preparazione, coraggio e lucidità, non è per niente facile.

Anonimo ha detto...

@Anonimo delle 11:21

Anche Socci non l'ha capito e non vuole capire, come dimostra l'elogio dei papati moderatamente modernisti di GPII e BXVI.

gianlub ha detto...

Nei papati di GPII e BXVI non vi era spirito di menzogna, cosa che invece in Bergoglio è facilmente appurabile e verificabile.Molto interessante e puntuale la critica di Anna Silvas

Alessandro Mirabelli ha detto...

Sarah for Pope. After Burke.

Beati pauperes spiritu ha detto...

Sarah sembra sia andato in "convivenza" in Galilea da Kiko Arguello, a farsi "spiegare" il cammino. Se è vero non ha più credibilità.

mic ha detto...

Potrebbe citare la fonte di questa notizia? Non posso crederci!

Aloisius ha detto...

W il card. Sarah, papa subito!

Non ho trovato nulla su questo incontro tra Sarah e Arguello, ma anche se ci avesse parlato per farsi "spiegare" il cammino neocatecumenale, non vuol dire che lo voglia seguire.
Ne' mi sembra che Sarah abbia mai assunto posizioni neocatecumenali.

Condivido con Gianlub, buona fede e fedeltà in GPII e BXVI, nonostante i germi di modernismo, mala fede e infedeltà in Bergoglio e nei suoi fedeli, che hanno metodo e progetto nell'alimentare quei germi e cobattere i cattici rimasti fedeli.

Oggi, in Egitto, oltre ai soliti discorsi, ha detto - riportato dal giornalista, quindi da verificare - che questi incontri ecumenici stanno avendo grande successo perche'"sono mossi da una forza oscura", con valenza positiva, per dire che è Dio che vuole questo.

Anche in questo lascia perplessi, avrebbe dovuto definirle "luminosa", visto che lo Spirito Santo e' luce di Dio e che nella religione cattolica si definisce "oscuro" ciò che riguarda il diavolo.

Se ha detto questo e' molto significativo
Del resto coerente con le sue eresie, perché se Gesù si è fatto diavolo, luce e ombra sono la stessa cosa.

mic ha detto...

Leggete un altro interessante brano dell'intervista pubblicato dal Telegraph di oggi che ho aggiunto poco fa.

Beati pauperes spiritu ha detto...

Mic purtroppo la fonte è solo neocat. Perciò lascio il beneficio del dubbio. Comunque è stata rilanciata dalle pagine fb neocat e pubblicata qui: http://www.junglewatch.info/2017/04/charming-kiko.html

Sinceramente prego Dio non sia vero, prego che il custode del culto non sia andato a farsi sedurre da quel serpente infernale.

Anonimo ha detto...

Ci è andato ci è andato... a quanto pare ha pure celebrato la messa NC...

https://m.facebook.com/JMJCNC/photos/a.366134446822413.1073741829.365192590249932/1011371655632019/?type=3&source=48

Mah

Anonimo ha detto...

Se anche ci e' andato e' subito da rigettare ?
Quali motivi lo hanno fatto andare ?
Secondo me e' andato a portare il profumo di Gesu' Cristo .
Di S. Francesco si legge che alcune persone si siano convertite guardando come egli si comunicava .
Siano lodati i Sacri Cuori di Gesu' e di Maria .

Anonimo ha detto...

Mi sembrava strano che card Sarah fosse andato alla convivenza neocatecumenale e sono andata a vedere le foto. In un primo momento ho pensato fosse realmente così, ci sono rimasta malissimo una vera delusione per un cardinale che stimo tantissimo e prendo come guida. Guardando attentamente ho il sospetto che non sia lui ma solo uno che gli assomiglia. Il dubbio me lo fa venire l'anello episcopale, qualcuno può aiutarmi? Io non riesco ad ingrandire mettendo a fuoco.
In quanto a bugie questi sono esperti stimi. Da queste parti infatti circola la voce che il Papa ha celebrato il funerale di Carmen.

Frilù

Pietro C. ha detto...

"Sarah sembra sia andato in "convivenza" in Galilea da Kiko Arguello, a farsi "spiegare" il cammino. Se è vero non ha più credibilità".

Quando un anno fa esprmevo dei dubbi su alcuni passi di un libro del card. Sarah perché mi sembrava rivelassero una persona un po' troppo attenta a se stessa invece che al mistero di Cristo benedetto, mi fu risposto in modo molto seccato. Lo comprendo, poiché è logico sperare che "almeno qualcuno" si salvi. Io, però, non mi meraviglio.

Oggi benedico Dio perché rende possibile la soluzione anche nelle realtà più contorte e sono felice, veramente felice, pur in mezzo a tutta questa confusione, perché so che SOLO DA LUI, non dagli uomini può venire la salvezza individuale. Un certo mondo cattolico sta giustamente cominciando a capire che, ponendosi tra i piccoli e tra quelli che coltivano SOLO l'unico necessario (i retti monaci) verrà la soluzione. Io oramai è da anni che lo faccio e ne sono sicuro. Gli alti personaggi, purtroppo, sono tutti più o meno corrosi da questa mentalità del "politicamene corretto" per cui pure i più "giusti" danno un colpo al cerchio (sottolineando la dottrina) e un colpo alla botte (vanno dai neocatecumenali). Umanamente non c'è soluzione ma un cuore riarso dalla prova e che invoca Dio benedetto riceve direttamente da Lui la rugiada che non si corrompe con quella meravigliosa sensazione di felicità che può venire solo da lassù...

Pietro C. ha detto...

"Oggi, in Egitto, oltre ai soliti discorsi, ha detto - riportato dal giornalista, quindi da verificare - che questi incontri ecumenici stanno avendo grande successo perche'"sono mossi da una forza oscura", con valenza positiva, per dire che è Dio che vuole questo".

NO NO E POI NO!!! Dio non sarà mai una "forza oscura con valenza positiva" perché la "forza oscura" non può che generare un male, anche se al momento sembra un bene!

Sono in contatto continuo con il mondo orientale, con quello sano non con quello corrotto dalla convenienza e dal "politicamente corretto", con quello ecumenistico.

So per certo che l'ecumenismo è condiviso solo da alcuni capi, non dalla base della Chiesa e tanto meno dai monaci.

Un cattolico tradizionale guarda con sospetto all'Ortodossia, questo lo so bene come so bene anche i motivi per cui lo fa, ma deve condividere il fatto che, in questo, il mondo ortodosso tradizionale fa bene a stare lontano dalle innovazioni ecumenistiche, esattamente come i tradizionalisti cattolici fanno bene a starne lontani.

Il fine ultimo dell'ecumenismo è, di fatto, rendere la Chiesa una delle tante opzioni, rendere Cristo uno dei tanti uomini religiosi; è un'eresia, la peggiore delle eresie, presentata per giunta come se fosse la cosa migliore!

Da questo punto di vista gli ortodossi e i cattolici tradizionali parlano lo stesso linguaggio, anche se, per ovvii motivi, non sono la stessa cosa.

Ciò che voglio dire, in definitiva, è che il Cristianesimo tradizionale ha un unico nemico e questo nemico è l'ecumenismo e la mentalità avvelenata che da esso discende, una mentalità dissolutoria perché rende TOTALMENTE VANA la redenzione di Cristo e Cristo stesso! Purtroppo Bartolomeo non è meno ecumenista di papa Francesco e sono i fatti a testimoniarlo crudamente poiché i due si accompagnano spesso e volentieri come se di fatto fossero in comunione tra loro. In realtà la comunione tra loro due esiste già, anche se non è dichiarata da carte e timbri, perché la "SuperChiesa" (che ingloba tutte le religioni) non ha bisogno di questi atti formali, non ha bisogno di dogmi, non ha bisogno di abiure. E' una realtà che si impone di fatto, come di fatto il Vdr impone una nuova morale contraddicendo, senza bisogno di dirlo, tutta quella tradizionale. La "SuperChiesa" esiste già e nasce dalla dissoluzione delle Chiese storiche, cosa che accomuna parte della gerarchia ortodossa (con il suo falso "concilio" di Creta, patetica imitazione del "Vaticano II") e troppo mondo cattolico!

Anonimo ha detto...


"Ci è andato ci è andato... "

Qu'est-ce que je vous disais hier ! Un vrai "conservateur", ce Sarah, un vrai ! Et des "conservateurs" comme lui, il y en a aujourd'hui des centaines et des centaines de millions… C'est pour ça que, dans l'Église, tout va de mieux en mieux… Ce serait à mourir de rire, si ce n'était à pleurer.

Sacerdos quidam ha detto...

Se nella foto della 'messa' (si fa per dire) neocat alla Domus Galileae il celebrante al centro è proprio il card. Sarah (ha il volto un po' abbassato e non si vede chiaramente la fisionomia) ciò dovrà servire a chiarire, una volte per tutte, le idee di quelli che giudicano 'inutile' il discorso sugli errori del Vaticano II, sulla nouvelle théologie ecc. e si limitano a dar addosso a Papa Bergoglio come se fosse un marziano venuto all'improvviso ad invadere la Chiesa.

Noi naturalmente appoggiamo ogni atto o discorso di chiunque ribadisca la verità cattolica, e visti i tempi magri prendiamo ciò che 'passa il convento': tuttavia questo non basta a risolvere la crisi attuale.

Se per ipotesi Papa Bergoglio abdicasse e fosse eletto al suo posto il card. Sarah, oppure Burke, ecc., non cambierebbe un gran che, perché costoro continuerebbero ad applicare le 'novità conciliari' e ad appoggiare tutte le truppe avanguardiste dei vari 'movimenti' sorti o ipertrofizzati dal Vaticano II, 'cammino' neocat compreso, incaricati di diffondere in modo capillare la cosiddetta 'primavera conciliare' che ha fatto strage ovunque.

Oltre ad avere tre Papi in contemporanea non si farebbe altro che continuare la marcia inesorabile nella stessa direzione presa a partire da Giovanni XXIII: cioè verso il dissolvimento della Chiesa Cattolica. Si riprenderebbe il processo in modo più lento rispetto al Pontificato attuale, ma la direzione sarebbe la stessa, verso il baratro.
Ora, sembra che neppure i relatori dell'ultimo convegno a Roma sull'Amoris laetitia l'abbiano compreso.
Occorre necessariamente risalire alla fonte inquinata (alcuni testi del Vaticano II) per procedere alla bonifica. Altrimenti ci saranno continuamente delusioni amare...
Ma quant'è difficile far comprendere questo a tanti cattolici, pur di buona volontà.

Giuliano Zoroddu su Fb ha detto...

Vedo gente accapigliarsi sulle parole del Papa su chi ha la fede e chi non ce l'ha, come se il suo concetto di Fede sia quello della Chiesa. È un modernista quindi non intende l'adesione dell'intelletto alla Rivelazione ma il sentimento religioso del subconscio. Non distingue Fede da opinione: infatti lui, come già Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, parla di fedi. Mica vi aspettavate che dicesse al Miafisita: "Tu sei un eretico e la tua anima è in serio pericolo perché non hai la Fede Cattolica!"? O che dicesse al Maomettano: "Rigetta Maometto e credi in Cristo!"? Il Papa fa ecumenismo mica apostolato!

Anonimo ha detto...

Que Mic me permette de proposer à la méditation des lecteurs de ce Blog un court texte (en français, mais facile à lire) écrit en 1944 par un disciple catholique de René Guénon, et qui concerne notre situation actuelle :

« […] insistons encore sur l'extraordinaire puissance de suggestion, sans cesse croissante, du pouvoir de mensonge qui dominera entièrement le monde extérieur avant la fin du cycle. Nous savons qu'il y aura un moment où chacun, seul, privé de tout contact matériel qui puisse l'aider dans sa résistance intérieure, devra trouver en lui-même, et en lui seul, le moyen d'adhérer fermement, par le centre même de son existence, au Seigneur de toute Vérité. Ce n'est pas là une image littéraire, mais la description d'un état de chose qui n'est peut-être plus très éloigné. Puisse chacun s'y préparer et s'armer d'une telle rectitude intérieure que toutes les puissance d'illusion et de corruption soient sans force pour l'en faire dévier. Rien ne saurait mieux que l'œuvre de Guénon faciliter aux Occidentaux cette préparation. »