Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 20 settembre 2021

Isère: fedeli legati alla messa in latino in sciopero per la questua - Rosari a Parigi

Numerosi esempi di mobilitazioni in Francia, in reazione alle conseguenze della Traditionis custodes sulla Messa tradizionale vedi e anche qui e precedenti dai link - qui. Di seguito due articoli: Sciopero della questua nell'Isère e Rosari a Parigi. Qui l'indice degli articoli sulla TC.

Isère: fedeli legati alla messa in latino
in sciopero per la questua.
Indignati dalle parole del vescovo di Grenoble, alcuni fedeli hanno deciso di scioperare per la questua, riferisce sabato 18 settembre, France 3 . Il movimento è stato lanciato nelle parrocchie della collegiata Saint-André a Grenoble e Notre-Dame-de-l'Isle a Vienne (Isère), che difendono la messa in latino. Dicono di essere feriti da una posizione presa dal vescovo e chiedono di essere ricevuti da quest'ultimo.
"Caricatura"
Monsignor de Kerimel aveva, all'inizio di settembre, espresso la sua preoccupazione per le derive legate alla "forma straordinaria del Rito Romano". “Quando sempre più fedeli […] mettono in discussione la Messa di Paolo VI e di Giovanni Paolo II, fino a sospettarla o addirittura dichiararla invalida, la cosa si fa seria. È quanto circola tra l'altro sui social”, ha avvertito il vescovo. “Quando alcuni osano dichiarare ai sacerdoti che non sono realmente sacerdoti, perché ordinati secondo il rito romano vigente, ci troviamo di fronte a una negazione dell'autentico magistero della Chiesa e ad una messa in discussione dello 'Spirito Santo che guida la Chiesa a tutta la verità', ha proseguito.Per l'Associazione dei fedeli di Saint-André e Notre-Dame-de-l'Isle, queste parole sono caricaturali e "molto accusatorie per i parrocchiani dei due luoghi di culto, in cui è autorizzata la messa in latino", racconta France 3. I circa 500 parrocchiani interessati hanno quindi deciso di non partecipare ai fondi per il culto fino a quando non saranno stati ricevuti dal Vescovo. La messa in latino è oggetto di dibattito all'interno della Chiesa sin dal motu proprio “Traditionis custodes” pubblicato a luglio da papa Francesco. Ciò restringe la possibilità di celebrare in questo modo il culto, sottoponendolo alla decisione della diocesi. - Fonte
* * *

Parigi: un rosario al posto della messa tradizionale
soppressa a Notre-Dame du Travail

Il 19 settembre alle 18, sarà recitato un rosario a Notre-Dame du Travail, al posto della messa tradizionale celebrata da oltre 10 anni soppressa da mons. Aupetit. I fedeli legati a questa messa, al pari di quelli di altre chiese di Parigi nella quali sono state soppresse le messe non sono persuasi della liquidazione generale delle messe tradizionali decisa dal vescovo di Parigi [vedi].
Il rosario sarà recitato per l'unità della Chiesa cattolica e la ripresa delle messe nella parrocchia e nel mondo intero, ingiustamente soppresse in seguito al motu proprio Traditionis Custodes che ha suscitato molte reazioni dei cattolici per tutto il mondo, tra cui una lettera diffusa in molte lingue, sottoscrivibile da chiunque online, che chiede ne al papa l'abrogazione. - Fonte
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]

14 commenti:

Anonimo ha detto...

Ben fatto!!! A questo punto tutto dipende dai fedeli e dai sacerdoti rimasti Cattolici. Parimenti dipende dai cittadini rimasti Italiani manifestare, in modo composto, ma intransigente, la deriva dei governanti e degli italiani che si sono lasciati corrompere e/o che ancora non hanno compreso l'ora che stiamo vivendo.

20 settembre ha detto...

Forse non tutti sanno che a difendere non solo il Papa e Roma ma tutta la cristianità nel diabolico assalto di Porta Pia vennero volontari da ogni parte del mondo. Si offrirono persino i pellerossa. La maggior parte, migliaia, dall'Olanda poi diventata sinonimo di ateismo e di degrado morale, ma all'epoca la fede cattolica era ancora salda in quei luoghi. Poi vennero dal resto d'Europa, dalle Americhe, dalla Russia, uno anche dalla Cina. Sapevano bene i rischi e cosa li aspettava ma sapevano che ne valeva la pena sia per un bene sulla terra che in Cielo. E fu il Papa stesso a proclamare la resa prima che la battaglia infuriasse per evitare la morte di tanti rendendosi conto che la battaglia era persa. Tra le cose che più mi fanno inquietare è proprio questa patetica celebrazione che si fa sui libri di scuola di tale evento, non che mi stupisca visto che la storia la scrivono i vincitori ma qui devono proprio inventare più che qualche dettaglio per far passare un atto infame per una azione giusta. Quel che magari non sapevano i vili invasori è che possono anche aver vinto una battaglia ma hanno potuto goderne ben poco perché il loro "capo", a cui più o meno consapevolmente si sono sottomessi, non è tipo da mostrare gratitudine neanche ai suoi collaboratori e soprattutto che la guerra l'hanno gia persa in partenza secoli prima su una piccola collina dove era piantata una Croce.

(cit.)

Anonimo ha detto...

ATTENZIONE
Chiamata, da parte del POTERE Globale, al trasbordo totale del gregge/popolo

Traditionis custodes = Green Pass


P.S. estensione del pensiero suscitata dall'Introduzione di Don Curzio Nitoglia al libro di Henri Delassus, L'Americanismo e la congiura anticristiana, Effedieffe, Viterbo, 2015

Anonimo ha detto...

Non si tratta di derive, né di caricature, ma di verità: esistono forti dubbii sulla validità della nuova messa e dei nuovi sacramenti. Per esempio Mons. M. Lefebvre di solito reiterava i Sacramenti sub condicione.
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Ordinations et confirmations piégées
....
Aussi, Mgr Lefebvre continue-t-il à user du pontifical antérieur au concile, pour l'ordination de ses prêtres, et même pour la réordination sous condition de certains prêtres ordonnés de façon douteuse selon le nouveau rite. Pag 493
...
L'archevêque juge également que la validité du sacrément de confirmation est atteinte par la nouvelle "forme" du sacrément, empruntée le 15 août 1971 à une formule de chrismation orientale qui exprime moins nettement le caractère spécial de la confirmation, surtout dans les traductions vernaculaires parfois fantaisistes. Le doute est aggravé lorsque, le 30 novembre 1972,Paul VI accepte comme matière du sacrément toute huile végétale et non plus la seule huile d'olive, contrairement à la tradition catholique unanime. "Les fidèles ont le droit de recevoir les sacrements validement", etc... Pag. 494
B.Tissier de Mallerais, Marcel Lefebvre une vie, Clovis, 2002

mic ha detto...

Comunque è un fatto che il cosiddetto "populus summorum", cioè la generazione che ha conosciuto la messa antica grazie alla liberalizzazione di Benedetto, ha coltivato una fede meno inquinata (la Liturgia forma e trasforma) senza entrare negli aspetti critici del concilio e non conosce le sottigliezze di mons. Lefebvre. Quindi c'è una ragione nel rivendicare l'estraneità a quanto contestato dal vescovo.

Sostanzialmente Bergoglio e i vescovi che lo sostengono colgono il cuore del problema; ma non si può abolire la Messa dei secoli solo perché minaccia la possibilità di applicare con maggior efficacia le derive conciliari.

Anonimo ha detto...

Il generale von Kanzler, Bavarese, a capo delle truppe papaline durante la presa di porta Pia, obbedì agli ordini di papa Pio IX che non voleva fosse versato sangue cattolico, depose le armi, ma andò via piangendo come anche i soldati, ciò detto e non tornando sulla illegale occupazione militare di stati legalmente riconosciuti in tutto il mondo, da parte della casa reale Savoia, con tutto quello che ne conseguì e se, dopo più di 150 anni, non abbiamo ancora un senso di stato, ci sarà pure un valido motivo; in Francia l'opposizione ai tentativi di cancellare la Messa VO hanno successo perché praticamente non vi è altro, i preti sono rarissimi e molto anziani, abbiamo visto decine e decine di chiese chiuse, a parte le cattedrali museo che si visitano con guida, per il resto o vai alla messa tradi dove c'è, o stai senza come quelli di Faenza, discorso chiuso; da noi, alla fine, anche quei 4 gatti che vanno alla Messa staranno a casa davanti alla tv, non è bello, ma è la verità.

Anonimo ha detto...

Il summorum partiva dal presupposto che esiste una sola Chiesa e una sola Messa, ma con due riti. Il traditionis custodes ammette che ci sono due chiese. Ciascuna con la sua Messa.
Ci hanno resa difficile la vita, ma hanno ammesso la propria rovina.

Catholicus ha detto...

La Traditionis Custodes, (ironia del titolo!) rappresenta i poteri di ideologia modernista dominanti, di una Chiesa “conciliare” totalmente “normalizzata” al mondo.
Ma Bergoglio dovrà esaminare bene la sua coscienza, perché vietare un Rito millenario nonché la costituzione di nuovi gruppi che, proprio perché in nome della piena espressione al Credo, cioè alla Fede, è comunque opera di apostolato che porta anime a Dio, è un peccato contro lo Spirito Santo...

Anonimo ha detto...

Mi saprebbe indicare dei luoghi nel torinese in cui assistere ad una messa tradizionale?

mic ha detto...

Dalla pagina di collegamento per gli amanti della Liturgia tradizionale latino-gregoriana a Torino e Provincia su Facebook

apprendo che le celebrazioni sono riprese regolarmente dopo la pausa estiva ieri, alle ore 16.30

Per i riferimenti:
amicimessatradizionale.to@gmail.com
3425115112

Anonimo ha detto...

Stefano Gizzi

LE TRE PORTA PIA.
La prima Porta Pia, nel 1870 fece perdere il potere temporale alla Chiesa di Roma.
La seconda Porta Pia fu il Concilio Vaticano Secondo e la devastazione liturgica di Paolo VI che distrussero il potere spirituale della Chiesa.
La terza ed ultima Porta Pia è l'elezione di Bergoglio, che ha ridotto la chiesa ad una SETTA AVVENTISTA DI STILE ARGENTINO. Povera Chiesa Cattolica in che mani indegne è finita

Anonimo ha detto...

C'est ça la Messe traditionnelle, celle qu'on aime, et qu'on défendra quoi qu'il nous en coûte !
https://t.co/86XblYk1rW

Anonimo ha detto...


# La Breccia di Porta Pia - basta con la retorica e il piagnisteo.

Il Regno d'Italia avrebbe dovuto lasciare Roma al papa con un territorio circostante. Diverse personalità risorgimentali erano contro la presa di Roma. Tra di esse M. D'Azeglio. La maggioranza però era prigioniera del mito di Roma capitale della nuova Italia. C'era poi la presenza ingombrante della Francia, che, con la scusa di difendere il papa, veniva sempre a rimestare e comandare in casa nostra, da secoli.
È anche vero che il papa non volle mai negoziare. Non ebbe una politica "italiana", subì passivamente gli eventi, limitandosi ad invocare l'intervento delle potenze straniere per esser rimesso nei suoi Stati. Il potere temporale, per come era ridotto, era sentito dalle Potenze e non solo come un anacronismo. Era diventato più un peso che altro per il papa, lo esponeva al ricatto di tutte le potenze, visto che non era capace di difenderlo, era pieno di debiti, non aveva risorse per affrontare, in quanto potere temporale, i grandi e sempre più difficili problemi dello Stato moderno. Era un reperto archeologico che alla Chiesa arrecava più danno che altro.
Fu un'azione violenta, certo, come fu violenta l'unificazione: l'ambiziosa monarchia subalpina si inserì nelle lotte civili delle altre regioni italiane, in particolare nella guerra civile intermittente in corso nel Meridione, a partire dall'invasione francese del 1799. Avete mai studiato la storia della Francia, in che modo la cristianissima monarchia ha unificato il paese, dai tempi di Clodoveo in poi?

I volontari cattolici che accorsero alla difesa di Roma furono solo alcune migliaia, li spingeva anche il disprezzo per gli italiani, considerati da molti di loro una razza inferiore, che non aveva diritto ad uno Stato. Pio IX negò loro la soddisfazione di ammazzare un gran numero di bersaglieri, costretti ad assalire le poderose mura allo scoperto, ordinando loro una resistenza solo simbolica. Doveva lasciarli combattere e morire per la causa e in odio a noi, per questo erano venuti, non per arrendersi senza combattere. Togliamo l'alibi dell'umanitarismo: fu una conclusione ingloriosa, la fine senza combattere di uno Stato che era tale solo di nome. E da molto tempo.

Il ristabilimento del potere temporale con gli Accordi del 1929, con il micro Stato Vaticano, si è rivelato del tutto sufficiente ai bisogni della Chiesa per l'epoca presente: le riconosce la personalità di soggetto sovrano secondo il diritto delle genti e nello stesso tempo le evita i gravi problemi sempre prodotti da uno Stato territorialmente esteso, coinvolto sino al collo nella realtà politica quotidiana. Chi ritiene che il papa sia oggi "prigioniero in VAticano" [sic] consideri solo la libertà di movimento di cui (giustamente) gode e della quale pienamente usufruisce, con lo Stato italiano (giustamente) sempre pronto a proteggerlo e a servirlo nei suoi viaggi (vedi il viaggio di papa Francesco a Lampedusa, tanto per fare un esempio abbastanza recente).
Il corrompimento della fede iniziatosi espressamente con il Vaticano II, non ha niente a che vedere con la perdita del potere temporale nel 1870. Del resto: forse che l'aver al tempo il potere temporale esteso da Terracina a Faenza ha salvato la Chiesa dall'uragano luterano? Dal diffondersi dell'eresia protestante in tutta Europa? La riscossa cattolica si è servita anche del potere temporale e soprattutto, su questo piano, del braccio secolare spagnolo - ma ha potuto aver luogo e un notevole successo solo grazie alla rinascita spirituale che si è avuta nella Chiesa.
H

Anonimo ha detto...

Novena a San Michele Arcangelo - Primo Giorno.
https://gloria.tv/post/bYqHq96jZUPn4pNeFFMUUPRjW