Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 19 settembre 2021

Negli USA chi è legato alla Messa tradizionale si trova in contrasto con papa Francesco e ne è turbato

Lo scalpore intorno al motu proprio di luglio sulla Messa antica è in crescendo, soprattutto in Francia [qui] e negli USA, tanto da coinvolgere anche gli organi di stampa. Di seguito un interessante e ben documentato articolo sui postumi della Traditionis custodes da un giornale a larga diffusione negli Stati Uniti come il Washington post, nella nostra traduzione. Indice dei precedenti.

LINCOLN, Neb. — I fedeli che frequentano la Chiesa cattolica di San Francesco d'Assisi sono stati in ansia per settimane, preoccupati che il loro modo di adorare fosse minacciato, e ciò che rende le loro paure particolarmente angoscianti è l'identità della persona che guida la repressione: Papa Francesco.

I fedeli – appartenenti a una delle centinaia di chiese statunitensi devote all'antica messa in latino – dicono di non comprendere il pensiero del papa di limitarne la pratica. Alcuni dicono che stanno pregando perché possa ancora prevalere un più benevolo atteggiamento di Francesco. Un fedele influente come il teologo Peter Kwasniewski [qui - qui - qui], ha dedicato molto del suo tempo alla pubblicazione di opinioni infuocate, definendo il decreto di Francesco sprezzante, vendicativo nei confronti dei cattolici tradizionalisti, una bomba atomica contro la fede.

"Senza giri di parole", ha scritto Kwasniewski a un certo punto su Facebook. "Questa è una dichiarazione di guerra totale".

La decisione di Francesco, forse come nessun'altra nei suoi otto anni di pontificato, ha centrato la pericolosa linea di frattura nella Chiesa cattolica, tra progressisti e tradizionalisti, divisi non solo ideologicamente [direi meglio nella dottrina -ndT] ma anche sul modo di pregare. Mentre la stragrande maggioranza dei cattolici assiste alla Messa moderna, ideata negli anni '60 e celebrata nella lingua locale, un piccolo ma devoto gruppo di tradizionalisti preferisce il rito antico, una cerimonia in latino che risale a più di un millennio, e che sembra diventare sempre più un simbolo di protesta conservatore.

Francesco, affermando di agire per "l'unità" della chiesa, ha specificato di aver sentore che il vecchio rito venga usato come arma, dichiarando che la libertà di celebrare l'antica messa in latino concessa dai suoi predecessori ha incoraggiato "controversie che feriscono la Chiesa, bloccano il suo cammino ed espongono al pericolo della divisione". Il suo decreto di metà luglio ha inasprito drammaticamente le regole su chi può celebrare la vecchia messa in latino, richiedendo, tra l'altro, nuovi permessi da parte dei vescovi locali. Alcuni sostenitori del papa affermano che l'obiettivo è quello di ridurre le forze antagoniste non specificamente verso il pontificato di Francesco, ma verso lo sforzo di modernizzazione e riforma del cattolicesimo, per mezzo del Concilio Vaticano II, non sufficientemente efficace.

Ma all'interno della chiesa statunitense – epicentro mondiale del movimento tradizionalista – il decreto del papa ha solo approfondito l'opposizione, allargandola fino a includere questioni fondamentali sul culto e su cosa significhi essere un buon cattolico. Coloro che sono fedeli alla Messa in latino sostengono che non fanno altro che pregare nel modo in cui hanno adorato centinaia di papi del passato, hanno adorato i santi, hanno adorato i loro nonni - usando una celebrazione che trovano bella, ricca, senza macchia.

Il disconoscimento della decisione di Francesco è stato profondo. L'arcivescovo Carlo Maria Viganò, ex nunzio vaticano negli Stati Uniti, divenuto il critico del papa più autorevole oggi, è arrivato al punto di definire Francesco un "papa non cattolico" [qui - qui] (vedi anche). Il cardinale tradizionalista Raymond Burke, sul suo sito personale, ha espresso una critica alla decisione in 19 punti  [qui]. Molti vescovi statunitensi di tendenza conservatrice hanno semplicemente permesso che le messe latine continuassero e uno di loro, il vescovo Thomas Paprocki di Springfield, Illinois  [qui], ha condiviso il testo del suo esonero [dall'applicazione di TC] su una mailing list di diritto canonico in modo che altri prelati potessero seguire l'esempio. 
"La mia valutazione è che [TC] è stato sconsiderato", ha detto Paprocki in un'intervista telefonica. “Non so chi consigli il papa. Ma nella misura in cui ha cercato di risolvere il problema, il motu proprio ha complicato le cose".

Un turbamento interiore

A causa della decisione del proprio vescovo di lasciar continuare le messe in latino, i fedeli di San Francesco d'Assisi non hanno visto cambiamenti immediati. Ci sono messe nei giorni feriali, più i servizi domenicali alle 8, alle 10 e a mezzogiorno. Semmai, sono aumentati i partecipanti.

Ma molti fedeli parlano di un turbamento interiore, di sentirsi in disaccordo con l'autorità suprema della loro fede su qualcosa di così fondamentale. Per loro, la Messa in latino non è solo una forma di preghiera, ma anche il fulcro del comune sentire per le persone che nella loro comunità la pensano allo stesso modo. Persone che prendono sul serio la fede. Coloro che pregano il rosario. Che credono all'insegnamento integro: che gli atti omosessuali sono disordinati, che la contraccezione è sbagliata, che l'Eucaristia è il corpo e il sangue di Cristo. Alcuni di questi sono punti di vista minoritari anche tra i cattolici americani, e i fedeli di San Francesco affermano di sentirsi a volte estranei nella propria città, oltre che nella propria chiesa, a disagio nel condividere le proprie convinzioni.

"Siamo radicalmente anticonformisti", ha detto Matt Rauert, 36 anni, che ha descritto la sua vita in una "fattoria" fuori Lincoln con sua moglie e sei figli, dove alleva polli e anatre, cercando di vivere nel miglior modo possibile  dei frutti della terra e frequentando la Messa domenicale in giacca e cravatta.

Quasi tutti a San Francesco hanno una storia di un inizio nella chiesa attuale e di aver scoperto, con lo zelo di un convertito, il rito latino, celebrato in una lingua che i più non capiscono. E quasi tutti raccontano come le loro vite, da allora in poi, siano cambiate.

Per Jacob Bauer, 24 anni, ciò significa applicare i principi della chiesa a quasi ogni aspetto della sua vita familiare. Significa modestia: niente escursioni in spiaggia, ad esempio, dove si mostrerebbero in abiti succinti. Significa astenersi dal pettegolezzo. È significativa una conversazione decisiva del 2017 con la sua futura moglie, Hannah, ora 25enne, su come il ruolo delle donne attualmente sia alla deriva e su come qualcosa di più tradizionale sarebbe stato meglio per la loro famiglia. Quindi Hannah ha deciso di riconsiderare i suoi obiettivi di carriera di oculista e di rimanere a casa per occuparsi della famiglia. Ora hanno un bambino piccolo e sperano di averne di più. Hannah ha intenzione di istruire i bambini a casa.
Ha detto: "La convinzione che potevo farlo mi è stata data dalla Chiesa", dove molte donne stanno seguendo la stessa strada. 

Bauer dice che vuole solo la possibilità per la sua famiglia di seguire le proprie convinzioni, senza minacce, e quindi la sua risposta è che pensa al papa ogni giorno: prega per lui, lo cita per nome, con la speranza che “veda l'amore che molti di noi hanno per la messa in latino». Su Twitter – dove Bauer nella sua biografia si descrive come un “moderato del XII, XIII, XIV e XV secolo; iper-tradizionalista del 21° secolo” – è stato altrettanto civile. Ha regolarmente decantato le virtù dell'antica Messa in latino, ma si è astenuto dalle critiche a Francesco. Ha dichiarato: “Non voglio renderlo un oggetto di derisione o di battute. Ciò non aiuta affatto. È una questione di coscienza e prudenza”.

Ma a diversi isolati, dall'altra parte della città, un appartenente alla stessa comunità ha un'altra prospettiva. Kwasniewski, 50 anni, dice che Francesco sta minacciando il "fondamento della fede", e quindi sente di avere non solo il diritto ma il dovere di parlare. Ha affermato: "In una situazione di crisi, ci deve essere un certo numero di persone in grado di mettere tutto in discussione".

Kwasniewski è arrivato a Lincoln due anni fa, già con la sua celebrità tradizionalista. Scrive regolarmente pubblicazioni sulla blogosfera cattolica, come OnePeterFive. È amico del cardinale Burke. Per diversi anni ha insegnato al Wyoming Catholic College, una scuola tradizionalista dove gli studenti rinunciano ai cellulari, leggono i classici, imparano il latino e iniziano il primo anno con una spedizione di 21 giorni in mezzo alla natura.

Considera la Messa tradizionale in latino "il fiore all'occhiello della civiltà occidentale" - e il Concilio Vaticano II come un evento destabilizzante che ha sradicato il cattolicesimo dalle sue radici e sta ancora causando onde d'urto. Francesco, ha detto, sta moltiplicando il caos.

Kwasniewski ha l'atteggiamento di una persona gentile e come Bauer canta nel coro di San Francesco, ma alla tastiera del computer è un radicale. Il giorno della decisione di Francesco, ha lanciato così tanti post su Facebook e si è offerto per così tante interviste che Bauer si è avvicinato con un'offerta: un cocktail in un barattolo di vetro.

"Penso che tu ne abbia bisogno", ha detto Bauer.
"Probabilmente sì", ha ribadito Kwasniewski.

Kwasniewski ha scritto che non c'è un solo lato positivo in quanto è successo. Ha notato che Benedetto XVI, 14 anni prima, aveva cercato di mediare una “pace fragile” concedendo maggiore libertà alla messa in latino – e poi Francesco l'aveva a sua volta revocata, cancellando sostanzialmente l'opera del suo predecessore. Ha detto che la mossa del pontefice è "intrinsecamente anticattolica" e che Francesco sta calpestando i membri della chiesa.

Ha invitato i “custodi della tradizione” ad alzarsi e andare avanti.

Guardiani della tradizione

Alcune settimane dopo, una domenica mattina, quei custodi della tradizione riempiono i banchi di San Francesco. Fuori c'è un'affollata strada commerciale, un locale di tacos, un Advance Auto Parts, ma dentro ci si sarebbe potuti trovare nel cattolicesimo di un secolo precedente. Arrivano famiglie numerose. I membri della comunità, entrando, si genuflettono e si fanno il segno della croce. La maggior parte delle donne indossa il velo. La chiesa è screziata di viola, oro e rosso dalle vetrate colorate.

Poi, la porta sul retro si apre ed entra il reverendo Joseph Heffernan.

Heffernan è membro della Fraternità di San Pietro, una Fraternità sacerdotale, con un seminario nella vicina Denton, che forma i chierici nell'antica messa latina e poi li invia in giro per il mondo, anche in 39 diocesi degli Stati Uniti. La Fraternità esiste da tre decenni, nata durante una prima fase di tensioni post-Vaticano II, quando un gruppo di fedeli della Messa in latino fu scomunicato da Giovanni Paolo II dopo aver compiuto consacrazioni illecite. La confraternita era una propaggine di quegli scismatici. I suoi fondatori si sono riconciliati con Roma, hanno riconosciuto la validità del Concilio Vaticano II e acquistato slancio durante il pontificato di Benedetto XVI [riporta la vulgata erronea sulla FSSPX (invece vedi) - ndT].

Ma ora, il futuro della fraternità è incerto.

Corrono voci nella stampa cattolica conservatrice che l'associazione dei sacerdoti potrebbe ricevere una pesante forma di controllo vaticano - una "visita apostolica" - o essere messa sotto pressione per intraprendere riforme moderate. La fraternità a fine agosto ha chiesto preghiere ai propri membri per la causa [vedi].

In questa domenica di agosto, i membri di San Francesco sono stipati - pochi vaccinati o con mascherine. Nella cantoria, Kwasniewski, Bauer e altri cantano melodie gregoriane, diffondendo un suono gorgheggiante che riecheggia come se la chiesa sia una grotta di pietra. All'altare, Heffernan celebra la Messa ad orientem - rivolto verso l'altare, di spalle ai fedeli - e pregando in latino, a volte poco più che un sussurro. Per i fedeli, la Messa riproduce l'atmosfera di un teatro mistico. Stanno assistendo a qualcosa difficile da capire, e tocca a loro trovare il significato, pregare Dio in silenzio.
C'è l'omelia, in inglese. Poi la distribuzione delle ostie sulla lingua. E poco dopo è finita. Alcuni fedeli rimangono inginocchiati, continuando a pregare in silenzio mentre la chiesa si svuota, mentre altri attraversano la porta, dirigendosi ad un'agape all'esterno sul campo di pallacanestro.

All'uscita, i fedeli attraversano un corridoio spoglio, adornato da una sola foto incorniciata: una foto del volto del Santo Padre, Papa Francesco.
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]

13 commenti:

Anonimo ha detto...

La Messa di sempre ha fatto un gran bene ai Cattolici, i costumi dei quali sono sempre stati tesi alla coerenza con il Vangelo.

I Cattolici o sono Cattolici o sono altro di non cattolico. Oggi come non mai essere Cattolici nei pensieri, parole, opere e sante omissioni è l'unico patrimonio che può essere speso per amor di Dio, per la propria salvezza e per la salvezza del prossimo.

Grati. ha detto...

Benedetto XVI, 14 anni prima, aveva cercato di mediare una “pace fragile”

Credo che conoscendo bene i lupi(l'ambiente)piu' di quello non si potesse fare.

Anonimo ha detto...

Anche coloro che non assistono abitualmente alla Messa antiquior sono profondamente turbati dal regnante e da quasi 9 anni. Letto sul Sole24h che, bontà loro, non servirà il gp per assistere alla Messa, ma solo per cerimonie con assembramenti, tipo funerali, perché di matrimoni se ne celebrano davvero pochissimi ormai e ancor meno battesimi. Buona domenica.

Anonimo ha detto...

Al funerale di mia madre eravamo in 9, oggi sarebbe considerato assembramento?
Mi correggo: 9 viventi * 1 defunto = 10 in tutto

Anonimo ha detto...

...
Dimenticata la santa fede di Dio, ogni individuo vorrà guidarsi da solo ed essere superiore ai suoi pari.
[...]
Si vedranno solo omicidi, odio, gelosia, menzogna e discordia, senza amore per la patria e per la famiglia.
[...]
I governanti civili avranno tutti lo stesso scopo, che sarà quello di abolire e far sparire ogni principio religioso, per far strada al materialismo all’ateismo allo spiritismo e a vizi di tutti i tipi.
[...]
Faccio appello agli Apostoli degli ultimi tempi, i fedeli discepoli di Gesù Cristo che hanno vissuto nel disprezzo del mondo e di se stessi, in povertà e umiltà, in disprezzo e silenzio in preghiera e mortificazione, in castità e in unione con Dio, in sofferenza e sconosciuti al mondo.

E’ ora per loro di emergere e di venire ad illuminare la terra.
Andate, mostrate di essere i Miei cari figli; Io sono con voi ed in voi, purchè la vostra fede sia la luce che vi illumina in questi tempi cattivi.

Possa il vostro zelo rendervi famelici della Gloria e dell’onore di Gesù Cristo.

Combattete, figli della luce!
...
(19 Settembre 1846, La Salette)

Anonimo ha detto...

La classica presa per i fondelli del neogesuitismo deviato
Eugenio Alipede

Viator ha detto...

Il nostro Canone è intatto, come tutto lo schema della Messa. Il nostro Messale è ancora quello di san Pio V. Dobbiamo ringraziare che la sua commissione sia stata così scrupolosa da mantenere o restaurare l’antica tradizione romana. Essenzialmente il Messale di san Pio V è il Sacramentario Gregoriano, modellato sul libro gelasiano che a sua volta dipende dalla collezione leonina. Troviamo le preghiere del nostro Canone nel trattato De Sacramentis e riferimenti al Canone stesso nel IV secolo. Così la nostra Messa va indietro, senza cambiamenti essenziali, all’epoca nella quale per la prima volta si sviluppò dalla Liturgia più antica. […] nonostante i problemi irrisolti, nonostante i cambiamenti successivi, non esiste nella Cristianità un altro rito così venerabile come il nostro.

Anonimo ha detto...

Ognuno di noi ha un compito inderogabile, trasmettere il meglio di quello che ha imparato dalla sua vita. Il meglio non si identifica con una conoscenza intellettuale soltanto, ma col miglior saper fare e col miglior saper essere che è derivato dal suo impegno quotidiano.

Ogni ambiente è stato corrotto potenziando subdolamente tutti i possibili vizi umani al punto che la società intera ne risulta massimamente corrotta nello spirito, nelle intenzioni, nelle azioni. Una tale società non può che continuare distruggere se stessa se non entrano in campo forze risanatrici.

Le prime opere risanatrici sono quelle della preghiera ROBUSTA. Ognuno si regoli come meglio può e sa, concentrando le sue forze del cuore e fisiche senza risparmio, ma senza eccessi. Queste forze risanatrici possono essere implementate da tutti anche da quelli impediti per età e malattia, anzi il loro sforzo e la loro sincera offerta valgono cento volte quelle di qualunque altro. Tutto deve essere compiuto in piena e sincera libertà, tenendo in conto che l'intensificarsi della preghiera può produrre un movimento dell'anima contrario e di pari intensità. Nessuno si scoraggi e umilmente appena può si rimetta all'opera.

Le seconde opere risanatrici sono quelle dello studio e del lavoro di ognuno. Lavoro e studio che sempre più consapevolmente devono essere offerti e migliorati per amor di Dio, amor proprio e amor del prossimo secondo le proprie intenzioni risanatrici.

Quindi la chiamata alle opere risanatrici riguarda tutti, Gesù Cristo e Maria Santissima sostengano i nostri sinceri, onesti sforzi.

Anonimo ha detto...

Io conosco questo prete di persona. E' Father Heffernan. Bravissimo.
Raimondo D'Ambrosio

Anonimo ha detto...

https://lanuovabq.it/it/vaccini-la-resistenza-dei-sessantenni-ecco-perche

COVID-19
Vaccini, la resistenza dei sessantenni. Ecco perché
EDITORIALI20-09-2021 Gianfranco Amato
Chi ha vissuto la seconda metà del Novecento può riconoscere in quel che sta accadendo gli stessi meccanismi che hanno caratterizzato i regimi del socialismo reale, e le dittature di destra dalla Grecia all'America Lati

mic ha detto...

"le dittature di destra dalla Grecia all'America Lati"

Solo che questa dittatura sanitaria è fondata sull'ideologia di sinistra...

Anonimo ha detto...

Per essere cattolici bisogna essere in contrasto con Bergoglio e con satana.
Adriano Ghiso

Anonimo ha detto...

Ján Babja, l'arcivescovo di Prešov in Slovacchia, che ha concelebrato con Papa Francesco nei giorni scorsi, è risultato positivo al Covid. A dare la notizia è stata l'arcidiocesi di Prešov, facendo sapere che Babja è in quarantena. L'arcivescovo greco-cattolico venerdì scorso aveva iniziato a mostrare i primi sintomi del raffreddore. Babjak, come si legge in un comunicato del sito dell'arcidiocesi, è vaccinato e mostra lievi sintomi della malattia.