Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 22 settembre 2022

Fronte ucraino. Preparazioni in vista del Generale Inverno

Analisi interessante, ragionevolmente non catastrofista. Il problema è: l'occidente accetterà lo stallo o andrà avanti? Tra sette mesi l'Europa in che situazione sarà? Qui l'indice degli articoli sulla guerra in Ucraina.
Fronte ucraino. Preparazioni invernali

Impazzano le analisi ed i commenti sulla mossa referendaria voluta dai russi per i territori sin qui sottratti all’Ucraina, oggi accompagnata da un discorso di Putin con Shoigu a seguire. Poiché rappresenta una parziale novità rispetto alla guerra in corso su cui avevamo sospeso i discorsi fino, appunto, a novità di rilievo, ne diamo un commento.

La mossa referendaria era stata annunciata più e più volte sin dai primi mesi di guerra. Arriva a fine settembre e ciò induce a pensare in rapporto al tempo. Nei fatti, l’operatività militare su terra in quel di Ucraina sud-est, da ottobre quantomeno sino ad aprile inoltrato, sarà fortemente condizionata dal tempo atmosferico, pioggia, neve, gelo. Questo porta a diversi problemi operativi in termini di logistica militare, a parte lanciarsi l’un l’altro missili in testa. Nei fatti, la blocca o la limita fortemente. Per i mezzi pesanti, escluso l’off-road, rimane l’utilizzo delle strade o autostrade, praticamente un invito a farsi bombardare su coordinate certe, lo abbiamo visto già all’inizio del conflitto che era appunto marzo-aprile. A scanso d’equivoci, anche per turnare le truppe nei lunghi mesi freddi e bui, il Cremlino mobilita la riserva ovvero ex soldati già formati, da aggiornare. 

Ammetto di non esser un analista militare, leggeremo i contributi di chi ne sa di più, ma ad occhio mi sembra che tempistica e contenuto degli annunci siano così leggibili. Si tratta di quel “congelamento del conflitto” ovvero consolidare le posizioni difendendole e senza nuove iniziative, iniziative problematiche anche per l’avversario, di cui già parlammo. Mosca avrebbe preferito senz’altro conquistare tutto il Donbass, ma non è stata in grado, tanto vale allora prenderne atto ed attestarsi. 

Passiamo allora al piano strategico e politico. Mosca ha dichiarato i suoi obiettivi in tre più due punti sin dai primissimi giorni. Si trattava della famosa intervista Peskov a Reuters basata su.

  1. riconoscimento autonomia Donbass;
  2. riconoscimento sovranità di Mosca su Crimea;
  3. 3) neutralità in Costituzione ucraina con, in aggiunta, de-militarizzazione sostanziale dell’Ucraina (di cui Shoigu ha appena detto esser nei fatti stata realizzata, al netto degli apporti successivi NATO) e la quanto mai vaga denazificazione.
Poiché questi due ultimi punti erano e rimangono vaghi, sembrano messi lì apposta per trattare di modo l’uno possa dire “ho vinto” e l’altro “ho vinto o comunque non ho perso e comunque non ha vinto lui”. I punti 2) e 3) dovrebbero esser in qualche modo trattabili, l’1) no. Direi che l’impianto rimane valido dopo quasi sette mesi di conflitto anche perché così è continuamente ribadito dai russi nella formula “obiettivi dell’operazione militare speciale” e quindi lo assumerei come posizione russa alla base della strategia del congelamento operativo del conflitto. 

Sul piano politico ci sarebbe da parlare degli equilibri interni alla Russia nonché tra Russia ed amici SCO, ma lo faremo in altro momento.

Alla luce di ciò, anche le consultazioni nelle aree non Donbass che costituiscono oggi l’area della cartina aggiornata, avrebbero un valore successivamente trattabile, trattabile -nella mente dei russi- in un quadro più ampio in cui vanno messe sanzioni, ostracismo, forniture gas et varia. Ogni area avrebbe un suo peso e prezzo in una ipotetica trattativa. Ovviamente, ad oggi, non si vede la minima prospettiva di trattativa, fra sette mesi, chissà. Personalmente e contrariamente a molti, non vedo escalation di fatto, vedo anzi congelamento situazione di fatto e scommessa su i tempi lunghi. 

Non so dire se hanno o meno ragione, ma a me pare che i russi sapessero sin dall’inizio che la questione sarebbe stata lunga, quindi immagino si siano attrezzati relativamente. Occorre scorporare tutto ciò che crediamo di sapere perché lo hanno detto le fonti informative occidentali dalla blitzkrieg a Kiev, all’invasione fino ai confini della Romania, la Novorussia con Odessa ed altre intenzioni attribuite in statuto ampiamente ipotetico. Nei fatti, nulla di tutto ciò potevi ottenerlo con 100-150.000 uomini quindi nulla di tutto ciò era nelle strategie russe. 

Le strategie poi debbono declinarsi e le si declinano anche rispetto all’avversario, non puoi farle tutte a priori. Mi sembra probabile i russi vogliano vedere come staranno le cose tra sette mesi e cosa faranno ucraini ed euro-anglo-americani in questi sette mesi. Mi pare un gioco su un tavolo in cui le fiches sono appunto “tempo”. Chi ha più tempo e resistenza? I russi vantano di poter mettere sul piatto altri 300.000 riservisti per turnare al fronte, difesa, presidio, nulla di particolarmente impegnativo se non rischiare la pelle sotto le bombe ed i missili che continueranno a piovere. Gli ucraini al fronte e la popolazione verso la quale si potranno avere altri disagi come il riscaldamento e la luce, come staranno tra sette mesi? E cosa succederà alle elezioni americane di novembre? Gli americani daranno missili a lungo raggio o addirittura aerei il che li porterebbero ufficialmente in guerra? E l’Europa, quale sarà la geografia politica europea dopo il lungo e problematico inverno e relativa tenuta delle opinioni pubbliche? La partita è ancora lunga. 

Credo i russi vogliano comprare tempo, vedremo, è una ipotesi. A poker corrisponderebbe non a "rilancio" ma allo "sto", "arrocco" se preferite gli scacchi. Certo, ogni ipotesi deve fare i conti con la consistenza di deduzioni ed induzioni su informazioni che però non sono certo quelle date in pubblico dalla stampa occidentale. Vedremo quindi quale tra questa ed altre ipotesi avrà più consistenza. 

[Non mi sfugge il tintinnio di atomiche ovvio, solo che parlarne è un conto, usarle un altro. La M.A.D, secondo me, di base vale ancora, com'è ovvio che sia] (Pierluigi Fagan)

57 commenti:

Anonimo ha detto...

Una questione urgente. Chi stabilisce che i referendum russi sono «illegittimi»? La legge ucraina? Il Diritto internazionale? Quale? Quello delle "nazioni civilizzate" (discriminazione dei "mezzi-uomini" asiatici, africani e sudamericani)? L'Unione Europea? Washington? Le Nazioni Unite? Alcuni governi? Alcuni esperti di Diritto naturale sulle loro cattedre (contro altri esperti sulle loro cattedre)? I commentatori nei giornali e sulle televisioni? Il passante qui sotto? La rete? Le vecchie zie? E chi legittima di volta in volta tutti questi soggetti? Trovare la regola.

Anonimo ha detto...

HENRY KISSINGER

DICHIARAZIONE DI HENRY KISSINGER DEL 9 LUGLIO 2022

“ L’obbiettivo deve essere di porre fine all’invasione non di cercare di porre fine alla Russia come stato e come entità storica……
Quando le armi taceranno, la questione dei rapporti tra Russia e Europa andrà presa molto seriamente “.

“La Russia è stata una importante protagonista per oltre 5 secoli nella storia europea ed è sempre stata coinvolta in tutte le grandi crisi ed in tutti i grandi trionfi della storia europea”.

“Dovrebbe essere questa la missione della diplomazia occidentale e di quella russa: tornare al corso storico per cui la Russia è parte del sistema europeo e deve svolgere un ruolo importante. “

“La Russia deve diventare o tornare ad essere una estensione dell’Europa.”

Questa dichiarazione è originata dalla competenza, esperienza e saggezza del quasi centenario Kissinger, ed è a questi principi che la diplomazia europea dovrebbe ispirarsi per costruire una politica estera nei confronti della Russia, certamente coordinata con Washington ma non in una posizione di sudditanza inaccettabile.

Anonimo ha detto...

RICORSI STORICI?
Nel 1968 gli USA subirono la più grande sconfitta mediatica della loro storia.
Nella guerra del Vietnam, il 30 e 31 gennaio, i vietcong sfondarono le linee statunitensi, con un grande dispiego di uomini e penetrarono in un vasto territorio (battaglia del TET).
Da un punto di vista militare, l’episodio fu irrilevante.
E disastroso, per i vietcong.
Gli americani ripresero tutte le posizioni in breve tempo.
Quanto alle perdite, morirono 5.000 soldati USA e 30.000 vietcong.
Ma erano presenti decine di giornalisti.
I quali inviarono resoconti di disastri ai loro giornali.
Pareva che gli USA stessero perdendo la guerra.
Ora, in Ucraina e’ successa una cosa simile.
Gli ucraini hanno ammassato forze in un punto sguarnito e di scarsa rilevanza, per i russi.
I quali li hanno, sostanzialmente, fatti passare.
Quindi, gli ucraini sono entrati in un territorio abbastanza grande.
Ma si sono esposti al fuoco delle artiglierie.
Con perdite pesantissime, decine di migliaia di vite perdute.
Da un punto di vista della propaganda, la cosa ha colpito l’immaginazione.
Degli europei, più che degli americani.
I quali europei hanno maggior bisogno di credere in una vittoria.
La sostanza è che la guerra sta passando in un’altra fase.
I referendum del Dombass potrebbero far diventare quelle terre Russia a tutti gli effetti.
E non si tratterebbe più, da un punto di vista giuridico, di operazione speciale.
Le previsioni sarebbero, a questo punto, tutte inattendibili.

Anonimo ha detto...

Sottoscrivo quanto affermato qui sopra h.13.20, rispetto al territorio conquistato sono troppe le perdite umane, è stata un'ecatombe, secondo pareri di generali, esperti in tattiche e strategie militari, la mossa di VP è da scacchista, credo si chiami arrocco, ma non so giocare a scacchi, chiedo vena, i referenda consegneranno alla Russia territori russi a tutti gli effetti, ergo, i bombardamenti, i razzi e i droni entrerebbero in territorio russo a tutti gli effetti e questo cambia le prospettive e di molto, fra poco inizierà il lungo inverno, non sarà possibile avanzare con mezzi mobili, è una fase di stallo, VP ha armi atomiche di ultimissima generazione, definite light nukes, ovverosia non di enorme impatto, ma per annientare paesi limitrofi più che suff. tra l'altro noi italioti siamo in prima linea grazie al fenomeno premiato con Silver horns, quindi ne faremmo le spese come gran parte dell'Europa che straparla mentre il baratro si avvicina, speriamo prevalga il buon senso, riguardo al centenario HK, anche lui ha moltitudini di scheletri nei suoi armadi personali e il tempo ormai è corto per lui.......

Anonimo ha detto...

https://www.agi.it/estero/news/2022-09-21/ucraina-russia-discorso-putin-mobilitazione-18159479/

Anonimo ha detto...

La Russia non ha gli "alleati" che hanno gli Usa.
Nemmeno Zelenski ci voleva credere...
Nei giorni addietro, sui cieli di Kiev "qualcosa "si è visto...
Vedi : Area 51.

Anonimo ha detto...

16 ottobre 2022 : Congresso del Partito comunista cinese
8 novembre 2022 : elezioni di mid term negli USA
Due eventi con botte da orbi (checché se ne dica Xi ha molte gatte da pelare) messi sotto pressione da una strategia della tensione russa molto più raffinata di quanto molti vorrebbero.

Biden, se perderà la maggioranza al senato e al congresso, che interlocutore sarà? (per tutti, non solo per Putin).

Xi Jngping, pur confermato segretario, che garanzie dovrà dare al partito in materia di rapporti con le multinazionali e con i libdem al cui servizio è nato? Poco o tanto dovrà uscire dalle ambiguità nei rapporti con gli USA fin troppo evidenti.

Biden e Xi pensavano di aver stretto la tenaglia e di papparsi la Russia (con tutta l'Europa incorporata) con poca fatica.
Ora sarà Putin a sedersi sulla riva del fiume aspettando che passino cadaveri.
Chi vivrà vedrà, ma les jeux ne sont pas encore faits .........
Paolo Montagnese

Anonimo ha detto...


Nota bene : La cessione della Crimea non è negoziabile per i russi.
La Crimea, con la sua grande piazzaforte di Sebastopoli, è in pratica la porta d'ingresso della Russia da Sud. Inoltre, cedere la Crimea vorrebbe dire perdere l'accesso al Mar Nero, ridursi all'interno Mar d'Azov e domani perdere anche quello, in gran parte, se gli ucraini dovessero installarsi di nuovo a Mariupol. Cosa possibile, se riprendono la Crimea.

Triveneto ha detto...

Facciamo un referendum per staccarci dall'italia.

Anonimo ha detto...

Beh, in effetti gli ufo ci mancavano! Ahahaha

Anonimo ha detto...

"Dal punto di vista dei globalisti, hanno diritto di esistere solo quegli Stati che sono d’accordo con l’ideologia del liberalismo, con la linea generale degli Stati Uniti e della NATO, con il movimento verso il governo mondiale. Tutti coloro che si oppongono devono essere sconfitti." (Aleksandr Dugin)

Anonimo ha detto...

La "priorità immediata" è il cessate il fuoco e la fine della guerra in Ucraina, per evitare "ricadute negative" del conflitto. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, a colloquio con l’Alto Rappresentante per le Politiche Estere e di Difesa dell’Unione Europea, Josep Borrell, incontrato a margine dei lavori dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. In precedenza Wang aveva incontrato anche il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, sottolineandogli che sulla guerra in Ucraina la posizione della Cina è ''oggettiva'' ed ''equa''. Wang ha quindi detto al suo omologo russo di augurarsi che né la Russia, né l'Ucraina rinuncino al dialogo per mettere fine al conflitto. Sempre a margine dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, Lavrov ha incontrato il segretario di Stato vaticano, Pietro Parolin.

https://www.milanofinanza.it/news/cina-la-priorita-immediata-e-il-cessate-il-fuoco-in-ucraina-202209221944264736

Fortezza che parlamenta mezza vinta ha detto...

Dei Cinesi bisogna diffidare nel modo più assoluto. Del Vaticano, dichiaratamente al servizio degli Stati Uniti d'America e del mondialismo più sfrenato, altrettanto. Se Lavrov incomincia a parlamentare con Cina e Vaticano e acconsente a cessare il fuoco, allora la Russia è perduta. Temo fortemente che andrà a finire così. Per questo, sarebbe opportuno togliere di mezzo Putin e sostituirlo con qualcuno più deciso.

Pio ha detto...

Tra tanti piccoli commedianti, un gigante si staglia in Europa: Viktor Orban, unico leader politico degno di esser definito "statista".
L'Italia e la Meloni, se sarà il nuovo Premier, prendano esempio da Orban, tanto osteggiato dai "pupazzi" dell'Unione Europea (e questo la dice lunga sulla statura del leader ungherese).

Anonimo ha detto...

Cinesi e Chiesa cattolica: peggio di loro non c'è niente! La Russia, con questi suoi incontri, ha già persa la guerra.

Anonimo ha detto...

Donetsk pochi minuti fa: nuovo bombardamento sul pieno centro di Donetsk, ancora una volta le munizioni NATO fornite a Kiev hanno ucciso civili in piazza Lenin e vicino al teatro.
Questa zona era stata colpita anche un paio di settimane fa. Ancora una volta è doveroso ribadire che si tratta di terrorismo in quanto le zone colpite non hanno alcuna rilevanza militare.

Anonimo ha detto...

Votare Meloni oggi equivale ad avere votato m5s la scorsa volta. Si tratta si specchietti per le allodole fatti per gli illusi.

Anonimo ha detto...

A voi, essendo accaniti atlantisti, liberisti moderati, cattolici conservatori piacerebbe la resa della Russia e la sua uniformizzazione ad un liberismo statunitense moderato (che peraltro è tipico pure di Putin). E se poi ci fosse la 'conversione' della Russia al cattolicesimo giudaizzato imperante voi gridereste al miracolo, al successo della 'consacrazione' operata dall'impostore. Non credo che Iddio abbia in mente queste coglionate. La perpetuazione dello status quo è da escludersi.

Anonimo ha detto...

“Vivere ne l’uomo è ragione usare”

Dante, Convivio

Anonimo ha detto...

Non vi fate mancare proprio nulla!

Anonimo ha detto...

Beh, si vede che non siete putiniani…state solo approfondendo le notizie esaminando più fonti a confronto.

Ahahahahaha

Anonimo ha detto...

Come tanti italiani non mi rassegno nell'accettare una guerra imposta, nello stesso momento però mi avvolge la tristezza e la consapevolezza che tutto sia già stato deciso a tavolino. Ho letto il discorso di Lavorv fatto all'ONU, praticamente la Russia considera "coinvolti nel conflitto tutti i paesi che inviano armi in Ucraina". Lavorv non è un cretino, non è Medvedev o Soloviev, non è uno sprovveduto o un ignorante come i ministri degli esteri che siamo abituati ad avere in Italia. Lavorv è uno dei migliori diplomatici Russi presenti al mondo, non perché lo dica io, ma perché gli viene riconosciuto dai 3/4 dei leader mondiali. (Anche qualcuno occidentale). Piaccia o no, questa è la realtà! E se queste dichiarazioni così forti arrivano da lui, e per giunta all'ONU, allora significa che abbiamo bruciato tutte le strade per la diplomazia. A fronte di una situazione che è precipitata in modo quasi irreversibile, l'UE non parla se non per dire sempre le stesse cose: armi e sanzioni. Dalle capitali Europee regna un silenzio assordante. In Italia abbiamo un presidente che ritira premi da chi ha le mani sporche del sangue di mezzo mondo e si autoincensa. Dalla campagna elettorale, a parte qualche eccezione, il tema viene volutamente censurato. La Russia attraverso il suo esponente più "moderato" ci dice che siamo in guerra, e qui si continua a fischiettare. Abbiamo ignorato tutti gli avvertimenti, abbiamo perseguito la strada della guerra e adesso ci siamo ufficialmente dentro. Ora rivolgo un appello a tutti quelli che hanno consentito alla politica di arrivare a questo punto, a tutti quelli che ci hanno denigrato e continuano a farlo perché scendiamo in piazza o perché chiediamo la pace attraverso il dialogo, la trattativa e la diplomazia: è arrivato il vostro momento, quell'elmetto tanto caro potete pulirlo ed indossarlo. La Russia vi considera già in guerra, adesso andate a combatterla e vediamo se avete lo stesso coraggio mostrato dal divano!

(Giuseppe Salamone)

Valeria Fusetti ha detto...

Penso che ispirarsi a Kissinger non sia cosa facile. È ben vero che ha detto le cose riportate da Anonimo delle 11.53, ma è necessario tenere conto delle cose fatte. Ed una di queste è l'aver affiancato il rabbino mentre consegnava la statuetta all' uomo "politico dell' anno", cioè un bancario che di politica né ne capisce né gli interessa capire. Lui esegue. I titolari della ditta premiano . Kissinger era tra i titolari che plaudivano, tra le altre cose, all'invio delle armi italiane a Kiev.

Anonimo ha detto...

Lettonia ed Estonia vietano l'ingresso ai russi, anche se tentano di evadere la mobilitazione, per motivi di ordine pubblico.
Chissà che ne pensa il PD, per il quale ogni forma di controllo del canale di Sicilia è un crimine contro l'umanità e chiunque deve essere fatto entrare per presentare domanda di asilo con qualunque pretesto.

Anonimo ha detto...

"...La Russia attraverso il suo esponente più "moderato" ci dice che siamo in guerra, e qui si continua a fischiettare..."

Italia Sovrana e popolare, ( è stata presente sul campo con suoi inviati Bianchi prima, Fracassi poi, è schierata dall'inizio dell'inizio con la Federazione Russa) ha ribadito anche ieri con l'intervento di Francesco Toscano, a Piazza Santi Apostoli-Roma, il vero nocciolo della questione: questa è guerra USA contro Federazione Russa, con la complicità di altri paesi, in particolare quelli dell'anglo sfera, quasi tutti foraggiano di armi ed uomini l'Ucraina.

Gli italiani si distinguono, tra i servi, per invio di armi e...in parlamento tutti zitti.

Anonimo ha detto...

"...La Russia attraverso il suo esponente più "moderato" ci dice che siamo in guerra, e qui si continua a fischiettare..."

Italia Sovrana e popolare, ( è stata presente sul campo con suoi inviati Bianchi prima, Fracassi poi, è schierata dall'inizio dell'inizio con la Federazione Russa) ha ribadito anche ieri con l'intervento di Francesco Toscano, a Piazza Santi Apostoli-Roma, il vero nocciolo della questione: questa è guerra USA contro Federazione Russa, con la complicità di altri paesi, in particolare quelli dell'anglo sfera, quasi tutti foraggiano di armi ed uomini l'Ucraina.

Gli italiani si distinguono, tra i servi, per invio di armi e...in parlamento tutti zitti.

Anonimo ha detto...

La Russia non ha gli "alleati" che hanno gli Usa.
Nemmeno Zelenski ci voleva credere...
Nei giorni addietro, sui cieli di Kiev "qualcosa "si è visto...

https://www.youtube.com/watch?v=W7jYzo96xhU

Anonimo ha detto...

Vantiamocene eh! Poi se qualcuno accusa il blog di essere filoputiniano, salta su il moderatore che se la prende.

Anonimo ha detto...

Giuste considerazioni. A parte la necessità per la Russia di uno sbocco al mare a Sud con la Crimea, aggiungo che la Crimea stessa non può stare sottoposta all'Ucraina perché è un'altra nazione, sovrana nonché appartenente alla Russia dal 1700. Non soggetta peraltro alla Russia ma membro di una federazione

Anonimo ha detto...

Inoltre, mentre per Donbass, Donetsck ecc.potrebbe valere una forma di statuto speciale come il nostro Alto Adige, la Crimea può essere solo indipendente e aderire alla federazione russa liberamente. Affermare ciò non significa essere filoputiniano.

Anonimo ha detto...

La gente russofona del Dombass voterà ovviamente, assolutamente volontariamente, l'annessione alla Russia,dato che dal 2014 è maltrattata duramente dai politici e militari nazisti ucraini ,lo san tutti ed è il motivo principale dell'invasione russa.
E che dicono ora tutti i media al servizio di politici ucraini e occidentali ?fanno apparire gli ucraini russofoni del donbass tutti filoucraini improvvisamente e dicono che l'esito dei referendum è inaccettabile perché i russofoni del donbass sono costretti ora dai russi a votare per staccarsi dall'Ucraina e riunirsi con la Russia, mentre se liberi potrebbero votare per stare con l'ucraina che li ha maltrattati per anni!!!!
Che faccia di bronzo questi media occidentali

Anonimo ha detto...

Certo, un referendum in piena regola e liberissimo!
Altro che fette di salame: c’avete le lastre di piombo sugli occhi!

Anonimo ha detto...

Mi piace di come discettiate di geopolitica su aree che fino a pochi mesi fa non avreste nemmeno saputo indicare su una cartina, ma si sa: dopo aver conquistato la virologia, eccovi tutti esperti di relazioni internazionali.

Anonimo ha detto...

I media sono tutti di proprietà dei premiatori dello statista dell'anno, e da gran tempo.

Anonimo ha detto...

Persino Open ha dovuto fare marcia indietro sulle file dei russi verso la Finlandia.
Non vi hanno detto che ci sono ovviamente qualche migliaio di persone che cercheranno in tutti i modi di non arruolarsi, cosa fisiologica in ogni paese, ma le file ci sono per esempio a Belgorod (città ripetutamente colpita dagli ucraini) dove si stanno presentando senza nemmeno aspettare la lettera di arruolamento.
Io capisco l'enorme fatica del turista della vita, il consumatore europeo che avendo fatto dell'orizzonte del godimento l'unica prospettiva di vita non riesce davvero a capire come si possa andare a combattere.
Motivo per cui appare impossibile capire che uno dei motivi (non il solo ovviamente) per cui la Russia è intervenuta, è quello di proteggere popolazioni che sente essere fratelli e sorelle e in quanto tali da difendere in caso di pericolo.
Parliamoci chiari: se domani al confine con la Francia una parte di piemontesi fosse sottoposta a bombardamenti e persecuzioni da parte dei cugini d'oltralpe, qui non partirebbe nessuno. Perchè a parte per quanto scritto sui nostri documenti, non esiste nessuna comunità nazionale. C'è al massimo la propria cerchia personale, con la quale tra l'altra si condivide qualche aperitivo e poco più. I piemontesi sarebbero percepiti come estranei, lontani, e il primo pensiero sarebbe quello del "speriamo i problemi non arrivino sino a qui".
La verità è che questa vicenda ucraina non è solo oscurata e distorta dai media, ma essi in un certo senso incarnano un sentimento profondo dell'Occidente: lo sgomento rispetto a qualcosa che non solo spaventa a morte ma di fronte al quale si sa di non essere più attrezzarti nello spirito. La vita ormai doveva essere solo una tabula rasa su cui far scorrere gli indici di borsa, ci sono le carriere, a qualcuno va male ad altri meglio, ma che il mondo sia fatto di sangue, sacrificio, morte...della possibilità che qualcosa di enorme possa sconvolgere la tua vita, è qualcosa che è divenuto semplicemente incomprensibile.

(Danilo Zuccalà)

Un brutto risveglio ha detto...

Concordo pienamente, ma chi crede di poter continuare come prima si sbaglia e, forse, dopo il 30 di settembre, avrà un brutto risveglio.

Anonimo ha detto...


L'esercito russo si trova comunque al momento in difficoltà, non sembra possibile negarlo.

Lo dimostra tra l'altro l'ennesimo cambio di comandante sul campo, deciso da Putin. I russi si stanno riorganizzando, aumentando gli organici, cosa che richiederà mesi e viene fatta di fronte al nemico: una situazione difficile da gestire bene. Resta poi la constatazione dell'inferiorità dimostrata dai russi in fatto di intelligence e di armamento moderno. E forse di tattiche d'impiego della fanteria (però su questo bisognerebbe avere maggiori informazioni). Il mistero della presenza quasi nulla della loro aviazione sul terreno, pur numerosa e dotata di alcuni modelli all'avanguardia, che in Ucraina però non si sono mai visti. Forse sono rimasti ancora prototipi? O è stata l'efficacia della contraerea missilitica ucraina-nato a tenerli lontani?
Finché Biden non concederà agli Ucraini le armi a lunga gittata (missili sino a 300 km) che Zelensky chiede, il pericolo di una ulteriorre escalation resterà relativo. Ma non è certo che la ragione
prevalga.
Miles

Anonimo ha detto...

Chiede Lavrov alle Nazioni Unite: «Qualcuno di voi è stato nel Donbass durante gli otto anni di guerra, quando gli accordi di Minsk venivano violati letteralmente ogni giorno?»

Sta tutto qua (o quasi).

Anonimo ha detto...

Tu sei stato? Sei stato anche nelle città ucraine bombardate dai russi?

Da Fb ha detto...

LA RESA DEI CONTI

È il più cattivo dei presagi il discorso di Putin alla Federazione Russa. In quelle parole, l’operazione militare speciale e il confronto a distanza con la Nato diventano la trasposizione della Grande Guerra Patriottica e della lotta contro il Nazismo, con il richiamo di 300 mila riservisti. Uno come Putin non andava provocato.
I referendum nel Donbass, il cui esito è scontato, segnano un punto di non ritorno. Con il Donbass incorporato, anche il volo di una pallottola spuntata diventa un attacco alla integrità territoriale della Federazione Russa. Se si attacca il Donbass, si attacca la Russia.
Ciò pone Putin nelle condizioni di poter optare per la guerra totale, utilizzando armi di cui non voglio nemmeno menzionare la tipologia. E dato che la Nato non resterà a guardare, possiamo immaginare quale potrà essere, a medio-breve termine, il futuro di noi e dei nostri figli.
Un sentito ringraziamento va alla Nato e a Washington, che nel corso degli ultimi 25 anni non hanno trovato di meglio da fare che bullizzare la Federazione Russa, come cresciuti ragazzotti che si divertono ad accerchiare e sbeffeggiare un disabile, senza supporre, nella loro colpevole ignoranza, che la sua era una malattia reversibile.
Un altro ringraziamento va ai nostri leader europei, che mentre con rara fedeltà ascoltavano in ginocchio ogni parola degli USA, hanno fatto orecchie da mercante quando Putin chiedeva che la Nato non sconfinasse almeno in Ucraina, dopo essersi fagocitata tutto l’ex Patto di Varsavia e anche qualcos’altro.
I Protocolli di Minsk, in sostanza, stabilivano questo. Ma chissenefrega di un accordo internazionale firmato, tanto quello è un disabile, almeno così ricordo. Possiamo continuare a provocarlo e a prenderlo per il culo, magari pure ridergli in faccia, e magari anche accogliere in Europa un Paese guidato da un’accozzaglia di furfanti come l’Ucraina, tanto per fargli un altro dispetto.
E come escludere dai ringraziamenti uno come Mario Draghi, il migliore dei migliori, quello che ci doveva salvare, il pompiere che usa benzina per aiutare gli abitanti del condominio in fiamme. La sua devozione a Washington, di cui ha copiato iniziative e proclami guerrafondai, ci ha fatti diventare agli occhi della Russia un bersaglio legittimo. Idea geniale, con tutte le basi Nato che teniamo disseminate in Patria. Chissà dove sarà lui quando la Russia deciderà di spedirci con posta prioritaria i suoi confetti ad alto impatto ambientale. Non siamo al cinematografo, pezzo di cretino.
Un ultimo ringraziamento va ai nostri eroici giornalisti, che per mesi, per anni hanno condotto una strenue battaglia contro il più pregnante dei doveri deontologici, quello di verità, come fosse una neoplasia del midollo spinale. A loro vanno anche i più sinceri complimentri per la dimostrata capacità di autosottoporsi ad un così delicato intervento chirurgico, dandosi la possibilità, in questa partita della morte, di inginocchiarsi persino al cospetto dei portatori d’acqua della squadra titolare.

Anonimo ha detto...

Un ringraziamento particolare alla FINANZA EBRAICA dei SOROS, KLAUS SCHWABB ROTHSCHILD, CARHILL, MONSANTO, GOLDMANN SACHS, BLACK ROCK, ANTHONY BLINKEN E SODALI che si sono andati a comprare 20 milioni di m2 dei migliori terreni ucraini, per farvi entrare la NATO e sistemare i missili atomici, a 4 minuti di volo dal Cremlino, sotto il culo dello ZAR ARMATO, CHE HA REAGITO! HA STATO PUTIN! NON BIDEN! Affermano convinti I Giornalari di Regime.

Anonimo ha detto...

Si è prossimi a varcare la soglia dell' Apocalisse. Il pensare di mettere la Russia con le spalle al muro con sanzioni ed isolamento...non fa altro che incattivirla oltre ogni limite. Le conseguenze saranno catastrofiche.

Ho l'impressione che tutti commettano lo stesso errore: Putin non è il pazzo sanguinario, lo zar, il nuovo Hitler della cui nefasta immagine i media occidentale ci bombardano in continuazione a partire dall'inizio di quest'anno, Putin è uno statista, un gigante al confronto dei quaquaraqua che popolano il nostro grandioso universo occidentale, Putin ragiona con la testa e non con qualche altro organo come i nostri gloriosi politici e non si lascerà certo prendere da stupidi ed inutili isterismi e non userà mai per primo le armi nucleari tattiche o strategiche che siano (tenendo presente che anche il più piccolo petardo atomico attuale è almeno paragonabile ai confetti americani lanciati nel '45), se mai ci sarà una escalation nucleare per la causa dobbiamo guardare ai nostri alleati geniali di vecchia data e freschi freschi. Il bombardamento di territorio russo sta già avvenendo sia in Crimea sia sui villaggi dell'oblast di Belgorod che è Russia e non Donbass e la risposta non è stata la bomba ad idrogeno. I 300.000 riservisti, come ha detto, verranno utizzati per la protezione delle zone conquistate per evitare di perderle con qualche altro attacco semi suicida delle truppe ucraine e se si guarda la cartina manca poco al completamento della conquista dell'ucraina sud orientale, conquista che verrà completata. Certo il conflitto si intensificherà e nel lungo periodo chi avrà la peggio saremo noi, più che la Russia il cui popolo è abituato a ben altre condizioni di vita rispetto a noi. Putin vuole il Donbass e se lo prenderà, forse si prenderà Odessa bel porto appetitoso tagliando così l'ucraina dal mar nero, e sono certa che alla fine l'ucraina verrà smembrata dagli altri paesi al suo confine e non dalla Russia. Io temerei di più un dopo Putin, perchè finito lui una serie di falchi incazzati neri sono già lì pronti a prendere in mano la situazione e la cosa potrebbe diventare un po' più complicata.

Anonimo ha detto...

UKRAINIAN ARMY IS A JUNTA WHO WAS SELECTED AND INSTALLED BY THE WEST.
Nothing Ukrainian about it. No matter how they dress themselves with lies, their actions reveal who they are. Just like Pinochet in Chile, "rebels" in Syria.
Karene Eva Bartlett, the journalist who has reported from Syria and from Gaza Palestine previously, is on the Ukrainian kill list for her reporting.
She writes here:
https://archive.ph/j3FZk
"Ukrainian strike on Donetsk market was a terrorist act.
If the Donetsk marketplace that was hit by rocket artillery on Thursday had been in a city controlled by Kiev, the names and faces of the five civilians killed would be on all major news sites. But because it was another Ukrainian attack on civilians in the Donetsk People's Republic (DPR), the deaths and 23 additional civilians injured will almost certainly go unreported, as has the been the norm during the regime’s eight years of the Donbass and Western media’s eight years of ignoring the attacks.
"They know there is a market here and that from 10am to 1pm there are many people here,” Gennady said as we walked past shops.
Striking crowded markets and streets at a busy time of the day is something terrorists in Syria did for years, to the silence of Western media. It is something Israel has also done for a long time, hitting residential and public areas of Gaza–one of the most densely inhabited places on earth.
Western Media won't report on this; Western politicians won't condemn this; virtue signallers won't speak about this. And when you actually go and document it, they will silence you relentlessly.
But this is what we've come to today: Ukraine, often using weapons acquired from the West, can continue to bomb busy civilian areas of the Donbass republics, killing still more civilians, and not only do the hypocrites of the West so keen to accuse Russia of war crimes (which they can never prove and often contradict themselves over), but media and troll farms work in lockstep to gaslight the public and whitewash Ukraine's war crimes."

Anonimo ha detto...

"In guerra, come si dice con un’affermazione banale e vera al tempo stesso, la prima vittima è la verità. Certamente, mai come in questa occasione si è verificata una adesione uniforme di tutti i principali media occidentali ed italiani in particolare a sostegno di una delle due parti. Non avvenne neppure con la guerra in Kosovo, in Libia e Afghanistan, nelle quali eravamo direttamente impegnati con nostre forze: un dibattito relativamente libero era sempre possibile. Ora, invece, è stato fatto passare il messaggio che l’attacco all’Ucraina è un attacco a tutta l’Europa, anzi, all’Occidente, e che in Ucraina si sta difendendo una democrazia compiuta, aggredita da un “dittatore” senza scrupoli. Che con questo “dittatore” abbiano fatto affari tutti i paesi europei, e non solo, per due decenni, realizzando scambi commerciali importanti per la nostra stessa sopravvivenza attuale, pare se ne siano dimenticati tutti. Come tutti sembrano aver dimenticato le critiche alla condotta “democratica” ucraina prima di questa guerra."
Generale Bertolini a l''AD

Anonimo ha detto...

Guido Villa
Leggo del Servo di Dio mons. Giuseppe Lang (di cui ho scritto diverse volte in precedenza).
«Infatti, allo scoppio della Prima Guerra mondiale, il Servo di Dio introdusse l'adorazione eucaristica quotidiana di sera per una più veloce e più felice pace possibile. Continuò questa devozione anche come vescovo quando altri obblighi glielo permettevano».

Meditate, sacerdoti, meditate. E non aspettate, per farlo, che scoppi un'altra guerra mondiale. Fatelo subito.

Anonimo ha detto...

SABOTATI I GASDOTTI DEL NORD EUROPA: OPERAZIONE COMPIUTA DA FORZE SPECIALI

L'avete capito o no che "qualcuno" vuole la morte economica dell'Europa (e non sono i Russi...).

PERDITE DI GAS SU NORDSTREAM 1 E 2. LE AUTORITÀ SOSPETTANO UN SABOTAGGIO INTENZIONALE
Nella notte tra domenica e lunedì è stata rilevata una perdita di pressione su una delle due linee del Nord Stream 2. La perdita è stata successivamente identificata nelle acque territoriali danesi. Successivamente anche il portavoce del gasdotto Nord Stream 1 ha segnalato una “grave caduta di pressione”.
La ricerca sulle cause è stata avviata in entrambi i casi dalle autorità federali che si occupano di sicurezza. L'esito delle ricerche richiederà settimane. Tuttavia, a causa della tempistica, dei tre gasdotti interessati e delle gravi perdite di pressione su Nord Stream 1, che indicano anche una grossa perdita di gas, ormai si considera lo scenario peggiore. "Non riusciamo a immaginare uno scenario diverso da un attacco intenzionale", ha affermato una persona che ha familiarità con la valutazione del governo federale e federale. Ha continuato dicendo: "Tutto indica che non è stata una coincidenza".
Un simile sabotaggio sui fondali è un'azione tutt'altro che banale. Richiede l'uso di forze speciali, ad esempio sommozzatori della marina, o un sottomarino, secondo gli esperti che si occupano di una prima valutazione della situazione. (Fonte: Tagespiegel)

Anonimo ha detto...

CUI PRODEST? MA FATEVELA, QUESTA DOMANDA!
Chi aveva dichiarato che il North Stream 2 non sarebbe mai entrato in funzione, con qualunque mezzo? Biden, il 7 febbraio 2022 (!!).
Chi aveva il massimo interesse dal funzionamento del North Stream, sia 1 che 2? La Russia e la Germania, poi l'Italia.
Il North Stream viene sabotato, a chi daranno la colpa i mass media occidentali? Alla Russia, ovviamente.
A chi crederanno i deteriorati psichici pro vax e zelenskiani? Alla TV, come sempre!
(Circolano le foto del gas che risale dalle tubature danneggiate sul fondo del mare, nella zona del mar Baltico dove nei giorni scorsi era stata avvistata la nave d'assalto anfibia universale americana USS Kearsarge)

Anonimo ha detto...

Nonostante i tg dicano il contrario, l'attentato al gasdotto è un atto di guerra USA contro l'Europa

Anonimo ha detto...

È un caso che il Nord Stream sia stato oggetto di esplosioni letteralmente lo stesso giorno in cui è stato inaugurato il gasdotto dalla Norvegia alla Polonia?

Indebolire la cooperazione energetica tra Germania e Russia è stato un obiettivo degli Stati Uniti, sin dal colpo di stato del 2014 in Ucraina.

Lo ha anche detto Donald Trump, senza peli sulla lingua, durante la sua visita in Polonia nel 2017.

Sabotando il Nord Stream, è stato concesso alla Polonia - un paese finora insignificante dal punto di vista geopolitico ma leale servo di Washington - un controllo significativo sulle forniture energetiche per l'Europa continentale.

Da Fb ha detto...

La compromissione dei gasdotti North Stream 1 e 2 è un atto deliberato che vuol rendere irreversibile il disaccopiamento economico della UE dal resto dell'Eurasia.
Si tratta cioè di una rottura geopolitica epocale che separa di netto un intero campo di relazioni internazionali e porta all'assoggettamento al campo anglosassone di un'Europa continentale ormai vassalla e via via più dipendente.
La rapida distruzione delle classi medie, che sono state il più vasto terreno di appoggio delle democrazie moderne, è un effetto prevedibile e rapido del declassamento dell'Europa che snaturerà profondamente il mondo che abbiamo conosciuto per generazioni.
C'è insomma chi sta lavorando strategicamente per provocare una guerra ben più vasta di quella che si gioca per ora in Ucraina, cioè nel punto di rottura più dolente e visibile. C'è chi lavora per bucare ogni via di pace. Occorre mobilitare le coscienze senza farle manipolare da quel che domattina diranno i giornali su chi abbia voluto un atto di guerra a danno delle condotte sottomarine.

Anonimo ha detto...

Che piaccia o no è la guerra anglosassone all'Europa a trazione tedesca. Se siamo arrivati a questo è colpa innanzitutto della Germania, del suo asse privilegiato con la Francia e della sua distruzione del sistema industriale italiano e dei governi italiani che lo hanno permesso

Nord Stream ha detto...

Mi pare sempre più chiaro che nell'attuale conflitto bellico si scontrano da un lato una potenza che cerca di preservare un futuro alla sua esistenza, economica e culturale, nello scenario mondiale e una organizzazione terroristica dall'altro.
Noi, dopo essere stati probabilmente la causa scatenante di questo conflitto, ci siamo schierati al fianco di quest'ultima.

mic ha detto...

Era il 7 febbraio e Biden già lo aveva promesso
https://www.rainews.it/amp/articoli/2022/02/usa-nord-stream-2-va-bloccato-se-russia-invade-ucraina-43d8a19a-1abc-4278-b123-a54fcd77a1c8.html

Anonimo ha detto...

RAPPRESAGLIA.
Tra i molti commenti delle ultime ore, sono pochi a osservare che il secondo gasdotto, Nordstream2, avrebbe dovuto essere inattivo - e mai utilizzato - per il veto perentorio da parte americana (accolto da parte tedesca apparentemente senza batter ciglio). Risulta invece che Nordstream2, colpito dal sabotaggio come Nordstream1, perde notevoli quantitativi di gas.
L'unica spiegazione possibile è che il gasdotto venisse utilizzato clandestinamente, per un accordo sottobanco tra la controparte russa (Gazprom) e la controparte tedesca.
L'ipotesi più probabile è perciò quella del sabotaggio americano (o britannico) a scopo di rappresaglia contro la Germania, diffidata dall'utilizzo del gasdotto e ufficialmente impegnata a rispettare la diffida. Il pallino passa dunque ai Tedeschi: passare l'inverno o al gelo oppure no, that is the question. Morire per l'America oppure no: that is the question.
P.S. La notizia comica è che la Germania E GLI USA stanno indagando (mano nella mano) sul sabotaggio.

Anonimo ha detto...

Dopo quasi 8 mesi di sanzioni che hanno danneggiato la NOSTRA economia, ed ora con attentati terroristici che devastano le NOSTRE infrastrutture, quelle che ci hanno permesso di PROSPERARE negli ultimi decenni, bisogna essere RITARDATI per non capire che l'Europa è sotto attacco da parte degli anglosassoni.

Anonimo ha detto...

CHI HA SABOTATO IL GASDOTTO NEL MAR BALTICO?
Se i russi volessero impedire l'arrivo di gas in Germania e nel resto d'Europa, secondo voi, avrebbero bisogno di distruggere gli impianti che hanno costruito con notevole impegno di spesa? Oppure sarebbe per loro più pratico e conveniente chiudere i rubinetti, in attesa di riaprirli eventualmente un domani, senza costi ulteriori?
Se davvero qualcuno crede che i russi si sabotino da soli, allora è normale tutto quello che è successo negli ultimi 2 anni e mezzo...

Anonimo ha detto...

Chissà se i propagandisti occidentali daranno il giusto peso a queste parole roboanti della Merkel: "Dobbiamo prendere sul serio le parole di Putin e non liquidarle come bluff. Non è un segno di debolezza, ma un segno di saggezza politica."
Se oggi ci fosse lei in Germania, sono sicuro che tutto ciò che stiamo vivendo adesso, non sarebbe mai successo. Si può criticare il suo operato politico solo perché non è Italiana, di conseguenza ha sempre fatto gli interessi dei Tedeschi. Ma cosa dovrebbe fare una politica che ama il suo popolo se non altro che l'interesse di quel popolo stesso? Una cosa però le va riconosciuta a pieno: fino a quando c'è stata lei in Germania, tutta l'Unione Europea avevo un ombrello che la copriva dalla pioggia NATO. C'era lei quando con un secco no nel vertice NATO di Bucarest il 3 aprile 2008 si negò l'ingresso all'Ucraina proprio per le motivazioni che hanno scatenato l'inferno oggi in Europa, è stata lei a portare avanti con convinzione il gasdotto Nord Stream 2, è stata lei una delle poche a saper opporsi con fermezza ai capricci a stelle e strisce. E non sarà un caso se dopo mesi di silenzio, esce con questa dichiarazione che fa scuola di diplomazia a quei quattro imbecilli che governano in Europa. E non sarà neanche una congiunzione astrale se tutto questo casino è coinciso con il suo tramonto politico.
Cari scappati di casa e servi di Washington, propagandisti senza spina dorsale e guerrafondai d'eccellenza su ordine a stelle e strisce, adesso metterete anche la Merkel tra i FiloPutiniani? O finalmente aprirete gli occhi e prenderete appunti su come bisogna uscire da questa situazione? Decidete senza aspettare l'ordine da oltre Atlantico stavolta, ne vale la sopravvivenza!

(Giuseppe Salamone)