Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 24 marzo 2023

L’attuale conflitto tra “Oriente” e “Occidente”: due blocchi geopolitici alternativi o complementari?

D'intesa con l'Osservatorio Card. Van Thuân, un tema di stretta attualità su cui non abbassare la guardia e trarre ulteriori spunti di riflessione. Un precedente interessante qui. Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica.

L’attuale conflitto tra “Oriente” e “Occidente”:
due blocchi geopolitici alternativi o complementari?


Due blocchi geopolitici in conflitto
Il confuso panorama della globalizzazione nella quale stiamo vivendo sembra dominato dal conflitto in corso tra il blocco geopolitico dei “regimi despotici”, erroneamente qualificato come orientale, e quello delle “regimi democratici”, erroneamente qualificato come occidentale.
Questo conflitto sembra mettere in crisi le categorie interpretative finora usate per analizzare la situazione globale e prevedere dove ci sta conducendo il processo rivoluzionario. Di conseguenza, l’opinione pubblica benpensante, disorientata dalla capillare propaganda mass-mediatica, erroneamente identifica l’Occidente con la civiltà cristiana o l’Oriente col mondo comunista, per cui tende a schierarsi per l’uno o per l’altro dei contendenti.
Eppure, l’attuale situazione geopolitica può essere chiarita se, applicando vecchie categorie alchemiche alla nuova “ingegneria sociale”, interpretiamo il conflitto in corso come lo scontro tra due tipiche fazioni interne alla Rivoluzione universale, quella distruttiva e quella costruttiva, siano esse alternative o rivali o complementari tra loro.
La prima fazione, descrivibile come la “mano sinistra” dell’agente sovversivo, s’impegna nel facile ruolo di distruggere l’ordine tradizionale per sgombrare la strada all’avvento di quello rivoluzionario, svolgendo il ruolo alchemico di solvere, ossia di trarre il caos dall’ordine (“chaos ab ordo”). La seconda fazione, descrivibile come la “mano destra” dell’agente sovversivo, s’impegna nel difficile ruolo di costruire l’ordine rivoluzionario sulle macerie di quello tradizionale, svolgendo il ruolo alchemico di coagulare, ossia di trarre l’ordine dal caos (“ordo ab chaos”). Si badi però a non intendere le parole sinistra e destra nel loro senso politico, perché una fazione sinistrorsa può diventare retrograda e una destrorsa può diventare avanzata.
In teoria, la fazione distruttiva sarebbe funzionale a quella costruttiva, perché questa dovrebbe mantenere le strabilianti promesse, fatte dalla Rivoluzione ai popoli sottomessi, di condurli a una sorta di nuovo Paradiso Terrestre che risanerà tutti i mali e risolverà tutte le contraddizioni – compresa quella tra l’uomo e Dio – che finora hanno lacerano la natura e la storia. Si tratta del vecchio progetto di costruire una società laicista, razionalistica e tecnocratica che mira a preparare l’avvento del “novus ordo saeclorum”, ossia della “Repubblica Universale”. Questo progetto costruttivo è sembrato realizzarsi durante il periodo storico che va dalla Rivoluzione Francese a quella sovietica.

Lo scontro tra la liberté e l’égalité in funzione della fraternité
Tuttavia, gli occulti “alchimisti sociali” ormai non riescono più a far credere alla popolazione che manterrà le grandi promesse fattele da secoli. Negli ultimi tempi, il loro progetto costruttivo, pur continuando a ottenere grandi vittorie, ha anche subìto arresti, deviazioni e arretramenti che lo hanno reso incerto, insicuro e declinante. Lo hanno dimostrato i fallimenti prima del progetto sovietico, poi di quello “terzomondista” e oggi di quello europeista, ma anche quello di sottomettere la Chiesa sta dando solo tardivi e incerti risultati.
Quest’insuccessi sono dovuti al fatto che la costruzione dell’ordine rivoluzionario viene ostacolata non solo dalle tenaci resistenze (naturali e soprannaturali) sollevate dalle popolazioni non ancora sottomesse ai poteri sovversivi, ma anche dal dilagare dei fattori di disordine e di dissoluzione suscitati e manipolati da quegli stessi poteri.
Allora, negli ultimi tempi, la fazione distruttiva della Rivoluzione sta tentando di sostituirsi a quella costruttiva nella guida del processo sovversivo, per fargli compiere un “salto di qualità” capace di superare la situazione di stallo Infatti, la fazione distruttiva sta imponendo un nuovo progetto – di carattere ecologista, irrazionalista e anarchico – che tenta di alimentare i fattori dissolutivi fino al parossismo, anche se ciò rinvia a un problematico futuro la costruzione della “nuova società”. L’esplosione del Sessantotto fu l’avvio di questo esperimento rivoluzionario, tutt’oggi in corso perché riuscito solo in parte e rimasto incompiuto.
Probabilmente, gli “alchimisti sociali” all’opera sperano che l’attuale scontro tra il fattore distruttivo della liberté liberale e quello costruttivo della égalité socialista non impedirà più l’avvento della fraternité globalista ma anzi lo favorirà. Il risolutivo regime della “solidarietà fraterna” dovrà suscitare tutta la licenza necessaria affinché le passioni e le forze sovversive riescano a dissolvere ogni ordine residuo, ma dovrà anche imporre tutta la repressione necessaria affinché le sopravvissute forze sane non sin approfittino della licenza per restaurare condizioni sociali che violino l’eguaglianza faticosamente ottenuta.
Recentemente, alcuni ideologi rivoluzionari avanzati – come l’israeliano Noah Yuval Harari – hanno auspicato che l’avvento della fraternité sia realizzato da un regime che imponga una “transizione ecologica” capace di realizzare una fusione tra gli uomini e gli altri esseri viventi che faccia evolvere il cosmo dal livello terreno a quello celeste, ossia divino.
L’aspetto più inquietante di questa transizione consiste nel fatto che alcuni ingegneri sociali influenti nel mondo politico – come i sociologi Edgar Morin e Michel Maffesoli – sostengono che, per passare dal livello umano a quello sovrumano, bisogna affidarsi alla guida di quel “puro spirito, demiurgo e re del mondo” che gl’ideologi rivoluzionari del XIX secolo (Hegel, Marx, Comte) hanno identificato con Satana, inteso come agente di progresso e di liberazione dell’umanità da ogni forma di “superstizione religiosa” e di “tirannia politica”.

L’attuale scontro tra “Oriente” e “Occidente”
Tuttavia, i capi rivoluzionari stanno facendo oggi molta fatica a far accettare ai loro stessi seguaci un così netto e rapido rovesciamento di strategia che, oltre a eludere il mantenimento delle grandi promesse sociali fatte ai popoli, presuppone una diversa concezione del progetto rivoluzionario e un suo cambio nella sua guida. Pertanto, l’attuale crisi geopolitica può essere spiegata come effetto dello scontro tra i due opposti fronti rivoluzionari prima delineati.
Da una parte, vediamo schierarsi una formazione geopolitica composta da molti Governi “democratici”, impropriamente posizionati nel quadro geopolitico “occidentale”: l’Unione Europea, gli Stati Uniti d’America, l’Australia e altri. Essi pensano che le conquiste rivoluzionarie finora ottenute (come i cosiddetti “diritti civili”) siano rimaste incompiute e instabili, per cui debbano essere salvate rilanciando il processo rivoluzionario e spingendolo fino alle sue ultime conseguenze, per quanto distruttive siano. Secondo loro, la “nuova società” può nascere solo dall’“uomo nuovo”, per cui le oggettive esigenze della collettività devono sempre essere sottomesse alle soggettive pretese individuali. A questo scopo, i Governi “democratici” favoriscono il dilagare nel mondo dei nuovi movimenti sovversivi “occidentali” (come quelli ecologisti, immigrazionisti e woke), perché li valutano come una sorta di droga che permetterà alle forze rivoluzionarie di slanciarsi verso la finale meta anarchica, sfondando ogni resistenza fatta da “sistemi chiusi”, “regimi despotici” e “Chiese retrograde” che – per nostalgia della passata società della certezza, della sicurezza e del benessere – si stanno attardando a una fase superata del processo rivoluzionario.
Pertanto, questo fronte “occidentale” composto dai Governi “democratici” può essere definito come un fattore estremista, aggressivo e destabilizzante, corrispondente alla “mano sinistra” della Rivoluzione globale, secondo la quale bisogna mettere in crisi e distruggere piuttosto che difendere e costruire, perché il movimento vale più del suo risultato.
Dalla parte opposta, vediamo schiararsi una formazione geopolitica composta da molti Governi “despotici”, impropriamente posizionati nel quadro geopolitico “orientale”: ossia la Russia, la Cina, l’India, gli Stati islamici e alcuni Stati sudamericani. Essi pensano che dalla nuova fase distruttiva del processo rivoluzionario non apra la strada a nuove conquiste sociali, ma anzi rischi di mettere in pericolo quelle ottenute in passato. Secondo loro, l’“uomo nuovo” può nascere solo dalla “nuova società”, per cui le soggettive pretese dell’individuo devono sempre essere sottomesse alle oggettive esigenze della collettività.
Di conseguenza, questo fronte “orientale” condanna e reprime come arbitrari e retrivi i citati movimenti fanatici e anarcoidi “occidentali”, favoriti da irresponsabili Governi “democratici”, perché sono manifestazione di quella “malattia infantile dell’estremismo” – a suo tempo denunciata da Lenin – che rischia di travolgere il sistema rivoluzionario in un vortice di eccessi deliranti e dissolutori.
Pertanto, questo fronte “orientale” composto dai Governi “despotici” può essere considerato come un fattore di moderazione e di contenimento, corrispondente alla “mano destra” della Rivoluzione globale, secondo la quale bisogna costruire e difendere piuttosto che distruggere e mettere in pericolo, perché il risultato ottenuto vale più del movimento.
Appare ora chiaro che il conflitto in corso sta avvenendo non tra una fazione sovversiva e una conservatrice, ma tra due fazioni rivali interne al potere rivoluzionario globale, ciascuna delle quali si propone come fattore che deve bilanciare l’influenza geopolitica dell’altra.

Conflitto geopolitico, di potere o ideologico?
L’ingannevole propaganda diffusa da entrambe le fazioni ci rende difficile capire la vera origine e portata del loro conflitto. Proviamo comunque a fare qualche ipotesi.
Prima ipotesi. Il conflitto in corso oppone due blocchi mondiali che stanno ridisegnando le loro aree d’influenza e di azione; il terremoto che ci scuote è prodotto dall’attrito tra falde geopolitiche rivali che sta accelerando il processo di globalizzazione da tempo in atto. Se così fosse, tutto potrebbe finire domani con una pace concordata priva di gravi conseguenze.
Seconda ipotesi. Il conflitto in corso non è solo geopolitico ma coinvolge anche due fazioni gemelle e rivali, che stanno litigando sul ruolo da svolgere nel processo rivoluzionario, sul potere da ottenervi e sui mezzi da usarvi. Se così fosse, tutto potrebbe ridursi al confronto strategico tra una tesi e un’antitesi che verrà risolto da una sintesi riconciliatrice che ridisegnerà i ruoli delle fazioni rivali.

Terza ipotesi. Il conflitto in corso non riguarda solo ruoli e mezzi, ma anche il percorso da fare e la meta da raggiungere. Infatti, la fazione “occidentale” proclama il primato della liberté sull’égalité, dei mezzi sul fine, dell’azione sul risultato, della distruzione sulla costruzione; al rovescio, la fazione “orientale” proclama il primato dell’égalité sulla liberté, del fine sui mezzi, del risultato sull’azione, della costruzione sulla distruzione. Di conseguenza, questa rivalità tra liberté ed égalité impedisce ch’esse, riconciliandosi, instaurino insieme il regime di fraternité.
Se così fosse, il conflitto in corso avrebbe radici più profonde e causerebbe conseguenze più vaste di quanto si crede, perché metterebbe in crisi l’intero processo rivoluzionario e anzi la concezione stessa della Rivoluzione. Di conseguenza, il conflitto potrebbe diventare una “guerra civile mondiale” capace di far “esplodere le contraddizioni” del sistema globale e di gettarci nel caos.

Una occasione storica da cogliere
Se quest’analisi è giusta, siccome il Vangelo ammonisce che “ogni regno in sé diviso è destinato a crollare”, possiamo ipotizzare che oggi la Rivoluzione non sta tentando uno dei tanti voltafaccia con i quali disorientare i propri nemici, né sta subendo una delle sue solite “crisi di crescita”; essa sta piuttosto subendo una crisi senile dovuta a una sorta di mutazione genetica che può condurla alla dissoluzione e alla morte.

Lungo l’intero XX secolo, l’intero arcobaleno ideologico – compreso il colore cristiano progressista – diede per scontato che il sistema di potere rivoluzionario fosse “storicamente inevitabile” e quindi “politicamente insuperabile”. Per contro, fin dagli anni 1970, due noti protagonisti della cultura e dell’apostolato cattolico, Augusto Del Noce e Plinio Corrêa de Oliveira, previdero l’imminente fallimento o il suicidio della Rivoluzione, poi avvenuti col crollo del regime comunista e con la crisi della ideologia liberale. Essi previdero pure che tutto ciò avrebbe potuto aprire la strada alla rinascita della cultura e della politica cristiane mediante la formazione di élites tradizionali analoghe all’antica nobiltà europea.

Se ciò non è ancora avvenuto, non è tanto a causa della residua forza rivoluzionaria, quanto per colpa della debolezza della classe dirigente cristiana, specialmente di quella ecclesiastica. Dapprima, essa ha tentato di rabberciare il traditore e fallimentare ambiente neo-democristiano, poi ha rinunciato a ogni prospettiva di riscossa, abbandonando i cittadini cattolici al dominio dell’unica classe politica superstite: quella radicale e globalista.

Tuttavia, questo drammatico sviluppo della situazione ci conferma che oggi la Divina Provvidenza sta offrendo alle residue forze tradizionali un’altra storica occasione per uscire dalla rassegnazione, superare le divisioni interne e avviare una risolutiva riscossa cristiana cattolica che permetterà di vincere le forze rivoluzionarie. Se il mondo cattolico rinuncerà a questa grande occasione nel timore di essere perseguitati e preferirà rifugiarsi in nuove catacombe rimboccandosi lapide e facendo finta di essere morto, commetterà una grave offesa alla Divina Provvidenza che non ci risparmierà dalla meritata punizione e per giunta rinvierà ulteriormente la promessa vittoria della Chiesa.
Guido Vignelli

25 commenti:

Anonimo ha detto...

Concordo. Putin non è santa Giovanna d'Arco. I due blocchi appartengono entrambi alla Rivoluzione. Non bisogna lasciarsi ingannare e illudere. La riscossa cattolica, purtroppo, mi sembra impossibile. Non è questione di rassegnazione.

Anonimo ha detto...

"Putin è un criminale di guerra e in quanto tale va processato". (Ron De Santis, governatore della Florida).

De Santis è il perfetto erede di Gerge W.Bush, cioè un burattino guerrafondaio senza scrupoli della falsa destra, al servizio dell'oligarchia economico- finanziaria, cioè della pluto-crazia.
Qualsiasi candidato alla presidenza degli Stati Uniti, con la parziale eccezione di Donald Trump, ha bisogno dei soldi del grande capitale per essere eletto. Chiunque venga eletto -con la sola parziale eccezione di Donald Trump- deve rispondere ai signori del denaro al quale deve la stessa elezione.
Trump è odiato così tanto perchè essendo molto ricco, e quindi parzialmente autonomo, ha il guinzaglio meno corto degli altri burattini della politica a stelle e strisce. Come ha spiegato uno dei padroni, George Soros, nel suo ultimo discorso, De Santis va scatenato contro Trump.
Gli Usa sono una plutocrazia guerrafondaia - una sorta di nuova Cartagine - che di "democratico" ha solo l'apparenza per i gonzi.
Che in Usa vinca la destra pluto-cratica oppure la sinistra pluto-cratica, i padroni sono sempre gli stessi. Sono i mercanti anglo-talmudici dalle immense fortune, i protagonisti del sistema orgiastico-mercantile, ormai padroni delle nostre vite.
Perlomeno finchè glielo permetteremo.
Martino Mora

Anonimo ha detto...

"Oggi comprare un figlio con l'utero in affitto è come prenotare un biglietto aereo". Le pance delle donne sono un business da 129 miliardi e l'Unione Europea lo regolamenta, come se i bambini fossero bulloni e biscotti. Un mercato sempre più fiorente, sempre più regolarizzato e sempre meno sconvolgente nell’Occidente che dissimula tutto e dove anche la schiavitù diventa un diritto.

Da Fb ha detto...

In questi giorni la Francia è a ferro e fuoco e i pm di Bergamo hanno scoperto delle chat allucinanti in cui si è scoperto che Speranza ha firmato i contratti di acquisto con Pfizer & Company senza nemmeno consultare gli enti preposti, dove si parla chiaramente di dati falsificati, occultati e di un viceministro ricattato, ecc. L'altro giorno ho sfogliato il principale quotidiano locale e non c'era nemmeno mezza riga su queste cose gravissime che stanno accadendo. In Italia c'è una censura a monte a dir poco allucinante, supportata da gente come Zuckerberg che qui e su Instagram blocca i profili e cancella tutti i post sgraditi senza dare la possibilità di difendersi. Gli unici spazi in cui si può fare seria controinformazione sono i blog che però, come sappiamo, senza la grancassa dei social e di YouTube (che spesso impediscono ai loro utenti di raggiungerli, oscurandone i contenuti), sono di fatto delle mosche bianche nel deserto di un paese dove non esiste quasi più la libertà di espressione.

Anonimo ha detto...

Andrea Zhok
In Francia 3 milioni di persone in strada, città messe a ferro e fuoco, richieste di dimissioni di Macron, da settimane cariche scomposte della polizia, violenze e feriti .

Ecco, ora pensate per un momento se questo stesse accadendo in:
Russia o Bielorussia o Venezuela o Iran o Cina o Cuba, o uno qualunque dei paesi che non piacciono ai media europei (perché non piacciono agli USA).

Avremmo quartetti d'archi di pennivendoli che starebbero poetando sul grido di libertà represso del popolo, sull'incontenibile desiderio di affrancarsi da regimi antipopolari, sulla fatale spinta progressiva ad aderire alla civiltà liberaldemocratica.

Simultaneamente, per venire altruisticamente incontro alle sacrosante rivendicazioni emancipative di questi popoli, partirebbero mozioni su change.org, commoventi storie personali sulle vittime della repressione, e, fuori scena, finanziamenti segreti a sostegno dei rivoltosi, interpretati come naturale punta avanzata del processo di estensione dell'unica vera civiltà, la nostra.

Anonimo ha detto...


# "anglo-talmudico" appare dizione oscura, comunque da evitare, per non creare equivoci.
Con gli Angli il talmud c'entra poco.

Anonimo ha detto...

Visto che stanno facendo le pulci sull'eccidio brutale delle Fosse Ardeatine... Perché non raccontare perché i criminali nazzzisti hanno ucciso tutti quei italiani da ebrei monarchici cattolici comunisti... i due partigiani Rosà Capponi e Bencivenga che fecero l'attentato con un bomba nel contenitore della spazzatura, che causò la morte di una trentina di tedeschi altoatesini anziani della brigata "bozen"... nell'attentato è morto anche un bambino romano che nessuno ricorda mai... e poi perché non si dice che i criminali nazisti per evitare l'uccisione avevano chiesto agli esecutori dell'attentato di presentarsi e pagare di persona... i gappisti partigiani se ne sono guardati bene dal farlo... diciamola tutta la storia... i comunisti partigiani usavano sempre la stessa strategia PROVOCARE la reazione dei nazisti...

Anonimo ha detto...


Il governatore Ron De Santis avrà sbagliato nell'approvare la messa al bando internazionale di Putin, ma etichettarlo come "burattino di Soros" appare privo di senso.
Non dimentichiamo la grande battaglia che sta conducendo contro l'aborto e il transgenderismo, la subcultura woke. Tutte cose ampiamente finanziate da Soros e compagni.

Anonimo ha detto...


La tesi dell'articolo, la Rivoluzione che usa i due blocchi in una lotta tra loro che sarebbe in realtà eterodiretta sembra piuttosto astratta.
In questi discorsi il concetto di Rivoluzione che agisce con la politica della "mano nascosta" di settecentesca memoria appare nebuloso. La Rivoluzione sarebbe diretta da una mente che opera dal nascosto, da un nucleo che agisce in segreto etc?
La Rivoluzione intesa in questo senso non può essere un agente storico effettivo.
C'è poi l'aspetto geopolitico della lotta in corso che ha una sua logica intrinseca, in sostanza sempre uguale nei secoli, che puntualmente si ripete, intrecciandosi a motivi ideologici correnti e a situazioni economiche correnti.
Per esempio, l'esigenza dei russi, per loro difensiva, di espandersi sino al Mar Nero a sud, sino allo sbocco sul Golfo di Finlandia a NOrd (Pietroburgo) e fino a comprendere o ad avere alleata la Bielorussia al centro, vale sempre per loro, che la forma dello Stato sia quella del defunto impero zarista o della attuale Federazione Russa.
Quale che sia la forma di Stato e quindi l'ideologia politica in senso stretto, contingente, quest'esigenza vitale resta e, come si è visto, sono disposti alla guerra guerreggiata e sanguinosa pur di soddisfarla.
Si tratta di spazio vitale e di frontiere strategiche.
Tutti gli Stati hanno queste esigenze anche se solo i più forti riescono a soddisfarle in pieno.
L'Italia ha la frontiera del Brennero quale frontiera strategica che non può assolutamente perdere,a Nord. La Sicilia e la linea costiera a Sud, che tuttavia come frontiera oggi si vuole non esistere, con grave danno della nazione, la cui classe dirigente è vittima di una falsa concezione dello Stato e della società.
Abbiamo le Alpi, che sono un colabrodo, piene di passaggi, anche comodi. Ma non si vuole fortificare e guarnire niente, per via delle false idee dominanti.
Z.

Anonimo ha detto...

LV Martina Pastorelli
la verità

Anonimo ha detto...

"Il Parlamento della UE ha deciso: i cittadini europei saranno costretti entro il 2033 ad adeguare le loro dimore alle nuove normative green. Ovviamente a proprie spese: e cosa accadrà a chi per varie ragioni non potrà farlo? Gli verrà sottratta la casa?"

IL TUTTO OVVIAMENTE CON LA FALSA LAGNA E LA PRONTA FIRMA DELLA EX PATRIOTA che ha fatto finta un quarto d'ora manco di fare resistenza, solo esprimere "irritazione", poi le è passato subito.

Tra 10 anni saremo, noi europei, un esperimento orwelliano per i videogames di elites che dispongono dei governi come pedine della loro scacchiera, per puro passatempo. Se domani l'UE decide di poter sparare sui cittadini, su ognuno di noi, al posto dei cervi e delle volpi, per passatempo dei signori delle elites, lo potranno fare e la Meloni starà sempre lì a firmare.

Un Orban a noi mai!

Se non basta questa guerra a far crollare l'UE e perché crolli occorre una crisi totale e assoluta della Germania, per noi è finita. Non se ne esce certo con le votazioni: ogni premier è stato peggiore del precedente e questa è seconda (per ora) solo a Monti. Il sistema è marcio al 100% e irredimibile, si può solo asportarlo totalmente.

Anonimo ha detto...


Il voto del Parlamento europeo che ha deciso a maggioranza per la casa green non è certo colpa di Georgia Meloni e del suo governo.
Si può forse ricordare che il governo di Giorgia Meloni, assieme ai tedeschi, ha sabotato l'entrata in vigore della normativa europea suicida sulla sparizione dell'auto a benzina e diesel, riuscendo a farla rinviare sine die.
Le critiche al governo di CD ci stanno tutte, su certi temi, ma ci vorrebbe anche un po' di buona fede.

Anonimo ha detto...


Un Orban a noi mai? Alcune possibili ragioni

Ma alle spalle Orban ha la gran parte della popolazione ungherese. Da noi invece questa maggioranza compatta a difendere gli interessi nazionali non c'è.
E perché non c'è? Perché da decenni siamo dominati da una cultura politica antiitaliana, antinazionale, europeista e globalista che nega per principio alla nostra nazione il diritto di esistere come nazione.
Come nazione ( e come cultura, lingua) prima ancora che come Stato.
IN passato si diceva sempre che erano le sinistre ad essere soprattutto antinazionali, per colpa del loro marxismo, che negava l'esistenza delle Patrie a favore di una Rivoluzione comunista che avrebbe dovuto liberare l'intera umanità. Utopia senza senso e malefica.
Ma si diceva che anche una partte dei cattolici era contro l'idea di una nazione italiana riunita in uno Stato unitario perché questo avrebbe tolto alla Chiesa gran parte della sua libertà d'azione (fesserie gigantesche) e perché questo Stato era laico. Cioè: quello democratico laico, quello fascista cattolico ma impresentabile in quanto dittatoriale e comunque dichiarato incompatibile con il cattolicesimo da una assurda dichiarazione di Pio XI nell'enc. "Non abbiamo bisogno" del 1931. Difendendo l'autonomia dell'Azione Cattolica vittima di alcuni attacchi squadristi (perché debordava surrettiziamente nella politica) disse che il regime era una "statolatria pagana incompatibile con la dottrina della Chiesa e con il diritto naturale delle famiglie". Statolatrico lo era,anche se non alla maniera dello stalinismo p.e., ma non violava affatto il diritto nat dei genitori a educare i figli come volevano (oltre alla pubblica, c'era la scuola privata sino all'Università, quasi tutta clericale, ed era ammesso anche l'insegnamento parentale).
Insomma, dopo il Concilio, le organizzazioni cattoliche sono diventate antinazionali in nome dell'unità del genere umano da realizzarsi riempiendoci di immigrati (anche per "punirci delle colpe del fascismo") mentre la galassia tradizionalista cattolica vuol ritornare all'Italia preunitaria e/o all'impero austroungarico.
In queste condizioni, un Orban non ci può essere. Difatti, è di formazione calvinista, la corrente estrema del protestantesimo.
Politicus

Macron e la casa green ha detto...

Cesare Sacchetti Telegram riporta la notizia ANSA, con pertinente commento:

Meloni ricuce con Macron: 'C'è voglia di collaborare '

Grazie al Cielo, non sono più caduto nella trappola delle elezioni dal 1995, data dello scioglimento del Msi-Dn.

Anonimo ha detto...

Occorre che il Parlamento Europeo sia controllato da una figuta istituzionale "superiore" . -Come da molte profezie - occorrerà un sovrano europeo accettato da tutti per onestà. intelligenza , e doti superiori a tutti. Un Sovrano d'Europa che sappia dettare legge col pugnmo di ferro, che sappia correggere gli errori degli europei, e che metta la sua faccia sulle banconote per accrescere la potenza dell'europa " culla di civiltà" che il male vuole distruggere.

BIG PICTURE ha detto...

Ho trovato interessante il nuovo Commento Eleison di Mons. R. Williamson: Big Picture, che condivido.

Anonimo ha detto...


# Sacchetti contro Meloni

Uno che non va a votare per principio dal 1995 non ha diritto di parlare.

Anonimo ha detto...

State tranquilli: Macron e la von der Leyen si apprestano a volare in Cina e ad ottenere da Xi lo sganciamento della Cina dalla Russia. La Cina vi salverà da una eventuale (improbabile) vittoria della Russia. Il nuovo ordine mondiale in versione moderata, "centrodestra" sta per vedere la luce.

mic ha detto...

Ha per caso la palla di vetro?

Anonimo ha detto...

L 'anonimo è del tipo sado/maso.

L'anonima ha detto...

L'anonimo è UNA ANONIMA.

Anonimo ha detto...

I Santi Angeli sono messaggeri di Dio e inviano premonizioni a chi vogliono. Io conoscevo con largo anticipo l'anno e il mese del pio transito di una persona dilettissima. Padre Pio da Pietrelcina diceva: questa è l'ora degli Angeli! Stupisce che un sito cattolico tradizionale non sospetti che possa trattarsi di premonizioni angeliche.

Anonimo ha detto...

Sado-maso di elevata intensità......secondo il rapporto degli inviati ONU per il controllo del rispetto della convenzione di Ginevra sul trattamento dei prigionieri di guerra, hanno rilevato 45 infrazioni, cioè prigionieri torturati e massacrati e uccisi in vari modi, 30 erano Russi, mentre gli Ucraini 'giustiziati' dai Russi 15 e la cosa non finisce qui, non conosco la fonte Pronews che afferma che il QG degli alti ufficiali NATO è stato cancellato dalla faccia della terra, però so che il bunker che i Russi cercavano da tempo è stato colpito, pare che qualcuno sia riuscito a fuggire portandosi dietro documenti compromettenti, per tutti i fan della disfatta di VP, trova conferma la notizia della conquista di Bachmut da parte di Wagner, chi crede e scrive sui giornalacci de noantri che VP sia una sorta di miles gloriosus e vanti fantomatiche armi supersoniche, sappiano che le ha davvero e sfuggono ai controlli pur sofisticati degli alleati occidentali, mai vendere la pelle dell'orso russo prima di averlo catturato e ucciso........

Anonimo ha detto...


# Postille

- Le premonizioni dei Santi Angeli lasciamole ai santi veri, in generale. Non si possono escludere ma potrebbero anche venire dal demonio. Sono in genere rare.
P.e. la premonizione intensa, dopo aver aperto una pagina a caso della Bibbia, di un pericolo imminente, non quantificabile, che qualche giorno dopo si materializza nel tentativo di effrazione di casa tua, con i ladri che sono riusciti ad entrare mentre non c'eri, dovendo però fuggire subito dopo per un fatto imprevisto. E perché non c'eri? Perché, per una combianzione del tutto imprevista, eri rimasto fuori casa, da amici.
Caso? Premonizione di origine preternaturale? Fatti comunque rari.

-- La conquista russa di Bachmut andrebbe comunque verificata.

Anonimo ha detto...

Una curiosa patetica processione di leader europei (lo spagnolo, il tedesco, il francese, e persino il giardiniere Borrell e la pitonessa Von der Stocazzen) in Cina la settimana prossima per - ufficialmente - "incoraggiare la Cina a fare da mediatrice per la pace in Ucraina".
Lasciamo stare che l'Italiana non c'è: noi o ci siamo o noi ci siamo è sempre una pessima notizia per noi, a prescindere.
Ma è proprio questa processione in sé che è equivoca.
All'improvviso tutti in ginocchio dalla Cina? Per... la pace??!!
Naaaa: c'è del torbido sotto. Non so come interpretare. Di certo non lo fanno loro sponte a dispetto del loro padrone e ricattatore.

Che cos'è - per dirne una - un tentativo di Minsk 2 la vendetta? Per prendere un'altra volta tempo?