Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 23 marzo 2023

Il gioco non vale la candela

Indice degli articoli sulla guerra in Ucraina.
Putin, non è uno sprovveduto, e con Xi, addio occidente opulento. A meno che non si sparigli il tavolo da gioco... Non sappiamo se il gioco possa valere la candela per gli USA e gli europei scodinzolanti, intruppati nella NATO. La Russia nella sua storia ha dimostrato ben due volte che può sedersi ad un tavolo di gioco e pagare prezzi altissimi, inimmaginabili, per noi occidentali ed uscire poi vittoriosa. L'occupazione napoleonica fu una catastrofe per i russi, non parliamo poi della aggressione nazista del 1941. Vedremo, per ora il gioco non vale per gli ucraini, e per noi europei. Ma tra poco anche per gli USA. Se sarà un Viet-Nam per i russi come costi umani, quanti dollari dovranno stampare gli USA per inviare armi in Ucraina? E poi, se il conflitto si prolunga, anche le possibilità USA di giostrare a livello mondiale la macchina militare dovrebbero ridursi!

Il gioco non vale la candela

Espressione idiomatica che risale al Medioevo quando per organizzare una partita a carte i giocatori dovevano mettere assieme una cifra per pagare le candele necessarie a permettere il gioco notturno. Alla fine della partita, qualcuno poteva così dire di non aver guadagnato il necessario per neanche pareggiare il costo iniziale delle candele.

Uno dei primi giorni, se ben ricordo il terzo dopo l’inizio delle ostilità in Ucraina, una portavoce influente della Difesa americana disse che la Russia avrebbe “pagato un prezzo” per l’incauta decisione. Tradotto, la Russia avrebbe sì forse vinto sul piano pratico ma il costo di questa piccola vittoria si sarebbe rivelato più oneroso del vantaggio ottenuto con la forza. L’espressione “bisogna fargli pagare un prezzo” venne usata più e più volte da Hillary Clinton quando era Segretario di Stato, è un concetto centrale del grande gioco geopolitico che oppone gli USA a vari nemici, un "classico".

Tutto ciò ci ricorda un fatto che si è voluto apertamente nascondere a noi comuni mortali che viviamo nel mondo delle rappresentazioni a non della realtà. Come ogni analista razionale sa dall’inizio, l’Ucraina ha un terzo della popolazione della Russia, forse anche meno. Alla lunga, visto che il conflitto è di tipo tradizionale ovvero regolato dalla regola dei “boots on the ground” ovvero del numero di uomini che si mettono in campo, l’Ucraina perderà quello che i russi decideranno di esser in grado di prendersi. Nessun ha mai pensato di poter invertire questa semplice equazione basilare. Da sempre, s’è trattato di far pagare un prezzo ai russi per questa prepotenza di modo da farli alzare dal tavolo sospirando che “il gioco non valeva la candela”. Il confitto in Ucraina è solo una puntata di un lungo e più ampio conflitto che gli Stati Uniti si apprestano a portare avanti nei prossimi anni, forse decenni.

Da ottobre, sul campo, non si sono verificati apprezzabili cambiamenti del fronte. Se ne dovrebbe trarre la considerazione che la questione è in stallo ed il verificato stallo dovrebbe portare a trattare il finale di partita. Infatti, i cinesi hanno proprio ora calato sul piatto i dodici punti della loro piattaforma che non è, né può essere, una piattaforma per la pace. È una piattaforma per iniziare un processo di trattativa che porti alla pace, una trattativa su come iniziare una trattativa, un regolamento del gioco, non il gioco in sé.

Molte cose non sappiamo. Ad esempio sappiamo che per diverse volte nei tempi recenti, Zelensky ha dovuto far fuori vari tipi di vertice militare dopo aver da tempo eliminato ogni dissenso politico, sociale e culturale interno. È facile immaginare che un congruo numero di ucraini, pensando al dopo, si domandi il senso di questa operazione in cui loro pagano per far alzare il costo della candela per i russi, sapendo che tanto alla fine avranno perso territorio oltreché uomini e sostanze.

Il costo del dopoguerra per l’Ucraina è inimmaginabile e stante lo stato delle finanze occidentali è dubbio verrà appianato dagli alleati. Per questo uno dei dodici punti dei cinesi e la ventilata telefonata di Xi a Zelensky, verteranno sul punto “chi mette i soldi per il “dopo”?”. Da tempo i cinesi investivano in Ucraina prima della guerra, essendo oggi gli unici ad avere soldi da mettere sul piatto per il dopo, Xi farà presente il costo della sua candela suggerendo a Zelensky di valutare bene che tipo di gioco fare. Da cui l’evidente nervosismo americano verso l’iniziativa diplomatica del cinese. Stante che nel 2024 si vota in America per le presidenziali e diciamo dalla seconda metà di questo anno, quanto gli americani spendono e spandono per l’Ucraina diventerà tema di battaglia elettorale. Toccherebbe quindi sbrigarsi perché la finestra di opportunità per gli americani tende a chiudersi questa estate e poiché è improbabile la famosa controffensiva primaverile ucraina per ridurre lo svantaggio, il tempo di gioco si restringe.

Stante questo abbozzo di quadro, ecco l’iniziativa della Corte Penale Internazionale. Sicuramente Putin ma poi sarà la volta dell’intera squadra di potere in Russia, verranno messi fuori gioco per il dopo. Il dopo prevede che USA-NATO, Ucraina e Russia dovranno trovare un accordo di pace, ma l’attuale dirigenza russa deve esser messa fuori gioco, questo è parte del prezzo che dovrà pagare. Per buona parte dell’anno di conflitto si sono sentite analisi che prospettavano la possibilità di far crollare il potere russo dal di dentro. Ovviamente erano solo narrazioni, chi maneggia l’argomento sapeva benissimo che la guerra avrebbe prodotto esattamente l’effetto inverso. Ma l’idea che il prezzo previsto dagli americani sarebbe stato la perdita del potere non per spinta interna, ma esterna, era un fondamento. Poiché siamo in totale assenza anche della benché minima possibilità di sapere cosa accade in Russia dietro le quinte visto che tra i primi atti di conflitto c’è stato il ritiro di ogni giornalista ed analista occidentale da Mosca e dato che tutto ciò è stranoto a Putin ed i suoi circostanti, chissà cosa stanno preparando i russi per il “dopo”.

Nel 2024, tra l’altro, si vota anche per le presidenziali russe. A quanto ne sapevo prima della guerra, Putin aveva espresso più volte l’idea di farsi da parte. Probabilmente qualche acciacco di salute ce l’ha davvero (da cui lo spunto propagandistico usato dagli americani i primi mesi), sta lì da diciotto anni ma in realtà anche di più considerato il condominio con Medvedev, pare fosse preso da una divorante passione per gli studi storici (si ricorderà l’ora e passa di discorso televisivo un giorno prima l’inizio del conflitto) nonché desideroso di godersi gli ultimi anni coi suoi affetti. Il toto-sostituto ha impazzato sulle riviste di studio di relazioni internazionali americane per lungo tempo, prima dell’inizio del conflitto, Shoigu era dato favorito al booking e Shoigu sarà il prossimo obiettivo della Corte Penale.

All’inizio del conflitto pensavo che Putin avesse previsto che gli effetti della sua decisione di invasione gli sarebbero costati alla fine l’ostracismo, ma poiché aveva egli stesso previsto il finale ritiro aveva anche pensato che tanto valesse far di necessità virtù ed uscire alla fine dalla cronaca per entrare nella storia. Putin avrà pensato che fosse bello leggere la storia ma scriverla era anche meglio.

Oggi sappiamo che l’operazione “alza il prezzo della candela” avrà la spinta dell’uranio impoverito. E’ ovvio che lì dove verranno sparati i proiettili all’uranio impoverito non si potrà vivere più per lungo tempo. Quindi, sì prendetevi questo lembo di Ucraina, ma poi che ci fate? Sempre che i russi non rendano pan per focaccia alzando il livello dello scontro. Essendo gli americani su un altro continente cosa importa loro? Anzi, più malefatte compiono i russi più alto sarà il prezzo della candela, poco importa se il nuovo livello è stato inaugurato dagli inglesi, la macchina narrativa cancellerà la realtà sovrascrivendo la narrazione come fa da un anno esatto.

Del resto, qui da noi, siamo in un sistema in cui l’annuncio dei nuovi proiettili ecologici che riciclano le scorie atomiche lanciandole sulla terra altrui è stato dato da una signora (?) che è stata nominata nove anni fa Baronessa Goldie, di Bishopton nella contea del Renfrewshire e come tale è diventata “pari“ della Camera dei Lord a vita. I Lord (ce ne cono temporali ed anche spirituali) sono pari tra loro perché nell’insieme sono dispari con il resto del popolo. Una nobile aristocratica non eletta democraticamente parlamentare a vita e tuona a difesa della democrazia contro l’orrida autocrazia, se lo leggessi su un libro di storia mi verrebbe da sorridere amaramente.

Ma tanto chi si accorge più del fatto che siamo finiti in una superlativa performance del teatro dell’assurdo? Bello leggere le pièce di Jarry, Beckett, Pinter, Ionesco, Genet, meno starci dentro. (Pierluigi Fagan)

26 commenti:

Anonimo ha detto...

"Russi e Tedeschi quando vogliono sanno essere più italiani degli italiani: così hanno aggirato le sanzioni antirusse con una serie di triangolazioni con Corea, Bielorussia, Serbia continuando nei loro commerci. Noi italiani invece quando vogliamo sappiamo essere prussiani, nel senso di applicare alla lettera la regola, come aderire rigorosamente alle sanzioni contro la Russia, dimostrando di saper essere anche molto seri, quando è a nostro danno".
(Lucio Caracciolo, Limes di 7 anni fa, circa l'avanzata della Nato contro la Russia)

Come del resto con una dissennatezza formidabile, sta dimostrando la Meloni.

Anonimo ha detto...

A pare mio queste analisi più previsioni alla fine sono personali ipotesi che dicono e non dicono nulla di sostanzioso.

Anonimo ha detto...

Noi occidentali ci concentriamo troppo sull'Ucraina. La mia impressione è che questa guerra abbia un grande obiettivo, mantenere in stallo il mondo atlantico e nel frattempo disintegrarlo all'esterno. Questo stallo sta facendo da acceleratore sullo sviluppo dei brics, sullo sviluppo di relazioni diplomatiche per anni impensabili (Iran Arabia saudita), sta riavvicinando Taiwan alla Cina, sta cambiando profondamente le basi del commercio mondiale. Ormai la questione ucraina è diventata secondaria

Anonimo ha detto...

Dopo le dichiarazioni della Gran Bretagna sulle forniture di munizioni all'uranio impoverito all'Ucraina, lo scontro nucleare è «a pochi passi» secondo il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu, citato dalla Tass.
Antonio Rossix

Il punto ha detto...

Questo scritto non solo non dice niente, ma è un peana (=canto di guerra e di vittoria) in onore di USA, UE NATO. L'autore spera di vedere la Russia sconfitta e sembrata, il trionfo del great reset e del nuovo ordine mondiale. USA, UE, NATO e tutto ciò che rapprentano devono essere annientati. Essi sono il Male e la Morte. Deus non irridetur: il punto è questo.

Anonimo ha detto...

Medvedev ha detto cose simili. È un anno che i russi fanno dichiarazioni di questo genere, le due parti si spaventano a vicenda, poi non succede niente. Può anche darsi che la Russia risponda in un qualche modo alle provocazioni degli atlantisti, ma senza determinazione. La Russia si accorgerà, invece, in occasione della annunciata contro offensiva, della determinazione e del fanatismo dell'occidente, che assomiglia a quello russo dei tempi di Buonaparte e di Stalin, quando i russi non scappavano dalla Russia per sfuggire la mobilitazione. Bei ricordi! Le dichiarazioni non bastano per vincere la guerra; occorre il fanatismo, del quale l'occidente abbonda.

Valeria Fusetti ha detto...

La mia impressione sull'articolo è "molto rumore per nulla", infatti del complesso quadro si cerca di farne l'analisi non tenendo conto di molti elementi importanti. Ad esempio si afferma che, da ottobre, non ci sono apprezzabili cambiamenti sul campo. Se si ragiona come fa la NATO, prima ombardamenti a tappeto sui civili, poi il resto, allora è vero, se si ragiona come fanno i russi... beh non è affatto vero. I russi hanno come obiettivo di distruggere l'esercito e, per quanto possibile, salvaguardare i civili. Ed è quello che stanno ottenendo. Le perdite dei due eserciti sono 1 a 10. Altro aspetto importante è considerare l'effetto delle sanzioni. Devastanti. Per europei, inglesi ed americani. Parte delle "sanzioni" sono consistite nel furto di conti correnti russi, governativi e di privati. Questo ha determinato il crollo della fiducia nel tanto sbandierato "rispetto delle regole" dei governi ed istituzioni occidentali, e il conseguente ritiro di enormi somme dalle banche. Che si sono assommati al disgregamento del petrodollaro. Arabia Saudita docet. Con effetti piuttosto evidenti nelle ultime due settimane. Per non parlare della legalità, oltre alla credibilità, della Corte penale internazionale. Altro autogol che dimostra solo che ne l'amministrazione Biden non sa più che pesci pigliare, idem la NATO e pure la Perfida Albione. Ed è questo che le rende simili a Tabaqui, e perciò sempre più pericolose: la pazzia non aiuta.

Anonimo ha detto...

https://www.dcnews.it/2023/03/22/50-milioni-di-euro-tra-il-2017-ed-il-2021-ecco-quanto-ha-preso-il-solo-crisanti-da-case-farmaceutiche-fondazione-gates-e-addirittura-dallagenzia-militare-statunitense-darpa/

Se questa notizia e' vera,il suggerimento che mi sento di dare e' quello di cominciare a goderseli quei denari perche' non sappiamo ne' l'ora ne' il giorno di quando sopraggiungera'la notte. Un'AveMaria per essi prima possibile.

mic ha detto...

Io non direi che il fanatismo occorre... il fanatismo acceca.

Anonimo ha detto...

Errata corrige (lo smartphone !)
Sembrata leggi smembrata

Anonimo ha detto...

Concordo. Le ultime (forse) zampate della bestia ferita sono molto pericolose.

Murmex ha detto...

Concordo, l'articolo non è una analisi oggettiva. Il gioco( la affermata apoditticamente"prepotenza" russa) non vale la candela? Certo che la vale, come detto e ripetuto da veri analisti questa è una guerra esistenziale. La Russia vincerà, e già si vedono i prodromi del disgreganento del vecchio mondo, giunto a livelli di corruzione indicibili. Voglio sperare per il bene di tutti noi, con una rottura dell'attuale assetto euro-atlantico

Anonimo ha detto...

Per di più, sta arrivando pure l'e-euro. L'Unione Europea ci sta imponendo la più feroce dittatura che sia mai esistita, soltanto lontanamente simile a quella sovietica. Siamo in trappola e dobbiamo restarci. Del resto, i parlamentari dell'Unione Europea li abbiamo eletti noi stessi.

Anonimo ha detto...

Non solo Crisanti, anche Pregliasco, Burioni et alii, senza calcolare i ministri dei governi di allora, tornado al quid, Zaporyzhia è in mani Russe, saldamente, stesso Bachmut, i bombardamenti servono per sfibrare i poveri Ucraini mandati al macello, se VP viene condannato per crimini di guerra altrettanto si dovrebbe fare per VZ, USA, UK e UE, ma né Russia né USA riconoscono L'Aja e i suoi tribunali farlocchi, VP ha più di 70 anni, da circa 30 è al potere, vorrà lasciare, eventualmente, da vincitore, Anghela ha detto che i patti di Minsk sono risultati carta straccia in quanto non rispettati dall'Occidente, a latere alcune notiziole stuzzicanti, la Germania ha vietato il concerto dei Pink Floyd a Francoforte, mi pare, perché un componente della band, Roger Waters, ha osato affermare pubblicamente quello che mai nessuno in Germania direbbe e cioè che gli Israeliani stanno 'massacrando' i diritti civili dei Palestinesi, cosa peraltro notoria, stando a un lancio di notizie on line sembra che la UE, ovvero Bruxelles, stia imponendo con la forza l'obbligo in tutti i paesi membri di registrare i figli di coppie omo nati anche extra UE, bypassando anche le leggi dei singoli paesi che non prevedono tale opzione, sentito qualche fiato in difesa della Sacra Costituzione Italica? No? Siete distratti o frega niente a nessuno se non a Ella/Elly and co.

Anonimo ha detto...

Mic ha ragione : il fanatismo acceca.
Cosa di cui e" consapevole Xi che sembra abbia investito parecchio nelle terre ucraine esattamente come alcuni colossi americani come Monsanto e Dupont.
Ma oltre al risvolto economico c'e' un risvolto religioso chè vede la presenza di tre gruppi religiosi : i greco - cattolici, gli ortodossi della Chiesa ucraina del metropolita Onufri e la chiesa ortodossa d'Ucraina , inventsta da Poroscenko e che fu dichiarata autocefala dal Patriarca di Costantinopoli. I rapporti tra le due chiese ortodosse sono burrascosi e stañno peggiorando di giorno in giorno perche' il gòverno appoggia platealmente la chiesa filo costantinopolitana.

Anonimo ha detto...

A conferma del fatto che in Ucraina accanto alla guerra degli eserciti si stia svolgendo una guerra relìgiosa si puo consultare il sito orthodoxie.com dove si possono leggere gli appelli del clero di Onufri contro gli atti considerati illegittimi e persecutori del regime di Zelensky. Onufri e' sostenuto anche dal monasterodi bose.

Anonimo ha detto...


Sono tutti eretici e nemici del cattolicesimo, sono fatti loro.
Parteggiamo solo per i greco-cattolici, gli Uniati.
Il resto, che si arrangino.
Stalin, durante la Grande Guerra Patriottica, tolse agli Uniati le chiese e numerose proprietà dandole agli Ortodossi, dipendenti da Mosca.
Non furono mai restituite. Fu un furto in piena regola.

Quanto a Bachmut, che sia saldamente in mano russa, chi lo dice? DAlle notizie finora apparse i russi ne hanno la metà est e ne hanno circondato una parte, a nord e a sud. DA almeno una seettimana i combattimenti languono. I bollettini ucraini parlano sempre, pare, di tanti scontri ma si ha la sensazione che includano nel numero anche gli scontri tra pattuglie.
Notizie precise non ce ne sono. La Wagner ha diffuso la notizia di un prossimo contrattacco ucraino. Si starebbe allora fortificando sulle posizioni conquistate? Se vera, la notizia: il contrattacco dovrebbe cercare di accerchiare Bachmut da nord e da sud per intrappolare i russi, difficile che avvenga nel settore centrale.
Questa guerra si trascina all'infinito, questa è la tragedia.
Nessuno dei due sembra in grado di vincerla, salvo crolli improvvisi, che non si possono a priori escludere.
Per questo bisognerebbe che qualche governo occidentale proponesse una soluzione negoziata. Ma c'è il piano di pace cinese, una sorta di preliminare alla discussione, che gli americani hanno già dichiarato irricevibile.
La situazione resterà bloccata sino alla per ora fantomatica offensiva ucraina, che questa volta sarebbe annunciata.
Miles

Anonimo ha detto...

Poco fa, ho visto un servizio d'un tg straziante. Padre e figlio che vivono in auto, la moglie e la figlia hanno trovato ospitalità in una struttura caritevole, una di quelle istituzioni che devono sostituirsi allo Stato, perché la politica è impegnata a difendere i diritti civili, che non si capisce bene da chi siano minacciati. Questa disgraziata famiglia, fino a poco tempo fa, aveva una vita normale, poi, come è successo a tante altre, troppe, è precipitata nella povertà. I quattro si sono incontrati davanti le telecamere, non si vedevano da un po', si sono abbracciati e perfino io, che quanto a sentimenti sono una mezza bestia, ho provato una stretta al cuore. E, ancora di più rabbia. Tanta rabbia. Mi capita sempre più spesso, di recente. Perché, purtroppo, io so (e, a volte, non vorrei saperlo) che quest'epoca dovrebbe caratterizzarsi per l'intolleranza della povertà. Nel XXI secolo, la miseria, l'indigenza, l'oltraggio della dignità umana è una scelta politica. Penso al testamento morale di Alfred Orage, a quella storica trasmissione che fece dagli studi della Bbc, nel 1934, in cui spiegò come andava costruita un'economia a misura d'uomo. Dopo quella trasmissione, andò nella sua stanza d'albergo, si addormentò e non si svegliò più. Solo qualche ora prima, davanti al microfono della famosa emittente, aveva detto: "Se la macchina sostituisce cento uomini, la sua produzione può pagare i salari di cento uomini". Era il 1934, pensate, 89 anni fa. Da allora, il progresso tecnologico è stato talmente impetuoso che oggi un impianto industriale sostituisce anche mille uomini. Solo il nostro Paese esporta un terzo di quanto produce, un dato che è sufficiente a spiegare che non sono i beni ed i servizi a mancarci, ma la capacità di acquistarli. Domenica scorsa, una signora mi domandava: "Cambierà, Mauro?" Ho risposto: cambierà, è un ciclo storico e passerà come ne sono passati altri. Ma nessuno potrà risarcire i tanti martiri di queste politiche scellerate. Non ci sarà giustizia. Non qui, almeno.
Mauro Ammirati.

Anonimo ha detto...

Andrea Sandri
La Chiesa dovrebbe pregare e invitare i fedeli a pregare per la fine del comunismo nel mondo e di tutte le sue larve "postcomuniste" in Occidente.

Anonimo ha detto...

Jeune Nation

L'OTAN envisage la perte de l'Ucraine et se prépare à la guerre, par Pierre Olivier

Anonimo ha detto...

Ho letto un articolo firmato dal gen. Tricarico in cui afferma apoditticamente che l'uranio impoverito non è causa di tumori, leucemie e morti anche a distanza di anni, e che quindi non esiste alcun pericolo di radiazioni, mi permetto di dire che ho letto decine di rapporti scientifici che affermano l'esatto contrario, ora, visto che altre volte si era espresso in tutt'altro modo, penso si stia riallineando, i missili nuke forniti principalmente da UK contengono in pratica le scorie derivanti dalle centrali nucleari di cui dispongono, e non solo loro, quindi 2 piccioni con una fava, si liberano a costo 0 delle scorie e vendono i missili, siccome dall'altra parte non è che i Russi non possano fare lo stesso, mi chiedo quale gioco e quale candela, per lo schieramento a est o a ovest, non vedo differenze, ma faccio 2 conti, l'Occidente conta meno di un miliardo di abitanti, gli altri sono 7 mld.la matematica non è mai una opinione.

Anonimo ha detto...

Se penso ai danni che la "scienza" ha combinato, soprattutto da qualche anno a questa parte , mi sale un istinto innominabile.
La "scienza" dei nostri giorni è divenuta un oggetto : una clava, un carrarmato, un proiettile ...
Affermare che la scienza sia divisa sulla pericolosità dell'uranio impoverito , la rende ancora più letale di quest'ultimo.

Anonimo ha detto...

Riguardo all'uranio impoverito:
Se lo usano i Russi, è dannoso,
Se lo usa la NATO, non è dannoso.
USA, UE e NATO possono dire e fare tutto quello che vogliono. Chi li può contrastare?

Anonimo ha detto...


La situazione della guerra non è al momento chiara.

DA un lato la Wagner che sembra sul punto di collassare o ritirarsi addirittura, salvo smentite. Polemiche continue tra la Wagner e Mosca.
Forse un gioco delle parti per ingannare il nemico?
DAll'altro gli ucraini che praticamente informano i russi su dove avrebbe luogo la loro prossima offensiva. Una cosa mai vista, informare il nemico di dove attaccheremo. Forse poi attaccheranno, se attaccheranno, da un'altra parte del fronte.
Foto che mostrano carri armati russi vecchi di 50 anni apparentemente pronti ad essere mandati al fronte. Certo, nei combattimenti urbani anche un vecchio carro armato può servire, quando si tratta di sparare a zero contro una casa fortificata, per esempio. O di farla crollare andandoci addosso.
Nello stesso tempo un portavoce del Cremlino sempre molto loquace ci informa che la Russia sta producendo centinaia di carri moderni, che la mobilitazione industriale per la guerra è entrata nel vivo.
Viene in mente la II gm. Dopo le rotte dell'estate del 1942, che portarono i tedeschi a Stalingrado, l'esercito sovietico sembrava a pezzi e lo era, nella parte meridionale del vasto fronte. I servizi segreti tedeschi tuttavia informarono Hitler del fatto che i sovietici, avendo trasportato notevole parte dell'industria pesante per tempo al di là degli Urali, stavano tranquillamente fabbricando enormi quantità di carri armati, semoventi, cannoni. Hitler si rifiutò di crederci e ordinò a una delle due sue armate che stavano puntando su Stalingrado ancora indifesa di deviare verso il Caucaso, commettendo un fatale errore. Le due armate riunite avrebbero preso Stalingrado ancora poco difesa in poco tempo, sigillando dalla Russia tutta la parte caucasica e aprendosi la via verso il Caspio. Quattro mesi dopo, i sovietici sfondarono le linee tedesche a nord e a sud di Stalingrado, dove si era nel frattempo impantanata la 6a armata tedesca, impiegando migliaia di mezzi corazzati e cannoni sorti come all'improvviso dalle foreste e dalle steppe al di là del Volga.

La storia si ripeterà? Non lo sappiamo. Ma anche se gli ucraini riuscissero, per dire, a sfondare e a raggiungere Mariupol, un'impresa notevole, è difficile credere che la guerra finirebbe.
Finirebbe solo la sua prima fase.

Intanto in Occidente sta arrivando dall'Africa e dal NOrdafrica un'ondata che nessuno sembra in grado di fermare, mancando del coraggio necessario ad operare certe scelte: denunncia del fasullo di ritto di migrare, denuncia di certi trattati inernazionali, autorizzazione all'uso della forza per fermare l'invasione.
Miles

Anonimo ha detto...

Chi può legga BLONDET di oggi sulla strage del personale Nato in Ucraina.

Anonimo ha detto...

La Cgil si fa fotografare con le bandiere ucraine, davanti alla Casa dei Sindacati di Odessa. Il luogo in cui, il 2 maggio 2014, i neonazisti sostenitori del regime allora appena insediatosi a Kiev hanno bruciato e massacrato almeno 42 sindacalisti e antifascisti russofoni.
Vergogna infinita per la sigla di Landini, che offende la sua storia un tempo gloriosa.