Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

sabato 25 novembre 2023

Eminenze, Eccellenze…

…“È proprio questo processo rivoluzionario devastante con il suo esito funesto in Bergoglio” (Mons. Viganò) che avete permesso negli ultimi cinquant’anni, alcuni di voi come attori principali, altri come ignavi conniventi, pochi e martirizzati i contrari. Riascoltate Pio XII, l’avete voluta voi una Chiesa così! (Bernardo Del Rio)

* * *
Pio XII : Vorreste una chiesa così?

Discorsi e Radiomessaggi di Sua Santità Pio XII, Decimo anno di Pontificato, 2 marzo 1948 – 1° marzo 1949, In occasione dell’arresto e del processo al Cardinale Mindzenty
[…]
Romani ! La Chiesa di Cristo segue il cammino tracciatole dal divin Redentore. Essa si sente eterna; sa che non potrà perire, che le più violente tempeste non varranno a sommergerla. Essa non mendica favori; le minacce e la disgrazia delle potestà terrene non la intimoriscono. Essa non s’immischia in questioni meramente politiche od economiche, nè si cura di disputare sulla utilità o il danno dell’una o dell’altra forma di governo. Sempre bramosa, per quanto da lei dipende, di aver pace con tutti (cfr. Rom. 12, 18), essa dà a Cesare ciò che gli compete secondo il diritto, ma non può tradire nè abbandonare ciò che è di Dio.

Ora è ben noto quel che lo Stato totalitario e antireligioso esige ed attende da lei come prezzo della sua tolleranza o del suo problematico riconoscimento. Esso, cioè, vorrebbe :
  • una Chiesa che tace, quando dovrebbe parlare;
  • una Chiesa che indebolisce la legge di Dio, adattandola al gusto dei voleri umani, quando dovrebbe altamente proclamarla e difenderla;
  • una Chiesa che si distacca dal fondamento inconcusso sul quale Cristo l’ha edificata, per adagiarsi comodamente sulla mobile sabbia delle opinioni del giorno o per abbandonarsi alla corrente che passa;
  • una Chiesa che non resiste alla oppressione delle coscienze e non tutela i legittimi diritti e le giuste libertà del popolo; una Chiesa che con indecorosa servilità rimane chiusa fra le quattro mura del tempio, dimentica del divino mandato ricevuto da Cristo: Andate sui crocicchi delle strade (Matth. 22, 9); istruite tutte le genti (Matth. 28, 19).
Diletti figli e figlie! Eredi spirituali di una innumerevole legione di confessori e di martiri!
È questa la Chiesa che voi venerate ed amate? Riconoscereste voi in una tale Chiesa i lineamenti del volto della vostra Madre? Potete voi immaginarvi un Successore del primo Pietro, che si pieghi a simili esigenze?
[…]
No, non potevamo immaginarci, adesso lo vediamo.
B.D.R. - Fonte

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Questo articolo è stato pubblicato su https://arcangelosanmichele.altervista.org/
B.D.R

mic ha detto...

Cito: “Il cattolicesimo convenzionale è l’alienazione religiosa: dove si prega, ma non si opera la carità, dove s’invoca Dio e non si obbedisce al suo comandamento dell’amore, dove si chiede misericordia e non si perdona.
Un ‘cattolicesimo svuotato di cristianesimo’ è l’eresia ultima, perché non fa funzionare la salvezza cristiana nella carne degli esseri umani.
L’eresia ultima si vive nel cattolicesimo convenzionale, nel mascheramento complessivo che pur mantiene inalterato il linguaggio cattolico: segni rituali, dottrine, manifestazioni, organizzazioni, preghiere.
Tutto è cattolico, ma non più cristiano, cioè, senza la carne di Cristo, l’umanità di Gesù”.
+Antonio Staglianò, Vescovo

Se manca la concretezza dell'incarnazione nel quotidiano vivere, quello che viene meno e non opera salvezza è la divinità di Gesù insieme alla Sua umanità...

Anonimo ha detto...

Si dice di chi non ha il coraggio di esporsi, "tengo famiglia", dei vescovi "tengo una diocesi", dei preti "tengo una parrocchia".

Anonimo ha detto...

Quando ho visitato Budapest, una delle più forti emozioni di quella città emozionante è stata la visita alla cattedrale, dove c'è la statua del Cardinale Mindzenty. La chiesa era affollata di turisti ma più di fedeli, che onoravano il suomonumento funebre.

Ambrosius ha detto...

"Un ‘cattolicesimo svuotato di cristianesimo’ è l’eresia ultima, perché non fa funzionare la salvezza cristiana nella carne degli esseri umani".

Mi ha ricordato Hilaire Belloc:

Troviamo persone che dicono continuamente che il movimento bolscevico, ad esempio, è “decisamente anticristiano” – “opposto a qualsiasi forma di cristianesimo” – e che deve essere “resistito da tutti i cristiani, indipendentemente dalla Chiesa particolare a cui se appartenga”, e così via.

Discorsi e scritti di questo tipo sono inutili, perché non significano nulla di definito. Non esiste una religione chiamata “cristianesimo”: non è mai esistita una religione del genere.

C'è, e c'è sempre stata, la Chiesa e varie eresie risultanti dal rifiuto di alcune dottrine della Chiesa da parte di uomini che desiderano ancora mantenere il resto del suo insegnamento e della sua morale. Ma non c’è mai stata né potrà esserci né ci sarà una generica religione cristiana, professata da uomini che accettano tutti alcune importanti dottrine centrali, pur concordando di dissentire su altre. Ci sono sempre state, fin dall'inizio, e sempre ci saranno la Chiesa e varie eresie destinate a perire o, come quella dei maomettani, a crescere come religione separata. Non c’è mai stata e non potrà mai esserci una definizione di cristianesimo comune, poiché non è mai esistito". Le grandi eresie, capitolo settimo: la fase moderna, Hillaire Belloc

Gederson Falcometa ha detto...

In uno primo momento se può pensare che la critica di Mons. Staglianò sia rivolta al cattolicesimo ufficiale. Infatti,in questo si prega, ma non si opera la carità, se invoca Dio e non se obbedisce ai suoi comandamenti, dove la misericordia sembra qualcosa di automatica che non se c’e nemmeno il bisogno di chiederla a Dio. Tuttavia, il cattolicesimo ufficiale non ha mantenuto inalterato il linguaggio cattolico, i segni rituali, dottrine, discipline, manifestazioni, organizzazioni, preghiere sono tutti svuotati del loro significado più profondo. In lui l’inculturazione è stata adottata come criterio di incarnazione.

Il cattolicesimo ufficiale parte dal presupposto che, affinché il cattolicesimo possa incarnarsi, esso deve incarnare in sé la cultura del momento. I risultati di ciò li vediamo quotidianamente nella Chiesa conciliare. Mai se ha parlato tanto di Evangelizzazione, come se parla nel nostro tempo, però, sembra che stia accadendo ciò che accade nel protestantesimo, dove infatti esiste una predicazione del Vangelo, ma lui non è vissuto. Indietro alla chiamata missionaria della predicazione del Vangelo, se predica anche la salvezza dell’ecologia. Se parla di politica, immigrazione, fraternità universale, ecc ma le semplice insegnamenti di Nostro Signore non vengono obbediti. Ad esempio, chi non si ricorda del cardinale Kasper vantandosi della Chiesa conciliare avere abbandonato il linguaggio del Sì Sì No No?

La missione dello Spirito Santo è ricordare a noi tutte le cose, è convincere l’uomo del peccato, della giustizia e del giudizio, ma i continui riferimenti allo “Spirito” vanno nel senso di dimenticare e transformare tutte le cose, come il proprio peccato, la giustizia e il giudizio. Sembra che la missione dello “Spirito” che seguono sia quello della tesi 11 ad Feuerbach di Marx «I filosofi hanno finora interpretato il mondo in modi diversi; si tratta ora di trasformarlo.». È propria questa tesi applicata al proprio cattolicesimo che è l’anima dell’inculturazione. Alla fine la crise non riposa sull’umanità di Cristo, ma sulla sua divinità: se Cristo è Dio dovrebbe essere amato al di sopra di ogni cosa, e la sua parola ed insegnamenti dovrebbe essere obbedita...

Le persone della S. Trinità che ci presentano a 60 anni sono una loro creazione, come la loro chiesa conciliare. Il vero punto non è la mancanza di incarnazione del cattolicesimo, ma lo svuotamento della divinità delle tre persone della S. Trinità. In ciò che riguarda lo Spirito Santo, infatti, soffia dove vuole e cosa vuole. Lo Spirito Santo, però, è Dio, in quanto tale non può contraddire se stesso e questo si manifesta nel suo volere. Così, quando Gesù insegna che il Paraclito è venuto per insegnarci e ricordarci ogni cosa, lo stesso Paraclito, non può tramitte un Papa (o un Angelo) farci dimenticare oggi ciò che ha insegnato ieri, come fanno da almeno 60 anni le alte autorità vaticane. Questo piuttosto che un’eresia è un’apostasia, forse, la grande apostasia predetta per gli apostoli.