Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

martedì 19 febbraio 2013

Don Mauro Tranquillo, Considerazioni su un'abdicazione

[ Fonte: FSSPX - Distretto Italia]  Per chi ama il linguaggio Cattolico.

Su questa abdicazione, in pochi giorni è stato detto tutto. Si è spiegato tutto, precedenti storici e norme canoniche, motivazioni ufficiali e tesi sui più svariati complotti, da quelli probabili a quelli da romanzo.

Benedetto XVI non è stato il primo Papa ad abdicare, lo si è ripetuto fino alla nausea; sottolineando anche la differenza con quei pochi casi, avvenuti in circostanze davvero estreme. Ma non è nemmeno il primo Papa ad essere vecchio e stanco in una situazione difficile. Pensiamo all’ottantenne Pio VI, rapito in modo violento dagli invasori francesi che occupano militarmente il Vaticano stesso. Pensiamo a Leone XIII che a 93 anni è ancora lucido rettore della Chiesa, o al settantenne Giulio II (in epoche ben diverse dalla nostra) sul campo di battaglia (con le bombe che gli volavano letteralmente sopra la testa), senza parlare di san Pietro e tutti i Papi che ad età anche avanzata sono andati incontro al martirio di sangue, le cui carni di vecchi sono state straziate dai carnefici. Altri temperamenti e altre circostanze? Impossibile oggi essere anziani e fare il Papa? In realtà l’unica cosa impossibile per un anziano è il sottoporsi ai tours de force del Papa mediatico. Nessuno obbliga il Papa a parlare tutti i mercoledì e le domeniche, e ad apparire continuamente. Appoggiandosi su persone fidate, il buon governo è possibile. Certamente Benedetto XVI non ha saputo crearsi intorno uomini di fiducia. Non ha nemmeno saputo farsi temere, come compete al Vicario di Cristo, Giudice di tutte le cose; forse invece ha temuto, temuto di non farcela, temuto di essere solo.

Ciò che gli è mancato, come a tutti i Papi postconciliari, è stata la chiara percezione della dignità del Papato, della grandezza del Papato, della natura di questo vero Impero spirituale e romano. Lo abbiamo sentito, il giovedì dopo le Ceneri, vantare ancora la propria opera di demolizione teologica ai tempi del Concilio, a fianco del Card. Frings, specie nella nuova dottrina della collegialità. Lo abbiamo sentito, fino all’ultimo, ammettere che lo stesso Frings sapeva che quanto andava predicando poteva costargli la porpora, altro che continuità!

E così, latore di un Papato privato di senso, incapace di riempire il vuoto dell’istituzione con una personalità ingombrante come quella del suo predecessore, se ne è andato. Al di là dei motivi e delle qualità di Ratzinger, resta questo fatto: il Papa abdica, il mondo si sente solo, il cosmo è privo della sua sommità. La continuità della regalità sacra sull’Urbe, ammantata di forme plurimillenarie, dopo decenni di crisi profonda, si interrompe in modo violento e innaturale, portando di conseguenza smarrimento negli animi e nel cosmo stesso. Sono tempi veramente apocalittici, quando il sole si oscura e la luna non dà la sua luce, e le potenze dei cieli sono squassate. Sol e luna erano, nei tempi antichi, epiteti con i quali era acclamato il Papa, per imitazione dall’Imperatore Romano.

Il nuovo Papa ci pensi bene: se le cose non vanno, piuttosto che smettere di essere Papa, si provi un po’ a fare il Papa: scoprirà che funziona, e che le promesse di Gesù Cristo sono legate a quel fare.

65 commenti:

Gederson Falcometa ha detto...

Qui in Brasile durante l'influenza suina (che è venuto dalla Cina),l'autorità ha utilizzato questo per rafforzare la comunione nella mano e ritirò le acque benedette delle Chiese (ora hanno modificato il contenitore). Negli ultimi mesi, qui è stata promulgata la legge della tolleranza zero per chi beve e guida. Alcuni Padri e arcidiocesi (Paraná), ha desiderato scambiare il vino per succo d'uva nella consacrazione. Ma davanti ai protesti hanno rinunciato. Adesso Benedetto XVI rinuncia e se vuole trasformare il suo atto nel pensionato papale. Mamma mia, ma con questi uomini che amano la Chiesa così, non abbiamo bisogno di nemici.

Cesare Baronio ha detto...

Don Mauro è come sempre conciso e inappuntabile. Grande ammiratore di Giulio II, non potrà non sentirsi in imbarazzo a dover scrivere di ben altro successore... Speriamo che il prossimo Pontefice abbia la tempra dei Papi di un tempo; ma con questo Sacro Collegio, a parte il Card. Ranjit, chi potrebbe dare speranze di indossare degnamente la Triplice Corona?

Di J ha detto...

Sante parole il papa può benissimo restare chiuso dentro quattro mura e governare la Chiesa anche senza visibilità mediatica, anche su di una sedia a rotelle l'unica cosa che serve e la retta dottrina mano di ferro e lucidità mentale il resto è pura fantasia.

Luisa ha detto...

Qui invece la riflessione di don Nicola Bux:

http://paparatzinger6blograffaella.blogspot.it/2013/02/don-nicola-bux-il-realismo-di-papa.html

Anonimo ha detto...

Don Nicola Bux all'ASCA:

"La decisione di Benedetto XVI di rinunciare al ministero petrino non è una 'discesa dalla croce'. E', piuttosto, il gesto di chi, sull'esempio di Gesù che spogliò se stesso, accoglie la croce dell'età avanzata, che toglie le forze e rende ancor più impotente. Anche così mette in pratica l'essere 'servo dei servi di Dio'". Don Nicola Bux non ha alcun dubbio sulla corretta interpretazione della scelta di Benedetto XVI che il 28 febbraio lascerà la guida della Chiesa Cattolica. E vede, nel gesto del Papa qualcosa in più: "nella rinuncia si può intravedere quasi un atto di indirizzo per la Chiesa e il futuro Papa a continuare la riforma della Chiesa".

E' proprio quello in neretto il problema: quale riforma? Se è quella conciliare senza correttivi siamo fritti!

Anonimo ha detto...

E', piuttosto, il gesto di chi, sull'esempio di Gesù che spogliò se stesso, accoglie la croce dell'età avanzata, che toglie le forze e rende ancor più impotente. Anche così mette in pratica l'essere 'servo dei servi di Dio

E quando S. Paolo diceva ai Corinzi che, nel Signore, la sua forza stava proprio nella sua debolezza?

Luisa ha detto...

Sempre dall`intervista a don Bux:

D. Cosa intende per riforma della Chiesa?.

R. - ''Il concetto di riforma non va inteso nell'accezione protestante oppure politica ma in quella etimologica di 'ridare forma', rimettere in forma. Oggi questo vuol dire correggere nella Chiesa le deformazioni della liturgia che, come il Santo Padre piu' volte ha osservato, sono giunte al limite del sopportabile; cosi' pure a livello morale... e in questo senso il gesto del Papa e' un atto di efficace ammonimento''."

Anonimo ha detto...

La dichiarazione di Don Bux fa parte di un'intervista che ha un seguito. Stralcio questi due punti che in parte chiariscono i miei dubbi sopra.

"Credo fermamente che quel che conta nel realismo di questo Papa sia il non considerare come personale proprietà il ministero, ma intenderlo come 'servizio' a cui è stato chiamato, per il quale si ritiene 'servo inutile' così come ha detto lo stesso Gesù. Ciò che conta è la successione apostolica sempre garantita dallo Spirito Santo.
Il Papa, ogni Papa, è un 'anello' nella 'catena' della successione apostolica, da Pietro alla fine dei tempi, quando il Signore vorrà. Tenendo presente questo, allora si comprende molto bene che sulla successione vegli costantemente il Signore".

e, poi, sulla riforma:
"Il concetto di riforma non va inteso nell'accezione protestante oppure politica ma in quella etimologica di 'ridare forma', rimettere in forma. Oggi questo vuol dire correggere nella Chiesa le deformazioni della liturgia che, come il Santo Padre più volte ha osservato, sono giunte al limite del sopportabile; così pure a livello morale... e in questo senso il gesto del Papa è un atto di efficace ammonimento".

Anonimo ha detto...

In simultanea con Luisa, che evidentemente ha postato mentre stavo scrivendo ;)

viandante ha detto...

Il modo di pensare e parlare di molti ecclesiastici e di tanti fedeli mi fa sorridere.
Ai tempi di Giovanni Paolo II tutti a stigmatizzare le opinioni di chi suggeriva le dimissioni. Ora quasi tutti a stigmatizzare chi esprime giudizi severi contro le dimissioni di un papa.
Prima tutti ad ossannare il cambiamento e la nuova Pentecoste conciliare che finalmente ha rotto con l'era medioevale della Chiesa, poi subito dopo le parole di papa Benedetto XVI tutti annuiscono sulla continuità di tale concilio con il passato.
C'è un grande e grave problema di fondo nell'atteggiamento dei fedeli e degli ecclesiastici nei confronti dell'agire di un papa.
Credo, ma ci vorrebbe la testimonianza di chi per anagrafe ha vissuto quei tempi, che troppo spesso certi "pastori" abbiano voluto insistere più sull'obbedienza e sulla morale invece che sull'insegnamento della corretta dottrina cattolica.
Il risultato: troppi fedeli non sanno più far di calcolo se non hanno un papa vicino.

Luisa ha detto...

Mi pare veramente poco degno pretendere che a Papa Benedetto è mancata la "chiara percezione della dignità del Papato", è forse al contrario perchè ne ha un`altissima percezione, che ha preso la sua decisione.
Trovo penoso questo accanirsi contro il Papa, contro la sua persona, chi ha occhi per vedere si rende conto quanto le sue forze, il suo soffio, siano diventati fievoli, incapace di compiere degnamente il suo servizio ha lasciato il timone ma non la Barca, sa che il Signore provvederà alla continuità.
Avreste voluto rivivere i tempi penosi di un Papa in balia ai suoi più vicini collaboratori, di una Chiesa senza governo, anzi, di una Chiesa governata da chi è stato poi l`ostacolo massiccio, e apparentemente invalicabile, e nemmno raggirabile, di Papa Benedetto?
Certo la decisione di Papa Benedetto è di una pesante gravità, non so se costituirà un precedente di cui si serviranno i veri nemici della Chiesa, del potere del Papa, non so ora come si iscriverà nella storia della Chiesa, è evidentemente troppi presto per dirlo, ma sono profondamente convinta, anche se addolorata, che se il Papa ha preso quella decisione è perchè sa che quel che non è riuscito a fare, ma che è urgente venga fatto, lui non ha più la forza di compierlo, chi meglio del Papa( vedi anche rapporto della Commissione su Vatileaks) conosce la situazione della Chiesa, nelle sue pieghe e nelle sue piaghe?

Luisa ha detto...

http://vaticaninsider.lastampa.it/nel-mondo/dettaglio-articolo/articolo/22478/

lister ha detto...

Don Bux, il "rattoppatore" è lo stesso che, arrampicandosi sugli specchi, cerca di mettere "una pezza" sul pensiero eretico di Muller che nega la Verginità perpetua della Madonna. Ora cerca , con arzigogoli, di mettere la sua "pezza" anche su ciò che ha fatto BXVI.
Ma lo "intravede" solo lui "il quasi(?)atto di indirizzo per la Chiesa ed il futuro Papa ecc, ecc"?

Anonimo ha detto...

Il quadro di Tosatti su Vatican Insider, mette in luce problemi di salute di non poco conto, che giustificano pienamente il timore del ripetersi dell'interregno al tempo del predecessore.
Sarebbe un falso problema solo nel caso dell'esistenza di uno staff di collaboratori fidati...

Anonimo ha detto...

"Avreste voluto rivivere i tempi penosi di un Papa in balia ai suoi più vicini collaboratori, di una Chiesa senza governo, anzi, di una Chiesa governata da chi è stato poi l`ostacolo massiccio, e apparentemente invalicabile, e nemmno raggirabile, di Papa Benedetto?"

se qualcuno è stato un "ostacolo massiccio" per Papa Benedetto, e per di più non c'è nessuno di fidato che possa governare in suo nome, mi spiace ma uno che è Papa da otto anni deve rimproverare solo se stesso. Trovo irrispettoso trattare BXVI da minus habens, vittima dei suoi collaboratori. Se non li voleva il coraggio di rinviarli lo doveva trovare, era suo preciso dovere. Inutile compiangerlo ora

Viator ha detto...

Guelfo Fiore su Europa:

"...Giovanni XXIII e Benedetto XVI. Non si può negare la simmetria. Saranno ricordati, entrambi, per aver impresso una svolta storica alla Chiesa. Ognuno a modo suo. C’entra il temperamento dei due uomini? Forse. Ma viene da pensare che conti di più il vento che soffiava nel mondo al tempo delle rispettive decisioni. Alla fine degli anni cinquanta tutto il pianeta era attraversato da una febbre di cambiamento, da una fiducia che si potesse costruire un avvenire più giusto e sicuro, a patto che ci si mettesse all’opera insieme, in nome di quell’unità che aveva portato i popoli fuori dalla guerra e verso una diffusione di benessere mai vista prima d’allora. Entusiasmo e fiducia. Al termine del primo decennio di questo secolo c’è poco di cui essere entusiasti e il senso della comunità, dell’opera comune, è stato brutalizzato da qualche lustro di predominio dell’individualismo e dell’egoismo sociale, non certo solo in Italia. Praticamente tutti, in ogni paese, ci guardiamo sospettosi, temiamo che l’altro ci possa fregare soldi, proprietà ma anche convinzioni e convenzioni che regolano – e tengono in equilibrio – le nostre vite quotidiane. Accade nei condominii, accade tra aree territoriali, accade nel concerto delle nazioni. è questo l’ossigeno che si respira nel mondo d’oggi. Viene da chiedersi perfino se, con un clima simile alla fine degli anni cinquanta, il Concilio avrebbe sortito quella grande novità, capace di cambiare la Chiesa ed influenzare la civiltà, che invece ebbe. E dunque ci si è affidati ad un gesto solitario. Nella speranza, senza dubbio, che lavori nel mondo come il seme nel terreno. Da solo, là sotto, genera una vita nuova e rigogliosa. Insomma, cambia la storia."

Luisa ha detto...

"Trovo irrispettoso trattare BXVI da minus habens, vittima dei suoi collaboratori. Se non li voleva il coraggio di rinviarli lo doveva trovare, era suo preciso dovere. Inutile compiangerlo ora."

E chi lo tratta di minus habens?
Ma andate voi ad affrontare il covo di serpi intra e extra muros!
Andate voi a farlo, visto che siete tutti così coraggiosi, forti e virili!
Ah, ma certo, voi non siete stati chiamati al Soglio Pontificio, e si sa che chi lo è stato è, e deve essere, necessariamente anche un superman che non ha che da schioccar le dita per farsi obbedire.
Che cosa ne sapete voi di quel che il Papa ha tentato e non potuto attuare?
Che cosa ne sapete delle pressioni e minaccie larvate o più chiaramente espresse che ha dovuto affrontare?
Volete tacere e occultare le battaglie che ha dovuto combattere, devo ricordarle?
Dimenticate il Summorum Pontificum che ha talmente incavolato l`élite curiale e non curiale che ha dovuto concedere l`art. 19 dell`U.E.?
Volete che Joseph Ratzinger, per il solo fatto di essere diventato Papa, a 78 anni, si trasformi, a livello caratteriale, per quello che non è, diventi autoritario, quando è piuttosto conciliante e conciliatore, diventi un taglia testa implacabile, quando è buono, mite e rivolto al buono che c`è in ognuno?
Che coda ne sapete voi delle lotte, delle difficoltà, dei tradimenti che ha subito, quelli che sono usciti li conosciamo, ma quanti altri ci sfuggono?
Credete che il suo fisico si sia così rapidamente, e in poco tempo, indebolito, se non avesse dovuto lottare e ancora lottare?

Luisa ha detto...

Vorrei solo aggiungere che posso capire, e capisco, le perplessità, le inquietudini, le domande, sorrido vedendo il coro di lodi di coloro che non hanno fatto che ignorare e anche contestare Papa Benedetto, non ignoro le interpretazioni interessate che parlano di modernità, desacralizzazione, di rottura, ho anch`io le mie domande e inquietudini, ma non trovo tollerabile che chi esprime incomprensioni, critiche, si attacchi alla persona del Santo Padre, quello è un limite che non dovrebbe essere varcato.

Areki ha detto...

Ringrazio don Mauro Tranquillo per la sua riflessione che condivido in toto, così come mi ritrovo nel pensiero espresso da don Camillo e dal Baronio.
don Bernardo

Luisa ha detto...

Scusami, mic, se mi permetto di dire basta, non sono io ma tu a poterlo, e talvolta, a doverlo dire, ma c`è un accanimento contro Papa Benedetto che oltrepassa la critica, si cade nell`offesa ad personam che considero intollerabile e inqualificabile.

bernardino ha detto...

Grazie Don Mauro per la chiarezza, che ben pochi, oggi, hanno capito.
Ben pochi hanno letto quanto e' grande la crisi della fede e in quale stato si trova la Chiesa Cattolica Romana a causa del modernismo/liberismo. Troppo pochi si sono letti Romano Amerio in Iota Unum o Stat Veritas oppure Un discordso Mancato di Mgr. Gherardini, quando dicevano in quale stato si trovava la Chiesa, i seminari, la fede del popolo di Dio. Dal Concilio Vat.II in poi ai fedeli cattolici e' mancata la Vera S.Messa Sacrificale che tu celebri tutte le mattine e che sai il vero significato - e' mancata la vera dottrina cattolica il vero catechismo. Come puo' la gente capire cosa significa l'abdicazione del Trono di Pietro, quando molta, troppa gente non sa' cosa significa il martirio per il Signore. Una delle cose piu' belle che ho avuto l'onore di fare (anche a te) e' il servizio all'Altare alla mia veneranda eta'. Oggi chiunque entra in chiesa, crede solo di partecipare a qualche cosa che puo' generalmente sembrare un circo. Pertanto tutto quello che e' successo negli ultimi 50 anni e che la Madonna di Fatima ci aveva predetto, cosi' come la Emmerich e nondimeno Mon. Lefebvre (con tutte le Sue battaglie), non poteva che farci capire anche cio' che dici in questo articolo. Speriamo che la Vostra forza aumenti la nostra Fede nella Trinita', e che la SS.ma Vergine non ci abbandoni mai un istante e ci aiuti nella preghiera.E chissa' che il Signore non ascolti il nostro lamento.


(Ci sono ancora uomini di Chiesa che potrebbero mettersi sulle spalle la Croce, oltre al Card. Ranjit anche il Card. Burke e qualcun altro) Dipende dallo Spirito Santo, e questa volta deve essere deciso altrimenti........
da Vigne di Narni - Bernardino.

bernardino ha detto...

Anche Papa Pio Duodecimo, ho letto da qualche parte, per paura di essere rapito dai nazisti, aveva detto ai suoi piu' stretti collaboratori, di voler abdicare in favore di qualcun altro. Comunque Pio XII diceva pure che in quel malaugurato caso, i nazisti avrebbero rapito il Cardinale Pacelli e non il Papa. Ma oggi non siamo nel 1943 e neanche in quella disgraziata situazione. Nessuno dice al Papa che deve fare quello che ha fatto GPII - girare in continuazione il mondo e tutto l'altro. Il Papa e' il Nostro Cristo in terra, e' sufficiente che stia sul Trono di Pietro, nessuno Gli chiede un passo in piu', per tutto l'altro ha i vescovi e tutta la Chiesa - Lui e' la Chiesa Visibile.

hpoirot ha detto...

"Ciò che gli è mancato ...é la chiara percezione della dignità del Papato"

E come poteva essere altrimenti?

Il TG di Gloria TV
http://www.gloria.tv/?media=402171
racconta di quando sulla tv bavarese il Cardinale Joseph Ratzinger rispose alla domanda "lo Spirito Santo è responsabile dell'elezione del papa" (1997)

Questa fu la sua risposta :

Non la metterei in questo modo, che lo Spirito Santo sceglie il Papa. ... direi che lo Spirito Santo non prende esattamente il controllo dell'affare, ma piuttosto come un buon educatore, per così dire, CI LASCIA LIBERI, con MOLTO SPAZIO, MOLTA LIBERTA', senza abbandonarci INTERAMENTE. Così il ruolo dello Spirito Santo deve essere inteso in senso più elastico. Egli non detta il candidato a cui bisogna votare. Probabilmente la sola assicurazione che offre è che la cosa non può essere rovinata totalmente. Vi sono infatti troppi casi di papi al rovescio che ovviamente lo spirito Santo non avrebbe evidemtemente scelto

Felice ha detto...

Io penso che il Papa sia ricattato, e lo sia dal giorno dell'elezione. Un studioso di Fatima (Paolini) in una sua pubblicazione ("Non Esiste Perche' Distrutto" sul terzo segreto) parlava di voci ricorrenti su cose inaudite (e quindi condizionanti) avvenute durante il Conclave del 2005.... Certo, si tratta di voci non provate, ma molte cose accadute nell'ultimo anno (la nomina del nuovo segretario al Culto Divino fieramente avverso al motu proprio, l'allontanamento di p. Lang dalla stessa, la nomina di Muller, il voltafaccia del 13 giugno con la FSPX.....) Danno l'idea che il Papa non sia realmente piu' in grado di governare la Chiesa, ma non certo perche' sia anziano e malato....

Marco Marchesini ha detto...

Comprendo il discorso di don Mauro Tranquillo.
Però a mio avviso il Papa si è trovato in una situazione di non poter più governare la Chiesa non per problemi suoi di mancanza di forze fisiche, ma per la continua disobbedienza di coloro che dovrebbero applicare le sue direttive. Come un comandante di una nave in pieno ammutinamente, senza poter esercitare nessun potere.

Basti pensare alla reazione al Motu Proprio Summorum Pontificum e agli attacchi di cui è stato fatto oggetto per la remissione delle scomuniche dei Vscovi della FSSPX.

Per avere un quadro più completo bisogna aspettare il successore. Certo se sarà Papa un progressista allora è confermato quanto ho ora scritto.
E' un momento tanto difficile questo.

Anonimo ha detto...

Mic dice:
Se è quella conciliare senza correttivi siamo fritti!

E quale se no? Quella archeologica di Fellay e sodali?

Osservatore ha detto...

Non ho letto tutti commenti che mi hanno preceduto.
Vorrei solo esprimere un pensiero.
E lo facciocon un grande dispiacere.
Papa Benedetto se ne va e in tanti fedeli c'è sconcerto, delusione e dispiacere (chi sta per andarsene è un padre per tutti noi).
Ma mentre chi accorre a vederlo e salutarlo si commuove, lui appare sereno e distaccato, quasi che si stia togliendo un peso.
E riceve Monti e Napolitano.
Tutto ciò mi fa soffrire e volevo condividere con voi questo dispiacere.

Anonimo ha detto...

Ma mentre chi accorre a vederlo e salutarlo si commuove, lui appare sereno e distaccato, quasi che si stia togliendo un peso.
E riceve Monti e Napolitano.
Tutto ciò mi fa soffrire e volevo condividere con voi questo dispiacere.


Il fatto che sia sereno e distaccato non desta meraviglia dopo quanto da lui stesso dichiarato: di aver preso la decisione dopo essersi interrogato a lungo in coscienza davanti a Dio.

Non ho capito se il suo dispiacere è per la rinuncia del Papa o perché ha ricevuto Monti e Napolitano;)

A questo riguardo penso che sia quasi un "atto dovuto" di congedo sul piano politico-diplomatico. Che poi ci siano anche implicazioni collegate al periodo elettorale... beh, è un'anomalia nell'anomalia, direi.

Osservatore ha detto...

Guarda/i Mic,
tutto vero ciò che lei dice e non dimentichiamo neppure le origini tedesche del Papa (i tedeschi non mostrano le emozioni e bisogna far loro bere due boccali di birra per vederli un po' spontanei: parlo per esperienza, avendo frequentato l'università in un area germanofona).
Ma pur con tutte le attenuanti e la consapevolezza del suo passo, un moto di emozione ci farebbe piacere.

hpoirot ha detto...

@Felice - Uno studioso di Fatima ci direbbe anche che per ordine espresso del card.Ratzinger la cella di suor Lucia fu sigillata e blindata il giorno stesso della sua morte perché nessuno trovi eventuali scritti postumi...

Anonimo ha detto...

Condivido la riflessione di Tranquillo.
Ho invece l'impressione che don Bux, una volta tanto, si arrampichi sugli specchi. Lo capisco: la scelta di Benedetto XVI è così incongruente con tutte le speranze che avevamo riposto in lui, da richiedere - quasi da imporre - una giustificazione funambolica. Pia, commovente, ma al fondo sofistica, inefficace.

Osservatore ha detto...

Mic
lei è sempre in bilico e cerchiobottista.
Si stupisce se mi aspetto un po' più di commozione e pathos da parte di Benedetto XVI(giustificandolo), ma nel contempo pubblica l'articolo di don Tranquillo, che praticamente gli dà del traditore del Papato.
Contenta lei....

Andrea Carradori ha detto...

Grazie per aver postato l'articolo di don Mauro chi cui ho sempre ammirato l'esattezza e la competenza per la Santa Liturgia e per la Storia della Chiesa e del Papato.

Anonimo ha detto...

In realtà in quell'esortazione di don M. Tranquillo al "fare" concretamente il papa (non solo a "recitare" un ruolo, restando assente con la volontà fattiva) è contenuta tutta la sapienza cristiana di due millenni, scaturita dal Vangelo, quindi sapienza eterna, che oggi abbiamo obliato, come si vede da tanti commenti, così "pii" e pietosi verso le debolezze carnali, che per nulla tengono conto della Potenza che viene dall'alto e riveste i deboli di forza divina, non naturale, ma SOPRA-naturale.
Sempre i Santi hanno saputo e messo in pratica la seguente massima di vita:
"fa' come se tutto dipendesse da te e poi aspetta l'esito come se tutto dipendesse da Dio",
il che equivale ad applicare quel comando si Gesù:
"Siate servi inutili, DOPO aver fatto TUTTO ciò che dovevate".
Ma qui il Papa si sta congedando da SERVO, PRIMA di aver compiuto ciò che doveva: quel compimento
coincide con l'ultimo giorno della sua vita terrena, così tutti i cristiani cattolici hanno sempre creduto e vissuto specialmente i Santi, che non dicevano mai, come lui ha detto:
"Mi pare di aver fatto abbastanza".
Ricordo S. Francesco:
"Oggi INIZIO ad andare verso il Signore", e stava sul letto di morte; ma iniziava ogni giorno a conformarsi al Signore, dicendogli
"Sia fatta la tua volontà, non la mia".
I Santi, fino allal fine, pensano di non aver fatto che pochissimo, perchè TUTTO FA ilSignore, che però VUOLE servirsi di loro come strumenti, PICCOLI E DEBOLI, PERSONE DA NULLA, per mezzo delle quali Egli, che è Onnipotente, vuole mostrare la Sua Potenza e la Sua Grazia:
lo strumento deve scomparire, la gloria spetta al Signore, ma los trumento DEVE continuare ad agire col proprio nulla affidato nelle mani di Dio.
Egli non deve sottrarsi al compito di essere STRUMENTO, altrimenti non parteciperà alla Gloria di Dio, che voleva servirsi di lui. Deve collaborare, in salute e malattia, in letizia e ARIDITA' (v. notti oscure di S. Giovanni della Croce, S. Teresa d'Avila ecc.).
Se i Santi si fossero "dimissionati" dai loro specifici COMPITI, nei loro cicli esistenziali di malattie, fragilità e debolezze, non sarebbero diventati Santi. Il Signore vuole Santi, non mediocri impiegati che si mettono in pensione quando le forze e la salute li abbandonano.
E' stranissimo e tristissimo che un papa abbia dimenticato ciò che dice S. Paolo:
"E' PROPRIO QUANDO SONO DEBOLE CHE SONO FORTE;
Di null'altro mi glorierò se non di Cristo Crocifisso."

Agata

hpoirot ha detto...

Qualcuno mi spiega perché quando Mons.Lefebvre dice che "Il Concilio non fu ispirato dallo Spirito Santo ma dallo spirito de mondo" la gente si straccia le vesti, i Cavalcoli/Muller parlano di un eretico ...

...e quando il card.Ratzinger insinua che lo Spirito Santo non ha ispirato INTERAMENTE tanti Conclavi (limitandosi a mettere una pezza DURANTE il pontificato, a Conclave finito) va tutto bene madame la marquise?

L’efficacia dell’azione dello Spirito dipende dalla collaborazione degli uomini, capaci di opporre eventualmente resistenza, ma lo Spirito Santo agisce sempre bene.

Lefebvriano Ambrosiano ha detto...

Ottimo come sempre don Mauro.
Vorrei mettere a fuoco un aspetto del suo intervento a cui anch'io avevo pensato fin dall'inizio e che sembra in pochi abbiano colto: quello della presenza mediatica del pontefice.
Sembra ormai che sia NECESSARIO per svolgere il compito di pastore supremo della Chiesa, che il Papa appaia costantemente in pubblico, rilasci dichiarazioni settimanalmente agli Angelus, viaggi in tutto il mondo per bagni di folla oceanici durante le spettacolari(zzate) Messe papali...mentre invece, tutto questo non è mai esistito!
Si vuole trasformare il Papa in un personaggio "televisivo" tout court (non a caso, penso, l'attuale segretario di stato vaticano ha dei trascorsi televisivi con personaggi del calibro di Simona Ventura e Gene Gnocchi!) ed è ovvio che per QUESTO compito, si trovi inadatta una persona dall'età avanzata e dalla salute traballante. Ma siamo sicuri che il governo della Chiesa non possa fare a meno di questa parte di lustrini e cotillones?
Ormai travolta da questa rivoluzione che sembra non finire mai, la chiesa conciliare è, ancora una volta, incapace di fermarsi a riflettere, a guardare ed analizzare se veramente sia per il bene delle anime tutto quello che sta facendo, se non sia il caso di rivedere qualche posizione, magari scomoda.
Ma è evidente che un gesto del genere presupporrebbe Fede e tensione al soprannaturale...nella chiesa conciliare, c'è ancora tutto questo?

Anonimo ha detto...

aggiungo solo:

a tanti, tantissimi santi e mistici Gesù ha detto, più o meno in sostanza (con parole simili, se leggete le biografie di mistici, ad es. S. Faustina) sempre le medesime cose:

"Io Voglio che tu sia un nulla e consapevole della tua nullità, altrimenti monteresti in superbia. Sono IO che agisco per mezzo tuo; senza di Me non potete far NULLA".

Ciò dice il Signore per mantenerli sempre nell'umiltà: quanto più essi agiscono totalmente abbandonati in Lui, tanto più operano in modo MIRACOLOSO, senza essere nè PROTAGONISTI NE' PROPRIETARI DI NULLA, ma tutto riferendo alla Gloria e alla Potenza di Dio, che in loro agisce.
Ricordare P. Pio, che diceva: "Sono solo un frate che prega (=fa tutto il Signore in me) "Sono un mistero a me stesso" ecc.
Ma essi AGISCONO, ritenendosi servi inutili, non si ritirano "a vita privata", con il pretesto di essere "da poco" o "da nulla".
Ricordiamo la parabola del servo che riteneva di avere 1 solo talento: così mi pare che abbia fatto il Papa:
"....loro (i lupi) sono titani e crudeli, io sono piccolo, vecchio e inerme, pieno di acciacchi e non ce la faccio a contrastarli, (sono INFERIORE, gli altri hanno talenti di energia per battermi + i problemi della Chiesa sono giganteschi...quanti giganti intorno a me!) quindi mi ritiro, ci vuole un gigante per affrontare il gigantesco coacervo di ostilità e problemi ecc....BASTA, chiudo quila mia carriera, il mio TALENTO è esaurito."

Ma anche ELIA diceva così, voleva ritirarsi, sfinito dalla LOTTA e disse:
"Lasciami morire qui, Signore....non ce la faccio, QUELLI non mi dànno retta, lo sai..."
(andate a leggere il seguito)

Ma scusate, chi ha dato ai Martiri la forza del martirio, chi a Davide la forza di vincere Golìa ?

non certo la carne.

Agata

Andrea ha detto...

http://www.lanuovabq.it/it/articoli-conclave-attaccano-mahony-per-punire-la-chiesa-5847.htm

Attenzione: ora Introvigne difende anche, dopo i mormoni e i testimoni di geova, anche Mahony.

Annarita ha detto...

Ci vorrebbe un Papa come don Mauro, che invece di viaggiare a destra e a manca e ad avere l'agenda piena di impegni,solitamente inutili, dicesse e comandasse le poche cose utili per la salvezza delle anime e poi se ne andasse a caccia nei suoi possedimenti. Meno stress per il Papa, più giovamento per le anime. Chissà forse un giorno avremmo questa fortuna.

Anonimo ha detto...

Bisognerebbe fare attenzione.
Leone XIII in età avanzata non governava, come ogni buon storico sa. Era il suo segretario di stato a governare.

Anonimo ha detto...

Lo abbiamo sentito, il giovedì dopo le Ceneri, vantare ancora la propria opera di demolizione teologica ai tempi del Concilio, a fianco del Card. Frings, specie nella nuova dottrina della collegialità...

verissimo; è la collegialità che ha abbattuto il papato, DENTRO IL CV2, con la connivenza di G23mo (badino bene i bloggers che non leggono la storia di quei terribili FATTI, col golpe modernista, e la snobbano con nonchalance) ; la disobbedienza odierna è un FISIOLOGICA CONSEGUENZA, non la causa del crollo del papato; in pratica lo ha demolito lui il papato, insieme con gli spavaldi novatores; così parlava di "abbattere i bastioni"; e dunque, come meravigliarsi dell'esito finale ?
qualcuno ha detto bene, nell'analogia con la rivoluzione francese: se il cv2 è stato il 1789 della Chiesa, Ratzinger fu, coi suoi colleghi, un "girondino" più che un giacobino, ma il pensiero di fondo era ed è rimato quello: rivoluzionare le antiche istituzioni, non più ritenute perenni.
E ancora oggi, dopo questa abulica "discesa" dal soglio di Pietro, non certo pentito degli errori di quella falsa e pazza primavera, non certo deciso a sciogliere i famosi NODI DELLE AMBIGUITA' perniciose, che fa? torna subito a cantare l'inno al cv2, l'idolo della Chiesa "rinnovata" dalla sua falsa e menzognera pentecoste.

rt

Andrea ha detto...

Altre conferme da un sito che dovrebbe essere cattolico, e invece fa solo ridere i polli:
David Rosen, direttore della sezione israeliana dell'Anti-Defamation League, ripercorre le tappe dell' amicizia nata con il Santo Padre Benedetto XVI e commenta la sua decisione di ritirarsi in preghiera.
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-il-rabbino-rosen-racconta-un-papa-straordinario-5843.htm

Anonimo ha detto...

lei è sempre in bilico e cerchiobottista.

Sa, Osservatore, che, conoscendola, stavo aspettando una qualche stoccata finale, meravigliandomi che non fosse già arrivata. Devo pensare che c'è venuto apposta. Ma devo contraddirla, riscontrando per l'ennesima volta la sua viscerale prevenzione nei miei confronti... misteri della psiche umana: maschile in questo caso!

Non sono cerchiobottista. Non ho fatto e non faccio mancare critiche motivate e documentate, all'occorrenza, ma ho una mia linea di rispetto e di equilibrio che cerca di trovare le ragioni di una realtà complessa come poche e, perché no, anche giustificazioni per una persona che ho sempre ammirato e amato. E dunque non condanno mai né ad oltranza né per partito preso, ma solo -eventualmente- a ragion veduta.

Si stupisce se mi aspetto un po' più di commozione e pathos da parte di Benedetto XVI(giustificandolo), ma nel contempo pubblica l'articolo di don Tranquillo, che praticamente gli dà del traditore del Papato.

In questa drammatica congerie in cui si inserisce l'evento non mi pare logico basare il proprio giudizio su un batter di ciglia in più o in meno - sostanzialmente sull'emotività - di una persona razionale e misurata come Papa Ratzinger. Se questa è "maschia" come interpretazione è anche superficiale quant'altre mai.

Non mi sono stupita delle sue aspettative, ho solo indicato in risposta possibili ragioni per la sua delusione.
Il che non è da mettere in relazione con la pubblicazione dell'articolo, che è una delle tante analisi prese in esame in questi giorni. Ed è un'analisi che ha le sue chiavi di lettura molto condivisibili. Vede, trovo disdicevole quando prevalgono letture giustificatorie o di condanna superficiali e pregiudiziali. Non mi pare questo il caso.
Personalmente mi sono già soffermata sulle diverse chiavi di lettura possibili del gesto (effetto delle ambiguità purtroppo ricorrenti nel papato post-conciliare e non dipendenti dal mio cerchiobottismo), esprimendo timori e perplessità proiettate nel futuro della Chiesa. Il giudizio comunque resta sospeso in attesa appunto degli eventi futuri.
E dunque sono in attesa, attraverso ulteriori elementi che verranno anche con le prossime esternazioni di Benedetto XVI nonché con l'elezione del futuro Papa, di avere le idee più chiare. Nel frattempo in alcuni miei interventi, che per sua stessa ammissione non deve aver letto (il che rende la sua accusa ancor più infondata oltre che disdicevole), ho espresso sentimenti - che sono innanzitutto valutazioni - di dolore e di delusione rispetto a certe dichiarazioni del Santo Padre nel suo discorso ai Parroci.

In questo gesto, che molti vedono come una ulteriore svolta epocale, ci sono implicazioni troppo serie per cavarsela con poche battute di sterile personale contrapposizione.

Anonimo ha detto...

Ormai travolta da questa rivoluzione che sembra non finire mai, la chiesa conciliare è, ancora una volta, incapace di fermarsi a riflettere, a guardare ed analizzare se veramente sia per il bene delle anime tutto quello che sta facendo, se non sia il caso di rivedere qualche posizione, magari scomoda.

Le magnifiche sorti e progressive lo impediscono...

Luisa ha detto...

E qui le opinini di De Mattei e Radaelli:

http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1350437

Anonimo ha detto...

Così conclude il rabbino Rosen su La bussola...

“Ricorda che se sei fedele alla Torah, in te non c’è nulla di falso”. Più che una consolazione, quasi la certezza di camminare insieme.

Nessuno dalla Chiesa di Cristo gli dirà mai, per becera cieca inspiegabile acquiescenza, che la fedeltà morale alla Torah del popolo ebraico è stata portata a compimento e dunque superata (perché ciò che è portato a compimento richiede anche un "andare oltre") dall'Incarnazione-Morte espiatrice-Risurrezione-Invio del Suo Spirito di Cristo Signore, che ha trasformato quella fedeltà in pienezza di Vita, scrivendola nel cuore dei Redenti: il 'nuovo' Israele che nasce dalla Croce e dal Sepolcro vuoto, negato il quale, questa pienezza non si realizza. Anche se ciò, alla fine dei tempi avverrà.... Ma nel frattempo, almeno noi, che siamo i Suoi, cerchiamo di dire le cose come stanno, senza continuare a tradirLo!

Marco P. ha detto...

Ritornando alle dichiarazioni di Don Bux, che riporto per comodità:

"Il concetto di riforma non va inteso nell'accezione protestante oppure politica ma in quella etimologica di 'ridare forma', rimettere in forma. Oggi questo vuol dire correggere nella Chiesa le deformazioni della liturgia che, come il Santo Padre più volte ha osservato, sono giunte al limite del sopportabile; così pure a livello morale... e in questo senso il gesto del Papa è un atto di efficace ammonimento",

devo dire che il ridare forma, riferito alla sacra liturgia è si fondamentale ma la forma è modificata non già per l'esagerazione e l'esasperazione dei e nei suoi elementi(giunti "al limite del sopportabile"), ma anche per i minimi cambiamenti. Voglio dire che è a mio modo di vedere falso sostenere che il N.O.M. è stato snaturato dagli abusi nella sua applicazione. L'essenza della Santa Messa era piena e vera nel Vetus Ordo. Il N.O.M ha una "forma" diversa anche quando celebrato senza eccessi creativi.
Correggere le deformazioni del N.O.M vuol dire semplicemente ridargli la sua propria forma che però non è quella della S. Messa di Pio V.

Poi non capisco come l'atto del Papa, la sua abdicazione, possa costituire un ammonimento, efficace per di più, contro gli eccessi della deformazione morale. Se c'è deformazione morale, un dato che mi pare sia riconosciuto, i suoi eccessi non comportano che eliminandoli si riassorba anche la deformazione. Se c'è deformazione c'è una nuova forma di morale ma la forma come si diceva in thread precedenti è fondata sul contenuto che in un certo modo la produce, quindi anche il contenuto della morale è nuovo ma essendo la morale fondata sulla dottrina, se ne deve dedurre che anche quest'ultima, nei suoi contenuti, è cambiata ?
Come può un atto quale l'abdicazione ridare efficacemente la forma alla morale?

Osservatore ha detto...

@ Cara Mic,

passo al "tu" per mostrarti che non ho alcuna prevenzione nei tuoi confronti; anzi, fai un servizio encomiabile.
Che poi ci si possa scontrare sulle idee o sul modo di esporle mi sembra legittimo.

Non ho letto con attenzione la tua replica (lo farò con calma).
Ora sono etnrato per un altro motivo.
Vorrei segnalare l'intervista apparsa sul Corsera di oggi al cardinale Kasper. Il porporato dice chiaramente che il gesto di Benedetto XVI dà uno scossone all'aurea del Papato.
Mi chiedo: il Papa ha dato le dimissioni per il 28 febbraio e Kasper compie 80 anni il 5 marzo (riuscirà ad entrare in conclave per il rotto della cuffia).
Stesso ragionamento vale per Poletto (che spediva i sacerdoti affezionati alla talare nelle parrocchie più discoste della diocesi di Torino): compie gli 80 anni il 18 marzo.
Il tremendo Daneels di Bruxelles compirà 80 anni fra 3 mesi.
Se BXVI avesse resistito ancora un pochino avrebbero perso il diritto di entrare in conclave 3 fra i poroporati più progressisti e il Papa avrebbe potuto dare la porpora a 3 o 4 prelati niente male: Moraglia, Di Cordileone, Léonard...

Andrea ha detto...

http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1350437 Radaelli è più chiaro di de Mattei: Ratzinger ha rifiutato la grazia di stato (cfr. Baronio). Se non recede dalla sua decisione, sarebbe giunto il tempo di un (altro) antipapa. Per quanto riguarda l'odio del papato da parte di Ratzinger, è noto come egli si sia addirittura opposto alla nota praevia di LG, che Paolo VI voleva per accattivarsi i "conservatori". Quando Don Camillo ha detto ciò, ha avuto ragione...

Anonimo ha detto...

Radaelli mi ha fatto avere il testo integrale del suo scritto, che più tardi pubblicherò.

Non sono cose scontate. E sono anche dure da digerire, ma vanno soppesate con attenzione.

Oggi ho impegni che non mi consentono di approfondire. Quindi mi limito intanto più tardi a mettere a disposizione il testo, prendendomi il tempo di formulare le mie osservazioni.

giovanna ha detto...

Ma anche ELIA diceva così, voleva ritirarsi, sfinito dalla LOTTA e disse:
"Lasciami morire qui, Signore....non ce la faccio, QUELLI non mi dànno retta, lo sai..."


Certo, ma il Signore sembra aver dato una risposta diversa a papa Benedetto. Nella sua declaratio, in quell’ iterum atque iterum coram deo, il Papa ha raggiunto un’altra certezza, non quella di restare e continuare, ma di andare e farsi da parte. Dunque, capisco il severo rigore metafisico di Radaelli che però, forse e sottolineo forse, non fa i conti con la Volontà di Dio. E’ il Signore libero di sparigliare le attese e tutte le carte in tavola e di condurre il cammino della Chiesa come e dove vuole? Pur restando nel solco della Tradizione, dentro il rigore dogmatico cui la Tradizione richiama, resta comunque possibile un percorso imprevisto e imprevedibile, un intervento sorprendente ma provvidenziale, una irruzione straordinaria di Dio nella Storia che, attraverso la coscienza di un Suo umile servitore, spinge in un oltre che altrimenti non sapremmo raggiungere. Insomma la libertà di un uomo ha senso ed è feconda di bene, se innestata in Cristo, nella Sua libertà, nella Sua Volontà. Chi o cosa può escludere che questa rinuncia sia voluta e determinata da Dio?

giuseppe ha detto...

Ho letto Radaelli e mi pare che vi offra una soluzione davvero aurea, che vi permetterà finalmente di non stare più "in bilico", almeno per molti di questo blog. Appena eletto l' antipapa ecco che vi troverete automaticamente fuori dalla "chiesa conciliarista" e potrete raggiungere il territorio del sedevacantismo. Si sarà risolto il dilemma che fa da sottotitolo al blog, e non ci sarà più - finalmente! - l'attesa interminabile.

Non crediate che ci sia dell'ironia in questo commento, dico sul serio anche se mi costa e mi dispiace: sto seguendo solo il filo della (pura) logica che qui è largamente utilizzato.
Per dimostrarvelo, aggiungo una mia considerazione riguardo a Radaelli, il cui pensiero non mi ha mai suggestionato: mi sembra molto significativo che, per sostenere la sua tesi debba fare ricorso alla parabola di un vangelo apocrifo e alla contestazione del diritto canonico della Chiesa.

Anonimo ha detto...

Ho letto Radaelli e mi pare che vi offra una soluzione davvero aurea, che vi permetterà finalmente di non stare più "in bilico", almeno per molti di questo blog. Appena eletto l' antipapa ecco che vi troverete automaticamente fuori dalla "chiesa conciliarista" e potrete raggiungere il territorio del sedevacantismo. Si sarà risolto il dilemma che fa da sottotitolo al blog, e non ci sarà più - finalmente! - l'attesa interminabile.

Non ho ancora letto Radaelli ma non dò affatto per scontata questa conclusione. E devo ancora conoscere per esteso i suoi argomenti per poter parlare con cognizione di causa.

Marco P. ha detto...

Ho letto anche io Radaelli (tutto, non solo l'estratto) e mi sembra che lui ponga un quesito ed abbia una visuale che meritano approfondimento e se non si è d'accordo, contestazione argomentata, piuttosto che una ironia, ancorchè negata, che mal si attaglia alla situazione (ad es. "soluzione davvero aurea").

In quanto al sedevacantismo presunto dei tradizionalisti ecc consiglio l'ultimo articolo di Don Curzio Nitoglia sul suo sito.

Si può ragionare, e si possono evidenziare, nel rispetto delle persone e dei ruoli (della gerarchia ecclesiastica), eventuali supposte contraddizioni chiedendone ragione.
Oppure si può dire che va tutto bene, Madame la Marquise e etichettare gli altri come sedevacantisti persi alla causa, seppur dispiacendosene.
Di questa impostazione me ne dispiaccio anche io.

giuseppe ha detto...

Non te lo lascio dire, caro Marco P.
Se nel caso di C. Nitoglia si può parlare (finora) di una inflessione del "sedeprivazionismo", lo scenario prospettato come inevitabile da Radaelli (per l'ipotesi di mancata resipiscenza del rinunciatario Benedetto XVI e di elezione dell'antipapa) è di sedevacantismo teorico e pratico conclamato.

La vostra affinità col pensiereo dell'autore porta a considerare che dalla filosofia radaelliana vi si spalanca il percorso indicato.
Insisto che non sto facendo nessuna ironia, né formulando giudizi sulle persone (sapete benissimo dai precedenti contributi che non sono sulle vostre posizioni). Penso che la mia sia un'analisi del tutto oggettiva. e onestamente me lo si dovrebbe riconoscere, visto che non sto formulando nessuna propaganda e non sto cercando di dissuadere nessuno.

Anonimo ha detto...

L'onere della prova (ah ah ah!!! una "inflessione del sedeprivazionismo" di don Curzio!! ah ah ah!!! you made my day! comicissimo!!!!) spetta al giuseppone di turno che vomita paroloni senza comprenderne il senso.

Altrettanto comica è l'affermazione che siccome dichiara di non aver tentato di convincere nessuno allora si può autoqualificare "oggettivo" e crederci ed esigere che ci credano anche gli altri. Ah ah ah ah!

Andiamo per ordine, prendendo solo i fatti concreti.

Benedetto XVI si è dimesso per qualche altro valido motivo oltre alla ingravescente aetatem? Sì o no?

L'ingravescente età ha fondamenti biblici, storici, teologici? Sì o no? E se sì, quali?

In futuro chiunque consideri antipatico o inutile o dannoso il Papa in quel momento regnante, sarà tentato di desiderare (e magari agire) in modo da farlo dimettere? Sì o no?

Don Mauro, nel suo intervento, ha scritto stupidaggini? Sì o no? Se sì, ci puoi spiegare con precisione quali? Oppure dobbiamo credere ciecamente ai tuoi deliri piuttosto che ai fatti (e alle loro logiche e ragionevoli conseguenze) esposti da don Mauro?

Questo Papa ha alcuni meriti (tra cui primeggia il motu proprio sulla messa tridentina) e alcuni demeriti. Per essere un vero cattolico, pur nel rispetto e nella devozione verso il Santo Padre, c'è bisogno di fingere di ignorare questi ultimi? Sì o no?

giuseppe ha detto...

Anonimo 17:31, ma perché stai polemizzando, di che cosa stai parlando. Che c'entra don Mauro? Nei miei due commenti e nello scambio con mic e Marco P. si discute dell'intervento di RADAELLI e delle prospettive che questo apre (o chiude). Sei alterato, calmati.

Marco Marchesini ha detto...

Alcuni Papi li sceglie lo Spirito Santo, ma altri Papi li tollera.
Speriamo che il prossimo Papa sia scelto.

by Tripudio ha detto...

Penso anch'io che i commenti firmati "giuseppe" in questa pagina siano opera di un troll che camuffato dietro un manierismo apparentemente gentile tenta di sviare altrove il discorso in modo da ridurre il mondo in bianco e nero e dar torto a chiunque non la pensi esattamente come lui.

Tento ora brevemente di dimostrarlo e di aggiungere altre considerazioni.

Alla luce del contenuto di questo intero blog (che chiunque può leggere e verificare di persona), chiariamo anzitutto che quando uno tira fuori ad ogni pié sospinto una buzz-word come "sedevacantismo", è inevitabile considerarlo o un ignorante che non ne conosce il significato oppure il solito seminatore di calunnie.

La "papolatrìa" che nel mondo cattolico certuni entusiasticamente ostentano per sembrare più cattolici degli altri, è in realtà l'errore uguale e diametralmente opposto alla "papofobia" di marca protestante e serve anzitutto per poter comodamente puntare il dito contro chiunque dicendo: "tu dunque sei contro il Papa!"

San Paolo apostolo fu costretto dalle circostanze (e per il bene dei cristiani) a riconoscere un errore di Pietro (il primo Papa!) e addirittura a farlo presente in pubblico. Qualcuno ha mai considerato "sedevacantista" l'Apostolo delle genti? Obbedienza al Papa sì, ingenua o astuta "papolatrìa" no.

Le "dimissioni" di Benedetto XVI creano, volente o nolente, un precedente giuridico a cui tutti si appelleranno in futuro, contro tutti i pontefici che verranno. Immaginate come sarebbe stata la storia della Chiesa se Hitler, Cavour, Voltaire, Lutero (tanto per prendere qualche nome a caso) avessero avuto presente la concreta possibilità che un Papa potesse "dimettersi".

Non esiste alcun appiglio per pensare che Benedetto XVI non ne sia cosciente, né esiste alcun indizio per sospettare che abbia scartato un'alternativa migliore e meno dannosa per la santa Chiesa.

Ogni decisione del Papa riguarda sempre tutta l'umanità (in particolare il miliardo di anime cattoliche): si può forse fingere di non saperlo? Non si può far finta di niente e pensare che tutto resti come prima... e atteggiarsi a candide colombine che ipocritamente vanno farneticando "sedevacantisti! sedeprivazionisti! (solo io sono oggettivo!)" contro chi vive tutto il dolore e lo sgomento di questa situazione.

don Camillo ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Annarita ha detto...

Siamo nell'era che essere vecchi è un reato, infatti i vari buoni pensatori stile Pannella, li soprimerebbe subito con una punturina. Questo sregnale del Papa rafforza questa ideologia: i vecchi sono inutili, meglio metterli da parte e chissà mai un giorno una bella eutanasia sopra i 70 anni, così tutti Papi giovani e scattanti, pronti per i viaggi in tutto il mondo. Ma veramente il Papa deve correre sempre a destra e a manca ed apparire sempre in pubblico? Mi pare che una volta erano vecchi e governavano la Chiesa con le forze del Buon Dio, perchè è il Buon Dio che agisce e più siamo deboli, più è evidente che è Lui che agisce, allora mettendosi in pensione, un Papa fa pensare ad un Dio che se ne sta in disparte, che non si occupa della propria Chiesa, si umilia Dio, lo si rende piccolo dinnanzi alle anime.

Anonimo ha detto...

da tempo si era capito che il blogger giuseppe era un seminatore di fumo e zizzania, teso a confondere le coscienze dei lettori sprovveduti, con le sue fumisterie e finto tradizionalismo da camaleonte ...(in buona compagnia con tanti di stessa risma sul web, che non badano alla sostanza dei fatti e parole, ma sventolano slogan e camuffano menzogne dietro maschere di ortodossia verbalista acrobatica).
Grazie al bravissimo Tripudio per i suoi serrati ragionamenti, e anche all'anonimo delle 17.31 (simile o il medesimo, non importa, dice cose sensatissime e ci riattiva la retta ragione!)
Non dobbiamo MAI aver paura della Verità:
la Verità ci rende liberi (da satana e da tutti i suoi lacci).
E la verità storica, di tutti i fatti remoti e recenti è al servizio della Verità eterna.

Concordo con la speranza di M. Marchesini: preghiamo che il prossimo papa sia SCELTO da Dio stesso.
Secondo le previsioni del segreto di Fatima dovrebbe essere quello che consacrerà la Russia come chiese la Madonna, al suo Cuore Immacolato.

vs

Marco P. ha detto...

Già che si voglia non lasciarmi dire qualche cosa è indicativo, a meno che si abbia la certezza che ciò che si sostiene è Vero, nel qual caso ciò sarebbe somma Carità.

Radaelli, ripeto, pone dei quesiti, argomentandoli; tra l'altro nella parte terminale del suo scritto egli sottolinea il valore "scientifico e quindi del tutto ipotetico" delle sue osservazioni.
Queste sono, in estrema sintesi su due piani:
- legalmente le "dimissioni" non sono possibili perchè inficerebbero il principio di non contraddizione in quanto il Papa nella sua funzione non è onnipotente rispetto al suo essere o non-essere Papa.
- metafisicamente e misticamente le "dimissioni" non sono possibili perchè lederebbero - su un piano a questo punto storico ma non metafisico e veritativo - il vincolo unico, dato da Dio, che l'accettazione del ruolo di Papa al momento dell'elezione si crea con l'essere della persona che accetta, vincolo che è eterno e quindi immutabile. Il non-essere Papa materialiter può venire solo da Dio, con la morte del corpo, ma spiritualmente essendo l'anima immortale ed essendovi questo vincolo eterno, il Vicario di Cristo lo è in eterno. Quindi le "dimissioni" sarebbero non veritative.
Per queste due ragioni, delle quali la seconda esposta fonda a sua volta la prima, è richiesto di recedere dalla decisione umana delle "dimissioni" poichè, nella tesi, queste porterebbero ad uno scollamento ulteriore, oltre a quanto sta già avvenendo, tra Chiesa reale e Chiesa metafisica, e quindi visibilmente (la nostra parte corporea ha necessità della visibilità della Chiesa incarnata nel suo Pontefice in terra) si genererebbe una pericolosa euforia dei nemici della Chiesa che potrebbe gettare nello sconforto tantissimi fedeli, ancorché in ogni caso, come è ribadito, la vittoria è di Cristo e della Verità.

Non mi sembra che si spalanchino scenari di sedevacantismo in quanto lo scritto parla si di un antipapa, ma il Papa resterebbe comunque pur se auto-dimissionato.

Personalmente non dico di aderire a questa tesi, ma essa mi sembra abbia il pregio dell'essere argomentata, cosa di di questi tempi in cui si vuol dogmatizzare l'indogmatizzabile, è già qualche cosa.

Anonimo ha detto...

un Papa fa pensare ad un Dio che se ne sta in disparte, che non si occupa della propria Chiesa, si umilia Dio, lo si rende piccolo dinnanzi alle anime.

Il gesto può essere recepito in questi termini solo se esso fosse frutto di una semplice decisione razionale nel convincimento di una non-sacralità del Papato; ma non è di certo questa la mens di Benedetto XVI, quantunque intervenga anche la sua formazione e convinzione conciliare. Tenendo poi conto che non si possono escludere totalmente altre drammatiche ragioni collegate con l'ingovernabilità della Chiesa a livelli mai visti, che conosciamo solo per quanto è caduto sotto i nostri occhi ma non in tutta la sua estensione e drammatico dettaglio.

by Tripudio ha detto...

Visto che tra i commenti un certo "giuseppe" ha parlato a sproposito di don Curzio Nitoglia, vorrei segnalargli un articolo scritto da don Curzio contro il sedevacantismo in tutte le versioni hard e soft: La tesi di Cassicìacum - il papato materiale - per un dibattito sereno [cliccare link qui].

Col passare dei giorni mi rendo conto sempre di più del momento drammatico che sta attraversando la santa Chiesa.

E divento sempre più allergico alle chiacchiere inutili dei "giuseppe" che non avendo cose più serie da fare nella vita, passano su questi blog a seminare fandonie e divisioni.