Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 22 febbraio 2013

Santa Sede - FSSPX. Mezzanotte è suonata. Resta la responsabilità davanti alla storia (e davanti a Dio).

Riprendo e traduco dal blog francese Summorum Pontificum. Mezzanotte è suonata. Resta la responsabilità davanti alla storia (e davanti a Dio) di entrambe le parti e un dialogo ancora aperto...

I dodici rintocchi della mezzanotte sono suonati, per riprendere il succoso articolo di Jean-Marie Guénois, pubblicato nel suo blog del Figaro, che richiama Mons. Fellay alla sua responsabilità davanti alla storia.
D'altronde Roma aveva già preso atto del reciproco fallimento. Dopo un'ultimo tentativo affinché il papa « uscente » potesse concedere a Mons. Fellay una Prelatura personale universale (lettera dell' 8 gennaio che gli lasciava un intervallo di 6 settimane, giusto fino al 22 febbraio, rimasta in vigore dopo la rinuncia di Benedetto XVI), la Commissione Ecclesia Dei ha finito per gettare la spugna : « Non attendiamo più la risposta ; vedrà il futuro Papa cosa vorrà fare ». Quanto ne avrà tempo e voglia.

Dunque il pontificato di Benedetto XVI, il pontificato del Motu Proprio Summorum Pontificum, non termina più con un atto che lo avrebbe qualificato per sempre : l’erezione della Prelatura San Pio X; si ha invece un ennesimo aggiornamento alle calende greche. E dunque i cardinali, che cominciano fin da ora ad arrivare a Roma, il 22 febbraio, festa della Cattedra di S. Pietro, non saranno colpiti dal fulmine di questo evento per entrare in conclave con questo segnale testamentario fortissimo del vecchio pontefice; invece della « Tradizione » a Roma non se parlerà, della « Tradizione » non se ne parlerà al momento di scegliere il nuovo papa. Immenso sollievo…

Salvo che. Salvo che la Tradizione farà in modo di esser sempre più presente con tutta la forza morale che ormai riceve dal diritto di cittadinanza reso alla liturgia tridentina. Dio, che dal male (o dal non bene) trae un bene maggiore obbliga così l'insieme dei preti delle parrocchie o delle comunità, dei fedeli dal canto loro, dei seminaristi dei religiosi a diverso livello legati alla lex orandi lex credendi dell'usus antiquior, e a tutto ciò che porta con sé, catechismo, vocazioni, missione, educazione cristiana, a partecipare con tutte le loro forze alla preparazione del futuro della Chiesa cum Petro. 
Christophe Saint-Placide

20 commenti:

Anonimo ha detto...

Exurgat Deus, et dissipentur inimici eius: et fugiant qui oderunt eum a facie eius.

Amicus ha detto...

Mi spiace per Benedetto XVI, ma sui rapporti con la FSSPX ha fatto, e continua a fare, una pessima figura. Il suo voltafaccia improvviso nei confronti di quest'ultima, quasi sicuramente ispirato dai presunti 'fratelli maggiori', lo carica di un'enorme responsabilità davanti a Dio. E questo, mentre lascia imperversare eresie ed immoralità in tutta la Chiesa, fa delle nomine assurde tipo Muller, e continua a tacere anche sulle ultime performances dei vescovi tedeschi.
Avrebbe avuto ogni possibilità di risolvere la questione e di rendere giustizia ad una Comunità duramente provata e regolarmente insultata da decenni a motivo della propria fedeltà al Magistero perenne della Chiesa, ma non l'ha fatto, continuando a porre condizioni-capestro inaccettabili per qualunque cattolico degno di tal nome. Ed anche ora, ora che potrebbe più facilmente infischiarsene del diktat dei falsi giudei - che si dicono tali, ma non lo sono - preferisce passare la patata bollente al suo Successore.
Comunque continuo a pregare per lui e per un suo ripensamento.
"Il est minuit moins le quart, Benoît XVI".

Anonimo ha detto...

I motivi della non soluzione della vicenda vanno ricercati non tanto nei punti dell'ultimo concilio che la FSSPX critica, non certo senza argomenti e argomentazioni, ma nella generalizzata e pure fortissima opposizione, senza argomenti e senza argomentazioni serie, sia in Curia che nelle superpotenti conferenze episcopali.

Il Santo Padre è convinto che la qualifica di "pastorale" del Vaticano II vorrà pur significare qualcosa e distingue l'ultimo concilio da tutti gli altri che invece han voluto essere dogmatici. Ma certe distinzioni, con tutto ciò che ne consegue, non è il momento questo di poterle fare. E neppure di poterne parlare pubblicamente. Preghiamo perché il nuovo papa abbia la convinzione e la forza per preparare la Chiesa a fare una riflessione critica sia sull'ultimo concilio, sia sulle sue applicazioni.
EXAEDIBUS

Anonimo ha detto...

Resta da chiedersi: un incontro con la storia reale o costruito dai media?

Ghergon ha detto...

La FSSPX non è nella barca di Pietro, ma segue in una scialuppa, mentre l'equipaggio di ammutinati gozzoviglia beato a bordo.
Ma Gesù non ha costruito scialuppe e nemmeno salvagenti, perchè extra ecclesiam nulla salus...chi è fuori annega, quindi a che pro zattere o altri ammeniccoli sul quale annaspare?
Avrebbero dovuto tornare agguerriti in quel piccolo spiraglio...
Ora ci sarà un Conclave sulla Barca e loro nemmeno ci saranno! La Barca in mano ai pirati. E loro dove sono, spariti. Ma pensano che agire così, fare i quietisti nella bruma marina, sia meritorio? Senza parole!

Anonimo ha detto...

Riflettevo che l'autore dell'articolo la mette sul drammatico, puntando l'accento sullo scoccare di un'ora che potrebbe non tornare... Certo il rischio non manca, ma nemmeno penso si debba abbandonare la speranza.

Dico a Ghergon che la FSSPX era pronta a salire a bordo, poi c'è stato un improvviso quanto inatteso giro di vite su una rotta impervia e, dunque, non era una decisione facile...

Tornando all'autore dell'articolo mi colpisce che attribuisca l'intera responsabilità "davanti alla storia" (ci ho aggiunto davanti a Dio, ovviamente) a Mons. Fellay, che non è l'unico responsabile dell'accaduto.

C'è chi, più su, ha parlato della reale e terribile nonché dolorosa opposizione degli episcopati. Certo che la Chiesa il giro di boa lo ha fatto e continua in una direzione che ci sconcerta, tanto quanto ci ha sconcertato l'ultimo discorso del Papa ai sacerdoti.

C'è una grande incertezza non solo per la Fraternità; ma non dobbiamo deporre né la speranza né la fiducia, chiedendo la Signore luce e fortezza per continuare il cammino periglioso che abbiamo davanti... Lui ci farà vedere. E' vera anche la forza indicibile (non tanto e non soltanto morale, come sottolinea Christophe Saint-Placide, quanto spirituale) della Liturgia di sempre e di tutto quanto racchiude e trasmette della Tradizione e della Grazia che veicola. E dunque anche in essa affidiamo la nostra speranza pensando anche ai tanti giovani che l'accolgono.

Lefebvriano Ambrosiano ha detto...

Concordo in pieno con Amicus.
Dopo tanti anni, i voltafaccia continuano: un copione già visto, tra l'altro.
E mentre Kasper sogna le "diaconesse", chi è fedele al Magistero immutato ed immutabile, è trattato a pesci e porte in faccia.

hpoirot ha detto...

La FSSPX E' 200% nella barca di Pietro perché la barca di Pietro é fuori dal tempo...

Se la SPX fosse fuori allora lo sarebbero anche tutti i papi, i santi, i prelati e i fedeli che hanno predicato la stessa fede per 1962 anni.

Semmai c'é da chiedersi quanta parte dell'equipaggio di ammutinati che gozzoviglia beato a bordo é de facto fuori dalla Chiesa.

Ghergon ha detto...

hpoirot, non confondiamo la barca di Pietro, con l'equipaggio.

Silente ha detto...

Spiace osservare che alcuni "tradizionalisti" (un esempio in un post precedente), continuino con la litania: "A mio avviso la FSSPX ha fatto un errore enorme a non rientrare, mesi fa, in piena comunione con Roma.". A costoro, se non sono in mala fede, occorre chiarire, con molta pazienza e perseveranza, che il problema non è (se non in minima parte) né canonico, né disciplinare, ma dottrinale e che coinvolge non solo la FSSPX, ma anche tutti i tradizionalisti che si considerano "di dentro". E' il problema degli errori, o quanto meno delle ambiguità, del cvii.
Sono i macigni rappresentati, principalmente ma non solo, dai proclamati principi della libertà religiosa, della nuova giudeologia, dell'ecumenismo, della collegialità, della nuova eccleseologia del "subsistit in". Si tratta, come tutti noi ben sappiamo, di negazioni di verità dogmatiche precedenti. Tutto ciò nel contesto di un'illegittima e impossibile dogmatizzazione del cvii, che dogmatico non è stato e dogmatico non può essere né presentato né rappresentato. Auspicare un pur auspicabile "rientro" della FSSPX non ha senso, se non si risolvono, prima, questi nodi dottrinali.

Amicus ha detto...

@ Ghergon:
anzitutto la FSSPX non è 'fuori della Chiesa', per il semplice fatto che le sanzioni prese contro di essa sono ingiuste e dunque invalide. A meno che non si vogliano illegittimamente dogmatizzare le famigerate 'novità conciliari'.

In secondo luogo, il fatto più grave è che non solo l'equipaggio di ammutinati sta gozzovigliando - e fin qui potremmo dire: peggio per loro - ma cerca anche di gettare in mare a tradimento gli ignari passeggeri (l'immagine la prendo da un noto 'sogno' di Don Bosco).
Ora, gli ammutinati pretenderebbero che la FSSPX, una volta salita 'ufficialmente' a bordo, tacesse facendo finta di nulla, senza avvertire la gente del pericolo mortale.
O che al massimo, secondo la lettera del Di Noia, si limitasse ad esporre le sue critiche in privato ... agli stessi ammutinati!
Mi spiace, ma questa è una vera e propria proposta di un patto di silenzio, moralmente inaccettabile per qualunque cattolico, e non solo per la FSSPX.

Anonimo ha detto...

Il Papa, non finisce 'il suo lavoro d'ufficio' il 28/02 ore 20? E...se 'la fedele signora delle pulizie' trovasse sulla sua scrivania un Motu Proprio a rispetto, non sarebbe forse valido? Io fino quella data, ho la SPERANZA!

Marco Marchesini ha detto...

Scusate, ma che cosa è questa calunnia che i Sacerdoti della FSSPX sarebbero favorevoli all'aborto in certi casi?

http://blog.messainlatino.it/2013/02/cattoprotestantesimo-renano.html?showComment=1361530276353#c528745715289001119

La FSSPX ha rifiutato di firmare l'accordo per dissensi dottrinali con Roma per fedeltà alla Tradizione. Non possono cascare in questo punto di morale.

Anonimo ha detto...

Caro Marco,
io non darei credito ad un Anonimo che scrive due righe assurde su Messa in Latino.

Marco Marchesini ha detto...

Comunque il contenuto dei commenti la dice lunga sull'ignoranza di teologia morale. Sono davvero basito. Prevale la morale della situazione condannata da Papa Pio XII e tanto modernismo anche coloro che falsamente si dichiarano "tradizionalisti".

Nessuno ha mai letto che cosa i pagani facevano ad i cristiani in tempi di persecuzioni? A quali crudeli sofferenze erano afflitti: uomini, donne ed anche bambini.
Dio non permette che siamo tentati oltre le nostre forze. Questa è una verità consolante.

Ho paura che siano gli stessi Sacerdoti di normali parrocchie a sviare i fedeli.

Siamo in tempi molto difficili con uno stato di crisi della Chiesa generalizzato. Almeno i Sacerdoti che celebrano la Santa Messa VO, regolari e FSSPX voglio sperare che siano immuni da quelle deviazioni.

Anonimo ha detto...

che siano gli stessi parroci...

proprio così, caro Marchesini. E' ora di aprire gli occhi sullo sfacelo delle catechesi INSULSE, quando non protestantiche, e delle omelie assurde, frivole, fuorvianti e apertamente eretiche, veri scandali per la fede, spesso farcite di blasfemie (battutine e battutacce) che imperversano nelle diocesi italiane.
Nessun correttivo è stato usato in questi 8 anni, (perchè il "marcio" è nel CUORE della Fede: la S. Messa riformata=stravolta in senso protestante!); anzi il cattivo insegnamento è venuto dall'alto, anche da Pietro, purtroppo, che ha diffuso le sue idee in molti libri scritti "come dottore privato" (espressione difficile che leggiamo noi QUI, sul web naviganti in ricerca affannosa, blogger= 0,001% dei parrocchiani semplici e IGNARI): ma la gente comune (=popolo-pecore docili e zitte, tirate avanti al pascolo inquinato dai pastori accecati) che ne capisce di questa distinzione Pietro/Simone ?
intanto i sacerdoti hanno assorbito e ripetuto certe affermazioni pericolose, ad es:
"L'inferno non è un luogo, ma uno stato d'animo, che CI CREIAMO NOI, non ce lo dà Dio! e questo cari fedeli, non lo dico io, lo dice il Papa!" (sentito in una delle tante Messe NO travianti, con mio orrore, di 1 persona sveglia su 100 circa, credo....)
Ci si domandi dunque come è potuto passare nelle menti dei sacerdoti che predicano dai pulpiti (pardon amboni) un insegnamento deviante, come tanti altri, di cui quella affermazione è solo la punta di un agghiacciante iceberg, la cui parte sommersa si va ora svelando in tutto il suo orrore eretico e apostatico, che agisce in modo sottile nelle coscienze, inquinando la retta fede, giorno per giorno, come il veleno a microgocce assunto da Mitridate.

bernardino ha detto...

A Silente - Come si risolvono i nodi dottrinali, se resta in piedi il Concilio Vaticano II?

Silente ha detto...

A bernardino: ottimo quesito, ma la risposta non la possiamo dare noi. Noi possiamo solo tristemente prendere atto che, per la prima volta nella storia della Chiesa, ci si appella all'autorità del Magistero di oggi per negare la Dottrina di sempre. Cerco di tenermi prudentemente lontano da ogni millenarismo, ma non posso non riconoscere che questo è un segno tragico, direi, ancora con molta prudenza, quasi apocalittico, del tempo presente.
Ciò che ci è dato di fare è lottare, ciascuno secondo il proprio stato e i propri mezzi, per la testimonianza della Verità, che è eterna e per sempre, o non è Verità.

"Non tocca a noi padroneggiare le maree di questo mondo, ma fare tutto quello che ci è possibile per la salvezza dell'epoca in cui viviamo"
J.R.R. Tolkien, Il Signore degli Anelli.

Anonimo ha detto...

Come si risolvono i nodi dottrinali, se resta in piedi il Concilio Vaticano II?

Con i correttivi definiti con Autorità da un Papa Regnante e fatto applicare con altrettanta Autorità, senza desistenze dal governo di nessun genere.
I veri fedeli accolgono, non si sottraggono!

Per il resto concordo pienamente con Silente.

murmex ha detto...

é vero purtroppo:battutine che anche se non grevi denotano l'inconsapevolezza totale che si sta rinnovando il Sacrificio della Croce,con conseguenti risatine di compiacenza o controbattutine del popolo,che poi commenta soddisfatto sulla simpatia del prete.Sembrano piccole cose,così come i saluti, i ringraziamenti per essere intervenuti numerosi,gli auguri di compleanno ecc. ma io ne percepisco sempre più l'effettiva gravità.