Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 28 febbraio 2013

La Sede è vacante.

Oggi mi è parso di assistere all'agonia del Papato. Una vicenda inedita si dipanava davanti ai nostri occhi e nel nostro cuore. Nel pomeriggio il congedo definitivo e la partenza dal Vaticano di Benedetto XVI, centellinati minuto per minuto, metro dopo metro dalle reti televisive. Allo scoccare dell'hora vigesima la drammatica struggente chiusura del portone della residenza di Castel Gandolfo, dopo la deposizione della 'guardia' da parte degli Svizzeri.

I momenti struggenti vissuti in diretta davanti agli occhi spalancati stupiti turbati emozionati di tutto il mondo rivolti all'evento - come al solito divenuto soprattutto mediatico - che si stava concludendo intorno alla persona di Benedetto XVI, mi hanno fatto pensare che è stato peggio che assistere ai suoi funerali. Tristezza, commozione, pietà filiale...

L'ultima benedizione
In questo momento mi sento solo di esprimere una immensa gratitudine per la nostra Santa Messa. Grazie, Papa Benedetto, perché ce l'hai restituita, sdoganandola da un quasi-totale esilio durato fin troppo tempo.

Le ore e i giorni che verranno, il futuro della Chiesa tutta e del mondo intero sono nelle mani potenti e misericordiose del Signore Nostro Gesù Cristo e nella intercessione della Beata Vergine Maria. Oremus pro Papa nostro Benedicto, soprattutto in questo suo arduo momento di pellegrino che inizia l'ultima tappa del suo pellegrinaggio su questa terra. (praticamente le sue ultime parole in pubblico).

Il video

10 commenti:

Jacobus ha detto...

Rimaniamo uniti nella preghiera e nella speranza e preghiamo anche pro eligendo Pontifice!

Marco Marchesini ha detto...

Mi unisco di cuore anche io alle preghiere pro eligendo Pontifice. Sperando che sia l'inizio della fine della crisi della Chiesa.
Pur nel legittimo dissenso verso molte sue scelte e sue prese di posizione, un grazie a Papa Benedetto XVI per il Motu Proprio Summorum Pontificum e per la revoca delle scomuniche ai Vescovi della FSSPX.

Anonimo ha detto...


http://www.vatican.va/bxvi/omaggio/index_it.html

prayer ha detto...

- Ut Ecclésiam tuam secúra tibi fácias libertáte servire,
- Ut inimícos sanctæ Ecclésiæ humiliáre dignéris,
- Te rogámus, áudi nos.

- Adesto, sancte Michael Archangele, Dux invictissime, populo Dei contra irrumpentes spirituales nequitias, et fac victoriam.
- Te custodem et patronum sancta veneratur Ecclesia; te gloriatur defensore adversus terrestrium et infernorum nefarias potestates; tibi tradidit Dominus animas redemptorum in superna felicitate locandas. Deprecare Deum pacis, ut conterat satanam sub pedibus nostris, ne ultra valeat captivos tenere homines, et Ecclesiae nocere.

RIC ha detto...

Concordo con MIC quando dice che assistere alla partenza del papa è stato quasi peggio che assistere al suo funerale. Ho provato un'infinita tristezza, commuovendomi fino alle lacrime. perchè questa partenza aveva l'aria anche di un esilio, di un papa che viene scacciato dalla sua casa. Mi ha molto colpito (ovviamente in negativo) l'aria gioviale di alcuni membri della Curia mentre lo salutavano. Una sorta di contraltare alle lacrime ed all'emozione di Padre Georg, dell'autista e dei collaboratori più umili che si erano radunati nel cortile. Nei secoli passati il Papa lasciava il Vaticano per colpa di forze esterne. Questa volta il Papa è stato costretto ad abbandonare la barca di Pietro per l'opposizione di chi avrebbe dovuto aiutarlo. Aiutarlo soprattutto ora, nell'ultima parte della vita, quando le forze si riducono ed è più facile per gli sciacalli attaccare la preda.

giovanna ha detto...

Orfanezza. Tristezza, lacrime appese al cuore, un dolore lungo. Non sono pronta a ricominciare. Neppure la Chiesa è pronta. Ma il sacrificio di Papa Benedetto, bagnato dal dolore di tanti, tantissimi suoi figli, è deposto ai piedi della Croce, al riparo dagli intrighi degli uomini, offerto al Signore perché diventi promessa di bene per la Chiesa.

bernardino ha detto...

Mentre sento alcuni commenti funerei e chi dice di aver pianto nel momento della partenza di B.XVI in elicottero, io mi trovavo nella piu' piena tranquillita', e pregavo per la Chiesa. Per me, B.XVI stava partendo, come altre volte ha fatto per Castelgandolfo per una vacanza estiva, e ripensavo che quello era il Papa, il Capo della Chiesa Cattolica, e Lui stesso ha spiegato molto bene nell'incontro dei Parroci di Roma, con quel ""SEMPRE"" E' PER SEMPRE"".
Pertanto se Lui dice sempre e' per sempre, ora il significato resta quasi incomprensibile ma in seguito capiremo meglio.
Ora mi domando, con un secondo Papa
come la mettiamo?
In fondo B.XVI non e' morto, non e' neanche nelle condizioni fisiche in cui stava G.P.II, sta' in San Pietro - vogliamo ancora dire che non esiste il problema dei due Papi? - Sempre e' per sempre - ed un conclave elegge un secondo Papa. Se uno dei due si dimette ancora ne eleggiamo un terzo poi un quarto poi un quinto? Ma non ci troviamo nella condizione che dopo il primo gli altri sono antipapi?
Ma le riforme conciliari avrebbero potuto produrre danni piu' profondi di quelli che hanno prodotto?
Se ad un blocco di vescovi o cardinali, non va' bene un Papa, in queste modo riescono a spingerlo alle dimissioni? o se ad alcuni governi non va bene e' la stessa cosa.
Questo e' un precedente per la Chiesa pericolosissimo, forse a questo punto e' stato messo in discussione il Papato, oppure si vuole completare con il Papa come si e' fatto con i vescovi e i parroci - Limite di eta' -
Allora abbiamo una chiesa che non ha piu' il Vicario di Cristo, ma un amministatore delegato come una azienda oppure un capo di stato.
I danni che ha arrecato il C.V.II sono incalcolabili.
Fatima e la Beata Emmerich avevano avvisato, ma i modernisti si sono tappati le orecchie come fece Ulisse per non sentire le sirene.

Anonimo ha detto...

bagnato dal dolore di tanti, tantissimi suoi figli,

Mi spiace essere così critica. Ma non ho mai fatto nessuna critica a cuor leggero e questo pensiero l'ho avuto ieri, in diretta, tra le lacrime: mi ha stupito che nelle sue ultime parole in pubblico si sia rivolto alle persone numerose che erano lì chiamandole "amici". Ha parlato da uomo, non da Papa emerito (che ancora non era) né da vescovo. E in questo vedo tutta la sua fragile umanità e la sua debolezza di questo difficile e drammatico momento, la trasposizione concreta delle ragioni della sua scelta.

E, dunque, mi accorgo che non è una critica ma una constatazione, che significa anche umana comprensione, davanti al Signore e al mistero di ogni cuore umano.

Anonimo ha detto...

La prima giornata di Sede Vacante è il Primo venerdì...

Anonimo ha detto...

...non solo è primo venerdì .... ma inizio del mese dedicato a s. Giuseppe patrono della Chiesa di cui fu zelantissimo Leone XIII....vi ricorda qualcosa con le sue visioni?