Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 15 febbraio 2013

Mons. Fellay : « Ho pensato che annunciando la sua rinuncia, forse Benedetto XVI facesse un ultimo gesto verso di noi come Papa »

[Pierre de Bellerive - Nouvelles de France] - 15 febbraio 2013

Mons. Fellay è il superiore della Fraternità Sacerdotale San Pio X fondata da Mons. Lefebvre. Egli torna, per Nouvelles de France, sui tentativi di avvicinamento della FSSPX con Roma che hanno caratterizzato il pontificato di Benedetto XVI.

Monsignore, apprezzerebbe il fatto che il maggior atto del pontificato di Benedetto XVI possa essere la reintegrazione della Fraternità San Pio X ?
Un breve istante, ho pensato che annunciando la sua rinuncia, forse Benedetto XVI facesse un ultimo gesto verso di noi come Papa . Ciò stante, difficilmente lo vedo possibile. Probabilmente bisognerà attendere il prossimo Papa. Le dirò, col rischio di sorprenderla, che ci sono problemi più importanti per la Chiesa di quello della Fraternità e in qualche modo è risolvendo quelli che sarà risolto il problema della Fraternità.

Alcuni dicono che lei si augura che Roma riconosca il rito ordinario come illecito. Può darci chiarimenti su questo punto ?
Siamo ben consapevoli che è molto difficile chiedere una condanna della nuova messa dalle autorità. In realtà, se ciò che dv'essere corretto lo fosse, questo sarebbe già un grande passo. 

In che modo ?
Ciò può essere realizzato con una istruzione della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti. Non è così complicato in fin dei conti. Io penso che ci sono cambiamenti importanti da realizzare a causa delle gravi e dannose deficienze che rendono condannabile questo rito.  La Chiesa può benissimo effettuare queste importanti correzioni senza perdere la faccia o l'autorità. Ma noto attualmente l'opposizione dei vescovi alla richiesta legittima del Papa di correggere, nel canone della messa, la traduzione del « pro multis » con « per molti » e non con « per tutti », traduzione falsa che si ritrova in molte lingue. 

Si augura di tornare sul Concilio Vaticano II ?
Per quanto riguarda il Vaticano II, come per la messa, crediamo necessario chiarire e correggere un certo numero di punti sia erronei che portanti all'errore. Ciò stante, non ci aspettiamo che Roma condanni il Vaticano II prima del tempo. Essa può richiamare la Verità, correggere discretamente gli errori salvaguardando la sua autorità Tuttavia pensiamo che la Fraternità porta la sua pietra all'edificio del Signore denunciando certi punti controversi. 

Concretamente, lei ben sa che le vostre rivendicazioni non saranno soddisfatte dall'oggi al domani. 
Certamente, ma gradualmente io penso che esse lo saranno. E ci sarà un momento, in cui la situazione diventerà accettabile e potremo essere d'accordo, anche se oggi non sembra esser questo il caso. 

Lei ha incontrato Benedetto XVI fin dai primi mesi del suo pontificato, può dirci qual è stato il suo sentimento in quel momento nei suoi confronti?
Posso dire che ho incontrato un Papa che aveva un sincero desiderio di realizzare l'unità della Chiesa, anche se non siamo riusciti ad accordarci. Ma creda bene che prego per lui ogni giorno.  

Qual è stato, secondo lei, l’atto più importante del suo pontificato?
Penso che senza dubbio, l'atto più importante fu la pubblicazione del Motu Proprio Summorum Pontificum che accorda ai preti del mondo intero la libertà di celebrare la messa tradizionale. Egli lo ha fatto, bisogna dire, con coraggio perché aveva opposizioni. Penso d'altronde che quest'atto porterà frutti molto positivi alla distanza.
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Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio

32 commenti:

Marco P. ha detto...

"Un breve istante, ho pensato che annunciando la sua rinuncia, forse Benedetto XVI facesse un ultimo gesto verso di noi come Papa ."

In effetti anche io avevo fatto questo pensiero: chissà mai che con la sua abdicazione non ancora effettiva ma annunciata, il Santo Padre prima del 28 febbraio abbia le mani libere e sancisca, impegnando la propria autorità, in modo unilaterale, che la FSSPX è reintegrata senza condizioni, preamboli e altre corbellerie.
......

Anonimo ha detto...

Avendo chiaro dalle sue parole ai sacerdoti romani che Benedetto XVI, oltre ad essere uno degli artefici del Vaticano II ne è divenuto l'apologeta, è impensabile che egli possa mai condannare e ammettere quelle che noi vediamo come responsabilità e che lui rivendica come dovute splendide innovazioni per il bene della Chiesa.

Per questo è probabile che la Fraternità per la sua regolarizzazione debba attendere il prossimo Papa, che speriamo non abbia in odio la Tradizione.

Anonimo ha detto...

Ma avete letto il discorso di ieri di Papa Benedetto XVI al clero romano?
Un discorso che già tutti si affrettano a dire "di portata enorme". A me pare un discorso che ripete il solito adagio: "il concilio dei media è stata una iattura, mentre il vero concilio è la stella polare del futuro della Chiesa".
Prima del Conclave non mi sembra una gran premessa... oremus

RIC ha detto...

Spero di sbagliarmi ma più che un gesto verso la Faternità, le dimissioni di questo Papa mi sembrano la pietra tombale su ogni possibilità di future regolarizzazioni

Gemma ha detto...

Come mai nessuno ha mai posto l’attenzione e il proprio sdegno sulla BESTEMMIA che si ripete nel novus ordo dopo la Consacrazione? Anzi vi son stati di quelli che si sono stracciati le vesti, perché Mons. Lefebvre più volte ha RIBADITO che, anche se
“ lecito ” è un rito invalido E PERICOLOSO e non lo doveva dire?

Perché è invalido e pericoloso? Semplicemente perché tra le altre cose, in quella “ invocazione ” post Consacrazione contiene la professione di “fede” talmudica, dove?

Annunciamo la tua morte Signore, proclamiamo la tua Resurrezione nell’ATTESA DELLA TUA VENUTA!!!!!??????!!!!!

Quindi noi, immediatamente dopo quel momento si prezioso, cioè dopo la Transunstatazione NEGHIAMO CHE LUI SIA VENUTO, perché lo “aspettiamo”….ancora……?

Ma Gesù non è GIA’ VENUTO? Non ha versato il Suo Preziosissimo Sangue per noi? Non ha vissuto in Carne ed Ossa per ben 33 anni?

E a me hanno spiegato che significa, nell’attesa della tua venuta dentro di noi, ora adesso dopo la Consacrazione”……e che anche se non è scritto seconda un cattolico lo sa.....ma come lo sa se poi nelle omelie e nelle catechesi parrocchiali si parla di altro?

Una FORMULA SACRILEGA che IN tutti questi anni ha fatto fare professione di “fede talmudica”, ai cattolici considerando che SONO i talmudici i neogiudei praticanti la religione della sinagoga, che aspettano LA VENUTA del loro dio, che NON è certamente Gesù Cristo!!!

Il cattolico DEVE DIRE SEMMAI :

NELL’ATTESA DELLA TUA SECONDA VENUTA!!! ….

Pericoli insiti e ben nascosti dentro al “rito” della messa postconciliare moderna, voluta da Paolo 6 e compagnia cantante CV2…….

N.B. girano voci di un CV3……stiamo scherzando spero!!! Un CV3 indetto in una condizione di gravissima crisi della Chiesa, dove il maggior numero di prelati è colluso con l’ eresia modernista. Sarebbe come condannare il mondo all'autodistruzione!!

Anonimo ha detto...

Cara Gemma,

questa questione è stata già analizzata. Io stessa ho scritto più volte:
"... Anche le parole “mysterium fidei” appartengono a Cristo, che suggella così la sua Azione espiatrice e redentrice e qui non ci resta che adorare e accogliere. (Non posso far a meno di notare che stranamente nel NO quelle parole vengono messe in bocca all’assemblea e pronunciate ad alta voce in un momento in cui bisognerebbe solo adorare davanti al Sacrificio. E invece si parla addirittura dell’”attesa della tua venuta”, inopinatamente richiamando la parusia proprio nel momento in cui il Signore si è fatto Realmente Presente: Presenza che dovrebbe essere accolta vissuta e adorata con maggiore consapevolezza e sacralità...

Ovviamente un cuore e un orecchio cattolici intendono la parusia (la seconda venuta del Signore), con tutti i distinguo di cui sopra. In ogni caso sempre della venuta di Cristo Gesù (non di un altro) si parla.
Non vedo il rischio della tua interpretazione.

Un CV3 secondo me è impensabile!

Anonimo ha detto...

qualcuno ha definito l'atto di rinuncia del Papa come un atto incomprensibile per il mondo moderno...
ma non lo è....visto che il "mondo" figlio delle tenebre e della menzogna sta applaudendo e dal un giorno all'altro Benedetto è diventato Santo Padre...
hanno dimenticato tutte le frecce e gli insulti lanciati contro di Lui e solo contro di Lui in questi anni (caso Williamson...rapporti con la Tradizione...Ratisbona...pedolifia...)?
Hanno forse dimenticato che dopo la storia montata ad arte del profilattico...già qualcuno chiese le dimissioni...?
abbiamo dimenticato che un anno fa mons. Bettazzi - dalle dubbie frequentazioni - parlò di dimissioni...non appena uscì la stori del complotto contro il papa (era il 10 febbraio, attenti alla data)?
Allora questo gesto è incomprensibile per chi ama la Chiesa e il papato e vede un possibile colpo inferto all'Istituzione...
Ma il nostro Papa sa...ben venga questo colpo se necessario per la purificazione della Chiesa.

Anonimo ha detto...

Ma Bettazzi...non ha forse letto "la stola e il GREMBIULE" di don Tonino Bello)
...

Andrea ha detto...

http://www.tempi.it/con-la-sua-rinuncia-il-papa-costringe-il-mondo-a-fare-i-conti-con-un-mistero-irriducibile#.UR4j7vIwjkI

Dichiarazioni interessanti di uno studioso intervistato dall'ipermodernista "Tempi" (CL):

La rinuncia, al contrario, ha degli accenti virili. Essa si fonda nella forza di un’abdicazione che è ancora esemplare, che è ancora un atto pontificale, un atto del Vicario di Cristo: essa è imitazione di Gesù che si ritira quando lo vogliono fare re nell’ordine temporale.

Ulteriore pretesto per la negazione
della "regalità sociale di Cristo", mi pare, in cui CL sguazza.

Addirittura, nell'intervista si arriva a dire che il papa "non è un capo spirituale". Il catarismo si fonde con l'affarismo. Interessante notare che quando non ci sono altri appigli, "Tempi" fa ricorso alla categoria di "mistero": mentre sui suoi vari comitati d'affari, ormai, ci sono ben pochi misteri.

Gemma ha detto...

Grazie per la risposta Mic.

Io comunque resto della convinzione che quella formula sia pericolosa e personalmente NON la reciterò MAI più!

Molto rischiosa, soprattutto in quei fedeli che non conoscono la differenza tra la nostra Religione e quelle altre che sono in giro, convinti che siano uguali alla nostra, grazie all'ecumenismo.

Anzi, meno vado alla messa nuova e meglio è, fosse solo per non vedere mai più le orribili scene della Santa Eucarestia distribuita nella mano e sciropparmi ancora certe "omelie".

Saluti

Luisa ha detto...

E perchè non sarebbe Mons. Fellay a fare un gesto verso il Papa?

Letto su FC ha detto...

Il succo del discorso di Mons. Fellay sembra questo:

il problema FSSPX non sarà risolto da accordi, dalla firma di protocolli o dagli ultimatum. Si risolverà dal momento che Roma prenderà le prime misure per metter fine alla crisi.
Ciò può essere a lungo termine, ma può anche essere a breve termine
tanto la fraternità sembra aver considerevolmente cambiato la sua pedagogia senza cambiare la sua posizione, dal momento che il suo discorso è sempre più intriso di carità.
La FSSPX non chiede che TUTTI i problemi siano risolti, ma semplicemente che una volta identificati, COMINCINO ad essere amministrati buoni rimedi.
Questo riempie di speranza.

Anonimo ha detto...

E perchè non sarebbe Mons. Fellay a fare un gesto verso il Papa?

Io sono convinta che nessuno dei due lasci qualcosa di intentato... e certo non conosciamo i loro contatti. Lo sapremo solo se ci sarà, Deo adiuvante, un esito positivo, magari aggirando il bieco ultimatum del 22 febbraio Muller-Di Noia

Anonimo ha detto...

Leggo su altri blog che è stato dato alla fraternità un ultimatum per il 22 di febbraio... è notizia confermata?

Anonimo ha detto...

All'inizio di gennaio, Mons. Muller ha inviato a mons. Fellay una lettera controfirmata da Mons Di Noia che dà tempo fino al 22 febbraio per accettare il preambolo rivisto il 13 giugno scorso, con le tre modifiche imposte. In mancanza, Roma interpellerà ogni prete della FSSPX.

I primi passi di Mons.Muller in Ecclesia Dei lasciano intravvedere un atteggiamento offensivo che rischia fortemente di non attirare alcun prete della FSSPX, dal momento che le condizioni richieste sono più esigenti dei quelle che si esigevano da Mons. Lefebvre nel 1988.

Anonimo ha detto...

Che significa Roma interpellerà ogni prete della FSSPX?

Forse Roma propone a ciascun prete di entrare in un ordinariato?

Retto da chi se pare che l'impressione è che venga bypassato Mons. Fellay?

Marco P. ha detto...

Non capisco:
leggendo il discorso del Papa al clero romano si evince che egli vede una dicotomia tra il Concilio nella fede che è quello dei documenti prodotti dal confronto tra i vescovi guidato dallo Spirito Santo e il concilio fuori dalla fede, che è quello dei mass-media e che sarebbe quello che è passato alla gente (leggi ai fedeli).
Ma, dico io: se è proprio leggendo i documenti che sorgono i problemi ?
Ma se è per sua stessa ammissione che lui, quale perito, ed altri (riconducibili ai Vescovi della "alleanza del Reno") andarono al Concilio con il pensiero di correggere la relazione tra la Chiesa ed il mondo moderno perchè questa era stata male impostata a partire dall'"errore nel caso Galilei" (!!?); se consideravano negativa l'impostazione del Concilio quale analoga a quella del Sinodo Romano durante il quale i Vescovi approvarono per acclamazione i documenti di quel consesso: loro volevano essere il soggetto ed i portatori del Concilio perché questo rinnovasse la Chiesa. Se così, fin dall'inizio del Concilio, dall'elezione delle commissioni, essi rifiutarono gli elenchi già preparati e vollero "le loro liste, i loro candidati". Se così, ci fu una intensa attività per conoscersi "orizzontalmente" avendo così una esperienza di Chiesa che non "riceve semplicemente imperativi dall'alto".
Se le premesse erano perciò il considerare
"errori" alcune vicende significative del passato della Chiesa e conseguentemene sbagliata la relazione con il mondo moderno ed il volersi svincolare e ribellare in una sorta di autodeterminazione rispetto ad una impostazione in linea con la struttura e l'essenza ecclesiale tradizionale e se nel contempo si riconosce che questa struttura, questa Chiesa fino ad allora presente nel mondo era in ogni caso ancora abbastanza robusta, con prassi domenicale ancora buona, con numero di vocazioni sacerdotali e religiose sufficienti ancorché ridotte. non è questa la dicotomia vera e drammatica?

Anonimo ha detto...

direi a al mancato card. Muller...non mi pare proprio il momento di procedere!
sarò un tantino cattivo ma...:
Pensi a pregare per il conclave...(dall'esterno)...

Lorenza ha detto...

Per quanto concerne l'intervista di Tempi l'intervista tuo dice che il Papa non è un capo spirituale ma il capo della Chiesa è Cristo ed egli é il suo vicario. Cosa c'è che non va? Invece concordo con la Critica al paragone fra la rinuncia del Papa e il ritiro di Cristo quando volevano farlo re.
Il pensiero comunque è dell'intervistato non dell'intervistatore, e comunque non è detto che sia il pensiero di Cl. Mi sembra che Andrea sia troppo veloce a trarre le sue conclusioni, e ci andrei cauta anche con la condanna in massa ed anticipata di Cl sul piano penale.
È possibile che Formigoni e i suoi abbiano delle colpe, ma da qui a condannare tutto il movimento c'è ne passa, e comunque non si é ancora accertata neppure una verità processuale. Prudenza ricordando che saremo giudicati con lo stesso metro con cui abbiamo giudicato.

Andrea ha detto...

1) L'intervistato gioca con le parole. Il papa è un autorità spirituale, punto e basta. Non è spaccando il capello come fanno i rabbini che faremo un servizio alla Verità.
2) Se è giusto quello che temerariamente afferma l'intervistato, in merito al rifiuto del potere temporale, allora perchè gli altri papi, in 2000 anni di storia --tranne gli ultimi 5, de facto-- hanno accettato il potere temporale? Su questo sono d'accordo con Lorenza.
Sono sicuro che in CL c'è tanta brava gente. Sicuramente però non sta al vertice. In questo senso, condanno in toto il movimento (non penalmente, non ho mai detto questo, e anche se volessi non ne avrei l'autorità): in esso si coniugano catarismo e affarismo. Formigoni incarna bene questo, con la sua castità accompagnata da vacanze milionarie in yacht, Minetti, Don Verzè, crack vari etc.
Il pensiero di Casadei, intervistatore, è ancora peggiore dell'intervistato, e quello di Cl, di cui "Tempi" rappresenta una fetta non minoritaria, è ipermodernista: capitalismo, globalizzazione, sionismo, messa nuova, affarismo, cerchiobottismo, appoggio a Monti etc.
In Italia la verità processuale si accerta dopo decenni, quando va bene, e molto spesso è pure lontana dalla verità autentica. Con questo ragionamento, non dovremmo condannare nessuno. A me bastano i fondi gnostici, sessantottini e ultimamente badogliani dell'ideologia di CL per esprimere un giudizio che otrà essere rivisto, ma almeno non è ipocrita.

Anonimo ha detto...

Con questo ragionamento, non dovremmo condannare nessuno. A me bastano i fondi gnostici, sessantottini e ultimamente badogliani dell'ideologia di CL per esprimere un giudizio che otrà essere rivisto, ma almeno non è ipocrita.

E dopo questo giudizio 'trachant' anche su CL che, come tutti i movimenti, ha le sue pecche in una certa forma di consorteria (a quanto mi risulta personalmente) ma per il resto almeno dottrinalmente è tra i meno alieni, vogliamo tornare in argomento?

Anonimo ha detto...

Se così, ci fu una intensa attività per conoscersi "orizzontalmente" avendo così una esperienza di Chiesa che non "riceve semplicemente imperativi dall'alto".

Il problema è quando non si riconosce più che l'"imperativo dall'alto" è un atto di governo DOVUTO per il bene di tutti e non per mortificare il contributo e la partecipazione, perché i documenti predisposti preliminarmente da Roma, rigettati ex abrupto, di certo non dovevano essere accettati senza discussione. Il "vizio di origine" era già la contestazione delle loro proposizioni dogmatiche.
Il problema della Chiesa è l'oltrepassamento del dogma e considerare il dogma in evoluzione. Purtroppo ha vinto questo schieramento. E che di schieramento si sia trattato e continui a trattarsi lo ha riconosciuto lo stesso Papa citando esplicitamente l'Asse del Reno.

E' proprio per questa falsa concezione dell'"atto d'imperio", col rischio che alla fine si incorra in una falsa concezione anche del "munus petrino", che c'è stata la 'desistenza' dal governo che si risolve drammaticamente nella breviatio manus Domini.
La Chiesa non è una democrazia partecipativa, è il Corpo di Cristo (non solo mistico, come volevano leggerlo, ma anche immerso nella storia, altrimenti che ne facciamo dell'Incarnazione?) che contribuisce alla costruzione del Regno...

Icabod ha detto...

Oggi La Croix parla dell'ultimatum

http://www.la-croix.com/Religion/Urbi-Orbi/Rome/Rome-a-adresse-un-nouvel-ultimatum-a-la-Fraternite-Saint-Pie-X-_NP_-2013-02-15-911485

giuseppe ha detto...

Se c'é tempo fino al 22 febbraio che ci vuole a firmare?. Il Papa sarà ancora nel pieno delle sue funzioni e potrà dare tutte le disposizioni necessarie per l'erezione canonica.
Di che cosa hanno paura, visto che in mancanza di questo parte un processo all'inverso?

Lorenza ha detto...

La Fraternità è consapevole che un accordo nelle attuali condizioni la dividerebbe ulteriormente . Molti frequentano la fraternità perché non hanno alternative, ma potendo seguirebbero i sedevacantisti. Piuttosto che venire alla Santa messa secondo il motu proprio non adempiono il precetto domenicale e considerano coloro che ci vanno degli eretici. É chiaro che in questa situazione un accordo avrebbe l' effetto di una bomba che farebbe esplodere tutti i contrasti al momento latenti.Dall' altra parte c'é una Chiesa allo sbando , impregnata di modernismo e di valori mondani, che é disposta a dialogare con tutti purché sia chiaro che ciascuno manterrá la propria posizione.È evidente quindi che non può dialogare con la Fraternità , neppure con la parte di essa che riconosce Pietro, perché dovrebbe mettersi in discussione e attraverso un dialogo vero e riconoscere quantomeno che il concilio ha creato dei problemi. Fuori dalla chiesa imperversa satana che ormai ha stravolto con la sua menzogna anche l'ordine naturale della creazione, pensiamo alle questioni relative alla vita e alla famiglia.Cosa succederà ? Penso che la persecuzione dei cristiani che si avvicina ricomporrà un piccolo gregge ,che le prove che ci attendono saranno il setaccio che permetterà di separare il grano dalla zizzania e ci riporteranno alla fede. In altri termini sará la realtà dei fatti ad imporre la verità ,a sciogliere i nodi, non falsi dialoghi e inutili ultimatum ( comunque poco credibili, posto che non è la prima volta che vengono lanciati). Credo che da parte nostra non resti che intensificare la preghiera, per non essere gettati nel fuoco come la zizzania quando arriverà l'ora del giudizio.
Non nascondo che io ho molta paura del prossimo futuro, e credo che anche il Papa, con la sua rinuncia abbia voluto avvertirci .

Seraafino ha detto...

iuseppe ha detto...
Se c'é tempo fino al 22 febbraio che ci vuole a firmare?. Il Papa sarà ancora nel pieno delle sue funzioni e potrà dare tutte le disposizioni necessarie per l'erezione canonica.
Di che cosa hanno paura, visto che in mancanza di questo parte un processo all'inverso?

Firmare cosa?
La resistenza (+ o-)intransegente ha pagato. La FSSPX si è stancata di lottare? Vuole lasciare alla futura congreagazione "snella" di mons. Williamson il monopolio dell'opposizione non sedevantista al NuOVO CORSO? fACCIAno pure. Tra alcuni a Williamson (o ad un suo successore) toccherà il cardinalato. Oppure il martirio. In entrambi i casi si raccoglieranno i frutti del non cedimento. A parte ogni questione, ma il problema quale è la volontà di Dio, ve lo ponete?!? Ebbene, dato che penso che il Nuovo Corso, in se stesso, non dico che sia male, ma apre necessariamente le porte al male (si vedano le attitudini prese dai "migliori"-figuriamoci gli altri!-tra i"regolarizzati"/riallineati), per quel meno di zero che conta il mio parere, penso che il resistervi sia Volontà di Dio.

rm ha detto...

che ci vuole a firmare ...di che hanno paura etc.?
firmino subito, diceva Ghergon....etc.
..........
che ci vuole? bene, a quanto pare c'è grande amnesia imperversa sui gravi fatti anche recenti riguardo alle trattative segnate da ambiguità e repentini dietro-front, allora a pro degli smemorati riportodo il Memento del blogger Silente, con parole di sommo buon senso, alla "luce" (si fa per dire) degli eventi ben poco luminosi, a datare dal 13 giugno 2013, dì del gran voltafaccia della Santa Sede:

"....riguardo alle improvvide dichiarazioni del neo-Prefetto, scusandomi dell'autocitazione ...
"A suggello di questa animata discussione, riporto qui le scandalose parole di Mueller in un'intervista a un quotidiano tedesco, di cui sono debitore all'ottimo sito di Mic, Chiesa e post concilio:
« ...il Concilio Vaticano II è obbligatorio per un eventuale accordo con l'ultra-conservatrice Fraternità San Pio X. Le dichiarazioni del Concilio relative alla libertà di religione, all'ebraismo e ai diritti umani hanno implicazioni dogmatiche. Non si possono rifiutare, senza compromettere la fede cattolica ».
Se tali espressioni non fossero semplici parole in libertà, e venissero confermate, sarebbero di una gravità inaudita:

1) perchè sarebbero l'ennesima conferma, anche contro l'opinione del Santo Padre, dell'esistenza di una profonda frattura e discontinuità del concilio rispetto alla Dottrina di Sempre che, sui temi citati dal neo Prefetto, si è sempre espressa, dogmaticamente, in modo opposto;

2) perchè accrediterebbero l'idea di un concilio dogmatico(notate la consueta, modernista e ambigua espressione: "implicazioni dogmatiche"), mentre è un fatto non contestabile che il concilio stesso si autodefinì "pastorale e non dogmatico" e i suoi documenti non sono dogmatici se non per le parti che riportano precedenti dichiazioni dogmatiche. In sostanza, sarebbe la conferma dell'idea di un concilio come "superdogma", tra l'altro esplicitamente condannata dal presente Pontefice;

3) perchè verrebbe dichiarato, contro ogni diritto e tradizione ecclesiastica, "obbligante" ciò che per sua natura non è, e non lo può essere, anche alla luce della tradizionale dottrina sui diversi gradi di normatività delle fonti;

4) perchè si troncherebbe e si impedirebbe ogni possibilità di approfondimento, analisi ponderata e critica ragionata del concilio (anche "alla luce della Tradizione", come affermato dal Santo Padre) anche da parte dei tradizionalisti "in comunione con la chiesa";

5) perchè, ed è questo il punto principale, le dichiarazioni del Concilio relative alla libertà di religione, all'ebraismo e ai diritti umani (e altre), rappresenterebbero, se non assunte come mere ipotesi di discussione, un'impressionante negazione della Verità e della Dottrina di Sempre e confermerebbero "l'apostasia silenziosa" che affligge la Chiesa.

......
[MEMENTO]:
Sic stantibus rebus, se tali improvvide ed eterodosse dichiarazioni venissero confermate, non resta che augurarsi che la Fraternità se ne guardi bene dal sottoscrivere un qualsiasi accordo, anche al fine di poter avere un locus canonico ove poter continuare a credere "quod semper, quod ubique, quod ab omnibus creditum est", in attesa, fiduciosa perche è quello che ci è stato metafisicamente promesso, che la Chiesa ritorni alla Tradizione, che è fonte di Rivelazione.
22 luglio 2012 16:03
(commento postato da Silente sul presente blog).
Riflettere, per favore: riportare alla memoria le gravi realtà, macigni inaggirabili che si pongono di fronte ad un accordo sempre più irto di insidie... altro che firmare con cieco atto di fiducia ...
(fiducia in chi poi? in persone costantemente guidate da un BI-pensiero e bi-lingua, che un giorno dicono una cosa e il giorno dopo il contrario?)

giuseppe ha detto...

Qualcuno forse dimentica che attraversiamo un momento storico che definire eccezionale è poco.

Con la rinuncia di Benedetto XVI al Pontificato decadono tutte le cariche. Si va verso un conclave che non ha precedenti nella storia. Il mondo è sconvolto da eventi imprevedibili e forse incontrollabili.

Continuare a fare "filosofia" in una situazione simile, con l'esegesi delle parole di cariche prossime a decadere e con logiche davvero completamente fuori luogo, è brutto segno.
Basterebbe un briciolo di ragionevolezza e di Fede per non stare fermi. Spero per la SPX che, al di là di questi commenti, qualcuno trovi la forza di smuoversi dalla paralisi autoprocurata. Oggi, non domani.
Ma tant'é.

nb ha detto...

Giuseppe, lei non vede che l'urgenza per i veri cattolici è quella di essere uniti nella VERA Fede, non in quella mixata eretica e mondialista che vorranno propinare a tutti, dico TUTTI gli sventurati fedeli delle parrocchie, da qui n avanti.
La prego, se può, di aprire gli occhi sulla tremenda realtà della chiesa falso-massonica unitiva di tutte le falsità, (a sfregio dell'identità cattolica), la super-religione indifferentista luciferina, col volto di "nuova" cristianità -adulterata- che ci vorrà inghiottire, e tenga presente che il Signore di interpellerà ad UNO AD UNO, e ci metterà a dure prove di Fede, ci vaglierà severamente per dividere i suoi fedeli dai servi del nemico, suadente seduttore con le sue micidiali INNOVAZIONI, sulla falsariga del cv2!
A Lui, solo a Gesù Cristo dovremo obbedire, prima che agli uomini. Se Lo amiamo sopra ogni cosa.
Agli uomini, invece daremo retta solo nella misura in cui saranno fedeli a Lui, papa in primis e poi tutti i pastori.
Sarà quella "grande tribolazione in cui dovremo lavare le vesti nel Sangue dell'Agnello".
E non è una passeggiata, questo grande lavacro, dato tutto ciò che si scorge all'orizzonte, anzi no.... già con molti "piedi" e radici dentro le mura della Città Santa, nelle nostre diocesi, parrocchie e reti di relazioni sociali.

Anonimo ha detto...

su messainlatino è stata pubblicata questa intervista senza riferimento a questo blog a alla sua traduzione, ma a siti francesi.

Anonimo ha detto...

Non leggo da tempo Messa in Latino.

Anonimo ha detto...

Secondo La Croix di oggi, la maggior parte dei preti della Fraternità fa blocco dietro il Superiore generale.

http://www.la-croix.com/Religion/Actualite/Les-pretres-de-la-Fraternite-Saint-Pie-X-font-bloc-derriere-Mgr-Fellay-_NP_-2013-02-17-912075