Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 6 febbraio 2013

Il Prefetto della Dottrina della Fede sostiene ancora la "teologia della liberazione"?

L'ennesima situazione che chiede di essere chiarita. E la confusione aumenta...

Una lettera del prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede al cardinal Cipriani sosterrebbe la ribellione dell’ateneo e del rettore Rubio
Vatican Insider - Città del Vaticano Gerhard Ludwig Müller è dottore “honoris causa” presso l’ex Pontificia Università Cattolica del Perù (PUCP). Da prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, era rimasto al margine del conflitto tra le autorità dell’istituzione, l’arcivescovo di Lima e la Santa Sede. Ma una sua lettera, scritta al cardinale Juan Luis Cipriani, è stata interpretata come una forma di sostegno alla ribellione dell’Ateneo contro il Papa. 

Nella missiva Müller ha chiesto spiegazioni sulla decisione di non rinnovare il permesso ecclesiastico per insegnare nella PUCP ad alcuni professori del Dipartimento di Teologia dell’Università stessa. Una scelta, quella della revoca, comunicata dall’arcivescovo a dicembre e frutto del decreto emesso dal Vaticano lo scorso giugno con il quale si vietava l’uso dei titoli “Pontificia” e “Cattolica”. 

Nonostante il contenuto sia riservato, la rivista “Caretas” ha svelato parte del testo della lettera. Il prefetto avrebbe scritto che l’università può continuare a offrire lezioni di teologia, fin quando la Santa Sede non avrà risolto del tutto il problema. Se questo è vero, si tratterebbe di un duro colpo nei confronti dell’arcivescovo di Lima che sta portando avanti una battaglia legale ed ecclesiastica per ribadire l’appartenenza dell’istituzione alla Chiesa. 

La sola esistenza di questa lettera è stata interpretata in Perù come un incoraggiamento per il rettore Marcial Rubio e per i suoi collaboratori, che si sono rifiutati in diverse occasioni di riformare gli statuti dell’Ateneo per adeguarsi alla normativa vaticana sulle università cattoliche, la Costituzione Apostolica “Ex Corde Ecclesiae”. 

Secondo il consigliere del vicerettorato dell’ex PUCP, Marco Sifuentes, la lettera ha messo Cipriani al “suo posto” a Cipriani. L’ha scritto su Twitter, dove altri utenti dichiaravano che Müller avrebbe strigliato il cardinale peruviano. 

L’intervento del prefetto per la Dottrina della Fede è nato da una lamentela inviata a Roma dai professori ai quali era stata sospesa la facoltà di tenere lezioni. Secondo i docenti in questione tale misura è stata applicata per  «motivazioni dottrinali». 

Un’idea molto diffusa nell’ambito dell’ex PUCP, come confermerebbe un articolo pubblicato dall’ex rettore Salomón Lerner Febres lo scorso 13 gennaio sul quotidiano “La República”, nel quale ha definito la revoca dei permessi ai professori come una «decisione non in linea con lo spirito evangelico» e come «un modo per frenare la Teologia della Liberazione, che ha sviluppato nell’Ateneo Gustavo Gutiérrez».

E per dimostrare la sua ipotesi, Lerner ha citato le parole pronunciate da Müller nel novembre 2008, durante una conferenza a Lima e nella quale aveva difeso come “ortodossa” la Teologia di Gutiérrez. 

Ma Cipriani ha preso la sua decisione di revocare il mandato canonico ai professori, almeno formalmente, in virtù di un fatto obiettivo: una sanzione della Santa Sede contro l’Università, applicata tramite un decreto firmato sotto ordine pontificio. Un’azione che non ha bisogno di nessuna giustificazione e che appartiene alle facoltà dell’arcivescovo della capitale peruviana. 

C’è un passato che lega a Gerhard Müller alla PUCP. A Roma ricordano bene i suoi viaggi di studio a Lima (ogni anno per più di 18 anni), quando era ancora arcivescovo di Ratisbona, e per i quali non avvisava neanche il vescovo locale. E anche la sua Laurea “honoris causa”, accettata senza prendere in considerazione le raccomandazioni di Cipriani e di altre personalità. 

Con questi precedenti, il sospetto che l’intervento di Müller nel caso dell’università “ribelle” possa essere strumentalizzato non è del tutto infondato. Timore rinforzato anche in vista della conferenza che pronuncerà il neo prefetto presso la Notre Dame University. Un ateneo che nel 2009 attirò non poche polemiche dal fronte tradizionalista quando concedette la Laurea “honoris causa” al presidente Barack Obama.
Andrés Beltramo Alvarez

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Un "custode" non dovrebbe essere irreprensibile?

Amicus ha detto...

Certo, per il Supermuller d'assalto la FSSPX e gli altri critici delle erronee 'novità conciliari' (che come precisò lo stesso Paolo VI nell'udienza generale del 12 gennaio 1966, sono magistero 'mere authenticum' e dunque non infallibile,neppure nella fantasiosa maniera 'implicita' supposta dal Supermuller e dal Cavalcoli) sarebbero 'eretici', mentre i teologi della sua università preferita ancora un po' e diventano Padri della Chiesa...
Ennesima dimostrazione di come i neomodernisti siano completamente privi del senso del ridicolo.

Anonimo ha detto...

Ecco, nominare Mueller alla guida dell'EX- Sant'Uffizio, è stato, anche in termini politici, come se Storace avesse nominato suo vice, la buonanima di Prospero Gallinari

Amicus ha detto...

Mi permetto un fuori tema perché è importante. Grave l'exploit di Mons. Paglia durante l'ultima sua conferenza stampa, dove chiude ai 'matrimoni gay' ma apre in pratica ai famigerati PACS e simili:
2013-02-04 Radio Vaticana
"Ci sono poi le altre convivenze non familiari, che sono molteplici. In queste prospettive si aiutino ad individuare soluzioni di tipo di diritto privato e, a mio avviso, anche di prospettiva patrimoniale. Io credo che questo sia un terreno che la politica deve cominciare a percorrere tranquillamente".

Su questo punto, il presidente del Pontificio Consiglio della Famiglia specifica poi che c’è "un arcipelago di situazioni" – le convivenze non famigliari - di cui tenere conto: "Secondo me, all’interno dell’attuale codice, sia civile che patrimoniale, si possono trovare soluzioni di cui bisogna tener conto, sia a livello patrimoniale sia a livello di facilitazione della vita, per impedire anche le ingiustizie sui più deboli. Questa è una via che, per quel poco che ne so, mi pare importante percorrere".
(http://www.news.va/it/news/mons-paglia-no-alla-babele-tra-famiglia-e-unioni-a)
Siamo a cavallo...

Amicus ha detto...

Ma in realtà, nulla di cui meravigliarsi, visto l'elogio tributato al Paglia - e non solo - dai 'Fratelli' del Grande Oriente Democratico d'Italia:
"Grande Oriente Democratico plaude alla nomina di Vincenzo Paglia come Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia e al suo avviamento verso la porpora cardinalizia.
Ci congratuliamo per la scelta di uno dei pochi uomini di Chiesa che meritano davvero la stima, la considerazione e l’affetto del popolo cattolico.
Vincenzo Paglia, al pari di personaggi come il vescovo Matteo Zuppi (già cappellano del Papa dal 2006 e dal 2000 assistente ecclesiastico generale della Comunità di Sant’Egidio, dai primi anni 2000 parroco della Basilica di Santa Maria in Trastevere; dal 14 aprile 2012 consacrato vescovo ausiliario di Roma ), rappresenta una luce di speranza per chi non si rassegni a vedere del tutto dimenticata la grande stagione riformatrice del Concilio Vaticano II. (...) Chiariamoci: né Vincenzo Paglia né Matteo Zuppi sono Massoni.
Le nostre felicitazioni sono del tutto scevre da considerazioni parrocchiali o occulte: semplicemente, come Liberi Muratori (alcuni di Noi, poi, sono anche cattolici, per quanto in termini non acritici e invece alquanto adulti e smaliziati) attenti a quanto accade Oltre Tevere (dove comunque i Massoni non mancano), siamo davvero lieti che personaggi rappresentanti le migliori istanze spirituali del Cristianesimo possano non soltanto ricevere un adeguato riconoscimento del loro operato, ma occupare posti di responsabilità, a partire dai quali contribuire a riformare la Chiesa nella prospettiva più cara al suo Fondatore.”
“…D’altra parte, si tratta di una stima che coinvolge direttamente anche il nostro leader, Fratello Gioele Magaldi, il quale, il 14 luglio 2006 volle che, tra i co-celebranti del suo matrimonio cattolico nella Chiesa gesuita di Sant’Ignazio a Roma, ci fosse proprio l’attuale vescovo ausiliario di Roma Matteo Zuppi, all’epoca attivissimo assistente ecclesiastico generale della Comunità di Sant’Egidio.”
I FRATELLI DI GRANDE ORIENTE DEMOCRATICO.
(http://www.grandeoriente-democratico.com/Grande_Oriente_Democratico_plaude_alla_nomina_di_Vincenzo_Paglia_come_Presidente_del_Pontificio_Consiglio_per_la_Famiglia.html)

Renzo T. ha detto...

Che dire?
E' chiaro che la Bestia di cui ci parla l'Apocalisse è stata liberata!

Dobbiamo passare dal "vaglio di Satana" ... "e quando saremo ritornati" ... allora ci sarà la conta di coloro che sono rimasti.

Anonimo ha detto...

E' politacmente scorretto, ma si abbia il coraggio di dirlo. LE COPPIE DI FATTO, *non*sono (e spesso hanno scelto di *NON* esserlo) COPPIE DI *DIRITTO*. Non vedo come in tutti questo insistere sui "Diritti" dei conviventi, Non c'è accenno veruno a eventuali doveri (nè vedo come si potrebbero imporre). in definitiva, si vogliono la "LA BOTTE PIENA E LA/IL Compagna/o Ubriaca/o".

Areki ha detto...

Avevo notato anch'io purtroppo le gravissime scivolate di Muller e Paglia.
Sono contento che quì se ne parli: questi falsi pastori vanno sbugiardati.
Inutile nasconderselo sono due fatti gravissimi che mostrano lo stato disastroso della Chiesa Cattolica che langue nel suo orto degli ulivi e nella sua passione quando gli apostoli fuggono via e abbandonano Gesù nelle mani dei suoi assassini.
Signore aiutaci a conservare la Fede,siamo miseri e peccatori non migliori dei nostri padri, mentre noi tuo gregge siamo abbandonati e il Papa pare addormentato e incapace.......
Ripeto sono due fatti gravissimi e questo la dice lunga sulla persecuzione alla FSSPX e a tutti i cattolici che in un modo o nell'altro vorrebbero mantenere la Fede......
La Madonna ci aiuterà senza'altro....
Non se ne può più, certa gerarchia ha perso totalmente la credibilità e con loro anche il Concilio Vat. II che non è più difendibile, almeno che non si voglia mettere sotto i piedi ogni buon senso....

don Bernardo

Cesare Baronio ha detto...

Corrotti e corruttori. Basta vedere come solidarizzano l'un con l'altro... e l'entusiasmo con cui la Massoneria li elogia. Non ci sono parole.

Anonimo ha detto...

Ma come puo' un non-cattolico essere difensore della Fede Cattolica? Mi dispiace per il Papa, che nel conferire a Muller il suo incarico, ha fatto un gravissimo errore.

Anonimo ha detto...

il Papa, che nel conferire a Muller il suo incarico, ha fatto un gravissimo errore.

già; infatti ragionando più avanti su questo solco di stranezze inaudite (sempre se è permesso ragionare) ci si dovrebbe anche chiedere perchè abbia commesso tale errore, con quale intenzione, considerando che Muller è concorde con varie dichiarazioni del Papa ad es. circa la "comunione di fede dei cristiani" (v. Erfurt)
A tal proposito vorrei inoltre sapere perchè un mio commento simile per contenuti a molti altri qui presenti, è stato censurato l'altro ieri....
(almeno si nota che al sig. Andrea si danno spiegazioni per le censure applicategli, ad altri bloggers neanche una sillaba di motivazione)

Gederson Falcometa ha detto...

Questa teologia ha devastato il mio paese. Il motto di questa teologia (qui in Brasile) è "l'opzione preferenziale per i poveri" in termini economici (è solo una riformulazione della "opzione preferenziale per il proletariato" di Karl Marx). La stragrande maggioranza di organismi pastorale della CNBB (CEI brasiliano) è ancora guidato da questa teologia. Esempio:

CIMI - Consiglio Missionario Indigeno

Che siamo?

Il CIMI è un'organizzazione legata alla CNBB (Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile), che, nella sua opera missionaria, ha dato un nuovo significato al lavoro della Chiesa cattolica con le popolazioni indigene.

Creato nel 1972, quando lo stato brasiliano apertamente assunto l'integrazione dei popoli indigeni alla società maggioritaria come unica prospettiva, il Cimi ha cercato di promuovere la articolazione tra i villaggi e popoli, promuovendo le grandi assemblee indigene, dove hanno disegnato i contorni prima della lotta per garantire il diritto alla diversità culturale.

Lo scopo dell'attuazionedi del CIMI è stato definito dall'Assemblea nazionale nel 1995: "Spinti per la nostra fede nel Vangelo della vita, della giustizia e la solidarietà di fronte all'aggressione e il modello neoliberista, abbiamo deciso di intensificare la presenza e il sostegno insieme alle comunità, le persone e le organizzazioni indigene e intervenire nella società brasiliana come alleati dei popoli indigene), per rafforzare il processo di autonomia di queste popoli nella costruzione di un progetto alternativo, multietnica, democratica e popolare ".

I principi che sono alla base l'azione di CIMI sono:

- Rispettare l'alterità indigena in sua pluralità etno-culturale e storico e la valorizzazione delle conoscenze tradizionali delle popolazioni indigene;
- Il protagonismo dei popoli indigene che essendo il CIMI un alleato nella lotta per garantire i diritti storico;
- La scelta e l'impegno per la causa indigena in una prospettiva più ampia di una società democratica, giusta, solidaria, multi-etnica e culturale.

E per questa nuova società forgiata nella lotta stessa, il CIMI ritiene che i popoli indigeni sono fonti di ispirazione per la revisione dei sensi, la storia, le pratiche e le linee guida della vita sociale, politica ed economica costruita finora. http://www.cimi.org.br/site/pt-br/?system=paginas&conteudo_id=5685&action=read

Adesso la loro missione non è catechizzare gli indigene, ma diventari indigene a noi brasiliani. Così, è chiaro che il CIMI "ha dato un nuovo significato al lavoro della Chiesa cattolica con le popolazioni indigene".

Beh, qui in Brasile la Teologia della liberazione ha perso forza quando Clodovis Boff (anche sostenitore di questa teologia e fratello di Leonardo Boff) ha fatto una critica teologica dove ha accusato lei di mettere i poveri al posto di Cristo. È una sorta di super-donatismo, una teologia chiariamente eretica, ma che rimane adesso in libertà...