Su Il Messaggero di oggi scopro la sintesi di un'intervista recentissima rilasciata da Benedetto XVI [qui], che riporto di seguito. È tratta da un articolo tedesco, del corrispondente da Roma e pubblicata nell'edizione odierna del Frankfurter Allgemeine [qui].
Sembra aver tutta l'aria di rispondere al recente articolo di Sandro Magister [qui] che, nella riformulazione delle conclusioni di un articolo dello studioso Ratzinger del 1972, citato dal cardinal Kasper a sostegno della sua tesi sinodale, vedeva una presa di posizione, una vera e propria "retractatio" contrastante la tesi stessa. D'altronde l'intervista sembra sollecitata e non appare occasionale, se si fa caso alla secca smentita di una possibilità prospettata da Magister che ne risulta.
Potremmo chiamarlo il magistero parallelo del Papa Emerito?
E un parallelo mi sembra riconoscibile, sia nella tempistica che nei contenuti, nella corrispondente intervista rilasciata da Bergoglio a La Nacion [qui]. Un Soglio pontificio trasferito dal Palazzo Apostolico a Santa Marta e, infine, esercitato da tribune mediatiche.
Con la dichiarazione di volersi far chiamare padre Benedetto, il Papa Emerito sembrerebbe smentire anche quanto in precedenza ha disposto e che risulta dichiarato da don Georg Gaenswein, suo fido segretario, in una intervista ad “Avvenire” [qui], nella quale - ricorda Socci - «dette la risposta vera che Benedetto non poteva o non voleva dare di persona. Ecco come don Georg ha spiegato perché egli ha tenuto il titolo di papa emerito: “Ritiene che questo titolo corrisponda alla realtà».
Sembra aver tutta l'aria di rispondere al recente articolo di Sandro Magister [qui] che, nella riformulazione delle conclusioni di un articolo dello studioso Ratzinger del 1972, citato dal cardinal Kasper a sostegno della sua tesi sinodale, vedeva una presa di posizione, una vera e propria "retractatio" contrastante la tesi stessa. D'altronde l'intervista sembra sollecitata e non appare occasionale, se si fa caso alla secca smentita di una possibilità prospettata da Magister che ne risulta.
Potremmo chiamarlo il magistero parallelo del Papa Emerito?
E un parallelo mi sembra riconoscibile, sia nella tempistica che nei contenuti, nella corrispondente intervista rilasciata da Bergoglio a La Nacion [qui]. Un Soglio pontificio trasferito dal Palazzo Apostolico a Santa Marta e, infine, esercitato da tribune mediatiche.
Con la dichiarazione di volersi far chiamare padre Benedetto, il Papa Emerito sembrerebbe smentire anche quanto in precedenza ha disposto e che risulta dichiarato da don Georg Gaenswein, suo fido segretario, in una intervista ad “Avvenire” [qui], nella quale - ricorda Socci - «dette la risposta vera che Benedetto non poteva o non voleva dare di persona. Ecco come don Georg ha spiegato perché egli ha tenuto il titolo di papa emerito: “Ritiene che questo titolo corrisponda alla realtà».
Le scarpe rosse, segno della dignità papale, non ci sono più. Al loro posto un paio di sandali di cuoio con i calzini, che potrebbero essere quelli di un monaco qualunque, o magari di un turista tedesco a spasso per Roma. L'abito è invece rimasto quello bianco papale, simbolo di uno status che rimane anche dopo la rinuncia al pontificato.Ma lui, confida Ratzinger ad un giornalista tedesco, avrebbe preferito farsi chiamare semplicemente «padre Benedetto»; solo che allora era «troppo debole e stanco» per riuscire ad imporsi. Ora, racconta Joerg Bremer, uno dei corrispondenti da Roma della Frankfurter Allgemeine nel colloquio pubblicato oggi sull'edizione domenicale del giornale, Ratzinger sembra aver ritrovato le sue forze.A 87 anni si muove senza bastone nella sua casa, la Mater Ecclesiae in Vaticano, i suoi occhi brillano e le sue risposte sono pronte e precise. E, con grande attenzione avverte il giornalista su cosa può scrivere e cosa no. Come del suo desiderio, dopo la rinuncia, di essere chiamato semplicemente «Vater Benedikt»; «questo lo scriviamo?», domanda Bremer. «Faccia pure - risponde "padre Benedetto" - magari può essere d'aiuto».Ma perchè un papa emerito, che vive ritirato e si fa vedere in pubblico solo quando il papa in servizio lo invita (l'ultima volta per la beatificazione di Paolo VI), decide di parlare con un giornalista rompendo, con tutte le cautele del caso, la regola del silenzio che si è imposto da quando ha scelto di vivere come un monaco? Il motivo forse sta nell'uscita di un nuovo volume, il quarto, della raccolta dei suoi scritti. Il fatto è che nel 1972, il professore di teologia Joseph Ratzinger, in uno scritto «Sulla questione dell'indissolubilità del matrimonio» si era espresso in termini possibilisti sulla riammissione all'eucarestia dei divorziati risposati; in alcuni casi particolari, aveva scritto Ratzinger, la riammissione poteva essere «coperta dalla tradizione».Per la ripubblicazione, Ratzinger ha preferito riformulare le conclusioni e ribadire quel che ha affermato da cardinale e poi da papa, ossia l'intangibilità della dottrina sull'indissolubilità del matrimonio, con quanto ne consegue in tema di ammissione alla comunione. Si può dire allora che il papa emerito è voluto entrare, e magari mettersi un pò di traverso, nel dibattito voluto da Francesco in occasione del Sinodo dedicato a questi temi? Questa è una «totale assurdità», risponde Benedetto, che sottolinea di avere «ottimi contatti» con Francesco.La revisione del testo è stata decisa in agosto, alcuni mesi prima del sinodo, e non contiene «niente di nuovo». Al riguardo, Ratzinger ricorda l'insegnamento di Giovanni Paolo II, « ed io stesso, da prefetto della congregazione per la dottrina della fede, ho scritto cose assai più radicali». Sempre con papa Wojtyla, del quale fu stretto collaboratore, Ratzinger ricorda, come riporta Bremer, che i divorziati risposati non devono peraltro essere esclusi dalla vita della Chiesa; ad esempio, secondo Benedetto, devono poter fare da padrini e madrine nel battesimo (attualmente molte diocesi richiedono la sottoscrizione di moduli, controfirmati dal parroco, in cui si dichiara, fra l'altro, «di non aver contratto matrimonio solo civile, nè di convivere, nè di aver procurato il divorzio»).Nella mezz'ora di colloquio c'è ancora tempo per un pensiero in vista del Natale, in particolare per la Terra santa, che al papa emerito, biografo di Gesù, tocca particolarmente la memoria. Perchè Gesù non è stato solo spirito, la sua è una presenza databile e «questa dimensione terrena è importante per la fede degli uomini». Poi, al momento dei saluti, Benedetto mostra medaglie e ricordi del pontificato; «può tenerli, se vuole. Ma purché non si alimenti così il culto della personalità», scherza, con umorismo tedesco e prima di tornare al suo silenzio, il papa emerito che voleva essere chiamato soltanto «padre Benedetto».
49 commenti:
Ratzinger, un grande.
https://www.youtube.com/watch?v=DyCw9M7mH24
Il riferimento finale al culto della personalita' puo' essere letto in altro modo rispetto a quello umoristico sottolineato dal giornalista..
Il voler essere chiamato soltanto padre Benedetto è completamente nuovo...
Infatti.. il voler essere chiamato soltanto padre Benedetto é completamente nuovo! Così come il fatto che avrebbe dovuto imporsi agli oppositori per ottenere quel semplice titolo, suona alquanto strano.. chi aveva interesse che conservasse il titolo di Papa contro la sua volontà, quali oppositori?!
Non capisco affatto.. é un'intervista "dettata dall'alto"? é una bufala? non abbiamo capito nulla delle reali volontà di Benedetto XVI? Perplesso!!!
http://www.repubblica.it/esteri/2014/12/07/news/papa_divorziati_padrini-102328229/?ref=HREC1-14
Forse, c'è qualcuno che neanche sopporta il titolo Papa emerito...?
Osservatore
Era troppo debole per opporsi...
A cosa? Sola alla scelta del nome Vater Benedikt? O ad altro? E lo ha detto lui, o e' un' idea del giornalista?
Qualcuno puo' postare l' articolo della FAZ , anche in originale?
Mi suona strana la cosa sui padrini e madrine di Battesimo perche', se non ricordo male, devono coadiuvare i genitori nella cura ed educazione religiosa del battezzando/a. Come possono farlo, se sono divorziati e risposati? O conviventi ?
Nota personale: ma perche' nessuno in Vaticano
sembra ricordare ed osservare la massima"il silenzio e' d'oro"? La mia festa dell' Immacolata e' gia' mezza rovinata...
Rr
Questa intervista cambia la versione data a suo tempo da Mons. Gänswein: Benedetto XVI ha scelto di esser chiamato "Papà Emerito" perché ritiene che tale titolo corrisponda pienamente al suo attuale status (o qualcosa di simile).
Pensiero maligno: qualcuno in Vaticano ha cominciato a prendere in considerazione -almeno in parte- il libro di Socci, che riporta tutte le anomalie circa le dimissioni e il successivo conclave, e ha di conseguenza dato ordine di rettificare e/o far rettificare i punti passibili di una lettura "invalidante" dell'elezione di Chicco.
Per Rosa
Questo e' l'articolo della FAZ
http://www.faz.net/aktuell/politik/portraets-personalien/ohne-die-last-seines-amtes-vater-benedikt-im-gespraech-13306544.html
Messa così sembrerebbe che il cardinale Ratzinger rientri a pieno titolo tra i normalisti...
Miles
Mi chiedo e resta un bell'interrogativo cui darà risposta la storia: se papa Benedetto "non aveva la forza di opporsi" quando era sul Soglio (e evidentemente si riferisce ad alcuni 'manovratori' ora non più tanto occulti e ad una situazione deteriorata fino all'inverosimile), come e quanto può opporsi adesso?
L'ipotesi di padrini e madrine coincide con la stessa nell'intervista parallela di Bergoglio a la Nacion.
Un assist alle innovazioni della 'prassi' promosse dal sinodo e che Bergoglio - e i suoi - continuano a "rilanciare"?
Forse Benedetto sarà stato davvero intervistato (la scelta dei tempi, come sottolinea Mic, é poi quanto meno sospetta), ma rileggendo ripetutamente il testo, più che un'intervista, a me pare una ricostruzione giornalistica, basata sull'interpretazione (forse interessata) dell'intervistatore (o di "chi" per lui) di alcune parole scelte opportunamente (e forse astutamente estorte), fatte pronunciare a Benedetto.
A me francamente pare questo!
Sono d'accoro con Petrus LXXVII per quanto concerne l'intervista al Vater Benedikt...(Vater o.. Pater)? Mi pare una bufala...
Più si và avanti e più il libro di Socci suscita dubbi e perplessità sulla validità di ciò che ha fatto Benedetto e ciò che potrebbe essere successo in conclave nonchè negli incontri in S.Maria Maggiore tra cardinali e vescovi.
...le domande montano. E i depistaggi manovrati anche! Come questo! Tanto non ci sarà mai nessuno, che verificherà! Deve passare l'immagine di "continuità" che è stata costruita a tavolino per far applicare ciò che verrà applicato l'anno prossimo. E le "uscite" dell' "emerito" sono state finora dissonanti. Come dicevo in un mio precedente messaggio, attendevo che si muovesse qualcosa in questo fronte e in questo preciso senso. E così sta accadendo. Fra poco verranno messe in bocca di Ratzinger, e perfino di San Pio V (già fatto da Spadaro!) che il matrimonio indissolubile è solo questione disciplinare!
Stefano, la gente, è vero, si beve tutto, ma noi a cosa serviamo se non a risvegliarla per quanto possiamo.?
..."non aveva la forza di opporsi".
Vien quasi da ridere. Ma certo. Deve passare l'immagine che è stata decisa. Benedetto voleva fare tutto, e singolarmente, ciò che sta facendo Bergoglio. Però, poverino, era contornato da finanzieri e reazionari che glielo impedivano! Lui avrebbe voluto, magari, anche dare il Sacerdozio alle donne! E come lui gli altri Papi! Magari lo stesso San Pio V avrebbe voluto! Ma purtroppo quei "cortigiani" cattivacci, tipo Burke, che lo circondavano (e che oggi son stati cacciati!), non glielo permettevano!
La ritrattazione...Ma scherziamo? Nessuna ritrattazione (noooooo :) ). Ratinger? Voleva fare addirittura cose più radicali! Ma i "reazionari cattivacci" glielo impedivano! Il Summorum (si può leggere tra le righe) è stato "estorto"! Per questo alla fine del pontificat fece quel confuso discorso sul Vaticano II, minimizzando critiche che prima faceva a viso aperto! Eh sì! Quello è il "vero Ratzinger", non lo sapete! E questa sarebbe la "Vera Chiesa"! Quella dello "spirito che evolve"! Come a Trento, lo "spirito" si adattava ai tempi, oggi deve accadere lo stesso! Dunque il filo rosso che collega Trento al Vaticano II è questo! Trento antesignano del Vaticano II!
Dunque: Ratzinger dice e ritratta? Ma certo! E chi potrà mai verificarlo? Intanto deve passare (e passerà) l'immagine di "continuità" storicista che servirà per applicare la "pastorale" nel 2015.
Come ripeto, le prese di posizione dissonanti (e smaccatamente dissonanti) attendevano una reazione. Eccola. E non sarà l'ultima.
I "grandi cardinali" che difendono la dottrina,potrebbero a breve essere bersagliati da qualche intervista inverificabile del "silenzioso" Ratzinger.
Che caso che questa sortita sua padrini faccia il paio co quella di Bergoglio eh?
Ah, ecco, ora ricordo: ero presente al discorso alle famiglie pronunciato da BXVI a Milano, piu esattamente all' aereoporto di Bresso, a giugno 2012 ( sembra passato un secolo). Parlo' anche di coloro che, per la loro situazione familiare irregolare, soffrivano e si sentivano estromessi dalla Chiesa. disse che non ear cosi, che la Chiesa era loro vicina, ed invito' i religiosi presenti ad essere vicini a queste situazioni. Disse che, seppur non potevano partecipare appieno ai Sacramenti, c' erano altre forme con le quali sentirsi comunque parte dell Chiesa.
Non parlo' di comunione spirituale, ma NEANCHE di padrini e madrine. Nei mesi successivi ci furono
aeticoli su alcuni suoi discorsi( uno ad Aosta) su questo tema, della comunione ai divorziati risposati, ma MAI ho letto o sentito qualcosa da lui sui padrini e madrine.
A che gioco stiamo giocando ?
Rr
Pare che in Tedesco non si usi Vater per riferirsi ad un religioso, maPater, come in Latino.
Risulta?
Se e' cosi, Benedetto ha dimenticato il Tedesco ?
rr
Effettivamente Rosa, mai ho letto interventi nei quali Benedetto XVI si sarebbe detto favorevole a padrini e madrine divorziati risposati, mi ricordo invece che aveva evocato, nella procedura di annullamento, l`ipotesi dell`approfondimento sulla reale fede e coscienza degli sposi al momento del loro "sì".
Comunque queste interviste che lanciano nell`etere frasi dette o non dette, vere o inventate, autentiche o troncate e ricostruite, riprese a amplificate, interpretate liberamente, non fanno altro che contribuire alla confusione ambiente.
Ammetto che non capisco come Benedetto XVI, che così tanto ha sofferto della disonestà e anche cattiveria dei media, possa oggi fare loro fiducia.
Non si sa più a chi credere. I papi parlano sulla stampa invece che dal soglio, come dice mic.
Un tempo dicevano: "fa quel che il prete (oggi il papa o i papi) dice non quello che fa".
Oggi invece il pericolo più grande viene da ciò che i papi dicono.
A questo punto soltanto il Signore ci può mettere le mani.
C'è veramente una differenza abbissale tra papa Francesco e papa Benedetto!
Uno avanza con slancio, oserei quasi dire giovanile, verso mete quasi irraggiungibili, mentre l'altro adagio adagio si avvia verso le stesse mete!
Prima si arriva prima si potranno contemplare i danni, avanzando lentamente ci si abitua anche a quelli.
Signor Viandante, il suo giudizio su Benedetto manca totalmente di lucidità e abbonda in superficialità! Se le cose stessero come dice lei, allora deve spiegarci come si concilia questa anomala intervista con quanto Benedetto ha insegnato col suo magistero!?!!
E' come se stesse dando credito acriticamente alla propaganda di un regime totalitario..
Se un errore c'é stato da parte di Benedetto (ammesso che sia vero) é stato quello di esporsi ai media, lasciandosi manipolare..
C`è qualcosa che non quadra in quell`articolo della Frankfurter Allgemeine, in effetti, ed è già stato fatto da notare, in tedesco non si dice ad es. "Vater Benedikt"ma "Pater Benedikt", come si può anche solo immaginare che Benedetto XVI non lo sapesse?
Mi viene in mente la risposta di Benedetto XVI a Tornielli che si era permesso,dopo la sua rinuncia, di porgli alcune domande (ma se Tornielli aveva pubblicato la foto della lettera del Papa non ha mai pubblicato la sua con le domande....), quando a proposito dell`abito bianco "spiegò" che il motivo " era una cosa semplicemente pratica. Nel momento della rinuncia non c’erano a disposizione altri vestiti."(!), una risposta che sapeva tanto di presa in giro, il solo tono che meritava una tale domanda.
Mi domando se anche con il giornalista tedesco Benedetto XVI non ha fatto uso di quell`humour di cui è capace, perchè pensare che non ha avuto la forza di imporsi perchè "allora era «troppo debole e stanco» e che il titolo di Papa emerito gli è stato imposto dall`esterno, da poteri forti, è poco credibile , ma se fosse vero sorge la domanda : chi ha imposto a Benedetto XVI quel titolo?
Se davvero si fosse lasciato manipolare, non si spiegano i suoi sorrisi e la sua compresenza persino nelle concelebrazioni, con cui avalla di fatto il suo successore.
Tutti abbiamo sofferto per la gogna mediatica di cui è stato ingiustamente e pesantemente fatto oggetto e per i pesanti impedimenti al suo pontificato, ma abbiamo sofferto anche per certe sue desistenze nonché per la rivendicazione dell'azione rivoluzionaria innescata nel concilio dalla "scuola renana" di cui al suo ultimo discorso ai sacerdoti.
Ricordo di aver parlato in quell'occasione di delusione e doccia fredda; perché questa è la sostanza, insieme alle molte ambiguità e al 'modus' inedito delle sue dimissioni su cui pesa l'interrogativo della forzosità, ma non di meno può aver influito la sua valutazione evolutiva in senso storicista...
È un fatto tuttavia anche che nei suoi insegnamenti ci siano divergenze sui principi non negoziabili, sulla coscienza et aliud, a prescindere dallo stile e dal rispetto, almeno formale (il che se non altro mediaticamente, e non solo, ha i suoi effetti) del ruolo e della funzione che rivestiva.
Indubbiamente ha aperto un varco che sarà difficile colmare, umanamente parlando. Ma noi resistiamo pregando e confidando.
Secondo quel che vedo MONTARE ogni giorno in modo più poderoso e sistemico intorno a me, VERAMENTE è in corso un'enorme OPERAZIONE (che coinvolge due ambiti: l'umano-operativo ed il preternaturale, che lo corrobora, istiga ed ispira) di RIVOLUZIONE nella Chiesa. Direte: "bella scoperta..".Vero.Ma il fatto è che davvero in questi precisi mesi,settimane,giorni, è IN ATTO (e non più in mente,o in nuce,ma in modo conclamato)il disegno, attuato ormai alla luce del sole (in grande parte almeno) di questa operazione.E' un'ondata,anzi davvero L'ONDATA(ancora non si è raggiunto il picco,la piena massima)architettata ed attuata NELLA Chiesa,per rovesciarne l'essenza ed il ruolo nel mondo.Intorno a me, a noi, ogni giorno (specie se non si frequenta solo delle "oasi" di genuina cattolicità, ma- volenti o nolenti- si gira più a 360°), ci si rende conto che quel che si vede e si discute su internet, è reale anche là fuori,e sempre più pressante,potente,operativo,invasivo.Ormai la rivoluzione a cui è stato dato IL VIA FINALE è arrivata in ogni Chiesa, in ogni Convento, in ogni gruppo, di preghiera come di catechesi.Alla luce del sole.nelle omelie.Nelle iniziative.Nei giornali in vendita nelle Chiese (esempio epr tutti: Jesus, che è attualmente scatenato: inq uesta settimana regale il "CALENDARIO INTERRELIGIOSO",con tutte le festività e ricorrenze di "Chiese Cristiane,ebraismo,Islam")firmato da:Bose,Pontificio Consiglio dialogo,Cortile Gentili/Ravasi,Rotary Club Club,Assicurazioni....).Lo distribuiscono insieme al settimanale,dove il falso monaco Bianchi la fa da padrone.Non dico che ove (ovunque,o quasi) questa infiltrazione di FALSA CHIESA agisce,prevale.Ancora no.Ma già è visibile ed operante,ovunque!E mette zizzania,toglie serenità,confonde le anime, agisce da contro-evangelizzazione.E'sempre più dura reagire,e restare fermi,resistere.Per i Vescovi,i preti, e per noi.Perchè si va sul sacrificio personale.Molti si adegueranno.Pochi resisteranno.Il "piccolo resto" si delineerà sempre più,e sarà isolato,deriso,disprezzato..Io sto vedendo questo.La situazionè è gravissima, come disse nella sua potente lettera il Vescovo Livieres.Come disse Schneider. Bisognerebbe costruire un contatto PERIODICO con queste figure di Vescovi fedeli e coraggiosi,ché non siano isolati definitivamente, e non svaniscano nelle cortine fumogene alzate su di loro.Anche questa intervista di Benedetto XVI chiamarla "sospetta",è dire poco.I tempi sono tali, che veramente TUTTO ormai può essere...Che l'Immacolata ci guidi e ci protegga.
Benedetto ha avuto il gran merito di dire apertamente che il Vetus Ordo non era mai stato abolito.
Per il resto ha fatto cose buone e altre meno buone. Lo sappiamo tutti.
Però quando la colpa di tutto la si vuol dare ai media che hanno interpretato il concilio in modo maldestro, quando si parla di continuità senza dimostrarla e quando si parla di tante altre cose che su questo sito sono già state più volte trattate, non possiamo dire che papa Benedetto non abbia avuto orientamenti simili al ponteficie attuale.
Certo, maggior prudenza, uno stile più raffinato, maggior consapevolezza dello stato della Chiesa, ma non facciamolo santo subito anche lui.
Se poi vogliamo dire che papa Francesco non è papa perchè la rinuncia di papa Benedetto è solo parziale (come molti sembrano suggerire), ebbene un po' di responsabilità ce l'avrebbe anche lui nel creare il caso giuridico: o dimissiona completamente o resta papa.
Per me Francesco è papa, fino a prova contraria, e sebbene non condivida molte cose, non è facile (anche se tutti o molti lo negano) succedere ad un papa ancora vivente.
Ma non condivido chi vuole contrapporli ad ogni costo. Non sono probabilmente sulla stessa carrozza in riferimento ad alcune cose, ma sono entrambi sullo stesso treno modernista.
Viandante, chiaro ed equilibrato come al solito.
Ma non condivido chi vuole contrapporli ad ogni costo
Io non condivido chi vuole fare una reductio ad unum per forza.
Non capite che ignorare l'analisi storica e teologica della situazione della Chiesa in questi ultimi 50 anni, riducendo tutto ad uno (il modernismo perseguito senza nessuna distinzione, se non di "stile"), avvalora ciò che oggi viene perorato: la Chiesa è un "blocco" indistinto, non vi sono resistenze. Solo 4 gatti, che nemmeno resistono davvero, ma sono semplicemente "impauriti" (vedi ultima intervista di Bergoglio).
E' FALSO, oltre che illogico, affermare che la Chiesa NON ABBIA avuto, e non abbia, al suo interno e nei vari livelli gerarchici, nessuna "resistenza" ortodossa. Storicamente non è così.
Chi muove i fili, vuole che si pensi che la Chiesa è semplicemente un blocco unico, modernistico (entusiastico o meno, poco importa), che non ha altra identità VERA se non questa.
Voi state dando una ricca mano, certo non con la critica costruttiva, ma con la generalizzazione ideologica.
Siccome Ratzinger è stato modernista, allora lo è per sempre. E tutti i suoi cambiamenti, la ri-formulazione del suo riformismo, la critica al Vaticano II definito DA LUI "superdogma" inammissibile, da lui stesso definito non infallibile, da lui stesso criticato e definito criticabile, ecc, ecc, diventano "questione di stile"!!!
Stesso discorso per la Storia del Pontificato di Giovanni Paolo II.
La risposta giusta da dare sarebbe fare la Storia VERA di questi pontificati, andando a scavare a fondo. Così si potrebbe capire CHI lavora AL BUIO per portare la Chiesa dove sta andando oggi. Perché dovrebbe essere chiaro che CHI vuole questo, ha bisogno di nascondersi per poter lavorare adeguatamente.
In questo modo si possono anche capire meglio le responsabilità. Alla fine, guardando alla Gerarchia, è logico che sono sempre di chi comanda. Ma la Storia ci insegna che chi comanda, a volte, viene ESAUTORATO.
Se poi vogliamo dire che papa Francesco non è papa perchè la rinuncia di papa Benedetto è solo parziale (come molti sembrano suggerire), ebbene un po' di responsabilità ce l'avrebbe anche lui nel creare il caso giuridico: o dimissiona completamente o resta papa
Il punto non è questo. Non è questa fissazione di cercare sempre SOLTANTO di chi è la colpa. La situazione è grave e complicata, e certamente la responsabilità è anche di Ratzinger. Ma come si fa a mettere tra parentesi come ci si è arrivati alla Abdicazione. E non domandarsi nemmeno il perché.
Per me Francesco è papa, fino a prova contraria
Un ragionamento del genere non lo riesco più a comprendere. E forse il problema sono io.
Se davanti a fatti incredibili e critici come quelli che viviamo, ci rispondiamo solo che "per me è così, fino a prova contraria", dunque fidando esclusivamente delle FORME (alla faccia di chi è critica gli altri sulle FORME), allora questo media, i media Tradizionali, e tutto ciò che dice di voler in-formare, NON HA NESSUN SENSO.
Se dobbiamo semplicemente constatare che c'è crisi, ebbene che senso ha? Sì, c'è crisi. E quindi è inutile ripeterselo. La consapevolezza che c'è crisi è l'unico obiettivo? Diffondere questa consapevolezza?
Beh, c'è modo e modo. Certamente non basta questo modo, e a volte non raggiunge nemmeno l'obiettivo.
Sinceramente non riesco a comprendere tante contraddizioni.
Se invoco un metodo condiviso, che preveda una pedagogia e l'uso di gradi di consapevolezza "Intermedi" per arrivare alla consapevolezza totale,da parte di tutti, mi si dice che questo non è altro che un modo per nascondere la testa sotto la sabbia.
Quando domando se allora si voglia usare pedagogia, mi si dice di sì! Certo che la si vuole usare. Ma alla prova dei fatti non si fa! Anzi! Dunque?
Quando dico che l'analisi deve approfondirsi, si dice di si! Ma quando lo si fa, si dice che è sempre nascondere la testa sotto la sabbia!
Alzo le mani! Ditemi voi quali sono gli unici strumenti per fare analisi e formazione!
E a questo punto mi matto discretamente a guardare.
Stefano, hai toccato diversi aspetti e purtroppo ora non ho il tempo per affrontarli.
Si capisce subito che sei una persona sincera, qui non si scappa e non è una critica, anzi.
Però c'è un aspetto che accomuna te a me e penso a molti altri ed è quando dici o chiedi quali sono gli strumenti per fare analisi e formazione.
Stefano, hai la fede, hai la Tradizione e penso tu conosca, non dico un papa integerrimo cui rivolgerti, ma almeno un buon parroco di camapgna. Hai tutto ciò che ti basta per vivere cristianamente la fede.
Per il resto, guarda che si vive un po' tutti alla giornata, o se preferisci ci affidiamo giorno per giorno alla Provvidenza.
Tante cose sarebbe bello poter avere (comprese le analisi), ma non sono essenziali.
E a Roma non tocca a noi fare l'imperatore.
Infatti. Dice bene Viandante. Noi non possiamo fare a meno di sollevare e porci interrogativi ed esprimere perplessità abbastanza ben motivate. E tutt'al più fare qualche riflessione e anche qualche ipotesi di scuola alla nostra portata. Ma non abbiamo la veste né questa è la sede per trarre conclusioni, sulle quali pesa, oltre all'ambiguità di molti dati, anche la carenza di molti elementi in uno scenario oscuro e complesso quant'altri mai.
Se davvero si fosse lasciato manipolare, non si spiegano i suoi sorrisi e la sua compresenza persino nelle concelebrazioni, con cui avalla di fatto il suo successore.
Forse crede che Bergoglio sia un amico e la pressione per le sue dimissioni venga da altri punti cardinali, e in questo sia manipolato. E sicuramente tra le ragioni della rinuncia e anche dei sorrisi sta la volontà di evitare lo scisma. Ma tutto questo, anche se importante, è secondario. Il più importante è il fatto delle pressioni per la rinuncia, che sono pubbliche e notorie.
Ad onor del vero, letta in tedesco, non può nemmeno essere considerata intervista, Ratzinger arriva si e no ad una decina di parole, la questione del Vater- Pater è invece un bel riddle, perché uno come lui non può non sapere la enorme differenza che passa tra i 2 termini, letta interlineare la frase è sibillina e dice molto più della battuta sull'abito bianco, chi vuole capire... sennò continuiamo colle solite solfe, bergoglio è, non lo so definire ma è, il resto fuffa,fuffa e becconi, omettendo scribi, farisei, nani e ballerine della domus, attendiamo qualche segno di vita da parte di religiosi non travolti dalla sindrome di Stoccolma. Anonymous.
Io penso che lei signora Mic, non centri il punto se ritiene di poter giudicare "allineato" Benedetto, sulla base di sorrrisi o partecipazioni di circostanza.. e se ritiene di inquadrare il suo magistero entro categorie da "manuale di storia della Chiesa"! Il suo problema, ma non solo il suo, é che non riuscite a leggere la produzione intellettuale di un personaggio al di là di predefinite categorie di pensiero! Spesso però la realtà é più complessa degli schematismi che ingabbiano improponibilmente la portata storica di un pronunciamento o di un pontificato.
Ho letto il breve articolo sulla FAZ, e ho avuto l'impressione che sia un'iniziativa "telefonata", dopo le notizie apparse soprattutto sulla stampa tedesca riguardo alal cosiddetta "retractatio" di BXVI sulla comunione ai divorziati. Molti articoli, cfr Magister, sembravano insinuare che BXVI avesse modificato così pesantemente l'edizione dei propri antichi scritti per inviare un forte segnale di critica a Bergoglio e C., all'indomani del Sinodo.
Emerge dall'articolo della FAZ un desiderio (spontaneo ??) di affermare ripetutamente di essere solo un "Padre", ma niente di più, e sicuramente non più un "vero" Papa. Perché quello vero è uno solo, "di personalità così forte".
E tuttavia, in fondo, la battuta sui cimeli...
Ha ragione Luisa, sec. me: è un po' come con Tornielli e come con il saluto all'SP a Roma in ottobre: dico e non dico, mi esprimo, e mi nascondo, e chi ha orecchie per intendere, intenda.
In tutto ciò, però, non si pensa che la confusione, i dubbi, le incertezze aumentano. E lungi da fugarle, crescono. A quando una seconda edizione, aggiornata ed ancor più critica , di Socci ?
RR
Il commento sui padrini non è citato testualmente, ma il giornalista dice che si trova alla fine del testo del '72. Non è chiaro se risalga ad allora, o sia un'aggiunta di oggi.
NON è riportata alcuna feae "virgolettata" di BXVI sull'argomento. Il che m'induce a sospettare un "track" voluto del giornalista che "dimentica" di sottolineare che questo risale al 1962. Le uniche frasi "virgolettate" del Papa si riferiscono a quello che ha scritto come Prefetto della CdF .
RR
...era debole, e non aveva la forza di opporsi...
NON lo dice BXVI, ma è un commento del giornalista, che fin dalle prime righe lo chiama "Vater" (forse il giornalista tedesco ignora l'uso della parola "Pater" per riferirsi ad un religioso).
Lui chiede se si può scrivere... che cosa ? Che avrebbe voluto farsi chiamare così o che era debole ? Non si capisce, l'unica cosa chiara è la risposta: - Sì, lo faccia pure, aiuta-. Che cosa ? Chiarire che non ci sono due papi, ma solo uno e l'altro è solo poco meno di un eremita ? o che era debole per non rifiutare il titolo di "emerito" ??
Mah...
RR
Errata corrigo: non "track", ma "trick".
Anonymous, concordo.
Anzi maligno: è un articolo che serve più al corrispondente della FAZ per farsi un nome (tra l'altro non mi sembra sia il solito giornalista FAZ che interviene in Radio Rai o TV tutte le volte che si parla di Italiani e Tedeschi) che a BXVI per riaffermare una posizione.
RR
Forse può essere utile a chiarire le anomalie di questa "intervista", l'equilibrata analisi di Bertocchi su BQ..
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-divorziati-cosa-dice-davvero-ratzinger-11179.htm
Dunque l'anomalia sta nel fatto che su Avvenire le 2 'interviste' quella del vdr e di Ratzinger sono apparse in concomitanza domenica scorsa, strano no, quando l'audience cala un po' si tira fuori dalla naftalina l'emerito, che, come già detto, dice nulla o quasi, però le poche parole danno da pensare parecchio, soprattutto quella sui ricordi, rosari e foto; ieri nel commento stampa pl è stato talmente disgustoso da farmi cambiare canale.....by the way, ci ha definito zucche perché non accettiamo il tipo e perché in una radio non si tengono sempre gli stessi collaboratori, si cambia spesso per non divenire monotoni, vale solo per alcuni evidentemente,poi la solita solfa della mariatona per spillare soldi ai gonzi......rilievo importante : TUTTI I DISCORSI, OMELIE, PRIVATE O PUBBLICHE, SONO MAGISTERO vdr dixit, quindi infallibile? Ma mi facci il piacere.Anonymous.
Anonymous, ma tu ancora ascolti Radio Maria:))?
Ma il concetto di " audience" non ti e' chiaro :))?
Io ormai appena sento"Papf", "zappo" subito su altre stazioni o canali tv.
Rr
Infatti . Serve un sigillo ? Tiriamo fuori ratzinger , dagli
all'untore !
Intanto c'è chi inizia a mettere in discussione "l'anomala intervista"| Solo chi manca totalmente di spirito critico riuscirebbe a non vedervi una bufala, o almeno "mezza"...
http://pewsitter.com/view_news_id_190601.php
@ Rosa rosaerosae, ascolto ogni sera il rosario in latino di papa Ratzinger e prego insieme con lui, a volte capita che senta i commenti stampa del tipo, quasi sempre o mi addormento o cambio stazione, l'altra sera l'ho voluto ascoltare apposta per vedere fino a che livello di salivazione Wormtongue arrivava, adesso sto a posto per un bel pezzo:< Anonymous.
fino a che livello di salivazione Wormtongue arrivava
Anonyme,
Wormtongue è grandioso.
Mundabor chiama così il VdR per fargli un complimento.
A proposito di Tolkien : in occasione dell'uscita a Mosca dell'ultimo Hobbit, la casa di distribuzione voleva piazzare un Occhio di Sauron su un grattacielo ad un passo dalla Piazza Rossa. La Chiesa ortodossa ha mugugnato, il sindaco ha mugugnato...niente Occhio di Sauron.
A Roma invece c'hanno Saruman dal vivo...
RR
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