Sempre di Piero Vassallo, ricordo questo testo sull'Islam.
Don Curzio Nitoglia, uno fra i più sagaci e risoluti difensori della verità cattolica, giacente e sofferente sotto lo schiaffo della nuova teologia, ha pubblicato nella collana di Radio Spada, intrepida e battagliera casa editrice milanese, il saggio Islam, metafisica medievale araba e filosofia moderna ebraica, la cui lettura è caldamente consigliata a quanti dovrebbero evitare due opposti eccessi, quello dell'invasato, belante/stordito sincretismo/buonismo, che accoglie con pii gongolamenti l'arrivo di probabili colonizzatori islamici, e quello dell'intolleranza cieca e ruggente
L'allontanamento dagli eccessi prodotti dalla bilaterale disinformazione è necessaria, prima di affrontare in modo serio il problema che turba i cattolici esposti ai venti delle mode e li divide tra ecumenici di stampo buonista/catatonico e crociati americanizzanti e/o ebraicizzanti.
Quali esempi di fuorviante ossia americanizzante e giudaicizzante avversione all'islam, don Nitoglia cita le avventurose/funamboliche tesi di Giovanni Cantoni, Andrea Morigi e Marco Respinti, militanti della brasilofila Alleanza Cattolica e discepoli del miliardario dottor Plinio Correa de Oliveira, i quali sono invincibilmente convinti che efficaci antidoti all'islamismo siano il c. d. cristianesimo yankee e il conservatorismo british di Edmund Burke, Russel Kirk, Michael Novak e Leo Strauss.
Nello scenario disegnato da tali transatlantici architetti l'incontrollata immaginazione di Respinti vede addirittura una Magna Europa separata dalla sua ovvia geografia e dalla sua autentica storia: "un'Europa che abita tra America, Gran Bretagna e Israele".
Nonostante le difese dall'islamismo da parte di destre estreme siano nutrite dalla intenzione di reagire all'ideologia atlantica, è doveroso riconoscere che "la religione musulmana originaria, che nega la divinità di Cristo e la trinità delle Persone nella Natura divina è inconciliabile teologicamente con il cristianesimo".
Le dolci, vaselinose tentazioni del sincretismo, in circolazione irresponsabile e fumosa nel pensiero postconciliare, pertanto devono essere rifiutate e respinte energicamente.
Di seguito è tuttavia doveroso ammettere, al seguito di don Nitoglia e contro l'opinione dei tradizionalisti di scuola americana, che l'islam "non è soltanto barbarie, ossia beduinismo rozzo e ignorante come i sionisti e i neocon vorrebbero farci credere, ma ha avuto notevoli pensatori e scuole di pensiero letterario, filosofico e teologico".
Il contributo di Al Farabi e Avicenna alla formazione della sintesi tomasiana non può essere dimenticata. Opportunamente Don Nitoglia rammenta che la macchina che produce la crisi del cattolicesimo è la cultura dell'Europa, "che ha smarrito la sua identità nel 1945 e si trova oggi come vaso di coccio in mezzo a due vasi di ferro (americanismo e islamismo) e imita pappagallescamente o l'americanismo o l'islamismo radicale".
Per uscire dalla depressione schizoide, che la trascina nel sottobosco abitato dall'infedeltà e dalla subalternità culturale, l'Europa deve sottrarsi alla cattività americana e ritornare alle fonti della sua nobile storia: "la cultura greco-romana e cristiana patristico-scolastica".
Don Nitoglia al proposito cita una lucida sentenza dello storico Jacques Le Goff: "l'Europa risorgerà solo se terrà contro della sua storia: un'Europa senza storia sarebbe orfana, perché l'oggi discende dallo ieri e il domani è il frutto del passato. L'avvenire deve poggiare sulle eredità che sin dall'antichità hanno arricchito l'Europa".
Purtroppo ai cattolici turbati dagli alti giudizi sull'appartenenza alla Cristianità degli ebrei, che negano la natura divina di Nostro Signore, si propone un teo-conservatorismo americanoide, la cui essenza "sarebbe il filo-Giudaismo sionista, teologicamente fratello maggiore dei cristiani, geo-politicamente dell'Europa, la quale è diventata Grande/Magna dacché si estende dagli Stati Uniti fino a Israele".
Di qui la necessità di indicare la via d'uscita dal labirinto in cui la tradizione europea è sottomessa ai pregiudizi antimetafisici, che hanno accompagnato e illuminato il disgraziato cammino dell'imperialismo inglese e angloamericano. Agli errori della filosofia empirista, che hanno oscurato la ragione dell'Occidente, don Nitoglia dedica il più interessante capitolo del suo saggio.
Capitolo magistrale, che rammenta al clero immemore e stordito dal concilio, l'obbligo di riconoscere che la filosofia di San Tommaso ha attinto il vertice del pensiero umano, una vetta oltre la quale è possibile solamente la rovinosa discesa su la sodomitica Saint Francisco dei sessantottini.
La lettura del testo di don Nitoglia pertanto si raccomanda quale dimostrazione dell'insostituibilità dei preambula fidei arma decisiva degli oppositori al pensiero inteso a ridurre la fede al sentimentalismo grondante dalle prediche postconciliari.
Piero Vassallo
Domenica 19 aprile 2015
Domenica 19 aprile 2015
23 commenti:
@ Mic. Appunto: i PREAMBULA FIDEI, che alla stragrande maggioranza delle persone " pro statu isto", vale a dire nella situazione di fatto della vita terrena postedenica sono necessari per rimuovere le pietre d'inciampo dei dubbi e accettare i misteri della fede che sembrano contrari al "senso comune". Ma quali "preambula"? Di tutti i tipi, dalla filosofia in senso stretto nei suoi vari indirizzi all'antropologia, all'esegesi storico - critica della Bibbia, alle scienze naturali... Non tutti vogliono e possono lavorare alla messa a punto di questi "preambula", ma qualcuno deve pur esserci... e questi "qualcuno" a mio parere oggi sono davvero pochi. Qualche nome: Messori e Socci ( pur con tutte le sue frementi intemperanze ).
L'intervento nel post precedente della passionale Luisa ( "passionale" è un
complimento ) a proposito del discorso "infernalista" che costituì per lei motivo di allontanamento dalla fede nell'adolescenza suona per me come conferma: anche per accettare l'Inferno occorrono dei "preambula" e a lei sono stati forniti da Benedetto XVI, papa dalla "mens subtilis". Dunque sottilizzare può essere un servizio a favore degli altri, un'attività da samaritano delle ferite mentali piuttosto che di quelle fisiche. Mi piacerebbe che questo fosse riconosciuto, anche se rimane il diritto - dovere di dire "Hai esagerato" quando l'esagerazione è effettiva.
Tante belle parole (e vere) e il libro lo leggero' ma se restiamo con i piedi per terra: il mondo e' diviso: o 'islamizzante' o 'americanizzante', non si scappa, che fare? Scegliere il meno peggio?
Sono in viaggio e non ho il tempo di approfondire. Anch'io credo che siamo tra due fuochi e non mi piace dover prender parte per il sionismo o per l'islam.
Il discorso è complesso e va approfondito. Lo faremo.
A proposito del bravo Piero Vassallo: segnalo a tutti il suo recentissimo Pensieri teologicamente scorretti, Edizioni Radio Spada, Milano 2015. Interessante anche la prefazione di Piergiorgio Seveso.
E' una raccolta di saggi, alcuni dei quali incentrati sul problema ebraico, che, come dice il titolo, non possono non risultare "scorretti" rispetto alla vulgata, sia ecclesiale, sia politica, corrente.
Sostenuto da una solidissima cultura filosofica, nutrito da un tomismo ben assimilato in linea con le lezioni del Cardinal Siri (di cui Vassallo è stato, con Baget Bozzo, collaboratore) e di Cornelio Fabro, ben supportato dallo scoppiettante stile tipico dell'Autore, il testo, che tratta vari argomenti, è scorrevole e godibilissimo.
Non è necessario essere sempre d'accordo con Vassallo (io non sempre lo sono) per stimarlo come uno dei migliori e più lucidi autori della Destra cattolica.
Lo consiglio a tutti.
P.S. Deliziosamente perfida è la scritta in calce in copertina: "Nel 50° anniversario della chiusura del Concilio Vaticano II".
Cara Mic, caro Maurizio,
la risposta al presunto dilemma ce la fornisce lo stesso Piero Vassallo: "L'allontanamento dagli eccessi prodotti dalla bilaterale disinformazione è necessaria, prima di affrontare in modo serio il problema che turba i cattolici esposti ai venti delle mode e li divide tra ecumenici di stampo buonista/catatonico e crociati americanizzanti e/o ebraicizzanti."
Né gli uni, né gli altri. E non è un'impossibile "terza via", perché è la prima via, quella di sempre.
Senora,
Ho letto tutto el libro del Don Nitoglia. Molto bello. Bravi tutti. A voi la scelta.
Arrivederla.
ecco, già che abbiamo fortunatamente citato Vassallo, segnalo questo altro suo pezzo come antidoto per le fesserie consuete che i media ci propineranno domani:
http://pierovassallo.blogspot.it/2015/04/il-presidente-mattarella-tra-caronte-e.html
@ Mic. Dobbiamo prender parte per una forza o per l'altra; un tempo il Cattolicesimo era una forza ( ricordo il titolo di un libro di mio padre: "Il Vaticano potenza mondiale" ). Da quando ha cominciato a perdere forza come potenza mondiale ( in termini umani, s'intende ) ? Storicamente dalla Pace di Westfalia 1658; dopo l'apparente o almeno temporanea rifioritura del secondo dopoguerra ( con l'Unità Europea fondata dai tre cattolici De Gasperi, Adenauer, Schumann ) l'illusione degli anni
conciliari, la crisi del postconcilio ( '68 e
dintorni ) il successo politico di papa Wojtyla e
ora, in apprenza, "in fine velocior".
Perchè il Cattolicesimo non riesce più a essere una potenza mondiale se non come "paciere planetario" ( con quale esito è da discutere )?
Gentile Dr.ssa Guarini, spero che al suo ritorno dalla giornata della cultura di Reggio Emilia, Ella possa aprire su questo blog un dibattito su:
Europa, eutanasia della Christianitas - Vaticano senza Dottrina: quali prospettive per la ""Chiesa di Francesco""?
Perchè la chiesa cattolica accetterà la “teoria del gender” (Vito Mancuso, Repubblica 20 aprile 2015)
«La Chiesa oggi avversa duramente la Gender theory, ma giungerà ad accettarla. Su cosa fondo la mia tesi? Nel Seicento avvenne la rivoluzione astronomica alla quale la Chiesa si oppose costringendo l’anziano Galileo ad abiurare in ginocchio la teoria copernicana: poi la Chiesa cambiò idea, adattandosi alla realtà. In seguito la rivoluzione politica portò i popoli a determinare laicamente la propria forma di governo e la Chiesa si oppose condannando in particolare lo Stato unitario italiano: poi la Chiesa cambiò idea, adattandosi alla realtà. In seguito la rivoluzione sociale inaugurò diritti umani come il suffragio universale, la parità uomodonna, l’istruzione obbligatoria statale, la libertà religiosa, contro cui pure insorse l’opposizione ecclesiastica: che poi cambiò idea, adattandosi alla realtà. Contestualmente la rivoluzione biologica darwiniana mostrava che le specie risultano il frutto di una lunga evoluzione e non di una creazione puntuale: la Chiesa, prima acerrima nemica, poi cambiò idea, adattandosi alla realtà.
La Chiesa ha cambiato idea anche sul terreno propriamente religioso. La rivoluzione di Lutero prima era un’eresia, oggi è un’altra modalità di vivere il Vangelo. Gli ebrei sono passati da “perfidi giudei” a “fratelli maggiori”. Pio IX condannava l’idea che «gli uomini, nel culto di qualsiasi religione, possono trovare la via della salvezza eterna», oggi invece ampiamente accettata dalla Chiesa che non sostiene più la dannazione dei non cattolici. Analoghi cambiamenti riguardano l’interpretazione della Bibbia, la pena di morte e in genere l’uso della violenza, prima considerato del tutto legittimo, vedi le crociate e i roghi di uomini e di libri.
La constatazione di tali mutamenti infastidisce la mentalità ecclesiastica, portata a considerare le proprie idee come dottrina “immutabile e infallibile”, ma si tratta di innegabili verità storiche. La Chiesa è quindi un’abile trasformista? No, è la logica della vita che è così e che trasforma ogni cosa. Nella vita ciò che non muta muore. Se la Chiesa dopo duemila anni è ancora qui, è perché è ampiamente mutata.
[...]
Un tempo, l’idea di stato laico non confessionale e di libertà di coscienza in materia religiosa appariva blasfema alla Chiesa cattolica: oggi essa comprende che la laicità dello Stato è un formidabile punto di forza della società e si dichiara a favore della libertà di coscienza in materia religiosa. Oggi alla Chiesa cattolica appare blasfema una famiglia diversa da quella tradizionale: in un tempo non lontano essa capirà che la pluralità degli amori umani è un altro punto di forza della nostra società, in quanto capace di accogliere tutti».
"…tre cattolici De Gasperi, Adenauer, Schumann…"
Il serait peut-être bon de préciser : trois catholiques démocrates-chrétiens, c'est-à-dire applicateurs de la doctrine théorisée par Marc Sangnier et son "Sillon"…
On sait ce que pensait saint Pie X de Marc Sangnier et de son messianisme théologico-politico-social, auquel avait fini par se rallier Jacques Maritain seconde manière, après sa découverte extasiée des États-Unis d'Amérique…
Un homme, un vote, voilà le vrai christianisme, dans lequel toutes les opinions sont respectables…
Messianisme théologico-politico-social qui a culminé à Vatican II avec le succès qu'on sait…
Apothéose du catholicisme libéral et de la démocratie individualiste contre les régimes autoritaires du passé (dont l'Église était jusque-là le plus éminent représentant), qu'il fallait à tout prix abattre (comme on avait fait pour la catholique Autriche-Hongrie) pour laisser enfin la place à l'"homme souverain", dont un certain pape (disciple de Maritain seconde manière) disait "avoir le culte"…
Un "homme souverain" détaché de ses liens naturels, manipulé par plus puissants et plus rusés que lui et vite transformé en pauvre marionnette des forces qui se disputent le monde…
Et une Église catholique réduite à n'être plus qu'une église parmi d'autres et en qui subsiste (on veut bien le lui concéder par diplomatie) quelque chose de la vraie église des disciples de Jésus des premiers temps, mais condamnée à reconnaître qu'elle n'a plus, elle seule, le privilège odieux de la Vérité…
Franco, non è possibile dirimere le questioni poste in breve.
"Perchè il Cattolicesimo non riesce più a essere una potenza mondiale?"
verrebbe da dire: perchè ha perso la sua prima fede...come a una delle 7 chiese di cui si legge in Apocalisse?
Oltre le legittime domande, penso serva guardare anche al complicato contesto storico-politico-antropologico dell'epoca che prendi in considerazione, anche se forse non è la sede.
Rispondendo "lateralmente": se è vero che anche l'Italia ha perso la sua identità dal 1945 in poi, (identità recentissima comunque...visto il tempo in cui è diventata nazione, a scapito proprio della Chiesa), l'identità vera l'ha persa anche l'Europa-mercato;
ma la marginalizzazione (politica, culturale, in termini di fede, etc) anche dell'Italia, intesa come ex romana ed ex latina, ed ex cattolica, è dovuta (fuori dal fatto cattolico in sè? o no?) anche al fatto che ha pagato molto dopo la II GM, così tanto non ha pagato nemmeno la Germania. Noi siamo marginali, ormai, nello scenario mondiale, non influiamo su nessuno, siamo un paese di transito, siamo una sorta di discarica del mondo.
Per es. la stessa questione immigrazione, a noi rinfacciano le colonie (Etiopia e Libia, con tutto quel che ci abbiamo rimesso, e gli italiani rispediti a casa negli anni 70 sotto Leone) ma nessuno pare rinfacciare le colonie che per ben 5 secoli hanno avuto Germania, Olanda, Francia, UK, etc
La Germania col suo protervo luteranesimo, la sua pretesa diciamo un po' Sigfrid, il suo spirito sempre über Alles, impera tuttora in Europa (la nuova Europa pare coniata sull'ex marco, con l'euro abbiamo pagato tutti il debito della Germania est); e l'America stessa quanta componente ha all'interno in fondo ex tedesca, ex inglese, ex olandese (il Midwest, il governo....da quanti decenni), perciò protestante e in qualche modo germanica alla base, più che una componente veramente cattolica latina? quest'ultima forse solo di recente un po' riemerge con l'exploit dell'America latina, che però è di cultura spagnola.
Ci fu un lungo tempo in cui la cultura greco-romana classica e il cattolicesimo romano erano il centro del mondo, oltre che il centro del pensiero e dello spirito. Questa esclusività s'è attirata addosso vero e proprio odio e inimicizia, e va ricordato.
Ci sono state diverse tappe nella diminutio storico-politica, una, la pace che citi; l'altra la rivoluzione francese, i "lumi"; le ideologie comuniste e riv. d'ottobre, ma anche il 1945, il dopoguerra e il Concilio, il 68.
La Chiesa avrebbe dovuto resistere, anche teologicamente intendo, ma pare non sia andata così. Come ben sai, c'è chi dice sia stata infiltrata, proprio.
Non so se conosci fino a che punto l'anglicaneismo, il luteranesimo, il germanesimo, il mondo americano odia la latinità e la sola idea di avere un papa, da un luogo antico, con per di più una dottrina immutabile e un'autorità morale, e il deposito apostolico.
(eccetto i credenti di quei paesi, naturalmente)
Non intendo infatti personalmente prendere parte per una fazione o l'altra di quelle 'impazzite' e abusive, che non ci appartengono,
"ecumenici di stampo buonista/catatonico e crociati americanizzanti e/o ebraicizzanti"
(l'ultima fazione ha poi troppa passione per i bombardamenti indiscriminati, nel '45 e anche ora)
Come dice Silente, Né gli uni, né gli altri. La "terza via", è quella di sempre, quella originaria....
@ Josh. Il 1648 segna la vera data cruciale, che i laicisti dal loro punto di vista dovrebbero festeggiare molto più del 20 Settembre ( 1870 ). Fino a quella data si combattè per la religione, in quanto la religione era considerata l'elemento centrale della vita sociale, per la quale poteva valeva la pena di morire e anche di uccidere; in seguito si ritenne ancora di combattere, ma con altre motivazioni: interessi politici, economici, dinastici, ideologici nel senso di "religioni laicizzate" surrogatorie del Cristianesimo progressivamente marginalizzato.
La domanda "Come mai... ?" era retorica. La mia risposta è questa: dal punto di vista dell'osservazione sociologica si deve osservare che il Cristianesimo ha perso l'"egemonia culturale": l'arte cristiana, già splendida, è quasi eclissata; per trovare romanzi e film espressamente cattolici occorre girare col lanternino; i "maitres-a-penser" sono laicisti, radicali, tutta gente "politicamente corretta"; quanto alla "visione generale del mondo", si afferma che fede e scienza si trovano su piani diversi, dunque non possono entrare in conflitto... però così non possono nemmeno entrare in collegamento, e la religione si ritira nell'intimo e nel privato, per cui la "svolta antropologica" ne risulta quasi automaticamente. Tra l'altro c'è da dire che l'arte cristiana non può esprimere il tema della "gloria" se non c'e una visione dell'universo come "teofanico", cioè tale da far esclamare"I cieli narrano la gloria di Dio e il firmamento annuncia la sua opera. Alleluia! Alleluia!"
Lei trova che la nostra astronomia consenta simili esclamazioni? Non è necessario impegnarsi con tutte le forze a cercare una rinnovata convergenza tra fede, scienza e
cultura, come ai tempi di san Tommaso e di
Dante? Il mondo medievale al suo apogeo era animato dalla fede; ma una fede che negli strati alti della società si saldava con l'enciclopedismo.
@ Josh. Una delle immagini più terribili della scristianizzazione si trova nella scena iniziale de "La dolce vita". Cristo vola nel cielo di Roma: ma è una statua, forse di legno o di cartapesta, trasportata da un elicottero. È ( in apparenza ) la tecnologia che regge la religione. La cosa dà da pensare.
http://vigiliaealexandrinae.blogspot.it/2015/04/verbum-dei-non-est-alligatum-i-campioni.html
Su Mancuso
il pezzo di Vito Mancuso riportato sopra è come sempre fuorviante: mette assieme grossolanamente fatti tra loro incompatibili, passaggi in cui in parte ci può essere stata anche un'evoluzione nella comprensione di tutti, ma, attenzione, >> su temi non dottrinali e scritturali e che non avevano a che fare con dogmi di fede.
_La Chiesa in parte non accoglie la Gender theory, ma già accoglie i gender ...penitenti che si convertono e santificano, perchè questo è il suo mandato, non un altro.
_Nel 600 la questione Galileo è ovviamente più complessa. Per quanto le Scritture non si incarichino di dettagli troppo scientifici, la Bibbia già parlava per es. di sfericità della terra.
>Nessuna affermazione biblica si è mai dimostrata falsa.
>I riferimenti scientifici biblici non sono mai dovuti esser rivisti in base alla ricerca scientifica.
>Dal "mondo tratto dall'acqua" citato in S. Pietro, si afferma quel è l'ingrediente principale della vita biologica. La Bibbia non utilizza concezioni cosmologiche d'altri tempi.
Prima che si conoscesse la forma vera della terra, la Bibbia già affermava:
>Giobbe 26,7 "Egli distende il Settentrione sul suolo, sospende la terra sul nulla".
Le Scritture non hanno mai affermato che la terra nuotasse nè in un oceano primordiale, nè che fosse piatta.
>"Egli è Colui che sta assiso sul GLOBO della terra" (Isaia 40,22). In ebr. chug è sfera, globo, cerchio.
Il tema della condotta sessuale santa è dottrinale per salvarsi, la teoria copernicana non lo è.
Il tema della condotta sessuale santa è dottrinale per salvarsi, il fatto che i popoli determinino laicamente da soli la forma di governo (beata illusione quando tra massoneria, UE e USA quali popoli davvero decidono "da sè"?) non è una condizione per la salvezza dell'anima, anche se in uno stato nemico di Dio le cose di Dio vengono ovviamente avversate e i credenti sono marginalizzati, quando non peggio.
(continua)
riprendo su Mancuso
M. Cita poi troppo in fretta la pretesa "rivoluzione sociale con diritti umani": ci sarebbero da fare studi seri sul diritto nello Stato della Chiesa, che era all'avanguardia nel trattamento dei cittadini; per es. la Chiesa impose nei cosiddetti 'anni bui' regole chiare contro l'usura, che oggi gli stati "liberi" non hanno; oggi banche, stati, equitalia possono confiscare mezzi di produzione a un'azienda indebitata (anche in maniera solo presunta) col fisco, nello Stato della Chiesa questo era vietato ed anzi era "politica" di più personalità divenute Sante, uno su tutti S. Bernardino da Feltre, ma è stata una costante nei secoli, cfr. l'istituzione dei Monti di Pietà, con il prestito SENZA interesse.
_cito da Mancuso "Contestualmente la rivoluzione biologica darwiniana mostrava che le specie risultano il frutto di una lunga evoluzione e non di una creazione puntuale"
la teoria darwiniana è una teoria, che per quanto diffusa, non ha dimostrato assolutamente nulla, è assolutamente indimostrata; gli scienziati non sono tutti darwiniani, e la chiesa nemmeno lo è darwiniana, anche se qualcuno ha fatto malauguratamente passi in questo senso.
La riforma di Lutero rimane un'eresia, anche se il postconcilio ha reso fumose le distinzioni. nessuno ha cancellato Trento.
Gli ebrei non erano definiti tutti "perfidi", ma il vocabolo designava il fatto che ruppero il patto, foedus.
Pio IX condannava l’idea che «gli uomini, nel culto di qualsiasi religione, possono trovare la via della salvezza eterna», perchè si è salvi solo in Cristo, questo sarà sempre così come proclama tutto il Credo e il Depositum.
Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e in eterno.
O come in Atti "non v'è nessun altro Nome sotto il cielo per il quale abbiate ad esser salvi"
di fatto la Chiesa anche oggi se resta nel dogma può solo credere che Dio potrà salvare persone non cattoliche cui per estremi casi non era potuto giungere il Vangelo (che so, la Giungla, la Papua Nuova Guinea, ignoranza invincibile) ma che erano sante nel cuore. Questo era già scritturalmente detto, però, nulla di nuovo.
>la Bibbia in sè non legittima la pena di morte, o dipende che si intende; quando Mancuso scrive poi sulle crociate lo trovo gravemente penalizzante. Il tema della condotta sessuale santa è dottrinale per salvarsi, non c'è mai stata invece nessuna vera dottrina come proposta divina pro pena di morte in sè;
la laicità dello stato non è un dogma, più una situazione cui la Chiesa ha dovuto cedere, ma rimane non una dottrina di salvezza;
e, non essendolo, non è equiparabile alle dottrine prima di tutto bibliche sulla condotta sessuale cattolica.
Mi domando anche quanto grande responsabilità, e grave davanti a Dio, abbiano coloro che lo hanno "formato".
Franco, l'immagine felliniana senz'altro ha più ingredienti e livelli di lettura.
La ripresa della statua di Cristo fatta volare con l'elicottero è anche tragica ironia...romagnola, tanto senso del grottesco (< che è la più consistente cifra di Fellini).
C'è il conflitto tra 2 mondi, la tecnologia, presentata dall'elicottero; e la statua, che "volando" mostra a contrasto tutta la sua caratteristica di "oggetto" inanimato.
ma noi sappiamo che Gesù è vivente, e non è una statua :-)
Da buon riminese.....a metà, l'altra è ravennate, posso dire che Fellini odiava Rimini alla stessa maniera in cui Rimini odia Fellini, lui, le rare volte che tornava, abitava al Grand Hotel e mai nelle varie case dei parenti numerosissimi, la prova è che è fallita 2 o 3 volte la cordata per il museo e la ristrutturazione del vecchio cinema Fulgor in cui lui andava da ragazzo, se ne andò a 18 anni, quindi......per lo spretato Mancuso, pare di leggere gli articolo farlocchi di Focus, sedicente rivista storico culturale, piena di bestialità, inesattezze e falsità confutabili con un minimo di cultura, ma tant'è, i suoi libri di 't/io/logia' sono come gli orridi romanzi di Moccia eterno bamboccio incosciente adolescenziale 50enne, e di Saviano finto anticamorrista e plagiatore, questa è l'Italia di oggi che tutti prendono a calci in bocca perché senza un briciolo di dignità. La identità pre '45 si poteva ancora definire profondamente cattolica, dopo il nulla, nazione non è né mai sarà, ieri ero a Ravenna e si preparavano in pompa le celebrazioni del 25 aprile, oggi, tornato a Rimini, in piazza il tutto è durato 2' non di più, sindaco assente in-giustificato, tiene 4 alberghi e 2 ristoranti e si avvia la stagione, banda comunale 4/5 elementi, bella cia..... e inno di Mameli fermo a fratelli d'it....4 labari portati da ragazzotti dei centri sociali, 2 corone ai martiri e Ciao, ciao mare......ricordo che Rimini vanta 2 medaglie d'oro al valor civile perché città polverizzata dalle bombe come Coventry e Dresda, ma a nessuno frega niente......e la nave va....Lupus et Agnus.
Lupus,
certo che se anche la' festeggiano il 25 Aprile in pompa magna...
Mancuso=Saviano=Moccia, pseudo sedicenti intellettuali che solo in un paese democristiano-catto comunista-perbenista-moralista potevano aver successo.
Dopo che saran morti, nessuno se li ricorderà più. Ci si ricorda di Moravia? Di Silone ? Di tanti altri che quando ero ragazzina facevano il bello ed il cattivo tempo? Manco a scuola li fanno leggere, nonostante il sinistrume ed il conformismo della maggioranza degli insegnanti.
Ignoriamoli fin da vivi, che è meglio.
Rr
Il rischio di fare il gioco del nemico è grandissimo sempre. Ritornando a Jean Leclercq, Cultura umanistica e desiderio di Dio,forse è anche il tempo questo di dedicarsi alla "ruminatio" della parola di Dio,letta e meditata.Questa parola divina diventa attraverso la lettura/ masticazione e la meditazione/masticazione, plastica al punto di ritovare in sè la Vita Santa che l'espresse.
Cara Rosa,
a proposito del 25 aprile:
Pietrangelo Buttafuoco tiene un'interessante, breve - poche righe - rubrica su "Il Foglio", che ha denominato "Il riempitivo". Oggi, presunta festa di una presunta liberazione, la rubrica riportava solo la frase "Viva San Marco!" ripetuta, se non ho contato male, 47 volte. Che dire, se non geniale?. Buttafuoco sarà anche islamico, come si è dichiarato nel suo ultimo libro Il feroce saracino - gran bel libro, per la verità - ma chapeau per questo intrigante scrittore siculo-fascio-islamico che ci ha ricordato chi va veramente onorato oggi.
Si, veramente, e per tanti motivi, viva S.Marco !
A Milano ieri c'era un cielo da 2 Novembre...
RR
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