Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

sabato 11 aprile 2015

Card. Sarah. A volte eccellenti sacerdoti non sono fatti per essere vescovi

Nostra traduzione da Riposte catholique.
Ricordo il precedente: Staccare la pastorale dalla dottrina è eresia, e altro tratti dal suo libro Dieu ou rien [qui].

Interrogato a lungo nel bisettimanale l'Homme Nouveau, il cardinale Robert Sarah, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino, ha rilasciato interessanti dichiarazioni sui vescovi. Eccole:

Sembra che oggi nella Chiesa non ci un sia limite definito tra coloro che sono fuori e coloro che sono dentro. In Francia, per esempio, ci sono università cattoliche in cui sono esplicitamente insegnate eresie e rimangono « cattoliche ». Nell'ultimo Sinodo, alcuni hanno sostenuto la sua linea, ma altri hanno detto il contrario. Ora tutti sono dati come « cattolici ». Per il bene delle anime, non dovremmo tornare, non solo ad un insegnamento chiaro, ma anche all'affermazione esplicita che questo o quello non è cattolico?

Penso sia grave lasciare che un sacerdote o un vescovo dica cose che minano o rovinano il deposito della fede, senza chiedergliene conto. Come minimo, Bisognerebbe interpellarlo e chiedergli di spiegare i motivi delle sue osservazioni, senza esitare a richiedere la riformulazione in modo coerente con la dottrina e l'insegnamento secolare della Chiesa. Non possiamo permettere che la gente dica o scriva qualunque cosa sulla dottrina, la morale; cosa che attualmente disorienta i cristiani e crea grande confusione su ciò che Cristo e la Chiesa ha sempre insegnato. La Chiesa non deve mai rinunciare al suo titolo di  Mater et Magistra  : il suo ruolo di madre e di educatrice del popolo. Come sacerdoti, vescovi o semplici laici, sbagliamo a non dire che qualcosa non va. La Chiesa non deve esitare a denunciare il peccato, il male e ogni cattiva condotta o perversione umana. La Chiesa assume, per conto di Dio, un'autorità paterna e materna. E questa autorità è un servizio umile per il bene dell'umanità. Oggi soffriamo un deficit di paternità. Se un padre di famiglia non dice nulla ai suoi figli sul loro comportamento, non agisce come un vero padre. Egli tradisce la sua ragione e la sua missione paterna. Il primo dovere di un vescovo, quindi, è quello di interpellare un prete, quando le su dichiarazioni non sono conformi alla dottrina. Questa è una responsabilità pesante. Quando Giovanni Battista ha detto ad Erode:  «Tu non hai il diritto di prendere la moglie di tuo fratello» , ci ha rimesso la vita. Purtroppo, oggi l'autorità spesso tace per paura di passare come particolarmente intollerante o di capitolare. Come se mostrare la verità a qualcuno significasse volgersi agli intolleranti o fondamentalisti mentre si tratta di un atto di amore.

In Francia, il cattolicesimo istituzionale è in declino mentre la base - il cosiddetto «nuovo cattolicesimo» - è giovane e dinamico. Ma c'è un divario tra questo cattolicesimo di base e molti pastori. Non c'è un problema nella nomina dei vescovi?

Mi ponete una domanda difficile. Lasciamo che lo Spirito Santo ci lavori, trasformi e rinnovi. Fu lui infatti a rinnovare la faccia della terra. È lui che vivifica e santifica la Chiesa. Per quanto riguarda la seconda parte della domanda, vorrei semplicemente dare questa informazione. La lista dei nomi dei candidati all'episcopato di solito è offerta dalla Conferenza Episcopale Nazionale. La Conferenza Episcopale, consapevole delle sfide di oggi, dei problemi della Chiesa di Francia e della diocesi a provvedervi, suggerisce candidati degni e idonei. La nomina di un vescovo è una enorme responsabilità di fronte a Dio e alla Chiesa. I nomi dei candidati all'episcopato, in altre parole, la « terna » sono presentati al Nunzio Apostolico. Il Nunzio Apostolico, dopo aver ottenuto l'approvazione del dicastero competente, conduce indagini su ciascun candidato. Il nunzio e Roma danno totale fiducia alla coscienza, alla giustizia e all'onestà delle informazioni. Se tutto è fatto nel timore di Dio e per il bene della Chiesa, non c'è ragione che il contributo degli informatori non possa aiutare il Papa a scegliere buoni vescovi. Tutto dipende dalla chiesa locale. Ma vorrei anche sottolineare che a volte ottimi preti non sono fatti per essere vescovi. A volte un buon sacerdote, una volta vescovo divenga irriconoscibile, perché l'autorità, l'esercizio del potere lo hanno cambiato profondamente. Invece di essere un padre, un leader spirituale e un pastore, diventa un capo difficile e povero nei rapporti umani.
[Fonte: Riposte catholique - Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]

64 commenti:

Anonimo ha detto...

Qualche cosa non va...

Se i vescovi sono scelti nella maniera descritta dal Cardinale, dobbiamo concludere che tutta la conferenza episcopale di Cile è colpevole per spiegare la scelta fatta da Bergoglio per la diocesi di Osomo.

Mi sembra più probabile che la responsibilità è solamente quella di Bergoglio...


Romano

mic ha detto...

Trilussa citato da Socci:

Er Caffè del Progresso
è una bottega bassa, così scura
ch'ogni avventore è l'ombra de se stesso.
Nessuno fiata. Tutti hanno paura
de dì un pensiero che nun è permesso.
Perfino la specchiera,
tutt'ammuffita da l'ummidità,
è diventata nera
e nun rispecchia più la verità.
Io stesso, quanno provo
de guardamme ner vetro,
me cerco e nun me trovo...
Com'è amaro l'espresso
ar Caffè der Progresso!

Anonimo ha detto...

Qualcuno si prenderà la briga di tradurre in italiano il libro del card. Sarah "Dieu ou rien"?

Angheran70 ha detto...

Mic , ma che vai a fare dai sedevacantisti? :-) Per questo poi non censuri le fesserie che pubblicano contro Ratzinger ?

mic ha detto...

Angheran,
Radio Spada è una testata complessa che ha diversi collaboratori. A quanto mi risulta i sedevacantisti sono una esigua minoranza.
In ogni caso rapportarsi e dialogare e non tirarsi indietro quando si tratta di dare pubblica testimonianza, credo sia sempre positivo oltre che necessario, oggi specialmente.

mic ha detto...

Angheran,
Radio Spada è una testata complessa che ha diversi collaboratori. A quanto mi risulta i sedevacantisti sono una esigua minoranza.
In ogni caso rapportarsi e dialogare e non tirarsi indietro quando si tratta di dare pubblica testimonianza, credo sia sempre positivo oltre che necessario, oggi specialmente.

Quanto a Ratzinger lo amo e ho centellinato molti suoi tetsi e so quanti altri sono ancora da scoprire.
Ma, onestamente, strada facendo non ho potuto far a meno di notare alcuni 'bachi' ampiamente documentati.

Se qualcosa censuro sono gli incaponimenti su alcuni punti, le stroncature ingenerose, ma anche le difese ad oltranza senza tener conto di quanto viene argomentato. E,m soprattutto, le allusioni ad personam piuttosto che i contributi sulle questioni di volta in volta discusse.

Luís Luiz ha detto...

Il cardinale parla genericamente, ma quando deve parlare sul vero responsabile, tace.
L'eresia bergogliana è un cancro con veloci e ubique metastasi. Qualche giorno fa, ho parlato a un prete sulla negazione dell'inferno. Mi ha risposto che non è una negazione dell'esistenza, ma un'affermazione sulla natura dell'inferno. La natura dell'inferno sarebbe il nulla.Ho osservato che un inferno che è il nulla e un inferno inesistente sono lo stesso. E posso assicurare che è un sacerdote serio. L'ha detto in extremis per difendere quello che crede essere il papa. Cioè ha affermato una eresia per difendere la Chiesa. L'assurdo degli assurdi.
Lo dico per mostrare che una eresia papale è causa di tantissime altre eresie, anche per obbedienza.
È una situazione intollerabile.

ikaro ha detto...

Ehi Mic bellissima la poesia di Trilussa, grazie

Anonimo ha detto...

Grazie mic!
Sempre preziose queste traduzioni che danno voce ai pastori che parlano forte e chiaro.

Silvano M. ha detto...

Card. Sarah, futuro pontefice Francesco II (Fine)

Paolo Pasqualucci ha detto...

@ COSE CHE MINANO O ROVINANO IL DEPOSITO DELLA FEDE

Queste "cose" non buone per la fede non ci sono gia' in certi testi del pastorale Concilio Vaticano II? Finche' i (non molti) cardinali e vescovi rimasti fedeli al dogma continueranno a non rendersene conto non si cavera' il ragno dal buco: la crisi della Chiesa continuera', senza sbocchi, e la situzione generale della societa' continuera' a deteriorarsi. Da questo punto di vista, le premesse per la battaglia dottrinale al Sinodo d'Ottobre sulla famiglia e il matrimonio non sono incoraggianti.

mic ha detto...

Da questo punto di vista, le premesse per la battaglia dottrinale al Sinodo d'Ottobre sulla famiglia e il matrimonio non sono incoraggianti.

Infatti si vede una prassi e una morale sganciati dalla dottrina.

Il fatto che sia stato proprio il card. Sarah a riconoscerlo nei confronti della comunione ai divorziati e risvolti dottrinali e sacramentali, purtroppo non garantisce da tutte le altre deformazioni della verità che sono frutti dei 'bachi' conciliari ben individuati, ma che ancora nessun pastore riconosce, almeno ufficialmente. Se non si arriva a questo focus ineludibile e non si mette in discussione ciò che, prima di essere autoritativamente e solennemente affermato (e quindi non più discutibile) può e deve essere rivisitato e corretto, la deriva rimarrà e anzi peggiorerà.

Luís Luiz ha detto...

Queste "cose" non buone per la fede non ci sono gia' in certi testi del pastorale Concilio Vaticano II?

Caro Professore, scusi, ma non trovo in nessun testo conciliare una eresia palese come la negazione dell'immortalità dell'anima o dell'esistenza dell'inferno fatte da Jorge Bergoglio e mai smentite. Siamo arrivati a un altro livello.

Il modernismo è di natura amorfo, impossibile di individuarsi nettamente. E proprio per questo doppiamente pericoloso, perchè in suo nome si può accusare ingiustamente quelli che di modernisti non hanno niente.

La novità del bergoglismo è l'affermazione pubblica e mai smentita di eresie palesi e benissimamente individuate.

RIC ha detto...

“Se stiamo cercando la verità, Benedetto XVI è una guida eccezionale. Se noi preferiamo le bugie, di silenzio e l'omissione, Benedetto diventa un problema inaccettabile”.
Card. Robert Sarah
(dal libro "Dio o niente")

RIC ha detto...


IL LASCITO DI RATZINGER: CRESCONO DEL 25% LE ORDINAZIONI SACERDOTALI NEGLI USA

http://www.iltimone.org/32999,News.html

mic ha detto...

Bisognerebbe sapere se il card. Sarah riconosce quei punti, in alcuni testi di Ratzinger, in cui si annida piuttosto sottilmente l'omissione e/o la deformazione.
Purtroppo, se anche sono in minoranza, sono sufficienti per aver contribuito alla china nella quale si sta scivolando.
E' tipico del 'modernismo' (più o meno moderato che sia) presentare alte vette di verità insieme alle più deleterie e arbitrarie innovazioni travestite da 'aggiornamenti' e nascoste dalla coltre fumogena di molte belle accattivanti parole che rimangono nel vago.
Faccio solo l'esempio delle "salvezze parallele" tra noi e gli ebrei e della riforma Liturgia.
Mentre ha scritto tante belle parole sulle ragioni della crisi e la sua individuazione anche nella Liturgia, Ratzinger/Benedetto ha di fatto espunto l'espiazione come 'dolorismo'. Stupisce, poi, che ci siano omelie in cui fa assaporare con alti accenti di verità il valore della Croce. Questo, mi pare che tragga in inganno, perché poi in altri punto emerge anche in lui un afflato tehilardiano...

Che dire? In effetti stiamo letteralmente brancolando... se non avessimo il Magistero Perenne e il Santo Sacrificio, quello autentico, laddove è ancora possibile.

Anonimo ha detto...

in effetti stiamo letteralmente brancolando..se non avessimo il Magistero Perenne e il Santo Sacrificio autentico,laddove è ancora possibile. Assieme Magistero Perenne e Santo Sacrificio!

Trizz con dolore

Franco ha detto...

@ Mic. Lei pensa che si possa reintrodurre in tutta la sua portata il tema del Sacrificio Espiatorio sic et simpliciter ristampando i libri di teologia fondamentale preconciliari ? ( Io ne ho appena acquistato uno bellissimo del 1958, spagnolo, in latino, e in contemporanea la "Dogmatica cattolica" di Micharl Schmaus, il docente che a suo tempo bloccò la tesi di Ratzinger perchè troppo modernizzante: tutti a prezzi stracciati ed evidentemente poco letti o mai letti dai precedenti proprietari,
evidentemente presi dalla "nouvelle vague" teologica; il primo addirittura dismesso dal Pio Istituto Missioni Estere, evidentemente perchè ritenuto inutile).
Non occorrerà vedere come conciliare questi concetti "abissali" con i concetti su cui "lavora"il pensiero contemporaneo, magari nel campo dell'Antropologia? Mi riferisco in perticolare alle teorie sulla "vittima sacrificale" di Renè Girard, grande antropologo francese ( cattolico).

mic ha detto...

Ma che dice Franco!
La fede non si impara dai libri, si ascolta e si riceve dai Maestri e dai testimoni. Il Santo Sacrificio è il punto di partenza e di arrivo.
Lo conosciamo, lo viviamo, lo custodiamo, lo difendiamo e cerchiamo di trasmetterlo insieme ai nostri sacerdoti.

Il Vangelo, prima di essere un libro è la narrazione (da una bocca e un cuore ad un orecchio e ad un altro cuore) di qualcosa di vivo che va espresso e "narrato" e poi vissuto sacramentalmente (Cristo ne è il Sacerdote, vittima, altare e sacrificio per mezzo del suo ministro) e dunque nella vita con ciò che di concreto questo comporta (non solo concetto o parola, ma fatto corrispondente). Altrimenti non si costruisce la Realtà che il Signore ha pensato per noi.

Sui libri (e attraverso queste nostre tastiere) si approfondiscono tante cose, che poi bisogna vivere, altrimenti non si concretizzano e restano lettera morta.

E l'essenziale è stat Crux dum volvitur orbis. Il resto (tutte le mirabilia Dei per noi uomini e donne) nasce da qui e qui confluisce.

mic ha detto...

Un'abile trattazione può servire a convincere chi è già disposto ad ascoltare.

Cos'è cambiato nella realtà e nella dinamica del peccato, colpa, espiazione, redenzione, rigenerazione?

Certo se si esclude il peccato, la colpa, il pentimento, il perdono meritato da Cristo ma da accogliere in Lui, non esiste neppure il resto e nostro Signore non si sa per cosa è venuto...
E' tutto qui.

Luís Luiz ha detto...

Ma Mic, l'accusa di modernismo è pesantissima: l'eresia delle eresie. Non sono sufficienti i punti oscuri o le ambiguità. Per accusare un papa di eresia, senza giudizio temerario, ci vuole una chiarezza che il modernismo non permette. Questa è la novità del bergoglismo: oggi è possibile individuare con chiarezza le eresie di Jorge Bergoglio. Ecco il punto cieco dei lefebvriani, che in molti fori, sono i più ardenti difensori di Jorge Bergoglio, forse abituati alla mezza luce del modernismo E dell'antimodernismo.

mic ha detto...

Luis,
vorrei ricordare per l'ennesima volta che non esistono i lefebvriani (Mons. Lefebvre non è il leader di qualche nuova corrente, ma ha trasmesso ciò che ha ricevuto).
Inoltre, più che difensori di papa Bergoglio gli appartenenti alla FSSPX mi sembrano alquanto defilati, per ovvi motivi, anche se ciò non impedisce attacchi tanto violenti quanto pretestuosi. E c'è da dire che, con equilibrata chiarezza, Mons. Fellay diverse cose le ha esplicitate.
Come si fa a tacciare di assuefazione al modernismo chi ancora è senza regolarizzazione canonica proprio perché ne contesta le stesse manifestazioni e pecche conciliari e post che anche noi riconosciamo?

Rr ha detto...

A me non pare affatto che l" FSSPX sia "un ardente difensore" del VdR.
E poi, perché dovrebbe essere lei a dire ciò che nessun Cardinale osa dire? Per attirarsi ulteriori strali di odio e disprezzo o provvedere l' estro per essere nuovamente colpita dalla S.Sede, magari con un nuova scomunica?
Finché il VdR dirà le sue bergoglionate a Scalfari, si potrà sempre smentire costui, eventualmente. Ma anche se le dice a S.Marta al mattino, può sempre dire o far dire che non è stato capito. E quando parla in
occasioni solenni, legge. E di solito quel che legge e' ortodosso.
E più quel che fa che si presta alla critica. Ma anche qui, lavare i piedi a ragazze o travestiti non viola alcun dogma, che io sappia. Sstravolge una liturgia e modifica pesantemente il significato rituale del Giovedì Santo, ma non un dogma.
Perciò, pazienza, non ascoltatiamolo- anche perché è un supplizio per la nostra lingua e per qualsiasi lingua usi, incluso lo spagnolo- ed atteniamoci all' insegnamento perenne della Chiesa, e aspettiamo che
la nuttata passi. Che passerà.
Rr

Luís Luiz ha detto...

Mic,
Esistono i lefebvriani: sono gli appartenenti alla FSSPX. Hanno una loro dottrina e una loro disciplina, e a questa dottrina si può chiamare lefebvrismo. Non so se sbaglio, ma dire che tutti i papi da Giovanni XXIII a Jorge Bergoglio sono tutti ugualmente modernisti non mi sembra qualcosa che trasmettono perchè hanno ricevuto, ma una loro dottrina - o per lo meno la dottrina di molti di loro.

Luís Luiz ha detto...

@RR

Il fatto è che la negazione dell'inferno e dell'immortalità dell'anima non fu smentita, e questo non è un dettaglio, ma fa parte della definizione dell'eresia formale, se non sbaglio.
In questo senso siamo in altro livello.

RAOUL DE GERRX ha detto...

"René Girard, grande antropologo francese (cattolico)" (Franco).

"René Girard cattolico !" Première nouvelle !
Il est franc-maçon !
Sarah, au secours !

http://www.egaliteetreconciliation.fr/Depasser-Rene-Girard-29450.html

mic ha detto...

Hanno una loro dottrina e una loro disciplina

E' una dottrina e una disciplina che non si discosta da quella della Tradizione perenne. Per cui non li si può identificare col nome del Fondatore. Tanto più che il termine è più spesso usato in termini spregiativi.
Non credo che tutti i Papi da Giovanni XXIII in poi siano "ugualmente" modernisti. Se non altro, prima di Bergoglio, una parvenza di romanità e di cattolicità ancora persisteva. Ma credo che sia già un deficit essere modernisti e basta, perché i germi del modernismo più o meno presenti hanno portato alla crisi conclamata. Con anticorpi sempre meno numerosi...
Meno male che esiste il Medico a la Medicina che nessuno potrà mai estromettere e che ha promesso che portae inferi non praevalebunt.

Luisa ha detto...

Dunque secondo Luis Luiz i cattolici che fanno parte della FSSPX avrebbero una loro dottrina che sarebbe il ...lefebvrismo!
Spero che stia scherzando.
La dottrina della FSSPX è quella della Chiesa cattolica, è quella che è stata salvaguardata e trasmessa di generazione in generazione attraverso i secoli.
Che non si abbia in simpatia la FSSPX posso accettarlo ma che si cada in menzogne grossolane, come quelle che pretendono che la FSSPX sarebbe eretica, o che avrebbe una "propria dottrina", è semplicemente inaccettabile, sono teorie che cozzano contro la verità, a meno che si consideri che tutta la Chiesa fino al CVII sia stata eretica.

mic ha detto...

Anche Napier, si fa sentire

http://www.acistampa.com/story/kasper-non-e-il-teologo-del-papa-lafrica-verso-il-sinodo-0238

Luisa ha detto...

"Ratzinger/Benedetto ha di fatto espunto l'espiazione come 'dolorismo'"

mic, potresti dirmi dove e quando lo ha fatto?

Luís Luiz ha detto...

La FSSPX non è una idea, è una associazione reale fatta di uomini e donne, con la loro dottrina e la loro disciplina. Non potrebbe essere altrimenti, e questo non è un difetto. E non posso capire perchè essere lefebvriano è un insulto - per me, in molti casi, sarebbe un alto onore. E hanno le loro idee sui papi conciliari, idee che possono essere giuste o meno, ma che sicuramente non fanno parte del deposito della fede cattolica.
Quello che dico è che volendo tutto ricondurre a un modernismo non definito e non definibile non vedono la specificità del bergoglismo. That's all.

Luís Luiz ha detto...

Luisa, per piacere, quale è la menzogna grossolana che ho detto?

mic ha detto...

Per Luisa (una delle citazioni)

Nel libro "Introduzione al Cristianesimo" l'allora card. Ratzinger negava il concetto di croce come sacrificio. Cito:
"Da S.Anselmo (1033-1109) la pietà cristiana vede nella croce un sacrificio espiatorio. Ma è una pietà dolorista ... Che Dio esiga da suo figlio un sacrificio umano è una crudeltà non conforme al messaggio d'amore del Vangelo. Se certi testi di devozione sembrano suggerire che la Croce rappresenta un Dio dalla giustizia inesorabile che chiede il sacrificio umano di suo figlio ... nel Nuovo Testamento la Croce appare invece come un movimento dall'alto verso il basso. La Croce non è l'opera di riconciliazione che l'umanità offre a un Dio in collera, ma l'espressione dell'amore di Dio che si dona a noi ... Partendo da questa rivoluzione del senso di espiazione, che si situa nell'asse stessa della realtà religiosa, il culto cristiano riceve una nuova orientazione ... in questo culto non sono le azioni umane che vengono offerte a Dio, il culto consiste piuttosto nel fatto che ci lasciamo colmare da Lui. Non si glorifica Dio apportandogli del nostro, ma accettando i suoi doni e riconoscendolo cosi' come l'unico Signore." [pag 198-199]

mic ha detto...

E nel link sotto c'è la spiegazione di questo:
in questo culto non sono le azioni umane che vengono offerte a Dio, il culto consiste piuttosto nel fatto che ci lasciamo colmare da Lui.

http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2014/09/approfondimenti-joseph-ratzinger-la.html

Felice ha detto...

"hanno le loro idee sui papi conciliari, idee che possono essere giuste o meno, ma che sicuramente non fanno parte del deposito della fede cattolica.". Ah sì? E perché? Non mi pare proprio che la FSSPX neghi nulla del magistero autentico della Chiesa. Dubitare della bontà delle azioni o delle parole di un Papa, oppure contestare punti di documenti conciliari totalmente contrastanti con il Magistero precedente non significa non essere in linea con la tradizione cattolica

Anonimo ha detto...

http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/bezak-bezak-bezak-40308/

Luís Luiz ha detto...

@ Felice, non dico che la FSSPX non sia in linea con la tradizione; dico che le loro idee - o dottrina - sui papi conciliari non è parte del deposito della fede. O mi sbaglio e il modernismo di Benedetto XVI è un dogma de fide?

Luisa ha detto...

Luis, se ha letto il mio commento non dovrebbe pormi quella domanda.

mic ha detto...

Luis,
mi sembra improprio dire che hanno una "dottrina" sui papi conciliari. Applicano, come del resto facciamo noi, un'ermeneutica secondo la tradizione ai loro enunciati.
E ricordiamoci che del Depositum fidei fanno parte gli enunciati conciliari e post che sono in continuità (vera oggettiva reale e non storicista) non gli elementi transeunti che lo contraddicono.

Luisa ha detto...

Se non vado errata, Joseph Ratzinger ha scritto "Introduzione al cristianesimo " nel 1969, non era cardinale e nemmeno vescovo, insegnava all`università di Ratisbona.
Sappiamo che il suo pensiero si è evoluto e personalmente ho in memoria le sue parole sul valore della Croce che mi hanno toccato in profondità.

Paolo Pasqualucci ha detto...

@ LUIS RUIZ A

1. Lei dice che non e' possibile individuare aperte eresie in certi testi del Vat. II? L'affermazione, me lo consenta, mi pare ingenua. L'errore e' stato infiltrato abilmente, senza violazioni frontali del dogma. Del resto questa e' la tecnica dei modernisti, da sempre. Inoltre, come disse san Pio X, nei modernisti si puo' trovare una pagina che contiene l'errore seguita da una del tutto aderente al dogma (cito a memoria). Questo perche' essi non seguono piu' il principio di non contraddizione, avendo abbandonato Aristotele e san Tommaso per il pensiero moderno. Abilmente, ma non in modo tale che sia impossibile trovarlo, l'errore, con un po' di pazienza e buona volonta'.
Qualche esempio di errori che attentano al dogma nel Vat. II :

1. GS 22.2: "Con l'incarnazione infatti il Figlio di Dio si e' unito in certo modo ad ogni uomo". Giov. Paolo II e il CCC, se non erro, ripetono la frase addirittura senza lo "in certo modo". Dobbiamo dire che questa frase esprime in modo corretto il dogma dell'Incarnazione? Invece, non divinizza l'uomo? Sfido chinque a provare che la frase sia conforme al dogma della fede. E' il ritorno di un antico errore, gia' combattuto dal Damasceno e da san Tommaso. Mi sono occupato a fondo di questo e altri articoli del VAt. II in diversi miei lavori e non posso dilungarmi qui piu' di tanto (e prima di me lo hanno fatto meglio di me Amerio e Gherardini). Mi limito solo a ricordare ancora:

2.la definizione della Chiesa di Cristo che "sussiste" nella Chiesa cattolica (LG 8) cosi' come "in elementi di santificazione e di verita'" posti "al di fuori del suo organismo"; questi "elementi" sono "le Chiese e le comunita' separate", le quali "quantunque abbiano delle carenze" tuttavia "lo Spirito di Cristo non ricusa di servirsi di esse come di strumenti di salvezza, la cui forza deriva dalla stessa pienezza della grazia e della verita', che e' stata affidata alla Chiesa cattolica" (UR 3.4). Caro amico, come non vedere qui la negazione del dogma secondo il quale solo la Chiesa cattolica e' l'unica e vera Chiesa di Cristo e fuori di essa non c'e' salvezza, se non individualmente per opera dello Spirito Santo che non lascia perire i Giusti ovunque si trovino? Qui le comunita' acattoliche vengono presentate come portatrici della salvezza in quanto tali, nonostante le loro "carenze", cioe' l'esser scismatiche ed eretiche! Ma ci vogliamo render conto una buona volta di che cosa e' veramente stato il Vaticano II o vogliamo continuare a correr dietro ai mulini a vento?

3. IL nuovo concetto di collegialita' di cui a LG 22 attenta al primato di Pietro perche' attribuisce al collegio dei vescovi la titolarita' della suprema potestas iurisdictionis sulla Chiesa assieme al Papa (cum Papa e non sub Papa) anche se ne limita l'esercizio all'autorizzazione del Papa (sub Papa solo l'esercizio, ma intanto si sono creati due titolari della suprema potesta' di giurisdizione e due esercizi della stessa, del Papa da solo e dei vescovi sub Papa: una mostruosita' giuridica e teologica, all'origine della confusione istituzionale che regna oggi nella Chiesa, per cui abbiamo un Papa che si diminuisce a semplice "capo del collegio", a "vescovo di Roma"). [segue]

Luís Luiz ha detto...

Luisa, ho letto il commento e voglio sapere dov'è la menzogna grossolana che ho detto, per piacere. O chiamare dottrina le tesi o idee che i membri della FSSPX difendono è una menzogna grossolana? O è una menzogna grossolana che i lefebvriani credono che Benedetto XVI è modernista? Confesso che ho conosciuto un buon numero di lefebvriani, ossia membri della FSSPX, - quando parlo con loro, li chiamo lefebvriani, senza problema, nessuno mi ha mai corretto - e tutti credono che Benedetto XVI è un modernista eretico. Se conosci qualcuno nella FSSPX che creda alla ortodossia del Papa Benedetto XVI, sarebbe veramente un piacere conoscerlo, e ti prego di presentarmelo. Grazie.

Luís Luiz ha detto...

Mic, é una dottrina perchè è un insieme di idee che vengono insegnate, e è lefebvriana perchè condivisa da tutti i membri della Fraternità. Perchè sarebbe improprio questo uso del termine?

Ma tutto questo è secondario. L'essenziale è che siamo davanti a un papa eretico che sta rovinando la Fede mentre la gerarchia tace. Questo è il vero problema.

hr ha detto...

Papa Francesco ha detto: "Una domanda è presente nel cuore di tanti: perché oggi un Giubileo della Misericordia?"
Ecco le risposte del Santo Padre:
1) "Semplicemente perché la Chiesa, in questo momento di grandi cambiamenti epocali, è chiamata ad offrire più fortemente i segni della presenza e della vicinanza di Dio. Questo non è il tempo per la distrazione, ma al contrario per rimanere vigili e risvegliare in noi la capacità di guardare all’essenziale."2) "E’ il tempo per la Chiesa di ritrovare il senso della missione che il Signore le ha affidato il giorno di Pasqua: essere segno e strumento della misericordia del Padre (cfr Gv 20,21-23). E’ per questo che l’Anno Santo dovrà mantenere vivo il desiderio di saper cogliere i tanti segni della tenerezza che Dio offre al mondo intero e soprattutto a quanti sono nella sofferenza, sono soli e abbandonati, e anche senza speranza di essere perdonati e di sentirsi amati dal Padre."
3) "Un Anno Santo per sentire forte in noi la gioia di essere stati ritrovati da Gesù, che come Buon Pastore è venuto a cercarci perché ci eravamo smarriti. Un Giubileo per percepire il calore del suo amore quando ci carica sulle sue spalle per riportarci alla casa del Padre."
4) "Un Anno in cui essere toccati dal Signore Gesù e trasformati dalla sua misericordia, per diventare noi pure testimoni di misericordia. Ecco perché il Giubileo: perché questo è il tempo della misericordia."
5) "E’ il tempo favorevole per curare le ferite, per non stancarci di incontrare quanti sono in attesa di vedere e toccare con mano i segni della vicinanza di Dio, per offrire a tutti la via del perdono e della riconciliazione."

Franco ha detto...

@ Mic. Scrivo quanto segue mentre sul televisore faccio scorrere il meraviglioso film "Qualcosa di don Orione", ultima, commovente interpretazione di Enrico Maria Salerno. Arrivati alla sequenza in cui la banda dei seminaristi suona per strada "Noi vogliam Dio". e don Orione visita e accarezza vecchi decrepiti e derelitti di un suo ospizio mi scappano le lacrime. Questo per dire come la "sento".
Quel che mi sforzo di affermare, ahimè
passando per rompi... è che per
diffondersi la fede ha di fatto "pro statu isto"
bisogno di un "terreno di coltura" e anche di
"cultura"; i Padri della Chiesa non si limitavano
alla Scrittura, ma si rimpinzavano di
Platonismo, gli Scolastici di Aristotelismo ( e qui rida e mi derida pure chi vuole ). Questo per
trovare credito e accesso presso la classe
dirigente e pensante, che poi condiziona
l'intera vita sociale. A mio parere ggi la Chiesa, pur mantenendo intatto, ripeto INTATTO il
"depositum fidei", deve rinnovare con apporti nuovi quel tale terreno di cultura, soprattutto per quanto riguarda concetti abissali, come quelli riguardanti il Sacrificio Redentivo e i Novissimi.
L'eminente e garbatissimo prof. Pasqualucci ha dimostrato su base scritturale che la misericordia di Dio si compone con la più rigorosa giustizia; però non ha indicato come far passare nella mente e nel cuore dei contemporanei il concetto dell'eternità
dell'Inferno; concetto che distingue i cattolici
veri dai modernisti, ma che la gente comune
rifiuta, ritenendo che una colpa umana, dunque
FINITA, foss'anche quella di Hitler, non possa
avere una punizione INFINITA; e a questo
credo siano dovute in larghissima misura le
crescenti propensioni per il Buddismo e la New Age: una religione senza l'Inferno eterno. È il caso della bravissima e devotissima badante peruviana di mia madre, che di dichiara buddista. Ahimè, penso che il papato di Bergoglio riscuota tanto successo popolare perchè si crede, non so quanto a ragione e quanto a torto, che egli abbia messo in soffitta l'Inferno, tranne che per i grossi corrotti e per i mafiosi più importanti.Credo che occorra trovare strumenti filosofici di aiuto ( sì, filosofici ) come l'idea che il tempo nell'Aldilà abbia una dimensione diversa, per noi inconcepibile. Inoltre strumenti informativi, come le relazioni di esorcismi seriamente documentate, come è il caso di mons. Andrea Gemma, il quale nel suo libro "Io, vescovo esorcista" dice che il Demonio conferma tutti, proprio tutti i dogmi cattolici, compresi quelli mariani e quello dell'eternità dell'Inferno. Confesso che senza questi supporti mi
sarebbe difficile attenermi alla dottrina dei Novissimi nella sua integralità.
Sto ripetendo che non basta ribadire i dogmi, occorre fornire il "trampolino"per fare il salto nel Mistero senza sentirsi irragionevoli; e che questo "trampolino" deve essere adattato alla situazione culturale del nostro tempo
( evoluzionismo, scientismo, cosmologia senza Dio e quant'altro ) come fecero ai loro tempi sant'Agostino e san Tommaso. Alla signora Guarini, che è romana, dico che nella moderma "Scuola di Atene", posta in faccia alla "Disputa del Sacramento"come sua anticipazione, occorre aggiungere qualche autore "pagano" o "semipagano" nuovo e aggiornato, oltre a Platone col dito in alto e ad Aristotele col dito in basso. Il tutto nelle "Stanze Vaticane", presso il centro direzionale della vita cattolica.

@Raoul de Gerxx. Che Renè Girard sia cattolico lo dicono i numerosi documentari e interviste in francese presenti in rete; siccome è uno dei pochi che di interessano sul serio del tema del Sacrificio, ascolterò e leggerò a scopo apologetico. Aggiungo che, non essendomi preso una cotta per lui, che conosco ancora poco, non mi costerà riconoscerlo come massone, se l'affermazione sarà confermata.come fatto vero e non come malevola diceria.

Paolo Pasqualucci ha detto...

@ LUIS RUIZ B (fine)

Naturalmente, potrei nominare altre "perle" dei testi conciliari, a cominciare dalla "liberta' religiosa". Ma mi sembra basti, come esempi. Lei dice giustamente, riferendosi al presente nostro e della Chiesa: "e' una situazione intollerabile". Aggiungo: e' una situazione intollerabile da 53 anni, da quando cioe' nei primi giorni del Concilio (ottobre 1962) i cardinali e vescovi neomodernisti, con la complicita' di Giovanni XXIII, buttarono a mare con i noti ed illegali colpi di mano il Concilio preparato dalla Curia, che condannava tutti gli errori moderni, compresa la rivoluzione sessuale che stava incominciando, per imporre poi il loro concilio grazie al controllo delle Commissioni.
Il "lefebvrismo" non esiste. Se e' una dottrina, allora anche Pio XII era "lefebvriano".
@ MIC Hai ragione a dire che la fede non si impara sui libri. Tuttavia, anche i libri possono servire. Mi sembra buona l'idea
attuata da Franco di reperire sul mercato i testi della teologia ortodossa di un tempo. Schmaus e' sicuramente ottimo. Molto meglio di Girard. Sono letture di grande livello formativo. Io ne ho fatto personalmente l'esperienza. Al mercato antiquario mi sono procurato diversi anni fa una delle migliori teologie dogmatiche della grande manualistica tedesca di un tempo, i due volumi della "Teologia dogmatica" di Bernard Bartmann, scritti alla fine degli anni Venti. Ne esiste anche una traduzione italiana. Se qualcuno riesce a trovarla sul mercato antiquario, fa un acquisto prezioso. Sulle carenze teologiche di Ratzinger, sono perfettamente d'accordo. Anche lui si e' formato sul pensiero moderno, se non mi sbaglio. Sarebbe una argomento da approfondire, anche al fine di evitare improprie nostalgie.

mic ha detto...

Mic, é una dottrina perchè è un insieme di idee che vengono insegnate, e è lefebvriana perchè condivisa da tutti i membri della Fraternità. Perchè sarebbe improprio questo uso del termine?

Luis,
è una sottigliezza che non merita approfondire. Se ho espresso la sottolineatura è perché per la maggior parte delle persone il termine è usato in senso denigratorio. So che non è questo il suo atteggiamento.
Ma non merita perdersi in questi dettagli e distogliere l'attenzione dai problemi più gravi e anche incombenti.

Nicòla ha detto...

NicòlaRispondi
11 aprile 2015 at 2:11 pm
Bravissima Dottoressa Guarini,
lei merita in pieno l'apprezzamento della Sacra Scrittura :"Ecco una donna forte".
Dedicato a @angheran70

Marco Marchesini ha detto...

Per Luiz.
La FSSPX ha la stessa dottrina di Papa Pio XII e dei Papi suoi predecessori.
Per quanto riguarda i giudizi prudenziali sugli atti dei Papi da Giovanni XXIII in poi sono modellati sulla dottrina tradizionale della Chiesa ed appunto sono giudizi prudenziali in attesa di essere confermati dal Magistero della Chiesa quando sarà passata questa crisi tremenda. Questa posizione di differenzia sia dai sedevacantisti, che fanno della loro opinione un dogma, che dagli altri cattolici come la FSSP, l'ICRSP ed i FFI.

Per Paolo Pasqualucci:
sono riuscito a comperare i tre volumi del Bartmann tradotti in italiano dal Bussi. Sono molto buoni, soprattutto è eccellente la parte del Filique. Devo dirle però che nutro alcune perplessità su alcuni punti come ad esempio sulle trattazioni sull'origine del potere di giurisdizione del Vescovi e su come viene affrontato l'argomento delle processioni in risposta alle negazioni degli orientali "ortodossi".

Per Franco:
per quanto riguarda l'Inferno basti dire che se si ritiene ingiusto una pena eterna per una colpa "finita", allora per coerenza di dovrebbe negare il Paradiso come ricompensa degli atti meritori compiuti in Grazia di Dio, anche essi sono "finiti".
Tuttavia è errato il termine "finiti". Di fronte a Dio un demerito, oppure un merito acquista valenza infinita.
L'errore sta nel valutare con metriche puramente umane, qualcosa che va oltre il mondo sensibile.
Solo allora si può capire la ricompensa, come la dannazione entrambi eterne.
Non si può basare la Fede su rivelazioni o su esorcismi privati.

Marco Marchesini ha detto...

Per il Bartmann molto probabilmente i commenti, che mi hanno causato perplessità, derivano dal Bussi e non dall'autore originale.
Meglio il testo in francese o in tedesco.

Quello in francese mi è stato consigliato anche da Don Emanuel Du Chalard.

I libri pre-conciliari sono utilissimi e sicuri. Quando avrò un po' di tempo ho intenzione di fare qualche PDF e diffonderlo via Internet.

Paolo Pasqualucci ha detto...

@ FRANCO - INFERNO, ANCORA

Chiedo scusa se intervengo ancora una volta, essendo stato chiamato in causa da Franco ancora sul tema della fede nell'Inferno. Caro amico, lei mi critica perche' non avrei saputo indicare gli opportuni strumenti "moderni" per indurre di nuovo la gente a credere nell'Inferno. E chi sono, Mandrake? L'ho gia' detto, la gente non crede piu' all'inferno da quando non ci credono piu' i preti. Stop. Quando i preti torneranno a crederci, dimostrando la loro fede con la predicazione della retta dottrina e con l'esempio di una vita santa, allora anche la gente tornera' a crederci. Il primo passo in questa direzione, per cio' che riguarda le mie (le nostre) umili forze e capacita', consiste nel riproporre, nel modo piu' possibile aderente e corretto, la dottrina di sempre della Chiesa in materia. Visto che i preti non si prendono piu' la briga, siamo costretti noi laici a farlo, quelli che se la sentono.
I Padri e l'Angelico si nutrivano di Platone e Aristotele al fine di spiegare meglio la fede, che gia' avevano. C'era un pensiero "classico" che permetteva di trovare concetti utili alla comprensione del dogma. Quale autore moderno e contemporaneo potrebbe svolgere la medesima funzione, me lo saprebbe indicare?
Un autore come il famoso Girard sul tema del sacrificio: lo conosco poco, ho letto solo un suo articolo tempo fa. Ma prima di affrontarlo, non sarebbe bene studiare bene la teologia del Sacrificio (e quindi della Messa) su testi sicuri? Nell'edizione 1962 del Messale VO curato dalla FSSPX, c'e' un'introduzione molto ampia di quasi 20 pagine sul Sacrificio in generale, della Croce, nella S. Messa.

bernardino ha detto...

Aspettiamo proprio che la nuttata passi....
Spero su una cosa, che i cardinali che entreranno in un prossimo conclave, tengano conto in quale condizione è ridotta la Dottrina Cattolica e la Fede della chiesa.
Quei cardinali dovrebbero fare un vero esame di coscenza, e dopo tutto quello che è successo in questi ultimi 50 anni, scelgano un Papa di vera fede Cattolica come Cristo ha voluto Pietro e Paolo quando questi sbagliava, lo rimproverava pubblicamente.
Nomi importanti ne conosciamo e ce ne sono anche sconosciuti e non solo di cardinali, ma anche di vescovi (anche un vescovo può essere eletto Papa) tipo Scheneider oppure il Card. Burke, si può fare un elenco di centinaia di nomi di cardinali o vescovi che non si mettono in evidenza se non per predicare la Dottrina di Cristo; ed in mezzo a questi può essere scelto un vero Papa - visto che dal 1958, morte di Pio XII, - la Chiesa ha subito il più grande tracollo della Dottrina Cattolica di tutti i tempi - seminari vuoti, chiese sempre più vuote, fede non in declino, ma sotto le scarpe, i dogmi, a cominciare dalla S.Messa Antiquior alla libertà religiosa, a tutte le eresie sentite in questi decenni post/conciliari, come se non fossero mai esistiti; guarda caso, la chiesa comincia ad esistere dal 1962 - ma per loro e solo per loro e per tutti i cervelli che hanno cerebrolesi (Rr dovrebbe capirmi) -
Ora la Chiesa ha un enorme bisogno di un enorme gruppo di sacerdoti, vescovi e Cardinali che la rimettano in piedi, perchè ora non solo è in affanno, ma e i n piena apostasia.
Dunque spero e prego che i responsabili, i cardinali, prima di entrare nel prossimo (spero che Cristo ce lo mandi presto, visto che i Papi possono abdicare come i re o i capi di stato) conclave, preghino davvero lo Spirito santo di illuminarli e di aprire loro gli occhi, che ora sono chiusi come lo erano quelli dei discepoli di Emmaus, e eleggano il vero successore di Pietro e Vicario di cristo in terra - un Pastor Pastorum davvero bonus e davvero Cattolico, che elimini tutti gli errori commessi in questi ultimi decenni, e rilanci il vero sacerdozio e la vera fede del vangelo.

Franco ha detto...

@ Paolo Pasqualucci. Quanto all'abbeverarsi alle fonti pure... ho appena preso ( sempre in svendita ) una bellissima "Enciclopedia Eucaristica" di più di mille pagine pubblicata nel 1964 , possiedo da tempo una "Summa Theologica" solo in latino portatile e leggibile anche in tram... basta, lei m'intende.
Si capisce che lei non è Mandrake, ma un
giurista, e come tale sa che esiste un problema di commisurazione fra colpa e pena che a proposito dell'Inferno si pone con intensità particolare. Mi riferisco anche ai casi a lei ben noti di Luigi Lombardi Vallauri, ex fiore all'occhiello della Cattolica, e di Franco
Cordero.
Per "prolegomeni all'accettazione dell'Inferno"
intendo discorsi come quello fatto in un libro,
intitolato appunto "L'Inferno", Morcelliana 1953, tradotto dal frencese, che presenta le
seguenti parti, svolte da specialisti: Immagini dell'Inferno nella letteratura ( Michel Carrouges ); La rivelazione dell'Inferno nella Sacra Scrittura ( C. Spicq ); I Padri della Chiesa di fronte ai provlemi posti dall'Inferno ( Gustave Bardy ); Il dogma dell'Inferno e la Teologia ( Ch. V. Heris o.p. ); L'Inferno nell'arte ( Bernard Dorival ); L'Inferno e la mentalità contemporanea ( Jean Guitton ). Mi
accontento di dire ( per gli altri, non per lei ) che Guitton è stato il più importante apologeta francese del dopoguerra, amico personale di Paolo VI; quello che da liceale segnato a dito perchè credente e praticante iniziò a ripensare in modo critico, come da una "tabula rasa, la sua adesione al Cattolicesimo di famiglia, arrivando a pubblicare opere molto importanti ("altodivulgative" ) sul problema del Cristo storico e una preziosa "Filosofia della Resurrezione", infine un bellissimo "Dio e la
scienza", oltrechè un "Ritratto di Marthe Robin", la grande mistica che si nutriva solo con l'Ostia
ed era anche vessata dal Demonio. La Robin diede delle "dritte" con la sua sapienza infusa perfino al grande padre Garrigou-Lagrange ! Nel libro "L'Inferno" si spazia dalla mitologia antica a Swedenborg con le sue visioni, a Sartre, a Joyce che, educato dai gesuiti, perse la fede per una predica sadica sull'Inferno.
Io personalmente sono stato introdotto alla questione dai "Sogni" di don Bosco, presentati
sotto forma di albi illustrati che effettivamente creavano spavento; ma se è vero che Maria Santissima non ebbe remore a mostrare l'Inferno ai tra bambini di Fatima... Visione di cui Herbert Vorgrimler, collaboratore di Rahner, si faceva beffe nella sua "Storia dell'Inferno".
Concludo con uno spunto da approfondire: il Paradiso dei modernisti, in cambio della abolizione pratica dell'Inferno, è piuttosto slavato, una specie di festa dell'amicizia con le luci al neon, decisamente non paragonabile
alla "visione beatifica" concessa dalla Grazia soprannaturale; simmetricamente l'Inferno predicato da Gesù è terribile. Mi viene in mente un paragone; se uno si accorgesse di aver distrutto il biglietto vincente di una lotteria da quattro milioni di euro, la sua sofferenza sarebbe proporzionale al bene
perduto... così anche per i dannati. Non so se
mi sono spiegato: per me abbiamo bisogno di sostenere l'adesione al Mistero con aiuti e supporti argomentativi di questo genere,
filosofici e documentari, non solo teologici. Se i preti glissano sull'Inferno è anche perchè si è glissato in seminario: niente "Dies irae", niente "Rex tremendae maiestatis". Per quanto mi riguarda, la svolta è stata quando, anni dopo l'uscita de "L'esorcista" sono comparse sempre più fitte pubblicazioni sull'argomento, segnatamente quelle di padre Amorth. Un'ultima osservazione: quanti ricordano che nrl "Cantico delle creature" San Francesco parla di Inferno con assoluta chiarezza?

Franco ha detto...

@ Marco Marchesini. Se fosse vero che per la fede basta la sola Scrittura, perchè si dà tanta importanza alla questione della Sindone e a quella della veridicità dei miracoli di santi come Padre Pio? Non capisco quelli che dicono "non abbiamo bisogno dei miracoli". Ne fecero san Pietro, san Paolo e gli altri apostoli; se non ricordo male il Concilio Vaticano I li fa rientrare nei "motivi di credibilità". Idem per le altre manifestazioni preternaturali positive e "negative" , se vagliate criticamente e
approvate dalla Chiesa. Basta pensare
all'importanza epocale di Fatima col "miracolo del sole".

Altro discorso: una cosa è fare attività pastorale e missionaria per "aggiungere un supplemento d'anima", ovvero fare della santa filantropia; un'altra è muovere mari e monti per "salvare le anime". Ogni tanto mi capita di sfogliare la rivista missionaria "Nigrizia". Va bene il santo sdegno contro le ingiustizie; ma quella rivista ha preso un tono rabbioso che non mi sembra autenticamente cattolico. Chi era caritatevole come don Orione? Eppure era un uomo di una dolcezza e tenerezza impressionanti.

@ Paolo Pasqualucci. Fra i testi di supporto importanti tanto per esemplificare, metterei il "Saggio sul dono", di Marcel Mauss, in cui si mostra come la vita sociale si basi su un interscambio concatenato di doni alle persone CARE che costano CARI: è la logica del sacrificio, ovvero "Io mi sveno per te, tu ti sveni per me". Un altro può essere la "Fenomenologia della religione" di Gerardus
Van Der Leeuw; un altro ancora il "Ramo d'oro" di Frazer. Io personalmente ho potuto salvare la mia naturale propensione mariana attingendo alla dottrina sugli archetipi di Carl Gustav Jung ( non cattolico, ma che nel 1950 salutò con entusiasmo il dogma
dell'Assunzione vome valorizzazione estrema
dell'archetipo materno ). Freud torna utile con la sua dottrina della colpa primordiale obliterata dalla coscienza. Kelsen con:"Società e Natura. Una ricerca sociologica". Durkheim con "Le forme elementari della vita religiosa".
Antropologi "pagani" ma da utilizzare
correggendoli come nel '200 si fece con
Aristotele. Poi c'è la grande opera del cattolico, sacerdote e cardinale Julien Ries.
Chiedo scusa per lo snocciolamento: non potevo farne a meno.

Marco Marchesini ha detto...

Per Franco:
non ho sostenuto che le verità rivelate da Dio, come quella dell'inferno, sono contenute solo nella Sacra Scrittura. Esse sono contenute anche nella Sacra Tradizione.
I miracoli e le profezie sono certi certissimi, anche per gli uomini di questa epoca scettica, con i quali il teologo è in grado di dimostrare razionalmente la divina origine della religione cattolica.
Quello che sostengo è che la Rivelazione si è conclusa con l'ultimo apostolo, quindi non è possibile prendere rivelazione private, peraltro non vincolanti, per dimostrare un dogma come quello dell'inferno.
Questo vale anche per il dogma dell'Immacolata Concezione. Mi pare c'è stata una risposta del Sant'Uffizio a proposito, ma non ne sono sicuro.

Vallauri sbaglia nelle sue argomentazioni. Non capisce che il peccato non è una colpa finita e che le punizioni divine non hanno necessariamente fine educativo per il colpevole. Dio non è vincolato alla nostra costituzione. Le pene divine sono educative per il colpevole solo quando è in stato di viatore, dopo no.

Una pena come quella dell'inferno non è ovviamente medicinale nei confronti del dannato, ma è medicinale nei confronti delle altre anime che sono così distolte dal peccato.

E' ora che i cattolici perdano questo senso di inferiorità e di rispetto umano nei confronti dei "mostri sacri" della scienza e della cultura moderna: Quasi un senso di paura di apparire inferiori di fronte ad idee di persone ritenute dalla cultura attuale dei grandi personaggi. Purtroppo questo atteggiamento viene dal concilio vaticano II. Ho letto di testi pre-conciliari che addirittura hanno analizzato seriamente le prove scientifiche della teoria atomica e della dottrina dell'evoluzione. Questa è la strada: confutare senza paura i "mostri sacri" della cultura e scienza moderne e togliere loro questa aura di rispettabilità che non è da loro meritata.
.

Rr ha detto...

I " mostri sacri" sono spesso tali perché godono di gran pubblicità e sono continuamente messi in mostra. E rimangono " sacri" finché seguono la "linea" dettata dalle
"powers that be". Se appena se ne discostano, perdono la loro sacralità' e spariscono.
Per esempio: avete più sentito nominare, apparire in Tv, pubblicare articoli o libri, esser in somma in prima pagina ...Odifreddi?
Rr

Anonimo ha detto...

Se per questo anche Villaggio ha cambiato residenza e la Littiz è più Faziosamente silenziosa......Rr denghiu per i titoli, per Solgenitzin ho letto Arcipelago Gulag, giunto alle varie testimonianze auschwitz-siberiane di altri sopravvissutii, lì sto a posto. Anonymous.

Rr ha detto...

Anonymous,
Il libro che ti ho citato è un libro di storia, utile non solo per sapere qualcosa di più della storia russa , ma anche per capire molte cose di oggi. Non è noioso, è solo un testo a livello universitario. C'è un' edizione italiana. Io l'ho letto, anche se non l' ho ancora finito, in francese in pdf( cerco di risparmiare, e poi sul tablet posso ingrandire i caratteri).
Rr

ilfocohadaardere ha detto...

"La Croce non è l'opera di riconciliazione che l'umanità offre a un Dio in collera, ma l'espressione dell'amore di Dio che si dona a noi ... Partendo da questa rivoluzione del senso di espiazione, che si situa nell'asse stessa della realtà religiosa, il culto cristiano riceve una nuova orientazione ... in questo culto non sono le azioni umane che vengono offerte a Dio, il culto consiste piuttosto nel fatto che ci lasciamo colmare da Lui. Non si glorifica Dio apportandogli del nostro, ma accettando i suoi doni e riconoscendolo cosi' come l'unico Signore." [pag 198-199]. Personalmente, Mic,di primo acchito mi sento in piena sintonia con queste parole del card. Ratzinger. Esse mi paiono proprio mettere- e felicemente- in evidenza il superamento del "vecchio concetto di sacrificio" ebraico,non più gradito a Dio,completato/sostituito da quello nuovo,eterno,del nuovo Sacerdote,Cristo,con il Golgota e con il Sacrificio Eucaristico.Che l'amore di Cristo-Dio sia al centro di questo sacrificio che Egli stesso offre come Vittima e Sacerdote,non mi pare che debba essere in discussione.Che non sia più l'azione umana che offre sacrifici per placare,mi pare altrettanto pacifico.O sbaglio?

Franco ha detto...

@ Marco Marchesini. Non mi sembra che siamo
in disaccordo sulla sostanza. Certo i miracoli e tutta la fenomenologia del preternaturale non costituiscono prova in senso assoluto; però sono un elemento di appoggio che per qualcuno può essere importante. I miracoli odierni mi consentono di ritenere non incredibili quelli narrati nel Vangelo; lo stesso per gli esorcismi, senza i quali le liberazioni di "posseduti" da parte di Gesù sarebbero ricondotti alla patologia psichiatrica.

mic ha detto...

Per il foco:
Che non sia più l'azione umana che offre sacrifici per placare,mi pare altrettanto pacifico. O sbaglio?

No. Non sbaglia. Non è più l'azione umana che offre sacrifici, ma è l'uomo Gesù che è anche il Figlio che offre Sé stesso come Hostia (vittima) pura, santa e immacolata.
E non c'è in questo una "rivoluzione del senso di espiazione". E' l'unica espiazione sommamente meritoria (non quella di animali) ma quella del Figlio, capace di un atto di riparazione, che supera l'uomo e appartiene all'ordine divino, espiativa al nostro posto di una colpa che è commisurata all'infinità di Dio e che da soli non saremmo mai stati in grado di espiare.
Certo che è un atto di amore immenso; ma è un amore donativo che comporta il dono di sé innanzitutto al Padre e poi ad ogni uomo, acquistando efficacia per coloro che ne accolgono i frutti indicibili di redenzione e rigenerazione conseguente.

viandante ha detto...

@Luis Luiz: "dico che le loro idee - o dottrina - sui papi conciliari non è parte del deposito della fede"

Perché si aspettava che Gesù Cristo rivelasse la situazione dei singoli papi della storia durante la sua vita terrena? Ha dato indicazioni precise e ha detto di fare attenzione ai lupi vestiti da agnello, cosa vuole di più? Ha detto che assisterà la sua Chiesa fino alla fine dei tempi e non permetterà che i suoi nemici prevalgano, ma non ha detto che tutti i papi saranno santificati come confessori della fede.

Mi sa che sia più fruttuoso guardare alle idee che la FSSPX proclama e che costituiscono la vera dottrina cattolica piuttosto che perdersi in queste scaramucce che non tornano utili a nessuno. Infatti lei stesso si trova a dire che papa Francesco dice eresie. L'ha letto sulla Bibbia o l'ha appreso dalla Tradizione? No, presumo l'abbia dedotto sulla base di altre verità trasmesse da queste. Lo stesso modo di procedere di tanti altri, anche all'interno della FSSPX!

ilfocohadaardere ha detto...

Mic, io avevo inteso "rivoluzione" inteso rispetto al sacrificio diciamo del VT, ebraico. Le parole di Gesù, prefigurative del sacrifico del Golgota,e di quello correlato Eucaristico ("In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita.Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno.Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui" Gv 6, 53-58)scandalizzano i Giudei, ed anche molti suoi discepoli,che lo abbandonano.Un Dio che si fa uomo e che si offre in sacrificio espiativo,e dà il proprio corpo da mangiare ed il proprio sangue da bere:per gli ebrei (consideriamo cosa rappresentava per loro il sangue..) è una vera "rivoluzione".Infatti,solo alcuni,per grazia di Dio,la accettano,agli altri si velano gli occhi,sino a quando Dio stesso non glieli riaprirà (secondo San Paolo).In questo senso,avevo colto le parole di Ratzinger.

Marco Marchesini ha detto...

Per Franco:
Sì in parte concordiamo. Tuttavia i miracoli di oggi sono dei segni di Dio per dimostrare che la Chiesa cattolica è la Chiesa di Cristo. E' uno degli argomenti molto usati in apologetica.
Tuttavia i miracoli di oggi non "certificano" i miracoli evangelici. E' il carattere di storicità, veridicità ed autenticità delle testimonianze evangeliche che ci permette di considerare quei miracoli come fatti veri e non pie leggende.
Dal fatto miracoloso e soprannaturale si arriva di dimostrare la divina origine della rivelazione cristiana.