Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 16 novembre 2017

Il Card. Sarah rifiuta di stare al gioco di Francesco

Nella nostra traduzione da gloria.tv. In effetti il cardinale non ha ancora ritrattato la sua nota. Si  registra un dato di fatto. Tuttavia da questo non emergono le intenzioni del cardinale.

Il cardinale Robert Sarah non ha ritirato la sua dichiarazione [qui] che è del Vaticano la responsabilità finale delle traduzioni liturgiche, anche se papa Francesco glielo ha chiesto umiliandolo pubblicamente [qui]. 
Tutto è iniziato con il Motu Proprio Magnum Principium (3 settembre) in cui Francesco applica la sua strategia di confusione al fine di trasferire la responsabilità delle traduzioni liturgiche ai vescovi locali senza dirlo. Sarah ha rettificato questa confusione con la dichiarazione pubblicata da L'Homme Nouveau (1 ottobre). 
Francesco voleva che Sarah inviasse una sconfessione a L'Homme Nouveau, a tutte le Conferenze episcopali e ai membri e ai membri e consultori della sua congregazione. Sembra che Sarah abbia deciso di non stare al gioco di Francesco. Finora L'Homme Nouveau non ha ricevuto alcun documento dal cardinale.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Il cardinale Sarah mantiene un atteggiamento di chiarezza, non privando il Vaticano della sua responsabilità sulla mutata traduzione liturgica.

Metodio ha detto...

La presente situazione, che vede Bergoglio occupare la Sede Apostolica, non è né migliore né peggiore di quella in cui ad occupare la Sede di Pietro erano Giovanni Paolo II e Benedetto XVI.

Infatti, nella crisi modernista, non vi è né un peggio e né un meglio. In che senso? Per i modernisti, sorgente della fede non è la Rivelazione ma l'interiorità, l'esperienza religiosa, il senso religioso. Conseguentemente, la fede, proprio perché frutto dell'Io, non può che essere a servizio dell'uomo.

Dunque, la fede, per i modernisti, si deve adattare alle esigenze e ai bisogni dell'uomo. Degli esempi: il mondo chiede che lo stato sia laico, e i modernisti, nel Vaticano II, proclamano la libertà religiosa. Non si desidera più che il fine primario del matrimonio sia la procreazione e l'educazione cristiana dei figli ma l'amore e l'affetto tra i coniugi, e si procede ad abbattere la distinzione tra fine primario e secondario del matrimonio (Vaticano II e Codice di Diritto Canonico di Giovanni Paolo II).

Oggi vi un gran numero di "divorziati risposati" che, sentendosi "esclusi" dal banchetto montiniano, chiedono a gran voce di essere ammessi all'Eucarestia. Nell'ottica modernista, la fede non può non andare incontro alle esigenze e alle richieste di costoro. Conseguentemente, si procede ad ammettere i pubblici adulteri alla Comunione.

Dunque, il principio ispiratore dei "pontificati" di Paolo VI, GPII, Bendedetto XVI e Bergoglio è sempre il medesimo: il modernismo. Sbaglia gravemente dunque chi crede (o vuole credere, per non dover mettere in discussione tutta la propria vita) che, tutto sommato, sotto Giovanni Paolo II e Benedetto XVI si stava meglio.

Allo stesso modo, sbaglia gravemente chi crede che dei Cardinali che non mettono affatto in discussione gli errori conciliari possano in qualche modo migliorare la situazione criticando timidamente gli errori bergogliani.

Catholicus ha detto...

Grazie della sua opinione, Metodio, vedo con piacere che non è stato cestinato per aver rivelato il carattere modernista dei papi post pacelliani (io ci avrei messo anche Roncalli, ma vabbè' non possiamo avere tutto). Le sue affermazioni conducono, come naturale deduzione logica, a concludere che il marcio è venuto dal Concilio Vaticano II, dai suoi "esperti" (di che? del tradimento di Cristo?), dai teologi della Nouvelle Théologie, dai papi conciliari stessi. Una volta avviato, il processo di "aggiornamento" agli errori ed ai vizi del mondo non si è più arrestato : chi più , chi meno, tutti i papi successivi lo hanno alimentato, nessuno di essi lo ha apertamente sconfessato. "Indietro non si torna", tuonavano cardinali, vescovi e semplici sacerdoti (quante catechiste sono state messe alla porta, hanno dovuto sloggiare, piangendo, per non volersi sottomettere alle manipolazioni della dottrina), e adesso questo papa dichiara di voler riformare la Chiesa in modo che non si possa più tornare indietro; siamo ancora di fronte a papi custodi del depositum fidei? in quali mani è caduta Santa Romana Chiesa?

Anonimo ha detto...

siamo d'accordo sul fatto che l'errore venga da lontano e tuttavia ormai mi pare chiaro che persino lefebvriani e sedevacantisti, senz'altro più lucidi dei conservatori conciliari nell'individuare l'origine della crisi, aspettino un gesto dai cardinali dissidenti, gli unici in grado di agire nella correttezza canonica e nel pieno dei poteri. Senza un loro gesto, sia pure inizialmente limitato alla sola correzione sulla dottrina morale, non potrà accadere nulla

Anonimo ha detto...

Aiutiamolo con la preghiera ma facciamogli sentire anche il nostro appoggio.

viandante ha detto...

...mi pare chiaro che persino lefebvriani e sedevacantisti, senz'altro più lucidi dei conservatori conciliari nell'individuare l'origine della crisi, aspettino un gesto dai cardinali dissidenti, gli unici in grado di agire nella correttezza canonica e nel pieno dei poteri. Senza un loro gesto, sia pure inizialmente limitato alla sola correzione sulla dottrina morale, non potrà accadere nulla

Concordo. Siamo comunque in tanti ad attendere.

irina ha detto...

Credo che alla fine il popolo prenderà in mano la situazione, a modo suo. Quando capirà, anche oscuramente, di essere stato tradito nell'ambito più sacro, allora si muoverà, da solo.

Alberto ha detto...

Quando il Papa sconfesserà Scalfari per tutte le eresie che gli mette in bocca su Repubblica, Sarah manderà la smentita al giornale

Marisa ha detto...

https://www.google.ch/url?sa=t&source=web&rct=j&url=http://www.ilfoglio.it/chiesa/2017/08/14/news/quell-autoritario-di-papa-francesco-148589/&ved=0ahUKEwi9raCG9NnXAhUN16QKHdhEAhsQFgg8MAU&usg=AOvVaw03ksQFAxlm_S0nZFt5-KHF