Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 8 settembre 2019

I Cardinali Burke e Brandmüller dichiarano che il Sinodo per l’Amazzonia minaccia il Depositum Fidei

Nella nostra traduzione da Catholic News Agency, riportiamo una ulteriore iniziativa dei due Cardinali superstiti dei Dubia [qui il nutrito dibattito su AL] i quali, attraverso lettere fatte pervenire al Collegio dei Cardinali, hanno formulato la loro preoccupazione, già espressa [qui - qui], in ordine ai contenuti dell'Instrumentum laboris per il sinodo amazzonico di ottobre prossimo. Di nuovo, e rilevante, c'è che sostanzialmente tutti i cardinali vengono ufficialmente indotti a meditare su come reagiranno a “tutte le dichiarazioni o decisioni eretiche del sinodo”. Qui l'indice degli interventi finora pubblicati. 

Città del Vaticano, 4 settembre 2019 (CNA) – Due cardinali hanno spedito ai colleghi membri del Collegio dei Cardinali lettere in cui manifestano la loro preoccupazione suscitata dal documento di lavoro per il prossimo sinodo dei vescovi sulla regione amazzonica.

“Alcuni punti dell’Instrumentum laboris del sinodo sembrano non solo in dissonanza con l’autentico insegnamento della Chiesa, ma addirittura contraddirlo”, ha scritto il Cardinal Walter Brandmüller ai colleghi cardinali in una lettera del 28 agosto che Catholic News Agency ha potuto leggere.

“Le formule nebulose dell’Instrumentum, la proposta di creare nuovi ministeri ecclesiastici per le donne e – soprattutto – quella di conferire l’ordinazione sacerdotale a fantomatici viri probati inducono a sospettare fortemente che persino il celibato sacerdotale verrà messo in discussione”, ha aggiunto il cardinale.

Brandmüller ha affermato che le identità dei leader del Sinodo per l’Amazzonia lo hanno indotto a temere quanto vi verrà deciso.

“Il mero fatto che il Cardinal (Claudio) Hummes sia il presidente del sinodo e che pertanto eserciterà una forte influenza su di esso – in senso negativo – è sufficiente per nutrire preoccupazioni ben fondate e realistiche; lo stesso dicasi a proposito dei vescovi (Erwin) Kräutler, (Franz-Josef) Overbeck, etc.”.

Hummes, nato in Brasile, è stato prefetto della Congregazione per il Clero dal 2006 al 2010. Kräutler, ottantenne, è vescovo emerito della prelatura brasiliana di Xingu, in Amazzonia, e ha sostenuto per molto tempo la possibilità di permettere ai sacerdoti di sposarsi. Overbeck, cinquantacinquenne, è il vescovo di Essen; è noto in Germania come sostenitore di un riesame dell’insegnamento della Chiesa sull’ordinazione e sulla morale sessuale.

Brandmüller, novantenne, è stato per trent’anni professore di Storia della Chiesa e presidente della Commissione Internazionale per la Storia della Chiesa Contemporanea dal 1998 al 2006. È stato fatto cardinale nel 2010, ma avendo allora compiuto 81 anni, aveva già superato il limite di età stabilito per la partecipazione all’elezione del papa.

“Dobbiamo affrontare serie minacce all’integrità del Deposito della Fede, alla struttura sacramentale e gerarchica della Chiesa e alla sua Tradizione Apostolica. Con tutte queste sfide si è creata una situazione mai vista precedentemente nella storia della Chiesa, nemmeno durante la crisi ariana del IV-V secolo”, ha aggiunto Brandmüller. Egli ha anche affermato che tutti i cardinali devono meditare su come reagiranno a “tutte le dichiarazioni o decisioni eretiche del sinodo”. E ha concluso: “Voglio sperare, pertanto, che le Vostre Eminenze, da parte loro, colgano l’occasione per correggere – in conformità con l’insegnamento della Chiesa – certe posizioni espresse all’interno dell’Instrumentum laboris del Sinodo per l’Amazzonia”.

Lo stesso 28 agosto, il Cardinal Raymond Burke ha scritto ai colleghi cardinali dicendo loro che condivide “totalmente la profonda preoccupazione del Cardinal Brandmüller riguardo al Sinodo per l’Amazzonia prossimo venturo, preoccupazione basata sull’Instrumentum laboris”, facendo notare che esso “è un lungo documento contraddistinto da un linguaggio non chiaro nel suo significato, specialmente su questioni concernenti il Depositum Fidei”. Burke ha aggiunto che il documento “contraddice l’insegnamento costante della Chiesa sul rapporto tra il mondo creato, Dio – Creatore non creato – e l’uomo, creato a immagine e somiglianza di Dio per cooperare con Lui come guardiano del mondo creato”.

Il Cardinal Burke sostiene anche che l’Instrumentum laboris “distorce l’insegnamento relativo all’unicità e all’universalità della salvezza introdotta dal Cristo vivo nella Chiesa sostenendone la relatività all’interno di una cultura particolare e ritenendolo emblematico di quella che essi definiscono “dottrina pietrificata” (n. 38)”. Ha spiegato che mel documento di lavoro del sinodo “la verità secondo cui Dio Si è rivelato in modo pieno e perfetto attraverso il mistero dell’Incarnazione del Redentore, del Figlio di Dio, viene oscurata, se non addirittura negata”.

“Il Cardinal Brandmüller ha indicato nella sua lettera le serie difficoltà che minacciano il ministero sacerdotale e la perfetta continenza del clero. Queste proposte, come spiega il cardinale, attaccano la ‘struttura sacramentale e gerarchica’ e ‘la Tradizione Apostolica della Chiesa’”.

Le “sconvolgenti proposizioni dell’Instrumentum laboris”, ha dichiarato Burke, “fanno presagire l’apostasia dalla fede cattolica”.

Il sinodo si svolgerà a Roma dal 6 al 27 ottobre.
[Traduzione per Chiesa e Post-Concilio di Antonio Marcantonio]

11 commenti:

irina ha detto...

In questi anni tra i cardinali non si sono fatti avanti molti'cuor di leone'. Speriamo in bene. Da parte nostra sono più di cinquanta anni che giriamo intorno al post CVII senza essere stati in grado di far granché. Il Signore per grazia ha donato veri e saldi cattolici che con le loro opere hanno sostenuto i fratelli nella Fede frastornati dagli aggiornamenti ma, questo nutrimento spirituale è avvenuto come clandestinamente anche se clandestino non era, è avvenuto però come fuori confine. La fede è molto calata nel sentire comune e ormai gli adulti si sono formati/sformati nella chiesa aggiornata o senza chiesa. Solo lo Spirito Santo vedendo l'offerta, lo sforzo sincero, la preghiera di pochi può cambiate il cuore e la mente di molti uomini di un'intera epoca che, rinnegando Dio, a Lui si son sostituiti davanti ai loro simili.

Anonimo ha detto...

CONOSCIAMO IL SANTO DEL GIORNO: NATIVITA’ DELLA BEATA VERGINE MARIA MADRE DI DIO

MARTIROLOGIO ROMANO SECONDO IL CALENDARIO DEL VETUS ORDO

Oggi 08 settembre 2019, Dominica XIII Post Pentecosten II Septembris, si festeggia la Natività della beatissima sempre Vergine Maria, Madre di Dio.
I fortunati genitori di Maria furono S. Gioachino e S. Anna. La nascita della SS. Vergine fu preannunziata fin dall'inizio quando il Signore promise all'umanità decaduta un'altra donna che avrebbe schiacciato il capo al serpente. E giunta la pienezza dei tempi, Maria apparve come stella mattutina nel mare tempestoso del mondo, pura, santa, piena di grazia.
Maria nacque santa, poiché fu concepita senza macchia originale e piena di ogni grazia. La grazia che ebbe la SS. Vergine sorpassò la grazia non solo di ciascun santo, ma di tutti gli Angeli ed i Beati del cielo, e questo ben a ragione perché Maria era destinata a divenire Madre di Dio. Ora se Maria fu eletta ad essere Madre di Dio, era necessario che Dio l'adornasse d'una grazie corrispondente alla dignità eccelsa cui l'aveva destinata. Inoltre Maria era destinata ad essere mediatrice d tutte le grazie e perciò ebbe una grazia superiore quella di tutte le altre creature.
La SS. Trinità concorse a gara per preparare la Madre di Dio. Concorse il Padre rendendo Maria immune dalla macchia originale, perché era la sua figlia e figlia primogenita: « Io uscii dalla bocca dell'Altissimo primogenita prima di tutte le creature »; perché la destinò a riparatrice del mondo e mediatrice di pace tra gli uomini e Dio, e infine perché la prescelse come Madre del suo Unigenito. Concorse il Figliuolo che aveva eletto Maria per sua Madre: Maria fu degna del divin Salvatore. Concorse lo Spirito Santo conservandola intatta perché doveva essere la sua sposa. E sappiamo che questo Sposo Divino amò Maria più che tutti gli altri Santi ed Angeli assieme.
E Maria corrispose a tutti i favori celesti: fin dal primo istante usò fedelmente delle grazie che le erano state concesse. Ai piedi della culla di Maria diciamole con San Bernardo: Ricordati, o Maria, che non per te fosti fatta così grande, ma per noi poveri peccatori.

tralcio ha detto...

C'è un episodio descritto dai vangeli sinottici, accaduto nei primi tempi della vita pubblica di Gesù, a Cafarnao.

Poco prima, in sinagoga a Nazaret, Gesù attribuendolo a sé aveva citato Isaia in un passo adatto a un anno giubilare, di liberazione da ogni tipo di prigionia.
E' quello del paralitico calato dal tetto a causa della folla che si accalcava attorno a Gesù in cerca di miracoli.

Il nome Gesù significa: "Dio salva". E' il nome che l'angelo ha suggerito a San Giuseppe per il bambino nel grembo di Maria. Un nome che è un compito.
Dio salva l'uomo e l'uomo è interessato e cerca chi lo salvi dai propri guai.
E' pur vero che l'uomo (non Dio) è molto abile nel cacciarti in un guaio e poi presentarsi come salvatore del malcapitato che non sa di essere in quel male grazie a chi "ti aiuta".

La storia pullula di questi tristissimi inganni, tanto quanto il mondo è soggetto ai maneggi del suo principe.

Ebbene: il generoso prodigarsi dei quattro che portano il lettuccio del paralitico, salgono sul tetto, lo scoperchiano e calano malato e barella, e il comprensibile bisogno dell'uomo paralizzato vengono accolti da Gesù con una lode alla loro fede e un "ti sono rimessi i tuoi peccati".

Benedetto XVI in un suo intervento a commento di questo passo definì il messaggio di Gesù "deludente". Agli uomini non interessava una lode alla fede o che venissero rimessi i peccati. Il bisogno era fisico: il malato voleva alzarsi.

L'Amazzonia e tutte le amazzonie di questa stagione ecclesiale sono deludenti per Dio perchè mostrano tutta la delusione di una "Chiesa 2.0" per la cura delle anime e i novissimi, essendosi ormai attrezzata e preoccupata solo dei corpi e dei "trapassatissimi" (in scadenza, come tutto ciò che passa).

continua...

tralcio ha detto...

...

Gesù manifesta il proprio potere sul peccato (il paralitico lo guarisce, dopo aver sfidato i soliti intelligentoni, che gli contestano di attribuirsi il potere di Dio, a dire se sia più facile rimmettere i peccati o far guarire un paralitico) e con quel potere guarisce il "bisogno fisico" del malato.

Soltanto Dio può perdonare il peccato che è l'offesa recata a Lui, andando contro la Sua volontà. Gesù insegna a pregare il Padre dicendo "sia fatta la tua volontà".

Gesù a Cafarnao si palesa come vero Dio e vero uomo: come uomo delude gli scribi perchè non dice quel che dovrebbe e come Dio (dicendo: "ti sono rimessi i peccati") inizialmente delude le attese umane, legate a situazioni concrete, modo, storia, bisogni e pancia.
Gesù come Messia che perdona i peccati è "troppo" per quelli che lo attendono per i problemi terreni ed è insieme "troppo poco" per quelli che hanno bisogni terreni.

L'umanità si sente offesa, angustiata e oppressa non dai propri peccati (verso Dio con conseguenze verso il creato) o dal Maligno, con le sue insidie e i suoi accoliti (addirittura non c'è...) ma principalmente da dei bisogni insoddisfatti a livello fisico, psichico e sociale, cercando alleanze e maggioranze per farvi fronte secondo il potere che nel mondo si può conseguire.

Il Messia Gesù, Dio salva (dai peccati), intercetta un'attesa che va altrove.
La storia ci dice che dopo Gesù non sono diminuiti disastri, guerre, ingiustizie, ideologie e schifezze varie. Avrebbe fallito? O ha centrato il bersaglio e a fallire siamo noi?
La vera priorità è salvare dal peccato. Eco la questione vera mentre calano la barella dal tetto con sopra il paralitico. "Figlio, ti sono perdonati i peccati, alzati". E quel malato ha camminato.

Gesù sfida le attese del malato, dei suoi amici e parenti, degli astanti, scribi inclusi.
Pare di vederli, al sinodo amazzonico, mentre le parole che si preparano sono ben diverse.
Gesù sa fare la cosa apparentemente più difficile (guarire un malato grave) mentre porta l'attenzione su quella che non interessa (il peccato, che secondo alcuni attuali scrivani sarebbe addirittura "abolito" dalla nuova prassi pastorale).

La priorità della liberazione dal peccato (e dal Maligno) è la cura affidata da Gesù alla Chiesa ed è fondamento di ogni vera guarigione dell'uomo e del creato dai suoi mali. Aggiungere altri peccati, sacrilegi, oltraggi e indifferenze va in un'altra direzione. Se infatti è malata la relazione fondamentale (quella con Dio, rivelata in Gesù, unico salvatore e del tutto differente da ogni altra espressione delle religioni) ne risentono tutte le altre, tutte inesorabilmente disordinate, soggette al mondo e a chi vi regna.

Anonimo ha detto...

Ad Irina, (amaramente) realista e (indomitamente) speranzosa al tempo stesso,a va il mio personale applauso a scena aperta.

Anonimo ha detto...


Le lettere delle Eminenze Brandmueller e Burke, confermano la validità della "questione fondamentale" sollevata, sulle eresie, apostasia e scisma virtuale inerenti all'Instrumentum Laboris

Circa l'apostasia: IL 110, si scrive: "Una Chiesa dal volto amazzonico nelle sue molteplici sfumature cerca di essere una Chiesa "in uscita"( Ev. gaudium, 20-23), che si lascia alle spalle una tradizione coloniale monoculturale, clericale e impositiva [Leggenda Nera, in blocco] e sa discernere e assumere senza timori le diverse espressioni culturali dei popoli. Tale volto ci avverte del rischio di "pronunciare una parola unica [o] proporre una soluzione di valore universale" (OA 4 [ Lettera ap. di Paolo VI]., Ev Gaud., 184). Certamente, la complessa, plurale, conflittuale e opaca realtà socio-culturale impedisce l'applicazione di "una dottrina monolitica difesa da tutti senza sfumature"( Ev. Gaud., 40) etc".
Il nuovo "volto amazzonico" della Chiesa, e si vuole che tutta la Chiesa assuma questo volto, è un volto "inculturato"e "missionario". A tal fine occorre una "incarnazione più reale"[?], che sarebbe appunto quella rispondente alla "diversità culturale", come emerge appunto dalla cd "teologia india" (IL 113).
iN base a questa "teologia" (in realtà ideologia indigenista in salsa pseudo-teologica) si deve attribuire un'origine divina autentica alla fede dei nativi pagani nel loro dio e persino al luogo geografico ed etnico che è l'Amazzonia! Recita l'art 121 dello IL:

"E'necessario cogliere ciò che lo Spirito del Signore ha insegnato a questi popoli nel corso dei secoli: la fede in Dio Padre-Madre Creatore, il senso di comunione e di armonia con la terra, il senso di solidarietà etc."

Lasciando stare la retorica "nativistica", l'eresia apostatica risulta nettamente dalla frase iniziale: il Documento afferma che la credenza pagana amerindia in un dio creatore "Padre-Madre" ossia androgino è stata ispirata dallo "Spirito del Signore"!! Non proviene dalle tenebre del paganesimo; no, proviene dallo Spirito Santo!
E dobbiamo inghiottire questa roba? No. Mai.
PP

Catholicus ha detto...

Caro professor PP, nessuno ci obbliga a inghiottirla, nessuno può obbligarci, se non lo consentiamo noi stessi. In proposito, ammiro il Patriarca Cattolico Bizantino Elia che ha avuto il coraggio di scomunicare apertamente Bergoglio e la sua ciurma di eretici/apostati, ma qui da noi nessun intellettuale cattolico si azzarda ad associarsi a questi coraggiosi prelati, tranne pochissimi casi; mi piace citare qui i professori Francesco Lamendola e Luciano Pranzetti, presenti su Una Vox con molti articoli (Lamendola, poi, sul sito dell'Accademia Adriatica di Filosofia Nuova Italia ne ha pubblicati centinaia, anzi migliaia)

Anonimo ha detto...

Un appunto per mons.Schneider: come si può constatare continua a confermare che non necessita convertirsi a Cristo, tutte le religioni sono necessarie oltre che volute da Dio, permesse perché necessarie, quindi volute da Dio che vuole il necessario. https://gloria.tv/article/A3fZHM1pfzX71CBgT8epTRwEn?fbclid=IwAR0r5KYfZYYaMlKMbjTFf-KPCvZX-Ff55kg0z-j5OrZUgV7EINRXqjGMQ7Q

Anonimo ha detto...

Fin qui non si è ottenuto nulla. Proverei con un paio di parole in vernacolo.

Anonimo ha detto...

L'errore di rifutare ppbxvi.org segue l'errore di apostasia perché contiene la negazione della parola di Gesù a San Pietro.

Silvano Motta ha detto...

Ma magari dopo l'epifania se non hanno risposta ...., aspettano un' altra epifania