Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 16 settembre 2019

Costruire la Chiesa del futuro? - don Elia

«Come Gesù con gli apostoli»: questo inciso, buttato lì nel discorso in modo quasi inavvertito, è una conferma dell’intento dissimulato (ma non troppo) della gerarchia romana nominata da “Francesco”: «costruire la Chiesa del futuro» – come enunciato poche righe più su – ovvero rifondarla secondo il «sogno di Chiesa espress[o] in Evangelii gaudium». Già il numero di appassionati dello squilibrio di cui ogni parroco della capitale ha ricevuto il consiglio di circondarsi perché lo coadiuvino nel ministero è fortemente allusivo: dodici, come «il piccolo gruppo da cui tutto è partito» (corsivo originale), sebbene tale cifra non vada presa «alla lettera, ma serve per farmi capire» (corsivo mio). In perfetto stile massonico, un discorso in apparenza banale, immotivato, inconsistente contiene in realtà indizi sufficienti per essere compreso dagli iniziati, mentre gli altri si limiteranno ad alzare le braccia sconfortati e ad eseguire obtorto collo gli ordini loro comunicati con leziosa delicatezza dal rivoluzionario gentile che Bergoglio ha scelto come vicario della diocesi capitolina [qui; ne abbiamo parlato qui].

Di fatto, l’abbondante ricorso a tipiche perle dello slang ecclesialese (tutti sono chiamati a mettersi in atteggiamento di ascolto; accompagnare la comunità; ascolto contemplativo della realtà, ecc.) non riesce a celare davvero una volontà perentoria che non ammette repliche né titubanze. La cosa è già decisa e ti casca sulla testa in piena estate, mentre tu sei magari in ferie e non ti aspetti certo dai tuoi superiori comunicazioni così importanti sulle strategie pastorali da adottare tra poco, all’inizio del nuovo anno pastorale, visto che a maggio, oltretutto, c’è stato un convegno diocesano dedicato proprio al programma. Dov’è la trasparenza? Dov’è la fiducia nei sacerdoti incaricati di guidare le parrocchie? Dov’è la tanto decantata sinodalità? Questo modo di agire ricorda piuttosto quello dei partiti comunisti: la direzione centrale decide, gli organi periferici eseguono senza discutere. A dar retta ai bene informati, in effetti, il vero redattore della lettera luglienga ai parroci romani risulta essere un rampante vescovo ausiliare che è stato a capo di una fra le parrocchie più rosse della Capitale… Che ci si poteva aspettare? La mentalità è quella.

Quel che più disturba, in tutta la manovra, è la mancanza di una motivazione plausibile. Si direbbe che a Roma, fino a questo momento, nessuno si sia mai dedicato all’ascolto delle persone e che i parroci non abbiano a tal fine collaboratori stabili, se si ingiunge loro categoricamente di trovarli (il processo… che stiamo mettendo in atto… richiede…; l’individuazione di una buona équipe pastorale è una priorità; dovrai con sapiente discernimento andar[e] a scovar[li]; sta[’] spesso con loro, ecc.). Non è forse offensivo nei confronti di chi da tanti anni si impegna in parrocchia con intelligenza e responsabilità? A parte le frequenti sgrammaticature, comunque, il grande assente è il buon senso. Quando, una volta, si presentò da me un giovane padre di famiglia la cui moglie, portandogli via la figlioletta, era scappata con un altro e, per vincere la causa, l’aveva falsamente accusato di aver abusato della bimba, non mi passò nemmeno per l’anticamera del cervello di affidarlo a un cristiano capace di sognare e di contagiare gli altri con i suoi sogni, ma mi preoccupai piuttosto di indicargli un buon avvocato, cioè proprio uno di quei «professionisti competenti e qualificati» che il Vicario di “Francesco” esclude a priori.

Perché? Dov’è la logica in tutto questo? Siccome si fa tutto per un fine, viene il sospetto che, dietro questa imbarazzante parodia, ci sia un disegno preciso, visto che ad ottobre è in agenda un sinodo il cui testo preparatorio tradisce intenzioni rivoluzionarie e che a fine novembre dovrebbe entrare in vigore una nuova edizione del Messale. Chi sono i pittoreschi personaggi evocati dalla lettera, finora tenuti prudentemente ai margini? Estremisti di sinistra? Dal testo traspare che essi vanno reclutati per assumere, in prospettiva, la guida delle parrocchie. Da un lato, i loro compiti – come pure i criteri di selezione («quelli che hanno voglia di incontrare gli altri»; «cristiani che credono nella Risurrezione») – rimangono insanabilmente vaghi («prendersi cura del cammino di tutti, custodendo la direzione comune e animando concretamente le diverse iniziative»); dall’altro, le specificazioni contenute nella seconda parte della missiva fanno inevitabilmente pensare ad una funzione di controllo, verifica e indottrinamento di tutti gli altri operatori pastorali. Questi ultimi vanno evidentemente rieducati, visto che il Pastore deve appellarsi a nuovi collaboratori che «prov[i]no simpatia e non repulsione verso gli altri esseri umani».

Dispersi nella solita melassa appiccicosa, propinati con un tono mellifluamente bonario e suadente, i germi della sovversione sono ben riconoscibili a chi è avvezzo a fiutarli. A Roma non sono nuovi, d’altronde, a tutta una serie di decisioni apparentemente innocue, ma di portata dirompente, come quella di scegliere quale rettore del Seminario Romano un sedicente seguace del beato Charles de Foucauld o quella di porre un diacono permanente a capo di una parrocchia, nella quale si è insediato con moglie e figli. A patrocinare quest’ultima distorsione ritroviamo il ghost writer della lettera, che l’ha giustificata sostenendo di aver in tal modo inteso ripristinare le antiche diaconie… che tuttavia non erano luoghi in cui si amministravano i Sacramenti, bensì strutture di dispensazione della carità. È così che, agli ordini del diacono, c’è un presbitero che assicura le funzioni cultuali e, in qualità di amministratore parrocchiale, fa da prestanome per le esigenze del diritto canonico… Ancora una volta, la stessa illogicità priva di motivo evidente, ma dovuta sicuramente a ragioni non dichiarate. A voi non sembra che vogliano ribaltare la costituzione divina della Chiesa?

Dove deve portare l’«ascolto creativo della realtà e delle storie di vita», sottratto alla potestà e alla competenza dei sacerdoti per essere appaltato ad «esploratori coraggiosi», «entusiasti che credono nella brace che sta sotto la cenere, rabdomanti che trovano falde d’acqua in terreni aridi», il cui ruolo «consiste nell’essere i “custodi del Fuoco”»? Non dovrà servire a sdoganare l’omosessualismo e a svincolare l’applicazione dell’Amoris laetitia dalle resistenze di un clero non ancora del tutto allineato, perché in buona parte wojtyliano e ratzingeriano? Con la dissoluzione della morale va di pari passo quella della fede. Una sola volta, a giochi fatti, è nominato Gesù Cristo, evocato ancora come il Risorto (una volta) e il Signore (due volte), ma sempre in modo funzionale al discorso, piuttosto che come autorità da seguire. La Croce non compare affatto; lo Spirito Santo è invece citato ben cinque volte, ma come fattore di destabilizzazione, contrariamente alla Sua missione ordinatrice. Al contempo si allude con estrema disinvoltura ad una pratica spiritistica, la rabdomanzia, e alla religiosità sciamanica, da cui proviene l’espressione custode del fuoco. Dal riferimento paolino appena accennato (2 Tm 1, 6, non 2, 6) si potrebbe dedurre che tale fuoco sia la grazia che il discepolo deve ravvivare; il contesto suggerisce invece che si tratta del senso del cammino da tener desto (?): della grazia santificante non v’è traccia.

Non sottovalutate simili bizzarrie: neanche una parola è scelta a caso, né si tratta di ritrovati stilistici meramente poetici (che sarebbero del resto fuori luogo), bensì di ben precisi messaggi in codice. Nella simbolica templare e rosacruciana assunta dal rito scozzese, il fuoco è la forza che, bruciando ogni scoria di imperfezione, rinnova la natura per riportarla all’integrità originaria, secondo il motto Igne Natura Renovatur Integra (con cui, in modo mistificatorio, è spiegato l’acronimo I.N.R.I.). Il fuoco, nell’esoterismo massonico, ha altresì la funzione di “liberare” l’uomo per condurlo allo stato di perfezione, in cui è affrancato da leggi, dogmi e convenzioni sociali. Ora, il nome ebraico di Gesù (Yehošuah) – rileva la Cabala – è formato dalle quattro lettere dell’impronunciabile tetragramma divino (YHWH) con l’aggiunta, al centro, della lettera šin (ש), che simboleggia appunto il fuoco. Se il tetragramma designa la realtà stessa dell’Essere, incomprensibile e irraggiungibile, Cristo non è certo una figura storica, ma rappresenta il più alto Io dell’umanità, il “salvatore” immanente all’uomo, ovvero la natura liberatoria della realtà spirituale, come insegna il cabalista Johannes Reuchlin (di cui fu discepolo Melantone, il “teologo” ufficiale di Lutero). Per i più illuminati, Egli non è altro che l’Adam Kadmon, al contempo uomo primordiale e personificazione dell’universo.

Se il metodo mirante a ribaltare l’ordine costituito è tipicamente marxista, la visione soggiacente è dunque di stampo gnostico e cabalistico; l’obiettivo è l’impregnazione delle strutture cattoliche di un culto panteistico – in ultima analisi, satanico – che surrettiziamente è già stato insinuato nella nuova Messa, nel cuore della quale si invoca il Dio dell’universo. In occasione del cinquantenario, dunque, stanno semplicemente portando a termine il lavoro iniziato mezzo secolo fa. Gli odierni Pastori, oltre a lasciarci digiuni di una spiegazione plausibile delle continue innovazioni da loro promosse, si guardano bene – chissà perché – dal definire in modo chiaro l’orizzonte entro il quale si muovono: qual è la visione di fondo a cui si accenna? e la direzione comune? e la posta in gioco? e le cose nuove da sperimentare? Quale fuoco hanno «invocato insieme nella Veglia con il Papa»? Quest’ultimo, come ricorderete, ha imperniato tutta l’omelia della Messa di intronizzazione proprio sul concetto di custodia. Queste note sono allora sintomo di una sindrome paranoica o conclusioni inevitabili di una serie di osservazioni ripetute e convergenti?

La cosa più tragica è che, in realtà, questi presuli così ispirati non ci offrono alcuna visione seria cui riferirci né alcuna direzione sensata da seguire. I chierici da loro “formati” danno in gran parte l’impressione di essere immersi nel nichilismo puro: al di là delle costruzioni puramente verbali con cui li hanno formattati, i loro interessi reali si restringono al cibo, al calcio e alle vacanze, in un insostenibile vuoto esistenziale e intellettuale. I giovani che li frequentano, dietro il palcoscenico dell’attivismo parrocchiale, sprofondano a loro volta nell’angoscia di un tirare a campare privo di senso, prigioniero del materialismo, orbo del minimo spiraglio di trascendenza e di autentico amore, in uno stare insieme compulsivo mascherante spesso il fatto che nessuno si prende davvero cura di nessuno. Per reazione, nel disperato tentativo di strappare al sesso qualche istantanea scintilla di un surrogato di assoluto e di attenzione, si abbandonano alla depravazione in modi e in una misura impensabili. L’odio che covano verso chi avrebbe le risposte che cercano e si rifiuta di fornirle loro è palpabile, almeno da chi non è completamente ottuso e assorbito dai suoi schemi sociologici. È presso qualche appassionato dello squilibrio che dovrebbero trovarle?

Anche le nostre domande si accumulano, ma dobbiamo fermarci qui. Ci verrebbe legittimamente da chiederci quali poteri stian dettando questa agenda dell’assurdo, inesorabilmente attuata con cinica freddezza dietro sorrisi ipocriti e patetici. Il carburante del caterpillar apparentemente inarrestabile proviene, con ogni probabilità, dal salvadanaio di György Schwartz (alias George Soros), il filantropo totalmente sprovvisto di moralità che cominciò a far fortuna, da adolescente, collaborando con i nazisti alla confisca dei beni di altri ebrei come lui; è il candidato al posto di Anticristo che, quale capo-fila del sionismo di sinistra, ha fatto fuori il nostro uomo forte, affiliatosi al sionismo di destra e rimasto vittima, a quanto pare, di una lotta tra pescecani. In conclusione, non sapendo esattamente a quali logge afferiscano i cultori del nulla che attualmente dirigono la Chiesa militante, per avere indicazioni potremmo provare a interrogare gli stregoni dai quali il loro capo si è fatto “benedire”. Così scopriremmo chi è il vero ispiratore dei suoi “sogni” e quale ne è l’obiettivo segreto: costruire la Chiesa gnostica del futuro.

23 commenti:

Anonimo ha detto...

Apparizioni alla grotta delle tre fontane (Roma)
Vergine della rivelazione :

"I cristiani si combattono perché non hanno più un capo che li guidi” (op. cit., p. 219).

“Satana regna oramai in tutti i posti più alti di comando […]. Satana entrerà nei posti guida della Chiesa. […]. Le tentazioni saranno terribili, il mondo vivrà in una confusione tale che gli eletti stessi sosteranno nel dubbio! La Chiesa tutta subirà una tremenda prova, per pulire il carname che si è infiltrato tra i suoi ministri. […]. Sacerdoti e fedeli saranno messi in una svolta pericolosa nel mondo dei perduti, che si scaglierà con qualunque mezzo all’assalto: false ideologie e teologie. Falsi profeti, che cercano con tutti i mezzi di avvelenare le anime cambiando la dottrina di Gesù in dottrine sataniche; e toglieranno il Sacrificio della croce che si ripete sugli altari del mondo”

Anonimo ha detto...

Portogallo respinge l’eutanasia

Martedì 29 maggio il Parlamento portoghese ha respinto tutti e quattro i disegni di legge presentati dalla sinistra che appoggia il governo volti a legalizzare l’eutanasia e il suicidio assistito.

In tutte e quattro le votazioni il margine di vittoria è stato veramente risicato, ogni singolo voto dei 229 deputati ha avuto un peso fondamentale, e alla fine la vittoria è di fatto stata resa possibile grazie alla coscienza dei deputati del Partito socialdemocratico (lasciati liberi di esprimersi), che in Portogallo si riconoscono nella compagine di centro-destra.

http://www.iltimone.org/news-timone/portogallo-respinge-leutanasia/

Marisa ha detto...

Appassionati e affetti dallo squilibrio!
Affrettatevi a presentarvi ai parroci per prendere in mano le redini della gestione - 'pastorale' e NON - delle strutture ecclesiali!
Perché più siamo e più il colpo di mano - ma che dico - il GOLPE, riuscirà alla perfezione!

Anonimo ha detto...

La lettera del Vicario è a dir poco surreale.
Usa il linguaggio liquido introdotto dal concilio che ha prodotto una psycochiesa morbida nella forma ma che con questo pontificato è diventata peronista nella sostanza.

irina ha detto...

"...costruire la Chiesa gnostica del futuro."

Ho sentore che la chiesa gnostica sia bella che costruita e da tempo. Tuttavia credo che per molti ancora sia un'infarinatura superficiale e tale credo che sia per il presente pontefice, che non essendo uomo di studio, non avrà approfondito neanche questo tema. Una cosa è certa la gnosi, la conoscenza, cristiana è cosa seria e rigorosa, quella spuria come l'ha definita Don Ennio Innocenti, è l'opposto. L'accesso all'invisibile è possibile attraverso la Santità dove la libertà umana dal vizio, dall'errore si incontra con la Grazia di Dio, Uno e Trino, sempre congiunta alla Sua Giustizia. Le regole son ferree e dolci da seguire per Amor di Dio. NSGC sa se facciamo i finti tonti o se veramente lo siamo ed è paziente. Come è semplice essere trasportati oltre le nostre possibilità e capacità, è altrettanto facile trovarsi con i glutei a terra, se non peggio.
La gnosi spuria traffica con i demoni, anche se si illude di tenerli sotto controllo e per un sacerdote ritengo che sia forse la più grande tentazione, nella quale infatti la chiesa è caduta da tempo. Ultimamente abbiamo saputo che all'interno del Vaticano sono presenti Cardinali, Vescovi, forse anche sacerdoti 'potenti' e 'molto potenti'. E' venuto spontaneo abbinare questa potenza a quelle inclinazioni, a quelle pratiche. E credo che la diffusione massima dell'ipocrisia altro non sia che la copertura di facciata usata dai molti apprendisti stregoni, trai quali si trovano tutte le professioni.
Ormai bisogna andar per le spicce, loro li si mandi al Diavolo, noi cerchiamo di santificarci ogni giorno meglio. Più saremo Santi, più saremo inattaccabili dal mondo e dalle Potenze al suo servizio.
Le strade degli uomini si stanno separando, non possiamo convincere nessuno, né tanto meno metterci a dialogare, sul tema, con tizio e caio, possiamo dare il buon esempio e,se lo abbiamo, gettare il buon seme con tutti coloro con cui entriamo in contatto nel nostro semplice vivere quotidiano.

mic ha detto...

Le strade degli uomini si stanno separando, non possiamo convincere nessuno, né tanto meno metterci a dialogare, sul tema, con tizio e caio, possiamo dare il buon esempio e, se lo abbiamo, gettare il buon seme con tutti coloro con cui entriamo in contatto nel nostro semplice vivere quotidiano.

Quoto e aggiungo che, se si rivela fattibile in base alle situazioni concrete, chi può potrebbe promuovere centri di aggregazione e di formazione per allargare quanto possibile la riaffermazione della Verità calpestata.

irina ha detto...

...se si rivela...

Qui non si è rivelato...le situazioni concrete sono sullo Zeppelin!

Anonimo ha detto...

https://www.aldomariavalli.it/2019/09/16/verso-il-sinodo-amazzonico-mistica-indigena-no-grazie-in-gioco-ce-leucaristia/

La più scandalosa è stata la cerimonia celebrata davanti alla cattedrale di Arica (Cile) a conclusione della consacrazione del nuovo vescovo monsignor Moisés Atisha: nelle foto si vede uno stregone inginocchiato che offre foglie di coca, semi, acqua e chicha (un intruglio fermentato) alle divinità Pachamama (la Terra) e Tata Inti (il Sole), così come ai Malkus (spiriti delle montagne). Tutto ciò avviene al cospetto di una dozzina di vescovi che formano un semicerchio. Tra essi sono presenti il nunzio apostolico e l’allora arcivescovo di Santiago. Lo stregone impone poi collane multicolori di carta al nuovo presule e al suo consacrante, monsignor Cristián Contreras. Dopodiché, le foto mostrano come entrambi i vescovi si inginocchino davanti all’ “altare” idolatrico per raccogliere alcune foglie di coca benedette dallo sciamano. Per chi guarda, però, l’impressione è che anche essi le offrano alla Pachamama, al Tata Inti e ai Malkus[3].

Anonimo ha detto...

https://www.aldomariavalli.it/2019/09/16/verso-il-sinodo-amazzonico-mistica-indigena-no-grazie-in-gioco-ce-leucaristia/

La soluzione radicale è semplicemente sostituire i nostri sacramenti “occidentali” con i segni sensibili usati dagli stessi aborigeni per entrare in “comunione” con il cosmo. Ad esempio la ayahuasca. È quanto sembra suggerire una missionaria laica polacca, suor Dominik Szkatula, che ha detto: “Nelle costituzioni della Chiesa ci viene detto che non vi è comunità cristiana senza Eucaristia. È alquanto umiliante [per gli indigeni], sostenere che [le comunità native] sono incomplete. Vi sono forme differenti attraverso le quali le gente comunica con Dio. Immagina la mia sorpresa quando, stando già da tempo qui [in Perù], un giovane indio mi ha detto: ‘Noi comunichiamo con Dio attraverso la ayahuasca’. Perché no? Attraverso le piante, sono più vicine. Nei nostri paesi [europei] diciamo: ‘Andrò a riposarmi tra la natura’. Qui invece ce l’hanno dentro, e comunicano con le piante, sulla montagna. (…) Ciò che noi contempliamo nelle cappelle, nel Santissimo, essi lo contemplano in altra forma, anch’essa buona”. E conclude affermando che se si pensa che scopo del sinodo sia rendere la Chiesa più forte in Amazzonia, “avere più seminari, clericalizzare e sacramentalizzare, sarà un fallimento”[44].

Le “mistiche” indigene che si stanno realizzando nelle riunioni preparatorie del sinodo sembrano indicare che il cammino promosso da una parte dei partecipanti sarà piuttosto quello di fare largo alla stregoneria nelle celebrazioni liturgiche cattoliche.

Viene alla mente la frase di San Paolo nella seconda lettera ai Corinzi (2 Cor 6,15): “Quale intesa tra Cristo e Beliar, o quale collaborazione tra un fedele e un infedele?”.

José Antonio Ureta

Anonimo ha detto...

E' uno scherzo, come quello che fece don Camillo a Peppone rubando la carta intestata della federazione comunista di Reggio Emilia?

Silvio Brachetta ha detto...

I rivoluzionari amano il caos e la contraddizione logica

“Grande è la confusione sotto il cielo, la situazione è eccellente”
Mao Zedong

Bah ! ha detto...

Trovo inquietante per non dire soffocante specie la seconda parte : una rete di controllo e verifica , una simil KGB , una "mappatura del territorio" ( come fanno i cani e i gatti?) a che pro questo "grande fratello "? Non e' sufficiente l'apporto di un Vescovo per informarsi sulle necessita' di un dato territorio , visto che e' lui preposto alla guida dei propri Presbìteri , che li supportera' , che li confortera' , alla stregua di un padre ? O forse servira' ad escludere dai sacramenti quelli che non si piegheranno , i recalcitranti ? Eppoi , non si e' gia' visto in alcuni movimenti questo controllo delle menti ? Non appartenendo ad alcun movimento non sono ferrata in merito ma credo di ricordare che sia i Neocatecumenali che gli Egidiani che la setta dei Testimoni di Geova esercitino tra loro azioni di controllo ed eventuali estromissioni . Sbaglio ?

Anonimo ha detto...

Ecco qua un tizio che va benissimo allo scopo: https://twitter.com/i/status/1172905723250008065

Anonimo ha detto...

La nuova "chiesa" di Regina Pacis a Modena
Viva la bellezza delle chiese prima del Concilio Vaticano II

Dopo aver allontanato il tabernacolo (perché tanto loro sono neoprotestanti) l'unica cosa che si salva è il Crocifisso.
Poveri noi
Povera Chiesa

Kyrie Eleison!!!!!!!!!!
https://www.facebook.com/groups/460589750712022/permalink/2161076037330043/

Beh , caro amico mi spiace contraddirla : non c'e' neanche il Crocefisso , c'e' il Cristo Risorto ,appeso ai fili , che fluttua nello spazio . Questo mi da l'occasione per parlare delle nuove chiese/salone tirate su a bella posta per il "nuovo culto"in cui fin d'ora si potranno allestire pranzi e cene , balli in maschera e all'occorrenza affittarle ai radicali per i loro convegni ( vedi Napoli )o anche allestirci un parco giochi , uno scivolo ...hai voglia a fantasia ! In sintesi : il programma non si ferma , non si arresta , va avanti !

Anonimo ha detto...

Demenza.

Un grande Veneziani ha detto...

15 set 2019

Mentre la fede cristiana viene cancellata dalla vita pubblica e privata, le chiese, i fedeli e le vocazioni sono in caduta libera, per il compagno Bergoglio, quel che conta è la mobilitazione umanitaria pro-migranti e resistenza contro un presunto pericolo nazista.

https://www.youtube.com/watch?v=MvpDgy8Fow0&feature=share

Forse non si sono accorti .. ha detto...

Come mai la carta intestata del Vicariato di Roma conserva nel suo logo il Triregno ?

Anonimo ha detto...

Bisogna risparmiare sulla carta ne va della salute delle foreste e il culto della dea Ecologia, non avevano sottomano carta riciclata.

Anonimo ha detto...


"Noi comunichiamo con Dio attraverso le piante.." - non è poetico come sembra..

E' l'antica credenza animista dei pagani andini e della Mesoamerica (e non solo).
Le piante erano anticamente considerate "carne degli dèi", con la quale (quelle commestibili come il mais), essi nutrivano gli uomini. Per ingraziarsi gli dèi e avere buoni raccolti, gli indi, sempre terrorizzati dai fenomini naturali (che divinizzavano), offrivano agli stessi dèi sacrifici, che spesso però erano umani: con la carne delle vittime si nutriva quella carne degli dèi che erano le piante.
I riti agrari arcaici e pagani contemplavano sempre sacrifici umani, anche in Europa. Nelle Americhe la realtà era ancora quella dei tempi arcaici, quando arrivarono gli spagnoli. I racconti orripilanti dei Conquistadores sulla religione sanguinaria e cannibale degli Aztechi sono stati confermati dalla storiografia cattolica successiva, che vagliò a fondo le testimonianze degli indi convertitisi (Sahagun) e successivamente dall'archeologia.

"Il culto di quello sgradevole dio noto agli Aztechi come Xipe Totec,che indossava una pelle umana tagliata ai polsi e alle caviglie per mostrare le mani e i piedi e una maschera di pelle umana sul viso, fu trovato in tutta l'America Centrale, compreso il territorio dei Maya. E' un dio della vegetazione e i suoi riti di scorticamento li condivide in gran parte con uan dea della terra"(J. Eric D. Thompson, La civiviltà maya, nouva ed., tr. it., Einaudi, 1994, p. 87).
Riti aztechi del granturco: tre ragazze venivano sacrificate in tempi diversi. Il secondo sacrificio avveniva alla fine del raccolto. Una donna, rappresentante la dea Toci (Nostra Madre) veviva decapitata e subito scuoiata. Un sacerdote si avvolgeva nella pelle, un pezzo tolto dalla coscia era portato al tempio di Cinteotl, dio del granturco, dove un altro figurante ne faceva una maschera. Per una settimana costui era trattato come una puerpera...Gli indiani Pawnee, nel NOrdamerica, il corpo della ragazza sacrificata era smembrato e i diversi pezzi sepolti nei campi.."(M. Eliade, Trattato di storia delle religioni, tr. it., Bollati Boringhieri, 2007, p. 314).

Cristo ci ha liberato dalle tenebre del paganesimo, Bergoglio vuole che vi ricadiamo, che la Chiesa "assuma un volto amazzonico", adotti cioè il culto del Dio androgino di sciamani, stregoni, curandoras, dio duale, Padre-Madre, presente animisticamente nella natura - vuole che la nostra religione diventi un ibrido pagano-cristiano, anche sul piano morale, vuole insomma distruggerla completamente!
Se i sacerdoti di Cristo che hanno ancora conservato la fede non si ribellano adesso all'Apostata, in occasione di questo infame Sinodo per l'Amazzonia, quando allora?
PP

Valeria Fusetti ha detto...

PP @ Se non è ora non sembra sia possibile un quando ...E se non è ora, in che senso avrebbero conservato la fede ?

Anonimo ha detto...

Proprio come è assurdo dire che un papa può dimettersi in qualsiasi modo che voglia, senza nessun riferimento al diritto canonico, così sarebbe assurdo dire che Gesù che ha promesso a Pietro (di legare tutto ciò che ha legato sulla terra, anche in Caelo) ora dimenticherò la Sua promessa di soddisfare i capricci degli uomini. Per questo motivo, Gesù deve scuotere la testa al segno di tanti clero e laici che continuano a seguire un falso pastore, quando rimane il vero pastore Benedetto. C'è una sorta di follia che ha attanagliato il mondo cattolico semplicemente perché così tanti hanno deciso di non pensare più ai canoni 332 §2, 17, 38, 188, 41 e 145, che indicano chiaramente che per rinunciare a un ufficio è necessario rinunciare al munus . L'autorità del papa non gli consente di alterare il significato del linguaggio o dei canoni della Chiesa con un errore. Monsignor Nicola Bux ci ha avvertito tutto l'anno scorso e se non prestiamo molta attenzione saremo continuamente scandalizzati dalle azioni di un antipapa senza renderci conto che non è il papa. Ad un certo punto il nostro non pensare offenderà Gesù, perché non avremo più una scusa per seguire un falso pastore e ignorare i Canoni della Chiesa che indicano quello vero.

Anonimo ha detto...

Il mondo vuole abolire la sofferenza. Cristo Crocifisso la vuole trasformare con l'Amore, ricordandoci che la sofferenza è frutto del peccato, ed il Sacrificio è frutto dell'Amore, e che non c'è nulla di più nobile del Sacrificio.

(Beato Fulton J. Sheen, da "L' Eterno di Galilea")

Monaco benedettino ha detto...

Il monaco è colui che cerca Dio in ogni cosa, in ogni momento, e lo trova. E lo "vede". Lo vede? Cosa significa "vedere" Dio? "Vedere Dio significa non saziarsi mai di desiderarlo, ed è inevitabile che chi vede, per il fatto stesso di poter vedere, sia sempre arso dal desiderio di vedere di più. Così nessun limite impedisce il progredire dell'ascesa verso Dio, perché il bene non ha limite, né il progredire del desiderio di bene è impedito da alcuna sazietà". (S. Gregorio di Nissa, Padre della Chiesa, La vita di Mosè)