Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 20 settembre 2019

Venerdì 20 settembre. La Preghiera di Riparazione

Ricordiamo che oggi, venerdì, è il giorno dedicato alla Preghiera di Riparazione secondo le modalità [qui], complete delle Litanie del Sacro Cuore, che trovate qui.
Rimaniamo fedeli al nostro impegno nella preghiera di riparazione e continuiamo a pregare perché sia sventata l'introduzione della cosiddetta Messa ecumenica, che vanifica il Santo Sacrificio. Per non parlare dei cambiamenti di paradigma che usano il funambolismo linguistico per condurre verso rivoluzionari orizzonti inesplorati fuori dalla Via maestra. Si profila all'orizzonte anche un problematico Instrumentum laboris [qui] per il Sinodo dell'Amazzonia del prossimo ottobre...
Preghiamo anche per come viene contristato il Signore nel nostro Paese e nell'Occidente già cristiano e nel degrado ingravescente che lo attanaglia e per tutti i problemi in attesa di soluzione in un agone politico esasperato e attraversato da molte dinamiche contrapposte, specialmente in questi giorni, in cui vediamo prevalere le forze che promuovono un “nuovo umanesimo” senza Cristo, che dovrebbe rimpiazzare il “vecchio”, fondato sulle nostre radici cristiane.
Invochiamo Cristo Signore che ci ha ammonito che “senza di Lui non possiamo far nulla” (Gv 15, 5) e chiediamo l'intercessione della Vergine, Madre Sua e nostra, perché voglia stornare tutti i pericoli, i mali e le insidie in tutti gli ambiti del vivere civile e religioso dove Lui possa tornare a regnare. Preghiamo anche perché il Signore voglia presto darci Santi Pastori che possano guidare i fedeli in questa epoca di smarrimento, di confusione e di empietà e sostenga coloro che si espongono con parresìa.

Offerta della giornata al Sacro Cuore di Gesù
Cuore Divino di Gesù, io ti offro per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, in unione al Sacrificio Eucaristico, le preghiere, le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno in riparazione dei peccati e per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del Divin Padre. Amen.
* * *
Riflessione settimanale
 Da «Il libero arbitrio»
di Sant'Agostino, vescovo
(12. 33, 34; 13. 36,37; 14.37)

Universalità della verità.
12. 33. Perciò non puoi assolutamente affermare che non esiste la verità immutabile che comprende tutti gli oggetti che sono veri immutabilmente e non puoi dire che è tuo o mio o di un altro individuo, ma che è universalmente accessibile e si mostra, come luce mirabilmente esposta e nascosta ad un tempo, a tutti coloro che conoscono gli immutabili veri intelligibili. Ma si può forse dire che l'oggetto accessibile universalmente a tutti coloro che ne hanno puro pensiero appartiene alla particolare condizione di uno di loro? Ricordi, penso, ciò che dianzi è stato detto dei sensi esterni. Gli oggetti che si percepiscono col senso della vista e dell'udito, come colori e suoni, che contemporaneamente io e tu vediamo o udiamo, non appartengono alla nostra particolare esperienza visiva o uditiva ma sono comuni come oggetti sensibili. Allo stesso modo dunque non puoi certo affermare che gli oggetti che io e tu pensiamo con la nostra particolare intelligenza appartengono alla condizione dell'intelligenza di uno di noi. Non potrai affermare appunto che l'oggetto percepito dalla vista di due soggetti è la vista stessa dell'uno o dell'altro, ma un terzo termine, al quale si porta lo sguardo d'entrambi. 
E. - È apoditticamente vero.


Verità è superiore a mente.
12. 34. A. - Ed ora, secondo te, l'ideale verità, di cui da tempo stiamo parlando e nella cui unità intuiamo i molti intelligibili è superiore, eguale o anche inferiore alla nostra mente? Ora se fosse inferiore, non esprimeremmo giudizi mediante essa, ma su di essa, come li esprimiamo degli oggetti sensibili perché ci sono inferiori. Affermiamo appunto che hanno questa qualità o non l'hanno, ma anche che dovrebbero averla o non averla. Altrettanto del nostro carattere sappiamo non solo che è in questo modo, ma spesso anche che non dovrebbe esserlo. Ad esempio, si esprimono giudizi sui sensibili quando si dice: " è meno candido di quanto doveva "; ovvero: " è meno quadrato ", e così via; e del carattere: " è meno disposto di quanto dovrebbe ", ovvero: " meno mite ", o: " meno dinamico ", come comporterà appunto la norma del nostro costume. E si esprime il giudizio mediante le regole interiori della ideale verità che universalmente si intuiscono, ma di esse non si giudica assolutamente. Quando qualcuno dice infatti che le cose eterne sono più degne delle temporali e che sette più tre fanno dieci, non dice che così doveva essere, ma conoscendo che così è, non trasforma da arbitro, ma si allieta come scopritore. Se poi l'ideale verità fosse eguale alla nostra mente, anche essa sarebbe nel divenire. La nostra mente ora la intuisce di più ed ora di meno. Palesa così di essere nel divenire. Al contrario l'ideale verità, permanendo in sé, non aumenta quando ci si manifesta di più, non diminuisce quando ci si manifesta di meno, ma integra e immateriale, allieta di luce quelli che ad essa si volgono, punisce con la cecità quelli che si volgono in opposta direzione. E che dire, dal momento che mediante essa giudichiamo della nostra stessa mente mentre non possiamo affatto giudicare di essa? Si dice infatti: " Pensa di meno di quanto deve ", ovvero: " Pensa tanto quanto deve ". La mente deve appunto tanto più pensare quanto più si avvicina all'immutabile verità. Pertanto se essa non è inferiore ed eguale, rimane che sia eminentemente superiore.

Verità e sommo bene.
13. 36. Anzi, poiché nella verità si conosce e raggiunge il sommo bene e la verità è sapienza, sforziamoci di vedere e raggiungere in essa il sommo bene e goderne. È felice infatti chi gode del sommo bene. La verità svela appunto tutti i beni che sono intelligibili e che gli individui, avendone puro pensiero secondo la propria capacità, si scelgono, o uno o più, per goderne. Alcuni individui, nella luce del sole, scelgono l'oggetto da guardare con maggiore soddisfazione e al vederlo ricevono piacere. E se fra di essi ve ne sono alcuni dotati di vista più resistente per salute e più acuta, nient'altro osservano con maggior piacere che il sole stesso, il quale illumina anche gli altri oggetti, da cui riceve piacere anche una vista più debole. Allo stesso modo una resistente e acuta intuitività mentale, quando conoscerà con distinto atto di pensiero molti oggetti intelligibili e non divenienti, si eleverà alla stessa verità, da cui tutti essi sono resi intuibili e ad essa unita, è come se tutti li dimentichi e in essa di tutti goda. Tutto ciò che è appunto sorgente di godimento nei diversi veri intelligibili, lo è mediante la verità.

La verità ci libera.
13. 37. Questo è il nostro riscatto: esser soggetti alla verità, ed è il nostro stesso Dio che ci riscatta dalla morte, cioè dalla soggezione al peccato. La stessa Verità, che è anche uomo in dialogo con gli uomini, ha detto a coloro che lo credono: Se rimarrete nella mia parola, sarete veramente miei discepoli e conoscerete la verità e la verità vi libererà 8. L'anima. infatti non gode di un bene con libertà, se non ne gode con sicurezza.

14. 37. Ora non si è sicuri di quei beni che si possono perdere indipendentemente dalla volontà. Ma la verità e la sapienza non si perdono indipendentemente dalla volontà. Infatti non è possibile separarsene secondo lo spazio. Quella che si chiama separazione dalla verità e dalla sapienza è la volontà perversa con cui si amano le cose inferiori. E non si vuole una cosa senza volerlo. Si ha dunque la verità, di cui si può godere tutti universalmente in egual misura perché in essa non esistono limiti, non esistono carenze. Certamente non accoglie i suoi amatori rivali l'uno dell'altro. È comune a tutti e casta con tutti. Non si dice all'altro: " Vattene perché mi appressi anche io, allontana le mani perché anche io l'abbracci ". Tutti le sono uniti, tutti toccano il medesimo oggetto. Il suo cibo certamente non si spezza in bocconi, non puoi bere di essa senza che anche io lo possa. Partecipandone non trasformi qualche cosa in un tuo oggetto particolare, ma ciò che di essa tu prendi, rimane un tutto anche per me. Non devo attendere che ciò che ti dà il respiro sia restituito da te perché faccia respirare anche me. Non v'è un qualche cosa di lei che diviene particolare di uno o alcuni, ma è universale contemporaneamente tutta a tutti.

7 commenti:

Graziano ha detto...

Grazie Mic di questa illuminante riflessione

Anonimo ha detto...

20 SETTEMBRE.
Tutti siamo chiamati dal Signore a salvare anime e preparare la sua gloria.
L'anima può e deve propagare la gloria di Dio e lavorare per la salute degli uomini, menando una vita cristiana, pregando incessantemente il Signore «che venga il suo regno e non ci induca in tentazioni e ci liberi dal male».
Questo è quello che dovete fare ancora voi, offrendo tutta voi stessa e continuamente al Signore a questo fine (Epist. II, p. 70).

Nb.
20.09.1918. E’ venerdì e nel coro della chiesetta di Santa Maria delle Grazie Padre Pio riceve le stimmate visibili.

Anonimo ha detto...

"...Il suo cibo certamente non si spezza in bocconi, non puoi bere di essa senza che anche io lo possa..."

Da questo cibo e da questa acqua viene purificato e rafforzato tutto il nostro essere, anima e corpo. Bisognerebbe parlarne anche ai teologi, agli ambientalisti, ai pedagogisti, agli 'scienziati' al passo con i tempi.

Ave Maria ! ha detto...

Dal dolor , dal vituperio e' ferito questo Cuore!
Aspettai che almen un'anima compatisse
al mio dolore.....Ne' vi fu ! Cercai , cercai....Ahime' !
'Ndarno e non trovai alcun consolator ! (salmo 68,21)

Almen voi , pietose e tenere del Mio Cuor anime amanti,
almen voi venite a gemere genuflesse a Me davanti !......

E gli oltraggi riparate ed a gara v'arrolate
alla GUARDIA MIA D'ONOR !
(Gesu' alle anime buone)

Amato sia da per tutto il Sacro Cuore di Gesu' !
Nostro Signore alla Beata Margherita Maria Alacoque

Si quis sitit, veniat ad me et bibat.., ha detto...

L'Ora di Guardia al Sacro Cuore di Gesù

Un mezzo straordinario e facile, per accogliere le grazie dell'Acqua e del Sangue usciti dal Sacratissimo Cuore di Cristo, adatto a tutti gli stati di vita.

Gli iscritti:

a) scelgono un'ora durante la giornata, in cui si portano in spirito presso il Tabernacolo e vivono intensamente nella sua unione, insieme alle prime Guardie d'Onore: Maria Santissima, S. Maria Maddalena, S, Giovanni Evangelista, che contemplarono addolorati il Cuore di Gesù trafitto dalla lancia;

b) si sforzano di compiere santamente i propri doveri offrendo al S. Cuore le azioni, le pene di quell'ora;

c) in questo modo consolano e riparano quel Cuore dolcissimo dai peccati che si commettono in quella stessa ora.

Non è un'ora di "adorazione eucaristica", non è la classica "ora santa", ma un'ora di attività ordinaria, offerta all'inizio e alla fine in spirito di Riparazione. Questa pratica è tanto è facile quanto è preziosa e gradita al Cuore di Cristo.

Uno straordinario mezzo per la nuova Evangelizzazione

Il Quadrante della Misericordia

È un mezzo per ottenere la conversione dei peccatori anche più ostinati: consiste nel fare un'Ora Speciale di Guardia - L'ORA DELLA MISERICORDIA - per l'anima di cui si desidera il ravvedimento. La persona, che si offre a fare tale ora, fa iscrivere sul Quadrante le iniziali dei peccatore determinando l'ora speciale di guardia scelta per lui. La persona per cui si prega sarà beneficata - per il mistero della Comunione dei Santi - anche da tutte le altre ore di guardia offerte dagli iscritti al Quadrante della Misericordia.

Il Quadrante della Misericordia per l'Italia è eretto nella Basilica di S. Camillo in Roma, sede della Direzione generale della Guardia d'Onore a questa quindi bisogna rivolgersi (anche attraverso internet) per le iscrizioni dei peccatori, per avere la speciale pagellina e per inviare le relazioni di conversioni ottenute.

http://www.sancamillo.org/Guardia-d-Onore/Guardia-d-Onore.htm

Buon inizio da oggi ! ha detto...

Novena a San Michele Arcangelo
http://www.stellamatutina.eu/novena-san-michele-arcangelo/

mic ha detto...

TRIDUO A SAN PIO DA PIETRELCINA 🌺

1° GIORNO 20 SETTEMBRE

O Padre Pio da Pietrelcina, che hai portato sul tuo corpo i segni della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo. Tu che hai portato la Croce per tutti noi, sopportando le sofferenze fisiche e morali che ti flagellavano anima e corpo in un martirio continuo, intercedi presso Dio affinché ognuno di noi sappia accettare le piccole e le grandi Croci della vita, trasformando ogni singola sofferenza in un sicuro vincolo che ci lega alla Vita Eterna.

« Conviene addomesticarsi coi patimenti, che piacerà a Gesù mandarvi . Gesù che non può soffrire di tenervi in afflizione, verrà a sollecitarvi ed a confortarvi con l’infondere al vostro spirito nuovo coraggio ». Padre Pio

Recita della coroncina al Sacro Cuore di Gesù

CORONCINA al SACRO CUORE recitata da SAN PIO

1. O mio Gesù, che hai detto “in verità vi dico, chiedete ed otterrete, cercate e troverete, picchiate e vi sarà aperto!”, ecco che io picchio, io cerco, io chiedo la grazia…(esporre)
Pater, Ave, Gloria.

– S. Cuore di Gesù, confido e spero in Te.

2. O mio Gesù, che hai detto “in verità vi dico, qualunque cosa chiederete al Padre mio nel mio nome, Egli ve la concederà!”, ecco che al Padre Tuo, nel Tuo nome, io chiedo la grazia…(esporre)
Pater, Ave, Gloria.

– S. Cuore di Gesù, confido e spero in Te.

3. O mio Gesù, che hai detto “in verità vi dico, passeranno il cielo e la terra, ma le mie parole mai!” ecco che appoggiato all’infallibilità delle Tue sante parole io chiedo la grazia…(esporre)
Pater, Ave, Gloria.

– S. Cuore di Gesù, confido e spero in Te.

O Sacro Cuore di Gesù, cui è impossibile non avere compassione degli infelici, abbi pietà di noi miseri peccatori, ed accordaci le grazie che ti domandiamo per mezzo dell’ Immacolato Cuore di Maria, tua e nostra tenera Madre, S. Giuseppe, Padre Putativo del S. Cuore di Gesù, prega per noi.
Salve Regina.