Nonostante le gerarchie Vaticane e i loro portavoce minimizzino l'accaduto, ignorandone anche le gravi ripercussioni pastorali da noi registrate [qui], continua nel mondo cattolico la riflessione e la consapevolezza. Ricevo e volentieri pubblico anche il seguente articolo di Gianfranco Amato, che va ad arricchire il nostro indice di testi sulla vexata quaestio
Le cronache degli ultimi tempi hanno reso il termine “Pachamama” particolarmente conosciuto anche tra il pubblico non addetto alle questioni teologico-religiose. Se ne parla persino al bar.
La Chiesa cattolica, attraverso il Sinodo dell’Amazzonia, ha sdoganato questa parola che in lingua quechua significa “Madre Terra”. Qualcosa però non quadra dentro e fuori la Chiesa. Il concetto di Pachamama nasconde un inganno. Anzi, per l’esattezza ne nasconde cinque. E meritano di essere visti uno per uno.
- La Pachamama è un inganno religioso. Si tratta, in realtà, di una divinità pagana che appartiene alla cultura e alla religione inca del Perù. Secondo la mitologia pagana inca Pachacamac, dio del cielo, si unì a Pachamama e da questa unione nacquero due gemelli, un maschio e una femmina. In Amazzonia ci sono circa quattrocento popolazioni indigene distinte, la maggior parte delle quali non ha la stessa cultura né la medesima religione di quelle tribù peruviane che conservano elementi inca tra cui, appunto, la Pachamama. Presentare quest’ultima come l’icona della cultura indigena amazzonica significa non solo falsificare la realtà ma anche disconoscere e svilire la diversità delle vere culture amazzoniche nel tentativo di imporre una visione teologica indigena, per finalità esclusivamente ideologiche e politiche. Questo tentativo, tuttavia, è più ampio e non riguardando soltanto l’Amazzonia ma coinvolge tutto il continente latino-americano fino al Messico. Però, che cosa hanno in comune un indigeno tzotzil, maya o purépeche, con gli incas e la Pachamama? Assolutamente nulla. L’inganno, quindi, è tanto grave in quanto pretende di imporre una teologia indigena latino-americana unificata che vanifica la ricchezza della diversità degli stessi popoli indigeni originari di tutta l’America Latina.
- La Pachamama è un inganno politico. Si impone alle popolazioni indigene e all’immaginario collettivo della comunità latino-americana come rappresentativa di una unificazione indigena da parte del potere politico. Perché, ad esempio, il presidente messicano Lopéz Obrador ha celebrato un rito in onore della Pachamama, divinità peruviana, per chiederle il permesso di costruire la linea ferroviaria maya nel sudest del Messico? Hugo Chavez, Nicolás Maduro, Cristina Fernández de Kirchner, Andrés Manuel López Obrador, Evo Morales, Daniel Ortega, sono solo alcuni capi di stato che hanno partecipato ufficialmente ad atti di culto in onore della Madre Terra e che promuovono questa idea di un’unica ideologia indigena. Non si tratta, quindi, solamente di un mero fatto religioso peruviano, ma siamo difronte ad un vero e proprio fatto politico inserito in una precisa agenda politica, che prevede la promozione di un pensiero panteista, costruito a tavolino, in cui l’idea della Pachamama rappresenta la cultura latino-americana in totale contrapposizione con l’eredità culturale ispanica, a cominciare dalla religione cattolica. Curiosamente, però, questa visione panteistica è del tutto estranea alla maggior parte delle culture indigene. Proviene da altre concezioni filosofiche, sia occidentali che orientali, e persino da alcune fonti esoteriche. In realtà non si tratta di una vera e propria cosmovisione panteistica ma di un progetto politico che esclude di fatto il concetto cristiano di un Dio trascendente rispetto alla creazione e pone la dignità della terra sopra la dignità della persona umana. Si sta tentando una rivoluzione copernicana culturale: superare l’antropocentrismo della modernità con un “geocentrismo” ecologico. La terra, anziché l’uomo, al centro del cosmo. Fino al punto che ci tocca ascoltare discorsi in cui si arriva a teorizzare la limitazione dei diritti umani in favore dei “diritti” della terra.
- La Pachamama è un inganno teologico per i cristiani. Si tratta, come abbiamo visto, di una divinità pagana inca. Le immagini che la riproducono, da un punto di vista teologico, sono semplicemente degli idoli. Il fatto che un teologo, un pastore, un sacerdote, un vescovo, un cardinale, un Papa o un semplice fedele non abbiano la capacità di riconoscere questo fatto evidentemente innegabile appare davvero inquietante e del tutto incomprensibile. Potremmo dire che siamo difronte ad una nuova eclisse della coscienza, questa volta non nell’ambito del diritto della vita, ma in quello del primo e più importante comandamento: il diritto di Dio. Con l’aggravante che così facendo non si oscura solo la coscienza di un popolo, bensì la coscienza della stessa Chiesa. Alla luce della Rivelazione Divina, contenuta nella Parola di Dio, nella Tradizione della Chiesa e nel Magistero, la questione è molto semplice: fabbricare idoli da adorare è un peccato gravissimo. Prostrarsi difronte agli idoli è idolatria. Fare loro offerte, sacrifici, portarli in trionfo, porli su un trono, incoronarli, bruciare loro incenso, rappresenta un evidente culto idolatrico gravemente immorale. Metterli su altari o all’interno di chiese consacrate per venerarli costituisce una vera e propria profanazione.
- La Pachamama è un inganno per quanto riguarda il concetto di tolleranza. La sensibilità dei fedeli appare giustamente ferita quando assiste al desolante spettacolo di idoli che ricevono culto in chiese cattoliche. É un fatto profondamente disdicevole che richiede una ferma condanna. Non si tratta di una mancanza di rispetto o di tolleranza verso le persone che professano un’altra religione. Si rispetta il credo religioso di tutti, ma qui si tratta dell’imposizione di una tolleranza ad un culto idolatrico in templi e luoghi cattolici che vengono profanati dalla presenza di idoli. Questo non è accettabile. Tollerare tutto ciò significa essere complici della profanazione. Per questo il gesto di “idoloclastia” (distruzione degli idoli) che è stato coraggiosamente compiuto nella chiesa romana di Santa Maria in Transpontina, e che ha avuto vasta eco a livello mondiale, rappresenta un’espressione del più nobile senso della fede, e lungi dall’essere oggetto di riprovazione, merita un encomio.
- La Pachamama è un inganno dell’inculturazione. Il principio di inculturazione è l’annuncio del Vangelo che riesce ad essere accolto da tutti i popoli di tutte le culture. La stessa dinamica dell’evangelizzazione stabilisce un processo graduale di trasformazione della cultura che accoglie la Parola di Dio, penetrando nel cuore di quella stessa cultura attraverso il mantenimento di ciò che di bene si trova in essa, la purificazione del male che essa contiene, lo sviluppo dinamico della fede che è sempre capace di rinnovare tutto. Senza tener conto del criterio della contrapposizione non si può parlare di inculturazione. È chiaro che l’evangelizzazione implica una necessaria contrapposizione con gli aspetti gravemente immorali delle culture che intende raggiungere, ed esige, ovviamente, la rinuncia all’idolatria.
Il modello di inculturazione paradigmatico che si trova in America Latina è costituito dalla Vergine Maria di Guadalupe. Questo modello è riuscito a recuperare i migliori elementi delle culture preispaniche coniugandoli con la verità del Vangelo, che ha naturalmente portato alla cessazione delle condotte immorali (come i sacrifici umani) e delle tenebre dell’idolatria.
Non ci resta che invocare, con fiducia e affetto filiale, proprio la Vergine di Guadalupe, affinché dissipi le tenebre e ristabilisca pace e serenità nella Chiesa.
Gianfranco Amato
(Articolo pubblicato su “La Verità” del 14 novembre 2019)
Gianfranco Amato
(Articolo pubblicato su “La Verità” del 14 novembre 2019)
13 commenti:
Articolo molto interessante.
Una nota per ogni punto:
1) Per 2000 anni prostrarsi davanti a un idolo, o qualsiasi cosa che non fosse Dio, era considerata idolatria. Per cui dire che prostrasi davanti alla Pachamama non viene fatto a scopo idolatrico, va contro 2000 anni di storia.
Non prostrarsi davanti agli idoli non è un modo di fare dovuto alla cultura, ma una cosa proibita dalla MORALE da 2000 anni. Per cui va contro la TRADIZIONE SACRA.
Qualunque sia il motivo è così. L'ignoranza può attenuare la colpa, ma non certo l'errore dell'azione. Una Chiesa che approva la Pachamama approva l'errore.
2) L'uomo ha una natura superiore alla natura fisica. Naturalmente è integrato al resto del creato che deve rispettare, ma se non si riconosce anche la sua superiorità e se lo si rende troppo dipendente dalla natura fisica a discapito della sua natura spirituale e perciò culturale e religiosa, lo si rende SCHIAVO.
Una schiavitù che non riguarda perciò solo il corpo, come avvenne con gli africani nelle americhe, ma che nega anche lo spirito e perciò che non ammette il diritto fondamentale della libertà religiosa.
3) Se si ammette il culto idolatrico della Pachamama nella Chiesa, significa che si può ammettere tutto.
Non dipende più dalla legge di Dio, ma dalle leggi umane che, al contrario di quelle divine, possono sempre cambiare, indipendentemente dalla verità.
Non so quanto il Papa sia cosciente di tutto questo, so però che lui è il responsabile della Chiesa e, perciò, è il maggior responsabile. La sua colpa vera e la sua coscienza la conosce solo Dio, ma la sua responsabilità umana è ENORME. E' come quella di un traditore della Patria in tempo di guerra. Così, almeno, mi appare.
4) Si parla tanto di identità, ma la si vuole distruggere.
E' come quando certi Vescovi parlano di METICCIATO ma intendono non miscuglio genetico, e nemmeno miscuglio culturale, ma miscuglio RELIGIOSO, perché vogliono, nel profondo della loro psiche, l'islamizzazione, perché forse odiano quella Chiesa che rappresentano (forse perché comunisti, o forse perché omosessuali e la Chiesa NON ammette l'omosessualità come normalità).
Di fatto la Pachamama intronizzata nella Chiesa è un attacco alla nostra identità.
5) Se non si annuncia il Vangelo, non c'è inculturazione. Anzi, l'inculturazione, se così si può dire, è inversa.
Se la Chiesa non si annuncia Cristo, e Cristo crocifisso, è il mondo ad annunciare alla Chiesa le sue ideologie.
I frutti sono evidenti.
Al tempo dei Romani, attraverso la Romanizzazione, tutti diventavano Romani. Ma quando la spinta espansionistica di Roma finì e quando Roma non riuscì più a difendere i suoi confini, tutto si è barbarizzato (a parte i monasteri). E l'Italia passò da 10 milioni di abitanti a un milione.
Buona Domenica.
Aggiungo 1 altro articolo, che non mi sembra di avere trovato nel listone.
E' di Cristina Siccardi, lucido ed efficace.
https://www.corrispondenzaromana.it/chiesa-cattolica-la-missione-secondo-pachamama/
OT Vi chiedo di pregare per il prete della mia comunità tradizionale, che ha subìto un incidente stradale. Che il Signore ci conceda di riaverlo presto nella nostra comunità.
Nella "Mistica città di Dio" della Beata suor Maria d'Agreda, si parla del peccato che indigna grandemente Dio: l'oltraggio di quel Cuore che Lui si è degnato di arricchire di ogni Bene e da cui discendono tutte le grazie, mentre gli uomini (vedi ultimo sinodo) non fanno che oltraggiarlo e ultimamente anche disprezzarlo, soprattutto i custodi della Fede che hanno invece preferito portare in processione e adorare un idolo femminile infernale al posto della Vergine Santissima ( celebrazione del culto di Pachamama fin dentro la basilica di San Pietro, con la piena approvazione e la partecipazione di vescovi che erano cattolici oltre ad uno che vuole essere il papa del nuovo umanesimo).
A questo punto invoco la Vergine Maria perché Santi Ministri di Dio proclamino giorni di penitenza e riparazione, convocando l'assemblea di Dio, nei luoghi Santi in cui l'Immacolata è apparsa sulla terra, per mitigare il terribile castigo (messaggio di Fatima ed Akita) che pende sulle nostre teste (bene le iniziative dei laici con la preghiera del S.Rosario, ma il Cielo attende anche il risveglio dei suoi Ministri che ristabiliscano la Verità e proclamino a gran voce ciò che è Grave offesa a Dio e che richiede giusta riparazione e penitenza).
Libro 1, cap. 18 (Mistica città di Dio):
"264. Proseguendo, la versione letterale del capitolo ventunesimo dell'Apocalisse si esprime così: Poi venne uno dei sette angeli che hanno le sette coppe piene degli ultimi sette flagelli e mi parlò: «Vieni, ti mostrerò la fidanzata, la sposa dell'Agnello». L'angelo mi trasportò in spirito su di un monte grande e alto, e mi mostrò la città santa, Gerusalemme, che scendeva dal cielo, da Dio, risplendente della gloria di Dio. Il suo splendore è simile a quello di una gemma preziosissima, come pietra di diaspro cristallino...
265. Questi angeli, di cui parla in questo luogo l'Evangelista, sono sette tra quelli che stanno alla presenza di Dio, ai quali egli ha dato potere di punire alcuni peccati degli uomini. Questa vendetta dell'ira dell'Onnipotente avverrà negli ultimi secoli del mondo ed il castigo sarà così nuovo che né prima né dopo nella vita mortale se ne sarà visto altro maggiore. Siccome questi misteri sono arcani e non di tutti ho luce, né appartengono tutti a questa Storia, non occorre che mi dilunghi in essi; passo subito a ciò che mi interessa. Questo angelo che parlò a san Giovanni è quello per mezzo del quale Dio vendicherà con terribile castigo le ingiurie fatte contro la sua santissima Madre, poiché, per averla disprezzata con folle audacia, hanno eccitato l'indignazione della sua onnipotenza. Essendosi la santissima Trinità impegnata ad onorare ed innalzare questa Regina del cielo sopra ogni creatura umana ed angelica e a porla nel mondo come specchio della divinità ed unica mediatrice dei mortali, Dio avrà particolare cura di punire le eresie, gli errori, le bestemmie e qualsiasi irriverenza commessa contro di lei, il non averlo glorificato, conosciuto ed adorato in questa sua dimora e il non avere approfittato di una così incomparabile misericordia. Questi castighi sono profetizzati nella Chiesa santa. E sebbene l'enigma dell'Apocalisse copra di oscurità questo rigore, guai agli infelici cui toccherà e guai a me che offesi un Dio così forte e potente nel castigo! Rimango stupefatta nel venire a conoscere una calamità così grande come Dio la minaccia.
266. L'angelo parlò all'Evangelista e gli disse: Vieni, ti mostrerò la fidanzata, la sposa dell'Agnello. Qui dichiara che la città santa di Gerusalemme che gli mostrò è la sposa dell'Agnello, intendendo sotto questa metafora - come ho già detto - Maria santissima, che san Giovanni contemplava, madre e sposa dell'Agnello che è Cristo, perché tutti e due questi uffici la regina ebbe ed esercitò divinamente..."
@ Pietro
17 novembre 2019 09:07
Bravissimo!
ot
padre Sorge a l'Espresso. "RUINI SBAGLIA A BENEDIRE SALVINI, IL VATICANO FECE LO STESSO CON IL DUCE"
https://espresso.repubblica.it/plus/articoli/2019/11/15/news/a-benedire-salvini-ruini-sbaglia-1.340844?ref=HEF_RULLO
commento di Salvini: "questi sono proprio ossessionati..."
https://www.facebook.com/salviniofficial/photos/a.10151670912208155/10157115398883155/?type=3&theater
Oltre all'inganno rappresentato dal tribalismo, dal nativismo, dall'esaltazione di un "buon selvaggio" inesistente, non dimentichiamo poi gli aspetti inferi di questa pseudo-religiosità: lo sciamanesimo stregonesco, l'evocazione di demoni, l'infanticidio, i sacrifici umani, il cannibalismo. Sono aspetti, cambiato ciò che deve essere cambiato, presenti anche nell'ecologismo (e non solo estremo). La Pachamama propostaci da questa Chiesa degradata e la Gaia di Earth First!, Greenpeace e da altre organizzazioni ecologiste, terroriste o semi-terroriste, sono sostanzialmente lo stesso idolo. E gli idoli sono demoni.
Certo, stringe il cuore vedere la Chiesa passare da San Tommaso agli apologeti di Pachamama, da liturgie angeliche a pseudo-benedizioni di stregoni pennuti e riti tribali, dal canto gregoriano a ritmi selvaggi e trogloditici, dalla mistica al trance sciamanico.
Silente
L'evocazione di demoni, infanticidio, sacrifici umani e cannibalismo, trance sciamaniche sono anche la pericolosa apertura di una, anzi più di una, porte medianiche verso il mondo infernale che da tempo non avvenivano dalle nostre parti, e poi mai in chiesa, meno che mai da un papa e da una casta di religiosi, con tutto ciò che implica di potenze infernali richiamate e scatenate nel rendere omaggio a questo popò di roba...non c'è solo l'errore, l'eresia, il 1mo comandamento, ma col rendervi omaggio c'è il riconoscimento, l'adorazione, l'apertura di un varco, il richiamo della presenza
Sono importanti le parole di Josh, e drammatiche. Bisognerebbe approfondirne le implicazioni spirituali. Anche per meglio indirizzare la nostra preghiera. Massimo
Un secondo rosario, questa volta organizzato a Milano, per coordinare la Chiesa in questa fase di "confusione dottrinale". Ma il malessere dei fedeli è evidente
http://m.ilgiornale.it/news/cronache/milano-cattolici-organizzano-rosario-salvezza-chiesa-1785611.html
Lo avevamo annunciato qui
http://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2019/11/milano-7-dicembre-in-piazza-duomo-si.html
Il vero varco lo aprì Montini : ricordate la doppia messa nera del 29 giugno 1963? Omaggio a Satana, intronizzato nella Cappella Paolina (l'altra messa nera in USA, con vittima sacrificale) per" grazia ricevuta" ( la conquista del soglio Petrini). Da allora è tutta una discesa agli inferi, ma senza ritorno, a differenza del viaggio del Sommo Poeta.
https://www.youtube.com/watch?v=XRl17y4w3N4&feature=share
Akita nuovo messaggio
Siamo nelle mani di falsissimi pastori al vertice.
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