Ci si potrebbe stupire del fatto che la mite Europa, da sempre accusata dagli USA, dai propri stessi Paesi membri, da analisti, studiosi accademici e diplomatici di non saper sviluppare una autonoma energica politica estera, degna del ruolo di global player che le spetta nella relazioni internazionali – si rammenti sempre che la Ue è comunque il secondo gigante economico mondiale quanto a PIL dopo gli USA e ben prima della Repubblica comunista cinese – in quest’ultimo periodo post-Coronavirus manifesti tanto decisionismo politico a livello internazionale. In verità, al di là delle dichiarazioni di facciata della stampa e dei massmedia politically correct, di sinistra liberal o radicale, l’Europa di Bruxelles, mostrando concreta, ragionevole real-politik non condivide un rigo delle linee guida della politica estera della diplomazia vaticana dettate dal Pontefice Bergoglio nei confronti di Bruxelles. Il recentissimo vertice Ue-Cina sullo stato delle reciproche relazioni internazionali, svoltosi a Bruxelles in videoconferenza a causa dei limiti dettati dall’emergenza Covid-19, ha fatto emergere un quadro assai pessimistico sull’affidabilità politica del regime comunista cinese, reo di violare con arroganza i pilastri giuridici dei principali trattati e accordi internazionali di cooperazione.
Le dichiarazioni ufficiali dei vertici europei, dalla Presidente della Commissione Ue Ursula von der Layen alla Cancelliera Angela Merkel, che detiene il turno di Presidenza del Consiglio Ue, vanno tutte nel senso di denunziare le criticità di un rapporto politico diplomatico gravemente sbilanciato a favore dell’aggressività espansionistica cinese: il regime totalitario comunista considera, parole testuali dei vertici di Bruxelles, l’Europa un “campo di gioco”, in quanto la Cina non rispetta i criteri di reciprocità, equità, responsabilità nelle relazioni bilaterali, sostenendo un esasperante protezionismo economico nazionalista, ostacolando i diritti del WTO delle imprese europee presenti in Cina, facendo ricorso ad una permanente politica di contraffazione e falsificazione della tecnologia europea, infine, ignorando del tutto i richiami alla promozione e rispetto dei diritti di libertà, civili e politici e religiosi nel proprio territorio.
Insomma, un quadro devastante e assolutamente preoccupante, al punto che la Cancelliera Merkel ha affermato testualmente che sul regime comunista cinese “non possiamo farci illusioni”. Ha aggravato ulteriormente il carico la dichiarazione dell’Alto Rappresentante degli Affari Esteri Ue, Joseph Borrell, che davanti all’Europarlamento ha affermato che i rapporti nelle relazioni internazionali con la Cina peggiorano e l’Europa deve trovare il modo di proteggere la propria posizione.
In verità la Commissione europea, già nel marzo del 2019, lo scorso anno, nella redazione sullo stato dei rapporti con il regime totalitario cinese ha qualificato il brutale sistema politico di Pechino come un “rivale sistemico che promuove modelli di governance alternativi”: tradotto dal gergo giuridico diplomatico internazionale la Cina è, agli occhi europei non un partner con cui collaborare, non un competitor con cui cimentarsi, bensì un autentico nemico, che ha un sistema politico radicalmente agli antipodi dei diritti civili, politici, di libertà dell’Occidente. Un diplomatico della Ue a Bruxelles, ha affermato, in sede riservata, che la posizione della diplomazia vaticana in vista del rinnovo dell’accordo segreto con Pechino sia improntata ad un confuso moralismo ed ideologismo. Parole molto pesanti. Peraltro si noti come uno dei più autorevoli, acuti ed equilibrati intellettuali della Chiesa cattolica missionaria, Padre Bernardo Cervellera, direttore di Asia News, profondo conoscitore della Cina, abbia riconosciuto che il prossimo rinnovo dell’accordo segreto tra Santa Sede e Repubblica popolare cinese sia di scarso aiuto alla Chiesa cattolica cinese, trasformando de facto i sacerdoti cattolici in funzionari agli ordini del Partito Comunista cinese. La condizione dei diritti umani sotto il criminale regime comunista cinese va sempre più peggiorando, secondo unanimi i dati ufficiali acquisiti dalla comunità internazionale, dall’ONU a Human Rights Watch, e le ultime prese di posizione della Ue contribuiscono a minare ancor più l’autorevolezza morale della diplomazia vaticana e di ciò che ha rappresentato da millenni, una sapiente stella polare di saggezza guidata dal diritto naturale contro i guasti della politica di potenza nelle relazioni internazionali. Anche sul versante della gestione strategica della strutturale crisi dei flussi migratori incontrollati da Africa, Medio Oriente ed Asia la Ue ha esplicitamente smentito le aspettative dei diktat della politica culturale immigrazionista di Papa Francesco La riforma del Trattato di Dublino, che disciplina la gestione strategica dei flussi migratori entro l’Unione europea prevede ancora una volta che la decisione di ciascun paese Ue di accogliere migranti che arrivano in Europa rimanga su base esclusivamente volontaria, rimessa cioè alla piena sovranità nazionale di ogni singolo Stato: nel ‘nuovo Patto sulla migrazione e l’asilo’ il principio resta, ed anzi, la Commissione Ue insiste sulla necessità di potenziare ogni forma di iniziativa a livello di agreements internazionali con i Paesi di provenienza dei migranti per promuovere partenariati che stabilizzino i flussi di emigrazione e ricerchino soluzioni politiche ed economiche in loco onde evitare la crescita ulteriore del fenomeno.
In buona sostanza, uno schiaffo solenne alla teoria di Papa Francesco dell’implicito valore essenzialmente positivo dei fenomeni strutturali di immigrazione in quanto portatori di un “forzoso meticciato” identitario culturale in grado di favorire un nuovo umanesimo universale; ed al contempo un implicito riconoscimento del valore delle riflessioni di Benedetto XVI, che di fronte a questa drammatica problematica, ha sempre rimarcato come bisogna saper coniugare solidarietà e rispetto delle leggi, affinché non venga stravolta la convivenza sociale e si tenga conto dei principi di diritto e della tradizione culturale e anche religiosa da cui trae origine ogni nazione. Spiazzati dunque i corifei dell’azione politica di Papa Francesco – si legga l’entusiastico retorico articolo dello storico Giovagnoli sulle pagine di Avvenire (12 settembre 2020) – sul presunto successo politico dell’accordo tra Vaticano e Cina. Cinesizzare il cattolicesimo, annullare il cattolicesimo nelle molteplici identità culturali dei flussi migratori. La politica estera della Chiesa in uscita del Pontefice si espone ad un rischio grave e concreto, in nome di una approssimativa attuazione della dottrina della inculturazione: diluire il ricordo, o addirirttura smarrirlo, dell’insegnamento evangelico di Gesù Cristo. (Luca Della Torre - Fonte)
11 commenti:
«ENTRATE NEGLI ASILI NIDO E UCCIDETE I BEBE' BIANCHI. ACCHIAPPATELI E IMPICCATE I LORO GENITORI».
Non è certo la classica ninna nanna la canzoncina di questo poco illustre demente. Sono parole colme d'odio quelle canticchiate da Nick Conrad, rapper parigino.
Che dire nei confronti di coloro che lo difendono in nome della "libertà culturale"??? Meglio astenersi ..
Un pizzico di buon senso vive nella ue, mentre manca del tutto in vaticano dove una visione diplomatica geo/politica di cattolico ed ampio respiro latita nell'era della sua okkupazione da parte di multiformi bande mafiose sempre più incompetenti.
Un pizzico di buon senso vive nella ue, mentre manca del tutto in vaticano dove una visione diplomatica geo/politica di cattolico ed ampio respiro latita nell'era della sua okkupazione da parte di multiformi bande mafiose sempre più incompetenti.
Come Bergoglio ha potuto fare una falsificazione così palese del pensiero, dell'azione di san Francesco ? Non ha pensato che, essendo così sfrontata, lo denunciassero ?
Non si vuole entrare nella testa di Bergoglio, ma il ragionamento più logico che si possa fare è questo: a parte qualche fanatico, qualche giornale di second'ordine, qualcuno su internet, su facebook o simili ne parlerà. Per la maggior parte dei giornali, delle televisioni, della gente sarà l'enciclica del papa e così passerà.
Non so se sia stato questo il ragionamento di Bergoglio ma non ne vedo altri a meno che non sapesse veramente cosa san Francesco avesse detto e fatto o non si rendesse conto che, così facendo, il pensiero di san Francesco sarebbe stato falsificato; sinceramente, è difficile credere una cosa del genere.
Comunque, qualunque sia l'ipotesi giusta, questo fatto mostra quanto il pensiero comune dei cattolici si sia conformato, cent'anni fa una cosa del genere non sarebbe stata nemmeno pensabile. al, diciamo, "religiosamente corretto" e quelli che, a parte qualche Viganò, qualche « fanatico », si rendono conto, anche nel clero e ne conosco, non ne parlano perché hanno paura per il loro posto o perché « non bisogna parlar male del Santo Padre », il che è vero, quando si tratta di difetti personali, ma qui si tratta di ben altro.
Una bellissima notizia per il mondo intero (quanto ai risvolti per il rispetto dei diritti umani e delle democrazie ei ogni storia e tradizione,speriamo anche per l'Italia) !
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Gli Stati Uniti d’America sono tornati a una Repubblica Costituzionale.
Cosa comporta questa mossa per l'Italia e per il mondo intero?
(Riferito da Leonardo Santi su Facebook)
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Decisamente la più bella notizia che vi abbia mai dato.
L'articolo che ho sempre sognato di scrivere.
Prendetevi con calma tutto il tempo necessario per leggere ed approfondire la portata che questa notizia avrà nel prosieguo degli accadimenti dei prossimi giorni, mesi ed anni.
Qui sotto l'articolo completo
https://telegra.ph/Gli-Stati-Uniti-dAmerica-sono-tornati-alla-Repubblica-Costituzionale---Quali-saranno-i-risvolti-epocali-per-lItalia-e-per-il-mon-10-10
La risposta è molto semplice JMB odia l'Europa, e massimamente l'Italia per qualche perverso sentimento di rivalsa come figlio di immigrati che però nulla hanno a che vedere con queste orde di delinquenti e fancazzisti che vengono qui a farsi mantenere a sbafo e delinquere impunemente, essendo stato cresciuto dalla nonna, ne ha ereditato la fede comunista, causa della partenza per l'Argentina di tutta la famiglia, aggiungete al tutto una profonda ignoranza della storia europea e una desolante mancanza di cultura di base, anche dottrinale, cosa assai grave per colui che dovrebbe essere il faro la guida di 1.300.000.000.di cattolici almeno nominali, vero che abbiamo il papa(?) che ci meritiamo, cionondimeno fa male vedere queste cose e sentire le lodi sperticate di atei militanti, agnostici, ex comunisti mai pentiti e finti politici di estrazione cattolica, ma fateci il piacere.......
Camillo Langone
Non sia considerato un problema dei cattolici tradizionalisti, dei cattolici conservatori, dei cattolici amanti dell'organo a canne e delle candele di cera, la “Fratelli tutti” è un problema dei cattolici alfabeti: saper leggere e al contempo credere che sia un'enciclica cristiana non è possibile. Se non accecati dal tifo politico, patologia che alla sinistra non ha permesso di vedere, nel documento pontificio, altro che il socialismo, il comunismo, lo statalismo, il pauperismo, veleni della cui ulteriore diffusione spesso ha gioito. Non c'è bisogno di sciropparsi tutte le 138 pagine, basta andare sul sito del Vaticano, aprire il testo, cercarvi “Grande Imam” e scoprire l'onnipresenza del vero ispiratore che è Ahmad Al-Tayyeb, un quasi Papa per i maomettani sunniti, un uomo lui sì coerente che credendo in Maometto non crede in Gesù figlio di Dio. Marco Al-Tarquinio di “Avvenire” ha disperatamente detto a Porta a Porta che i miei sono pettegolezzi ma purtroppo per lui è tutto scritto, tutto squadernato, mai così esplicito. L'estensore dell'enciclica non si preoccupa nemmeno più di fingere (sarà la famosa parresia?). C'è il deismo, c'è l'indifferentismo (eresia che Papa Gregorio XVI definì “perversa opinione”), c'è un pizzico di panteismo, c'è un quintale di islam, di fronte al quale ci si inginocchia, c'è di tutto meno la divinità di Cristo, l'indispensabilità per la salvezza di colui che disse “Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me”. “Fratelli tutti” è il manifesto di un'altra religione: qualsiasi cattolico alfabeta può verificarlo, e mi dispiace, mi dispiace tanto, ricordarlo a poche ore dalla messa festiva, ma non voglio peccare di omissione.
https://m.youtube.com/watch?v=6ibMvx1euiM
Messaggio di Bergoglio per il lancio del patto educativo....
FRATELLI TUTTI
e sorelle: ci siamo!
Il 3 ottobre ad Assisi (altro sacro luogo profanato) si è dato il via alla nuova religione mondiale dove uno vale uno o uno vale un altro e quindi nessuno vale.
E così la Comunità di Sant'Egidio, in prima fila nel progetto di omologazione, si porta già avanti e nelle chiese viene consegnato (tradito) il pulpito (a Santa Maria in Trastevere) per la Parola di Dio agli Imam che insegnano che Gesù è un profeta come tanti altri.
E anche il Primo Comandamento ce lo siamo liquidati.
Meditate e ... ormai è fatta
#dachiandremo,Ormai il 1°comandamento se lo sono liquidato ,ma il Signore è d'accordo? Credo che a Roma si facciano i conti senza l'oste.Io sono sempre più convinto invece che questo pontificato sia la fine ,seppure dolorosissima,del cv2.
La narrazione dell'Europa che si evince dall'articolo mi sembra che estrapoli la realtà di una "mite" Europa che, invece, ha spalancato le porte all'Islam, all'aborto, all'eutanasia, all'assassinio di Stato dei bambini disabili o gravemente ammalati,e delle persone anziane, al delirio transessualista per minori, all'educazione gender sin dalle scuole materne, allo sdoganamento della pedofilia, al furto legalizzato di bambini dalle famiglie,al matrimonio gay e al matrimonio fai-da-te, non più "fin che morte non vi divida" ma "finché Eros non vi ispiri", magari con l'aiuto di film porno..e mi fermo qui ma sono sicura che questa mite Europa ci offre anche altro. Aggiungo solo che se è per questo evidente abbandono di ogni Legge di Dio l'origine di questa pandemia allora penso che, per questa volta,la misericordia di Dio sembra essere incommensurabilmente sbilanciata,ma a danno della Sua giustizia. Per quello che riguarda l'attuale diplomazia vaticana mi sembra che questa dovrebbe essere sempre praticata, con ogni Governo per lo stesso fine, la maggior Gloria di Dio e la difesa dei Suoi figli e figlie. Cosa che non è più fatta da un pezzo, in nome di una ostpolitik che non ha, ne mai ha avuto, nulla di cristiano. Non è con CHI, la Santa Sede usa lo strumento della diplomazia: è COME lo usa e PERCHÉ lo usa. Ora sta perfezionando l'opera di dilapidazione di un grande tesoro di abilità e competenze diplomatiche ricevuto in deposito. Così come lo sta facendo per tutto il resto, dall'irrisione del deposito della fede alla distruzione degli Ordini di vita consacrata, sino al rigetto per il titolo che, per ogni cristiano, riveste un significato più alto di ogni altro, su questa terra
quello di Vicario di Cristo. Non c'è nessun errore in quanto viene fatto, ed è conforme ad un disegno accurato, e portato avanti con determinazione. Chi si immagina errori di valutazione ed ingenuità sembra fare un errore peggiore: chi tratta con il demonio sa cosa sta facendo.
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