Riprendo una chiave di lettura laica, condivisibilissima, della Fratres omnes. Precedenti qui - qui - qui.
È del tutto legittimo che Papa Francesco esprima le sue idee, anzi, a 150 anni da Porta Pia, la Chiesa ha il pieno diritto di tentare una mossa neo-giobertiana per implementare la sua leadership a livello internazionale, anche se, stavolta, con un certo afflato da “impero gesuitico”: dal Nuovo Mondo alla Cina del Gran Kahn.
I contenuti della nuova enciclica spingono, infatti, come un treno, verso accoglienza totale ai migranti, corridoi umanitari, confini aperti, pioggia di visti, ricongiungimenti familiari ad libitum, ius soli e via di seguito, con il diritto a tutto per tutti. Cenni su fattibilità, risorse disponibili e doveri dei migranti non vengono pressoché trattati e questo rende il documento un formale invito a tutti i popoli meno ricchi del mondo a trasferirsi in Italia. Oltretutto, Fratres omnes appare come un definitivo viatico morale all’Unione europea per fare del Bel Paese il campo profughi del continente.
Non a caso, secondo Bergoglio il traffico di migranti dovrebbe anche essere gestito da entità sovranazionali: “Ciò che occorre, soprattutto – si legge nel documento – è una governance globale, una collaborazione internazionale per le migrazioni che avvii progetti a lungo termine, andando oltre le singole emergenze, in nome di uno sviluppo solidale di tutti i popoli che sia basato sul principio della gratuità”.
Il programma di Francesco, quindi, è chiaro.
Così come è altrettanto chiaro e indiscutibile che questa politica condurrebbe AUTOMATICAMENTE all’annichilimento, non solo del generico concetto di nazione, ma anche e soprattutto del concetto di ITALIA.
Il nostro è, infatti, un paese a crescita zero, scarsamente identitario, poco coeso, politicamente ossequioso verso la Ue, con il 12% della popolazione già straniera senza dimenticare che è una penisola ubicata al centro del Mediterraneo, in una faglia geopolitica turbolenta, dove si scontra la zolla tettonica cristiano-occidentale con quella islamica.
Se venisse sottoposta alla politica ultra-immigrazionista auspicata da Bergoglio, l’Italia sarebbe CANCELLATA completamente nel giro di pochissimi anni e sotto tutti gli aspetti: politico, sociale, economico, demografico, geopolitico, linguistico, etnoantropologico, culturale, artistico, mediatico, persino alimentare. Non stiamo parlando di qualcosa di là da venire, ma di un processo già IN CORSO D’OPERA. Il futuro prospettato è quello di una penisola ex-italiana, aperta al transito di uomini e merci, crogiolo di popoli, lingue, etnie, ceppi diversi senza, tuttavia, alcuna garanzia che tale “super-meticciato” possa portare a una società migliore e più pacifica. Peraltro, secondo Francesco, anche il concetto di “minoranza” - considerato offensivo in omaggio al più ortodosso politicamente corretto - deve essere superato. Di conseguenza, perderebbe valore anche quello di “maggioranza”, ponendo in discussione la base stessa della nostra democrazia. Ma, a questo punto, sarebbe un dettaglio.
Dunque, questo nuovo popolo italico e multi-tutto, senza identità, sarebbe almeno raccolto ai piedi della croce? No: anche quel poco di identità cristiana che resta verrebbe disciolto in un magma multireligioso. Infatti Francesco - con una strategia di cui sfuggono gli obiettivi - insiste molto sulla libertà di culto concessa ai nuovi arrivati. Inevitabile farsi domande sull’antico obiettivo della Chiesa circa la conversione universale al Cattolicesimo: l’imperativo di Cristo: “Andate e predicate il mio Vangelo” significava dunque “Arrivate e portate i vostri dei”?
Intendiamoci, magari ha ragione Francesco, forse l’idea di stato-nazione ha davvero fatto il suo tempo, e realmente, il Nuovo Ordine Mondiale - che fino ad oggi è stato tacciato di essere un progetto satanico-massonico, potrebbe configurarsi come disegno vincente, secondo quanto già auspicato dal cardinale Scola. Qui l'approfondimento.
Ognuno è libero di pensarla come vuole e non saremo noi a dare indirizzi.
Tuttavia, per molti cittadini italiani, allo stesso tempo cattolici e amanti del proprio paese, è arrivato il momento di una scelta sofferta e ineludibile: O DI QUA, O DI LÀ.
Come nel 1870: o con Pio IX, o con Vittorio Emanuele. O con Bergoglio, o con l’Italia.
D’ora in poi non si potrà più conciliare l’amore per la Patria con l’8x1000 a un paese straniero che sta catechizzando un miliardo di persone e gli organismi internazionali verso una politica che condurrà senza alcun dubbio al completo dissolvimento della nazione italiana. Purtroppo è una questione logica dalla quale non si scappa e anche il mondo politico nostrano sovranista o conservatore, non potrà continuare a lungo a evitare la questione: Francesco è sceso definitivamente in campo nell’agone politico, ha deposto i panni del pontefice fra Dio e gli uomini per costruire ponti ben più terreni. E’ un interlocutore politico a tutti gli effetti e non si può continuare a ignorarlo, anche per una questione di rispetto.
Attenzione: una scelta di campo a favore della Patria non comporta di per sé rinunciare a Dio e alla fede: come 150 anni fa, si può rimanere cattolici pur opponendosi al POTERE TEMPORALE del papa, (oggi politico-mediatico). Questo non dovrebbe causare grossi turbamenti spirituali perché è arduo trovare fondamenti dogmatico-dottrinali a questa enciclica.
Quindi, in sostanza: o si tiene per l’Italia, o per la neo-chiesa bergogliana. Non ci possono essere compromessi. Ognuno scelga da che parte stare, le squadre sono queste e vinca il migliore.
(Andrea Cionci - Fonte)
13 commenti:
Italia Cattolica.
7 ottobre - B. Vergine Maria del Rosario
Il 7 ottobre ricorre la festa della Madonna del Rosario, una festività istituita da San Pio V° in ricordo della vittoria riportata dalla flotta della Lega Santa il 7 ottobre 1571 a Lepanto sui Turchi. La storia narra che San Pio V ebbe la visione della vittoria, si inginocchiò per ringraziare il cielo e ordinò per il 7 ottobre di ogni anno una festa in onore della Vergine delle Vittorie (inizialmente detta di S. Maria della Vittoria), titolo cambiato poi da Gregorio XIII° in quello di Madonna del Rosario.
La celebrazione venne estesa nel 1716 alla Chiesa universale, e fissata definitivamente al 7 ottobre da S. Pio X° nel 1913.
« Il 7 ottobre è un giorno memorabile negli annali dell’Europa occidentale. In questo giorno, nell’anno 1571, le potenze che rappresentavano la civiltà cristiana si unirono per scongiurare la grande minaccia che veniva dall’Est, nella battaglia di Lepanto.
E’ un giorno di ringraziamento, ricordato nel calendario della Chiesa, non soltanto perché i santuari d’Europa e i loro altari furono salvati dalla totale distruzione, ma perchè una larga parte di quella vittoria fu universalmente attribuita alle preghiere che aveva disposto di fare il Papa di allora, san Pio V.
Quel giorno ci ricorda l’aiuto efficacissimo che Noi, successore di quell’altro Pio, possiamo offrire ai difensori dei diritti di Dio e dell’uomo»
Pio XII, 7 ottobre 1947
(https://w2.vatican.va/content/pius-xii/en/speeches/1947/documents/hf_p-xii_spe_19471007_congresso-usa.html)
BERGOGLIO HA PALESEMENTE RIPUDIATO CRISTO E DISPREZZATO LA MADONNA PER SEGUIRE COME UN SERVO IL VERBO DI SOROS E DEGLI ALTRI SIGNORI DEL DENARO E DELLA GUERRA.
Loro vogliono una umanità senza radici, SENZA intelligenza senza prospettive spirituali, una umanità mescolata in un grosso frullatore fino a perdere la DIGNITÀ Cristiana e la stessa dignità umana. Non più uomini e donne liberi, ma animali d'allevamento docili e miti.
Ma non è questo l'insegnamento di Cristo. Quindi solleviamo la testa, questo Nuovo Ordine Mondiale non lo vogliamo.
Dante scrisse a proposito dell'umanità: "fatti non foste a viver come bruti Ma per seguir virtute e conoscenza".
L'ideologia della fratellanza in Bergoglio
“Fratelli tutti” è il manifesto ideologico del bergoglismo. Non c’è più teologia ma ideologia, seppur impregnata di moralismo. Ci sono i suoi temi e i suoi teoremi, e riguardano la cittadinanza universale, il popolo dei migranti e il dovere di accoglierli, il mondo senza muri e senza confini, l’ambiente da salvare. E ci sono i suoi nemici: il nazionalismo, il populismo e il liberismo.
http://www.marcelloveneziani.com/articoli/lideologia-della-fratellanza-in-bergoglio/
Il fatto è che la massoneria adotta degli slogans apparentemente buoni, fratellanza universale, eliminazione della corruzione, ma Cristo ha affermato che solo Dio è buono e non può essere buono chi elimina Dio dalla faccia della terra che vuole governare con la presunzione di conoscere il bene e il male facendo a meno della Parola di Dio, indifferente alla Volontà di Dio. Comincia a togliersi la maschera quando adotta lo slogan "nuovo umanesimo" adottato anche dal premier. Il nuovo umanesimo prelude a mettere al centro non più Dio uno e trino ma l'uomo, con i suoi bisogni meramente materiali. Il nuovo umanesimo prelude al "nuovo ordine universale" mediante il quale mirano a impadronirsi del potere necessario per dominare l'intero pianeta
Sarà tutto inutile, tutto inutile.
Inutile ricordare Lepanto, Belgrado, Vienna, Tunisi e tutte le altre battaglie in cui la Vera fede ha trionfato.
Inutile ricordarle se non ci si rammenta di come esse siano maturate ovvero mediante il Santo Rosario.
Il Santo Rosario dev'essere il supporto primario di ogni cattolico; se recitato bene, rende pura la Fede, casto il corpo e limpida la ragione.
Inutile dunque rammentare queste vittorie se anche noi non vogliamo conseguirle anche oggi, momento in cui i nemici sono assai ben più pericolosi degli Ottomani.
Sarà tutto inutile se non preghiamo il Santo Rosario.
Poiché Lepanto non salvò "l'europa" ma salvò l'Europa Cattolica, la sola Europa.
Lepanto non è il trionfo della società laica occidentale, è il Trionfo della Vera Fede.
Trionfo ottenuto grazie alla Regina dei Martiri.
Nessun neo-guelfismo da parte di Bergoglio - Non siamo come nel 1870
Accostare, sia pure polemicamente, Gioberti a Bergoglio è un'autentica bestemmia.
Gioberti auspicava il rinnovamento morale e civile dell'Italia miserella umiliata da secoli da tutti rivendicando un suo primato culturale e spirituale e mirando a restaurare la libertà d'Italia cacciando gli stranieri che da tre secoli la occupavano e condizionavano, per instaurare una federazione degli Stati Italiani con a capo il Papa. L'idea del "primato" nostro era solo in parte fondata e non erano più i tempi dei papi guerrieri, come all'epoca delle lotte contro i Saraceni o il Barbarossa. Però c'era in Gioberti, come prima di lui in Alfieri, entrambi del tutto estranei alla massoneria, quello slancio spirituale, quella volontà di riscatto, quel desiderio di patria italiana, di rinnovamento civile che appunto caratterizzò il nostro Risorgimento, suscitando nelle classi colte, in gran parte della borghesia e in parte del popolo e persino del clero grandi e insospettate energie, al di là del drammatico sviluppo storico che il riscatto nazionale poi assunse (le lotte contro il potere temporale e tra italiani).
Gioberti voleva l'Italia libera, grande, spiritualmente rinata con accanto una Chiesa rinnovata a sua volta, per certi aspetti. Bergoglio vuole invece l'opposto: un'Italia ridotta ad "espressione geografica", sepolta sotto una società multietnica e multirreligiosa. Vuole la morte della Patria. Si conferma come nemico del nome italiano oltre che di tutto l'Occidente. Dopo aver distrutto la sua propria religione rendendola il più possibile "ecumenica" ed eticamente capovolta, vuole anche annientarci come popolo, nazione, etnia. Perché non esorta invece le donne italiane a far figli, a sposarsi; perché non tuona che sia messo al bando l'aborto di Stato, e contro le concessioni all'omosessualità, l'educazione gender etc?
Applica fedelmente il programma distruttore dell'omofilo ed eretico cardinale C.M. Martini, gesuita come lui.
La scelta non è tuttavia come nel 1870 tra il Papa e il Re d'Italia, che comunque non era obbligato a prendersi Roma. Il discorso non deve esser portato sulla legittimità del potere temporale ristabilito nella forma adatta ai tempi nel 1929 con la Conciliazione, che ha riparato il vulnus del 1870.
L'errata politica di Bergoglio è il risultato delle eresie di Bergoglio, dell'odio che, come "teologo indio e popular", nutre per l'Occidente, in blocco. Il problema politico posto da questo Papa si risolve, resistendo alle sue pretese, dimostrandone la vacuità, e soprattutto dimostrando la radice religiosa, teologica dei suoi errori, che sono quelli del Vaticano II, giunti alla loro cancrenosa e mortifera maturazione.
Non è abolendo lo SCV, cosa che sarebbe peraltro del tutto ingiusta, che risolviamo il "problema Bergoglio". Bisogna invece allargare il discorso critico sugli errori contenuti nel Vaticano II e nella pastorale deviata dei Papi "conciliari", ultimo Bergoglio, in modo da provocare, a Dio piacendo, un'opposizione vasta e aperta nella Chiesa e nella società.
PP
OT non proprio in tema, ma utile per chi vive a Roma, gira voce che sia un serio candidato ad essere il nuovo sindaco di Roma Andrea Riccardi, molto ben visto da M5s e PD.....auguri...
Andrea Riccardi. La Sant'Egidio da decenni coltiva rapporti privilegiati con i paesi musulmani e oggi gestisce i famigerati "corridoi umanitari" con la sponsorizzazione di Bergoglio..
Davvero ? Se così dovesse essere vien da dire che neanche lo sputnik ..!
Bergoglio, non siamo tutti fratelli, fratelli si diventa con il Battesimo, Lei fa finta di non saperlo per farci invadere ...
https://www.grandeoriente.it/il-gran-maestro-raffi-con-papa-francesco-nulla-sara-piu-come-prima-chiara-la-scelta-di-fraternita-per-una-chiesa-del-dialogo-non-contaminata-dalle-logiche-e-dalle-tentazioni-del-potere-temporale/
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