Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

martedì 21 settembre 2021

Dov'è Pietro?

Nella nostra traduzione da National Review alcune puntualizzazioni interessanti. Qui l'indice degli interventi precedenti e correlati in ordine alla Traditionis Custodes.
I critici della Messa tradizionale innalzano l'autorità fine a se stessa (1)

La Loggia delle Benedizioni dietro la statua di San Pietro
in Piazza San Pietro in Vaticano nel 2013 
(Max Rossi/Reuters)
L'Arcivescovo cattolico romano di Liverpool, Mons Malcolm McMahon, ha fatto un intervento molto curioso nel dibattito sulla liturgia latina tradizionale della Chiesa, che Papa Francesco ha recentemente cercato di sopprimere in un documento dal titolo “Custodi della tradizione”.

In una brevissima lettera alla sua diocesi, l'arcivescovo McMahon ha scritto qualcosa su cui vale la pena riflettere a lungo:
Una cosa che ha infastidito molti cattolici è che coloro che sono devoti ai vecchi modi di culto spesso si definiscono "tradizionali". Penso che abbiano dirottato la parola per uso personale. Papa Francesco ha rivendicato la “tradizione” universale affermando chiaramente che i vescovi sono i custodi della tradizione. La tradizione ha un significato particolare in teologia, si riferisce a san Paolo quando dice che ci trasmette ciò che ha ricevuto. In altre parole, la tradizione è un concetto vivente, non qualcosa bloccato nel passato. La Messa che celebro quotidianamente è quella che ho ricevuto da Papa San Paolo VI e da Papa San Giovanni Paolo II ed è quindi la Messa “tradizionale”. La puntualizzazione che sto facendo è più della semplice semantica; si tratta della vita stessa della Chiesa.
In effetti, penso che l'arcivescovo abbia inconsapevolmente dimostrato una sottile verità sulla moderna Chiesa cattolica, che l'autoconcezione della chiesa è ora un serpente che si morde la coda. I vecchi catechismi dicevano che c'erano tre fonti autorevoli nel cattolicesimo: le scritture, la tradizione e il magistero della chiesa (2). E insieme, questi conservano per noi il deposito della fede consegnato agli apostoli da nostro Signore. Ma nel racconto dell'arcivescovo, la chiesa non esiste per il Vangelo, ma per se stessa. La sua autorità è insegnare che ha autorità per insegnare. Avanzo l'ipotesi che questo errore possa essersi insinuato nella chiesa solo a causa della riforma liturgica.

Ad agosto ho scritto due brevi saggi sulla messa in latino e sul tentativo di papa Francesco di revocare il permesso ai sacerdoti di celebrarla. Uno è apparso sul New York Times e l'altro qui su National Review. Entrambi sono usciti mentre non ero in sede, e non ho potuto rispondere alle numerose critiche a questi saggi. Alcune critiche possono essere respinte facilmente. C'è chi mi accusa di aver commesso il peccato perenne di confondere la riforma costante della Chiesa, con la corruzione, e la ricerca di una Cristianità “pura”. Tutto quello che posso fare è puntare di nuovo alle fonti teologiche e liturgiche antiche che proprio in questi stessi termini promossero la nuova Messa, come un modo per recuperare la nobile semplicità della chiesa primitiva dalla corruzione tridentina.

A una critica si può rispondere con relativa facilità. In un articolo sul blog Where Peter Is, Rachel Amiri e Mike Lewis fanno notare che portavo avanti l'argomento dell'arcivescovo Marcel Lefebvre e di altri tradizionalisti nel senso che le riforme del Concilio Vaticano II miravano a rompere con la tradizione e sono state adottate per distaccare i Cattolici da certe credenze sulla Messa stessa. Ho anche sostenuto che il tentativo di Papa Francesco di sopprimere la Messa spingerebbe i tradizionalisti verso questa convinzione. “Come può Francesco spingere qualcuno a credere a qualcosa in cui già crede?” loro chiedono.

Ebbene, quello che forse non è emerso in quel saggio è che la mia visione - la lettura lefebvriana della storia recente - è stata trasformata in una visione minoritaria nel movimento tradizionalista dal gesto di buona volontà di Papa Benedetto nel 2007. Ho descritto le mie opinioni come un radicalismo assorbito prima del Summorum Pontificum. Dopo il 2007, le parrocchie che hanno celebrato la Messa tradizionale tendevano ad essere frequentate da persone che pensavano con Papa Benedetto che non vi fosse contraddizione tra la moderna Forma Ordinaria del Rito Romano e la "Forma Straordinaria" tradizionale. L'esperienza di pace tra questi riti tendeva a rafforzare quella visione. La stragrande maggioranza dei sacerdoti che nel 2007 hanno usufruito del permesso di Benedetto celebra anche la nuova Messa; non può darsi dimostrazione più chiara della loro sintonia con l'idea benedettina dell'ermeneutica della continuità. Dichiarando nuovamente guerra alla vecchia Messa, Francesco rende insostenibile il terreno comune della posizione di Benedetto e rende più credibile la posizione lefebvriana.

Papa Francesco, infatti, ha continuato a paragonare il permesso di dire sia la Messa antica che quella nuova ad una forma di “biritualismo”. Questo ha un significato molto preciso e delegittima esplicitamente la formula benedettina di chiamare la tradizionale messa latina “la forma straordinaria” del rito romano, e la moderna messa in volgare come “la forma ordinaria” di quello stesso rito. Insinuando che i sacerdoti che celebrano entrambi i riti sono bi-ritualisti - termine normalmente usato per indicare un sacerdote che ha il permesso di celebrare sia il rito romano che la liturgia di rito bizantino - Francesco presuppone qualcosa che persino l'arcivescovo Lefebvre ha evitato di dire: e cioè che dopo il Concilio Vaticano II il Rito Romano non era stato riformato, ma sostituito da tutt'altro. Se papa Francesco può buttare via l'ermeneutica della continuità, su quali basi i sostenitori dell'attuale pontificato possono obbligarmi a restargli fedele?

Amiri e Lewis continuarono scrivendo che il mio saggio era “l'ultimo e più importante elemento di prova che giustifichi la necessità” della soppressione da parte di Francesco della Messa tradizionale in latino. Molti altri hanno fatto osservazioni simili allora e dopo. Qualsiasi peccato nella mia vita - ne ho molti che sono evidenti sia agli amici che ai nemici - o qualsiasi affermazione teologica nel mio editoriale che potrebbe essere interpretata come un errore (sia con letture generose che tendenziose) è stata tirata fuori per dimostrare il difetto fondamentale dello stesso movimento tradizionalista.

Ben strano argomento! Perché a decine di migliaia — forse milioni — di cattolici dovrebbe essere negato qualcosa già loro diritto a causa dei peccati di un solo uomo? E inoltre si può lanciare una pietra per colpire gli innumerevoli cattolici che frequentano regolarmente la Messa tradizionale, che non sono d'accordo con le mie opinioni o che non hanno apprezzato il modo in cui le ho espresse?

A chi fa questo ragionamento non viene mai in mente di dire: “Joe Biden crede che l'aborto dovrebbe essere legale; questo dimostra il problema fondamentale della liturgia moderna”. Perchè no? Io me ne esco e dico candidamente che penso che il papa abbia commesso un errore. Questo mi sembra normale perché, essendo cattolico, mi è stato insegnato che nella maggior parte delle situazioni il papa non è protetto da una garanzia di infallibilità. Ma i sostenitori di Francesco usano la critica stessa come prova in un processo in cui si è già deciso che la condanna sia inflitta collettivamente, non solo a me. Teologi modernisti come Edward Schillebeeckx usavano espressioni assolutamente scabrose riguardo ai pontificati di Paolo VI e Giovanni Paolo II, vedendo in loro un tradimento dello spirito del Vaticano II. Perché la mia critica è presa come emblematica della Messa tradizionale, ma quelle di Schillebeeckz sono considerate del tutto eccezionali, emblematiche di niente in particolare? La mia tesi secondo cui la nuova Messa comunica e produce questo dissenso non viene mai accolta e confrontata; semplicemente vien fatta scivolare via.

Direi che ciò diventa possibile solo quando si aderisce al positivismo papale. Se lo dice il papa, deve essere vero. Molti conservatori hanno inconsapevolmente preso a fondamento questo errore quando, sulla scia del Concilio, hanno si sono concentrati sul documento Humane Vitae di papa Paolo VI e sui pronunciamenti papali di Giovanni Paolo II come la prima – forse unica – manifestazione del dogma dell'indefettibilità della chiesa. Invece di seguire l'antica formula di San Vincenzo di Lérins, "Noi aderiamo a quella fede che è stata creduta ovunque, sempre, da tutti", gli apologeti moderni tendono a guardarsi intorno e ad orientarsi, beh, "Dove è Pietro".

Quando si guarda indietro alla storia cattolica, è più facile vedere quanto sia distorto questo iper-papalismo. Quando invece si guarda alle grandi opere teologiche del passato, come la Summa Theologiae di Tommaso d'Aquino, o le Sentenze di Pietro Lombardo, raramente esse citano una dichiarazione papale a meno che quel papa non fosse lui stesso un grande teologo. Certamente non fanno quello che facciamo noi adesso. I catechismi moderni traboccano di citazioni degli ultimi quattro o cinque pontificati, molte delle quali enigmatiche e poco chiare. Il papato stesso è sempre più trattato come una sorta di autorità indipendente e semioracolare. Registriamo quindi l'assoluto scandalo che durante la vita di mio suocero, i catechismi cattolici abbiano articolato tre diversi - e contraddittori - insegnamenti sulla giustizia della pena di morte. La stessa incoerenza emerge dalla soppressione della Messa latina da parte di Papa Francesco, che chiaramente travisa e distorce il ragionamento di Papa Benedetto sul permesso, prima di contraddire apertamente il ragionamento religioso di Benedetto per mantenerlo. Benedetto ha scritto che la vecchia Messa non poteva essere vietata “all'improvviso”. È proprio quello che ha fatto Francesco.
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]
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Nota di Chiesa e post-concilio
1. Il ruolo dell’autorità è quello di unificare la comunità e dirigere verso Dio, che è il centro della vita di ognuno e di tutti e verso le verità rivelate custodite nel Depositum fidei. L’autorità non è fine a se stessa e presuppone anche un’obbedienza non fine a se stessa che, diversamente, diventerebbe un modo per scansare le responsabilità e sembrare santi.
2. Vedi Mons. Brunero Gheradini [qui]: Il riconoscimento delle due fonti della Fede cattolica – «la teoria delle due fonti (Scrittura e Tradizione -ndr), una indipendente dall’altra ma ambedue collegate insieme dal Magistero ecclesiastico nell’unità di un’unica e medesima Fede» – allontana la tentazione di menomare alcune verità di Fede, ad esempio i dogmi mariani, dedotti dalla Tradizione e non dalla Sacra Scrittura. Una tendenza rovinosa, che si è impadronita del pensiero degli ermeneuti della discontinuità, suggestionati e infatuati dall’errore intorno alla sola scriptura dettato dalla rabbia antiromana a Martin Lutero.

21 commenti:

La toppa che peggiora lo strappo. Francesco, i Rabbini e il Vaticano sulla Legge di Mosè ha detto...

Catechesi di @P. Serafino Maria Lanzetta
Dopo una catechesi di Papa Francesco dedicata alla Legge di Mosè (11 agosto 2021), in cui, tra l’altro, il Papa diceva giustamente che «la Legge… non dà la vita, non offre il compimento della promessa, perché non è nella condizione di poterla realizzare», il Rabbino Rasson Arussi, Presidente della Commissione per gli Affari Interreligiosi del Gran Rabbinato di Israele, ha inviato una lettera al Papa chiedendo un chiarimento circa le sue espressioni, risultanti offensive al mondo ebraico. Cioè si considerava la Legge di Mosè obsoleta e si ritornava alla “dottrina del disprezzo” dei giudei. Il Card. Kurt Koch ha risposto a nome del Papa, ma complicando il problema. Il Papa, a suo dire, non aveva insegnato che «la Torah è sminuita o non più riconosciuta quale “via di salvezza per i giudei”». Sic! Ecco la toppa che strappa tutto il vestito. C’è dunque una via di salvezza per i giudei alternativa a Cristo? Ci sono due alleanze che si escludono a vicenda? Assurdo! Pur di coltivare rapporti di buon vicinato si omette di dire la Verità! Tuttavia, c’è un altro problema a monte e risiede nella dialettica tra legge e comandamenti posta da Francesco, che preparava la sua catechesi successiva secondo cui questi ultimi non sono assoluti!
https://www.youtube.com/watch?v=DIY9STgrMZU

Anonimo ha detto...

21 settembre 2021

Papa Francesco si è scagliato contro l'Eternal Word Television Network (EWTN), dicendo: "Sono opera del diavolo".

Durante un incontro con i gesuiti in Slovacchia, il Pontefice ha parlato di “un grande canale televisivo cattolico che non esita a parlare continuamente male del Papa”. Sebbene non abbia nominato la rete, il riferimento era chiaramente a EWTN. “Personalmente merito attacchi e insulti perché sono un peccatore”, ha detto il Pontefice; “ma la Chiesa non li merita”.

https://www.catholicculture.org/news/headlines/index.cfm?storyid=52296##

Anonimo ha detto...

https://www.youtube.com/watch?v=XFAo6PM2_ZQ

La Lega implode - Dietro il sipario - Talk show



N.B. Importante per noi, in particolare, la seconda parte in cui si tocca la questione spirituale. Da non perdere anche la prima parte specialmente l'affondo di Bossi a Giorgetti.

Anonimo ha detto...

Dans une tribune, le couple fondateur du chapitre missionnaire des « Pèlerins d’Emmaüs » au pèlerinage de Chartres, Stanislas et Maylis Choné, supplie l’Église de ne pas ressusciter le clivage entre « tradis » et « non tradis », au nom de la jeune génération de plus en plus adepte des deux formes du rite romain.

https://www.famillechretienne.fr/37041/article/motu-proprio-le-vibrant-appel-dun-jeune-couple-a-ne-pas-reveiller-des-querelles

Anonimo ha detto...

"During the same session, Pope Francis also expressed impatience with priests who 'make nasty comments about me,' complaining that 'they make judgments without entering into a real dialogue.'"

I don't know whether these priests truly make "nasty" comments. But I would have to ask.... Holy Father...who was the one who suppressed the traditional Roman Rite, using frankly draconian extremes, "without entering into a real dialogue"? Who was it who made "nasty comments" about young seminarians and priests who want to wear cassocks and traditional vesture? Who was it who classified anyone who adheres to orthodox faith as "rigid"? I'm not in favor of genuinely "nasty" comments. Those are uncharitable and useless. But His Holiness would do well to look in the mirror before getting his feelings too hurt.

https://www.catholicculture.org/news/headlines/index.cfm

Anonimo ha detto...

Guido Villa
Come altri ho notato gli effetti inaspettati di TC.
Credetemi, se rimaniamo fedeli alla Chiesa, senza colpi di testa, e nonostante tutto anche ai pastori - devo dire onestamente: per ciò che rappresentano, più che per ciò che realmente sono - Traditionis Custodes rappresenterà una benedizione esattamente come la vendita e la messa in schiavitù del patriarca Giuseppe in Egitto rappresentarono, alla fine, una benedizione e la salvezza per lo stesso suo popolo di Israele.

Anonimo ha detto...

https://onepeterfive.com/convert-surveyed-give-us-latin-mass/

EquesFidus ha detto...

Gli ebrei devono smetterla di mettere bocca negli affari cattolici: si pentano e si convertano, perché il Messia è venuto per loro e per tutti ma il loro popolo eletto ciò nondimeno lo ha messo in croce! Purtroppo, questi sono frutto di decenni di "fratelli maggiori", "fratelli minori", "fratelli separati" quando i miei unici fratelli sono gli altri battezzati in unità di fede. Quindi il rabbino, se si sente offeso, se lo tenga per sé, nel Talmud babilonese sono scritte delle vere e proprie bestemmie contro Nostro Signore ma mi sembra che non abbiano mai chiesto perdono o le abbiano mai rinnegate. Quindi, dal momento che (contrariamente a quanto dice Koch), 1) Esiste un unico Salvatore, Gesù Cristo: 2) come dice Nostro Signore, la vecchia Legge mosaica viene completata e superata dalla Sua, possono offendersi quanto vogliono, ma è così.
Tra l'altro, per una volta Bergoglio ha detto una cosa ortodossa, ed ovviamente i suoi collaboratori hanno dovuto correre a negarla...

tralcio ha detto...

DALLO SPIRITO SANTO ALLA SANTITA’
Di che cosa stiamo parlando?

La Bibbia dice che Dio è santo ed anzi è tre volte santo (Is 6,3 e Ap 4,8).
La santità di Dio è l'infinita bellezza e l'eccellenza della Sua natura (Es 15,11). Nella perfezione e nell'eccellenza spirituale Dio è santo nel carattere (per esempio Lev 19,2; Lev 21,8; Gios 24,19; Sal 22,3; Is 57,15).

Il cristianesimo ha teologicamente descritto Dio Uno e Trino. La Santissima Trinità compare tutta nel segno della croce del Verbo Incarnato, Agnello Immolato, Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo: nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

Quella santità non è affatto confinata nei cieli, ma è chiesta agli uomini rivolti a Dio.

Siate santi perché io sono santo è scritto in Lev 11,44 e 1 Pt 1,16.
Gesù non lascia mezze misure: siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste (Mt 5,43-48).

Forse che non siamo dei poveri peccatori?
Forse che non siamo perduti senza la salvezza che viene da Dio?
Certamente sì. Eppure questo non preclude la santità dell’uomo.

Da capo: di che cosa stiamo parlando, scendendo dalla gloria di Dio alla condizione umana?

La santità è camminare alla presenza di Dio. E’ adorarLo e servirLo. E’ anelare a vedere il volto di Dio.
Per vedere Dio serve un cuore purificato. Serve un cuore che si converte, ovvero che cambia i propri gusti, per avere sapienza delle cose celesti e il distacco da quelle terrene.

Essere santi davanti a Dio passa dal rispetto di tutti e dieci i comandamenti, per disporsi a compiere la volontà di Dio. Il Signore ha separato il suo popolo dagli altri, perché chi lo serve fosse suo: è un Dio geloso, che ama e castiga quelli che ama per portarli alla salvezza eterna. Il Signore è fedele e cerca chi Lo adori in spirito e verità, cioè con cuore sincero e fedelmente, mettendo in pratica le ispirazioni e i precetti divini e custodendoli con tutto il cuore e l’anima.

Il consacrato in particolare, ciascuno per la propria vocazione (religiosa o laica, verginale o coniugata) si espone e si dispone, anche nella carne, attraverso dei segni evidenti che lo manifestino (l’abito, la postura, i tempi della giornata, le scelte quotidiane…).

La santità è allora questa sapienza del cuore (come San Giuseppe e Maria) che ama sapendosi amato.
E’ la ricerca di tesori per i quali perdere tutto il resto, se necessario. E’ la fiducia di non essere mai abbandonati, per quanto la prova possa rivelarsi ardua. Chi cerca e si affida con questa fede può comprendere che cosa sia il timore di Dio e conoscere Dio che ai santi non fa mancare la scienza.
La via dei giusti è come la luce dell’alba che va crescendo fino al giorno perfetto.
E’ schivare il male: chi veglia sulla propria condotta si conserva la vita.
E’ meglio essere umili con i piccoli, che dividere la preda con i superbi.

Pietro, pur vacillando, è il custode di questa sapienza.
Oppure non sa ne' vuol essere Pietro.

Anonimo ha detto...

OT leggo che non si può più entrare in SCV se non in possesso di gp vaticano, italiano o documenti stranieri attestanti la vaccinazione o test rapidi molecolari........all'epoca del CCCP c'erano meno restrizioni........

Lucignolo ha detto...

Durante un incontro con i gesuiti in Slovacchia, il Pontefice ha parlato di “un grande canale televisivo cattolico che non esita a parlare continuamente male del Papa”. Sebbene non abbia nominato la rete, il riferimento era chiaramente a EWTN.

Grazie dell'informazione. Onestamente, quando ho sentito la notizia in TV, ho pensato a TV2000, chissà perché...

Gederson Falcometa ha detto...

"Ma nel racconto dell'arcivescovo, la chiesa non esiste per il Vangelo, ma per se stessa. La sua autorità è insegnare che ha autorità per insegnare. Avanzo l'ipotesi che questo errore possa essersi insinuato nella chiesa solo a causa della riforma liturgica".

Carissima Mic,

Esiste qualcuno rapporto tra ciò che è affermato nell'articolo e la questione della «“ermeneutica della riforma”, del rinnovamento nella continuità dell'unico soggetto-Chiesa» tante volte da lei commentata:

"Insomma è cambiato il cardine su cui si fonda la Fede e la sua trasmissione, spostato dall'oggetto-Rivelazione al soggetto-Chiesa/Popolo di Dio[6] pellegrina nel tempo e di fatto trasferito dall'ordine della conoscenza a quello dell'esperienza, evidenziato dal primato del sentimento, o addirittura della sensazione o del sensazionalismo, sull'intelletto". Concilio reale, virtuale e ermeneutica taroccata - http://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2014/07/concilio-reale-virtuale-e-ermeneutica.html

L'arcivescovo McMahon considerando che "tradizione è un concetto vivente, non qualcosa bloccato nel passato" ha potuto dire "La Messa che celebro quotidianamente è quella che ho ricevuto da Papa San Paolo VI e da Papa San Giovanni Paolo II ed è quindi la Messa “tradizionale”". Tuttavia, Paolo Vi non ha ricevuto la sua Messa da nessuno, l'ha creata. Quindi, in questo senso, la tradizione vivente non porrebbe il Papa stesso, come fonte di rivelazione?

Impossibile non ricordare il suo testo "Fusione delle fonti della Rivelazione
con l’assorbimento della Tradizione nella Sacra Scrittura ", dove se può leggere la tese di Mons. Brunero Gherardini da lei presentata e se può leggere:

« il precedente Magistero è spazzato via all’insegna d’una radicale tanto quanto insostenibile unificazione. Unificati sono i concetti di Scrittura, Tradizione e Magistero. […]. La “reductio ad unum” della Dei Verbum, pertanto, corregge se non proprio non cancella letteralmente il dettato del Tridentino e del Vaticano I» Fusione delle fonti della Rivelazione
con l’assorbimento della Tradizione nella Sacra Scrittura - http://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2012/04/fusione-delle-fonti-della-rivelazione.html

Oggi questo è molto più evidente di prima. Il risultato di questa "reductio ad unum" è il magistero stesso come fonte di rivelazione. Ciò avviene in modo tale che, parafrasando Luigi XIV, è come se il magistero potesse dire "Io sono la rivelazione".

http://caminante-wanderer.blogspot.com/2021/08/la-tradicion-devorada-por-el-magisterio.html

Fabio Riparbelli ha detto...

Alla vostra cortese attenzione,

i no-vax vengono accusati di diffondere il virus anche ai vaccinati.
Se i vaccini funzionassero per davvero i vaccinati non avrebbero nulla da temere dai no-vax e si diffonderebbe solo fra i no-vax, e invece il continuo ricontagio dei vaccinati, soprattutto fra il personale medico degli ospedali, dimostra solo che i no-vax hanno ragione a non voler fare vaccini con infiniti richiami che non solo sono inutili, ma anche dannosi, per i morti e lesioni che procurano.
Quindi i cosiddetti vaccinati, che in realtà non sono, stiano zitti perchè se i cosiddetti vaccini funzionassero davvero non avrebbero nulla da temere dai no-vax, e per eventuali ricontagi diano solo colpa alla loro ingenuità di gregge.

Distinti Saluti,
Fabio Riparbelli.

Anonimo ha detto...

I critici della Messa tradizionale innalzano l'autorità fine a se stessa

i fanatici della Messa tradizionale la innalzano come fine a se stessa, quasi non esistessero altri riti (orientali, per esempio) che vengono comunemente celebrati

mic ha detto...

Carissimo Gederson,
oggi sono stata molto presa (le covavo da giorni) proprio da considerazioni del genere, che ho appena concluso, programmandone la pubblicazione per domattina....

Anonimo ha detto...

"è cambiato il cardine su cui si fonda la Fede e la sua trasmissione, spostato dall'oggetto-Rivelazione al soggetto-Chiesa/Popolo di Dio[6] pellegrina nel tempo e di fatto trasferito dall'ordine della conoscenza a quello dell'esperienza"; ne ho avuto conferma nel discorso di un parroco nella messa di conclusione del grest, con i bambino. Disse testualmente "non è importante conoscere tante cose (la dottrina, sic!), l'importante è stare insieme"; niente insegnamento della dottrina, quindi, solo chiacchiere a vanvera. Poi disse una perla, parlando delle offerte ricevute per le missioni, durante l'estate (si era in una nota località di villeggiatura marittima) "bambini, secondo voi cosa ci vannoa fare i sacerdoti nelle terre di missione?"; risposta in coro "ad aiutare a costruire case, strade, ponti..."; "benissimo, bravi, - riprese il don - , vedo che avete subito capito cosa significa essere missionari", alla faccia del conquistare anime a Cristo, del proselitismo (tanto odiato), dell'evangelizzazione. Falsi preti di una falsa chiesa !!!

Anonimo ha detto...

fanatici della Messa tradizionale la innalzano come fine a se stessa, quasi non esistessero altri riti (orientali, per esempio) che vengono comunemente celebrati
22 settembre 2021 17:08
MA QUANDO MAI?"!??!!???
Faccio presente che i riti orientali hanno origine APOSTOLICA (o almeno antichissima); sono caratterizzati dall'INAMOVIBILITà (persino eccessiva) di ogni virgola e tutto sono tranne che opera a tavolino, commissionata a sedicenti esperti, di cui NESSUNO sentiva il bisogno. Nel promulgarla il duo Bugnini/Montini si mise soto i piedi persino gli stessi documenti del Vaticano II .

Anonimo ha detto...

Visione TV
L'europarlamentare Francesca Donato, stanca di tradire gli elettori per servire gli interessi di banchieri e poteri forti, abbandona la Lega. Bagnai e Borghi, invece, finti oppositori del regime, restano comodamente seduti su poltrone raggiunte con l'inganno e in danno di tanti cittadini in buona fede. La Lega di Giorgetti è una succursale del Pd. Quanto reggerà ancora il bluff di Salvini? Ne parliamo a "Dietro il Sipario" in compagnia di Arnaldo Vitangeli, Francesco Carraro e Massimo Mazzucco
https://www.youtube.com/watch?v=XFAo6PM2_ZQ

Puntata molto interessante, dal minuto 44,48 circa si chiude con la collocazione della attuale Chiesa...

Che cosa volete a Roma? ha detto...

Un giorno, alcuni colleghi discutevano col definitore generale, il consigliere vicino al provinciale o al generale di un ordine religioso, i problemi dell’ordine, quando Padre Pio, assumendo un atteggiamento scandalizzato, esclamò, con un sguardo severo nei suoi occhi: «Che cosa volete a Roma? Che cosa intrallazzate? Volete cambiare anche la regola di San Francesco»? Il definitore replicò: «Padre, si vorrebbero proporre dei cambiamenti perché i giovani non vogliono più saperne della tonsura, dell’abito, dei piedi scalzi…». «Cacciateli! Cacciateli! Che cosa bisogna dire? Forse che fanno un favore a San Francesco prendendo l’abito e seguendo la sua regola di vita, o non è piuttosto San Francesco che offre loro questo grande dono?».

Anonimo ha detto...

https://visionetv.it/le-porte-dellinferno-al-quirinale-ma-e-solo-un-caso/
Trovo strano che non abbiate affrontato l'argomento in concomitanza peraltro con la tessera verde... Mazzini e Pike lo scrissero che a furia di guerre e disastri si sarebbero convinti tutti che la religione satanica andava imposta a tutti.

Anonimo ha detto...

Myrta Merlino a Pippo Franco: "Sei vaccinato?", "Preferisco non rispondere ma per venire qua .
https://www.youtube.com/watch?v=_KvxDqhPW4E
L'anello sventolato gesticolato sventagliato l'abbiamo notato.
Sì l'impiegata conduttrice indossava un anello.