Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

sabato 4 febbraio 2023

Il Papa e la Chiesa in un’ora drammatica della storia

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È stato scritto che dall’elezione di Jorge Mario Bergoglio a vescovo di Roma e pontefice di tutta la Chiesa “nulla è stato più come prima”. Cosa è veramente successo? In questi anni, mentre è cresciuta esponenzialmente la popolarità del nuovo Papa, non è altrettanto cresciuta la popolarità della Chiesa o del messaggio cristiano. Gli indici di vitalità della compagine ecclesiale sono sempre più in ribasso. Sembra che si sia verificata una sorta di sovrapposizione del Papa rispetto alla Chiesa, quando non una vera e propria presa di distanza di Francesco dalla Chiesa così come conosciuta finora. 
Il libro; Super hanc petram riflette in modo critico sugli assunti portanti dell’insegnamento di Papa Francesco, in materia di fede e di morale, evidenziando i punti di non continuità con la dottrina precedente e con il magistero autentico. Con filiale devozione al Papa, è necessario dire che è questi che dipende dalla Chiesa e dalla sua fede e non viceversa. All’ubi Petrus ibi Ecclesia deve sempre corrispondere l’ubi Ecclesia ibi Petrus.
P. Serafino Maria Lanzetta svolge il suo ministero sacerdotale nella diocesi di Portsmouth, Inghilterra. È libero docente di teologia sistematica presso la Facoltà Teologica di Lugano (Svizzera) e direttore editoriale della rivista teologica Fides Catholica. È autore di diversi libri e saggi che coprono vari ambiti della teologia, in particolare quello teologico-fondamentale, ecclesiologico, mariologico e morale. Ha curato l’organizzazione di diversi simposi teologici a carattere internazionale con le relative pubblicazioni. (Corrado Gnerre - Fonte)
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24 commenti:

Anonimo ha detto...

«Ama la verità; mostrati qual sei, e senza infingimenti e senza paure e senza riguardi. E se la verità ti costa la persecuzione, e tu accettala; e se il tormento, e tu sopportalo. E se per la verità dovessi sacrificare te stesso e la tua vita, e tu sii forte nel sacrificio».

Biglietto scritto da Giuseppe Moscati il 17 ottobre 1922

Anonimo ha detto...

Sta suscitando molto scalpore la notizia della conversione del giornalista Alessandro Gnocchi, oramai ex cattolico tradizionalista, alla chiesa ortodossa russa... Gnocchi era un fedele alla tradizione che ha scritto numerosi libri (anch'io ne ho uno) ed ha tenuto numerose conferenze in tutta Italia... ovviamente dal mondo tradizionale sono già partite accuse di eresia, apostasia, eterodossia etc, pero', pur non condividendo la sua conversione, umanamente posso anche capirlo; non è facile essere cattolico tradizionalista al giorno d'oggi con le gerarchie vaticane che al posto di difendere la vera fede, si sono completamente vendute al modernismo, però anche il mondo cattolico tradizionalista si deve porre molte domande: l'ho scritto mille volte che sono divisi in mille orticelli dove ognuno pensa ai suoi pomodori e questo non è bello né utile! Comunque, evidentemente, non ci stava più “dentro” ed ha voluto fare un passo oltre, sbagliando... nell'interesse della salvezza della sua anima, spero si ravveda...
Walter Vida su Fb

Anonimo ha detto...

Sono molte le persone che si sono convertite alla Chiesa Ortodossa, fra le quali mio fratello, che non frequentava più la Chiesa Cattolica dalla prima adolescenza e non è mai stato "tradizionalista". La moglie lo ha seguito. Probabilmente mio nipote e la 'compagna', al momento non sposati in chiesa, e la bimba, al momento non battezzata, li seguiranno. Ovviamente seguiranno i sacramenti del matrimonio e del battesimo (validi) nella Chiesa Ortodossa. Che dire? Quella che si spaccia per Chiesa Cattolica è del tutto inaffidabile. Se la bimba andasse a catechismo dal prete della sua parrocchia non imparerebbe nulla di cristiano. Il prete, durante la farsa pandemica, spediva le ostie per posta... Il caso fu oggetto di un post anche sul blog 'Messa in latino'.

tralcio ha detto...

Sono cattolico. Ero cattolico. Sarò cattolico.
Malgrado Bergoglio, che non considero papa.
Ebbi come un presentimento la sera dell'elezione, non lo so spiegare, ma fu così.
Poi ho accumulato decine di ragioni per ritenere sempre il Papa Benedetto XVI.
Adesso Benedetto XVI è morto e per me non c'è il papa.
Sono cattolico. Ero cattolico. Sarò cattolico.
Alessandro Gnocchi ha cambiato confessione? Problemi suoi.
Sbaglio a non ritenere Papa chi contraddice il catechismo e dissacra i sacramenti?
Ne risponderò davanti a Dio, ma non a chi non sa distinguere Benedetto XVI da Bergoglio.

Anonimo ha detto...

Se fai uscire una volta, come Benedetto nella sua grande dolcezza permise, i paria dalla grotta, ricacciarli dentro tutti è difficilissimo, molti restano fuori e coveranno come fuoco sotto la cenere aspettando l'occasione, proprio come fecero i modernisti sfuggiti al repulisti, che si accovacciarono sotto le cattedre in attesa che il sisma terminasse. Quando venne il momento, erano tutti belli pronti all'attacco, rilassati e un tantino incazzati: e sì che si vendicarono, alla grande.

Succederà, in una chiesa certamente diversa e più a misura d'uomo, nel prossimo futuro, ma dal versante opposto.

Valeria Fusetti ha detto...

Premetto che non è una provocazione, bensì una domanda : Se la Chiesa Ortodossa nel suo insieme è "non valida" per quale ragione i Sacramenti, se non tutti in parte, sono validi ? Poi vorrei aggiungere : Se il Sacramento del Battesimo è stato "reciprocamente riconosciuto" tra la Chiesa Cattolica e quelle Luterane e Calviniste, quali sono le conseguenze teologiche ed ecclesiologiche ? Domanda, quest'ultima, già fatta in un altro blog animato da due super esperte, risposta nulla, secondo l' esempio che viene dal sacro soglio.

Gian ha detto...

Dai loro frutti li riconoscerete, un albero buono non può dare frutti cattivi. E' talmente evidente che insistere nel "far finta che" diventa una colpa personale di cui ciascuno dovrà rispondere, secondo la propria posizione gerarchica. Io la vedo così, non c'è verso di continuare a girarci intorno sperando che passi la notte e arrivi il nuovo giorno, mentre tutto va in corrosione.

Anonimo ha detto...

"Il 27 novembre 1969, tre giorni prima della data fatidica in cui entrò in vigore il Novus Ordo Missae, padre Calmel espresse il suo rifiuto con una dichiarazione d’eccezionale portata, resa pubblica sulla rivista Itinéraires.
“Mi attengo alla Messa tradizionale – dichiarò –, quella che fu codificata, ma non fabbricata, da San Pio V, nel XVI secolo, conformemente ad un uso plurisecolare. Rifiuto dunque l’Ordo missae di Paolo VI.
Perché? Perché, in realtà, questo Ordo Missae non esiste. Ciò che esiste è una rivoluzione liturgica universale e permanente, permessa o voluta dal Papa attuale, e che riveste, per il momento, la maschera dell’Ordo Missae del 3 aprile 1969. È diritto di ogni sacerdote rifiutare di portare la maschera di questa rivoluzione liturgica. E stimo mio dovere di sacerdote rifiutare di celebrare la messa in un rito equivoco.
Se accettiamo questo nuovo rito, che favorisce la confusione tra la Messa cattolica e la cena protestante – come sostengono i due cardinali (Bacci e Ottaviani) e come dimostrano solide analisi teologiche – allora passeremmo senza tardare da una messa intercambiabile (come riconosce, del resto, un pastore protestante) ad una messa completamente eretica e quindi nulla. Iniziata dal Papa, poi da lui abbandonata alle Chiese nazionali, la riforma rivoluzionaria della messa porterà all’inferno. Come accettare di rendersene complici?..

Anonimo ha detto...

Confidiamo in Gesù nelle oscurità dello spirito e confidiamo in Lui ora specialmente che la chiesa si trova in tempeste terribili mai viste prima. Nelle nostre tempeste rifugiamoci in Lui in quelle della chiesa preghiamo perché venga la calma nella fecondità spirituale delle anime e della suprema aspirazione alla vita eterna. Confidiamo, anzi, dormiamo sul cuore Divino di Gesù e rifugiamoci ai piedi del suo altare.

Don Dolindo Ruotolo

tralcio ha detto...

Per Valeria

Il Battesimo è un ingresso, il gradino più basso.

Gesù, il Verbo di Dio, la scala l'ha discesa per venire a fare comunione.
Da Dio, seconda ipostasi della Ss.ma Trinità, assume la natura umana.
La vive, da persona, in una famiglia e in un popolo, e la consacra illuminandola.
Poi conosce morte e resurrezione.

Al credente in Cristo tocca la stessa via, ma in salita.
Quindi prima l'immersione nella morte e resurrezione di Cristo (il Battesimo).
Poi la vita in Cristo, coordinandovisi e orientandovisi (i comandamenti, la conoscenza).
Ma tutta la vita ha bisogno di nutrimento, ed ecco l'Eucaristia che porta alla Comunione.
L'uomo in grazia di Dio e nutrito di Dio, in comunione con Cristo, sale fino al Cielo.
A questo punto l'essere umano rinato dall'altro nel Battesimo e fattosi immagine di Dio in un'anima che ha la luce del Verbo e l'istruzione dei Comandamenti, è Una con il Signore.
In questo destino finale di santità c'è la contemplazione e l'unione del cuore al Signore.

La fede è un fondamento che è ampio, più ampio dei confini di un rito o una confessione.
Abramo ebbe fede quando ancora non c'era la Legge. La legge ha preparato l'Incarnazione.
Il Battesimo fa entrare l'uomo redento, liberato dalla sua caduta, nella Grazia di Cristo.
Il Battesimo è comune a ognuna delle confessioni in cui si è disperso il cristianesimo.
Poi però servono gli altri doni, gli altri Sacramenti.
Fino a una mistica del cuore che supera di gran lunga le leggi, i riti, le gerarchie.

I "folli di Dio" non sono stati mai troppo amati dalle gerarchie.
Ma hanno ricostruito la Chiesa. Si pensi a San Francesco (non a Francesco).
Ma un tantino "giocherellone" penso che lo sia stato anche Benedetto XVI.

"Quando Cefa venne ad Antiochia io lo contraddissi" ha detto...

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli :«Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura.
Mc 16,15-20

Bergoglio: Il Vangelo il Corano sono la stessa cosa, non dovete portare nessuno, ognuno sta bene dove sta, deve restare dove sta.

Ognuno è chiamato a scegliere. Ma nessuno può credere che l'obbedienza a un rappresentante è prioritaria sull'obbedienza al Rappresentato. Che mai come su questo argomento è stato chiaro.
Nessuno può sentirsi la coscienza a posto per il semplice fatto di essersi "sottomesso". Paolo gliele canta eccome a Pietro; Pietro tradisce il Cristo e lo rinnega, per paura certamente, ma anche per pochezza di fede. Non è un alibi all'abiura, al tradimento, alla viltà e all'abdicazione dal mandato cristico, l'obbedienza.
Se un papa dice il contrario del Vangelo, non è sbagliato il Vangelo, è sbagliato il papa. E va non solo disobbedito ma apertamente contestato, anzi, ci fossero dei credenti nel sacro collegio (forse un paio) andrebbe deposto e rimandato indietro in Argentina.

Anonimo ha detto...

Enzo Gallo
La fascinazione di certo tradizionalismo nei confronti dello scisma orientale non data da oggi, solo a considerare il post-concilio si pensi alle suggestioni esoteriche miste ad un sincera ricerca di spiritualità di Cristina Campo, a certe "conversioni" estetizzanti prima e poi interiorizzate con "mediazioni" intellettuali di spuria natura alla Pier Francesco Zarcone, ad un'erronea concezione dei rapporti tra potere civile e autorità religiosa, per finire con la recente infatuazione putiniana. Qui come in altri campi i disastri del pontificato bergogliano hanno agito da catalizzatori di processi carsici già in essere per un'identità cattolica sbiadita.

Anonimo ha detto...


La c.d. "Ortodossia" attrae anche perché la sua regola morale è meno rigida di quella cattolica.
Ammette il divorzio, fa largo spazio allo Spirito nel rapporto con Dio, ovvero ne ha una concezione che tende al sentimentale e all'irrazionale.
La sua liturgia può apparire fascinosa, rispetto al nulla della liturgia cattolica ufficiale di oggi.
L'indegnità dei pastori cattolici attuali, a cominciare dal papa, non giustifica l'apostasia, costituita dall'abiura della religione cattolica di appartenenza e dal passaggio ad un'altra religione.
Per chi ha tradito, non vi sarà scampo. Ricordiamoci di Giuda.
T.

Anonimo ha detto...

Ho trovato una risposta online nel sito Edizioni Amici Domenicani, dove si risponde al quesito:
Se siano validi i sacramenti celebrati nella Chiesa ortodossa,
dove si risponde che sono validi in quanto il clero ortodosso ha la potestà d'ordine. La stessa risposta mi diede don Curzio Nitoglia anni orsono, a voce, dicendomi che sono validi benché illeciti.
Non sono capace di mettere il link del sito di cui ho scritto.

Murmex ha detto...

Un po' fuorviante questa immagine di San Francesco, in lui la "mistica del cuore" è rimasta perfettamente sottomessa a "leggi, riti, gerarchie", a differenza di altri presunti "folli di Dio" che si sono persi dell'eresia. E così altri grandi Santi, veri mistici. Attenti al falso misticismo.

Anonimo ha detto...

Sì, lasciamo però a Dio, Giusto Giudice, la sentenza finale! Vi sono certi comportamenti della Chiesa Cattolica (anche se noi sappiamo distinguere fra Chiesa Cattolica e chiesa conciliare, non tutti sono in grado di fare questa distinzione) che lasciano fortemente a desiderare e che provocano scandalo anche in chi non è credente o praticante...

Anonimo ha detto...

Sulla conversione all'ortodossia non si può dirlo meglio che con le parole di Gnocchi

"Questo, per me, è il punto più doloroso, perché anch’io ero caduto nella trappola dell’equazione “buona dottrina uguale buona Chiesa”. I fatti ci dimostrano che non è così. Tra i vizi della Chiesa cattolica c’è quello del formalismo legato a un eccesso di mentalità giuridica. Basta enunciare correttamente la lettera per salvare qualsiasi pratica. In questo modo siamo arrivati, e non da un secolo, a una Chiesa fondata sul diritto canonico invece che sul Vangelo.

Quando non si ha la santità come primo obiettivo, si finisce per corrompere tutto ciò che viene dopo, proprio tutto. La buona dottrina viene proclamata solo per fare la guerra ai propri avversari. Ma quando la dottrina viene usata come arma, finisce sempre per essere adattata alla guerra e, quindi, è alterata. Si comincia con il considerarla sotto un aspetto nuovo, strumentale, e si finisce per trovarsene tra le mani una nuova, magari più efficace, ma nuova. Senza contare che, se la si usa per fare la guerra e la guerra viene persa, la dottrina soccomberà insieme con gli sconfitti.

Ti assicuro che questo è ciò che è avvenuto negli anni di cui stiamo parlando, coinvolgendo nomi che io ritenevo cristallini solo perché applicavo quella malefica equazione “buona dottrina uguale buona Chiesa”. Ecco come siamo arrivati alla famosa mezzanotte del 10 ottobre 1962. Se non c’è fede, se non c’è santità, questi sono i risultati: la buona dottrina maneggiata da una persona corrotta vale quanto la cattiva dottrina maneggiata da una persona integra".

Anonimo ha detto...

https://www.ricognizioni.it/padre-pio-anticristi-romanzo-infernale-di-alessandro-gnocchi/

Murmex ha detto...

E quindi adesso applica l'equazione "cattiva dottrina= buona Chiesa"? Ma che modo di ragionare è? Se si è scaduti così universalmente nel legalismo( lo dice lui, a me pare che sia, nell'attuale contingenza, tutto il contrario) , se è mancata in molti la ricerca della santità, è colpa delle singole persone, ( fra cui con maggiore responsabilità i falsi pastori)non certo della Chiesa cattolica. Deduco che lui coerentemente non reciti neppure più il Credo, dove si afferma la Chiesa Una, Santa, Cattolica, Apostolica.

Murmex ha detto...

Povero Gnocchi, la sua teoria della dottrina come arma è stranamente simile al pensiero bergogliano. Quelli , e ce ne sono, hanno combattuto per la retta Fede, senza la quale è impossibile piacere a Dio, unendosi la Carità

Murmex ha detto...

In tanti hanno combattuto, e non si sono affatto trovati fra le mani una dottrina alterata. C'e una mancanza di logica in questo suo assurdo ragionamento: combatto per la purezza di qualcosa e la altro? S Atanasio, s Pietro martire e innumerevoli Santi e Dottori hanno alterato? O chi altera è piuttosto chi combatte contro la vera Fede, anche in maniera subdola come i modernisti? O come, adesso, il povero Gnocchi , che si ritrova scismatico ed eretico

Anonimo ha detto...


Gnocchi non fa altro che ripetere le tradizionali e fasulle accuse degli Ortodossi alla Chiesa cattolica: che avrebbe una mentalità troppo "giuridica", che si concentrerebbe troppo sulla dottrina (invece che sulla fede, in realtà sul "sentimento", come fanno gli ortodossi, tra i quali il falso misticismo non è che sia ignoto).
I suoi argomenti non sono da prendere sul serio, sono aria fritta.
T.

Anonimo ha detto...

Cosa dire. Oggi vediamo anche esteriormente (se si vogliono vedere), i “frutti” di quel fiume carsico che ha lavorato nel sottosuolo. Non dimentichiamo la visione di Leone XIII, sulla richiesta di satana di poter tentare la Chiesa per 100 anni.

Anonimo ha detto...

Da ex-ortodosso, conosco parecchi che hanno lasciato il cattolicesimo per l’ortodossia solo per ritrovarsi con problemi ancor più grossi di prima. Non pochi sono ritornati.
Ultimamente solo Dio sa cosa c’è nella coscienza di una persona e mentre mi rammarico, non giudico perché so come ci si sente ad essere giudicati e non rispettati nella propria scelta. Se qualcuno mi chiede, non ho problemi a parlargli di come vedo io le cose, avendo avuto esperienza di quel mondo verso cui alcuni si sentono attratti.
Concordo sull’umiltà (che è poi realismo), si può parlare di Chiesa vera senza aver paura di ammettere la lontananza dal “Paradiso in terra”