Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 17 maggio 2012

FSSPX - Distretto Francia: anche Don de Cacqueray non manca all'appello

In questo giorno dell'ascensione, gli apostoli si raggruppano docilmente intorno alla Santissima Vergine Maria per entrare nel Cenacolo dove perseverano nella preghiera fino alla festa della Pentecoste. Ecco l'esempio che ci è lasciato dalla regina di tutti i santi e da coloro che furono le colonne della chiesa fondata dal Nostro Signore Gesù Cristo. Non è ciò che essi avrebbero dovuto fare la sera dell'Agonia e il Venerdì Santo per evitare sbandamento e dispersione? 

Invito dunque tutti i membri della Fraternità che si trovano nel distretto, tutti i nostri fedeli e tutti quelli che lo vorranno a mettersi in questo stesso riserbo ed in questa stessa preghiera, intorno a Nostra Signora del Clero, fino alla festa della Pentecoste. In queste circostanze così difficili, la verità si fa conoscere alle anime che si umiliano davanti a Dio, quelle che fanno tacere le loro passioni e la loro agitazione interiore per non avere altra sete che quella della verità di Dio e altra volontà che la sua. 

Oso formulare il voto che i responsabili dei forum accettino di chiudere i loro forum. Se li lasciano aperti che i loro frequentatori si astengano dall'andarvi e, se ci vanno ugualmente, che non si aspettino di scovare la verità nella miriade dei messaggi che si trovano scambiati. Arriviamo anche fino a fare astinenza da internet,(un'eccellente penitenza da offrire!) ed approfittiamo del tempo che si guadagnerà così per rileggere i grandi libri di Monsignor Lefebvre. 

Preghiamo più e meglio portando a termine con fervore la grande crociata del rosario chiesta dal nostro Superiore Generale. Uniamo alla preghiera la nostra penitenza, come la Santissima Vergine Maria ci sempre esortati a fare! Preti, fratelli, religiosi e religiose, mostriamo l'esempio! Chiediamo perdono al Buon Dio con tutto il nostro cuore per i nostri peccati. Sopportiamo nella pazienza i sacrifici della nostra vita quotidiana. Non abbandoniamo il nostro dovere di stato perché tutto sarebbe già perso. Dare generosamente qualche cosa a Dio di noi stessi che ci costa un poco per unirci più fortemente a Lui. 

 Viviamo una grande prova. Ma Nostro Signore è sempre presente nella barca anche quando la tempesta è scatenata e sembra doverlo inghiottire. Non ci spaventiamo se Nostro Signore sembra dormire di nuovo perché, in realtà, non smette di vegliare su noi. Lo crediamo con tutta la nostra anima. E' per questo dentro di noi, dobbiamo rimanere nella serenità, molto certi che il Buono Dio veglia su noi. 

Imploriamo il Cielo per il nostro Superiore Generale, per i suoi Assistenti, per i nostri vescovi affinché siano accordate loro le grazie di luce e di forza di cui hanno bisogno per rimanere fermi nel buon combattimento della Fede, in queste circostanze così difficili. Dobbiamo un'immensa riconoscenza ai nostri quattro vescovi e supplichiamo il Buon Dio, il 30 giugno 2013, di darci la gioia di congratularci con loro per il bel giubileo d'argento del loro episcopato. 

Chiediamo queste grazie anche per noi stessi e gli uni per gli altri perché tutti, ne abbiamo il più gran bisogno. In tutte le case della Fraternità, cominciamo questa sera la novena del "Veni Creator" cantato fino alla festa della Pentecoste alla quale potete unirvi. 

Invitandovi a portare a termine nel più grande fervore la grande crociata del Rosario chiesta dal nostro Superiore Generale ed aspettando la gioia di ritrovarvi tutti sulle strade di Orléans per festeggiare la nostra cara Jeanne, vi affido tutti al Cuore Addolorato e Immacolato di Maria. 
 Don Régis de Cacqueray,
Superiore del Distretto di Francia della FSSPX

63 commenti:

viandante ha detto...

Lo ammetto, non é da molto che mi sono affacciato riscoprendolo il mondo della Tradizione. In un primo tempo, ingenuamente, pensavo che la buona impressione datami fosse dovuta alla fortuna di essermi imbattuto in un pastore d'anime particolarmente capace.
Tuttavia, proprio di questi tempi, al di là delle discussioni inerenti la situazione della FSSPX, é una gioia poter vedere come moltissimi sono i sacerdoti e responsabili della FSSPX o legati semplicemente alla Tradizione, che sanno ancora fare delle prediche o dei discorsi cattolici nella semplicità, senza argomentazioni complicate e senza rinunciare alla genuinità della fede.
Per me é già tanto in questo anno domini 2012!

hpoirot ha detto...

nessuno osa scrivere più niente... figuriamoci hercule che ha pure in de Cacqueray il proprio superiore di distretto.

detto questo rinnovo il mio grazie e un bravo a mic: i forum se gestiti con intelligenza non sono containers a gossip ma una zona di sano confronto. il suo eccelle in questo senso.

Anonimo ha detto...

Non capisco una cosa: come può Fellay reclamare obbedienza, se sulla base del diritto canonico (vecchio) la SPX non è un ordine religioso? Come fate a sostenere questa tesi? E' probabile che il Superiore francese, come spesso si è fatto nella Fraternità in situazioni simili, stia parlando del tempo (meteorologico).

Anonimo ha detto...

x hpoirot che dice:
la Santa Sede finirà per fare quallo che vuole la Madonna...

ma scusi , hpoirot, due obiezioni:

1- chi le ha detto che la Madonna vuole questo accordo ? io non lo credo affatto;

2- chi le garantisce che la S. Sede farà la volontà della Madonna, visto che da ben UN SECOLO a questa parte i papi continuano a snobbare la sua richiesta precisa: CONSACRAZIONE DELLA RUSSIA al Suo Cuore Immacolato ?
se NON hanno fatto la volontà della Madonna, come potranno farla adesso, che non la conoscono quella volontà precisa, ma la ipotizzano secondo i desideri di qualche gruppo di potere
(occulto-massonista-indifferentista) ?
avete dimenticato che la Chiesa non potrà affatto risorgere se PRIMA non vedremo il Trionfo del Cuore Immacolato di Maria ?
e che questo fatto necessario, che ha la precedenza assoluta su tutte le GRAZIE, i papi finora lo bypassano, specialmente da Papa G23.mo in poi, perchè non è cosa che piace all'ecumenismo conciliare ?

gradirei una risposta da hpoirot e da chi si sente di darla a domande sospese da 100 anni (mentre la Chiesa si prepara gioiosamente a festeggiare Lutero e le sue tesi! nell'anno 2017, centenario di Fatima).

Anonimo ha detto...

gradirei una risposta da hpoirot e da chi si sente di darla a domande sospese da 100 anni (mentre la Chiesa si prepara gioiosamente a festeggiare Lutero e le sue tesi! nell'anno 2017, centenario di Fatima).

Intanto, su questo mi permetto rispondere io. Non penso che la Fraternità e nessun cattolico sia obbligato a partecipare né in spirito né attivamente a questi abominevoli festeggiamenti, frutto del peggiore falso ecumenismo di conio conciliare.

Probabilmente, ad essi sarà opportuno, opporsi senza condanne o polemiche che non vengono recepite, ma con preghiere e celebrazioni di riparazione: il che secondo me è molto più efficace di qualunque condanna che, sotto forma di critica costruttiva, può sempre essere espressa nelle sedi opportune.

Anonimo ha detto...

Ripeto: canonicamente Fellay non può esigere alcuna obbedienza. Questo dimenticate sempre di dirlo, chissà perchè.

Anonimo ha detto...

In ogni caso sostituire la fede "fatimina" a quella cattolica è brutto segno. Anonino delle 10:24 è tra quelli che si stanno tagliando fuori?

Anonimo ha detto...

In ogni caso sostituire la fede "fatimina" a quella cattolica è brutto segno. Anonino delle 10:24 è tra quelli che si stanno tagliando fuori?

Anonimo delle 10:24 (ma perché non vi date un nick, non ci vuole poi tanto!) non si sta tagliando fuori, sta semplicemente aprendo il suo cuore ed esprimendo i suoi giusti timori.
Mi sembra eccessivo ingiusto e anche esageratamente polemico attribuirgli di sostituire la fede "fatimita" a quella cattolica, solo perché si è basato sui contenuti della apparizioni di Fatima che, se non vanno assolutizzati, non vanno neppure ignorati o sottovalutati.
Ed è bello e giusto che ognuno posso esprimere il suo 'sentire' e da quello partire per ogni ulteriore riflessione.

Anonimo ha detto...

Ripeto: canonicamente Fellay non può esigere alcuna obbedienza. Questo dimenticate sempre di dirlo, chissà perchè.

Allora? Perchè bisognerebbe obbedire? Chi è Fellay? Il superiore di un ordine religioso? No. Il papa? Non credo.
In realtà, ci sono due forme di ipocrisia: oltre a quella dei modernisti, c'è quella di chi vuole l'accordo, nella SPX e nel fronte "tradizionalista", che non ha argomenti dottrinali ed anzi si contraddice da sè. Allora tira fuori le storielle sul "soprannaturale" e sul "realismo", che mi sanno di pretesti e clericalismi d'accatto.

Dante Pastorelli ha detto...

Canonicamente Fellay non può nulla pretendere in fedeltà? Benissimo. Chi non vuole obbedire se ne vada dalla Fraternità ed entro in zona canonicamente riconosciuta.

Dante Pastorelli ha detto...

ed entri. pardon.

hpoirot ha detto...

hpoirot risponde a Anonimo

1. io non ho detto che la Madonna vuole l'accordo ma che saprà bypassare i piani progressisti dei vari Schonborn proteggendo la SPX (non per la SPX in sé ma perché cio' significa proteggere la Tradizione).

Ora effettivamente un modo di proteggere potrebbe essere di non fare l'accordo, ma non va dimenticato che il tesoro della Tradizione é di tutti ed é un dovere di tentare di uscire dal "ghetto" perché la Tradizione Cattolica é oggi "universale epr pochi". Deve tornare ad essere pro multis e cio' dipende in primis dal papa che si trova come ad un bivio...

hpoirot ha detto...

2) chi le garantisce che la S. Sede farà la volontà della Madonna, visto che da UN SECOLO a i papi snobbano la sua richiesta precisa: CONSACRAZIONE DELLA RUSSIA al Suo Cuore Immacolato ?

La Crociata del Rosario dalla SPX e fatta PROPRIO per chiedere la CONSACRAZIONE DELLA RUSSIA? I termini sono questi
nous demandons par cette croisade "la consécration de la Russie au Cœur Immaculé de Marie, telle que Notre Dame l’a demandée à Fatima en 1917, puis à Tuy en 1929, n’a été faite par aucun pape jusqu’à ce jour."

puo' vederlo qui http://www.fsspx.org/fr/focus/croisade-du-rosaire/

Mai a mia conoscenza un gruppo qualunque ha pregato cosi' tanti rosari per questa intenzione.

Ecco da dove viene la mia "certezza" tutta soprannaturale... che non é per niente nell'uomo Ratzinger proprio perché che egli NON é un uomo qualunque...

Anonimo ha detto...

Canonicamente Fellay non può nulla pretendere in fedeltà? Benissimo. Chi non vuole obbedire se ne vada dalla Fraternità ed entro in zona canonicamente riconosciuta.

Mi scusi, ma quale autorevolezza (visto che di autorità non si può parlare) può avere un vescovo che dice fuoco e fiamme contro il Vaticano e poi si dice favorevole all'accordo? E poi, questo benedetto riconoscimento canonico: ma credete che Cristo sia un burocrate, o avete lavorato troppo nell'amministrazione pubblica?

Dante Pastorelli ha detto...

Io lascerei fare alla Madonna...

il maccabeo ha detto...

"Ripeto: canonicamente Fellay non può esigere alcuna obbedienza. Questo dimenticate sempre di dirlo, chissà perchè."

Beh, credo che tale assunto sia semplicemente...falso.
Perché:
1. Non va dimenticata la genesi della Fraternitá San Pio X, eretta giá canonicamente come Pia Unio da Mons. Charrière nella Diocesi di Friburgo nel 1970 La FSPX e: "...société de prêtres érigée à Fribourg (Suisse) le 1er novembre 1970 par Mgr François Charrière, évêque de Lausanne, Genève et Fribourg...”
2. e lodata con lettera firmata dal card. Maier, allora prefetto della Congregazione dele clero: “Le 18 février 1971, le cardinal-préfet de la Congrégation du Clergé adressait une lettre de louange pour l’œuvre accomplie.”
3. L´evoluzione normale di tali Pie Uniones é quella di diventare almeno “Societá sacerdotale di vita comune senza voti”. Come infatti divenne. “Fondée par Mgr Marcel Lefebvre, la Fraternité Saint-Pie X est une société sacerdotale de vie commune sans vœux, à l’exemple des sociétés des Missions Étrangères de Paris..." Lo stesso Mons. Adam, vescovo di Sion nel Vallese, riconobbe piú volte alla FSPX di Mons. Lefebvre, in virtu´della natura di Societá di vita comune, il potere di incardinare, proprio quando a sua volta Mons. Lefebvre richiedeva a Mons. Adam l´incardinazione nella diocesi di Sion dei nuovi membri della FSPX.
4. Ricordiamo poi le molteplici visite canoniche, che non sarebbero state autorizzate da Roma se non ci fosse stato nessun riconoscimento canonico. Durante l´ultima visita ufficiale effettuata dal Card. Gagnon accadde che: “...Le cardinal assiste d’ailleurs à la messe de l’évêque “suspens” le 8 décembre 1987 à Ecône.” Cosa illecita al Card. Gagnon se la suspensio fosse stata considerata valida.
5. “... Le même jour, il déclare: «je veux dire que nous avons été frappés, partout, nous gardons une grande admiration pour la piété des personnes, pour l’actualité et l’importance des œuvres, surtout en ce qui concerne la catéchèse, la formation, l’administration des sacrements. Certainement nous avons en main tout ce qu’il faut pour faire un rapport très positif.» Ce rapport ne paraîtra jamais et sera, pratiquement, étouffé. A ce jour, il n’a jamais été publié. Par contre, on peut toujours lire dans le Livre d’or du séminaire d’Ecône le souhait du cardinal, que «le merveilleux travail de formation sacerdotale accompli ici rayonne un jour pour le bien de toute la sainte Eglise».
http://www.fsspx.org/fr/historique/la-fraternite-saint-pie-x-de-1970-a-2009-2/

6. Ogni volta che Menzingen ha presentato a Roma Dossier riguardanti annullamenti di matrimonio o laicizzazzioni questi dossier sono sempre stati riconosciuti validi e ben fati dalle Congregazioni Romane competenti.

7. Eppoi mi spiace deludere Anonimo ulteriormente, ma dopo il ritiro delle scomuniche solo qualche anno fa Papa Ratzinger stesso chiese a Mons. Fellay di intervenire presso Mons. Williamson per "moderare", diciamo, la sua "vis polemica".

Concludendo:
Anche se " de jure" la glossa ufficiale dice che non vi sarebbe riconoscenza ufficialmente canonica,
la genesi della Fraternitá rispetta in pieno le condizioni di un riconoscimento canonico e il Papa considera comunque "de facto" Mons. Fellay come il Superiore della Faternitá San Pio X e come avente un´autoritá reale sui suoi membri. E i membri della Fraternitá hanno promesso questa obbedienza al Superiore legittimamente eletto il giorno della loro ordinazione sacerdotale, cosí come l´hanno promessa al Papa, quando questo esercita legittimamente il suo operato per il bene delle anime.
Mons. Fellay puó dunque esigere obbedienza da tutti questi punti di vista.

Anonimo ha detto...

Nessuno ha notato che il comunicato del Superiore italiano, ripreso da questo blog, termina così:

Vi invitiamo a rileggere la Lettera agli Amici e benefattori n° 79 in cui Mons. Fellay denuncia i gravi erori presenti nella Chiesa e, allo stesso tempo, lancia la Crociata del Rosario che si concluderà alla Pentecoste spiegandone le intenzioni.

Ora, leggete e capirete quel che sta dicendo Don Petrucci: nessuna volontà di accordo, da parte sua. Fellay, in quel documento di 2 mesi fa circa, criticava fermamente ecumenismo (Assisi III) e beatificazione del polacco. A questo punto, visto che su questi punti il Vaticano non ha ceduto (in realtà non ha ceduto su nessuno), se si accorda, Fellay è un pagliaccio.

Strano che abbiate citato il documento senza l'importante "appendice". Altro che soprannaturale!

Anonimo ha detto...

Ora, leggete e capirete quel che sta dicendo Don Petrucci: nessuna volontà di accordo, da parte sua. Fellay, in quel documento di 2 mesi fa circa, criticava fermamente ecumenismo (Assisi III) e beatificazione del polacco. A questo punto, visto che su questi punti il Vaticano non ha ceduto (in realtà non ha ceduto su nessuno), se si accorda, Fellay è un pagliaccio.

Questa è una illazione bella e buona.

Credo che tutti conoscano il pensiero di Mons. Fellay su Assisi, le perplessità sulla beatificazione-sprint di Papa Giovanni Paolo II (che non è un dogma di fede) e su molte altre cose.

E non credo affatto che gli accordi implichino un cambiamento di fronte di Mons. Fellay su queste questioni che, insieme ad altre -da molti condivise anche non aderendo alla FSSPX- rappresentano la problematicità di alcuni punti controversi sul concilio e sul postconcilio, sui quali le discussioni non possono non continuare ed è proprio su questo che verterà la Buona Battaglia di ogni cattolico che ama la Tradizione.

hpoirot ha detto...

Anonimo ti invito a leggere qui
in che modo mons. Gherardini parla di errori NEL Concilio ...

http://disputationes-theologicae.blogspot.fr/2009/05/presentation_05.html?spref=fb

cito:
"Facciamo l'ipotesi che in qualcuno dei sedici documenti del Vaticano II, o addirittura in tutti, si rilevino errori. In astratto, è possibile: si è sempre discusso se un Concilio possa venir meno alle sue dichiarate intenzioni e finalità, o se possa addirittura cader in eresia. Il mio sommesso parere è che ciò non sia da escludere, attesa la fragilità o la malizia del cuore umano; ritengo tuttavia che, ove ciò si verificasse, un Concilio cesserebbe d'esser tale."

sono frasi molto forti e ce ne sono delle altre:
"Se poi si considera la Dignitatis Humanae come l'antisillabo rispetto al famoso documento del beato Pio IX (Quanta Cura - 1864), LA CONTINUITA ' CON LA TRADIZIONE VIENE INFRANTA ANCOR PRIMA DI PORNE IL PROBLEMA."


ha ragione Mic "le discussioni non possono non continuare" .... d'altronde con o senza la SPX.

Anonimo ha detto...

Per Mic: quindi, discuteranno all'infinito, accordandosi praticamente ma non dottrinalmente: conferma, questa, che la razza dei preti, a parte sante eccezioni, è tra le peggiori. Tutto questo mi pare bizantino ed anche farisaico, oltre che incoerente e palesemente impresentabile.
Mi chiedo poi perchè l'appendice di Don Petrucci, che non a caso rimandava ad una lettera eloquente di Fellay, non sia stata riportata su questo blog.
Mic, risponda, se può, ad ogni obiezione.

Per Poirot: grazie. Le parole di Gherardini sono molto significative, e coincidono con le tesi sedeprivazioniste. Mi domando però, allora, perchè egli sia ancora "in comunione" con Roma, visto che ha riconosciuto questi errori ("antisillabo": citato da Ratzinger). Un altro caso di asimmetria tra vita e pensiero?

Anonimo ha detto...

Mi scusi, ma quale autorevolezza (visto che di autorità non si può parlare) può avere un vescovo che dice fuoco e fiamme contro il Vaticano e poi si dice favorevole all'accordo? E poi, questo benedetto riconoscimento canonico: ma credete che Cristo sia un burocrate, o avete lavorato troppo nell'amministrazione pubblica?

L'autorità, pur senza tener conto della genesi cattolica della Fraternità, gliela sta dando Papa Benedetto XVI facendone un suo interlocutore.

Che il Signore Gesù non sia un burocrate non elimina la necessità di regole e di un "ordo gerarchico", che è normale che una istituzione abbia. Figuriamoci una istituzione della portata della Chiesa!

Non facciamo, però, l'errore di vedere solo la Chiesa come istituzione, che di solito fanno coloro che si autoattribuiscono i carismi. Non esiste una Chiesa carismatica ed una istituzionale, la Chiesa è UNA e anche la sua parte incarnata e visibile è inscindibile dal suo Mistero.

Che ci siano delle pecche e dei peccatori, non la scalfisce, ed essa è e rimane sempre Santa, oltre che Cattolica e Apostolica a anche Romana...

Luisa ha detto...

Una persona, anonima, che scrive

"beatificazione del polacco"

per me non ha nulla da che fare con la Chiesa cattolica, e lo dice chi è consapevole dello stato in cui la Chiesa è stata lasciata a Papa Benedetto da Giovanni Paolo II.

Anonimo ha detto...

Per Mic: quindi, discuteranno all'infinito, accordandosi praticamente ma non dottrinalmente: conferma, questa, che la razza dei preti, a parte sante eccezioni, è tra le peggiori. Tutto questo mi pare bizantino ed anche farisaico, oltre che incoerente e palesemente impresentabile.

Discuteranno fino a quando non verrà un Papa, e questo lo crediamo per fede, che ripareggerà la verità.

Mi chiedo poi perchè l'appendice di Don Petrucci, che non a caso rimandava ad una lettera eloquente di Fellay, non sia stata riportata su questo blog.

Francamente a me quell'appendice è sfuggita. Se ci tiene posso anche aggiungerla e ho spiegato sopra perché è ininfluente.
E, poi, conosco Padre Petrucci e non lo ritengo capace di una comunicazione così indiretta e contorta.

Mic, risponda, se può, ad ogni obiezione.

Non capisco la ragione di questo tono perentorio e, sì, anche un tantino arrogante...

Per Poirot: grazie. Le parole di Gherardini sono molto significative, e coincidono con le tesi sedeprivazioniste. Mi domando però, allora, perchè egli sia ancora "in comunione" con Roma, visto che ha riconosciuto questi errori ("antisillabo": citato da Ratzinger). Un altro caso di asimmetria tra vita e pensiero?

Le rispondo anche a questo. Non sono affatto d'accordo sulla sua affermazione riguardante mons. Gherardini, che in quel contesto ha fatto delle ipotesi "di scuola". Il sedeprivazionismo non c'entra un bel niente.

Anonimo ha detto...

non lo ritengo capace di una comunicazione così indiretta e contorta

Ma allora perchè l'ha inserita? L'ha fatto a caso?
Mi scusi dell'arroganza, che voleva essere, in realtà, cortesia.

A proposito di Gherardini, parlando di ipotesi di nullità del Concilio, mostra che il sedeprivazionismo non è quella follia che di solito viene dipinta. Ripeto che ciò che è detto per ipotesi da Gherardini coincide con ciò che è detto per tesi dai sedeprivazionisti. Forse il sedeprivazionismo non c'entra un bel niente perchè non volete macchiare l'immacolato Gherardini con i torbidi ambienti "sedevantisti".

Amicus ha detto...

Per l'anonimo So-tutto-io di cui sopra: evidentemente secondo te Mons. Lefebvre si comportò anch'egli come "un pagliaccio" quando accettò di firmare un accordo pratico col Vaticano. "Lasciateci fare l'esperienza della Tradizione": è tutto ciò che il venerato Presule chiedeva in quell'occasione. Non lo sai, o l'hai dimenticato?

Luisa ha detto...

Aggiungo che il Superiore del Distretto italiano dovrebbe essere più prudente e non contribuire al clima avvelenato con le sue frasi, come quella che termina il suo comunicato.
In questo momento delicatissimo non si sente il bisogno di contributi "contro" ma di contributi e apporti PER.
Il linguaggio usato è essenziale, non vedo l`utilità di usare formule che, anche se nello spirito di scrive sono veritiere, in questo momento non fanno che riscaldare gli animi e nutrire la discordia.

Dante Pastorelli ha detto...

A me sembra che l'anonimo voglia provocare e basta. Quindi io rispondo con due parole perché non posso perder tempo, con gli anonimi, poi!
Ammesso che il vescovo Fellay non abbia nessuna autorevolezza canonica, cosa ci stanno a fare nella Fraternità i disssidenti? La Fraternità è un'associazione sacerdotale, ha seminari ecc. Elegge i suoi superiori a cui i membri promettono obbedienza. Anche se invece d'esser una congregazione religiosa fosse un club in cui l'ultimo parere spetta, come da statuti, al presidente, che dissente se na va o si caccia a calci nel sedere.

Dante Pastorelli ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

Grazie, Pastorelli, e scusi per le perdite di tempo che Le ho procurato. Dissidenti da cosa? L'obbedienza è una virtù, ma non può essere assoluta: Fellay è il Superiore di una "Fraternità" che è stata costituita per combattere il modernismo. L'accordo forse implica un'abiura delle tesi conciliari da parte di Roma? No. Eppure, si metteranno d'accordo, forse. Come? Dio solo lo sa.
Vorrà dire che, come temevo, ci prenderanno a calci nel sedere. Siamo abituati. La novità è che i calci, questa volta, verranno da persone che fino a due giorni fa condividevano la linea dei 3"dissidenti".

Luisa ha detto...

Che l`anonimo, se fa parte della FSSPX, si legga l`omelia di Mons. Fellay, durante la Santa Messa Crismale, disponibile su DICI, centrata sull`obbedienza, se è solo un provocatore perditempo può comunque leggerla, ne sarà edificato.

Anonimo ha detto...

Ma allora perchè l'ha inserita? L'ha fatto a caso?
Mi scusi dell'arroganza, che voleva essere, in realtà, cortesia.


Quella lettera parla di cose notissime a tutti e che Fellay non mi risulta si sia rimangiato.

Inoltre parla anche della preghiera e della crociata dei rosari. O no?

Perché insiste tanto su questo particolare che, ripeto, a me era sfuggito e comunque non cambia la sostanza?

Poi, se davvero Don Petrucci non è d'accordo, non mancherà di manifestarlo. Ma questo non inficia nulla di tutto quel che si è detto finora...

Luisa ha detto...

Non ho bisogno di approfondire il Pontificato di Giovanni Paolo II per sapere che non si chiama un Papa "il polacco".
Non lo si fa, non solo perchè si è cattolici ma anche per una semplice questione di buona educazione e rispetto, rispetto per il Papa in primis, per i cattolici in seguito.
Se lei ha dei buoni motivi per criticare l`operato di Giovanni Paolo II, ha tutti i diritti di esprimere la sua opinione senza però mai dimenticare di chi sta parlando.
E, mi ripeto, chi scrive non si è privata di esprimere la sua opinione e non si priverà di farlo nel futuro.
Ci sono parole, silenzi o gesti di Papa Benedetto che non capisco o che mi lasciano più che perplessa, lo dico, ma con tutto il mio affetto filiale, quello di una figlia che non sempre capisce suo padre, ma non per questo lo amerà di meno!

Anonimo ha detto...

Amicus: quel protocollo era una trappola. Mons. Lefebvre se ne avvide, e ritirò il suo consenso. Il santo presule rimane la persona cui dobbiamo, in maggior parte, la conservazione della Fede cattolica; ma debbo confessare che il "lasciateci fare l'esperienza della tradizione" è una richiesta che non mi ha mai convinto. Sembrerebbe che nella Chiesa, come purtroppo di fatto è, ci sia posto per altre "esperienze". Questa è una mia modestissima opinione, e, ad ogni modo, mi inchino di fronte alla grandezza di quel sant'uomo e Vescovo.

Per Mic: insisto su quel "particolare" perchè secondo me è molto significativo. Non parlo a caso: ad Albano, almeno fino ad una settimana fa, erano quasi tutti contrari all'accordo (tranne uno, probabilmente). Il saggio cinese dice: "Essere lungimirante significa saper vedere le cose piccole".

Anonimo ha detto...

Si riconosce subito il buono spirito cattolico appena mostrato, per esempio, da Luisa, rispetto al delirio di chi si è lasciato trascinare in una serie di equivoci, ha perduto l'orientamento e non è più capace di osservare la realtà, se non attraverso lenti deformanti, per stereotipi e fissazioni.

Questo è il vero danno della separazione.

E' esattamente da questo fosso, a rischio di trasformarsi in un abisso, che il Papa vuole tirarvi fuori. Per questo ha fretta.

E sapete perché ci riuscirà? Perché lui per primo è uomo di preghiera e così si mette nelle condizioni di fare la santa volontà di Dio e non la propria. Coraggio, passa la notte; se saprete imitarlo il giorno è vicino.

Perché non proviamo, anche solo per un giorno, a seguire i consigli di Don de Cacqueray?

joseph ha detto...

Finalmente un po' di razionalità: non leggeremo commenti anonimi.
Francamente, quanto a me, il Papa non dovrà fare alcune fatica a tirarmi fuori da qualsiasi fosso, perché non ci sono mai cascato. Abito al secondo piano.

Anonimo ha detto...

alcuni gravi quesiti e considerazioni non trascurabili
(dal web)

1- Il concentrarsi, come molti commentatori fanno, sugli aspetti "diplomatici", o al massimo canonici della vicenda, è un errore.
Il tema centrale deve essere quello dottrinale.
* Cosa chiede il misteroso, esoterico "Preambolo"?
* Quale libertà di critica agli errori e alle ambiguità del cvii?
* Quale libertà di professare la dottrina tradizionale della Chiesa?
* Quale libertà di credere che la Chiesa cattolica è la Chiesa di Cristo?
* Quale libertà di professare che la "libertà di religione" sia un errore e che altrettanto erronea sia la convinzione che "l'eterna salvezza" si si possa trovare in "qualsivolglia religione", come recita il dogmatico Sillabo?
* Quale libertà di credere nella giudeologia tradizionale dei Padri della Chiesa, contraddetta dalla Nostra Aetate?
*** Quale libertà di non santificare gli errori e gli orrori dell'illuminismo, della rivoluzione, della ideologia dei "diritti umani" e del democraticismo? E sono solo esempi. Il problema della Liturgia, pur importantissimo e certamente "pietra di paragone", è solo conseguente. E' sulla Dottrina che deve essere valutato un qualsiasi accordo.
E, su un piano più cronachistico e contingente, l'inusitato attacco dell'Ecclesia Dei al mitissimo Istituto del Buon Pastore con l'imposizione di rinunciare alla "esclusività" della Messa di Sempre e a ogni e qualsivoglia critica, anche rispettosissima e prudentissima, al cv2, certo non rappresenta un precedente incoraggiante.

Anonimo ha detto...

inoltre....
2-
....se è necessario confessare i nuovi "dogmi" (mai definiti tali) del CVII per accettare qualcuno come cattolico, cioè
* se non bastano più il Credo e l'accettazione di tutti i dogmi definiti, allora questa richiesta è la certificazione palese che la Chiesa Conciliare non è più quella Cattolica......
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gradirei che l'attenzione dei commentatori in questo stimabile blog si soffermasse su questi inquietanti aspetti dell'accordo imminente, (tanto applaudito dai cattolici desiderosi della riunificazione visibile) e che non si sottovalutasse il risvolto -inaudito- di insufficienza presunta del Credo di sempre per ESSERE RITENUTI CATTOLICI (!) e l'obbligo imposto alla FSSPX di professare i nuovi "dogmi" conciliari.
Si può prendere in esame questo gravissimo aspetto del cosiddetto accordo ? a mio avviso esso rischia di diventare un "dettaglio" sorvolabile (secondo i diktat del potere effettivo) nel quadro per nulla rassicurante di un reintegro di quella che è l'unica realtà integralmente cattolica dell'attuale Chiesa cattolica visibile (ufficiale) tra 2. e 3. millennio.

Antonio ha detto...

Io però continuo a non capire. Premetto che non ce l'ho con nessuno. Mi dispiace solo che alcuni miei commenti non siano stati pubblicati; allo stesso tempo, ringrazio Mic per l'ospitalità e mi scuso per alcuni miei eccessi.
1) Il comunicato di Don Petrucci termina con quell'appendice. Non è un caso, ovviamente, ma significa qualcosa. Se si legge il rimando alla lettera agli amici e benefattori di Fellay, si possono riscontrare le usuali (giuste, a mio parere) argomentazioni, a parte qualche motivo di speranza secondario: in questo caso contro l'ecumenismo (Assisi III) e la beatificazione di Giovanni Paolo II, connesse. Nel primo caso, si parla di creazione di una "religione unificata" di stampo massonico. Nel secondo, si elencano (non esaustivamente) tutti gli errori e le eresie promosse dal penultimo pontificato, con particolare riguardo al CDC (intercomunione, confusione tra sacerdozio ministeriale e sacerdozio spirituale dei laici, ecumenismo, etc.). A ciò l'attuale pontefice è evidentemente connesso. Egli non si è rimangiato nulla. Ora, al di là dei toni polemici, come ci si fa ad accordare mantenendo queste critiche sostanziali? Per me è un mistero. Ricordo anche che l'omelia di Fellay riportata è del 15/4/2011.
2) Ripeto ancora, per amor di verità: il pontificato di Giovanni Paolo II è macchiato, oltre che da infiniti errori dottrinali e dal disinteresse per la liturgia, da questioni politiche altrettanto inquietanti: v., tra le mille cose che si potrebbero elencare, i rapporti con Marcinkus e la gestione delle note questioni inerenti all'arcidiocesi di Boston. Ma è stato immediatamente beatificato, mentre un vero santo (Pio XII) attende: e il problema è sempre lo stesso. Mentre il primo è stato un ottimo pontefice per i giudei, il secondo no.
3) L'accordo, se vi sarà, non sarà di ordine dottrinale. Sarà "pratico". Non capisco come ci si può accordare avendo mantenuto le vecchie posizioni da ambo le parti.
4) Mons. Lefebvre capì che il protocollo del 1988 era una trappola, e ritirò il suo appoggio.
5) La Fraternità non è un "fosso", nè un "abisso", ma la "struttura" che, bene o male, ha salvato la Tradizione cattolica, con l'aiuto di Dio.
6) Ad Albano, tranne un sacerdote, sono tutti contrari all'accordo. Se le cose non si sanno, meglio tacere.
7) Luisa conferma quanto dicevo: criticando Don Petrucci per "mancanza di prudenza" (prudenza significa forse essere pecore o servi?), ammette che quell'appendice è significativa e forse richiama Fellay alle sue responsabilità.
8) La Fraternità è stata fondata per combattere il modernismo. E' questo il limite della (presunta) autorità di Fellay sui sottoposti. Il modernismo è stato sconfitto? No, tutt'altro. Quali sarebbero le basi, allora, nuove e sostanziali per un accordo?
9) Non si possono salvare capre e cavoli. Se Fellay farà l'accordo, sarà responsabile di aver diviso la SPX. Agli altre tre vescovi, e a tutti i sacerdoti e fedeli che li seguiranno, pur "cacciati a calci nel sedere" (non è una novità, nella gestione Fellay), dovrà essere riconosciuta serietà, coerenza e dirittura morale. Non si potrà fare lo stesso con Fellay e i suoi, purtroppo, per loro colpa.
10) Mi pare che stiamo esagerando nel continuare a parlare del (presunto) "abbraccio paterno" del papa, che se non erro è molto paterno un po' con tutti: protestanti e giudei, ad esempio, tanto da andare in sinagoga a lodarli mentre loro cantavano di attendere il Messia. Si parla troppo del papa e troppo poco di Cristo.

hpoirot ha detto...

12 sett. 2008 -

La Chiesa S.Nicolas du Chardonnet (la più grande e importante della SPX in Europa) parata a festa con bandiere del Vaticano, saluta scampanando il passaggio del papa che in visita a Parigi si reca al collegio dei Bernardini.

http://www.dailymotion.com/video/x6qkle_saint-nicolas-du-chardonnet-salue-b_news

il messaggio dell'abbé de Cacqueray assicura "l'attaccamento indefettibile della SPX alla Sede Apostolica"

per il porta parola della SPX Abbé Lorans "ces gestes traduisent un attachement à l'autorité et au souverain pontife. Nous tenons à montrer notre respect filial quand il sera là".

Marco Marchesini ha detto...

Perfettamente d'accordo con Luisa.
Anche se è possibile e talvolta doveroso criticare rispettosamente nei giusti limiti discorsi, atti pubblici, gesti, silenzi e la teologia non infallibile di Papa Giovanni Papolo II, il rispetto filiale che si deve al Papa non deve mai mancare.
Quando sarà reso noto il preambolo dottrinale ,sarà più chiaro fin dove queste critiche ad atti non infallibili potranno spingersi.

Saluti
Marco Marchesini

hpoirot ha detto...

@Marco, questo equilibrio che si deve avere tra le critiche feroci e rispetto all'autorità che erra é mi semnbra ben esposta qui...

http://laportelatine.org/district/ecoles/activitesecoles/stbernard/lab1205/lab1205.php

Riempiamoci di collera!
(editoriale dell'abbé de Lacoste FSSPX)

Siamo tutti contaminati dal liberalismo che ci spinge ad amare la verità senza detestare l'errore, ad amare la virtù senza odiare il vizio. Ma un tale amore è falso. Dio stesso che è carità, detesta l'errore. Ama il peccatore ma odia profondamente il peccato. Difatti, è impossibile amare un essere senza odiare ciò che da lui ci allontana.

È impossibile amare profondamente la verità senza detestare la menzogna, di amare profondamenteil bene ed il bene ultimo che é Dio, senza detestare ciò che ci devia da Dio. Il che giustifica l'inquietudine di Ernesto Hello: "Fin dove siamo noi caduti, se non sappiamo più odiare?"
Ascoltiamo poi Tertulliano: "Perché diciamo che Dio è infinitamente buono, se non perché ha infinitamente il male in orrore?

E che cos'é per Dio avere un immenso orrore per il male, se non di combatterlo senza tregua per essere di Dio stesso l'implacabile vendicatore?

All'esempio di Dio, dobbiamo combattere il peccato e l'errore, odiarli e stesso tempo ispirarne l'odio, il disprezzo e l'orrore. Questo santa collera altro non é che il rovescio del nostro amore per Dio. C'è nel cuore dei santi, anche dei più umili e più dolci, una profonda carità per i peccatori e gli smarriti, unita ad un santo odio del male che è tanto forte quanto il loro amore di Dio.

Nel Cuore immacolato di Maria c'è, come conseguenza della sua ardente carità, un odio cocente del male che la rende terribile al demonio. Chiediamo al Cuore immacolato di Maria ed al Sacro-Cuore del nostro Salvatore, fornace ardente di carità, questo santo odio del male, questo santo odio dell'orgoglio, della pigrizia spirituale, dell'invidia, della collera ingiusta, della malevolenza e della sensualità.

Chiediamo loro anche questa santa detestazione degli errori che contaminano le nostre intelligenze.
Potrà allora crescere in noi e la vera più carità, l'amore di Dio e delle anime in Dio.



abbé Bernard de Lacoste

Anonimo ha detto...

obabilmente, ad essi sarà opportuno, opporsi senza condanne o polemiche che non vengono recepite, ma con preghiere e celebrazioni di riparazione: il che secondo me è molto più efficace di qualunque condanna che, sotto forma di critica costruttiva, può sempre essere espressa nelle sedi opportune.
A tali iniziative, si potrà fare pubblicità,o le si dovrà compiere solo in modo semi-clandestino? (per non dire "esoterico"-catacombale)

Dante Pastorelli ha detto...

Un interessante e puntuale articolo sul caso si può leggere sul sito amico Inter Multiplices Una Vox.

Luisa ha detto...

Effettivamente, Dante, molto interessante e puntuto(si dice?)


http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV284_Poche_parole_ma_lettere_tonde.html

Anonimo ha detto...

per Anonimo che contesta la mia dissuasione alla cannonate esprimendosi in questo modo:
A tali iniziative, si potrà fare pubblicità,o le si dovrà compiere solo in modo semi-clandestino? (per non dire "esoterico"-catacombale)

Per me era scontato il riferimento a episodi tipo Assisi e non all'intero ventaglio delle discussioni e dei punti controversi, che tra l'altro condivido.

Il riferimento "catacombale" e alla clandestinità proprio non c'azzecca. Tuttavia un conto è la critica - che se non è pubblica a che serve? - un altro conto, sono certe cannonate in toni millenaristico o apocalittico.

Anonimo ha detto...

Caro Dante,
ho già messo il link a quell'articolo proprio dal prossimo inserito stamattina.

Anonimo ha detto...

Vedremo se la conclusione, se sarà imminente, darà ragione all'analisi e alla posizione di Antonio.

Anonimo ha detto...

Tuttavia un conto è la critica - che se non è pubblica a che serve? - un altro conto, sono certe cannonate in toni millenaristico o apocalittico.
dICIAmola così:
si organizzano eventi tipo ASSISI. Le preghier e cerimonie di riparazipone, le si potrà pubblicizzare, o si dovrà fatto tutto rivolgendosi solo ai propri fedeli storici?

Anonimo ha detto...

Diciamola così:
pubblicizzare senza affermare che il Papa è un Anticristo.

Anonimo ha detto...

Piccole domande liturgiche di mero ordine pratico.
Mettiamo che domani, 20 maggio, San Bernadino da Siena, nonché domenica nell'Ottava dell'Ascensione, alle ore 20,38 giunga la notizia UFFICIALE che è stato concesso il riconoscimento canonico alla FSSPX.
Il giorno dopo, in tutte le Messe celebrate dalla FSSPX,quanti Confiteor di reciteranno? In concreto: il diacono (e ove non c'è il popolo), prima della Comunione reciterà il Confiteor? Per meglio dire: il celebrante farà seguire al Confiteor del popolo (e/o del diacono) l'assoluzione? Oggi lo fanno, anche se sembra che nelle rubriche del 1962, non figuri. Lo potranno continuare a fare? Il prossimo venerdì santo, la preghiera per gli Ebrei, potrà continuare con l'aggettivo "PERFIDIS(=Che hanno perso la Fede)? Quei fedeli che fanno celebrare Messe di suffragio per Giovanni Paolo II, dovrano dire al prete genericamente che la Messa è per un pontefice defunto (chi? Papa Formoso? Ecco un'altra figura, per cui nessuno prega, come nessuno prega per i figli di Marozia)?

Anonimo ha detto...

In concreto: il diacono (e ove non c'è il popolo), prima della Comunione reciterà il Confiteor? Per meglio dire: il celebrante farà seguire al Confiteor del popolo (e/o del diacono) l'assoluzione? Oggi lo fanno, anche se sembra che nelle rubriche del 1962, non figuri.

Lo si fa anche in tutte le messe Summorum pontificum.

La preghiera per gli ebrei è stata inopinatamente cambiata, ma non credo muti la sostanza.

L'altra domanda è capziosa. Una messa di suffragio credo non si neghi a nessuno (evitando qualunque spiacevole riferimento a Giovanni Paolo II)

Anonimo ha detto...

E sono solo esempi. Il problema della Liturgia, pur importantissimo e certamente "pietra di paragone", è solo conseguente. E' sulla Dottrina che deve essere valutato un qualsiasi accordo.

Caro Anonimo (perché non vi date un nock qualunque che almeno siete distinuguibili l'uno dall'altro? Non ci vuole mica tanto, basta digitare un nome nello spazio richiesto),

che ne pensa dell'analisi di Rorate al riguardo?
Ha visto l'articolo inserito, credo, dopo questi suoi messaggi?

Anonimo ha detto...

In concreto: il diacono (e ove non c'è il popolo), prima della Comunione reciterà il Confiteor? Per meglio dire: il celebrante farà seguire al Confiteor del popolo (e/o del diacono) l'assoluzione? Oggi lo fanno, anche se sembra che nelle rubriche del 1962, non figuri.

Lo si fa anche in tutte le messe Summorum pontificum.
Perchè, in Italia hanno davanti l'esempio della FSSPX( e/o, a maggior ragione, poichè si tratta di ex o di persone che sono state formate da ex o da in rapporto con ex). All'estero non è sempre così. Per caso eri presente alla Messa del Cardinale Castrillon, il 24 magio del 2003? In quell'occasione, tali particolari, si poterono vedere chiaramente. Il popolo recitò il Confiteor prima della Comunione, ma il diacono non lo cantò, nè, men che meno, il cardinale diede l'assoluzione.
La preghiera per gli ebrei è stata inopinatamente cambiata, ma non credo muti la sostanza.
Non è una risposta. In altri termini, la FSSPX, rivendicherà in suo diritto ad usare la preci non cambiate, o reputerà che deve almeno in questo punto (che se non cambia nella sostanza, nell'apparenza è un vulnus) adeguarsi?
L'altra domanda è capziosa.
Perché?
Una messa di suffragio credo non si neghi a nessuno (evitando qualunque spiacevole riferimento a Giovanni Paolo II).
Non ho capito. O forse ho capito anche troppo. Povero GP2! Come scrisse qualcuno:Tra i tanti che "Santo subito" ed alcuni che lo esecrano, non si prega PER LUI. Ora, i moderni lo PREGANO. Al punto della processione con le Ampolle del suo sangue. Pertanto, ritenere che abbia bisogno di suffragi, per chi la pensa così, è un abominio. Ne consegue che, per non creare problemi, stai invitando, chi volesse far celebare Messe di suffragio, a ricorrere alla "dritta" che ho citato io?

Anonimo ha detto...

Una messa di suffragio credo non si neghi a nessuno (evitando qualunque spiacevole riferimento a Giovanni Paolo II).
Non ho capito. O forse ho capito anche troppo. Povero GP2! ...


Francamente non capisco la ragione di tutti questi cavilli e capziosità.

Credo che questi e altri problemi saranno risolti in itinere se e quando ci sarà l'auspicabile regolarizzazione della Fraternità.

E non lo dico per pressappochismo, ma perché ho fiducia che Mons. Fellay non abdicherà da nessuna questione dottrinale solo per ottenere un accordo pratico.

In ogni caso penso che, quando saranno noti i termini dell'accordo, chi non condivide potrà sempre non accordarsi né accodarsi...

Silente su MilL ha detto...

Su quanto sta succedendo, vedo che la maggioranza dei commentatori si concentra sugli aspetti "diplomatici" o al massimo canonici della vicenda. E' un errore. Il tema centrale deve essere quello dottrinale. Cosa chiede il misteroso, esoterico "Preambolo"? Quale libertà di critica agli errori e alle ambiguità del cvii? Quale libertà di professare la dottrina tradizionale della Chiesa? Quale libertà di credere che la Chiesa cattolica è la Chiesa di Cristo? Quale libertà di professare che la "libertà di religione" sia un errore e che altrettanto erronea sia la convinzione che "l'eterna salvezza" si si possa trovare in "qualsivolglia religione", come recita il dogmatico Sillabo? Quale libertà di credere nella giudeologia tradizionale dei Padri della Chiesa, contraddetta dalla Nostra Aetate? Quale libertà di non santificare gli errori e gli orrori dell'illuminismo, della rivoluzione, della ideologia dei "diritti umani" e del democraticismo? E sono solo esempi. Il problema della Liturgia, pur importantissimo e certamente "pietra di paragone", è solo conseguente. E' sulla Dottrina che deve essere valutato un qualsiasi accordo. E, su un piano più cronachistico e contingente, l'inusitato attacco dell'Ecclesia Dei al mitissimo Istituto del Buon Pastore con l'imposizione di rinunciare alla "esclusività" della Messa di Sempre e a ogni e qualsivoglia critica, anche rispettosissima e prudentissima, al cvii, certo non rappresenta un precedente incoraggiante.

Antonio ha detto...

Vedo che ai miei dieci punti non si è risposto. Non si risponde neanche alle tesi di "Anonimo", se non invitandolo a darsi un "nick". Certamente un'adeguata argomentazione. E poi, finiamola con questi termini da strapazzo: diciamo "soprannome". E' vero che l'accordo dovrebbe essere dottrinale. Quindi, non ci può essere alcun accordo, a meno che non si creda nell'ecumenismo "allargato" di Ratzinger, professato solennemente ad Assisi III (esteso anche agli "uomini di buona volontà" = atei!), che riguarderebbe anche i tradizionalisti (oltre che tutte le religioni, anche i culti animistici, di probabile origine diabolica, a cui partecipò il sobrio e beatissimo Padre Giovanni Paolo II, mentre Marcinkus e Poletti curavano a Roma le questioni per così dire diplomatico-finanziarie, ed altri a Boston applicavano in modo integro la morale cattolica con i piccoli). Di più: a mio modo di vedere non ci si deve accordare. "Anticristo" fu definito GPII da Lefebvre in una lettera del 1987 (o 1988). Andate ad Albano: sta nel refettorio. E' una posizione più dura di quella di tutti i sedeprivazionisti. Scripta manent. Fellay risponde con "soprannaturale" e "realismo": che significa che non ha argomenti per questo comportamento da banderuola, e la butta sul misticheggiante. Voi lo seguite. Spero abbiate ragione, ma non rispondete su nulla. Preghiamo per le povere vittime di Brindisi e dell'Emilia, e per tutti i giusti e gli innocenti che continuano a morire in tutto il mondo, a cominciare dalla Palestina: anche su questo, le prese di posizione del beatissimo Padre Giovanni Paolo II hanno fatto scuola.

Anonimo ha detto...

Antonio,
trovo molto spiacevole il tuo tono e le tue pretese di tempestività.

Inoltre ho già detto cosa penso delle frasi del Fondatore prese come un passo del vangelo e assolutizzate come vademecum immutabili nei secoli futuri.

Il vostro impegno più grande dovrebbe essere quello di assorbirne la spiritualità e il grande amore per la Chiese insieme alla sua fedeltà al Signore.

Certo che preghiamo per tutti gli innocenti che ogni giorno e in tutte le epoche muoiono nel mondo. Non abbiamo bisogno della minaccia del castigo per volgere il nostro cuore al Signore e radicarlo in Lui!

E BASTA, con l'attribuire responsabilità a destra e a manca... Non che non ce ne siano. Ma è arrivato il momento di rimboccarsi le maniche e andare avanti.

Ai punti che richiami, risponderò, se non lo faranno altri, quando riuscirò a darmene il tempo.

Questo è un mio impegno serio, ma non è IL mio impegno principale...

Joseph ha detto...

Un vecchio amico mi ha spiegato come lui ha personalmente risolto il problema di coscienza: se, come si affannano a dire e ribadire Papa, cardinali e teologi, il Vaticano II non ha cambiato uno jota della dottrina precedente, basta attenersi a questa.

Anonimo ha detto...

1) Il comunicato di Don Petrucci termina con quell'appendice. Non è un caso, ovviamente, ma significa qualcosa. Se si legge il rimando alla lettera agli amici e benefattori di Fellay, si possono riscontrare le usuali (giuste, a mio parere) argomentazioni, a parte qualche motivo di speranza secondario: in questo caso contro l'ecumenismo (Assisi III) e la beatificazione di Giovanni Paolo II, connesse. Nel primo caso, si parla di creazione di una "religione unificata" di stampo massonico. Nel secondo, si elencano (non esaustivamente) tutti gli errori e le eresie promosse dal penultimo pontificato, con particolare riguardo al CDC (intercomunione, confusione tra sacerdozio ministeriale e sacerdozio spirituale dei laici, ecumenismo, etc.). A ciò l'attuale pontefice è evidentemente connesso. Egli non si è rimangiato nulla. Ora, al di là dei toni polemici, come ci si fa ad accordare mantenendo queste critiche sostanziali? Per me è un mistero. Ricordo anche che l'omelia di Fellay riportata è del 15/4/2011.

Bene, non è un caso. In quell'appendice c'è un documento che condanna Assisi (nulla di nuovo né di cambiato a quanto risulta da parte di Fellay e di ogni cattolico) e invita alla preghiera. E allora? Ripeto che Don Petrucci, che stimo e non mi pare il tipo da servirsi di un acomunicazione indiretta di questo genere, avrebbe puntualizzato qualcosa di più diretto col suo eloquio molto deciso e fluido.

2) Ripeto ancora, per amor di verità: il pontificato di Giovanni Paolo II è macchiato, oltre che da infiniti errori dottrinali e dal disinteresse per la liturgia, da questioni politiche altrettanto inquietanti: v., tra le mille cose che si potrebbero elencare, i rapporti con Marcinkus e la gestione delle note questioni inerenti all'arcidiocesi di Boston. Ma è stato immediatamente beatificato, mentre un vero santo (Pio XII) attende: e il problema è sempre lo stesso. Mentre il primo è stato un ottimo pontefice per i giudei, il secondo no.

Sono stufa di questa ossessiva focalizzazione degli errori e Giovanni Paolo II (tra l'altro ho letto e condivido Sta Veritas). Non la smentisco. Ma non è arrivato, ripeto per la milionesima volta il momento di guardare avanti e dare il proprio contributo in trincea, a partire da una pastorale sana perché gli errori non abbiano a perpetuarsi nel tempo? Timore del contagio? Mancanza di fiducia nella grazie del Signore, senza tuttavia sottovalutare le difficoltà.
Quanto agli errori dei Papi, per quanto seri possano essere (anche questo è un segno dei tempi) sono sempre purtroppo possibili quando non è impegnata l'infallibilità e non rendono meno Santa la Chiesa, anche se possono creare problemi che è ora di finirla di risolvere solo con le accuse. Critiche costruttive e impegno pastorale sì, accuse e cannonate possono anche essere indice di arroganza.

3) L'accordo, se vi sarà, non sarà di ordine dottrinale. Sarà "pratico". Non capisco come ci si può accordare avendo mantenuto le vecchie posizioni da ambo le parti.

Un accordo dottrinale al 100% nel senso di vedere Roma ritrattare i guasti del Vaticano II è semplicemente ASSURDO e, quindi cui prodest e a che serve? Meglio relisticamente cercar di tenere il fronte con la possibilità di continuare a correggere quegli errori (credendo epr fede che verrà un Papa che ripareggerà la verità) impegnandosi dal di dentro (canonicamente, non c'è altro mezzo) per dare il proprio contributo di difesa e diffusione della retta fede.

Anonimo ha detto...

---> segue

4) Mons. Lefebvre capì che il protocollo del 1988 era una trappola, e ritirò il suo appoggio.

Mons. Lefebvre ritirò il suo appoggio solo perché all'ultimo momento gli negarono la data per l'ordinazione del vescovo...

5) La Fraternità non è un "fosso", nè un "abisso", ma la "struttura" che, bene o male, ha salvato la Tradizione cattolica, con l'aiuto di Dio.

E allora? rendiamo grazie a Dio. Del resto ci sono anche altri (sia pur davvero un piccolissimo resto) che hanno continuato a custodire la retta fede. Che volete fare? Continuare a lasciarli soli, perché siano soffocati defintiivamente?

6) Ad Albano, tranne un sacerdote, sono tutti contrari all'accordo. Se le cose non si sanno, meglio tacere.

OK. Ma Albano non è tutta la Fraternità. Speriamo che la questione possa evolversi,. Altrimenti ognuno si prenderà le sue responsabilità.

7) Luisa conferma quanto dicevo: criticando Don Petrucci per "mancanza di prudenza" (prudenza significa forse essere pecore o servi?), ammette che quell'appendice è significativa e forse richiama Fellay alle sue responsabilità.

Prudenza significa prudenza punto. Ci sono momenti in cui essere pecore o servi è una grazia. Non è né passività, né resa imbelle e rinunciataria. E', appunto, prudenza.

8) La Fraternità è stata fondata per combattere il modernismo. E' questo il limite della (presunta) autorità di Fellay sui sottoposti. Il modernismo è stato sconfitto? No, tutt'altro. Quali sarebbero le basi, allora, nuove e sostanziali per un accordo?

Il modernismo non si combatte con l'intransigenza e con le accuse, che nessuno raccoglie. Lo si combatte mettendo in campo l'esatto opposto: il cattolicesimo...

9) Non si possono salvare capre e cavoli. Se Fellay farà l'accordo, sarà responsabile di aver diviso la SPX. Agli altre tre vescovi, e a tutti i sacerdoti e fedeli che li seguiranno, pur "cacciati a calci nel sedere" (non è una novità, nella gestione Fellay), dovrà essere riconosciuta serietà, coerenza e dirittura morale. Non si potrà fare lo stesso con Fellay e i suoi, purtroppo, per loro colpa.

Non si tratta di salvare capre e cavoli, si tratta di relismo e Sprannaturalità. Io ci credo. Non è detto che gli altri vescovo siano compatti nel tirarsi indietro. E comunque sia la valutazione della dirittura morale non c'enrta. Il resto lo lascio a quando sapremo cosa succederà e in che termini. Dai dati che ho, sono d'accordo sui contenuti dei vescovi, ma non sul loro stile e sulle loro conclusioni.

10) Mi pare che stiamo esagerando nel continuare a parlare del (presunto) "abbraccio paterno" del papa, che se non erro è molto paterno un po' con tutti: protestanti e giudei, ad esempio, tanto da andare in sinagoga a lodarli mentre loro cantavano di attendere il Messia. Si parla troppo del papa e troppo poco di Cristo.

Ho scritto fiumi d'inchiostro e kilometri di byte per stigmatizzare soffrendo queste e altre cose; Cristo lo abbiamo sempre sulla bocca perché lo abbiamo nel cuore. Se altri non lo fanno, facciamolo noi e non cessiamo di farlo.

Antonio ha detto...

Critiche costruttive e impegno pastorale sì, accuse e cannonate possono anche essere indice di arroganza.

E' vero, sono arrogante. Forse sono arroganti anche i tre vescovi della Fraternità. Siamo tutti arroganti, se contrari all'accordo. Forse Williamson è responsabile pure della cd. "Shoah". Spostare il piano della discussione dalla sostanza (dottrina) al livello personale può essere indice di ipocrisia e di mancanza di argomenti. E, poi,
un arrogante che dice la verità (mi riferisco ai tre Vescovi) è meglio di un (presunto) beato, o soprannaturale e realista, che distugge la Chiesa (per errore, certo: questo significherebbe che GPII era un fesso? Io non credo), esaltato dal suo successore (che addirittura ne estende l'ecumenismo agli atei), con il quale Fellay si accorderà.

Che volete fare? Continuare a lasciarli soli, perché siano soffocati defintiivamente?

Guardi che i tre vescovi, sembrerebbe, sono contrari. Meglio soli che con Kiko e i papa boys. La Chiesa non è un'ammucchiata, il numero non è potenza. Atanasio, S. Massimo il confessore erano soli: al posto loro, voi avreste fatto l'accordo con gli ariani (che erano migliori di gran parte della "Chiesa" attuale)?

Un accordo dottrinale al 100% nel senso di vedere Roma ritrattare i guasti del Vaticano II è semplicemente ASSURDO

E allora, niente accordo e amici (!) come prima.

Non è detto che gli altri vescovo siano compatti nel tirarsi indietro.

Come no! E' probabile che Tissier, ad es., il giorno dell'accordo, concelebrerà con Martini.

Dai dati che ho, sono d'accordo sui contenuti dei vescovi, ma non sul loro stile e sulle loro conclusioni.

Praticamente: dovrebbero far finta di niente e accordarsi con gli ecumenisti. Molto italiano, ma poco serio.


Cristo lo abbiamo sempre sulla bocca perché lo abbiamo nel cuore


Beati voi che siete santi!

Anonimo ha detto...

Antonio, io non ho dato dell'arrogante a te o a Mons. Williamson, ho detto che una certa polemica , solo polemica e anche puntuta, può essere frutto di arroganza.

Ho perfino detto che condivido i contenuti e non lo stile.

Quanto all'esempio del Vescovo Atanasio, può apparire pertinente, Ma qui non si tratta di aderire al concilio o ai principi modernisti; ma di immettersi nella pastorale continuando a portare avanti anche le proprie critiche ai punti erronei della dottrina. Le cannonate non sono efficaci perché chi manda avanti la pastorale egemone che sta sviando tante anime neppure le ascolta! Invece la pastorale sana insieme alle predicazione e alle critiche costruttive, secondo me (e mi pare sia la linea-Fellay) è più efficace.
Ma da questo orecchio mi pare non vuoi sentire.

Hai messo un disco, sempre quello, e non metti nemmeno in conto che il Signore possa con la sua grazia preservare dal contagio. (il Soprannaturale). E pretendi che Roma si converta solo perché certe cose continuano a spararle -anche se giustamente- tre vescovi... (mancanza di realismo)

Nomini Kiko e compagnia. Qualcuno di noi si è forse lasciato contaminare? Sono anni che li denunciamo e molte anime si sono salvate soltanto grazie alla nostra informazione, dalla quale hanno potuto dare un nome ai loro disagi. Figuriamoci se ci fosse una 'pastorale' alternativa!

Non si tratta sic et simpliciter di accordarsi con gli ecumenisti, si tratta di acquisire la capacità canonica di agire concretamente ed efficacemente contro gli errori non contro le persone.

Anonimo ha detto...

Va bene, spero abbiate ragione voi.
Saluti cordiali