Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 14 maggio 2012

Cui prodest?

Una Rete che registra in tempo reale, a volte solo pur di parlarne e spesso per anticipare con intenti poco lodevoli tutti i sommovimenti di questo periodo di grandi trattative e attese intorno alla Fraternità Sacerdotale San Pio X, può rivelarsi un'arma a doppio taglio. Oltretutto dà ai nemici la palestra e gli strumenti per le loro sporche e subdole manovre, come succede su troppe Agorà che conosciamo.

Sono molto perplessa sulla opportunità di fare da moltiplicatore a tutte le voci che si intrecciano e alle vicende parallele che si rincorrono. La cosa più negativa, sia nelle fughe di notizie - più recenti e più remote - che nelle vicende degli Istituti Ecclesia Dei, è che sembrano finalizzate ad un discorso indiretto che mira a mettere in guardia la Fraternità; ma rischia di ottenere lo scopo di radicalizzare, al suo interno, le posizioni di coloro che già nutrono timori e diffidenze che, per quanto possano esser giustificate, rischiano di compromettere gli accordi o di dividere e quindi depauperare la Fraternità privandola delle ragioni del suo esserci. E allora non facciamo il gioco del nemico raccogliendo ogni rumore e ogni tam-tam e procediamo nella nostra attesa fiduciosa e orante.

Aggiungo che realtà come il Buon Pastore hanno fatto la loro scelta e devono fare i conti con questo fatto. Che la Fraternità San Pio X raggiunga i suoi scopi per il bene della Chiesa e delle anime attraverso un percorso diverso e con risultati diversi non li dovrebbe riguardare, se non per gioirne e magari unire le forze per la buona battaglia, che è di tutti noi nella Chiesa di Cristo, che è UNA e non composta di fazioni, ma di anime Redente che non coltivano il loro orticello ma la Vigna del Signore!

Cercheremo di non sottrarci e di dare il nostro contributo alle discussioni e alle riflessioni che verranno fuori.  Non giocando d'anticipo, ma continuando nella nostra vigilante presenza e orante attesa. Se altri strumentalizzeranno, sapremo regolarci e intervenire.
Auxilium Christianorum, ora pro nobis!

49 commenti:

Anonimo ha detto...

Stiamo toccando il fondo!

Intanto il card. Koch rassicura il cancelliere tedesco e gli ebrei.

Sembra non ci siano limiti ai problemi che tentano di frapporsi ad una soluzione positiva per la regolarizzazione della Fraternità.

Ma nessuno di costoro ha fatto i conti con la Provvidenza.

Anonimo ha detto...

Mic, pur concordando assolutamente, mi trovo però anche d'accordo con il post di don Camillo, nel denunciare il bavaglio e le "minacce" che la Buon Pastore subisce. E togliere un posto di un "collaboratore" non è mai troppo bello.

http://disputationes-theologicae.blogspot.it/2012/05/disputationes-non-si-lascia.html

Anche perchè non è detto che la nascente prelatura non debba dipendere in certo modo anche dalla "funesta" ED.

Luisa ha detto...

Compromessi, compromessi, diplomazia, e ci mancherebbe ancora che siano gli ebrei a dettare l`agenda della Chiesa, vedi betatificazione di Pio XII.
Tutti preoccupati per il "rientro" della FSSPX, non sono cattolici, o sono cattolici di nome ma non più di fatto, dell`autorità di Roma se ne fanno un baffo MA esigono che si eserciti contro la Fraternità.

Condivido in toto il post di mic e la sua decisione, non vedo perchè l`anonimo la raggira rimettendo quel link, anche quella è una mancanza di rispetto.

Luisa ha detto...

In questo momento assistiamo ad una concitata corsa alla notizia, a fughe di notizie e lettere che rivelano una grande agitazione, ha ragione mic, cui protest?.
Chi ha interesse ad accellerare i tempi, a creare polemiche o a diventare polemici dopo anni di silenzio concordato, quali sono le motivazioni, quali gli intenti?
Ha forse torto chi pensa che il denominatore comune di questo tam tam mediatico è l`ostilità all`accordo con la Fraternità di San Pio X?
Questi subdoli agitatori stanno lavorando per la divisione, aggiungo con grande immaturità e irresponsabilità quando e se appartengono a gruppi legati alla Tradizione.

Amicus ha detto...

Essere favorevoli all'accordo non significa illudersi sulle reali intenzioni dei neomodernisti, ed io certo non mi illudo a questo riguardo. L'accordo si fa ugualmente nonostante questo: ciò che invece è importante, anzi decisivo, è la volontà di combatterere la buona battaglia, pregando per ottenere la grazia di resistere alle pressioni più o meno velate che saranno messe in atto per imbavagliare la Tradizione.
Di conseguenza, non mi stupisce quanto ha detto il card. Koch.
Che poi i famosi 'fratelli maggiori' siano preoccupati dell'accordo, beh, questo sì che è davvero un ottimo segno... Deo gratias!

Anonimo ha detto...

Grazie Amicus, concordo.
Dobbiamo rimanere uniti nella Buona Battaglia.
E continuare a pregare, cercando anche di creare sinergie sul campo...

Dante Pastorelli ha detto...

I tentativi disperati vengono da diverse parti, Ecclesia Dei (qualche pozzo di scienza) e e Fraternità stessa. Ma questa volta mi direi sicuro che le forze avverse non prevarranno.

Anonimo ha detto...

Questi subdoli agitatori stanno lavorando per la divisione, aggiungo con grande immaturità e irresponsabilità quando e se appartengono a gruppi legati alla Tradizione.

Condivido, Luisa. L'atteggiamento più cristiano e più normale sarebbe quello di resistere senza tirare in ballo la Fraternità se non eventualmente per sostenersi a vicenda.

Intanto lo scoop l'ha fatto MiL e c'è solo da immaginare che palestra di mestatori ne verrà fuori.

Anche loro, però, non hanno fatto i conti con la Provvidenza!

Luisa ha detto...

Et voilà!
MiL ha già ripreso la notizia alla quale mic ha scelto di non dare da subito un eco che prevedibilmente susciterà altre polemiche.
Che vespaio!

Luisa ha detto...

Non si tratta di scoop, non è sempre un merito essere i primi a far da eco ad una notizia ancor meno quando si sa che contribuirà ad avvelenare un clima che non ne ha bisogno.

speriamo bene ha detto...

Posso chiedere come mai i miei commenti in cui dico che non è possibile per un cattolico accettare ecumenismo, ruolo privilegiato degli ebrei da Nostra Aetate in poi, non vengono pubblicati?

Luisa ha detto...

A meno che il mio compiter faccia le bizze, MiL ha tolto il post sull`IBP.

Anonimo ha detto...

l'unico commento che non ho pubblicato è quello che ci tacciava di antisemitismo perché siamo tradizionalisti e so da chi vengono simili insinuazioni.

Quanto al discorso sulla dichiarazione nostra aetate e compagnia bella, se ha interesse, si legga ATTENTAMENTE questo articolo con tutti i riferimenti.

Anonimo ha detto...

A meno che il mio compiter faccia le bizze, MiL ha tolto il post sull`IBP.

E' vero, non c'è più!

Sono felice che ci abbiano ragionato su anche loro e forse, chissà, è servita la nostra riflessione.

don Camillo ha detto...

Nella massima trasparenza mi scoccia questa "censura" imposta (e nel contempo subita nel blog, in questo (nostro) blog) alla Buon Pastore. La BP quando non si mette a fare le pulci alla SPX tira fuori degli articolo e degli studi davvero interessanti, specie in ambito liturgico dove la SPX con il suo Messale del "1962", non brilla per fedeltà alla Tradizione liturgica, ma per pessimo compromesso bugniniano! E se a quanto pare verrà riconosciuto il ruolo della SPX, come apporto TRADIZIONALE, non vorrei che questo desse un colpo di spugna su tutta la critica costruttiva e molto articolata - se pur timida che ha fatto solo la BP!!! - che si è fatta fino ad ora della famigerata Riforma Bugniniana, che ha prodotto i messale del 1954, 1962 (che solo ai lefebvriani e motupropisti piace tantissimo), 1965, 1969, 2001.

joseph ha detto...

Voce dal sen fuggita più richiamar non vale.
E se avessero ubbidito ad ordini superiori?

Anonimo ha detto...

Quindi gli insegnamenti della Nostra etate non sono infallibili, solo pastorali, e molto pericolosi, come sappiamo, e, non essendo in conformità con la dottrina cattolica in materia di rapporti con le altre religioni, possono tranquillamente non essere accettati senza problemi... ma allora la loro accettazione non potrà essere imposta neanche alla San Pio X, in caso di accordo, spero... sennò si tratterebbe di due pesi e due misure.

Anonimo ha detto...

Caro don Camillo, capisco che ti possa scocciare; ma una volta che ho spiegato, e con chiarezza, le ragioni, sarebbe bene che ne prendessi atto con serenità.

Non discuto sulla validità di tanti studi dell'IBP, li conosco e li apprezzo anch'io; ma francamente questa occasione di polemica con la Fraternità mi è parsa meschina e controproducente.

Se si fossero limitati a dare la notizia -che resta inquietante- e la loro vibrata protesta senza coinvolgere in maniera puerile e meschina la FSSPX tanto più in questo momento, avrei solidarizzato con loro toto corde...

Alla critica della BP non saremo certo noi a mettere la sordina. Su questo blog ci sono molti riferimenti a Disputationes Theologicae.

Stiano attenti loro a non lasciarsela mettere dall'Ecclesia Dei!

don Camillo ha detto...

Circa poi gli ebrei, dopo che il loro impero bancario-finanziario che ha messo in ginocchio tutto il mondo crolla a pezzi, oggi l'ebreo non fa più paura, anzi!!

Anonimo ha detto...

in questo (nostro) blog)

Il blog è di tutti noi nella misura in cui se ne condividono le finalità e sono in sintonia le ragioni che ci muovono.

Anonimo ha detto...

E se avessero ubbidito ad ordini superiori?


Significa che non era una buona pubblicità per l'ED?

Luisa ha detto...

Se dovessimo fare la somma di tutte le inquietudini, per certo l`accordo sarebbe rinviato alle calende greche.
Paure di chi è dentro, paure di chi è fuori, paure grandi e paure minori, paure giustificate o comprensibili e altre alimentate in modo mirato e subdolo.
Chi ha paura deve farlo sapere, chi è nel"campo" tradizionalista non dirà che ha paura, non dirà che teme che la FSSPX gli farà dell`ombra, non dirà che trova ingiusti i vantaggi che otterrà, ma troverà il modo di partecipare al polverone, all`agitazione, a qeulli che sembrano essere gli ultimi disperati tentativi di far capotare l`accordo.
Peccato, là dove dovrebbe esserci solidarietà, c`è divisione, incomprensione e quasi competizione, in questo momento in cui ci vorrebbe prudenza, responsabilità e pazienza, vediamo imprudenza, irresponsabilità e impazienza.

Tede ha detto...

In periodi agitati é importante rimanere saldi nella fede, ma pure vigilanti e lesti nel capire l'evolversi della situazione.
Chiaro che qualche scisma ci sarà tra i tradizionalisti. E forse anche tra i progressisti.
Ma allo stesso tempo si dovranno iniziare discussione fra i vari gruppi tradizionalisti per cercare di meglio organizzare "le truppe". In questo senso già sin d'ora é importante "sorvolare" su attacchi suicidi del nemico, volti solo a inquinare gli animi.
Questo é solo l'inizio. Il peggio della battaglia deve ancora arrivare.

obiezioni ragionevoli ha detto...

ho letto sul web le seguenti considerazioni, a mio avviso sommamente ragionevoli, esposte da un blogger di rara capacità di discernimento e profondità di pensiero e riflessione sui fatti attuali e storici remoti e recenti....:

"Al 95% dei cattolici odierni sfugge totalmente la posta in gioco.
Come un miope non è in grado di vedere oltre ad una minima distanza, così costoro si fermano a vedere solo il vantaggio pratico, quanto sarebbe il guadagno immediato dell'operazione, senza andare oltre.
Oltre c'è la libertà di dire le cose per quel che sono: dire che il papa è di fatto relativista, che si acconcia tradizionalmente ma che pensa in modo liberale; dire che diversi pronunciamenti magisteriali fanno "problema" con la tradizione della Chiesa; dire che il "nuovo corso", che prevede la pace con il mondo e le religioni, non appartiene allo stile della Chiesa la quale ha sempre messo in guardia nei riguardi di chi non aveva la sua stessa dottrina.

Ebbene, sono queste cose che devono essere taciute da subito, nel caso di un accordo pratico: "Noi vi diamo la prelatura, voi dovete tacere!".
Niente di meglio per un uomo animato dallo spirito del mondo il quale non vede in tutto ciò alcun sacrificio. Niente di peggio per un uomo animato dallo spirito di fede, il quale vede in tutto ciò il rinnegamento al proprio credo.

Che il 95% dei cattolici (tra questi molti conservatori e pseudo-tradizionali) non siano in grado di vedere tutto questo, è segno eloquente di quale stato abbia il cattolicesimo odierno: pura facciata!
(by blogger "Paradosi")
-------
provate a confutare queste serissime e gravi argomentazioni, se potete.

obiezioni ragionevoli ha detto...

il peggio della battaglia deve venire ?
ah.......sì, certo; ma Tede (come tanti di simile pensiero) non si rende conto che la vera santa battaglia, quella di S. Paolo -CONSERVARE LA FEDE, difendendola dagli eretici anticristici di tutte le risme- dopo il prossimo accordo "pratico e conveniente", con tanti presunti vantaggi di SPAZI e azione (quale/i?) non sarà più possibile farla, perchè gli aderenti al compromesso (tale si prospetta già da ora, anzi da quando mons. Fellay ha dichiarato di accettare il 95% del concilio, incredibile auditu!) non potranno nè più VORRANNO condurre alcuna seria battaglia in difesa della vera Fede, della Verità eterna che stat e non si evolve, nè del Magistero immutabile che mai, dico MAI, avrebbe portato con i Papi di 2000 anni allo sconcio di Assisi1-2-3, filiazione diretta ed attuazione concreta del panteon previsto e voluto, fin dall'inaugurazione (->cercare sempre ciò che UNISCE) DAL concilio 21.mo.

PS prego Mic di correggere il refuso nel tit.: cui proDest
e alla fine:
Maria AuXilium ....

Anonimo ha detto...

Ebbene, sono queste cose che devono essere taciute da subito, nel caso di un accordo pratico: "Noi vi diamo la prelatura, voi dovete tacere!".

Non credo in assoluto che Mons. Fellay accetterebbe MAI un accordo in questi termini.

Un conto è non lanciare più accuse a mo' di cannonate (il che mi sembra sommamente equilibrato) un altro conto è fare -come di certo continueranno, anzi continueremo- critiche argomentate costruttive e propositive, fondate sul magistero costante e sulla philosophia perennis!

E dove lo mettiamo il vantaggio per tante anime assetate di una pastorale 'sana', come antidoto a quella inquinata?

hpoirot ha detto...

Aspettiamo di vedere il contenuto !! per ora dire "vi siamo in cambio del vostro silenzio" é pura illazione. E' chiaro che la strategia é entrare alla Fellay per parlare da SPX (cioé dottrinalmente come la pensano tutti i vescovi) non certo di "andare a suicidarsi a Roma".

la miopia di cui si parla potrebbe anche non far vedere che
* il 10% del clero nel mondo vede la SPX di buon occhio (per non dire di indispensabile alla Chiesa)
* le giovani vocazioni sono assetate di tradizione e disgustate dal concilio
* ci sono cardinali, professori in tutto il mondo che scrivono libro che criticano pesantemente il CV2
* la messa VO é stata liberata ed é in espansione
* le scomuniche sono state tolte
* si sono creati gruppi come i FI che celebrano il VO e predicano bene (come domenica Padre Immacolato dei FI a Erba) http://www.facebook.com/photo.php?fbid=237011459738337&set=a.237009136405236.43527.214866618619488&type=3&theater
* ci sono tanti sacerdoti isolati che aspettano con ansia di poter celebrare un VO in diocesi (ne conosco personalmente!)
...

E cambiato qualcosa in meglio dal 1988? Certamente SI. Allora é impossibile dire cosa avrebbe fatto Mons.Lefebvre e chi ha la visione più ampia della questione + le grazie per decidere é mons Fellay ergo...

hpoirot ha detto...

Mi sembra che non si possa discutere il problema senza chiarire prima quale sia lo scopo ultimo della Tradizione: * tornare ad essere PER TUTTI il faro della fede (passando eventualmente per imperfezioni che non ovviamente transigano mai alla dottrina) o
* continuare a essere il faretto perfetto per pochi eletti scelti ?

il faretto lo é stato per 50 anni, é indispensabile ora darle la chance di essere ancora "cattolica" parola che guarda caso significa UNIVERSALE, soprattutto se é il papa che lo chiede (pure con tanti difetti che superano la comprensione cattolica (oltre che spesso la santa pazienza...)

La provvidenza ha permesso alla noi SPX di conservare integro il tesoro più grande. E il tesoro non é nostro ma della Chiesa che ne ha bisogno e noi siamo generosi perché vogliamo imitiare in tutto il Signore. A patto di non cedere mai terreno dottrinale non vedo nessun motivo di rifiutare...

Anonimo ha detto...

Ringrazio "Obiezione ragionevole" per le correzioni dei refusi che mi erano sfuggiti.

con tanti presunti vantaggi di SPAZI e azione (quale/i?) non sarà più possibile farla, perchè gli aderenti al compromesso (tale si prospetta già da ora, anzi da quando mons. Fellay ha dichiarato di accettare il 95% del concilio,

Lascerei stare le percentuali e i timori, che comprendo ma non condivido. Degli spazi di azione non conosciamo nulla; ma la fiducia in Mons. Fellay (e nel Soprannaturale) dovrebbe far se non altro rimanere in un'attesa serena e piena di Speranza.
Chi ha custodito la Fede finora, e ci metto anche tutti coloro che lo hanno continuato a fare pur non aderendo alla Fraternità, perché il Signore ha dato loro la grazia di 'vedere' e leggere correttamente la situazione, non la perderà di certo... Non siamo più negli anni in cui prevaleva l'entusiasmo spesso ingenuo e superficiale per le riforme e molti non erano in grado dei rendesi conto della sostanza... Alcune voci si sono levate, sono state subito silenziate; ma ora non è più tempo di damnatio memoriae o di silenziamenti.

L'inversione di tendenza c'è (nonostante le forti e potenti opposizioni) e va alimentata con fiducia in Colui che tutto può e che si serve dei "Suoi". E' questa la nostra Buona Battaglia, insieme a custodire la Fede: difenderla e diffonderla senza tenere la fiaccola sotto il moggio.

Anonimo ha detto...

La provvidenza ha permesso alla noi SPX di conservare integro il tesoro più grande. E il tesoro non é nostro ma della Chiesa che ne ha bisogno e noi siamo generosi perché vogliamo imitiare in tutto il Signore. A patto di non cedere mai terreno dottrinale non vedo nessun motivo di rifiutare...

EVVIVA!

Hpoirot, mi compiaccio :)

don Camillo ha detto...

hpoirot, non succede, ma se succede come dico io, ti vengo a trovare solo per bere quel buon bicchiere di vino! :)

hpoirot ha detto...

don la aspetto già con impazienza a braccia apertissime...

Audite ha detto...

Nel frattempo la Pontificia Commissione "Ecclesia Dei", dopo aver tentato di imporre INUTILMENTE il "nuovo corso ecclesiale" all'Istituto del Buon Pastore, cerca di tappare la bocca anche alla sua rivista ufficiosa "Disputationes Theologicae": http://disputationes-theologicae.blogspot.it/2012/05/disputationes-non-si-lascia.html

Anonimo ha detto...

Nel frattempo la Pontificia Commissione "Ecclesia Dei"..

Mi pare che ne abbiamo ampiamente parlato in apertura. Questo stesso articolo muove proprio da lì...

hpoirot ha detto...

Si mic, per me le cose diventano sempre più chiare, cozzavo arrabbiato sul fatto "che prima ci mettono fuori poi siamo cattivi se non rientriamo quando dicono loro, che certi diocesani aspettano in pantofole..." ma chissenefrega di queste beghe! il Signore mica ha detto muovetevi un po' anche voi, ha preso tutto su di Lui. Come dice don Camillo ci stenderemo anche noi sul legno duro di Roma ...dopo esserci alzati da quello duro di Ecône. (beninteso sempre senza concedere un millimetro dottrinale)

Siamo servi inutili, mica possiamo pretendere...

Anonimo ha detto...

Che ne pensate al riferimento al Canone 212 (e 215)?

Tede ha detto...

La vera battaglia, lo ribadisco, deve ancora iniziare. Comprende certamente il conservare la fede, ma non come fosse un tesoretto privato, caro obiezioni ragionevoli.
La fede, molti, sono riusciti a conservarla anche senza la FSSPX (io sarei tra questi, nonostante la mia pochezza). È però innegabile che la Fraternità può dare un grande aiuto affinché Cristo sia nuovamente e pubblicamente riconosciuto Re dell'Universo.
Ma attenzione, cerchiamo di non perdere la tramontana: primo, la FSSPX per benemerita che sia, non é la Chiesa. Secondo, anche la FSSPX non é al riparo dal maligno e vigili pure lei. Lo dicevo alcuni giorni fa: guardate i Gesuiti come sono ridotti, dopo essere stato uno dei baluardi della Chiesa nei secoli scorsi. Che non succeda alla FSSPX la stessa fine. Quindi combattiamo ma deponiamo gli stendardi dell'orgoglio.
Proprio perché la battaglia sarà ancora dura e lunga.

Anonimo ha detto...

E' un riferimento pertinente e opportuno, soprattutto ai § 2 e 3

Il can. 215 è significativo per quanto contrassegnato in neretto; ma trova i suoi limiti nel 212 §1 anche se resta da stabilire se le dichiarazioni di cui al'invito in questione e nella circostanza precedente sono dichiarazioni come maestri della fede. In ogni caso si tratta di questione diversa in contesto diverso. Il legame è nell'atteggiamento impositivo di una tirannia intellettuale prima ancora che spirituale, egemone.

E' un bel match che deve esser portato avanti con serena rispettosa fermezza, attivando anche altri canali più 'morbidi' e in sintonia.

Per il resto guadagnerebbero molta stima (stiamo ovviamente parlando dell'IBP) se la smettessero di sparare bordate alla Fraternità, proprio in un momento in cui avrebbe bisogno di tutt'altro.

Fanno pensare ai "capponi di Renzo" di manzoniana memoria, escludendo la fine diversa ;)

____________
Can. 212 - §1. I fedeli, consapevoli della propria responsabilità, sono tenuti ad osservare con cristiana obbedienza ciò che i sacri Pastori, in quanto rappresentano Cristo, dichiarano come maestri della fede o dispongono come capi della Chiesa.

§2. I fedeli hanno il diritto di manifestare ai Pastori della Chiesa le proprie necessità, soprattutto spirituali, e i propri desideri.

§3. In modo proporzionato alla scienza, alla competenza e al prestigio di cui godono, essi hanno il diritto, e anzi talvolta anche il dovere, di manifestare ai sacri Pastori il loro pensiero su ciò che riguarda il bene della Chiesa; e di renderlo noto agli altri fedeli, salva restando l'integrità della fede e dei costumi e il rispetto verso i Pastori, tenendo inoltre presente l'utilità comune e la dignità della persona.

Can. 215 - I fedeli hanno il diritto di fondare e di dirigere liberamente associazioni che si propongano un fine di carità o di pietà, oppure l'incremento della vocazione cristiana nel mondo; hanno anche il diritto di tenere riunioni per il raggiungimento comune di tali finalità.

Icabod ha detto...

Prima del Motu proprio Sunmmorum la fraternità poteva fregiarsi della lotta per la Santa Messa ma, oggi, il seguito del combattimento è sulla dottrina e questo non può che avvenire dall'interno, senza più rifiuti all'accordo.

b.T. ha detto...

Gli Statuti dell'Istituto del Buon Pastore, approvati nel 2006, prevedono l'utilizzo esclusivo della liturgia "tridentina" e addirittura la possibilità di una critica seria e costruttiva ai documenti del Vaticano II.

A queste condizioni, bisognerebbe piuttosto chiedersi come mai la FSSPX non sia confluita nell'IBP.

E poi, a tempo perso, ci si potrebbe interrogare su come mai la Pontificia Commissione Ecclesia Dei (che dovrebbe promuovere anziché perseguitare chi desidera la liturgia "tridentina") abbia agito come descritto dal blog Disputationes.

Anonimo ha detto...

http://vaticaninsider.lastampa.it/homepage/nel-mondo/dettaglio-articolo/articolo/lefebvriani-lefebvrians-lefebvrianos-germania-germany-alemania-15125/

Santità,
non possiamo. Noi co

fRANCO Incarriga ha detto...

Leggete ciò che scrive Franco Incarriga su MiL.

joseph ha detto...

Santità,
non possiamo. Noi co

-------------
voi co......?

Dante Pastorelli ha detto...

Gli statuti del Buon Pastore ricalcano l'accordo Lefebvre-Ratzinger. Non vedo perché la S. Pio X dovrebbe confluire in quell'istituto che io certo non demonizzo, tutt'altro, ma è una piccola realtà ex-lefebvriana.
Semmai dovrebbero esser tutte queste piccole realtà ecclesiali a confluire nella Fraternità quando sarà regolarizzata. Ma ciascuno vuole il suo giardinetto.
In ogni caso la Fraternità riceverà le garanzie di indipendenza dagli Ordinari che al BP e ad altre congregazioni non non è stata consentita.
Alla Fraternità nessuno mai chiederà di cambiare quanto richiesto al BP, e se qualcuno lo facesse gli riderebbero in faccia.

don Camillo ha detto...

..... embè!!!

Anonimo ha detto...

Per la cronaca, dal sito Vatican Insider apprendiamo che Monsignor Fellay, nei giorni scorsi, è stato a Roma per discutere con la Gerarchia sul preambolo dottrinale. Apprendiamo inoltre dallo stesso sito che il modernista Kurt Koch ha rassicurato i "perfidi ebrei": "Ne è tornato, ha spiegato in una serie di interviste ai media tedeschi, “tranquillizzato”:
“In Germania – ha detto alla radio dell'arcidiocesi di Colonia – ci sono voci che il Vaticano abbia 'ceduto' nei confronti dei lefebvriani e il cardinale mi ha rassicurato che non è così.
Ha spiegato che la Fraternità San Pio X deve riconoscere l'autorità del Magistero e quindi del Concilio Vaticano II.
E su due punti sensibili, il rapporto con gli ebrei e il riconoscimento della libertà religiosa, non ci sarebbe alcune esitazione o reticenza da parte del Vaticano".
-------------------------------
siamo solo all'"inizio dei dolori"....

Anonimo ha detto...

“In Germania – ha detto alla radio dell'arcidiocesi di Colonia – ci sono voci che il Vaticano abbia 'ceduto' nei confronti dei lefebvriani e il cardinale mi ha rassicurato che non è così.

Non c'era da meravigliarsi. La lotta è solo all'inizio. E questo è uno dei versanti che scottano, nel quale vediamo una Chiesa insolitamente e anche ingiustificatamente prona nei confronti degli ebrei che nessuno pensa di non rispettare, ma ai quali non dovrebbero essere consentite ingerenze che loro stessi non ci permetterebbero mai!

Ma io metterei ogni timore nelle mani del Signore, certa che è Lui a lottare insieme ai "suoi", perché la verità venga ripareggiata per il bene delle anime.

Quanto ai riconoscimenti, stiamo certi che la Fraternità non sarà costretta a nessun compromesso, specialmente in ragione al trattamento ben diverso riservato ad altre realtà che sono considerate ecclesiali a tutti gli effetti, nonostante una 'purificazione' ritenuta necessaria dallo stesso Santo Padre, ma per nulla pretesa.

Non regge, quindi, il tentativo di imporre alla FSSPX, l'accettazione di principi, peraltro non richiesti da altri cattolici, che sono in netto contrasto con tutta la loro storia e con la loro stessa identità che è la ragione del loro esserci.

E sembra che questo tentativo sia stato aggirato, facendo pervenire gli ultimi documenti direttamente al Santo Padre...

Anonimo ha detto...

Quindi gli insegnamenti della Nostra etate non sono infallibili, ... possono tranquillamente non essere accettati senza problemi... ma allora la loro accettazione non potrà essere imposta neanche alla San Pio X, in caso di accordo, spero... sennò si tratterebbe di due pesi e due misure.

Nostra aetate, uno dei documenti conciliari più citati ed applicati, è uno di quelli che ha minor livello di infallibilità (vedi citazione da Mons. Gheradini):

...la varietà tematica e la corrispettiva metodologia collocano il Vaticano II su quattro livelli, qualitativamente distinti:
1. quello generico, del Concilio ecumenico in quanto Concilio ecumenico;
2. quello specifico del taglio pastorale;
3. quello dell’appello ad altri Concili;
4. quello delle innovazioni.

Sul piano generico, il Vaticano II ha tutte le carte in regola per esser un autentico Concilio della Chiesa cattolica: il 21° della serie. Ne discende un magistero conciliare, cioè supremo e solenne. La qual cosa di per sé non depone per la dogmaticità ed infallibilità dei suoi asserti; anzi nemmeno la comporta, avendola in partenza allontanata dal proprio orizzonte.

Sul piano specifico la qualifica di pastorale ne giustifica i vastissimi interessi, non pochi dei quali eccedenti l’ambito della Fede e della teologia: p. es. la comunicazione sociale, la tecnologia, l’efficientismo della società contemporanea, la politica, la pace, la guerra, la vita economico-sociale. Anche questo livello appartien all’insegnamento conciliare ed è quindi supremo e solenne, ma non può vantare, per la materia trattata e per il modo non dogmatico di trattarla, una validità di per sé infallibile e irriformabile.

L’appello ad alcuni insegnamenti di precedenti Concili costituisce il terzo livello. E’ un appello talvolta diretto ed esplicito (LG 1 “praecedentium Conciliorum argumento instans”; ..., talvolta indiretto ed implicito, che riprende verità già definite: p. es. la natura della Chiesa, la sua struttura gerarchica, la successione apostolica, la giurisdizione universale del Papa, l’incarnazione del Verbo, la redenzione, l’infallibilità della Chiesa e del magistero ecclesiastico, la vita eterna dei buoni e l’eterna condanna dei cattivi. Sotto questo aspetto, il Vaticano II gode d’un’incontestabile validità dogmatica, senz’esser per questo un Concilio dogmatico, essendo la sua una dogmaticità di riflesso, propria dei testi conciliari citati.

Le innovazioni costituiscono il quarto livello. Se si guarda allo spirito che guidò il Concilio, si potrebbe affermare ch’esso fu tutto un quarto livello, animato com’era da uno spirito radicalmente innovatore, anche là dove tentava il suo radicamento nella Tradizione. Alcune innovazioni sono però specifiche: la collegialità dei vescovi, l’assorbimento della Tradizione nella Sacra Scrittura, la limitazione dell’ispirazione ed inerranza biblica, gli strani rapporti con il mondo ebraico ed islamico, le forzature della c.d. libertà religiosa. E’ fin troppo chiaro che se c’è un livello al quale la qualità dogmatica non è assolutamente riconoscibile, è proprio quelle delle novità conciliari.
---> fine citazione Gheradini

Nostra aetate fa parte delle innovazioni...

Comunque la questione non riguarda l'accettazione o meno degli ebrei, ma il superamento dell'ebraismo da parte del cristianesimo, che oggi ebrei et alii anche in ambito ecclesiale stanno tentando i omologare al giudaismo rabbinico (il vero ebraismo è stato portato a compimento da Cristo Signore ed è quello che abbiamo ereditato)...

A nessun cattolico - e pertanto neppure alla FSSPX, in quanto entità cattolica - può essere contestato esprimere critiche intorno ai contenuti di Nostra aetate, frutto dei compromessi tra i rabbini e il card. Bea e che coinvolge anche espressioni poco ortodosse nei confronti anche delle altre religioni.... In essa ci sono espressioni validissime ed altre, dalla cui ambiguità e portata è bene stare in guardia.

Le diplomatiche parole pronunciate da Benedetto XVI non sono un dogma di fede.

Anonimo ha detto...

Le diplomatiche parole pronunciate da Benedetto XVI non sono un dogma di fede.
.........
già....

ma esse continueranno comunque a confondere le coscienze, di credenti e non-credenti, così come quando in occasione di Assisi3 egli ha proclamato che tutte le false religioni sono vie alla Verità.
Chi gklieklo va a spiegare al cattolico comune (99,9% dei parrocchiani) che non sono dogma di fede ?
I cattolici oggi, come da decenni (ma non solo loro) in tutto il mondo pensano che il papa va seguito in tutto, e che sia attendibile e infallibile in ogni cosa che dice, senza far differenze tra vari livelli di fallibilità: qui sta il grave pericolo di tutte le "sortite" diplomatiche e/ o saggistiche-filosofiche-teologiche di vario impegno intellettuale a cui assistiamo.
Nell'accezione comune mondiale, da sempre, il papa è ritenuto la massima autorità circa la Verità assoluta e inequivocabile.
Quante sono le persone di medio-bassa cultura, tra miliardi nel mondo, che riescono a distinguere QUANDO il papa vada creduto e obbedito, e QUANDO invece non debba essere affatto ascoltato ?
Sempre sarà ritenuto autorevole e, più ancora, VENERABILE ciò che egli dice, per effetto inerziale della figura stessa di Sommo Pontefice, vicario di Cristo in terra, (interiorizzata nella coscienza di ciascun uomo, da 2 millenni!) quella persona sacra che una volta parlava col plurale maiestatis, unicamente per rispetto a Colui che rappresenta, e che oggi invece assume spesso vesti e linguaggi POLITICO/DIPLOMATICI, in cui lo spettatore o fedele comune non riesce più a raccapezzarsi, e finisce col credere a TUTTO indistintamente, con pericoli gravissimi di confusione per la Fede, come abbiamo visto da Assisi1 in poi
L'era della confusione dottrinale, così, a causa di codesta DIPLOMAZIA, spesso vera ambivalenza, va peggiorando di giorno in giorno, come vediamo.
Ci sarà ormai nel prossimo futuro (sicuramente in questo pontificato) ben poca differenza tra ciò che ha capito un sig. Troisi e ciò che dovrebbe capire il vero cattolico, riguardo a tutto ciò che il papa dice e propone (più che disporre).

Continua a stravincere l'aberrazione della FALSA obbedienza, inaugurata col concilio che ha demolitop il vero ruolo della suprema autorità di Pietro, nell'ordine voluto da Cristo !
quella obbedienza degli utili idioti, confusa e sballata, applicata a sproposito (con imposizioni di fatti compiuti: il concilio non si spiega, ma si applica, andando avanti NEI FATTI, nella prassi dell’ET-ET, con l'ecumenismo onnivoro che annacqua la retta Dottrina...) di cui si serve il regime per tener soggiogate le masse a subire l'avanzata del relativismo dottrinale, in cui la vera Fede, secondo i tenebrosi disegni del potere modernista, che soggioga purtroppo le menti di quasi tutti i pastori (specie con inclusivismo-indifferentismo) dovrà ridursi al lumicino.

Da anni ormai il papa elaborra strategie diplomatiche (e spesso fa discorsi di stampo socio-politico, quando parla del "bene comune", di un'etica comune o condivisa ecc.), anzichè adempiere al suo ruolo essenziale: la custodia del Deposito della Fede con il munus
regendi
docendi
sanctificandi, usati a pieno titolo, pienio regime piena e FERMA autorità.
(eredita purtroppo la decadenza del principio di autorità voluto dal concilio 21.mo: e come si può dire che esso concilio sia innocuo, se anche solo questo fosse stato il suo dànno alla Chiesa ? esso è con evidenza la lesione strutturale principale, da cui scaturiscono tutti i crolli susseguenti, su tutti i versanti dell'Edificio....)